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.[ mean girls!, 18.04 ]
Che Ella non si sia inserita, ad Hogwarts, non è un segreto — ha preso il passo giusto per quanto riguarda le lezioni, ma il recupero delle materie che non aveva mai fatto, a Durmstrang, ha assorbito completamente le sue forze. I Tassorosso sono simpatici, così come molti degli studenti e delle studentesse ad Hogwarts, ma non ha ancora avuto modo di fare amicizia, tranne mere conoscenze con cui scambia cenni di saluto tra i corridoi.
Ha scoperto il piacere della libertà, tuttavia — qualcosa che a Durmstrang era controllato a vista, se non addirittura negato. È per questo che ha sviluppato una vera e propria euforia per gli spazi aperti, per l’immensa distesa di prato che separa il castello dal Lago Nero, o più semplicemente per il cortile. È lì che si trova, a lezioni concluse, seduta sull’orlo della fontana, la divisa in ordine con la cravatta appena allentata, ed un libro posato alla sua sinistra.
Edited by black orchid - 27/4/2020, 17:09. -
.« Cioè ho preso una O a Pozioni, capite quante possibilità ci fossero al mondo che io prendessi una O su un compito, a sorpresa, sulle pozioni curative? » Praticamente nulle.Si ritrova a strabuzzare gli occhi, ancora incredula, mentre saltella giù dalle scale per atterrare con le scarpette lucide nere, linde e pinte, sul brecciato del cortile. Non aspetta nemmeno di avvicinarsi al suo solito archetto, prima di tirare fuori il pacchetto di sigarette e infilarsene una in bocca. Invita le altre due a fare lo stesso, con un sopracciglio inarcato, già conoscendo perfettamente la risposta di entrambe. Si punta la bacchetta contro la punta della sigaretta e la cartina prende subito fuoco, mentre aspira e riprende a parlare, in una nuvola di fumo rado. « Fossero stati i veleni l'argomento, tanto tanto ci sarebbe stata come cosa..ma questa, davvero.. » ..questa non vedo l'ora di scriverla a papà. Si ritrova a pensare, vagamente orgogliosa di quel risultato. Non lo dirà mai a voce alta, ma è felice di essere riuscita in una cosa del genere, completamente da sola, senza esserci stato il bisogno di fare gli occhi dolci a Vee per farsi passare, sottobanco, qualche bigliettino d'aiuto. Si sta portando verso il suo posto abituale, dove si rifugia a fumare, quando con la coda dell'occhio vede una chioma bionda che conosce, suo malgrado. Ci pensa bene, un paio di volte. Loro non sono esattamente le parenti più affiatate sulla faccia della Terra. Il loro rapporto di parentela infatti, avendo vissuto lei per i primi anni di vita dall'altra parte del mondo, non è mai stato approfondito ed è sicuramente più legata alle due ragazza che le stanno vicino che alla biondina che se ne sta da sola a leggere in cortile. E non è nemmeno la prima volta che la vede così. Che palle. Si trascina verso di lei, accennando alle amiche di seguirla. « Oh, ma guarda te chi c'è. » Sbotta, con un sorrisetto poco convinto. « Vee, non credo tu abbia avuto il..mh..piacere. Maeve, Elladora.. mia cugina. » Si gira verso la rossa, per poi scivolare con gli occhi verso Nana, roteandoli verso il cielo affinché possa vederli solo lei. E' solo quando torna alla biondina che sorride, angelica, ritirando fuori dalla tasca della giacca scolastica il pacchetto di sigarette. « Vuoi? »
Edited by namacissi; - 4/12/2020, 18:42. -
.« Magari hai trovato la tua strada, Max. Ti ci vedo, a preparare pozioni curative al San Mungo, con quel meraviglioso camice verde lime. S'intonerebbe ai tuoi occhi. » esordì la rossa, il sarcasmo che trapelava con fin troppo rilievo nelle parole, mentre passeggiando di fianco alle compagne sorrideva divertita per l'accenno d'entusiasmo dell'unica bruna del trio. Rispetto al suo Eccezionale, una O in Pozioni per Maxime, era un evento non da poco; addirittura emozionante, se quello stesso voto riguardava un compito a sorpresa. Maeve poteva reputarsi orgogliosa dell'amica, e non ne aveva fatto mistero non appena le valutazioni gli erano state consegnate, ancor di più a fronte del fatto che fosse riuscita a guadagnarselo senza l'ausilio di suggerimenti o bigliettini. Non poté, in ogni caso, non cogliere l'occasione per punzecchiarla con la solita ironia pungente, scuotendo successivamente il viso per il pacchetto di sigarette offertole. Schiuse le labbra, imbronciandosi, in procinto di ripeterle per l'ennesima volta che quella roba non avrebbe fatto altro che incatramarle i polmoni... ma si limitò a lanciare un'occhiata verso Domiziana, sollevando lo sguardo verso il cielo. Fiato sprecato, vero? Max come futuro Guaritore, era piuttosto improponibile come visione. Non servivano neanche così tante spiegazioni, per le innumerevoli motivazioni sfavorevoli. « Comunque lo ammetto: stavolta sei stata top. Il compito era veramente complicato ed il risultato è stato ottimo. Visto? Basta un po' d'impegno... Chissà quale assurdo potenziale nasconde quel cervellino fintamente ozioso! » continuò, indirizzando un piccolo colpetto con la spalla verso la Serpeverde, affiancandola dopo l'ultimo gradino della scalinata appena percorsa. Con la frizzante aria primaverile che ormai iniziava a soffiare in tutte le Highlands scozzesi, passare brevi sprazzi di tempo libero fra una lezione e l'altra all'aperto, era divenuta una consuetudine per il piccolo gruppetto - seppur sempre mutilato da un'importante presenza, quando Vee era nei paraggi.
Sistemandosi la borsa griffata in spalla - dove infilava i libri, anziché utilizzare uno zaino come tutti gli altri -, riprese a camminare col passo leggiadro sul brecciato, all'indifferente ricerca dei consueti volti conosciuti senza riconoscerne alcuno. Avrebbe tirato dritto dinanzi a sé, non fosse stata la brunetta a deviare, volgendo le attenzioni verso una ragazzina di cui rammentava soltanto alla rinfusa la fisionomia. « Vee, non credo tu abbia avuto il..mh..piacere. Maeve, Elladora.. mia cugina. » Mh, okay. E me la presenti soltanto ora... perché? Piazzandosi di lato all'americana, inclinò leggermente il viso, gli occhi smeraldini puntati verso la biondina; una rapida occhiata che andò da un'estremità all'altra della giovane Tassorrosso, atta a studiarla, com'era abitudine della rossa. « Piacere di conoscerti Elladora. » armandosi del più affabile dei sorrisi, indubbiamente sforzandosi d'apparire cordiale soltanto perché in presenza d'una parente della Picquery, allungò un braccio per stringere con decisione la mano della novellina. La stretta di mano, dice molto di una persona Maeve. Imitare mentalmente la voce dell'anziano di casa Cousland, non soltanto per deriderlo, era uno degli approcci che manteneva per ricordarsi dell'educazione ed alcuni insegnamenti utili. Alcuni, nella marea di stronz... « Cosa leggevi di bello? » interrompendo i suoi stessi pensieri, e trattenendosi dallo sbuffare per quel continuo smercio di sigarette di Max, provò a mostrarsi interessata alla ragazzina... Per poco, prima di tornare a guardarsi spassionatamente intorno.. -
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Rivolge un sorriso di rimando a Max, quando la vede sfrecciare estasiata in direzione del Cortile esterno del castello. Non è particolarmente felice, Domiziana, ma il suo disappunto ha una motivazione ben precisa: non tollera che la sua migliore amica non abbia avuto, fino a quel momento, abbastanza fiducia in se stessa da sapere - sapere - che prima o poi avrebbe preso un bel voto. L'incrollabile certezza della Serpeverde, comunque, non rovinerà quell'attimo di pace instauratosi a fatica nel gruppo delle amiche più discusse della scuola. Non adesso che un sottile filo invisibile sembra essersi finalmente agganciato ad ognuna di loro, deciso a tenerle strette. Per quanto manchi un pezzo decisamente importante: Savannah. «Non c'è stato un momento in cui io abbia dubitato.», dice soltanto, evitando accuratamente di guardarla in viso mentre soppesa le parole. «E' solo la prima dell'infinita serie di battaglie che vincerai. Che vinceremo.», mette l'accento su un plurale casualmente utilizzato, scoccando un'occhiata eloquente a Maeve. Ha troppi nemici a Hogwarts, la signorina Dragomir, non ha davvero il tempo di procurarsene degli altri. La frattura interna al gruppo le dà molto fastidio, più del dovuto. Come una brutta influenza che impiega giorni a guarire. Mesi, anzi. Allunga due dita per accogliere la sigaretta offerta da Max, portandola alle labbra con noncuranza. Le è sembrato di cogliere una punta d'incertezza negli occhi di lei, ma forse l'ha solo immaginato. Immagina troppe cose, Domiziana, a furia di fissarla.. -
.Con il labbro inferiore stretto fra i denti e l'espressione corrucciata, Rue cancella l'ennesima frase scritta sul proprio quaderno, in una pagina ormai piena di scarabocchi fatti con la penna scura. Seduta sul davanzale sotto agli archi del porticato, coi piedi a penzoloni, sta cercando ispirazione. Le recenti vicissitudini della redazione del giornalino l'hanno convinta che sia il caso di non rimuginarci troppo e, piuttosto, trovare altro di cui parlare agli studenti di Hogwarts. Peccato che le idee tardino ad arrivare. « Ehi. » Di punto in bianco, come colta da un'improvvisa illuminazione, si volta alla propria destra, e rompe il silenzio, puntando gli occhi sulla persona lì accanto, che ha il viso nascosto tra le pagine di un manuale di Storia della Magia. « Posso farti una domanda? A te di cosa piacerebbe leggere sul Doxy? ».
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Peter Pan tira fuori dalla tasca dei jeans un pacchetto di sigarette. Ne accende una. Piccole nuvole di fumo iniziano a circondare il suo volto, garantendogli uno charme da bello e impossibile che, però, è solo nella sua testa. Ma gli volete bene lo stesso, lo sappiamo. Siede sul porticato, all'ombra, godendosi il fresco d'inizio Settembre. Aspira lentamente, mentre cerca di fissare informazioni su 'Storia delle Pozioni: un saggio di Horace Lumacorno'. Con le cronologie è sempre stato una sega. « Ehi. Posso farti una domanda? A te di cosa piacerebbe leggere sul Doxy? », felice di essere distratto da qualunque cosa non inerente allo studio, Piti assume un'espressione corrucciata. «Ciao, Trambley junior.», mormora mentre fa un altro tiro di sigaretta. «Dici nel giornalino scolastico?», non è che io legga un cazzo, per dire. «Ahhhh, sì. Quello dov'è uscito l'articolo sulle cariche che hai scritto proprio tu, ve'?», le dice, con un tono fintamente perentorio. In effetti un po' c'è rimasto male, perché, insomma, se non se lo merita Olympia, allora chi...? Però conosce Rue. Non l'ha fatto con cattive intenzioni, sicuro. Magari voleva solo far ridere. «Senti, mini. Non ci pensare più, è acqua passata. E poi ti sei scusata, no? Domani non ne parlerà più nessuno. Comunque. Boh io la punterei su: Quidditch, cheerleading - meritano pure più dei giocatori, sis, fidati -, pooooi... Vediamo... Gossip - è inutile che fate gli intellettuologiiiii, alla gente il gossip piace. Si dice intellettuologi? Vabbè.», fa un altro tiro. «Star Wars? Chi non ci va pazzo, dai! Oppure videogiochi! E' uscita la nuova espansione di Animal Crossing l'altro giorno. Chi non l'ha acquistata mente.», avvicina il pacchetto di sigarette a Rue. «Se giuri che non lo dici a Zip, te ne offro una. Voglio la firma, però. Tieni il libro, tanto frega un cazzo degli svarioni di Lumacorno.». -
.« Sì, proprio quel giornalino. » Rivolge un sorriso mesto a Peter Paciock, la cui espressione solare sbuca da dietro le pagine del volume di storia. Lascia ciondolare le gambe nel vuoto, l'espressione che si fa poco poco più timida mentre lui si sforza di consolarla. « No ma non è che ci sto pensando, eh... » Insomma, non ogni istante della mia vita, ecco. « Però volevo solo trovare qualcosa di cui parlare. A volte è difficile, sai. » I suoi suggerimenti, tra gossip, Star Wars e Animal Crossing le strappano un sorriso, che presto si trasforma in una smorfia contrariata. « È solo che io vorrei parlare di cose importanti. » Sfila una sigaretta dal suo pacchetto, e l'accende con la punta della bacchetta. « Cioè, non è che ora devo fare l'inchiesta della vita, ma vorrei occuparmi di cose che hanno un senso, capito? Non me ne importa nulla dei videogiochi, o di chi si fidanza con chi. » Gli rivolge un'occhiata tanto eloquente quanto decisa. Capisci? « Ci sono un sacco di cose di questa scuola di cui nessuno parla mai. Tipo gli elfi domestici delle cucine che lavorano giorno e notte, tu dici che gli orari che fanno seguono le norme del Ministero? » Assottiglia lo sguardo, aspirando un primo tiro dalla sigaretta. Secondo me no. « Oppure il fatto che i fantasmi del castello attraversano i muri dei bagni e ogni tanto te li ritrovi con gli occhi puntati addosso in momenti imbarazzanti. Non è comunque una violazione della privacy? » Incrocia le braccia al petto, corrucciata. O anche il fatto che questa scuola è piena di raccomandati. « Non lo so, cose così. ».
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«I videogiochi dovrebbero interessare a tutti.», quel pensiero s'impossessa delle labbra e le costringe a pronunciare la sacrosanta verità. «Guarda che la popolazione jedi ce resta male. Pure i sith, ah. Io non mi metterei contro di loro. Per di più, un paio di palle che non t'importa chi si fidanza con chi! Se Emily Ratajkowski si lasciasse, io lo vorrei sapere. La comunità magica ha bisogno della verità.», spegne il mozzicone sul davanzale del Cortile e, da bravo ecologista qual è diventato, per via del corso di studi scelto, lo ripone nel proprio personalissimo posacenere, insieme a... Beh, tutti gli altri. «A parte gli scherzi, vuoi parlare di cose importanti? Anche se, te lo devo di', poi la gente si annoia?», commenta, puntando l'indice verso l'alto, come a dire: io ti sto avvertendo, ah, poi non vendete più - o forse il Doxy è gratis? Vabbè, comunque non voglio piagnistei. «La vuoi conoscere una giornalista figa? Studia al college.», per favore, non parliamo di fantasmi che ho ancora gli incubi su Mirtilla che spia nel bagno dei prefetti. Bei ricordi quando c'intrufolavamo senza la benché minima spilla... «Non credo si documenti su elfi eccetera. Però si interessa di cronaca.», e mi coinvolge nelle sue ricerche da detective portentosi che siamo, «Per esempio stavamo... Curiosando sugli eventi di Capodanno. Così, per sport, tipo.», non è che c'abbiamo capito un tubo, ma provarci è lo stesso ammirevole, no? «Sicuramente lei potrebbe darti qualche idea alternativa, dato che le mie le stai mal cagando, sis.». -
.« Se Emily Comesichiama dovesse diventare disponibile, credi che verrebbe a cercare te? » Inarca un sopracciglio, studiando la sua espressione mentre aspira dalla propria sigaretta. E poi tu non sei pure mezzo impegnato, Paciock? Okay, Rue fa finta di non interessarsi a questo genere di notizie, ma è pur sempre una ragazzina di sedici anni che usa regolarmente Wiztagram: e sì, anche lei ha visto che Peter sta con Olympia Potter. Tipo. « Una giornalista del college? » ripete, improvvisamente incuriosita, ruotando leggermente il busto nella sua direzione. E le informazioni che aggiunge in seguito Peter rendono la Grifondoro ancor più curiosa. « Sta investigando sugli eventi di Capodanno?! Davvero? » Visibilmente emozionata, mette da parte il taccuino, concedendo all'ex Grifondoro tutta la propria attenzione. « E chi è lei? Sarebbe interessata a parlare con me? E tu come la conosci?».
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Perché, non sono abbastanza figo? - sì che lo sei, fra', tranquillo. Sicuramente la piccola Rue si è sbagliata, non voleva intendere questo. Stai sereno e non ti surriscaldare. «La mia fama mi precede.», quindi sì, verrebbe a cercare me. Ed io la rifiuterei, capito? «Sì. Una studentessa di giornalismo. Davvero brillante.», continua, mangiucchiandosi le unghie della mano destra per intensificare la suspence. E rendere Rue ancora più curiosa. «Stiamo investigando.», perché, sì, ovvio: senza l'aiuto di Piti, come avrebbe mai risolto il dilemma di Capodanno? Chiaramente in nessun modo - così come, va precisato, con il suo portentoso aiuto. Ma questo non glielo diremo. «Ma non dirlo in giro.», siamo una squadra che agisce nell'ombra. Come il team Rocket. Togliendo al team Rocket i suoi effetti speciali, certo. Abbiamo pure il Meowth della situazione. Che sarebbe Chewbecca. «Frena, frena, frena, mini! Così mi farai venire il mal di testa.», strizza gli occhi, Peter, in una melodrammatica rappresentazione di finte pulsazioni alle tempie. «Diciamo che, con la mia intercessione, sì, magari ti parlerebbe.», commenta lui, come se la famosa giornalista fosse una tipa con la puzza sotto il naso che non dà confidenza a nessuno. Nulla di più sbagliato. «Si chiama Luxanna. E' una delle mie più care amiche.», potrebbe anche venirti cognata, un giorno, tu pensa. «Ci conosciamo da Hogwarts, da quando ero un teppistello ficcanaso come te.», da qui capisco quanto tu sia sulla buona strada, sis. Mi rendi un proud bro acquisito.. -
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.« Luxanna, dici? E me la faresti conoscere? Magari può darci qualche idea per il giornalino! » Annuisce, congiungendo le mani in segno di preghiera. « Ma invece su Capodanno cosa avete scoper- » Ma non fa in tempo a completare la frase, che una rossa, che si presenta come MJ, s'intromette nella conversazione. « Mi chiamo Rue » si presenta, dopo aver seguito lo scambio di battute tra lei e Peter, incerta se essere curiosa o infastidita. Si sente quasi di troppo all'improvviso. Ma poi la ragazza si rivolge proprio a lei, pronta a impartire consigli sulla sua carriera giornalistica, che più che incoraggiarla sembrano confonderla. « Mhm, lo so, me l'hanno detto tutti che sembrava rosicassi in quell'articolo. » E il fatto è che un po' è vero. « Devo migliorare la mia penna, l'ho capito. Non era quello il mio intento... Solo far capire che le cose a Hogwarts non sono sempre giustissime. ».
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« Studentessa di giornalismo, davvero brillante. Pensavo stessi parlando di me, Solo, ma è evidente che no dato che... beh, non stiamo investigando insieme. » , ecco, no, questo non era proprio previsto. Eppure Piti ha un talento così naturale per mettersi in situazioni imbarazzanti che, quasi, avrebbe dovuto prevederlo. «Ehm, no, Emme, ma che c'entra... E' che ho incontrato Lux poco fa, scialla.», menzogna da paraculo. La verità è che la piccola Trambley gli ricorda Zip così tanto che l'associazione con la fiamma Tassorosso del ragazzo è partita spontanea. «Vedi cosa ti dicevo, mini? Star Wars interessa a tutti.», e su questo non si discute. MJ riporta l'attenzione sull'articolo di giornale del Doxy, Piti ne approfitta per accendersi un'altra sigaretta. «Chiaro che ad Hog le cose non siano sempre giuste. Da quando se n'è andato il trio dei miracoli c'è la più totale insubordinazione per i Corridoi.», laddove il trio è ovviamente composto da Peter, James e Ted. «No, serio, raga, ma come fate a sopravvivere senza farvi due palle grandi quanto una casa? Ditemi che almeno adesso qualcuno di figo c'è. A parte mio fratello, ma lui è fuori classifica, dai. Non c'è uno straccio di competizione.», cerca di deviare il discorso più che mai, ma la sua bestiolina MJ infila il dito nella piaga. « Sentiamo su cosa sta investigando questo bel ciuffetto, qua » , guadagnandosi un'occhiataccia da parte di Paciock perché, insomma, i capelli, santissima Morgana! «Ma no, fra, cose così.», porca merda, «Abbiamo confrontato un po' di idee sul Capodanno e ne abbiamo convenuto che il club di teatro quasi ci andava di mezzo ingiustificatamente.», come se non fosse una notizia di pubblico dominio.. -
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