Cortile di Hogwarts

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +5    
     
    .
    Avatar

    what would david bowie do?
    ★★★

    Group
    Member
    Posts
    190
    Reputation
    0

    Status
    Anonymes!

    tumblr_inline_pdagwnH8Xe1sq2fjp_100
    Aveva ascoltato la conversazione tra Rue e i due collegiali dalla sua postazione sul muretto, dove se ne stava appollaiata per scarabocchiare sul proprio sketchbook. Matita in mano, una cuffietta nell'orecchio e una che le penzolava sulle gambe, sguardo assorto nei propri scarabocchi e tanta voglia di origliare conversazioni sopra le note di una canzone di Rent. Sorrideva tra sé e sé, intrigata dall'entusiasmo che i ragazzi mostravano in cose che lei riteneva non solo superflue, ma addirittura stupide. Non aveva letto l'articolo del giornalino fin quando tutti non ne avevano iniziato a parlare. Perché lei, il giornalino, non lo leggeva per partito preso. But the shade. The shade of it all! « Ecco, vedi, Rue: questo non è giornalismo. » soffocò una risata, mordendosi il labbro inferiore mentre continuava a schizzare sul foglio il profilo di una statua. « Non bisogna mai, mai, mai e poi mai mentire ai lettori, per questo ti dicevo: a volte, se scegli di andare a fondo parlando di certe cose, firmi automaticamente il tuo contratto da outsider. » « Tipo se scegli di scrivere per il Doxy? » si ritrovò a dire, quando le risultò impossibile trattenersi. Alzò lo sguardo divertito sui tre solo dopo aver pronunciato quelle parole. Gli rivolse un sorriso fintamente angelico, chiudendosi lo sketchbook sulle gambe. « Già solo l'iscrizione la catalogherei come un andare a fondo. » Balzò quindi giù dal muretto per avvicinarsi ai tre. « Sù, non mettiamo "giornalismo" e "Doxy Pixie Wise" nella stessa frase se non per dire "il Doxy Pixie Wise e il giornalismo sono due rette parallele". » Lanciò un'occhiata a Rue, stringendosi nelle spalle in un misto di semplicità e riluttanza. « Vuoi sapere cosa dovresti scrivere? Quello che hai già scritto, Rue. Il tuo articolo è stato l'unico nella storia del giornalino a farsi notare. Sticazzi di tutto il resto: senza di te il Doxy sarebbe rimasto a "cara mamma". Secondo me non ti saresti dovuta scusare. Tutti questi social justice warriors che si stringono il filo di perle al petto evidentemente non sanno reggere mezza critica. »
     
    .
  2.     +4    
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    4,744
    Reputation
    0

    Status
    Anonymes!

    «Cavolo, hai ragione, Lucy! E' mitica quella ragazza!», esclama Peter, esprimendo la propria assoluta approvazione a riguardo. «Quasi quanto te. Ovvio.», alza le mani in direzione di MJ, atteggiandosi a fratellone che anela il perdono. Avanti, come si può dir di no al faccino mezzo-pentito di Peter Paciock? Dai, che ancora un po' ci so fare. Forse. « Ecco, vedi, Rue: questo non è giornalismo. Mentire. Alla. Propria. Migliore. Amica. E. Pensare. Che. Se. La. Beva. » , neanche protesta, Piti. Sa di esserselo meritato. Porta le braccia in alto, cercando di difendersi giusto per non beccare il tomo di Storia in pieno viso. Rivolge uno sguardo divertito a Rue, mormorando sottovoce qualcosa tipo tra un po' si calma. «Perfetto, ora che mi adori di nuovo, che ne pensi se...» « Vuoi sapere cosa dovresti scrivere? Quello che hai già scritto, Rue... Tutti questi social justice warriors che si stringono il filo di perle al petto evidentemente non sanno reggere mezza critica. », vengono interrotti da una ragazza che non conosce, dalla lingua piuttosto tagliente. Peter rotea gli occhi: quasi sperava non si riprendesse più l'argomento attacco alle nuove cariche. «Vabbè, ok, ciao mitica. Guarda che il Doxy è stra-figo.», ci scrive mio fratello. Dai, come possono non piacere gli articoli di mio fratello?! «Sì, hai ragione, l'articolo di Rue si è fatto notare più degli altri. Ed è vero, probabilmente i sottoscritti non sanno accettare le critiche. Ma te lo giuro, hanno anche dei difetti. Bisogna scavare a fondo, me ne rendo conto, ma spuntano, sul serio.», conclude soddisfatto, per poi domandarle: «E tu saresti?», forse con un atteggiamento un filino da bullo. Ma a tutti capita la giornata scazzata, anche ai migliori. «Se rispondi senza perdere punti, ti offro una sigaretta.», dice, mitigando l'antipatia della frase precedente. Poi, rivolgendosi a Rue: «Tu lo sai che ti difendo sempre, mini. Secondo me l'articolo è provocatorio, e questo ci sta, però avresti dovuto verificare meglio di persona. Dopo averlo fatto, non credo avresti scritto le stesse cose.»


     
    .
  3.     +3    
     
    .
    Avatar

    what would david bowie do?
    ★★★

    Group
    Member
    Posts
    190
    Reputation
    0

    Status
    Anonymes!

    tumblr_inline_pdahaiy9qc1sq2fjp_100
    « Vabbè, ok, ciao mitica. Guarda che il Doxy è stra-figo. » « Se il prefisso stra- lo intendi nell'accezione di fuori invece che di molto, concordo assolutamente..mitico. » chiosò, sollevando un sopracciglio con un sorrisino. In seguito, si ritrovò ad annuire ogni qualvolta il ragazzo le dicesse che aveva ragione; non tanto perché avesse bisogno di sentirselo dire, quanto piuttosto per rafforzare ulteriormente i concetti. « Ma guarda, io non metto in dubbio che spuntino. Magari saranno i migliori rappresentanti della storia - di certo a inizio anno non c'è modo di saperlo, non credi? Rue ha fatto un commento generale basato sugli umori e sulle prime impressioni, sottolineando alcune casualità nelle nomine. Prendere l'articolo con una così grande serietà, al punto da indignarsi..beh, scusami ma per me questo è un po' avere la coda di paglia. » E di solito, quando la reazione ottenuta è talmente forte, significa che almeno un po' giusto ci ha visto, o quanto meno che ha punto sul vivo. Si strinse nelle spalle con semplicità. Da persona che il Doxy non lo amava affatto, aveva trovato l'articolo di Rue decisamente divertente, a differenza di tutti gli altri, che le suscitavano lo stesso interesse di quel tricheco che insegnava Trasfigurazione. « E tu saresti? » Sollevò il sopracciglio con più decisione, fissando il moro. Excuse you? La tentazione di rispondere con locuzioni forbite quali "stocazzo" fu forte, ma alla fine decise di essere una signora, sollevando il mento. « Se rispondi senza perdere punti, ti offro una sigaretta. » « Una che spunta, caro. » rispose veloce, citandolo, con un sorriso abbagliante da prima pagina, solo per poi piegare il capo di lato e aggiungere « Nel senso che i punti glieli farò perdere comunque tutti ai fenomeni, quindi si accontentassero delle stelline. » Si strinse nelle spalle. Gli unici punti che potrei vedere quest'anno sono quelli farlocchi che mi attribuiresti tu in questa conversazione, bellicapelli. « Tu lo sai che ti difendo sempre, mini. Secondo me l'articolo è provocatorio, e questo ci sta, però avresti dovuto verificare meglio di persona. Dopo averlo fatto, non credo avresti scritto le stesse cose. » Come metaforici angioletti e diavoletti sulla spalla di Rue, Peter le consigliava una linea di serietà giornalistica, mentre Alysse buttava benzina sul fuoco in favore dell'intrattenimento e del risultato. « Beh però che i Potter-Carrow si siano presi tutti i posti prendibili è vero. Cioè, non dico che sia necessariamente raccomandazione però..sono gli unici validi in tutto il campus? Cioè fa pure un po' ridere che gli unici posti in cui non ci sono loro siano.. » ci pensò, sbuffando una risata dalle narici e aggrottando la fronte in un'espressione buffa « ..letteralmente quelli in cui non ci sono loro. » E sono davvero pochi. Pausa. « Tolto Tassorosso. Ma vabbè, lì è andato al figlio di una prof - per quanto ami la Branwell, è così. »
     
    .
  4.     +2    
     
    .
    Avatar

    👻


    ★★★

    Group
    Member
    Posts
    263
    Reputation
    +284

    Status
    Anonymes!
    9 Settembre 2020

    tumblr_inline_pljit4uXi81ur3i7c_500
    Qualunque cosa fosse successa al rave di fine Agosto, per chi come Shai l'aveva vissuta solo trasversalmente, la vita stava molto velocemente tornando alla normalità. Non aveva parlato alle amiche di ciò che aveva visto quando aveva costretto il proprio Terzo Occhio ad aprirsi. In compenso, aveva parlato in lungo e in largo del tipo che aveva quasi adescato. Grazie Asher Rigby, grazie davvero. Era possibile che, sotto i fumi dell'alcol e delle luci al neon, l'avesse vagamente idealizzato ma, nella sua mente di adolescente in piena tempesta ormonale, Shai lo ricordava come una sorta di vichingo armato di pennello e vernice fosforescente. Sapeva di averlo già visto prima ed era assolutamente certo che fosse un suo compagno di Hogwarts, ma da quella sera non era mai riuscito a ricollegare il vichingo nella penombra ad una faccia e un colore specifico su di una divisa scolastica. Almeno fino al 9 Settembre quando, seduto al proprio posto nell'aula di Incantesimi in attesa di una lezione in contemporanea con Tassorosso, lo vide entrare. Bordato di giallo. Il tasso più grosso che avessi mai visto. Alla fine della lezione, lo seguì alla chetichella per i corridoi fino al cortile interno della scuola: alla luce del sole sembrava in effetti meno vichingo di come lo ricordasse ma era comunque un ragazzo degno di nota. Possibile che non gli fosse mai saltato all'occhio negli anni precedenti? Quando lo vide in panciolle sotto un albero del cortile, intento a godersi quella che doveva essere la sua ora buca, il serpeverde gli si sedette davanti buttandosi a peso morto sull'erba, con un gran sorriso sul viso e senza alcuna timidezza. « Ma guarda quanto è piccolo il mondo! Lo sapevo di averti già visto! » Buongiornissimo, denunciaperstalking? Si sporse in avanti per non urlare troppo. « Rave? Sono il ragazzo del pennello. Ma puoi chiamarmi Shai. »


     
    .
  5.     +3    
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    1,456
    Reputation
    0

    Status
    Anonymes!
    tumblr_inline_pmpvp3KEa91w6rwc4_540
    Incantesimi, una materia che si trovava a metà tra il 'mi addormento' e il 'mamma mia, che figata'. L'estremo di destra non sarebbe mai stato raggiungibile, solamente gli insegnamenti di Difesa Contro le Arti Oscure erano in grado di guadagnarsi quell'importante etichetta. O almeno così la pensava Theodor. Da ragazzo iperattivo senza una certificazione medica, il norvegese riusciva a godersi quelle lezioni in toto, come sicuramente non accadeva con Storia della Magia. Ecco, quella era la disciplina dall'altra parte della scala di pareri, il mi addormento. Era poi successo solo una volta eh, una sola, e non tanto per la noia ma - ovviamente - per la stanchezza. Quante persone conoscevate che facessero lo stesso numero di attività extra-curriculari di Theodor? Ecco, appunto. « Ci vediamo dopo. » Salutò un paio di compagni mentre abbandonava l'aula, pronto a dirigersi verso il cortile interno dove - con ogni probabilità - avrebbe schiacciato una super power nap che lo avrebbe caricato a molla per il resto della giornata. O almeno quello era il piano, altamente auspicabile, data la combinazione di compiti e attività fisica che avrebbe dovuto compiere dalla fine delle lezioni all'ora di andare a dormire. Chiederete allora voi, perché non fare subito parte di quei compiti? ...Onesto. Però non c'aveva cazzi, ecco. Raggiunse un albero e si sedette con la schiena appoggiata al tronco. Si passò una mano tra i capelli, stese le gambe accavallandole, portò le mani dietro la testa mentre chiudeva gli occhi e... « Ma guarda quanto è piccolo il mondo! Lo sapevo di averti già visto! » Un palpebra si alzò e, senza muoversi di un millimetro, osservò il ragazzo che gli si sedette vicino. « Rave? Sono il ragazzo del pennello. Ma puoi chiamarmi Shai. » La sua espressione diceva tutto: addio sonnellino. « Sei sicuro? » Domandò dunque Theodor ritraendo le gambe e incrociandole. « Ragazzo del pennello è molto bello. » Gli sorrise e, come al solito, le fossette si unirono alla conversazione. « Mi ricordo. A un certo punto eri anche sulla mia schiena, giusto? » E chi aveva bisogno di conferme: se lo ricordava benissimo di averlo tenuto su dalle chiappe e, tragico, di averlo visto svanire nel nulla. Quella serata gli aveva lasciato l'amaro in bocca sotto vari punti di vista. « Io sono Theodor, senza la e finale. » Meglio specificare finché era in tempo. « Buco? » Chiese poi, ricordandosi che A) Shai non aveva accesso ai suoi pensieri e non avrebbe potuto conoscere la frase per intero, e B) così era proprio equivoca. Intercettando una mal interpretazione aggiunse. « Hai un'ora di buco? » Molto meglio. Era troppo presto per qualche apprezzamento? No perché, sinceramente, visti i precedenti Theodor era già per chiedergli il numero.

     
    .
  6.     +3    
     
    .
    Avatar

    👻


    ★★★

    Group
    Member
    Posts
    263
    Reputation
    +284

    Status
    Anonymes!
    tumblr_inline_pljit4uXi81ur3i7c_500
    « Sei sicuro? Ragazzo del pennello è molto bello. » Lì per lì, su due piedi, Shai rimase interdetto. Gli capitava spesso di flirtare letteralmente dopo due secondi di conoscenza; meno frequente era invece il fatto di essere ricambiato. Non che il tassorosso gli avesse dato chiari segnali di interesse ma, andiamo! Non era forse un palese e assolutamente non fraintendibile complimento?! Il tasso gli stava chiaramente mandando dei segnali! L'aveva fatto la sera del rave e, cadesse il cielo, stava continuando a farlo! « Vabbè, non mi formalizzo! » Cioè amo, sei un tronco, puoi chiamarmi anche Sabrina che mi va bene uguale! « Mi ricordo. A un certo punto eri anche sulla mia schiena, giusto? Io sono Theodor, senza la e finale. » I ricordi della serata, pregna di alcolici e di orecchie bombardate dalla musica, erano talvolta non proprio nitidi e non ricordava esattamente i processi mentali che l'avevano portato a pensare che saltargli sulla schiena potesse essere un ottimo metodo di approccio. A posteriori, però, il tassorosso si ricordava e questo, signori, è ciò che viene definito successo. « ...sssìì? Che coincidenza pazzesca, ritrovarsi in due punti diversi del locale in mezzo a tutto quel casino! » e poi ritrovarsi qui. Che fortunatissima e per niente premeditata serie di coincidenze! « Era una situazione un po' balorda comunque, di solito non salto addosso alla gente senza saperne neanche il nome! Cioè, il rispetto prima di tutto, voglio dire! » Secondo questa logica, il serpeverde aveva ora abbastanza elementi per saltargli nuovamente addosso senza alcuna remora morale. « Buco? » Shai aggrottò perplesso la fronte. Woooow, that escalated quickly, perfino per me. « Hai un'ora di buco? » Un "Aaaaah" gli sfuggì spontaneamente dalle labbra, fugando ogni dubbio di un rapporto sessuale nel bel mezzo delle lezioni. « Ehm.. no. Ora avrei Trasfigurazione con i Grifondoro tra.. » e tirò fuori un orologio da taschino, dalla tasca interna della tunica scolastica bordata di verde. « ...dieci minuti circa. » Ed è meglio che muova il culo. Ficcò la mano nella propria tracolla per tirarne fuori una piuma d'oca ad inchiostro automatico. Si sporse in avanti, gli prese una mano e vi scrisse sopra una serie di numeri. « Giusto il tempo di lasciarti il mio numero. Ho visto che stiamo allo stesso anno e non si sa mai, no? » Un serpeverde che ci prova spudoratamente con un tassorosso? Come on, millennials!
     
    .
  7.     +2    
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    1,456
    Reputation
    0

    Status
    Anonymes!
    tumblr_inline_pmpvp3KEa91w6rwc4_540
    « Vabbè, non mi formalizzo! » Oh beh, meno male. Theodor non andava molto d'accordo con le formalità... anche quando si trattava semplicemente di vestiti. What? Magari ci pensiamo dopo ai vestiti, eh, Theo? Mentre si bacchettava mentalmente, il norvegese era intento a sorridere e osservare il movimento delle labbra del serpeverde. Era più concentrato sul loro movimento che sui suoni che uscivano, lo avrebbe ammesso senza problemi. « Era una situazione un po' balorda comunque, di solito non salto addosso alla gente senza saperne neanche il nome! Cioè, il rispetto prima di tutto, voglio dire! » Il tassorosso iniziò ad annuire, non voleva interrompere l'altro ma era decisamente d'accordo sia sul fattore coincidenza dei loro incontri sia sull'assurdità che caratterizzò la serata del rave, dall'inizio alla fine. « Balorda, sì! » Quella era una parola che conosceva ma che, ops, non usava mai. Non essendo la sua prima lingua, l'uso che Theodor faceva del lessico inglese non era particolarmente ricercato. « Quindi posso considerarmi... speciale? » Chiese riferendosi chiaramente all'essere scelto come cavallo da monta durante il rave. « O solo fortunato? » Probabilmente era quella seconda opzione quella giusta, ma non faceva mai male all'autostima reputarsi speciale. « Comunque vedo che ancora ne porti i segni... della festa. » Allungò una braccio in direzione di Shai, quasi sfiorando con l'indice una ciocca colorata dei suoi capelli. « Stessa vernice fluorescente? » Sapeva benissimo quanto fosse ostica quella roba da levarsi di dosso. Il giorno del banchetto d'inaugurazione dell'anno scolastico, Theodor partecipò alla cena con ancora sotto la divisa tracce di manate e pennellate multicolor. Che scocciatura. Ritrasse la mano il tassorosso, giusto in tempo per non sembrare un pazzo. Forse? Magari già era stato etichettato in quel modo. « Ehm.. no. Ora avrei Trasfigurazione con i Grifondoro tra... dieci minuti circa. » Peccato. Sarebbe stato ben felice di rinunciare al suo sonnellino per... beh, per lui. « Ti tocca correre allora, no? » Gli sorrise mentre, per l'ennesima volta, si passava una mano tra i capelli per tirare indietro il ciuffo. Tagliarli? Mai. Quella stessa mano però venne intercettata dal serpeverde che, sporgendosi verso Theo, la utilizzò per scriverci qualcosa sopra. Il suo numero di telefono? Il suo numero di telefono. « Giusto il tempo di lasciarti il mio numero. Ho visto che stiamo allo stesso anno e non si sa mai, no? » Eh no splendore, non ti lascio vincere in audacia. Nei nei. Con incredibile velocità e riflessi che solo chi pratica ogni sport possibile e immaginabile può vantare, il tassorosso afferra per il polso Shai. Guardandolo dritto negli occhi, gli sfila la penna di mano e se ne impossessa per scrivere qualcosa a sua volta sul suo braccio. « Ti propongo allora... » Segnato a sua volta il proprio numero sulla pelle chiara dell'altro, tornò a guardalo. « Una gara. Chi scrive prima vince. » Theodor amava le gare. E vincere, ma forse quella era una cosa che, da tassorosso, non poteva permettersi di sbandierare ai quattro venti. « Scegli tu il premio. » Si appoggiò di nuovo al tronco dell'albero, nella stessa posizione di poco prima. « Ora però.. » Diede un'occhiata al suo di telefono. « Cinque minuti Shai. » Si riferiva alla sua lezione. Devi correre ora, sì. Gli regalò un occhiolino e chiuse gli occhi, sempre con la stessa espressione marpiona sul volto.
     
    .
  8.     +2    
     
    .
    Avatar

    👻


    ★★★

    Group
    Member
    Posts
    263
    Reputation
    +284

    Status
    Anonymes!
    tumblr_inline_pljit4uXi81ur3i7c_500
    « Ti tocca correre allora, no? » Sì, gli toccava correre davvero, soprattutto perché al contrario di Theodor, Shai atleta non lo era proprio per niente: non era affatto allenato nella disciplina dei 500 m con scalinata annessa, avrebbe rischiato l'infarto prima ancora di arrivare in Sala Grande. Staccarsi da una situazione del genere, per uno come lui, però non era affatto semplice. Posso considerarmi speciale o solo fortunato? Di autostima, Shai Lynch-Lazare ne aveva da vendere ma non era granché abituato a ricevere complimenti tanto palesi.. a meno che Theodor non possedesse un senso dell'ironia talmente accentuato da superare quello da vipera di Shai. Molto difficile. Il giorno che un palestrato mi supererà in sarcasmo, come minimo scoppia casino. No, Shai se lo sentiva nelle sue ossa rodate, quel tassorosso faceva sul serio coi suoi complimenti e le sue quasi palpate di ciocche di capelli fosforescenti. E la sua sfida. Non si aspettava tanta intraprendenza dall'altra parte, motivo per cui rimase piacevolmente sorpreso nel vedersi scritto sul braccio il numero dell'altro. Raga, fermi tutti, qui sto rimorchiando serio, non succedeva dal 1983! « Ti propongo allora... » Un appuntamento? Sì amo, la salto Trasfigurazione per scappare insieme verso il tramonto! Ma anche verso uno sgabuzzino, un armadio delle scope, un bagno, cioè un posto lo troviamo! « Una gara. Chi scrive prima vince. Scegli tu il premio. » Le antenne da serpeverde si drizzarono immediatamente. Trovatemi un serpeverde che non ami le sfide! Shai non faceva eccezione, amava competere e amava vincere, con ogni mezzo possibile. Rimase perfino qualche secondo a pensarci, con un sorrisetto sornione sul viso. Cosa chiedergli? Perché naturalmente avrebbe vinto, su questo non c'erano dubbi. Farsi battere da un tassorosso, al limite della fantascienza! Ok socializzare, provarci, scambiarsi tenere effusioni contro un muro.. ma perdere! C'era solo un piccolo problema: « Cinque minuti Shai. » Il professore non amava i ritardatari. Schizzò in piedi come una molla, puntandogli l'indice contro. « Sei un baro, Theodor senza la e finale! E ti fai chiamare Tassorosso?! » Era di assoluta evidenza che Theo aveva tutto il tempo di scrivergli mentre l'altro sarebbe stato occupato a perdere polmoni e milza correndo verso l'aula. « Se quando arrivo in aula mi ritrovo un tuo messaggio, giuro che ti denuncio alle autorità delle casate, alla polizia del Cappello Parlante, ti faccio scomunicare dai tassi! » Non gli restò altro da fare che cacciare la piuma d'oca nella borsa e puntare le scarpe nell'erba del cortile, per schizzare via verso la lezione. « INFAME!!! VERGOGNA DEI TASSOROS- » e scomparve oltre l'angolo.

     
    .
  9.     +1    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    473
    Reputation
    0

    Status
    Anonymes!
    11 Ottobre 2020

    tumblr_inline_pkga3flKOl1wrtit8_1280
    Appena salta l'ultimo scalino si guarda intorno per intercettare lo sguardo di Bart. Lo intravede in mezzo a fin troppe persone e senza pensarci due volte gli fa un cenno con il capo verso l'uscita della Sala Comune. Troppa gente. Decide che sia meglio fronteggiarlo su un terreno diverso, lì dove nessuno potrà sentire davvero quello che è certa succederà. Perché lo sa che sbotterà, ribolle di rabbia, le fremono le mani, si sente una scema ed è lui ad averla fatta passare come tale per tanto tempo. Cazzo quanto hai sbagliato persona Bart. Silenziosa, gli cammina davanti e rimane in quella evanescente pace fin quando non si siede sul cornicione di uno degli archi, con il pacchetto di sigarette alla mano. « Pensi che io sia scema, Bart? » Alza lo sguardo soltanto in quel momento, di un verde tanto chiaro e limpido solitamente quanto è duro e freddo in quel momento. « Come cazzo ti permetti e soprattutto chi cazzo ti credi di essere? » In quel momento, mentre si accorge di quanto il suo miglior amico l'abbia solo presa per il culo negli ultimi anni, si vergogna di se stessa nel riscoprirsi profondamente ferita. Forse perché lui è stato il primo con il quale ha condiviso la parte più fragile di se stessa, quella in cui si è riscoperta una persona differente da quella che era abituata a far vedere. Ho lasciato che mi vedessi, davvero, e mi ripaghi così? Tira fuori il cellulare, scorre il dito sullo schermo fino ad aprire la loro chat. « "O semplicemente mi andava di commentare?" "Senza troppi giri di parole". "Sta discussione qui sta già andando fin troppo per le lunghe." » Scandisce le parole, leggendole direttamente dal suo ultimo messaggio e un sorriso acido si dipinge sulle sue labbra. « We, tesoro, chi è qua che l'ha tirata fin troppo per le lunghe, a quanto pare, sei tu. Ora che vieni scoperto con le mani nel sacco vuoi anche pretendere di uscirne pulito e altezzoso? Con me poi? Ah! » Non ne vorrai un po' troppe?. La voce diventa più stridula e le narici si allargano impercettibilmente. « Perché? » Nemmeno vuole sapere cosa ci sia effettivamente sotto, in fondo quello non è importante. Non avrebbe avuto importanza nemmeno prima, ma l'ha acquisita quando lui ha deciso di non essere sincero con lei. Stringe lo sguardo, le dita che giocherellano con il pacchetto di sigarette. « Pensavi, non so, che ti avrei reso la vita impossibile mi avessi detto che continuavi a sentire la Watson? Hai così poca considerazione di me? Di ciò che valeva la nostra amicizia? »



    Edited by anesthæsia¸ - 4/12/2020, 19:18
     
    .
  10.     +2    
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    47
    Reputation
    0

    Status
    Anonymes!
    Scende dal dormitorio per raggiungere la sala comune ritrovandosi in mezzo a diversi suoi compagni di casata, sperava vivamente di non parlare con Max insieme a tutta quella bella gente. Si appoggia ad una colonna cercando tra le persone la Picquery, la vede e nota il cenno che gli fa per far capire a Bart di seguirla. Annuisce senza proferire parola uscendo dalla sala comune, lontano da tutti per poter parlare liberi senza che nessuno li interrompesse. Nota tutti i micro movimenti del corpo di Max capendo subito che la serpeverde era visibilmente arrabbiata, quel silenzio che li ha accompagnati durante il loro breve camminare nei corridoi denota che quella era solo la quiete prima della tempesta. Mentre cammina Bart si gira una sigaretta senza accenderla.
    Si fermano nei pressi del cortile, Max si siede sul cornicione di uno degli archi che circondano il luogo, tiene il pacchetto di sigarette in mano. « Pensi che io sia scema, Bart? » Non risponde sentendo addosso gli occhi verdi della serpeverde, sostiene lo sguardo della Picquery rimanendo impassibile. Non era il momento migliore per iniziare una discussione del genere, non dopo quello che era successo qualche settimana prima, non dopo la breve discussione con Alice ed il bacio.
    « Come cazzo ti permetti e soprattutto chi cazzo ti credi di essere? » Non pensa che Max stia esagerando, sa benissimo di averla ferita nascondendole per molto tempo la sua conoscenza con la grifondoro. Perché infondo se fosse stata qualcun'altra, non saremmo arrivati a questo. Pensa mentre sente quello che ha da dire Maxime.
    « "O semplicemente mi andava di commentare?" "Senza troppi giri di parole". "Sta discussione qui sta già andando fin troppo per le lunghe."» Lo pensava, se voleva dirgli qualcosa in merito ad una stupida foto su un social non era sicuro whatsapp la scelta migliore. Perché non lo pensi anche tu Max? « We, tesoro, chi è qua che l'ha tirata fin troppo per le lunghe, a quanto pare, sei tu. Ora che vieni scoperto con le mani nel sacco vuoi anche pretendere di uscirne pulito e altezzoso? Con me poi? Ah! » La voce della serpeverde si fece più stridula. « Perché? Pensavi, non so, che ti avrei reso la vita impossibile mi avessi detto che continuavi a sentire la Watson? Hai così poca considerazione di me? Di ciò che valeva la nostra amicizia » Nota subito il verbo al passato usato su quella frase.Incrocia le braccia e scuote la testa cercando di trattenere una risata in merito a quell’ultima frase.
    gif
    «Chi mi credo di essere Maxime?» La guarda dritto negli occhi dopo tutto quel veleno arrivato addosso. «Sono la stessa persona che hai conosciuto anni fa.» Lo stesso Bart che negli anni ti ha raccontato tutte le sue insicurezze, quelle che solo tu hai conosciuto veramente. Perché nonostante il loro passato insieme Bart reputava Maxime la sua migliore amica e, pur di non ferirla, cercava di tenerle nascoste determinate cose. «Nelle mani nel sacco? Per una foto su wiztagram? Per un commento?» Alza gli occhi al cielo continuando a scuotere la testa in disapprovazione: «Sono stronzate queste Maxime, non pretendo per un cazzo di uscirne pulito o altezzoso Marca l’ultima parola mimando delle virgolette con le mani. «Per una foto ed un commento fai tutto questo bordello, immagino già cosa potrebbe succedere se dicessi che frequento ancora la Watson.» Sapeva che Max non aveva preso quel discorso per la foto ed il commento, ma perché Bart le aveva mentito. «Non ho una scarsa considerazione di te, della nostra amicizia, ma se ti ho nascosto qualcosa l’ho fatto per non ferirti.» Perché ci credo poco che avresti accettato la cosa. Ma a quanto sembrava aver tenuto quel segreto negli ultimi anni aveva ferito Maxime più di quanto potesse immaginare. «La cosa che più mi fa rabbia sai qual è? Parli già della nostra amicizia al passato. Hai già messo una croce no? Bene, allora non dovrei essere qui nemmeno a parlarti.» Gli occhi che sostenevano lo sguardo verde della serpeverde si spostarono verso il cortile alle spalle di Maxime.
    «Sai, prima che arrivassi tu io e la Watson eravamo amici, molto.» Strinse i pugni sentendo le unghie sulla carne. «Ma quando ti ho conosciuto ho avuto occhi solo per te. E no, non mi riferisco a quello che c’è stato tra di noi.» Perché infondo se non ti piacevo perché sono uomo, non è un problema «Ma se ti ho sempre considerato la mia migliore amica ci sarà un motivo. Non volevo ferirti, ma a quanto pare non sono riuscito nel mio intento.» Il drum rollato precedentemente si era aperto nella mano di Bart, mise la cartina spezzata nella tasca dei jeans solo dopo aver rollato un secondo drum in pochissimi secondi. Lo mise in bocca e lo accese facendo un lungo tiro e sbuffando il fumo dal naso.
     
    .
  11.     +3    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    473
    Reputation
    0

    Status
    Anonymes!
    tumblr_inline_pkga3flKOl1wrtit8_1280
    Lui parla e lei guarda altrove, scuotendo la testa. No, non sei quella persona. Anche se tu minimizzi, io lo so che c'è altro sotto. «Sono stronzate queste Maxime, non pretendo per un cazzo di uscirne pulito o altezzoso E' solo allora che torna a guardarlo, con gli occhi stretti e fissi come quelli di un rapace pronto a planare sulla preda designata. « Non chiamarmi Maxime. » Caustica risponde. Sai bene quanto io lo detesti. Quel nome così pomposo che ha scelto appositamente Cassandra affinché la sua prima figlioletta potesse ricordarne la grandiosità in futuro. Un buon auspicio che ti si è ritorto contro cara mammina, no? « Quindi si tratta davvero solo di questo? » Inclina la testa di lato dopo aver preso una nuova boccata di fumo. Si alza in piedi e lo fronteggia, dal basso, fissandolo. Dio, sarebbe così facile entrarti in testa e prendermi le risposte che voglio. Carezza quella possibilità ma scrolla la testa, decisa a seguire una via quanto più onesta possibile. « Stiamo davvero parlando solo di una foto messa così, dopo anni in cui non vi cagate e anzi, tu tieni particolarmente a prenderla per il culo quando c'è anche Nana presente, sapendo quanto lei la detesti, e un commento nostalgico? » Negli occhi verdastri di lei bruciano le fiammelle di pura sfida mentre gli chiede la più estrema delle sincerità, ferma e decisa a non guardare altrove. « Cosa mi hai tenuto nascosto per non ferirmi, mh? » Si passa la lingua tra le labbra, sbuffando fuori un accenno di risata sarcastica. « Poi ferirmi, parliamone.. » Il pensare che una questione in cui centri effettivamente Alice Watson possa anche soltanto lontanamente ferirla la fa ridere alquanto. A meno che davvero mi tieni nascoste cose ben più grosse. Deglutisce allora, valutando per un attimo quella possibilità ed è costretta a prendere un altro tiro di sigaretta e guardare oltre le sue spalle. « Non raccontarmi più stronzate. Perché è questo l'unico modo che hai per ferirmi. » L'unica arma che ti posso concedere di avere: l'avermi fatto credere di essere in un rapporto sano e completamente onesto, tanto da portarmi a dirti cose che non avevo detto prima nemmeno a me stessa. « Allora? E' tutto? » O c'è dell'altro?


    Edited by namacissi; - 6/12/2020, 19:03
     
    .
  12.     +2    
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    47
    Reputation
    0

    Status
    Anonymes!
    gif
    Aveva davvero paura di dire la verità a Max? Alla sua migliore amica? In quel frangente affiorò nella mente di Bart l’immagine di sua madre, quella che lui reputava la bugiarda per eccellenza. Cosa c’era di differente tra lei ed il serpeverde in quel momento? Gli sembrava di rivivere le discussioni che faceva a casa, solo che stavolta era lui nei panni di sua madre. Sto ferendo più me stesso che te. Pensò ascoltando le parole della mora. Le diede le spalle scuotendo la testa, sbuffando una risata isterica al solo pensiero di avere qualcosa in comune con quella donna che aveva sempre considerato una pessima madre.
    «Credo sia un vizio di famiglia.» Pensò ad alta voce parlando più con se stesso che con la serpeverde. «Nascondere la verità alle persone.» Dava ancora le spalle a Max mentre pensava ad alta voce. «Perché non mi è mai piaciuto prendere in giro la Watson, sai Max? » Come se da un giorno all’altro iniziassi a prendere in giro te senza alcuna motivazione Lo faceva solo per compiacere le due serpeverde, ma a che pro? Stavolta decise di vuotare il sacco una volta per tutte, che la cosa portasse dei benefici o un allontanamento totale della Picquery. «Ho fatto tutto per egoismo, come sempre.» Si mette la sigaretta alla bocca facendo un lungo tiro. «Sono contento che Alice abbia postato quella foto.» Osserva la serpeverde mentre continua a parlare. «Perché questa cosa fa più male a me, un peso che mi porto da anni» Un peso che ti sei creato da solo Bart. «Non racconterò più stronzate da oggi in poi.» Perché tanto sai già cosa porterà questa tua decisione. «Io e la Watson siamo ancora amici, parliamo regolarmente, ci vediamo.» Butta fuori il fumo dopo un altro tiro di sigaretta. «Ma non mi sono mai permesso di aprire bocca nelle vostre questioni, né parlare di te Max.» Perché erano cose che non riguardavano la sua amicizia con la grifondoro né alla Watson interessavano le vicende di Max. «Ho nascosto la cosa per evitare discussioni inutili sapendo anche la poca simpatia tra di voi.» Spegne la sigaretta buttandola nel cestino più vicino. «Ora sai la verità, pensa quello che vuoi.» Sono stanco di tutte queste stronzate.
     
    .
  13.     +1    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    473
    Reputation
    0

    Status
    Anonymes!
    tumblr_inline_pkga3flKOl1wrtit8_1280
    «Perché non mi è mai piaciuto prendere in giro la Watson, sai Max? » Oh, ma questa è davvero bella. Gli angoli delle labbra si alzano in un sorriso che ha del sarcasmo intrinseco. « Ma scusa, esattamente..chi te l'avrebbe chiesto? Come se io o Nana vivessimo per sentire i commenti che le fai dietro non appena ti sorpassa in corridoio. » Aggrotta le sopracciglia, dopo un tiro di sigaretta e una nuvola di fumo che si frappone tra di loro. « Eri sotto Imperio e non me ne sono mai accorta? Strano! » Le labbra strette a tradire una forma di divertimento nel constatare quanto, anche in quel frangente, Bart non sia capace di assumersi le sue responsabilità, addossandolo a chiunque altro pur di sentirsi vagamente più sollevato da un peso. «Non racconterò più stronzate da oggi in poi. o e la Watson siamo ancora amici, parliamo regolarmente, ci vediamo.» Attende, Max, trattenendo il respiro senza nemmeno accorgersene e alla fine, quando lui rivela la sua vera natura, lo lascia andare, sentendosi improvvisamente svuotata. Mi ha mentito fino ad ora. Gli amichetti alle mie spalle e la Watson sapeva tutto. Ancora una volta vincitrice e io la cazzo di perdente. Per un attimo le balena in testa di colpirlo forte, sulla guancia, con il palmo aperto della mano destra, abbastanza forte da lasciargli il segno con cui avrebbe dovuto presentarsi a cena. Stringe il pugno lungo il fianco, socchiudendo gli occhi per reprimere quell'istinto. « Non solo pensavi fossi una scema ma mi hai fatto passare come tale persino di fronte a lei. » Lo applaude, vistosamente sarcastica. E' probabilmente quella la cosa che più le brucia di tutta la storia. Perché in fondo che Bart fosse uno stronzo come lei l'ha sempre saputo, ma mai avrebbe pensato che lo sarebbe stato contro di lei. Alle sue spalle. Quando hai smesso di esserci dentro insieme a me? « Non disturbarti più a provare di essere quanto di più lontano da tua madre perché stai fallendo miseramente. Sei identico a lei, cazzo! » Scuote la testa, indietreggiando di numerosi passi da lui, la faccia evidentemente schifata. « Ora so la verità ma non per merito tuo perché se non ti avessi incalzato, tu avresti continuato a mentire come il cazzo di codardo che sei. Perché se è anche vero che lei non mi sta simpatica, è anche vero che tu non sai come avrei reagito. Non mi hai dato alcuna possibilità e hai scelto anche per me. Perché ho amici che hanno altri amici che mi stanno sul cazzo, eppure non ho voltato le spalle a nessuno. Ma guarda un po', eh? Non sono un mostro, che sorpresa! » Sbuffa fuori una risata mentre lancia via il mozzicone della sigaretta. « Mi dispiace Bart, ma per quante puoi raccontartene, non posso prendere il tuo posto nell'essere il cattivo della tua storia. » Si stringe nelle spalle, gli occhi vagamente velati da una patina di frustrazione. « Fortuna che avevi occhi solo per me, figurati ti fossi stata sul cazzo che facevi. » Accenna un sorriso tirato, allontanandosi ancora, di ritorno verso l'entrata del castello. « Sai? Mi auguro davvero che non prenda per il culo pure te per poi ignorarti il giorno dopo, di punto in bianco! » E' un suo comportamento risaputo, in fondo. Si volta e fa un cenno di saluto con la mano. « Buona fortuna! »
     
    .
  14.     +1    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    705
    Reputation
    0

    Status
    Anonymes!

    2 Marzo 2021
    tumblr_nj5xp8iZM71rl4d6go4_250 « Facciamo così. » Maeve mantenne la sua postura rigida, il volto una maschera neutra, lo sguardo rivolto verso il display del cellulare. La voce piatta, priva d'enfasi o traccia di sarcasmo, mentre terminava di scrivere il messaggio. « Per ogni altro minuto in cui continui ad infastidirmi con questi commenti sessisti, sottraggo un punto a Serpeverde giustificandolo come vilipendio verso la mia persona. Quanti ne hai già fatti perdere in questi mesi? » Fu una risposta che avrebbe pronunciato con tono inflessibile, considerato quanto fisicamente stanca e di pessimo umore fosse quel pomeriggio, ma col soggetto che aveva davanti si limitò ad assumere quel tipico atteggiamento stoico ed indifferente che spesso la contraddistingueva - all'apparenza. Tanto non sai neanche cosa sia, il vilipendio, razza di decerebrato di un Thompson. « No, che non puoi. Non è... etico? » Soltanto a quelle parole sollevò appena lo sguardo, inarcando un sopracciglio ramato a mo' di avvertimento minaccioso. Non sfidarmi a sfatare sul nascere questo mito errato, di me come nuova Robin Hood. « Che palle Cousland. Con te non c'è mai soddisfazione. » In maniera quasi apatica, gli occhi della rossa osservarono il giovane disturbatore allontanarsi borbottando, proprio quando la figura slanciata del biondo che aspettava arrivò nei pressi dalla panchina in Cortile. I raggi del sole pomeridiano in calo l'avevano scaldata durante l'attesa, per quell'appuntamento organizzato con poco preavviso, nei ritagli di tempo d'entrambi. « Ehi. » salutò il ragazzo con un sorriso appena accennato, facendogli posto al suo fianco, riaccavallando subito dopo le gambe sulle quali distese la gonna della divisa. « Com'è andata oggi? » Aspettò a malapena un paio di minuti, prima di sorpassare quei convenevoli poco da loro e prendere ad armeggiare con la borsa, tirando fuori con calma una pila di cartelline. Tutte blu, dalle sfumature diverse, e i vari segnapagina per ogni argomento trattato dai fascicoletti. Tutto estremamente ordinato e schematizzato. Tutto molto Maeve. « Allora! » Li passò uno alla volta all'altro, così che potesse sfogliarli senza fretta. « Con così poco preavviso sono riuscita a tirare fuori un business plan piuttosto risicato, ma dovrebbe esserci tutto. Puoi dire a Paul che ho calcolato il cash flow con un ritorno in termini finanziari già dal primo anno dal lancio dell'App. Lo so: previsione pretenziosa, ma sono convinta che funzionerà come progetto. » Gli insegnamenti e le lezioni asfissianti che ci propinano sin da piccoli, sono serviti almeno a qualcosa. « Ho fatto anche una veloce ricerca di mercato, per quanto riguarda la comunicazione e il marketing. Non serve neanche dirti che i competitors sono rimasti al paleolitico. » È praticamente vincere facile. « Non so se hai già degli operatori del settore a disposizione, ma nel frattempo ho realizzato qualcosa di approssimativo anche per il brand management. Io punterei sul logo dal colore petrolio, è funzionale. Per gli investitori, oltre me, posso trovarti qualcun altro se serve. » Si fermò, da quel discorso espresso con flemma professionale - perfino troppa, per una diciasettenne - per incontrare gli occhi azzurri del fratello. « Che? » Gli stirò un sorriso meno artefatto, intuendo l'entità di quello scambio di sguardi. « Sono nottambula e come ribadirebbe il Vecchio: "un Cousland fa sempre il proprio dovere". » E sempre meglio trascorrere la notte su qualcosa di utile, che passare da un incubo all'altro, con le dannate voci e i ricordi dell'Upside Down a tormentarmi nel sonno. Si strinse nelle spalle, scostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, spostando il viso in direzione del promontorio. « Ho sentito papà. Gli ho chiesto com'è la situazione al Ministero e se sapesse qualcosa su Potter... Indovina? Mi ha risposto di non immischiarmi in queste faccende e concentrarmi sui risultati scolastici e la preparazione per il College. Non ci facciamo coinvolgere nello scalpore spicciolo. Siamo davvero sempre la Svizzera, assurdo. » Alla luce del sole, se non altro. Opportunisti, dietro le quinte.

     
    .
  15.     +1    
     
    .
    Avatar


    ★★★

    Group
    Member
    Posts
    174
    Reputation
    0

    Status
    Anonymes!

    « Che palle Cousland. Con te non c'è mai soddisfazione. », lo sguardo gelido di Cay si pianta in quello palesemente vuoto del ragazzo che gli cammina davanti. «Come, prego, domanda, curioso di scoprire se il coglione abbia il coraggio di rispondergli a tono. Come previsto, ammutolisce e continua per la strada della sua vita priva di qualsivoglia elemento interessante. Perché a giudicare dalla sua espressione facciale, piatta e tendenzialmente ebete, Caél non fatica a scommettere sul suo probabile futuro di nullafacente. Con tutto il rispetto del caso per i nullafacenti - di certo ben più attivi e vitali del suddetto elemento. «Ehi.», risponde al saluto della sorella con un sorriso appena accennato, indeciso sulla strategia da intraprendere. Sarà per caso scossa da ieri sera? - si domanda, Caél, dimenticando che si sta parlando, appunto, di sua sorella. La genetica Cousland, in quel caso molto più che negli altri, non ha fallito. Lungi dal giudicare Maeve insensibile - è al contrario convinto che sia scossa davvero, pur non mostrandolo affatto -, Cay non può che inarcare le sopracciglia in un'espressione piacevolmente colpita, ascoltando con attenzione il progetto da lei presentato. Realizzato in una singola notte di lavoro. La persona sofisticata quale Caél Cousland è, di certo, di fronte a tanta intuizione e professionalità, non potrebbe non commentare con un: «Me coglioni.», sfoglia le pagine ordinate all'inverosimile, ridacchiando sotto i baffi per la precisione nei calcoli e nelle tempistiche di quella che, da semplice idea, diventerà ben presto realtà. «Se passa il vaglio di Paul -, d'altro canto è lui l'esperto in contabilità, «- di certo passa il mio.», aggiunge, per poi tirare fuori una delle sue battutine pungenti:
    fc6a9f0d475a80c7c21acdecbb8db1916b91360b
    «Anche se, Vee, devo dirlo: l'unico progetto che, forse, potrebbe comportare profitti già dal primo anno d'investimenti, è la roulette russa.», nella quale, chiaro, la probabilità di vincere o di perdere è del cinquanta e cinquanta. Vuoi che in trecentosessantacinque giorni di puntate non si riesca ad acchiapparne una vincente? - piega la testa di lato, Cay, regalando alla sorella un sorriso sarcastico ma, al contempo, pieno d'ammirazione. «Comunque non avevo dubbi fossi un'inguaribile ambiziosa. E questo mi piace. Ancor più del progetto.», che già in partenza si presenta senza difetti, ma magari questo lo tengo per me per non farti montare la testa, diamante della stagione. «Per la questione degli investitori, preferisco che le cose restino in famiglia. Ci sei tu, ci sono io, c'è Paul di cui mi fido. Non ho intenzione di dividere i famosi profitti con altri. Semmai potremmo reinvestirli per far partire una campagna di protesta, trattiene il fiato, pregustando la possibile espressione stranita di Vee. D'altro canto, Caél non è mai stato il tipo che se ne va in giro a sventolare striscioni in cui si urla alla rivoluzione. «Dato che il Vecchio - e con lui tutto il teatrino di scimmie -», perché dai, i membri della nostra famiglia sono la sua esatta identica copia, «- continua a professarsi Svizzera. Una bella protesta in cui si chiede a gran voce la libertà per Byron Cooper e James Potter.», se non altro farebbe un sacco di pubblicità. Continua a consultare le carte di Vee, leggendone infine le ultime righe. «Sto scherzando, ovviamente. Per quanto io creda nella loro innocenza, non sarebbe una mossa utile a nessuno. Neanche a loro.», si ravvia i capelli biondi, rammentando poi, fulmineo, uno spezzone della conversazione avuta con la sorella al telefono. «Invece, dimmi un po', perché ti sei interessata a Percy, ieri sera? E non addurre come motivazione: "è il mio tutor" -», sorride sornione, come suo solito, «- quello lo so già.»
     
    .
33 replies since 10/3/2020, 20:30   1258 views
  Share  
.