{Sorting Ceremony 2021}

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    Personale di Hogwarts
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    ORE 20.30 La cerimonia dello smistamento si era tenuta in circostanze differenti rispetto al solito. Le iscrizioni al college erano cresciute considerevolmente durante l'estate. L'Accademia di Magia e Stregoneria di Hogwarts lavorava ormai a pieno ritmo raccogliendo studenti da ogni parte del mondo. Nonostante negli ultimi anni altre università erano nate in varie parti del mondo, quella inglese aveva fatto da apripista e si collocava ora come la più quotata del mondo magico internazionale. Non c'era da stupirsi quindi, se gli studenti migliori di ogni parte del mondo ambissero a ricevere la migliore istruzione possibile, facendo a pugni per un posto nelle schiere delle ormai collaudate facoltà. L'anno scolastico si apriva tuttavia in circostanze decisamente particolari, non a caso, la partenza era stata ritardata, sia per permettere una miglior organizzazione, che per sistemare una serie di questioni in sospeso in merito alla sicurezza. Per accogliere tutti gli studenti, infatti, il tradizionale banchetto in Sala Grande, si era spostato nuovamente sulle sponde del Lago Nero, sotto una serie di grandi tendoni dalle tende bianche, che accoglievano oltre alle canoniche quattro tavolate per gli studenti delle superiori, divise per casate, decine di tavolate circolari per gli studenti universitari, divisi a loro volta per casata e per anni di corso. I professori sedevano attorno ai tavoli centrali; un modo come un altro per far sì che gli studenti famigliarizzassero più velocemente con i loro volti, specie ora che il corpo docente si era di molto allargato.
    Dopo la cerimonia di smistamento, che aveva ripartito tanto gli studenti delle superiori quanto i nuovi universitari giunti dalle più disparte parti del mondo, Pius Bauldry in persona si alzò dal proprio posto, battendo tre volte le mani. Il chiacchiericcio sotto i tendoni cessò di colpo. Era tempo degli annunci e, considerate le tante ipotesi e anticipazioni presenti sui giornali nelle ultime settimane, c'era da aspettarsi un discorso piuttosto lungo. « Buonasera a tutte e tutti. Vorrei iniziare col dare il benvenuto a tutti i nuovi studenti che si apprestano a iniziare la loro avventura a Hogwarts. Un sentito in bocca al lupo da me e da tutto il corpo docenti. Colgo l'occasione anche per fare le mie congratulazioni ai vostri nuovi rappresentati - scelti democraticamente proprio da voi, studenti. Per gli studenti medi vorrei congratularmi con i vostri nuovi Caposcuola: la signorina Brünnhilde Zabini di Corvonero e il signor Friday Mortimer di Serpeverde. » Attese che il giro di applausi si quietasse prima di continuare. « Per gli universitari, auguro buona fortuna alle nuove Senior: Karma Paciock e Ninfadora Weasley di Grifondoro. » Pausa. « Molti di voi avranno sentito le terribili notizie: il professor Holden Morgenstern non è più un nostro docente, ma al suo posto, il Ministero della Magia, sta facendo un'attenta selezione che si considererà conclusa entro e non oltre l'inizio della prossima settimana. In tanto permettetemi di presentarvi le nostre nuove leve. Il professor Raiden Yagami, per il corso di Strategia [...]. A loro si uniscono, confermati anche per quest'anno la professoressa Virginia Lindstörm per Babbanologia. La professoressa Gabrielle Delacour per Cura delle Creature Magiche. La professoressa Pervinca Branwell per Divinazione. Il professor Tarrant Crouch per Erbologia. Il professor Aleksandr Marchand per Storia dell'Arte. [...] » E via così con tutti i professori del corpo docente. Ancora una volta attese che gli applausi si esaurissero prima di continuare. « Oltre ai collaudati corsi, a partire da quest'anno e solo per gli studenti che cominceranno il loro percorso da ora, sono stati aggiunti nuovi corsi: Scienze Politiche e Relazioni Internazionali Magiche; Economia, Finanza & Commercio Magico; Comunicazione & New WizMedia; Culture No-Mag & Babbanologia; Scienze della Pedagogia Magica. » Era il tempo delle regole. E non erano poche. « In tanto, molti di voi si saranno accorti che da quest'anno, il Capo Auror Philip Collins ci offre supporto in merito alla sicurezza; una squadra di professionisti sarà costantemente presente tanto a Hogsmeade quanto a Hogwarts. Procedo a dare lettura delle nuove regole che varranno tanto nel castello quanto nel campus e negli studenti di questa Accademia. » Batté le mani ancora una volta, il Preside e Rettore di Hogwarts, e sotto gli occhi di ciascuno studente, comparve una pergamena che recava tutte le nuove disposizioni che erano entrate in vigore sin dalla mezzanotte del 15 settembre. Con alcune, probabilmente diversi studenti si erano già confrontati al loro arrivo, ma renderle note in maniera ufficiale era quanto mai necessario. « A partire da quest'anno, chiunque venga meno alle regole stipulate dal Ministero della Magia in collaborazione col Consiglio Direttivo Accademico, incorrerà in gravi punizioni che potrebbero portare alla sospensione e l'allontanamento definitivo da questa istituzione. Do lettura delle regole:

    # È vietata l'introduzione di qualunque tipo di arma all'interno del castello di Hogwarts e nelle aree adiacenti. Detector magici sono stati istallati ad ogni entrata delle strutture scolastiche e gli Auror controlleranno il rispetto delle regole in merito.

    # È vietato l'uso della magia ai fini di combattimenti e scontri al di fuori dei duelli ufficiali organizzati dal Club dei Duellanti e al di fuori dell'orario scolastico. Le regole si applicano tanto per i minorenni quanto per i maggiorenni.

    # È severamente vietato l'utilizzo di passaporte magiche da e per Hogsmeade, non approvate dal Ministero della Magia. Sappiamo che durante gli ultimi anni, c'è stato un grosso proliferare di passaporte non autorizzate. Sono pericolose e non sicure.

    # L'iscrizione al Registro delle Creature Magiche diventa tassativa a partire dal 20 settembre; non ottemperare a tale obbligo comporta l'allontanamento dalle sedi dell'Accademia di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Tale provvedimento vale per tutte le razze, anche ibride. L'obbligo va necessariamente ottemperato entro e non oltre la data prevista.

    # La convenzione accademica con il "Centro d'Addestramento" è sospesa. Le attività pratiche, di pari passo con quelle teoriche, per i corsi Auror, DCAO e affini verranno svolte all'interno del Castello, mediante l'uso della Stanza delle Necessità per permettere uno svolgimento quanto più immediato e sicuro a tutti gli studenti.

    # Vengono sospese le seguenti attività e club: Combattimento corpo a corpo e utilizzo armi e Atletica leggera; si incoraggia invece la partecipazione alle attività sportive relegate al Quidditch.

    # È severamente vietato l'uso di apparecchi tecnologici in orario accademico. Il loro utilizzo sarà consentito solo negli weekend e fuori dai recinti scolastici. A partire da quest'anno, Hogwarts entra nella no signal zone. Per gli studenti sotto i 15 anni, gli strumenti tecnologici sono severamente vietati in assoluto.

    # I residenti presso lo Stato Libero di Inverness, tassativamente dopo essersi iscritti al Registro delle Creature Magiche, dovranno munirsi di un visto di studio o lavoro al pari di tutti gli altri studenti provenienti da stati esteri.

    # Si raccomanda in questa sede inoltre di non viaggiare in direzione delle Highlands. »
    A questo punto Pius Baludry sospirò annuendo tra se e se. Non erano le regole più semplici da dover digerire, ma ognuna di esse era stata studiata affinché la sicurezza dei ragazzi non fosse messa a repentaglio. Erano tempi duri, quelli che sarebbero seguiti, specie se i rapporti con Inverness non si sarebbero appianati. Di come sarebbero andate le cose a lungo termine, il Preside era davvero preoccupato. « Prima che il banchetto abbia inizio, ci tengo a ricordarvi che all'uscita dai tendoni, troverete le bacheche per le iscrizioni a tutte le attività attualmente previste per l'anno accademico. Vi chiederei di iniziare a registrare le vostre adesioni, così che i responsabili possano iniziare a organizzare le attività già a partire dalla settimana che viene. » Detto ciò, il Preside si sedette, ma non prima di battere le mani ancora una volta, imbandendo le tavole di ogni ben di dio, lasciando così spazio agli studenti di cibarsi e interagire liberamente tra loro.

    Tutte le generalità e specifiche sulle modalità del nuovo anno scolastico sono presenti nel post. LEGGETE TUTTO! Vi darà contesto del clima che si respira e soprattutto delle regole che verranno applicate. Visto che le regole di quest'anno sono molto importanti, vi avvisiamo da subito che ci riserviamo di intervenire col master all'interno delle role, qualora le regole non venissero seguite. Ovviamente i vostri pg sono liberi di fare ciò che pensano sia giusto, ma siate pronti alle conseguenze on.
    Abbiamo provveduto ad azzerare la lista delle cariche scolastiche. Potete postare le vostre adesioni sul topic solo dopo aver postato qui. Vorremmo rendere quella lista funzionale all'on, motivo per cui, i pg che in questa prima fase non posteranno al banchetto, semplicemente non si saranno iscritti ad alcuna attività. Per quest'anno inoltre, considerato che le giratempo non esistono più e i pg non possono sdoppiarsi, potete scegliere un massimo di 2 attività a pg.
    Poiché ci sono tante altre cose di storia da portare avanti, avete tempo per postare almeno una volta fino al 26 settembre.
    Post piccoli e di interazione e movimento sono graditi per iniziare col botto l'anno scolastico.
    Buon divertimento!





    Edited by « american beauty » - 19/9/2021, 18:32
     
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    Daphne Baker aveva poche sicurezze nella vita e cominciare il terzo anno al College in pari con gli esami non rientrava esattamente tra queste. Eppure, chissà grazie a quale entità superiore di cui ignorava beatamente l’esistenza, questa improbabile possibilità si era realizzata. Doveva probabilmente ringraziare il suo periodo del “devo pensare ad altro” quando, dopo aver dato un bel po’ tra feste ed alcol, si era detta che anche gettarsi a capofitto nello studio poteva essere una buona opzione. Aveva a tratti pensato di abbandonare dedicandosi esclusivamente alla carriera, che era troppo difficile per lei, che non ce l’avrebbe fatta. Ma Daffy era anche una persona incredibilmente tenace, un mulo terribilmente testardo che non conosceva la parola “rinunciare”. Alla fine quel corso era di tre anni. Si trattava di stringere i denti per un altro po’ e poi sarebbe.. Laureata. E dopo questa si potrebbe dire di averle viste davvero tutte. «EHY PACIOCK sventolò una mano in alto, sporgendosi appena sopra il tavolo per attirare l’attenzione del giovane Paciock seduto a qualche posto di distanza da lei. Si indicò gli occhi con l’indice e il medio per poi rivolgere il primo dito contro di lui tipo a voler dire “ti tengo d’occhio”. «Quando sarà il momento non metterti a piangere, ok?» alzò le spalle esibendo un’espressione “sorry not sorry”. Il momento naturalmente si riferiva alla scommessa su quale dei loro fratelli sarebbe stato eletto. C’erano in ballo dei posti per una partita e lei non era affatto intenzionata a perdere. Non per una questione monetaria.. Daphne era una spendacciona con i fiocchi, sapeva che avrebbe dovuto pensare al futuro, ma come ad ogni ragazzina come si deve il futuro sembrava parecchio lontano, un problema a cui pensare domani. Era semplicemente una questione di principio. Gli rivolse comunque un grosso sorriso. In realtà Karma le stava parecchio simpatica e la considerava un vero e proprio vulcano di idee, ma naturalmente lei non poteva che essere di parte. Quando ci sta un Baker nel mezzo non c’è altro che tenga! Il sangue è sangue! Ed infatti eccola là, poco più in là, la più grande dei Paciock seduta al suo stesso tavolo. Non appena lei si voltò, Daffy agitò la manina nella sua direzione per salutarla. Poi, prima che potesse aggiungere altro, il Preside cominciò a parlare. E “bla bla bla”, si ma quanto chiacchiera questo? Benvenuti e blablabla, in bocca al lupo e blablabla, i rappresentan… AH SI ECCO, I RAPPRESENTATI! PARLA, BUON UOMO, PARLA! « Per gli universitari, auguro buona fortuna alle nuove Senior: Karma Paciock e Ninfadora Weasley di Grifondoro. » «CAZZO.» Quella parola saltò fuori dalle labbra della Baker che subito sigillò le labbra. Una tipa seduta vicino a lei si voltò a guardarla. Daffy ricambiò lo sguardo, scuotendo appena la testa ed esibendo una gran faccia da gnorri del tipo “Non guardare me, tesò, non sono stata io!” e, attenta a farsi vedere solo dalla tipa al tavolo dei Tassorosso, indicò quella che le parve di aver capito si chiamasse Zelda Qualcosa.. Continuò la sua sceneggiata stringendosi nelle spalle e roteando gli occhi come a dire “Eh, son ragaaaazzi!”. Tornò a concentrarsi sulla voce del Preside che stava snocciolando una serie di regole. Regole a cui la Baker non avrebbe dato ascolto sia perché aveva una pessima memoria sia perché non le aveva mai ascoltate prima d’ora. Mi chiedo perché iniziare adesso.. Sentì a malapena la storia dei club e per un attimo si chiese se possedesse il tempo necessario per iscriversi a qualcuno di essi.. Si, giusto un attimo perché poi la tavolata si riempì di ogni leccornia immaginabile e la sua mente si abbuiò in modo più assoluto.



    Intergito con Peter. Salutata Karma. Incolpata Zelda (<3)
     
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    Wednesday Mortimer si sistemò un po’ sulla panca, come se il suo corpo percepisse in modo fastidioso che quello non era il posto in cui era stata seduta per sette anni della sua vita. Si sentiva quasi nuda privata della tanto amata divisa scolastica che per anni le aveva dato la serafica illusione di non essere poi così diversa dagli altri. Adesso se ne stava lì, dritta sulla schiena come una statuina, con il suo solito cerchietto nero a far contrasto tra i capelli argentati, un maglioncino nero a collo alto e una gonna del medesimo colore. Poco prima, arrivando all’ingresso, aveva sentito qualcuno chiedere a qualcun altro se ci fosse nella Sala Grande ci fosse davvero la Cerimonia dello Smistamento e non un funerale. Lei non aveva fatto una piega e si era diretta verso un posto a caso, il meno centrale possibile. Fortunatamente, però, poco dopo il suo sguardo si era posato su di un viso che conosceva benissimo. Si alzò in piedi raggiungendo Tony. «Ci credi che siamo al College?» chiese dopo averla stretta in un lungo abbraccio. Non si vedevano da dopo la Cerimonia del diploma e, a modo suo, con quell’abbraccio voleva farle capire quanto le fosse mancata. «Temo che i tavoli siano disposti sempre per Casata. Questo logicamente significa che non potremo sedere insieme neppure questa volta..» Un’espressione più che desolata, quasi infastidita, si dipinse sul suo viso fanciullesco. Neanche per un attimo aveva pensato che avrebbero potuto fare una piccola trasgressione. Le regole sono regole. E per Wednesday queste erano sempre state sacre. Il suo sguardo vagò per la sala e fu lì che vide Mia e Veronica. Salutò entrambe con un sorriso ed un piccolo, modesto, accenno di saluto con la mano. «Ci vediamo dopo la cerimonia, ok?» lanciò un’ultima occhiata alla Trambley prima di scivolare tra la folla di studenti per dirigersi nuovamente al proprio tavolo. E fu a quel punto che, tra i tanti volti ne incrociò uno noto. I suoi piedi si fermarono di colpo davanti alla figura di Benjamin Bellow. «Oh, buonas.. Ciao, Benjamin.» Si corresse al volo, sempre così abituata alle buone maniere e ai convenevoli anche con chi conosceva. Non vedeva Ben da prima dell’estate, dopo che il club di teatro era concluso. Solo allora si accorse che non stava parlando da un pezzo. «La.. La cerimonia sta per.. Ti trovo bene e.. Ci vediamo, ok?» Stirò un sorriso sulle labbra e sgattaiolò via di nuovo, tornando al suo tavolo, al posto che non le apparteneva ma che presto, forse, le sarebbe diventato più familiare. Pochi minuti dopo il preside cominciò a parlare. Si unì agli applausi del resto della Sala quando vennero nominati i nuovi Caposcuola e i Tutor. E mentre il Preside parlava lei appuntava mentalmente tutte le nuove regole. Dopodiché il banchetto ebbe inizio.


    Interagito con Tony e Benjamin.
    Salutato Mia e Veronica.
     
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    Zelda Kane torna in Inghilterra con un pallino fisso: dover iscriversi al college per forza, per far contenta la nonna e far respirare la madre per le altrimenti pressioni inutili che la donna anziana le butterebbe addosso. E alla fine si iscrive davvero a qualcosa, inaspettatamente, dopo una nottata intensa con Tony, passata a scrivere pro e contro di ogni possibile scelta. Perché se l'unica cosa in cui è sempre andata bene è il Quidditch, non sfonderà mai, non è tipa da riflettori e onda della ribalta e non vuole finire a fare l'allenatrice di qualche squadretta di serie D. Nel migliore dei casi. Quindi prende la via che non ci si aspetterebbe mai. Perché se è brava a Quidditch, è anche brava a difendere gli altri, perlomeno nella sua testa. Attraverso l'uso delle mani, il più delle volte ma questo è irrilevante. E il Corso Auror è pieno di fregni, altro punto a favore. E non ha passato neanche un MAGO utile per iscriversi alla facoltà. Cosa potrebbe andare meglio di così? E' con uno spirito brioso che Zelda entra sotto il tendone principale con qualche buon minuto d'anticipo. Adocchia qualche viso conosciuto, ma prima di sedersi veramente ha bisogno di un qualcuno in particolare. Sì, qualcuno di scoppiettante, che faccia al caso suo e a quello che è ormai il suo piano di bentornato per una persona ben specifica. Gli occhi nocciola si soffermano su Alyssa Carter. Forse una dei pochi Serpeverde che non le stiano effettivamente sul cazzo, avendo passato con lei numerose ore a scrostare quello e l'altro cesso durante le punizioni. « Ciao bella donna. Ho una proposta per te. » Se ne esce così, sedendole accanto, sgomitando contro Friday a cui rivolge un saluto veloce. « Ma dì un po', che prometti alla gente per farti votare così tanto? » Butta lì, casualmente, prima di tornare al piano, mettendo la borsa fra sé e Alyssa per aprirla, con fare circospetto, ben attenta che nessuno effettivamente stia prestando attenzione proprio a loro. Le indica tre scatole, gentile concessione del Tiri Vispi dove lei è attualmente commessa. « Ho un conto in sospeso con la Hamilton. E ho intenzione di farle letteralmente bruciare il culo. Vuoi favorire per cominciare al meglio l'anno? » Sciabola le sopracciglia, con fare allusivo, prima di buttare all'infuori il labbro inferiore. « Non puoi lasciarmi da sola. Dai che ti sta sul cazzo mezzo mondo. Facciamo cominciare alla grande il tuo ultimo anno che tanto il banchetto sarà la solita palla. » Si guarda intorno e individua la chioma bionda di Savannah, a pochi passi di distanza da quella rossa di Maeve Cousland. N'altra bona, sì. Gliela indica, con fare innocente. « Direi che il momento migliore sarà dopo che Bauldry avrà fatto il suo pippone. Col botto. » Un ultimo occhiolino prima di alzarsi e finalmente raccattare Tuesday per portarlo al primo tavolo vicino. « Dai che quest'anno è la volta buona, me lo sento. Tra il Corso Auror e lo studentato, vuoi che non trovi veramente il mio big one true love? » E' tutta convinta, mentre si siede con altrettanta convinzione di fianco ad Albus. Quell'Albus, fratello di quel James a cui ha dichiarato più volte amore eterno, appeso com'è sempre stato sul muro della sua camera. Quell'Albus che sa per certo far parte del suo stesso corso. Certo che mamma vi ha fatto a tutti proprio boni. « Ciao, perdonami il disturbo. Piacere Zelda. Nuova leva disorientata ma su di giri. » E vostra grande fan. Non si fa troppi problemi a ficcargli sotto il viso la mano, pronta a stringere quella di lui. « Dato che non conosco praticamente nessuno del corso e tu sei l'unico che mi è noto, se non ti rompo troppo le palle, capirei..-» non dire niente di suo fratello, non t'azzardare, Zelda, stai zitta, non fare figure di merda «- è troppo se ti chiedo di farmi da chaperon, specie al Centro? Giusto per orientarmi un attimo. » Sorride automaticamente, scorgendo dietro di lui l'arrivo di un altro ben noto. « Johnny, ciao, vien-» guarda prima lui, poi Tux e di nuovo lui. Sa benissimo che se lo invitasse al tavolo, Tuesday se la legherebbe al dito per l'eternità. « Ahm, poi avrò bisogno di qualche dritta sulle feste negli studentati. » Dai, sono rimasta piuttosto neutra, no? « Ma soprattutto, stasera c'è qualche festino in programma? C'è sempre qualcosa da festeggiare, anche il non essere stato eletto no? Tra parentesi, hai avuto il mio voto. » Ridacchia prima di vederlo sfilare via per l'inizio del banchetto. Lancia un'occhiata a Tuesday. « Che c'è? E' l'unico che conoscevo di quella lista. Meglio votare bianco? Sia mai, è da ignavi. » Si stringe nelle spalle, fregandosene bellamente di quello che Bauldry sta via via dicendo. « Perché scusa, tu chi avresti votato? Sentiamo. » [..] « La convenzione accademica con il "Centro d'Addestramento" è sospesa. [..] Vengono sospese le seguenti attività e club: Combattimento corpo a corpo e utilizzo armi e Atletica leggera. » « Come non detto. » Rivolge un'occhiata a Potter, le labbra strette in una linea orizzontale. Ti pareva se quando arrivo io, chiudono baracca e burattini. Di tutte le altre regole, per quanto le riguarda poco le interessa. « Che cazzo però. Niente magia offensiva al di fuori delle ore scolastiche. Cioè neanche posso duellare per allenarmi con un amico? Ma che storia è? Che li ho fatti a fare diciassette anni? » Rotea gli occhi, sbottando ad alta voce e rendendo così partecipe l'intero tavolo dei suoi pensieri, mentre prende a riempirsi il piatto con tutto ciò che si ritrova di fronte. Perché va bene tutto, ma quando c'è il cibo in tavola non si guarda in faccia nessuno. « Che poi, pure i tre club sospesi, che ci rimane a cui iscriversi? Uncinetto e lavoro a maglia? » Ed è quello il momento in cui le sembra più giusto attuare il suo piano, in risposta alla frustrazione che prova. Almeno questo me lo merito. Si giustifica così, aprendo la borsa per tirare fuori il minicicciolo che, bacchetta alla mano, fa volare sotto alla sedia di Savannah Hamilton. Lancia un'occhiata ad Alyssa, cominciando a contare con le dita. Uno, due...tre.

    Interagito con Alyssa, Friday, Tux, Albus, Johnny e tavolata in cui si trova al momento, quindi per chi vuole, aggregatevi puro allo sconforto di una povera diciottenne a cui hanno tolto tutto il divertimento per il suo primo anno di college *bu uh*
    Nominati Tony, Maeve e James.
    Attenzione! Un minicicciolo che dà una scossa elettrica, dando l'impressione di avere le chapet a fuoco, è volato accidentalmente - mica volevamo davvero - sotto la sedia di Savannah. Buon anno, principè.

    Zelda si iscrive alla squadra dei Blue Thunderbirds come Cacciatrice e Comitato Feste.



    Edited by anesthæsia¸ - 26/9/2021, 21:05
     
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    Lui è uno segaiolo. Lei è una repressa. Lei mente sapendo che la sua vita è un totale fallimento - Gesù Cristo, questo posto non è cambiato affatto. Un manipolo di bambini e bambine intenti a pettinare le bambole. E poi ci sono io. Charlie. Charlotte. La principessa. Ora la gente ha aspettative. Un paio di anni fuori dall'occhio del ciclone e improvvisamente la tua immagine viene riabilitata. Oggi sono la golden lady. Una cazzo di scelta politica. Ipocriti. Grandissimi fottutissimi ipocriti. Mentre si sposta nella macchina dai vetri oscurati, scorre Wiztagram aggiornandosi sulle novità che si è persa negli ultimi anni. Al suo fianco Margret, sul sedile anteriore e alla guida Bobby e rispettivamente Thomas - le sue nuova guardia del corpo, che la seguiranno come un'ombra durante tutto il soggiorno a Hogwarts. Un'esperienza diversa; un offerta che le era piovuta dal cielo a inizio settembre, poco dopo aver firmato i contratti di cessione per le quote azionarie di Vogue. Che la proposta fosse strana, era abbastanza evidente. Perché Alexander Crane in persona doveva convocare proprio lei per un colloquio privato? Charlie non è ancora un ente diplomatico, né la sua posizione pubblica è abbastanza rafforzata da giustificare quella scelta. Capisce tuttavia abbastanza in fretta che si tratta di una questione ben più ampia di quanto pensasse. Naruhito in persona aveva espresso preoccupazioni in merito a diverse questioni e necessariamente, quelle preoccupazioni erano state condivise con il governo di Londra. La stabilità politica generale è in subbuglio. Troppe sommosse e personalità controverse portano al timore che quanto accaduto altrove possa riporsi. E se si ripropone in un paese, perché non dovrebbe succedere alla stessa maniera altrove? Per le famiglie reali, intervenire era una questione di sopravvivenza. La stessa monarchia giapponese temeva per la sua posizione rispetto al mondo magico, ora che il colpo di stato era avvenuto. Intimamente a Charlie di tutti quei movimenti clandestini interessava ben poco, ma se anche avesse voluto adottare una posizione non-interventista, sua nonna non gliel'avrebbe permesso.
    Giunge sulle sponde del lago nero appena prima dell'inizio della cerimonia, individuando uno dei tavoli dei docenti nella direzione del quale si dirige con naturalezza. Stretta nel suo maglioncino finemente ricamato, abbinato a un paio di jeans e a dei tacchi neri laccati decisamente troppo scomodi per qualunque occasione, anche nella semplicità che la sua personal shopper ha scelto per quell'occasione, la sua figura urla costoso - costosissimo. Sa bene di essere stata riconosciuta, ma nonostante ciò fa finta che la sua presenza sia del tutto normale. Si toglie gli occhiali scuri solo quando, giunta alle spalle di una sedia libera - una a caso - è costretta a rivolgersi al giovane seduto accanto. « Posso? » Mio dio, quanto è vero che le foto non rendono mai giustizia a nessuno. Sfodera un sorriso a trentadue denti e osserva la figura del tenente Raiden Yagami con un velo di curiosità. « Le dispiace se mi siedo qui? » Proprio nella costola del tipo scomodo. Boh.. comunque devo dire mi hanno chiesto di fare cose peggiori nella vita. Peccato tu debba essere rispedito in Giappone. Hashtag ASAP. Per un istante continua a osservarlo, come se si stesse sforzando di ricordare qualcosa. « Ci siamo già incontrati da qualche parte? Hai una faccia davvero famigliare.. » Si, infatti. È solo comparso su tanti giornali. Non in Inghiterra, certo. Ma a casa mia arrivano i giornali di tutto il mondo, specie quando la presenza o l'assenza di una persona diventa una questione politica. « Forse al MET Gala di due anni fa? Oppure.. mmmh.. » Gli occhi le si illuminano non appena si rese conto di essersi seduta a pochi posti da Ginny. Perfetto. La sua presenza era fondamentale all'interno di quel grosso quadro. Doveva trovare un modo per parlarle in privato il prima possibile. Quando il preside inizia a sciorinare gli annunci e le regole per il nuovo anno, Charlie sembra staccare la testa, osservando piuttosto con vivido interesse i nuovi colleghi seduti attorno al suo stesso tavolo. E quando infine quella lunga sfilza di regole si conclude e i tavoli vengono magicamente imbanditi di ogni ben di dio, la Windsor sospira.
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    « Proprio come ai vecchi tempi, non trovate? Niente cellulari e armi a scuola. E niente schiamazzi in corridoio. » Le cose non sono assolutamente cambiate da queste parti. Aggiunge nel proprio piatto un po' di cibo - porzioni da uccellino, come ormai le è imposto fare da diverso tempo, mentre attende che qualcuno dica qualcosa. Non è educato iniziare una conversazione quando si è i nuovi arrivati. « Ecco. Adesso ho capito! Mi ci è voluto un po' per ricollegare. Ma certo.. l'ho letta da poco la notizia. » Disse come colta da un'improvvisa illuminazione. Di colpo si gira verso il giovane al suo fianco e allunga la mano nella sua direzione. « Congratulazioni per i successi militari, tenente Raiden Yagami. Il Giappone deve essere estremamente orgoglioso di te. » Fece una leggera pausa, mentre si portava il bicchiere di vino alle labbra. « Quindi condividiamo il tavolo con ben due eroi di guerra. Miss Branwell, quest'anno hai competizione. Mi sento seriamente intimidita » Pausa. « E onorata. » Si appresta a dire con estrema cortesia. D'altronde, che Pervinca Branwell era esponente di un certo tipo di mentalità e aveva contribuito a questa e quell'altra cosa - qualunque cosa fanno i poveracci quando non sanno come riempire il tempo - è notizia di qualche anno fa. Prese un altro sorso di vino, prima di posare lo sguardo su Tarrant Crouch. Ex mangiamorte. Probabilmente fuori di testa come un balcone. Adatto a insegnare? Assolutamente no. Ma c'è qualcuno effettivamente qualificato a questo tavolo a formare le nuove menti? Io in primis sono stata allieva di una manica di pazzi.« Professor Crouch. Congratulazioni per aver ottenuto la cattedra. So che l'anno scorso ha avuto parecchia concorrenza. Mi sembra di capire che il Rettore Bauldry ha molto a cuore le storie di redenzione. D'altronde ha convocato anche me. » Si stringe nelle spalle. « Sono molto curiosa di scoprire chi avrà scelto per DCAO. Non durano proprio mai.. è come se quella cattedra fosse maledetta. » Dopo essersi rivolta a tutti, torna tuttavia a osservare Crouch. Ha capito di cosa stava parlando prima? Ho parlato troppo? Dai. Lo sanno tutti che sei stato un Mangiamorte. Non è mica una gran cosa. Di questi tempi potresti aver ammazzato un neonato davanti a una platea di bambini e nessuno si sconvolgerebbe in ogni caso. Di scatto osserva Ginny con più insistenza piegando il capo di lato, prima di farle un leggero cenno indicandole di alzarsi con una nota di urgenza ed eloquenza. Dopo essersi scusata col resto dei commensali, la prende a braccetto allontanandosi apparentemente verso i bagni. Getta uno sguardo alla propria destra e alla propria sinistra per poi osservarla con attenzione. « Mi dispiace di non aver detto molto in merito al mio rientro. » Il galateo avrebbe richiesto un comportamento differente, ma a ben guardare il galateo stava lentamente morendo. « Dobbiamo parlare. Sei libera uno di questi giorni? Riguarda quel Yagami. E i piani alti. » La osservò con ancora più eloquenza prima di stringersi nelle spalle. « Non credo che sia il luogo adatto, però c'è del lavoro da fare. Contatterò anche Adam. Riguarda anche lui. » Riguarda un po' tutto.. anche se io preferirei non fare niente. Sinceramente non è che m'interessa molto. Del mio conto in banca però mi frega abbastanza.

    Interagito con Raiden, Pervinca, Tarrant e Ginny.


     
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    what would david bowie do?
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    Alyssa non seguiva la madre in tour più o meno da quando aveva dodici anni, ma quell'estate le cose erano andate diversamente. Dopo l'assemblea ad Inverness e le pressioni che ne erano scaturite, la strage dei lycan era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso: la giovane Carter aveva deciso di fare le valigie e passare la propria estate sbattuta in giro per il mondo a intervalli di pochi giorni tra una tappa e l'altra. Inutile dire che non si era rilessata per nulla, ma quanto meno aveva potuto staccare la spina da tutto ciò che aveva sempre cercato di evitare, convincendosi che non la riguardasse affatto. Il suo cellulare era stato per lo più spento, tanto che al ritorno in Inghilterra si era trovata inondata di messaggi da parte di gente che probabilmente la credeva morta. Ma no, l'erba cattiva non muore mai. Alyssa Carter era tornata al castello come se nulla fosse accaduto, come se quello fosse un qualsiasi altro anno e lei non fosse sparita per mesi interi dietro alla carriera della madre - di cui le importava poco o nulla e che mal sopportava. « Ma guarda se non è proprio la first lady a pararsi di fronte ai miei umili occhi. » esordì, alzando la voce per attirare l'attenzione di Asa che, come lei, stava entrando al banchetto. Accompagnò quelle parole con un inchino tanto profondo quanto ironico prima di mettersi a ridere e assestargli una gomitata amichevole sulle costole. « Che dice Kamala? È contenta per la carica? » Chiacchiere di circostanza mentre si metteva sotto i denti una gomma da masticare alla cannabis, offrendo subito dopo al compagno. « Ci becchiamo dopo il banchetto per fumare? » Si allontanò con quella domanda, sciabolando le sopracciglia prima di andare in direzione del proprio tavolo, venendo intercettata da Zelda poco dopo essersi seduta. « Ciao bella donna. Ho una proposta per te. » Ok, buone premesse. « Spero sia indecente. » disse, lanciandole un'occhiata eloquente. Dopo aver rivolto un breve cenno di saluto a Friday, si sporse a guardare nella borsa della bionda, adocchiando due inconfondibili scatole dei Tiri Vispi
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    Weasley. « Ho un conto in sospeso con la Hamilton. E ho intenzione di farle letteralmente bruciare il culo. Vuoi favorire per cominciare al meglio l'anno? » Sollevò lo sguardo negli occhi di Zelda, scoprendo i denti in un sorriso che non lasciava presagire nulla di buono. « Non puoi lasciarmi da sola. Dai che ti sta sul cazzo mezzo mondo. Facciamo cominciare alla grande il tuo ultimo anno che tanto il banchetto sarà la solita palla. » « Pensi che rifiuterei mai l'opportunità di veder volare Lolly e Dolly al livello a cui evidentemente si sentono di stare? » Pausa. Annuì. In realtà Alyssa non aveva mai avuto scontri diretti con le ragazze di quel gruppo. Semplicemente le stavano sul cazzo. Cioè fossero solo stronze non avrei problemi. Pure io lo sono. Il problema è che sono quelle stronze che fanno finta di non esserlo. Una moda superatissima almeno dal duemiladue, dai. Hashtag eyerolling myself into another dimension. « Hai la mia ascia. » « Direi che il momento migliore sarà dopo che Bauldry avrà fatto il suo pippone. Col botto. » Sollevò il pollice, scoccandole un occhiolino in un cenno d'intesa. And so it begins. Alle parole del preside, Alyssa prestò davvero poca attenzione, risvegliandosi solo quando venne menzionato il divieto d'utilizzo di mezzi elettronici. No aspè, ma porco Godric! Cioè io come me lo guardo RuPaul adesso? Ma che sega però dai. Sbuffò sonoramente, sprofondando di più verso il bordo della sedia, con le braccia conserte e il piede che batteva a terra impazientemente. La salvezza arrivò con la fine del discorso di Bauldry, quando un'occhiata a Zelda diede il via al piano messo in atto poco prima. Con la più totale nonchalance, Alyssa estrasse la bacchetta, tenendola ben nascosta sotto al tavolo e roteandola per far volare il minicicciolo fin sotto la sedia di Maeve Cousland. Aspettò il segnale della complice dall'altro tavolo e... boom!

    Interagito con Asa, Zelda
    Salutato Friday. Citate Hilde, Savannah e Maeve

    Attenzione! In collaborazione con la socia sopra, un minicicciolo dello stesso tipo ed effetto è stato piazzato sotto la sedia di Maeve <3

    Iscrizione: Alyssa non si iscrive a nessun club


     
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    Si è impegnato davvero tanto, il signor Peter Paciock. Tra campagna elettorale, volantini ispirati al fandom dei Pokemon e, talvolta, gentili intimidazioni, ecco che sente già in tasca la fantomatica vittoria: non a caso, dedica giorno e notte alla preparazione di un simpatico intruglio, con l'obiettivo di festeggiare la nuova rappresentante dell'Accademia di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Dal canto suo, Peter avrebbe optato per una festicciola a base di fuochi d'artificio, serenamente sparati nel cielo terso sopra il Lago Nero, ma ipotizza bene che Karma, stavolta, non rimarrebbe al suo fianco. Né in qualità di braccio destro, né tanto meno sinistro. «Staccato i biglietti, Baker? Prima fila, mh? Cazzo, si può sempre contare su di te.», fa un occhiolino a Daphne, andando a rimarcare la propria supremazia in qualità di fratello della futura vincitrice. Per l'appunto, nel momento in cui Pius Bauldry declama il dominio di Karma Paciock, Peter fa spallucce in direzione di Daffy e va poi, indiscutibilmente, a rincarare la dose. «Allora.. Come la mettiamo? Io direi che il match Harpies/Cannons del 15 Novembre potrebbe andar bene. Così, giusto per informarti delle mie preferenze su quale partita scegliere. Ah sì... Prima fila. Lo ricordo perché, insomma, ti vedevo troppo concentrata sul labiale di Bauldry e poco sulla nostra chiacchierata.», il discorso di Peter viene giusto interrotto da un rapido "cazzo" sviolinato da Daphne. Ragion per cui il mitico Paciock insiste: «Pssst, attenta che ti scoppia la vena della fronte, non rosicà troppo Bakey.», dopo averla elegantemente punzecchiata, ecco che parte il sermone dell'anno, con Peter che inizia a picchiettare un bicchiere con un cucchiaino per attirare discretamente l'attenzione su di sé.
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    !!!«Ci tenevo a ringraziare tutti coloro che hanno votato Karma, la più secchia e al contempo divertente di Hogsmeade e dintorni - scusa, K, avrei detto dell'intera Inghilterra ma poi ci avrebbero accusato di egocentrismo, manteniamo un profilo basso. State pur certi che le vostre aspettative non verranno deluse. Finalmente, e sottolineo: finalmente si premia qualcuno che ha voglia di fare. Qualcuno di onesto! Qualcuno di "vero"! Qualcuno che non solo rappresenta lettarlmente in pieno la popolazione Grifondoro, ma anche e nello specifico tutte le minoranze esistenti qui dentro. Senza contare che anche lei fa parte di una minoranza: pensate che il sottoscritto l'abbia risparmiata da una serie di gentili prese in giro quando si faceva venire il becco a papera per la sua Metamorfomagia, nei momenti di rabbia? Eh, no.. Comunque, raga. Che dire, avete fatto bene! Ah, e poi un encomio speciale a Ninfadora Weasley, l'unica in grado di tenermi testa a Scacchi Magici nel lontano 2014. Molto figa anche lei - se glielo chiedete con gentilezza vi passa gli appunti delle materie, ma non dite che ve l'ho detto. DIVERTITEVI!»!!!, conclude la sua piccola parentesi, Peter Paciock, suscitando l'ilarità di alcuni e, probabilmente, lo sdegno di altri pesaculo per il suo assolutamente finto bodyshaming ai danni di Karma, quando ha citato il becco a papera - che, comunque, era letteralmente un becco di papera, non c'è altro modo per descriverlo meglio di così. In ogni caso chi se ne frega, la gente che parla a caso c'è sempre stata e sempre ci sarà. Nel frattempo l'obiettivo secondario di Peter è stato raggiunto: quello di creare un attimo di confusione così da distribuire ad ogni tavolata un po' dell'intruglio che ha preparato. La Pozione Ridarella, una sua creazione che, come suggerisce il nome stesso, ha semplicemente l'effetto di tirare su il morale. Molto simile all'Erballegra, tratto distintivo di una sua conoscenza stretta. «Prego, favorisci. Passala a chi vuoi, bastano due gocce. Non è niente di che, tutto legale, serena. Solo un po' di Pozione Ridarella.», la sua frase viene accompagnata da un sorriso divertito.

    Interagito con Daffy nella prima parte.
    Ho evidenziato col segnale "!!!" il discorso che Peter fa a tutti i presenti! Se vi può essere utile, venghino signori!
    Peter ha distribuito la Pozione Ridarella alle varie tavolate (nel darla ha detto l'ultima frase che ho scritto):
    - Grifondoro -> l'ha data a Olympia
    - Corvonero -> l'ha data a Lilibeth
    - Tassorosso -> l'ha data a Carrie
    - Serpeverde -> l'ha data ad Alyssa

    Citate Karm e Dory
    Lanciate frecciatine col suo discorso a certi post Wiztagram *coffValerieHarmoncoff*
    + Hilde, lui ti aspetta al varco comunque, eh!

    Peter si iscrive al Club di teatro as usual

     
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    Partecipare a un banchetto di inizio anno gli sembrava ormai così sciocco. Con una famiglia a carico e la responsabilità di un intero gruppo editoriale, stare lì seduto tra studenti di età compresa tra gli undici e i ventidue anni era paradossale ai suoi occhi. Ma quello sarebbe stato il suo ultimo anno lì dentro, e di perdersi la cerimonia non gli andava. « L'ultima volta che abbiamo spostato il banchetto sulle rive del lago nero non ha portato molta fortuna. » commentò sottovoce a Mun, scoccandole un'occhiata eloquente. Albus non era mai stato un tipo superstizioso, ma dire che la cosa gli andasse del tutto a genio non sarebbe stato veritiero. Volente o nolente, quella location riportava alla sua mente troppi ricordi, tra cui in primis Norwena Zabini, Edmun Kingsley e le scellerate prescrizioni che avevano portato ad una guerra. Certo che Bauldry se lo poteva pure evitare. Non che la cosa in sé sia un problema, ma l'associazione che va naturalmente a creare lo è eccome. Sospirò, decidendo tuttavia di tenere quei pensieri per sé. Tutto ciò che voleva era assistere alla cerimonia, consumare il proprio pasto e tornare a casa. Ci penserà qualcuno dei giornalisti del gruppo, a commentare la faccenda. Avvistata Ninfadora tra la folla, decise di avvicinarsi prima di prendere posto. « Dory! » Esordì, salutandola con un grosso sorriso prima di stringerla in un abbraccio fraterno. « Complimenti per il successo alle elezioni. Sono sicuro che farai un ottimo lavoro. » Fece una pausa, inclinando il capo di lato e sospirando. « E da ex Senior ti faccio anche gli auguri. Preparati a tanta gente che si lamenterà della mancanza di carta igienica nei bagni, a chi si ricorderà della tua esistenza solo per chiedere appelli straordinari e a quelli a cui nel dubbio non andrà mai bene un cazzo. » Strinse le labbra in una linea tra ironicamente amare, dandole un paio di pacche di incoraggiamento sulle spalle. « In bocca al lupo! » E detto ciò, salutata la cugina con un occhiolino, si diresse verso il tavolo del proprio corso, prendendo posto sulla prima sedia vuota che trovò a tiro. Estrasse dalla tasca il cellulare, cercando di ingannare l'attesa controllando le notifiche, ma si ritrovò ad aggrottare la fronte quando notò sul display che non c'era alcun segnale disponibile. Strano. « Ciao, perdonami il disturbo. Piacere Zelda. Nuova leva disorientata ma su di giri. » I suoi dubbi vennero tuttavia interrotti dall'arrivo della biondina che nel frattempo gli si era seduta accanto e a cui Albus fece spazio, stendendole un sorriso cordiale. « E quindi un'altra masochista che ha scelto il Corso Auror! Purtroppo abbiamo perso uno dei professori migliori - » Sai.. l'hanno arrestato. Ultimamente succede spesso. « - però abbiamo ancora il vecchiardo di Storia delle Arti Oscure che per tutto il primo semestre ti delizierà con gli aneddoti sui suoi tre matrimoni falliti. » Ridacchiò, allungando una mano nella sua direzione. « Piacere, Albus. » Per quanto stupido fosse presentarsi, non farlo gli sarebbe sembrato decisamente più strano. « Dato che non conosco praticamente nessuno del corso e tu sei l'unico che mi è noto, se non ti rompo troppo le palle, capirei.. - è troppo se ti chiedo di farmi da chaperon, specie al Centro? Giusto per orientarmi un attimo. » Annuì, stendendole un sorriso più convinto. « Ma certo! Magari ti faccio vedere anche qualche scorciatoia nel campus, dato che le lezioni le mettono sempre in aule distanti due fusi orari l'una dall'altra. Te l'hanno già dati gli orari delle lezioni? » Presto al tavolo si unirono anche altri due ragazzi, amici della bionda, a cui Albus si presentò cordialmente, scambiando qualche chiacchiera di circostanza prima che Bauldry cominciasse il proprio discorso. Una serie di disposizioni che, una dietro l'altra, non mancarono di far storcere il naso al giovane Potter. Era chiaro come la luce del sole che il Ministero stesse mettendo in atto una palese tenaglia su Inverness, cercando in tutti i modi di ostacolarne l'ascendente se non addirittura la vita quotidiana dei singoli abitanti. « La convenzione accademica con il "Centro d'Addestramento" è sospesa. [..] Vengono sospese le seguenti attività e club: Combattimento corpo a corpo e utilizzo armi e Atletica leggera. » « Come non detto. » Rivolse un'alzata d'occhi al cielo simpatetica a Zelda, stringendosi nelle spalle. « È severamente vietato l'uso di apparecchi tecnologici in orario accademico. Il loro utilizzo sarà consentito solo negli weekend e fuori dai recinti scolastici. A partire da quest'anno, Hogwarts entra nella no signal zone. Per gli studenti sotto i 15 anni, gli strumenti tecnologici sono severamente vietati in assoluto. » Sì ma allora siete proprio delle teste di cazzo. Perché per gli affari di Albus, quella non era affatto una buona notizia. Gran parte della comunicazione del Gruppo Peverell si appoggiava sulla Wiznet, e ciò avrebbe significato una decisiva perdita di ascolti negli infrasettimanali. « Che cazzo però. Niente magia offensiva al di fuori delle ore scolastiche. Cioè neanche posso duellare per allenarmi con un amico? Ma che storia è? Che li ho fatti a fare diciassette anni? Che poi, pure i tre club sospesi, che ci rimane a cui iscriversi? Uncinetto e lavoro a maglia? » « Ovvio. Il ritorno alle antiche radici magiche. Il Progetto Minerva ci tiene tantissimo alla storia.. ma pare la tenga in conto in maniera piuttosto selettiva, se lo chiedi a me. » Inarcò un sopracciglio. « Molto comodo da parte loro. » Non sapeva quali fossero le opinioni politiche di Zelda, ma Albus non aveva mai nascosto le proprie - né privatamente, né tanto meno pubblicamente. Ma se ingenuamente pensava che solo Bauldry lo avrebbe preso dal verso sbagliato durante quella serata, era solo perché non aveva ancora sentito il discorso più imprevedibile della storia. Sulle prime le parole di Peter riportarono sulle labbra del moro un sorriso disteso, sollevandolo un po' dalle preoccupazioni mentre batteva le mani al successo di Karma. Ma quel sorriso svanì velocemente. « Finalmente, e
    sottolineo: finalmente si premia qualcuno che ha voglia di fare. Qualcuno di onesto! Qualcuno di "vero"! Qualcuno che non solo rappresenta letteralmente in pieno la popolazione Grifondoro, ma anche e nello specifico tutte le minoranze esistenti qui dentro. »
    Come, prego? Lo sguardo del Serpeverde guizzò subito a cercare quello di Olympia, a cui rivolse un'occhiata interrogativa. Ma fa sul serio? Cioè ho capito male io oppure lo ha detto davvero? Ma se è vero che chi nasce tondo non muore quadrato, gli angoli di Albus non si erano ancora del tutto smussati. Ma lo avevano fatto a sufficienza - almeno quanto bastava a trattenerlo dal fare una scena pubblica che, ne era certo, non avrebbe aiutato sé, la famiglia e men che meno il Gruppo Peverell. Eppure la rabbia impulsiva che gli ribolliva dentro era sempre lì, e lo portò a scusarsi dal gruppo attorno a sé per farsi largo ad ampie falcate in direzione di Peter, intento a distribuire Pozione Ridarella tra le tavolate. Senza troppe mezze misure, il giovane Potter gli fece un brusco cenno col capo di seguirlo verso un angolo più appartato, aspettando che fossero fuori dalla portata d'orecchio per cominciare a parlare. « Wow. Davvero, Peter.. WOW! Ci vuole una bella faccia - anzi, no, ci vuole proprio talento - per insultare tre quarti di famiglia in un discorso di neanche cinque minuti. » Credo sia una sorta di record. Geniale! « Finalmente qualcuno di competente? Finalmente? E lo sottolinei pure? No ma vanne fiero, mi raccomando! Facci anche il grosso. Porca puttana, Peter, ti rendi conto che hai appena dato degli incompetenti a - » e lì cominciò a contare velocemente sulle dita « - me, Olympia, Mun e persino a Beatrice Morgenstern? PUBBLICAMENTE. » Come se non fossimo già abbastanza azzoppati dalle istituzioni. Ci mancavi solo tu, uno di noi, che ci smerda di fronte a tutta la scuola. Alzò gli occhi al cielo, come se non si capacitasse di quanta stupidità potesse essere racchiusa in una singola frase. Scosse poi il capo tra sé e sé, sbuffando amaramente dalle narici prima di puntare lo sguardo fisso in quello di Peter. Per un istante non disse nulla, poi fece schioccare la lingua contro il palato, prendendo un tono più pacato. « Finalmente si premia qualcuno che ha voglia di fare, eh? » Altra pausa. « Nobile da parte tua. Ma in fondo cos'altro mi potevo aspettare da chi non è stato vicino alla nostra famiglia neanche la sera in cui James è stato arrestato? Dovevo capirlo nel momento in cui non ti sei presentato alla Tana. » Inclinò il capo di lato, stirando un sorriso affettato. « Pensa, nella mia ingenuità credevo fossi solo un coglione. E invece, in realtà, sei una delusione, puntuale e costante, oltre che un imbarazzo. » Detto ciò fece un passo indietro. « Spero vivamente che le parole con cui chiederai scusa ad Olympia saranno più riflettute, perché oggi hai dimostrato una volta di troppo che non sei al suo livello né mai lo sarai. » E con questo girò i tacchi e tirò dritto verso il posto che aveva lasciato poco prima.


    Interagito con Mun, Dory, Zelda e Peter
    Citati Peter, Karma, Olympia e Tris

    Iscrizioni: Albus non si iscrive a nessun club


     
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    Il rientro allo studentato è stato lento e graduale. Se l'è presa con comoda, Valerie, anche e soprattutto perché la presenza di Leon a Inverness le aveva dato una responsabilità in più. Il ragazzo non sembrava incline a schiodarsi, e nonostante nessuno gli avesse messo fretta, considerato il fatto che sua madre aveva persino deciso di accoglierlo dentro casa come terzo figlio della cucciolata, era altrettanto vero che qualcuno doveva tenerlo d'occhio. Inverness non era più la città aperta di un tempo. Tutto si muoveva sotto attenta sorveglianza. La giovane Harmon non ha potuto fare a meno di notare che l'amico si comportava come se stesse cercando di ritardare un'inevitabile ritorno alla realtà. La signora Harmon d'altronde era un'ottima padrona di casa, e nonostante la regola vuole che l'ospite sia come il pesce, a casa sua quella massima della vita non si applicava. « Non mi è chiaro se mancherà più a te il kimchi di mia madre o a lei cucinartelo. » Sfoggiare le sue radici al cospetto di qualcuno che, a differenza dei suoi figli, apprezzava fino in fondo i tipici sapori dei suoi luoghi di origine, sembrava averle fatto riscoprire la gioia di vivere. E quanto meno si è concentrata su qualcun altro che non sia io. Sua madre aveva tanto bisogno di donare un affetto incondizionato; adottata all'età di dieci anni dagli Harmon, soffriva ancora la separazione dalla sua patria d'origine e la completa mancanza di connessioni con la sua vita precedente. Non era certa di come Leon avesse accolto tutto ciò, ma a dirla tutta, non era nemmeno certa di volerlo sapere. Meglio non approfondire. Aveva semplicemente deciso di lasciarsi scivolare tutto di dosso con la solita apatia. Almeno finché non erano giunte le elezioni. Sentir parlare sua madre per quasi tutta l'estate delle loro comuni radici, aveva iniziato a farla incuriosire maggiormente circa le effettive differenze tra la cultura occidentale e quella orientale. Val si è sempre considerata appartenente alla prima, nonostante le evidenti differenze. Soggetta ai pregiudizi lo è sempre stata, ma non ha mai pensato che quelle discriminazioni potessero avere a che fare con gli occhi a mandorla. D'altronde, Valerie aveva sin troppe cose per cui essere considerata diversa. Quel tasto dei tratti asiatici è sempre esistito in maniera del tutto vaga e indefinita. E quindi ecco la sua grande geniale idea: mi candiderò e vi dimostrerò che non esistono queste discriminazioni. In fondo, Valerie era un'ottima studentessa, e non solo aveva finito tutti i suoi esami durante il primo appello della sessione estiva, ma aveva anche guadagnato parecchio, vendendo riassunti, appunti e sbobinature per svariati corsi della sua facoltà. Si era persino presa la briga di preparare un compendio per l'esame di Diritto Pubblico del primo anno - corso che molte facoltà avevano in comune - e aveva persino aiutato diversi studenti a passarlo, sotto il dovuto compenso. Aveva la sua reputazione, insomma. Nonostante ciò, probabilmente a ben guardare nemmeno tutte le persone che avevano passato diversi esami grazie a lei l'avevano votata. Allora forse una forma di discriminazione c'è tutto sommato. Da lì il suo cervello aveva iniziato a volare alla velocità della luce, mettendo insieme tutti quei pezzi che nel corso degli anni aveva evitato di vedere o che per un motivo o per un altro non aveva affatto voluto vedere. E così era giunta a una verità scomoda. Il mondo non è razzista ma.. « Ha detto che puoi andare a trovarla quando vuoi; ormai garantisce lei per te. Un vero conquistador. Sei il figlio degno e grato che non ha mai avuto. Praticamente vuole più bene a te che a noi. » Si stringe nelle spalle con nonchalance, prima di incontrare Karma sulla cui spalla picchetta appena. « Congratulazioni, gurl! E in bocca al lupo con questa manica di scimmie urlatrici. Sono molto contenta che abbiano scelto te. » E lo era davvero, nonostante il solito senso di apatia generica che circonda l'aura di Valerie. L'entusiasmo non è una cosa che conosce, né sa come esprimerlo. Riesce comunque a stirare un leggero sorriso apprestandosi a metterle ancora una volta una mano sulla spalla a mo di supporto e sincero affetto. « Becchiamoci questi giorni. Devi raccontarmi della tua estate. »

    A quel punto può solo accomodarsi e lo fa a un tavolo qualunque senza fare caso al fatto che non appartiene al suo corso di laurea. Ascolta l'intervento di Pius Bauldry con un che di disinteressato, stirando di tanto in tanto un sorriso appena accennato mentre scuote la testa. C'era da aspettarselo. E allora tira fuori dalla tasca della camicia oversize, il piccolo taccuino che si porta sempre dietro, annotando velocemente nella lista delle cose da fare: richiedere permesso di soggiorno per poveracci. Perché in fondo, nonostante non sia una lycan, Valerie risiede a Inverness sin da quando ha memoria. Potrebbe chiedere a qualcuno di aiutarla in merito. Ma non mi va. Non elemosinerò niente da nessuno. « [...] Qualcuno che non solo rappresenta letteralmente in pieno la popolazione Grifondoro, ma anche e nello specifico tutte le minoranze esistenti qui dentro. Senza contare che anche lei fa parte di una minoranza: pensate che il sottoscritto l'abbia risparmiata da una serie di gentili prese in giro quando si faceva venire il becco a papera per la sua Metamorfomagia, nei momenti di rabbia? Eh, no.. » Per un po', di fronte a quel discorso sembra bloccarsi. Ripercorre mentalmente ogni passaggio che ha sentito, tentando di decidere se è il caso di dire qualcosa o meno. Fissa il suo piatto vuoto come imbambolata, mentre le sue sinapsi viaggiano a scatti, collegando i passaggi di quelle parole in una fitta rete di significati che tenta di capire se siano giusti o meno. Dubita della sua interpretazione, come in ogni situazione controversa. Ma alcune parole sono chiare. Non può ignorarle. Non riesce. Sembrano premerle sulla coscienza. E infatti di scatto si alza in piedi con una rabbia inaudita. Pius Bauldry ha appena chiesto loro di evitare le risse, ed eccola invece; pronta a sfoderare un coltello di cui l'hanno privata e nell'assenza del quale è intenzionata a ricorrere ai pugni. Viene tuttavia frenata da qualcuno che tenta di impedirle di fare una scenata. « Levami le cazzo di mani di dosso. » Tenta di trascinarsi nella direzione del ragazzo, attirando la sua attenzione. « EHI! PACIOCK! » Completamente disinteressata della sua reputazione - che a quanto pare non ha in ogni caso - urla tra i tavoli finché non incontra la figura del ragazzo, mentre continua a tentare di divincolarsi da quella stretta. « Tu sei proprio come quelli che hanno tanti amici gay. IPOCRITA! Come fai a mettere sullo stesso piano le differenze di una minoranza con le tue ridicole prese per il culo da ragazzetto e il metamorfomagus. Hai confermato esattamente ciò che pensavo - ti nascondi dietro al tuo privilegio da maschio bianco etero basic di merda e offendi senza avere la più pallida di cosa stai parlando. Qui si parla di radici, di cultura, di lingue differenti. Fai proprio schifo! » Fa una leggera pausa tempo in cui tenta ancora di andargli incontro. Cazzo la voglia che ho di menarti. « Hai ridicolizzato la rivendicazione di un'intera categoria proiettandola su te stesso, come se fosse mai stata una critica a te, o a tua sorella. Ma certo! La tua campagnetta era proprio il centro della questione. Ma fammi il piacere! » A quel punto urla. « Che poi, se proprio vogliamo essere del tutto onesti, hai fatto il maschio tossico pure con lei. Karma può parlare da sola - non ha bisogno del portavoce col cazzo in mezzo alle gambe. VERGOGNATI! » A quel punto riesce finalmente a divincolarsi dalla presa, allontanandosi. Si sente troppi sguardi addosso. Ha bisogno di silenzio. Di uscire da lì. Cazzo, è un attacco di panico. E infatti si precipita lontana dalla folla, cercando un punto più tranquillo. Lontano dagli occhi altrui. Le serve una sigaretta. Deve respirare. Ha esagerato.

    Interagito con Leon, Karma e Peter; nominati Johnny e Cael.
    Ad un certo punto qualcuno l'ha tenuta per non mozzare la testa a Peter.
    Attualmente è uscita dal tendone, because #attaccodepanicohappened.



     
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    L’inizio dell’anno accademico rappresentava per Sunday Mortimer una sorta di tasto reset. Quello, prima dell’inizio della specialistica, sarebbe stato il suo ultimo anno nel corso di erbologia e pozionistica. Corso di laurea che aveva appositamente scelto per specializzarsi in quella passione che sua madre era riuscita a tramandarle sin da tenera età, ma se quello per lei era l’ultimo anno di corso per due dei suoi fratelli più piccoli rappresentava l’inizio di un nuovo percorso. Era più emozionata per loro che per se stessa, ma questo era abbastanza normale per lei: sempre piena di se e troppo saccente sapeva benissimo di non avere problemi a superare quell’ultimo gradino prima di concludere.
    Aveva assistito da lontano alla cerimonia di smistamento notando l’entusiasmo nel volto degli studenti più piccoli che mettevano piede ad Hogwarts per la prima volta. Quando alcuni studenti le passarono accanto si girarono a guardarla e lei, di pronta risposta, sfoggiò uno dei suoi soliti sorrisi muovendo la manina a mo’ di saluto.
    Finita la cerimonia di smistamento, sempre lontana dalla folla, i suoi occhi cristallini osservavano i vari volti presenti tra i tanti studenti del castello e del college. Cercando in particolar modo i due nuovi collegiali, sapendo bene che Friday lo avrebbe visto seduto al tavolo dei serpeverde. Vede prima Tux si muove in mezzo alle persone con passo leggero e piuttosto silenzioso evitando qualsiasi contatto e qualsiasi ostacolo si trovasse in mezzo a lei raggiungendo finalmente uno dei suoi fratelli. La mano va a toccare i capelli del fratello per attirare la sua attenzione: « Tux, emozionato per quessto nuovo inizio? » Accenna un sorrisetto divertito scandendo l’ultima parola con quel tono pacato che la contrastingueva: « Ciao anche a te Zelda » Sposta lo sguardo verso la migliore amica del fratello salutandola. « Ssse volete dopo il banchetto ci fumiamo una ssigaretta o… » Guarda prima Tux e poi Zelda: «… quello che più vi aggrada. » Breve pausa scrollando le spalle: « Insomma decidete voi. » Non attende risposta andando a cercare l’altra sorella dei Mortimer, ma si ferma quando la vede parlare con un ragazzo. Se la ride in silenzio e, quando la vede sedersi al tavolo si avvicina a lei senza farsi notare. Le poggia la mano sulla spalla passandola dietro la schiena: « Molto carino » Esordisce all’improvviso con un pizzico di malizia sull’aggettivo usato: « Il maglione. » Conclude infine rimanendo sempre sul vago e attribuendo quel complimento al capo indossato da Wednesday: « Il nero ti dona tremendamente ». Si sposta una ciocca dei lunghi capelli color biondo che le passa davanti al viso e prende posto di fianco alla sorella: « Asspettavi qualcuno? Non vorrei essssere di troppo. » Si riferisce ovviamente al posto che aveva occupato, nessuna battutina sul tipo con cui l’aveva vista prima.
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    Arrivano le regole e la botta più pesante per Sunday è il regolamento sulle passaporte. « Cazzo.» Esordisce sottotono, ma avrebbe sicuramente trovato una soluzione per collegare in qualche modo il lavoro e lo studio o magari: « Mi sssa che dovrò prendere il patentino ed imparare a sssmaterializzarmi. » Pensa verbalmente parlando più con se stessa che con chi aveva accanto. Poco le importava della no signal zone usava veramente poco gli apparecchi elettronici nei pressi del castello e quella cosa non la tangeva più di tanto.
    Il banchetto iniziò, ma senza ovviamente lasciare che qualcuno di sua conoscenza si prendesse la scena, com'era suo solito fare. Peter Paciock iniziò un discorso per lodare la nomina di sua sorella Karma a Senior per quell'anno scolastico. Roteò gli occhi nel sentirlo parlare, ma in un certo senso sentiva che avrebbe fatto una scena del genere dopo tutta quella propaganda girata in giro per Wiztagram per far votare sua sorella. L'avrebbe votata pure Sunny se non fosse che optò infine per lasciare un voto alla sua dipendente del Magie Sinister.


    Interagito con Tux, Zelda e Weedy.
    Nominati: Friday, Peter, Karma e Lola
     
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    e0b12cff67f057f4519ec9ca8241b11f In linea di massima, al mondo ci sono due tipi di persone: quelle che si alzano al primo suono della sveglia e quelle che posticipano all'infinito; quelle che mangiano ogni portata rigorosamente con le posate corrette e quelle che non impareranno mai la differenza fra una forchetta da dolce ed una da frutta; chi si porta avanti con lo studio perfino durante le vacanze estive e chi, come una certa bionda, preferisce passare le serate a far tutt'altro. Che Luxanna facesse parte del secondo gruppo e fosse un'incurabile procrastinatrice seriale - a meno che non si trattasse di un qualche scoop, o il lavoro con Dash - non era poi un mistero. Dimenticarsi del banchetto di inizio anno tuttavia, era una negligenza che ancora le mancava nel curriculum. Non è nemmeno colpa mia. Questi posticipano date, cambiano regole che esistono da decenni, fanno cose un po' come gli pare... è pure normale, che uno si confonda! Se l'era ripetuto più volte, al fine di smacchiarsi la coscienza, quando notando l'assenza di Betty in casa, si era improvvisamente ricordata cosa la coinquilina le avesse ripetuto quella stessa mattina mentre sonnecchiava nel suo letto. Ed anche qui, mica è colpa mia, ma di Piti. "Scarichiamoci di nuovo World of Warcraft dai!" E poi mi lascia a giocare da sola, facendomi fare le sei. Maledetto Cacciatore Livello 50. Dopo essersi preparata in tutta fretta, era riuscita in ogni caso ad arrivare alla Cerimonia in riva al Lago Nero, notevolmente in ritardo considerato che il discorso di Bauldry era ormai giunto quasi al termine quando si accomodò ad un posto libero a caso. Non aveva neanche badato alla tavolata scelta, guadagnandosi le occhiatacce di un paio di studenti ai quali elargì un largo sorriso, dopo aver fatto ruzzolare qualcosa giù dal tavolo. « Il mio capo è un vero stronzo. Non ha voluto saperne di farmi staccare prima. » si giustificò, per il trambusto e il ritardo, mentendo spudoratamente mentre sistemava la tracolla dell'immancabile Reflex ad un'estremità della sedia. « [...] È severamente vietato l'uso di apparecchi tecnologici in orario accademico. Il loro utilizzo sarà consentito solo negli weekend e fuori dai recinti scolastici. A partire da quest'anno, Hogwarts entra nella no signal zone. Per gli studenti sotto i 15 anni, gli strumenti tecnologici sono severamente vietati in assoluto. » No, ma che di nuovo? Ma ce l'hanno di vizio, questa storia di bloccarci la tecnologia. « Se mi confiscano di nuovo la macchina fotografica, stavolta faccio lo sciopero della fame, incatenata fuori dall'ufficio del nostro Pius. » borbottò, con la palese intenzione di far ironia con gli altri studenti, che di tutta risposta non stettero minimamente a darle ascolto. Mamma che palle questi, sicuro sono Corvonero. Gonfiò le guance, standosene buona al suo posto ed andando alla ricerca di qualche faccia conosciuta, soprattutto di Lilac che - finalmente - avrebbe potuto vedere più spesso ora che avrebbe seguito le lezioni al College anche lei... Invece incrociò lo sguardo di un bruno col quale aveva ormai una certa familiarità - ma non abbastanza del tipo che avrebbe voluto. Sono decisamente fra i tavoli dei Corvi, sì. Sorrise ed agitò la mano all'indirizzo di Zip, a distanza di un tavolo che non avrebbe raggiunto neanche sotto tortura per prima, dopo gli ultimi eventi che l'avevano vista coinvolta col canadese; ma, fortunatamente, prima che potesse prendere alcuna iniziativa arrivò una vocetta ancor più conosciuta ad interromperla dall'imbarazzo di capire come comportarsi. «Ci tenevo a ringraziare tutti coloro che hanno votato Karma, la più secchia e al contempo divertente di Hogsmeade e dintorni - scusa, K, avrei detto dell'intera Inghilterra ma poi ci avrebbero accusato di egocentrismo, manteniamo un profilo basso Scoppiò a ridere, non aspettando neanche che la tavola si riempisse di cibo o che il giovane terminasse il monologo, alzandosi per raggiungere Peter e il gruppo tutt'attorno attirato dai festeggiamenti in onore di Karma, ormai al centro del ciclone delle elezioni di quegli ultimi giorni. « Ma insomma, ti pare il caso? Sempre a far casino. » Piegò il viso di lato, affiancandosi all'amico al quale tirò uno spintone amichevole, ridendosela di gusto per il fragore scaturito da un solo e singolo Paciock. « Karma, congratulazioni per la carica. Non avevo dubbi sulla tua vittoria, e non per via della campagna di Piti. » Rivolgendosi poi verso Karma, tirò la macchinetta per la cinghia della tracolla che aveva ripreso in spalla, liberandola dal coperchio copriobiettivo per prendere a fare ciò che sapeva fare meglio: immortalare i momenti e scriverne. « Un sorriso per la stampa Senior? » Aspetta, va bene iniziare col botto, ma fino ad una certa... « Non è che ora mi espellono per una Reflex? Come la faccio informazione? Non ditemi che devo iscrivermi al giornalino, per scrivere. » Non ebbe comunque il tempo, di cogliere quel momento con uno scatto, riuscendo a malapena a sollevare la macchinetta prima che un Albus Potter selvatico apparisse, portandosi con sé Peter. A giudicare dalle facce, mi sa che tira di nuovo una brutta aria. Ma che palle. Neanche il tempo di terminare il pensiero, che anche una bionda tirò fuori un'improvvisa sceneggiata drammatica alla quale Lux assistette piuttosto disorientata. Ma che cazzo sta succedendo? Lanciò un'occhiata a Karma e tutti gli altri attorno, già di per sé attirati dal trambusto che andò soltanto ad incrementarsi con le urla di Valerie. « Avanti, gente! Tornate un po' ai vostri tavoli e... a fare quello che dovete fare. Circolare. Non è successo niente. Siamo tutti un po' nervosi. » scacciò alcuni dei curiosi, che si unirono ai cori e le proteste a sostegno di uno o l'altro coinvolto, mettendosi di mezzo in difesa di Peter senza neanche pensarci.

    Interagito con gente che non conosce ad un tavolo qualsiasi - fate pure se vi serve - e Zip, a distanza; Karma, Peter e chiunque gli stia attorno.
    Citati Betty, Lily, Albus e Valerie.

    Iscrizioni: Lux si iscrive al Club di Fotografia e Cinema come sempre.


    Edited by phøs - 24/9/2021, 22:13
     
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    « Ma insomma, ti pare il caso? Sempre a far casino. » , rivolge un'occhiata complice in direzione di Luxanna, alla quale risponde senza alcun indugio: «Certo che mi pare il caso. E' la mia specialità.», armato dunque di un sorriso a trentaquattro denti, versa due gocce della propria fialetta personale alla Tassorosso di fianco a lui. Si dedica poi a servire altri malintenzionati, avvicinatisi di soppiatto per ricevere un po' dello strano intruglio da lui composto e originalmente chiamato "Pozione Ridarella". Se ne starebbe lì in pace, a rigirarsi i pollici tronfio del successo della sorella, acclamata dall'intera popolazione Grifondoro e, fondamentalmente, dall'intera Accademia di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Un successo senza eguali, davvero. Ma ad un certo punto Albus Potter, un'espressione minacciosa in volto, gli fa cenno di seguirlo. Porco cazzo, ci saranno brutte notizie. Per cui Peter si fionda dal ragazzo, senza porsi troppe domande. Quello che segue, è storia.
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    «Morganaccia, Albus, sei sotto effetto di droghe o stai sobrio? No perché nel primo caso ok, magari ne riparliamo domani a mente lucida. Nel secondo.. -», resta un attimo allibito, Peter Paciock. Decide di prenderla sullo scherzo, inizialmente, perché dai, non può essere vero. «- facciamo così: andiamo sulla scia del contare fino a dieci, riprendere fiato e rivalutare la cosa? Sì?», inizia la tiritera mentalmente, il Grifondoro - uno, due, tre, quattro -, ma pare che l'amico - o quella figura che, forse, non ha mai conosciuto, perché di certo un amico non penserebbe né, tanto meno, formulerebbe le accuse che Albus gli indirizza - non stia affatto scherzando. Allora sente montare la rabbia anche e più di Albus, Peter. Perché se c'è qualcuno che non è stato vicino a James, gli sembra proprio che non sia il caso di puntargli il dito contro. «Io penso ci voglia talento a fare un'analisi del testo così accurata in molto meno dei "cinque minuti del mio discorso di merda". Perché mi pare stia partendo tutto dal "finalmente" che ho detto poco fa. Cazzo, quanta rabbia repressa viene fuori da un avverbio.», gli occhi di Peter si vanno spalancando, quello che era un sorriso si modifica in una smorfia di disappunto. Anzi, di delusione. Esattamente quella che gli è stata recriminata. «Vatti a fare un esame di coscienza, Albus, prima di partire con la morale agli altri su quello che hanno fatto e su quello che tu - e sottolineo: tu - ritieni non abbiano fatto. Perché mentre tu stavi alla Tana, io ero al Quartier Generale Auror a creare disagio. Già. Disagio. Lo stesso Quartier Generale per il quale continui a studiare. Tra parentesi, ti ricordo che sono stati proprio loro ad arrestare, tuo fratello. Gli Auror.», fanculo, pezzo di merda che non sei altro. «Quindi limitati a continuare sulla scia della strada che hai intrapreso. Fare i conti in tasca alle persone. Giudicare. Mi sembra tu abbia estremo talento in questo.», prima che il Serpeverde gli volti le spalle, accompagna il proprio sermone con un: «Fanculo.», al quale infine aggiunge: «Su una cosa comunque hai ragione. Probabilmente io non sono degno di Olympia. Ma tu... Tu non sei neanche lontanamente all'altezza di James.», mi dispiace, ma ci metto due mani e pure il cazzo sul fuoco. Fosse stato a parti inverse, te da Azkaban stavi già fuori. Di umore palesemente nero, Peter ritorna in prossimità delle tavolate, finché il secondo conflitto della giornata non gli viene servito su un piatto d'argento. Beh, quanto meno da te me lo aspettavo, Harmon! Ah, fantastico, finalmente posso esporti il discorso che mi sono preparato. «Eccola! Mi sono documentato per bene, aspetta un attimo.. No perché, capito, di solito non vado ad attaccare la gente così, su due piedi, senza aver valutato giusto un po' il contesto..», finge di tirare fuori una pergamenta colma di appunti. In realtà, è tutto puro teatro. «Praticamente c'è uno che si chiama Jung! Sto tipo dice che la gente si incazza per delle cose per cui si è toccati nel profondo... Nel tuo caso il tutto parte dalla storia delle minoranze che, per carità, è storia della magia quindi ok, ci sta.. Però praticamente il tizio dice anche che se certe cose ti toccano troppo, è in primo luogo perché sono parti di te. Dei veri e propri pezzi della tua anima. Tipo gli Horcrux, capisci? E niente, Valerie, l'atteggiamento discriminatorio è un elemento tuo, della tua personalità, a quanto pare! Quindi fondamentalmente sei incazzata a bestia, ma tutta la tiritera è partita da te, se ci pensi un attimo. Sei tu che hai bellamente accusato le nuove Senior in carica di non rappresentare adeguatamente le minoranze. Sei tu che stai attuando una discriminazione sulla base del niente, non avendo ancora avuto modo di analizzare il loro operato. Che poi.. Anche tutta la storia del "eh no, hanno ricevuto più voti di me anche se io ho tutti Eccezionale uffa"... Ma vola anche un po' basso, che di Karma e Dory proprio non ne sai niente. Quindi boh, quello che dici lascia decisamente il tempo che trova!», noi non ci possiamo far niente se Peter Paciock ha deciso di mettersi a studiare dal nulla Psicologia Umana anziché Erbologia applicata alla Medimagia, ma tant'è... Se va per la tangente non è colpa nostra!

    Interagito con Luxanna, Albus, Valerie
    Citate Olympia, Karma, Dory

     
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    Spaziare. Uscire dalla benedetta comfort zone. Piano. Molto piano. Ma in fondo-
    È con un obiettivo preciso che Ella ha deciso di approcciare l’anno scolastico, ed in parte anche il banchetto stesso: crescere. È forse un concetto semplice, ma che ha impiegato un’eternità a sedimentarsi nella sua coscienza — e crescere per una volta significa provare cose nuove, persone nuove, stringere amicizie e relazioni durature. La vita da eremita, in fondo, l’ha lasciata solo con l’amaro in bocca, soprattutto da quando ha avuto un assaggio di come possa essere divertente condividere momenti e sorrisi.
    Seduta al suo tavolo, quindi, si guarda attorno per i tendoni bianchi alla ricerca di volti amici per un ultimo effetto placebo à la Felix Felicis — le Mean sparpagliate per i tavoli circolari dedicati agli universitari, verso i quali lancia occhiate piene d’orgoglio, indipendentemente da tutte le incomprensioni che si sono srotolate durante l’estate, e poi guarda solo a qualche metro più in là, alla ricerca di una specifica cravatta tra quelle dei Serpeverde. Quando lo trova, circondato da Friday, Alyssa e Zelda, resta su Harvey per qualche secondo, aspettando forse che s’accorga della sua occhiata, per poi voltarsi alla sua sinistra, in direzione di una compagna di casata dagli occhi gentili. Non la conosce bene, se non per qualche breve chiacchiera dentro e fuori dalle aule scolastiche e dai dormitori, ma le è sempre sembrata gentile. «Avevo votato per te», commenta con una nonchalance inaudita a Carrie, «Ti sei iscritta a qualche club?», domanda, soprappensiero, «Io ho continuato con il club di lettura, che mi è piaciuto un sacco lo scorso anno, e poi mi sono buttata nel Comi…-», interrompe l’improvvisa ondata di parlantina quando nota Bauldry accomodarsi sul podio e sistemare il microfono. Sorride, stringendosi nelle spalle, abbandonando l’impeto per ascoltare con attenzione il preside — e supera il discorso iniziale senza problemi, finché l’uomo non arriva a snocciolare, una dopo l’altra, le regole che già si sospettavano nel clima teso del pomeriggio. Lì, il sorriso di Ella crolla appena, mentre si rende conto che senza quel citato apparecchio tecnologico i contatti con l’esterno — perciò con Rudy e le amiche — si ridurranno all’osso. Certo, dopo quanto l’ha spaventata l’aver realizzato la fortunata coincidenza che l’ha tenuta lontana da Inverness durante gli attacchi di quest’estate, forse è la scelta migliore — ma la lascia in ogni caso con l’amaro in bocca.
    Nemmeno l’intervento di Peter Paciock riesce a distrarla dall’agitazione di cui è piombata preda, così come la successiva scenata ed il rapido raggrupparsi di alcuni a difendere il ragazzo o l’altra che non conosce. Il trambusto non è così distante dal tavolo di Tassorosso, ma Ella continua a guardarsi attorno con crescente disagio, incurante degli scherzi e dei litigi altrui. Si alza, quindi, dopo aver sbocconcellato poco e niente di ciò che si era messa nel piatto — pondera se avviarsi verso la cugina o una delle altre amiche, ma sa perfettamente che finché non metterà a tacere le sue preoccupazioni dormire la notte non sarà un’opzione.
    Potrebbe parlare proprio con Paciock, verso cui volta il capo, indecisa, mentre sospinge la sedia sotto al tavolo… ma non le pare il momento di infilarsi in mezzo alla calca che un’altra ragazza bionda sta tentando di sparpagliare. Lascia vagare lo sguardo sotto ai tendoni, incontrando volti che non pensa di aver nemmeno scorto in vita sua, testimoni dell’espansione internazionale dell’accademia, e sta quasi per lasciarsi andare allo sconforto del non sapere minimamente come muoversi, quando con la coda dell’occhio si fissa sul tavolo dei professori. Tra i vecchi e i nuovi ed i cambi, finalmente, trova un’ancora di salvezza.
    All’inizio pare quasi correre, mentre si affretta a sfilare tra i tavoli e gli studenti già in piedi a fare baldoria, ed appare trafelata quando si palesa di fronte allo spazio dedicato agli insegnanti — si piazza di fronte a Raiden Yagami e spalanca gli occhi con insistenza, prima di esclamare «Profes-» e subito mordersi la lingua. Professore? Beh. Sì! È un professore, anche se non il mio, anche se è amico di Rudy. Cerca di superare l’empasse senza sprofondare nell’imbarazzo — fallendo, come può testimoniare il rossore che si dipana a macchia d’olio sulle sue guance —, finché non si arrende, e continua: «Posso parlarle un attimo?». […] «Non sapevo se-», Sì, è decisamente imbarazzante. Sospira, incrociando le braccia sotto al seno, per poi sciogliere rapidamente la presa e sistemare la cascata di capelli su una spalla, come sempre quando è nervosa. «Sono preoccupata per mio fratello», ammette, infine, «E questa nuova regola riguardo ai telefoni ed al resto della tecnologia non… non mi permetterà di restare così a contatto con lui, da ora fino a Natale, e… sono davvero preoccupata per lui, tutt’estate ha finto che non fosse successo nulla, ma è ovvio che è scosso. Quindi volevo- cioè- che significa “fuori dai recinti scolastici”?», cita Bauldry, la voce che ormai trabocca di timore, «È solo- tutto ancora molto confuso, forse… forse non serve a niente parlarne con t- con lei, ma-».


    Interagito con: Carrie e Raiden
    Citati: le Mean, Harvey, Friday, Alyssa, Zelda, Peter, Valerie, Lux E PENSO BASTA

    Iscrizione: Club di Lettura, e (OMG NON SCIOCCATEVI TUTTI MALE) Comitato per le feste.
     
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    Che qualcosa stonasse, a Raiden fu subito evidente dalla presenza ingombrante degli Auror. Perché mai avrebbero dovuto presenziare ad un banchetto per l'inizio dell'anno scolastico? A vigilare sugli studenti non era sufficiente la competenza dei professori e del personale scolastico? Tuttavia non commentò la faccenda, né diede alcun segno visibile dei propri dubbi, stirando un sorriso di cortesia ai due cui passò accanto prima di prendere posto al tavolo degli insegnanti. Come c'era da aspettarsi, il giovane Yagami fu uno dei primi ad arrivare: ci teneva alla puntualità e all'ordine. « Posso? Le dispiace se mi siedo qui? » « Prego. » Nel sentire quella voce sconosciuta alle proprie spalle, Raiden si alzò automaticamente dal posto in segno di rispetto verso quella che doveva essere una delle sue nuove colleghe, rivolgendole un piccolo inchino e aspettando che lei si mettesse a sedere prima di fare altrettanto. A grandi linee sapeva di chi si trattasse: il mondo magico era straordinariamente piccolo e le notizie viaggiavano in fretta, dunque non c'era modo di non conoscere almeno di nome gli appartenenti alle case reali. Charlotte Windsor, poi, era una che di sé aveva fatto parlare non poco, e le voci su di lei arrivavano anche a chi, come Raiden, di gossip non si interessava affatto. « Ci siamo già incontrati da qualche parte? Hai una faccia davvero famigliare.. Forse al MET Gala di due anni fa? Oppure.. mmmh.. » Non fece neanche in tempo a portarsi il calice di vino alle labbra che subito si trovò a rivolgere alla collega un'occhiata a metà tra il confuso e l'interdetto. « Al.. cosa, prego? » Di che Gala sta parlando? Fece per aprire la bocca e proseguire nel dire che no, era decisamente improbabile che si fossero incontrati in precedenza, men me che meno ad un evento come un Gala, ma l'inizio del discorso del preside lo costrinse al silenzio. Sulle prime, tutto sembrò scorrere normalmente: applaudì alle nomine dei rappresenti, inclinò il capo in un saluto verso gli studenti quando venne loro presentato e sorrise agli altri colleghi quando il loro nome venne menzionato. Tutto liscio e prevedibile.. finché non si passò ad illustrare le nuove regole. Se la faccia di bronzo di Raiden non diede alcun segno di turbamento, essa non rispecchiava di certo ciò che sentì dentro di sé. Una regola dietro l'altra, il quadro dell'intera situazione si fece sempre più chiaro agli occhi del giovane Yagami: il Ministero stava punendo Inverness e tutti i suoi appartenenti, adottando ogni mezzo pur di marginalizzarne l'influenza. Ma ciò che agli occhi del giapponese restava il punto più preoccupante era la presenza degli auror nel perimetro scolastico. Perché se le altre misure potevano essere viste come delle banali restrizioni, quella presenza non poteva che essere spiegata se non come una tattica psicologica. E quella riguarda tutti. Non solo chi appartiene ad Inverness, ma anche e soprattutto chi ne è al di fuori. È un deterrente. E Raiden di queste tattiche ne sapeva fin troppo, avendo assistito in prima battuta al tipo di controllo verso cui finivano naturalmente per degenerare. Tuttavia non disse né fece nulla, limitandosi semplicemente a lanciare un'occhiata a Pervinca per sondarne la reazione. « Ecco. Adesso ho capito! Mi ci è voluto un po' per ricollegare. Ma certo.. l'ho letta da poco la notizia. Congratulazioni per i successi militari, tenente Raiden Yagami. Il Giappone deve essere estremamente orgoglioso di te. » Ah beh.. un tiro lungo quello che parte da un Gala e finisce su una rivolta. Inclinò il capo in un cenno cordiale. « Ti ringrazio. Tu devi essere Charlotte Windsor, se non sbaglio. » « Quindi condividiamo il tavolo con ben due eroi di guerra. Miss Branwell, quest'anno hai competizione. Mi sento seriamente intimidita. E onorata. » Una breve risata sfuggì dalle labbra del giapponese, che prese in seguito un altro sorso dal calice di vino. « Un organico scolastico interessante: eroi di guerra e nobiltà. Immagino che Hogwarts ci tenga molto ad affermarsi come un'istituzione onorevole e intimidatoria. » Inarcò un sopracciglio, stringendosi leggermente nelle spalle prima di portarsi una forchettata di cibo alle labbra. Forse Raiden si era immaginato le chiacchiere circostanziali tra professori in maniera diversa, ma a ben vedere, probabilmente si era immaginato un po' tutto quanto in maniera diversa: a partire dal discorso del preside e fino ad arrivare al chaos totale degli studenti. Che ci fosse chiacchiericcio e goliardia, questo lo aveva messo in conto; in fin dei conti un anno da collegiale gli era bastato a comprendere quanto diversa fosse la concezione di rispetto e disciplina dal Giappone al mondo occidentale. Non si sarebbe però aspettato di assistere a scoppi di petardi, discorsi improvvisati di dubbia natura e urla da mercato del pesce. Rimase decisamente interdetto dalla schermaglia tra due studenti riguardo una tematica che aveva seguito nei giorni precedenti. Sì beh, discriminazione razziale e prese in giro in famiglia sono un po' la stessa cosa. Oh Gesù fammi bere. Ma di certo il sipario della Harmon non aiutò per nulla a ristabilire quello che sarebbe dovuto essere lo standard di un'accademia di alto livello, né tanto meno le tifoserie che andarono a crearsi. Si voltò in direzione di Pervinca, sporgendosi per farsi sentire
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    sopra il casino. « È sempre così in questa scuola? Petardi, discorsi fuori luogo e urla da gabbiani? » chiese con aria incredula e decisamente stizzita. Se questi pensano di comportarsi così nella mia classe non hanno proprio capito un cazzo. « Io non ho parole. È totale anarchia, non c'è alcuna disciplina, rispetto o anche solo cognizione del luogo e del momento. » Queste sono cose che si imparano in infanzia, ma queste persone sono ampiamente maggiorenni e del tutto indisciplinate. Che cosa insegnano qua dentro? Che cosa fanno i genitori? In un moto di pura stizza, Raiden si tamponò le labbra col tovagliolo, sbattendolo poi sul tavolo prima di alzarsi e raggiungere di gran carriera il preside Bauldry, verso cui si sporse per dire alcune parole. « Mi perdoni, ma non crede sia il caso di intervenire? Siamo ad un evento accademico. » Il primo dell'anno. Il primissimo giorno. « Gli studenti sono fuori controllo. » Sticazzi poi che mettiamo gli Auror e ventimila regole se non ci stanno neanche le basi del vivere civile. Ancora sconcertato da quanto visto e sentito nel giro di pochi minuti, Raiden fece per tornare al proprio posto, venendo intercettato dall'arrivo di « Ella! » « Profes- » Probabilmente alla Black non sfuggì il modo in cui le sopracciglia di lui andarono istintivamente ad aggrottarsi in un'espressione confusa. Nonostante tutto, sentirsi chiamare professore da qualcuno che conosceva personalmente suonava decisamente strano alle sue orecchie. « Posso parlarle un attimo? » Annuì, stendendole un piccolo sorriso. « Ma certo. Vieni. Qui c'è un po' troppo casino. » Non si allontanarono chissà quanto, ma Raiden le fece comunque strada verso un angolo del tendone poco lontano dall'area dei docenti, così da poter parlare in maniera più distesa senza venir sovrastato dal chaos generale. « Dimmi, Ella. È tutto a posto? » Una domanda lecita, dato lo sguardo preoccupato che le leggeva negli occhi. E come non averlo, dopo quelle disposizioni appena elencate? Anche il resto dei presenti dovrebbe avere questo sguardo. « Non sapevo se- Sono preoccupata per mio fratello. » Sospirò, Raiden, annuendo. Sapeva quanto Rudy ed Ella fossero legati, e di certo quella nuova situazione sarebbe andata a creare uno spartiacque non indifferente. « E questa nuova regola riguardo ai telefoni ed al resto della tecnologia non… non mi permetterà di restare così a contatto con lui, da ora fino a Natale, e… sono davvero preoccupata per lui, tutt’estate ha finto che non fosse successo nulla, ma è ovvio che è scosso. Quindi volevo- cioè- che significa “fuori dai recinti scolastici”? È solo- tutto ancora molto confuso, forse… forse non serve a niente parlarne con t- con lei, ma- » Fece un passo in avanti nella sua direzione. « Ella.. » disse, pronunciando il suo nome con il tono più rassicurante che gli riusciva. « ..sarò onesto con te: queste disposizioni non sono un bel segnale per quelli come noi. » Nel dire quelle parole, rivolse alla giovane uno sguardo eloquente. Noi. Non solo i lycan, non solo i sin eater, non solo chi aveva residenza fisica ad Inverness, ma più in generale chiunque simpatizzasse per loro o fosse dell'idea che qualcosa non andava. Il divieto delle armi potrei anche capirlo, ma la cancellazione del Club di Combattimento? Lo stop alla convenzione con il Centro d'addestramento di Bobbie? Due cose a caso tra le tante, ma indicative. Queste regole sono solo la punta dell'iceberg. « Rudy probabilmente è più al sicuro di tutti noi. Ma capisco la tua preoccupazione.. e ti aiuterò. » Fece una pausa, stendendole un sorriso. « Ci sono molti lycan tra queste mura. Persone che possono contattarlo in qualsiasi momento. Il mio ufficio è solo a qualche corridoio e scala di distanza dalle tue aule. Potrai venire da me quando vorrai e mi metterò in contatto con Rudy. » Sospirò, stringendosi leggermente nelle spalle. « Purtroppo non posso farti parlare direttamente con lui, ma posso farvi da tramite.. almeno per il momento. » Sempre meglio di nulla. « Se me lo permetti, posso impegnarmi a reperire oggetti magici per farvi comunicare. » Trovarli non è semplicissimo, ma ce ne stanno diversi. Con la giusta cautela potrei riuscire a mettere le mani su qualcosa. « Nel frattempo il mio consiglio è questo: se dovessi mandargli dei gufi.. fai molta attenzione a ciò che scriverai. » Forse è una preoccupazione stupida e paranoica, ma sono sempre stato dell'idea che sia meglio prevenire piuttosto che curare. « E soprattutto: rimaniamo compatti. Se devono fare di tutta l'erba un fascio, forse è saggio legarlo bello stretto, questo fascio. »

    Interagito con Charlie, Pervinca, Pius (FAI QUALCOSA!) ed Ella
    Citata e commentata un po' in generale tutta la caciara + Rudy mon amour


     
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    Era la seconda Cerimonia di inizio anno consecutiva, alla quale Maeve partecipava con un'umore che non era dei migliori. Se l'anno precedente aveva affrontato quel banchetto a metà fra uno stato traumatizzato e confuso, per via dall'esperienza oltre le tende rosse del rave, perdendosi anche l'enfasi della propria elezione a Caposcuola; questa volta si trattava più di nervosismo, ansia e concitazione. In più, dettaglio che non avrebbe mai ammesso ad alta voce, era anche intimamente imbronciata per aver oramai perso la facoltà d'esercitare una forma pura di potere fra le mura del Castello. Non che mi serva una spilla, per farlo, questo mi pare proprio evidente. Com'era ormai abituata a fare, una volta giunta in prossimità del Lago Nero, si era armata del miglior sorriso che possedeva in repertorio ed aveva dissimulato per tutto il tempo. Maestra nel mostrare una facciata che lasciava trasparire la solita sicurezza e noncuranza per le sciocchezze, si era destreggiata fra alcune chiacchiere e complimenti ai nuovi Senior, congratulandosi anche con Hilde e Friday, prima di iniziare a cercare posto fra i vari tavoli dei Collegiali. « Okay, salvatemi. Non ho intenzione di stare tutta la serata al tavolo dei Corvonero ad annoiarmi. » E non vedo neanche Weed da nessuna parte, mi sarei seduta volentieri con lei a parlare della scelta della sua facoltà. « Facciamo che, non avendo obblighi e doveri da Caposcuola, per una volta non do il buono esempio e tradisco i colori. Tra l'altro, il verde mi dona. » D'altronde, sono sempre stata un chiaro esempio di personalità slytherclaw, anche per il Cappello Parlante. Affiancò Savannah, prendendola sottobraccio, e ricercò lo sguardo di Derek a poca distanza, col quale era uscita di casa con un solo e singolo accordo del tutto ironico: se avessero iniziato a scatenarsi nuove diatribe o discussioni ai limiti del sopportabile con quei "bambini" dei compagni di scuola, avrebbe mollato tutto con la scusa che il gatto stesse male. Come se Cleo ci cagasse più del dovuto. Non potevamo che avere un gatto stronzo come noi, in casa. Lo vedi perché voglio un cane? Lui si che mi coccolerebbe, senza bisogno di corromperlo col cibo. Approfittò dell'inizio della Cerimonia per guardarsi attorno e scrutare le presenze fra i tavoli, iniziando a prendere posizione. Se ci raggiungono Max e Nana, io di certo non me ne vado. Sono loro ad aver iniziato questa storia dell'ostruzionismo. Che si adeguassero e non mettessero Saw nella condizione di schierarsi. Anzi, devo anche parlare con Elladora, che al solito non ci starà capendo niente. E se anche quelle due vogliono stare ad ascoltarmi, ben venga. tumblr_n3h11ccdTA1rlccngo6_r1_250 « [...] A partire da quest'anno, chiunque venga meno alle regole stipulate dal Ministero della Magia in collaborazione col Consiglio Direttivo Accademico, incorrerà in gravi punizioni che potrebbero portare alla sospensione e l'allontanamento definitivo da questa istituzione. » Fu a quel punto del discorso, che Bauldry si guadagnò la completa attenzione della Corvonero. Fino a quel momento, aveva applaudito per inerzia ed aveva seguito lo Smistamento senza reale interesse. Inarcò un sopracciglio ramato, mentre l'uomo sciorinava una serie consistente di regole, criteri e direttive da aggiungere alle consuete, trattenendo a stento un mezzo sorriso affettato. Davvero Bauldry? Davvero? Peccato, mi eri anche piaciuto fino ad un certo punto... Ed invece, eccoti qua, anche tu a far da fantoccio. Ma c'è da meravigliarsi? Era troppo pretendere coerenza. Prima date l'illusione di volerci concedere una vera democrazia e il diritto di scelta, e qui ci sarebbe una lunga serie di riflessioni sul tentativo di sedare le masse con dei contentini popolari, e poi si passa all'ingiunzione di regole che vanno a violare qualsiasi forma di libertà personale. Ma ehi, è per la nostra sicurezza! Se le cercano proprio le proteste e gli scioperi. È proprio alla base di ogni partito che si rispetti. « Quindi ricapitolando: iniziamo l'anno con la proclamazione della democrazia ed il voto libero, ma dopo ci vengono imposte una serie di regole - per carità, alcune anche condivisibili - giustificate come un mezzo necessario per la nostra salvaguardia. Di tutto ciò adoro soprattutto la coerenza... vi togliamo la tecnologia, ancora una volta come se fosse un male esiziale, ma vi aggiungiamo il corso di New WizMedia. È fantastico, il Progresso. L'inclusione sociale. La libertà d'espressione. » Parlò con un tono di voce talmente pregno di sarcasmo, che sarebbe stato impossibile comprendere se fosse seria o meno, e quale fosse il suo reale pensiero sull'intera questione. Preferiva piuttosto, creare un dibattito a quel tavolo, così da sondare le posizioni di altri studenti e capire dove avrebbe parato la maggioranza. È proprio il caso di dire: torniamo all'antico e sarà un progresso. C'era da aspettarsi anche questo, da Minerva e tutte queste cerimonie sul rispolverare le origini del mondo magico. Prossimo passo: guinzagli? GPS sottopelle per tutti quelli di Inverness? Direi che ci siamo diplomati in tempo, per evitare la maggior parte di queste idiozie. Almeno a casa saremo liberi. Ma non per le strade di Hogsmeade. E neanche per far sentire la nostra voce tramite la radio. E già che ci siamo, blindiamo pure ogni corso utile per l'autodifesa sì, proprio alla grande. Ma se mi sposto sulle Ebridi per allenarmi per conto mio, in una mia proprietà, cosa mai dovrebbero farmi? Mi vietano le lezioni di yoga pure? « Devo chiedere a Caél come siamo messi sulla questione delle Passaporte. Darà di matto, se ci bloccano la distribuzione ad Hogsmeade. In teoria abbiamo tutto in regola, ha depositato ogni brevetto con assoluta perizia ed ho letto personalmente ogni fascicolo della Camera di Commercio, ma... » Non mi meraviglierei se arrivassero a tagliare le gambe ad un'azienda ancora nascente, che non possono controllare a pieno e della quale non sanno se fidarsi. Mormorò fra sé e sé, tirando fuori il cellulare per cercare il fratello che non aveva ancora trovato in nessun angolo della radura. Ovviamente, non c'è già segnale. « Ho una specie di déjà-vu, fra banchetti in riva al lago, visti obbligatori, attività di difesa sospese e gli Auror a sorvegliarci ovunque. A breve che fanno, ci ridividono in base alla razza, anziché lo stato di sangue? Se non avevamo ancora la piena certezza che la situazione sia allarmante fra Ministero ed Inverness, questo è l'ultimo tassello che ci mancava. » Riponendo lo Smartphone inutilizzabile in borsa, ricercò un'intimità di dialogo con Derek, tramite il canale della loro legilimanzia che andò a ricercare fingendo di star seguendo ancora la conversazione al tavolo con gli altri collegiali. Vabbè, lasciamo stare. Evitiamo di pensare a queste faccende e la politica almeno per stasera. « Fortuna che, anche senza cellulari, ho il nostro personalissimo canale privato per infastidirti e distrarti a lezione. Per la condivisione di immagini, devi ancora darmi molte lezioni però. » Era intenta a riempirsi un calice con dell'acqua, quando venne dato il via al vero e proprio banchetto, stuzzicando il giovane Hamilton per alleggerire la tensione... Ma, all'improvviso venne bloccata da un movimento brusco di Savannah seduta al suo fianco. Allo stesso tempo, uno scoppiettio silenzioso e all'inizio quasi impercettibile attirò la sua di attenzione. E poi, il Fuoco. O quantomeno, la sensazione repentina di stare andando in fiamme che andò ad espandersi dal punto in cui era seduta. Fu istintivo, per la rossa, scattare in piedi e mollare bruscamente il calice che cascando sul tavolo le andò a bagnare il vestito. Dettaglio trascurabile, in un primo momento. Per un unico, infinitesimale istante, Maeve perse la concezione di ciò che stesse accadendo davvero e venne sommersa dal panico. No, non di nuovo. Non può succedere niente di strano, in mezzo a tutte queste persone. Ma le risate, l'effettiva assenza di fiamme e la mancanza di profondo dolore oltre la scossa iniziale che le si ripercorse fin lungo la schiena, la riportarono subito alla realtà. Ma vaffanculo. Non lo pronunciò, appellandosi all'autocontrollo infinito, capendo soltanto con un secondo di ritardo che dovesse trattarsi di un altro di quegli scherzetti infantili dei compagni - e null'altro di grave, associabile ad eventi traumatici. Ma vaffanculo comunque. Quando crescerete? « Divertente! È sempre un onore, essere al centro dei vostri pensieri. » So che vorreste una sceneggiata ed il drama, stile Carrie - Lo sguardo di Satana, ma non l'avrete mai. Vi citerò tutti nella mia futura biografia, talmente vi considero importanti... Statene proprio certi. Rinominatemi Senior, così faccio partire tutte le Case con meno 300 punti. Ruotando su se stessa, e riassumendo un'espressione divertita all'istante, compì una mezza riverenza verso il "pubblico" mentre rideva con la bocca e con la voce, ma non con gli occhi. « Tutto okay? » sussurrò poi verso Savannah, ritornando seduta ed agitando la bacchetta per castare un incantesimo senza neanche pronunciarlo affinché potesse asciugarsi il vestito. Ecco, adesso ho perso l'appetito e la voglia di fare Michelle Obama. « Vado ad iscrivermi ai Club, prima che finiscano i posti nel comitato. Voi?» sollevò lo sguardo dall'abito tornato come nuovo, ricercando gli occhi scuri di Derek col quale - suo malgrado - aveva continuato a restare in comunione in quanto a sensazioni ed emozioni, coinvolgendolo nel panico inutile. « Scusa. » Che qualcuno l'avesse seguita o meno, si sarebbe in ogni caso alzata, con la necessità di "respirare" ed allontanarsi un po' dalla folla sempre più su di giri. Non è che non ci arrivano, è che proprio non vogliono comportarsi con un certo criterio. Ma se ne sono accorti, della situazione generale? Sarò pazza io, alla fine, vuoi vedere? Superò il tendone con passo aggraziato e rigido, affondando con un tacco nell'erbetta, contrattempo che le diede modo di entrare in linea visiva con Valerie tutta sola in un angolo appartato. In teoria, sulla carta, Val era da considerarsi sua cognata. In pratica, quella ragazza era una perfetta estranea. E l'ultima volta che mi sono presa la briga di assicurarmi che una semi sconosciuta stesse bene, è finita in quel dannatissimo corridoio degli orrori. Quindi ora mi faccio i fattacci miei... E invece... « Stai bene? » Domanda retorica, che le venne fuori di getto, notando le mani della bionda tremolare nella penombra. « Non si respira, là sotto. Troppa gente. » Troppa gente dall'intelletto discutibile. Troppa gente che avrebbe bisogno di educazione. Troppa gente che non capisce quand'è il momento di fare i seri. Non si soffermò di fianco la Harmon, né la avvicinò troppo per non invaderne gli spazi, semmai avesse voluto restare sola. Si assicurò soltanto non fosse sul punto di implodere, passandole la sua giacca nel caso l'avesse voluta per smettere di tremare, dopodiché avrebbe ripreso a camminare ed allontanarsi verso la riva per fare esattamente ciò per il quale si era distanziata con nonchalance: respirare. Ed evitare drammi completamente inutili. Con gente discutibilmente utile alla società.


    Interagito con Saw, Derek e chiunque voglia unirsi al tavolo con lei; Valerie.
    Citati Hilde, Friday, Weed, Nana, Max ed Elladora.

    Iscrizioni: Maeve si iscrive al Club di Simulazioni di dibattito & processi giudiziari pubblici e al Comitato feste.
     
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