Cortile di Hogwarts

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    tumblr_inline_ojw9wz7Q991rkaper_500 La roulette russa, davvero? Come passi i tuoi sabato sera, Cay? « Amo le sfide, ma non mi piace il gioco d'azzardo di quel tipo. Specie se letale. Prediligo la legalità, io. » Replicò, seguendo la stessa linea pungente del biondo, sebbene il suo tono si mantenne come sempre più sul sarcastico. «Comunque non avevo dubbi fossi un'inguaribile ambiziosa. E questo mi piace. Ancor più del progetto.» La palese soddisfazione le si dipinse sul viso. Si portò una mano sul petto con fare appositamente teatrale, rivoltando lo sguardo in direzione del ragazzo, al quale rivolse un ennesimo sorrisetto. « Non che ce ne sia bisogno, ma ci tengo a precisare che la mia segretissima ambizione non ha nulla a che vedere col profitto in termini monetari o per rendere fiero un certo vecchio individuo. » Tutto ciò che faccio, ogni scelta o decisione presa, è solo ed esclusivamente per me. Approccio egoista ed individualista, ne sono consapevole. Presuntuosa ed anche narcisista, forse. Ma chi l'ha mai negato? Almeno io ho il coraggio d'esserlo. « Semplice e sola aspirazione ad arrivare all'inarrivabile. » Uno dei tanti motivi, per cui aveva scelto proprio Magisprudenza e una carriera nell'ambito politico. Maeve voleva raggiungere grandi traguardi ed ottenere risultati senza pari, arrivando in vetta; voleva giungere lì, dove nessun altro era ancora riuscito. E quale miglior palcoscenico, se non quello dei governanti, era idoneo per ottenere quel genere di potere - e soddisfazione personale - che ricercava? Che poi ci credesse fermamente, nelle campagne che seguiva e gli ideali che aveva scelto di fare suoi, era tutt'altra storia. In termini pratici e numerici, la più giovane dei Cousland poteva essere riassunta in un: 50% di ambizione e smania di potere, 30% di ideali tutti suoi e 20% di sano egocentrismo. Il tutto mai propriamente negato - né confermato. «Per la questione degli investitori, preferisco che le cose restino in famiglia. Ci sei tu, ci sono io, c'è Paul di cui mi fido. Non ho intenzione di dividere i famosi profitti con altri. Semmai potremmo reinvestirli per far partire una campagna di protesta. Dato che il Vecchio - e con lui tutto il teatrino di scimmie continua a professarsi Svizzera. Una bella protesta in cui si chiede a gran voce la libertà per Byron Cooper e James Potter.» Assottigliò sempre più lo sguardo man mano che Cay proseguì l'intero discorso. « Caél. » Lo ammonì, osservandolo in maniera quasi premurosa. « Abbiamo la storia dalla nostra parte: le proteste e le petizioni non servono mai a nulla in queste circostanze tese. Innervosiscono ed aizzano soltanto di più gli animi, in generale. Contano i fatti, reali, e prendere una posizione se proprio si vuole aiutare. » Almeno è così, che dovrebbe funzionare in un mondo non corrotto. «Sto scherzando, ovviamente. Per quanto io creda nella loro innocenza, non sarebbe una mossa utile a nessuno. Neanche a loro.» Scosse la testa, sollevando leggermente gli occhi smeraldini verso il cielo. « Perché?» Chiese incrociando le braccia sotto il seno e facendosi all'improvviso più seria, corrugando appena la fronte pensierosa. « Perché sei convinto della loro innocenza, intendo. E soprattutto perché i vertici del potere esecutivo avrebbero approvato degli arresti così scomodi, se non avessero una minima certezza? Cosa dovrebbero guadagnarci, dalla detenzione di un James Potter, oltre che scalpore mediatico? » Le risposte, potevano essere molteplici. E lei, dalla sera prima, aveva continuato ad interrogarsi proprio su quelle questioni e la "lezione" che Percival le aveva dato in merito. Cos'è davvero più importante alla fine? Schierarsi dalla parte che si ritiene giusta, per quanto spacciata in partenza, o dei vincenti a discapito dell'integrità? «Invece, dimmi un po', perché ti sei interessata a Percy, ieri sera? E non addurre come motivazione: "è il mio tutor", quello lo so già.» Sospirò, abbandonando quei pensieri per ridacchiare. « Per cercare di sapere da cosa nasca la sua scarsa capacità nell'intuire quando sono sarcastica? » Passandosi una mano fra i capelli, prese a giocherellare con la punta delle lunghe onde ramate fra le dita. « Percival ha un modo tutto suo, di farmi da tutor. Mi sottopone a test e quiz interessanti, che avevo pensato servissero a me, per aiutarmi a spaziare coi pensieri e le idee in merito al percorso. » Dopo ieri sera sono invece soltanto più confusa. « Volevo solo capire se sia una persona su cui fare affidamento. È difficile da decifrare. » Specie dopo gli eventi del Burlesque, ho necessità di saperlo. Se dovessimo ritrovarci di nuovo in una situazione simile, devo essere sicura da chi guardarmi le spalle e a chi potermi affidare. Eventi raccapriccianti in cui era rimasta coinvolta, dei quali non aveva fatto parola a Caél. « Tu piuttosto: hai novità? Come va con la tua... » Si bloccò, subito dopo aver cambiato argomento per non apparire più scossa del dovuto, non sapendo come menzionare la bionda in questione. Maeve, a differenza degli altri familiari, non aveva reagito in maniera eccessivamente sconvolta e contrariata rispetto al matrimonio improvviso. Ciò non stava a significare che tutto, di quella scelta irresponsabile del fratello, le andasse a genio. Nulla, della tua situazione, mi sta bene in realtà. A partire dal fatto che ti conosco e di sicuro è una contromossa di sfida verso il Vecchio, piuttosto che una decisione sentita e dettata dai sentimenti come la mia con Derek. Ed è questo tipo di rapporto vero, che vorrei tu andassi alla ricerca, non di approfittatrici seriali o chissà cosa sia questa ragazza... soltanto per creare scandali. « ... consorte. »



    Edited by ~Zireael - 10/4/2021, 00:20
     
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    « Semplice e sola aspirazione ad arrivare all'inarrivabile. », il discorso sull'autenticità di quel desiderio - sul fatto che le ambizioni del Vecchio non abbiano nulla a che vedere con la voglia di fare di Maeve - strappa un sorriso a Cay. «Non ne ho mai dubitato, Michelle, commenta, nel suo solito tono sarcastico, pur pensando sul serio ciò che ha appena detto. «Trovo ridondante il bisogno di precisarlo, ma va bene, è giusto mettere in chiaro le cose - soprattutto se ti trovi di fronte una persona che non è il tuo amatissimo fratello. Perché lui, neanche a dirlo, ti capisce al volo.», le rivolge un occhiolino, affaccendandosi l'istante successivo con il tabacco e le cartine ecologiche della sigaretta. Non che sia un ragazzo particolarmente attento alla salvaguardia dell'ambiente - anzi, non lo è affatto -, ma l'idea di fumare catrame o altre schifezze non lo aggrada, in tutta onestà. Ha trovato dunque una soluzione accettabile grazie ad uno dei social media marketing dell'azienda - il tipo attento alle public relationships e, fondamentalmente, a quello che si può e che non si può fare, davanti agli spettatori, per promuovere il marchio. Costui, tale Richard Maine, è arrivato alla conclusione che, non riuscendo Caél a fare a meno della propria fastidiosa dipendenza da nicotina, quanto meno sarebbe utile all'immagine dell'azienda che non fumi sigarette preconfezionate e decisamente inquinanti i polmoni, ancor prima dell'ambiente. Farebbe passare, altrimenti, un messaggio ancor più negativo, per così dire. Ecco, nonostante Caél Cousland non sia tipo da calare la testa ascoltando passivamente ciò che gli vien detto di fare, questo è un esempio di compromesso che ha giudicato vantaggioso per la propria salute - e per quella della CE. « Perché sei convinto della loro innocenza, intendo. E soprattutto perché i vertici del potere esecutivo avrebbero approvato degli arresti così scomodi, se non avessero una minima certezza? Cosa dovrebbero guadagnarci, dalla detenzione di un James Potter, oltre che scalpore mediatico? », aspira lentamente, Caél, prima di prendere parola per accennare la propria ipotesi in merito. «Diciamo che sono quel tipo di persona cui piace credere nei complotti. O alla quale le autorità non fanno molta simpatia, vedila un po' come più ti aggrada.», si ravvia i capelli, scoccandole un'altra occhiata furba. «Per quanto riguarda il vantaggio dietro l'arresto di Byron Cooper, quello mi sembra ben chiaro.», se vogliamo vedere la Ribellione come un essere umano in carne ed ossa, con Byron che ne rappresenta la mente, è immediato che, una volta fatto fuori lui, restano soltanto muscoli senza padrone. Ed anche se non si parla di Ribellione da tempo, è pur sempre il simbolo di una generazione. Troppo comodo disfarsene. «Quanto a Potter, beh, a qualcuno la colpa dell'omicidio di Malfoy avrebbero comunque dovuto darla. Il popolo non ha pace finché interrogativi del genere non vengono definitivamente risolti. Tanto valeva - e probabilmente l'avrei fatto anch'io, fossi stato in Collins o Crane - cogliere la palla al balzo, adducendo la storica faida tra le due famiglie, con annessa ex relazione tra i rispettivi figli - tanto per mantener viva anche l'atmosfera di Strega Moderna e non farci mancare niente - come motivo plausibile del delitto.», scocca un sorriso stirato, per poi aggiungere:
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    «D'altro canto Romeo e Giulietta fa gola un po' a tutti.», tranne a me. La discussione tra i fratelli si sposta dunque sull'argomento Watson, che Caél accoglie con la massima serietà. « Volevo solo capire se sia una persona su cui fare affidamento. È difficile da decifrare. », le parole di Maeve, normalmente, non l'avrebbero fatto dubitare circa l'assenza di significati nascosti dietro quella semplice frase. Tuttavia, in un contesto del genere - di sovracitata tendenza a ipotizzare il complotto -, Cay è quasi aizzato a chiedersi perché quel velo d'apprensione si stia verificando soltanto adesso, da parte della sorella. C'è forse qualcosa che devi dirmi? - è una domanda che vorrebbe farle, pur tacendola al sicuro della propria mente. Non è mai stato invasivo, Caél Cousland, come personalità. «Ritengo di sì.», risponde, spegnendo il mozzicone sullo schienale della panchina dove ha preso posto. « Tu piuttosto: hai novità? Come va con la tua... », le sopracciglia corrono verso l'alto della fronte, mentre un'espressione divertita si fa strada sulle labbra del Serpeverde. «Mia moglie, , fino a prova contraria siamo una coppia di fatto. «Devo dire che non ci sentiamo da un po'. Sarà qualche settimana, più o meno...», aggrotta la fronte, fingendo di calcolare con precisione l'ultimo giorno da cui ha avuto sue notizie. «Valerie recita la sua parte in modo ineccepibile. A volte mi chiedo come faccia il Vecchio a non rimanere incantato, se non altro, da tanta, spudorata, plateale strafottenza.»



     
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    Quel pomeriggio Émile Carrow era particolarmente euforico: un Eccezionale a Pozioni gli aveva migliorato la giornata, e all'improvviso sentiva addosso una strana frenesia. Raggiunto il cortile ed individuata la piccola Carrie, che se ne stava seduta tranquilla, le si avvicinò, e con un balzo energico si accomodò al suo fianco sul davanzale di pietra. « Carrie! Come stai? Che fai? Che mi dici? Hai visto che bel pomeriggio di sole? » Quando era particolarmente contento, Emi non era in grado di fermare la sua parlantina. « Ho pensato che dobbiamo darci una mossa con il comitato delle feste. Siamo quasi a metà febbraio e non abbiamo organizzato niente di niente! Non hai anche tu voglia di fare una roba un po' clandestina di notte nei sotterranei? Forse non rientra propriamente nelle attività del comitato... Ma dai, per cominciare. Che dici? Rubiamo l'alcol che ci sta nelle cucine e invitiamo i Grifondoro. I Corvonero e i Serpeverde no perché sono troppo rompipalle. »
     
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    Carrie Branwell chiuse gli occhi, rovesciando la testolina verso l’alto e lasciando che il calore del sole le inondasse la pelle. Era una di quelle giornate che la Tassorosso adorava: i primi discreti raggi solari che si facevano avanti dopo il gelo dell’inverno. Seduta sul davanzale di pietra dondolò i piedini avanti e indietro. Riaprì gli occhi facendo scivolare lo sguardo sui fili d’erba. Era ancora troppo presto perché qualche margheritina spuntasse timidamente dal terreno. Prima che se ne rendesse conto, l’uragano chiamato Émile Carrow si era seduto accanto a lei. Fino a qualche anno fa, probabilmente, sarebbe arrossita fino sentirsi male. Adesso, perlomeno, riusciva a parlarci usando frasi di senso compiuto. Ridacchiò quando lui pronunciò l’ultima frase.
    «Sono costretta ad ammettere che esistono alcune eccezioni, però.» ammise stringendosi un po’ nelle spalle minute. Frugò in borsa, tirando fuori una scatolina contenente gelatine Tuttigusti +1. «Caramella?» chiese porgendo il pacchetto al giovane Carrow. «Io sto bene, comunque. E’ una giornata adorabile.» cinguettò sorridendo. «Tu come stai?» Si infilò una caramella in bocca. Ciliegia. «Comunque hai ragione, sai? Dovremmo organizzare qualcosa. Le cose clandestine mi mettono sempre un po’ in subbuglio, ma penso che la maggior parte degli studenti potrebbe essere interessata..» Annuì tra sé e sé, riflettendo. «Forse potremmo usare il “Sonorus!” per fare un sondaggio chiedendo agli studenti che tipo di festa preferiscono.. Magari si sentirebbero più coinvolti..» Si volta a guardare il giovane compagno di Casata. «C-Che ne dici? Ti può sembrare una buona idea?» chiese senza riuscire a nascondere un tocco di insicurezza.
     
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