| Dreamatorium Il mondo del sogno risplende, il bianco scintilla, il colore che precede il processo creativo vibra. E te, sognatore, rimani al centro di quel non luogo, in attesa, incapace di prendere una vera decisione. Attorno a te, i tre grandi archi che si aprono sul niente, paiono come scrutarti. Il loro vuoto, ti attira, ti chiama. Dietro di loro, come placidi pianeti che galleggiano in quell'immensità del nulla, processi creativi si scontrano e si ritraggono. In uno l'immagine di una ragazza con una chioma di capelli color rosso fuoco appare per un istante, il libro delle fiabe stretto fra le sue mani. Tocca per un attimo quella che contiene l'immagine di un mondo sospeso fra cielo e terra, e un sottile filo di argento collega i due, allungandosi quando si allontanano. In un altro un vortice di fiamme continua a bruciare senza alcuna fine, in un altro ancora, le tenebre avvolgono la figura di un uomo distrutto. Un lampo illumina la stanza in cui si trova, la luce si riflette sulle braccia meccaniche. E te, sognatore, continui a stare lì, in piedi. In attesa di riuscire a decidere di prendere quell'ennesimo passo. COn lo sguardo piantato a metà fra la porta con il bassorilievo del drago e quella che pare essere avvolta da un groviglio di spine e di rose. Un altro processo creativo, un'alra di quelle sfere di cristallo galleggia placida sopra le tue mani chiuse a coppa, quasi a volerla proteggere. Un singolo bocciolo continua a bruciare, le cenere trasformarsi in un groviglio di rovi solo per poi sbocciare ancora e ripetere il processo dall'inizio. Una singola crepa disturba la superficie liscia della sfera che contiene quella fenice floreale. E ti domandi se ne vale la pena provare ancora. Hai creato già una chiave da esso, e come quella che ti ha permesso di entrare nei regni del caos, si è infranta, trasformata in polvere sotto le tue dita. Un processo da cui non riesci a sfuggire: il bianco che precede la creazione ti permette di costruire quelle chiavi verso infiniti mondi, ti scivolare al loro interno non visto, ma ogni volta ti trovi incapace di sostenerlo. E quei mondi in cui ti sei precipitato, li lasci scivolare via dalle tue dita, lasci che diventino grigie copie di quello che erano un tempo, ombre che galleggiano in quel non luogo, spettri carichi di rimpianto. Forse questa volta sarà diverso, chi può dirlo. Allontani le dita dalla sfera di cristallo che hai fra le mani, lasci che i rovi al suo interno si espandano, fioriscano, infrangano la loro prigione e comincino a stringerti sulle tue braccia. Non pungono, il loro tocco è caldo e delicato. E lasciano al loro posto una singola chiave. Prendi un ultimo respiro, prima di prendere quella chiave bollente fra le dita. La fai girare nell'aria, e un'invisibile serratura scatta nel silenzio più completo del bianco. La porta appare dopo un singolo istante. Si apre di nuovo su un mondo a te sconosciuto eppure così familaire. Un mondo che ancora una volta ti accoglie fra le sue pagine. *Dreamatorium Hi. No, non ho nemmeno io bene idea di cosa dovrebbe esserw quell'insieme di quanto? Cento- duecento parole che ho scritto là sopra o del perché lo abbia postato. Consideriamolo una (pessima) descrizione del processo creativo che ronza nella mia mente quando creso una storia. Forse almeno in quel modo appaio un po' meno pazzo di quanto non sia davvero. Nel caso non fosse già chiaro, detesto le presentazioni. Non so cosa scriverci sinceramente, non penso di avere una grande personalità, i miei interessi sono generici AF e l'unica cosa degna di interesse che mi verrebbe da scrivere è che ho visto Animali Fantastici 2, ne ho odiato praticamente ogni scena (a parte Jude Law come Dumbledore, ma voglio dire, odiarlo è praticamente impossibile) e che dato che i tentativi di creare un gdr a tema HP nei miei anni sono falliti miseramente, ho deciso di iscrivermi a questo. Quindi niente... torno a distruggermi gli occhi sul regolamento immagino... the dark skins stroke once again... |
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