Blue blood

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    Forse non era il giusto modo di approcciarsi, specialmente dopo aver baciato Raiden con così tanta foga. Forse avrebbe dovuto dare tempo al tempo, non forzare troppo la situazione. Odiava l'idea che potesse farsi un'idea sbagliata di lei. Mia non aveva poi tutto quello slancio nei rapporti a due, tanto meno si sentiva così lanciata nei confronti dei suoi rispettivi partner. Di solito faceva la gradassa, ma l'approccio restava puramente ipotetico, espresso pressoché a parole. In quella circostanza tuttavia, per quanto avesse tentato di mantenere il controllo e non lanciarsi troppo, non era riuscita a fare altrimenti. È ststo bellissimo. Non riusciva a pensare ad altro se non al fatto che fosse stato il bacio più bello che avesse mai ricevuto. Ora però iniziava a dubitare che fosse stato così speciale - per lei lo era stato, ma questo non toglieva che Raiden potesse etichettarla come troppo audace in troppo poco tempo. « Sì, mi piacerebbe molto. Possiamo andare a cena e passare un po' di tempo insieme. » Il sorriso di Mia si allargò di colpo sul suo volto teneramente arrossato. « Sì? Ti va? » Una conferma di cui non aveva bisogno ma che chiese comunque prima di ridacchiare serenamente annuendo tra se e se. « Magari prima ti accompagno davanti al dormitorio perché immagino che vorrai cambiarti. Ovviamente ti aspetto fuori. » « Va beneeee.. » Disse solo stringendo appena la mano di lui. « Per quanto riguarda prima.. spero di non averti messa in imbarazzo. Non volevo mancarti di rispetto. » I will behave, I promise. But I did like it. I won't lie. Avrebbe voluto controbattere rassicurandolo sul fatto che non avesse fatto nulla di male; semmai era lei a doversi scusare per aver annullato le distanze tra loro. Se anche avesse voluto farlo, le ultime parole di lui la lasciarono letteralmente spiazzata, al punto da arrossire violentemente, dondolando la propria mano stretta nella sua con un palese accenno di nervosismo. Lo guardava negli occhi, priva di parole da aggiungere. E in effetti non disse nulla. Si sistemò solo una ciocca di capelli dietro l'orecchio rivolgendogli un piccolo sorriso prima fargli strada, assecondando la richiesta di lui. « Di qua. La nostra sala comune si trova sotto il lago nero. Ogni tanto riusciamo a vedere qualche sirena e.. » E così la conversazione sembrò tararsi su un substrato più leggero. Uno che venne completamente meno non appena si separò dal ragazzo. Il panico generale in cui gettò i suoi amici presenti nel suo dormitorio la portò a provare un intrinseco senso di nervosismo. Dal momento in cui Mia accennò al fatto che Raiden l'avesse invitata a cena, partì una ricerca congiunta per il vestito giusto, l'acconciatura più adatta e altre mille cose. Al primo accenno di Nessi riguardo a un possibile cambio da portarsi appresso il resto di loro erano scoppiati a ridere. Non solo Mia non doveva portarsi un cambio per la notte, ma doveva anche evitare in qualunque modo di farne cenno. Su questo effettivamente concordava, ma non tanto perché credeva fosse inadeguato il contrario, quanto piuttosto perché era certa che si sarebbero gestiti abbastanza bene da tornare per il coprifuoco. Certo, Mia, come no! Era stata la risposta automatica di Alyssa che invece era certa non avrebbe rivisto Mia prima di domani pomeriggio. « Ma guardate che non è così.. » E allora com'era? Ovviamente nessuno ci aveva creduto, e in fondo, nemmeno Mia ci credeva poi tanto. La verità è che le sarebbe piaciuto rimanere con Raiden, qualunque cosa sarebbe significato. Durante la permanenza a New Orleans c'era sempre stato qualcuno a interromperli, oppure di mezzo ci si era messo l'imbarazzo relegato alla presenza dei genitori. Ora, invece, potevano stare insieme, conoscersi davvero, senza dover sempre stare attenti a ogni cosa. Il rispetto a casa dei suoi era la prima cosa, ma doveva ammettere che più di una volta avrebbe semplicemente voluto ignorare tutto ciò e.. non lo so.. un po' tante cose. Tante cose che non aveva nemmeno il coraggio di ammettere e che pure, erano lì, latenti. Il bacio appena scambiatosi con lui era la cifra di quanto avesse voglia di andare oltre.
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    Così, quando aveva concluso quel rituale di preparativi, si era guardata allo specchio portandosi su una spalla la treccia che si era fatta fare da Ronnie tra qualche risata e battuta di circostanza, allisciandosi appena il vestito color verde pastello sottratto all'armadio di Alyssa. Ci aveva buttato sopra gli anfibi e una giacchetta di pelle per poi lasciare gli altri alla loro serata raggiungendo Raiden. E così si incamminarono verso Hogsmeade tra qualche chiacchiera e racconti leggeri, finché non giunsero al ristorante adiacente al Parco dell Liberazione, aperto non più lontano di qualche mese prima specialmente per la stagione calda. Anche in quella circostanza Raiden si dimostrò un perfetto gentiluomo, cosa che la fece sentire particolarmente speciale. Era raro vedersi spostare la sedia e sentirsi protagonista di tutti quei rituali. Solitamente i ragazzi non erano così, né sembravano avere la più pallida idea di cosa significare fare il gentiluomo. Rispetto a loro, Raiden aveva ai suoi occhi l'appeal di un principe, e godeva dello stesso carisma dei suoi personaggi preferiti dei tanti romanzi che leggeva. « È carino. » La terrazza era a dir poco romantica; perfetta per una cena a lume di candela. Un posto del genere veniva effettivamente frequentato solo ed esclusivamente dalle coppie o da personaggi particolarmente illustri che desideravano vivere l'esperienza di una serata diversa. Non era nemmeno il posto meno costoso di Hogsmeade, motivo per cui Mia si era un po' preoccupata di aggiungere quel posto alla lista. Tuttavia, lo aveva etichettato come un bel posto dove andare a prendersi un caffè. Nel pomeriggio e all'ora dell'aperitivo, infatti, il posto era decisamente più frequentato dalle comitive, anche e solo perché durante il giorno venivano offerti sconti per i collegiali. La sera tuttavia, il ristorantino si tingeva di un'aria più esclusiva; difficilmente i collegiali vi si avvicinavano. Seppur la cucina fosse semplice, era decisamente di un altro livello rispetto ad altre bettole della zona. « Si. È vero. È molto bello la sera. Non ci ero mai stata. » Anche e solo perché, banalmente bisognava essere nella giusta compagnia per andare a cena fuori in un posto del genere. Tutt'altro che i Tre Manici o i fast food della zona. I'm very happy to be here. To see you, most of all. And by the way.. I know you said you don't want me to always make the first move, but I enjoy it. So please, let me treat you - tonight, tomorrow.. whenever. The most rewarding thing to me is seeing you happy and comfortable, ok? Istintivamente lo sguardo della mora si posò sulla mano di lui sopra la prima sorridendo con dolcezza. Non riusciva a capire cosa avesse fatto per meritarsi tutte quelle attenzioni, così tanta dolcezza e altrettanta gentilezza. In quel momento si sentì importante, pur non avendo fatto molto per diventarlo e se da una parte tutto ciò la portava ad andarci cauta, dall'altra parte non riusciva a fare a meno di sentirsi profondamente stregata dalla comunione che provava in compagnia di Raiden. After all, you're my girl now, right? I'm sorry to break it down to you but you'll have to let me take good care of you, bring you flowers, taking you on dates and so on. It's hard, I know, but you can do it. Ridacchiò appena portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio arrossendo appena. My girl - suonava così bene. C'era qualcosa in quella appartenenza che le riempiva il cuore di gioia, come se quella appartenenza facesse ormai parte di sé. But if I cross some line - if I already did -, please tell me, ok? Istintivamente sgranò gli occhi e lo osservò un po' incredula, come se non riuscisse a capire fino in fondo cosa intendesse. « Guarda che non hai fatto nulla di sbagliato.. uhm.. se è a questo che ti riferisci. » Smosse appena le dita sotto la mano di lui osservandolo con un'espressione un po' apprensiva. Non voleva che fosse quella l'idea che gli restava di quel momento, e non voleva nemmeno che si prendesse colpe che non aveva. « Semmai, sono io che devo chiederti scusa. Cioè.. » Sospirò appena portandosi il calice alle labbra un po' nervosa. Mia non era solita parlare di quelle cose, e in generale, seppur desse sempre fiato alla bocca, in verità tendeva a dire tutto fuorché cose significative. Era evidente, tuttavia, che quella circostanza necessitasse di un po' di sincerità, soprattutto alla luce del fatto che Raiden aveva insistito nel sottolineare ben due volte che non voleva mancarle di rispetto. Lei però non si era sentita così. I'm not like that.. Continua abbassando lo sguardo, sentendosi come se avesse fatto qualcosa di male. I mean.. you know.. like.. uhm.. when we were - back there. Non sapeva nemmeno lei come spiegarsi prendendola alla larga. Sapeva che Raiden aveva sentito le stesse cose che aveva sentito lei; era piuttosto evidente alla luce del fatto che lei aveva a sua volta sperimentato tutte le sensazioni di lui. I just - Sospirò profondamente sollevando lo sguardo nel suo. I have never.. been with someone of our kind. I didn't know it was like that. Un bacio che l'aveva letteralmente prosciugata. I'm sorry if I gave you a wrong impression about me. Usually it's not - I'm not.. you know.. Non sapeva se si era spiegata. A giudicare dal modo in cui ci girava intorno era evidente si trovasse in estrema difficoltà. I guess, what I mean is.. I liked it - a lot. Nel dire quelle parole, scostò lo sguardo sorridendo appena mentre gettava gli occhi chiari in direzione del lago, nascondendo il suo imbarazzo dietro il calice di vetro. I hope you'll make the first move again.. soon. Gettò lì quasi in apnea quasi avesse paura che se non glielo avesse detto non sarebbe stato abbastanza chiaro quanto avesse voglia di essere baciata nuovamente. A quel punto non ebbero tempo di dirsi altro perché il cameriere arrivò per prendere le ordinazioni. Mia si prese il tempo di consigliargli alcuni piatti tipici della cucina scozzese. Conoscendo già la predisposizione del ragazzo nei confronti del pesce, che aveva già manifestato durante le giornate passate a New Orleans, gli consigliò il salmone; quello scozzese era particolarmente famoso, perché più saporito e magro rispetto al tipico salmone norvegese. Come antipasto poi, suggerì un bel tagliere con formaggi tipici e un fritto misto di tutto rispetto. Chiese anche un piatto di patatine fritte - un piatto abbastanza stupido a dirla tutta, ma di cui sentiva particolarmente la mancanza considerando che gli elfi evitavano di portarli in tavola a Hogwarts, preferendo altre cotture più salutari. Così, giunto il cibo, Mia si avventò sulle varie pietanze come un cucciolo affamato; era ormai collaudata la serietà che osservava nel consumare i pasti. A stomaco pieno d'altronde, era sempre più felice, e anche in quel caso, di fronte a tutto quel buon cibo, il suo umore sembrò sollevarsi ulteriormente. Complice il vino poi, parlare risultò sempre più semplice, lasciandosi trasportare da racconti vari, aneddoti riguardanti Hogwarts e gossip spiccioli, spiegando a Raiden diverse dinamiche della scuola tra studenti, collegiali e professori. Quando fu il momento del dessert, Mia spostò lo sguardo verso Raiden, rivolgendogli un piccolo sorriso. « Pensavo di portarti in un'altro posto per il dessert.. se ti va. » E in effetti, dopo aver concluso la cena, Mia si avviò in compagnia del ragazzo, verso il centro del villaggio. Lungo la traversata del parco della liberazione, disse poco e niente; quel posto le creava ancora un forte dissidio, non solo perché era stata l'ultima immagine che aveva visto prima che i varchi si chiudessero lasciandola da sola nell'Upside Down, ma anche perché aveva ancora un'aria parecchio sinistra, specialmente di notte.
    Il sorriso le tornò sulle labbra solo quando, giunti davanti a Fortebraccio sollevò lo sguardo verso il ragazzo, studiandone le reazioni. La gelateria più famosa di Hogsmeade era un negozio estremamente colorato e, a tratti riusciva a fare parecchia competizione anche a Mielandia, vendendo parecchi dolciumi di ottima qualità. Da quando il college era stato fondanto, l'attività restava aperta fino a tardi e i tavolini, dentro e fuori rimanevano occupati fino alle ore più improbabili. Anche quella sera, nonostante i tuoni sempre più persistenti e il vento un po' invadente, il negozio pullulava di giovani intenti a gustarsi un gelato post cena o acquistare qualche dolciume dei più strambi. « Fortebraccio è famosissima nel mondo magico. L'unica gelateria era a Diagon Alley, ma dopo la fondazione del college è stata aperta una anche qui. È fighissimo perché puoi scegliere di personalizzare il tuo gelato. In pratica puoi scegliere la combinazione di gusti che preferisci e anche se vuoi tipo il cono, il cono ricoperto di cioccolato, oppure la coppetta. A me piace quello ricoperto di cioccolato bianco e pistacchio. È veramente buonissimo. » Fu quindi scontato che lo avrebbe scelto, facendosi fare un bel gelato con cioccolato fondente e crema di lamponi, al di sopra del quale si fece aggiungere ogni topping e fronzolo possibile, dai confetti colorati alla granella di nocciola e diversi strati di crema e panna. Felice, quindi, come una bambina il giorno di Natale, attese che Raiden scegliesse a propria volta la tipologia di gelato che più gli ispirava, cercando infine un tavolo più in disparte rispetto a quelli occupati dalle comitive più numerose. Una volta seduti, osservò il proprio cono con una certa soddisfazione, prima di concedersi un primo veloce assaggio con la punta della lingua. « Allora? Come ti sembra? » Pausa. « Grandissima occasione persa non aggiungerci i confetti, te lo dico. » Mia era tutto fuorché un esempio in quanto ai dolciumi. Persino i suoi amici dicevano che avesse lo spirito di una bambina di otto anni quando si trattava di dolci. Sembrava proprio ci provasse gusto nel provare le combinazioni più improbabili. « Vuoi assaggiare? Sono buonissimi - oddio oddio, aspetta.. » Ridacchio infatti, nel rendersi conto che un po' di crema stava colando da uno dei lati del cono, portandola a raccogliere in fretta e furia l'eccesso, con la punta della lingua. « L'unico problema è che se è troppo grosso, devi sempre fare in fretta, altrimenti te ne perdi metà per strada. Però chissene - ormai ho un certo allenamento di resistenza. Per me il gelato deve essere così! Guarda che bello! » Disse quindi ammirando il proprio cono stretto nel pugno ridacchiando. Mentre mangiava il proprio gelato, lo osservava, felice e serena, studiando istintivamente le reazioni di lui, per accertarsi che effettivamente aveva fatto la scelta giusta. Né qualche lampo in lontananza, né tanto meno i tuoni sembravano portarla a schiodarsi; della pioggia se ne sarebbe preoccupata solo quando sarebbe stata effettivamente un problema. D'altronde, aveva davvero voglia di passare più tempo possibile con lui. Così mentre lo osservava, allungò la mano nella sua direzione, agganciando il proprio indice a quello di lui con un'espressione scherzosa. I'm really glad you surprised me. I mean.. these past few days there were so many times when I just wanted to.. reach out. But.. I don't want you to think that I'm.. I don't know.. like needy or an attention seeker. I'm not like that I swear.. Pausa. I just.. like this. Us. You being - my boyfriend. Deglutisce appena prima di prendere un altro assaggio del proprio gelato, questa volta avventandosi sulla panna in cima. I mean - what you were saying before - about doing the wrong thing and.. stuff. It's mutual. If you feel like it's too much, will you tell me? Abbassò appena lo sguardo mentre, tuttavia, stringeva le dita di lui con la propria mano percorrendo il cono velocemente con la punta della lingua. I never really had a boyfriend like this - I mean.. you know - someone that makes me feel.. like you. Qualunque cosa significasse, Mia non lo specificò. So please tell me if I'm doing something wrong. Or if something doesn't work out for you. Because.. Se anche avesse voluto continuare, le prime goccioline di pioggia la interruppero di colpo. La pioggia prese a picchettare velocemente in pochi istanti, portandola a osservarlo con attenzione. Non si mosse poi troppo velocemente da sotto la pioggia questa volta. Piuttosto rimase lì, quasi cercasse conferma del fatto che quello sarebbe potuto essere il momento perfetto per fare nuovamente il primo passo.





     
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    « Guarda che non hai fatto nulla di sbagliato.. uhm.. se è a questo che ti riferisci. Semmai, sono io che devo chiederti scusa. Cioè.. » I'm not like that.. I mean.. you know.. like.. uhm.. when we were - back there. Istintivamente Raiden sgranò gli occhi, scuotendo veloce il capo come a volerle far capire che lei non aveva fatto assolutamente nulla di sbagliato. Non era sua intenzione metterla nella posizione di sentirsi in imbarazzo per la reazione che aveva avuto quel pomeriggio; semplicemente non voleva farle pensare che lui se ne stesse approfittando. I just - I have never.. been with someone of our kind. I didn't know it was like that. I'm sorry if I gave you a wrong impression about me. Usually it's not - I'm not.. you know.. I guess, what I mean is.. I liked it - a lot. Stirò le labbra in un sorriso gentile, annuendo appena. You did nothing wrong, Mia. I just wanted you to know that I don't mean to take advantage of the situation - of you. Su questo, Raiden ci teneva ad essere il più chiaro possibile. Non era solo una questione di aver dato la propria parola ad Isaac Wallace, ma si trattava soprattutto del suo codice di valori. Nel bene e nel male, Raiden era sempre stato un libro aperto con le ragazze che frequentava, lasciando ben poco spazio all'interpretazione. Prendersi troppe confidenze o libertà prima di aver suggellato un impegno serio era, almeno ai suoi occhi, qualcosa che poteva essere interpretato come una mancanza di rispetto o quantomeno come un approccio abbastanza libertino all'altra persona. Forse era troppo abituato ad avere a che fare con le norme sociali giapponesi, ma d'altronde era pur sempre quello il contesto in cui era vissuto. E secondo quel contesto, ciò che era successo quel pomeriggio lo avrebbe automaticamente bollato come un irrispettoso mascalzone che coglieva la prima occasione per sedurre una giovane ragazza innocente. I hope you'll make the first move again.. soon. Sorrise, inarcando leggermente un sopracciglio, ma quando fece per rispondere venne tagliato dall'arrivo del cameriere. Certo però che tu rendi abbastanza difficile questo proposito di fare il galantuomo, mh?
    In seguito alla cena, Mia aveva proposto di prendere il dessert altrove, conducendolo di fronte ad una gelateria coloratissima e piena di gusti di ogni sorta al punto da fare ottima concorrenza a quelle giapponesi. « Fortebraccio è famosissima nel mondo magico. L'unica gelateria era a Diagon Alley, ma dopo la fondazione del college è stata aperta una anche qui. È fighissimo perché puoi scegliere di personalizzare il tuo gelato. In pratica puoi scegliere la combinazione di gusti che preferisci e anche se vuoi tipo il cono, il cono ricoperto di cioccolato, oppure la coppetta. A me piace quello ricoperto di cioccolato bianco e pistacchio. È veramente buonissimo. » « Questo è l'incubo di ogni persona semplice e priva di fantasia come me. » disse, ridacchiando, mentre i suoi occhi scorrevano l'enorme cartellone su cui erano elencati tutti i gusti di gelato, le combinazioni e le decorazioni possibili. Mio Dio, questo posto non è proprio per gli indecisi. Un problema, quello, che Raiden non aveva. E infatti puntò sulla scelta più classica possibile: coppetta al cioccolato fondente e menta. Il giovane Yagami, infatti, non era un gran goloso di dolci e di norma non amava i sapori troppo zuccherini. « Allora? Come ti sembra? » Si portò alle labbra il cucchiaino di plastica con cui aveva raccolto un po' di entrambi i sapori. Datosi il tempo di far sciogliere il gelato a contatto con la lingua, il giapponese annuì. « È proprio buono. Meglio di quello giapponese. Sa meno di artificiale. » Ogni tanto era giusto concedere a Cesare quel che era di Cesare. « Grandissima occasione persa non aggiungerci i confetti, te lo dico. » Rise, scuotendo leggermente il capo tra sé e sé prima di stringersi nelle spalle. « Sarà per il prossimo, dai. » « Vuoi assaggiare? Sono buonissimi - oddio oddio, aspetta.. » Fu velocissimo il modo in cui Raiden distolse lo sguardo dalla scena di Mia col cono gelato, virando la testa in direzione del marciapiede e del nulla cosmico mentre si schiariva la voce per nessuna ragione reale. « L'unico problema è che se è troppo grosso, devi sempre fare in fretta, altrimenti te ne perdi metà per strada. Però chissene - ormai ho un certo allenamento di resistenza. Per me il gelato deve essere così! Guarda che bello! » A quel punto il giapponese si tappò la bocca con una cucchiaiata forse anche troppo generosa di gelato, cercando in questo modo di far passare inosservata la risata che cercava di trattenere e il conseguente sorriso sornione. Si limitò solo ad annuire, forse con più convinzione del dovuto. « Io sono sempre stato tipo da coppetta. Ti puoi prendere il tuo tempo per gustarla bene. Poi mi piace bere quello che rimane sul finale. » Disse quelle parole cercando di rimanere il più serio possibile, pur non riuscendo a trattenere quella voluta punta di ambiguità, specialmente quando si portò il cucchiaino alle labbra, scoccandole uno sguardo serafico. Non si scompose nel sentire qualche tuono in lontananza, né si ritrasse quando Mia agganciò l'indice al suo, strappandogli un sorriso più tenero. I'm really glad you surprised me. I mean.. these past few days there were so many times when I just wanted to.. reach out. But.. I don't want you to think that I'm.. I don't know.. like needy or an attention seeker. I'm not like that I swear.. I just.. like this. Us. You being - my boyfriend. Inclinò leggermente il capo di lato, con uno sguardo appena confuso. There's nothing wrong in bein a bit needy. I would actually worry if you weren't. Ridacchiò, un po' divertito dalle parole di lei. In fin dei conti Raiden non era il tipo da analizzare troppo i comportamenti altrui, e aveva sempre accolto con piacere quelle volte in cui Mia gli aveva scritto un messaggio o lo aveva contattato tramite il legame. D'altronde a chi non faceva piacere sentirsi almeno un po' desiderato? I mean - what you were saying before - about doing the wrong thing and.. stuff. It's mutual. If you feel like it's too much, will you tell me? Annuì. Of course. But just so you know.. you never did anything wrong or unpleasant. Scosse lieve le spalle, sorridendo serenamente nel proferire quelle parole. I never really had a boyfriend like this - I mean.. you know - someone that makes me feel.. like you. Si morse l'interno del labbro inferiore, frenandosi dal chiederle la cosa più ovvia: come, di preciso, la facesse sentire. La risposta, Raiden già l'aveva - poteva percepirla in lei come se fosse parte di sé - eppure l'idea di sentirselo dire costituiva per lui una tentazione a cui era difficile resistere. So please tell me if I'm doing something wrong. Or if something doesn't work out for you. Because.. Mia non finì mai quella frase, lasciandolo in sospeso, a guardarlo in silenzio mentre alcune goccioline di pioggia cominciavano a scendere pigre. Dal canto suo, nemmeno
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    Raiden si mosse, rimanendo ad osservarla in silenzio per qualche istante prima che la domanda uscisse quasi involontariamente dalle sue labbra. Because what? Gli occhi di Raiden erano puntati in quelli di lei, alla ricerca di una risposta di cui forse non aveva bisogno, ma che voleva comunque sentire. Se pure fosse stata qualche frase priva di senso, al giapponese sarebbe andato bene lo stesso - l'avrebbe comunque trovata una risposta soddisfacente. Nel silenzio interrotto solo dall'inconsistente picchiettio di alcune gocce di pioggia, il moro prese un fazzolettino di carta dal dispenser sul tavolo, allungando la mano in direzione del viso di lei per pulirle delicatamente le labbra da alcuni residui di gelato. Non disse nulla mentre svolgeva quell'azione con cura, avvicinandosi quanto bastava a poterla guardare da vicino e completare al meglio quella premura. Solo quando ebbe finito, e una volta gettato via il tovagliolino, il moro tirò un piccolo sospiro, inclinando il capo di lato. You shouldn't worry about your behavior. Disse quella frase con un tono come se fosse parzialmente incompleta, quasi a sottintendere che invece ci fosse altro di cui lei dovesse preoccuparsi. Sulle prime, tuttavia, non sentì il bisogno di chiarificare in alcun modo quell'ambiguità. Piuttosto, con la mano ormai libera, prese delicatamente il mento di lei tra pollice e indice, invitandola a volgersi di più nella sua direzione. Si avvicinò piano, dandole tempo di ritrarsi qualora volesse e dando anche a se stesso tempo di non ripetere l'irruenza che aveva connotato il loro primo bacio. Non che la posizione in cui stavano lo permettesse più di tanto. Quando le labbra di Raiden si posarono su quelle di Mia, però, la lentezza dei suoi gesti non rese comunque quel secondo bacio meno intenso. Ancora una volta l'ondata di sensazioni lo travolse, trovandolo non meno impreparato di prima. Questa volta, tuttavia, l'ostacolo del tavolo fu sufficiente quantomeno a mantenere una distanza non trascurabile. Distanza, che, in ogni caso, era niente più che un cerotto su una ferita aperta. Il modo in cui la lingua del ragazzo si intrufolò piano tra le labbra di lei, disegnando specifici movimenti e traiettorie, tutto sembrava indicare tranne che un semplice bacio. C'era molto di più: una precisa e lucida volontà di lasciare ad intendere altro, un contatto molto più intimo di quello che stavano effettivamente condividendo. Ma proprio quando percepì la consapevolezza di Mia farsi più chiara, fu allora che il giapponese allentò la presa sul suo mento, riprendendo lentamente le distanze con un sorriso serafico sulle labbra. « Semmai dovresti preoccuparti di finire il gelato prima che ti si squagli tutto. » Ridacchiò, appoggiandosi con la schiena alla sedia mentre rimetteva mano alla coppetta, portandosela alle labbra per bere con un sonoro risucchio ciò che vi era rimasto all'interno senza staccare lo sguardo da quello di lei. « Ecco perché preferisco le coppette. » Le scoccò un veloce occhiolino, lasciandosi andare ad un'altra piccola risata prima di gettare il tutto nel cestino dei rifiuti, appoggiandosi coi gomiti sul tavolino per scrutarla in viso con un'espressione serena. « Dopo questo dessert che tappa suggerisce l'esperta? » Subito dopo averlo chiesto, il moro sollevò lo sguardo al cielo plumbeo da cui continuava a cadere qualche sottile goccia di pioggia di tanto in tanto. « Magari al chiuso. Sai.. per evitarci una doccia come quella di oggi pomeriggio. » Ridacchiò, riportando quindi le iridi a lei, questa volta con un sorriso più dolce. « Cosa ti va di fare? » I'm up for everything.

     
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    Because what? Non pensava che l'avrebbe incalzata a rispondere. In fondo, quel perché era evidente. Per quanto avesse provato a dirsi indifferente alla gentile imposizione dei genitori, era bastato conoscerlo, passare un po' di tempo insieme per capire di esserne attratta e di voler conoscerlo di più. Mia e Raiden erano attratti come da una calamita. Era irrilevante quante persone ci fossero attorno a loro, dove si trovassero o cosa stessero facendo. La verità è che trovavano sempre un modo per ricercare l'uno l'attenzione dell'altra. Seppur si conoscessero da poco, a quel punto Mia avrebbe detto che quell'incontro non sarebbe potuto andare diversamente. C'era qualcosa di inevitabile nel modo in cui si ricercavano, nella maniera in cui volevano l'attenzione e la compagnia l'uno dell'altro. Because.. Ripeté quindi persa negli occhi tumultuosi di lui. Sotto la piega calma del suo atteggiamento posato riusciva a percepire una vera e propria tempesta. ..I like.. I like that you like me.. Una risposta che aveva dell'evasione e che pure lasciava trasparire tutto il desiderio e la predisposizione che provava nei confronti di lui. A Mia piaceva l'idea di essere guardata da Raiden, le piacevano i suoi complimenti, le sue attenzioni, la maniera in cui faceva sentire ogni qual volta si trovassero insieme. L'idea di piacergli, di farsi piacere da lui, la portava a sentirsi bene, soddisfatta, fiera di sé. Forse usciva dalla sua confort zone o svelava alcuni di tratti di sé che Mia tentava di tenere il più possibilmente in una zona d'ombra della propria personalità, spaventata dall'idea che potesse catalogarla come una persona debole o meno valente del rispetto e dell'altrui stima. Rimase leggermente spiazzata quando in tutta risposta il ragazzo portò un fazzoletto alle labbra di lei. Sgranò appena gli occhi, ma non si scostò, semmai, complice anche la confessione appena fatta, arrossì appena sbattendo le palpebre colta alla sprovvista. La vicinanza col viso di lui, la portò, erroneamente a pensare che quell'azione era una semplice scusa per baciarla. E invece no; avrebbe dovuto dirgli che era in grado di fare da sola, eppure, non disse niente, trovando qualcosa di infinitamente piacevole in quei gesti. Palesemente Raiden ha letto i miei romanzi preferiti; non avrebbe d'altronde saputo spiegarsi diversamente quei gesti di galanteria, un po' sopra le righe. Un conto era leggerle e riderci sopra, un altro era viverle. You shouldn't worry about your behavior. E poi in una frazione di secondo, per quanto i movimenti di Raiden fossero paziente, si ritrovò il volto indirizzato sempre di più verso quello di lui. Il coinvolgimento che provò nel momento stesso in cui le labbra di lui toccarono le proprie la portò ad andargli istintivamente incontro, mentre posava la mano sul tavolino per trovare un equilibrio in quella posizione che li vedeva divisi da un tavolo. Il ginocchio di lei toccò quello del ragazzo, portandola quasi senza volere a ricercare il contatto di tutta la gamba ora incollata a quella di lui. Un qualcosa di apparentemente innocente e che pure, nel modo in cui urtò il suo ginocchio, lasciò intendere la foga con cui desiderava averne di più. A ciò si unì la danza di quelle bocche affamate mista al retrogusto dei rispettivi dolci che avevano fino a poco prima gustato. Un leggero sospiro lamentoso fuoriuscì dalle sue labbra nello stesso momento in cui sentì allentare la presa, e non appena il contatto sparì, il fantasma di quel bacio la portò a disegnare nella propria testa infiniti scenari. Rossa in viso come un peperone, tornò a incollare la schiena contro la sedia, osservandolo con un leggero senso di frustrante agonia. « Semmai dovresti preoccuparti di finire il gelato prima che ti si squagli tutto. » Nemmeno si accorse del fatto che parte del sul gelato colava ormai dal cono lungo le sue dita. E così, mentre Raiden si destreggiava nella sua perfetta imitazione del sorso di una ciottoli di ramen, Mia prese a rimediare al propria disastro ripulendo prima il cono e poi le proprie dita, leccando un po' dove capitasse per non sprecare il gelato. « Ecco perché preferisco le coppette. » Mia adsottigliò appena lo sguardo osservandolo con uno spirito di sfida. « Non ha molto senso sai? Questa cosa del bere il gelato. Tanto vale prendersi un milkshake. » Aveva capito si trattasse di una piccola allusione, seppur non sapesse fino a che punto darne peso; restava quindi solo sdrammatizzare. « E poi comunque ti perdi il pezzo migliore. La cialda. » Non a caso si liberò dell'ultimo residuo di gelato sul pollice, prima di tentare di dare un morso a tutta la base del cono provando inglobando senza riuscirci. Effettivamente era un po' troppo grande, si concentrò quindi solo su una parte facendo la vaga, mordendo sonoramente. « Dopo questo dessert che tappa suggerisce l'esperta? Magari al chiuso. Sai.. per evitarci una doccia come quella di oggi pomeriggio. Cosa ti va di fare? » I'm up for everything. Lasciato il tavolino della gelateria Mia sollevò lo sguardo verso l'alto osservando il cielo con un'espressione pensierosa, sospirando un po' appesantita dal troppo gelato che aveva mangiato. Così, mentre iniziavano a muoversi lungo le strade del villaggio, Mia osservò la cialda a metà mangiucchiata per poi volgere lo sguardo nella direzione del moro. « Non mi va più. Era davvero troppo. Lo vuoi tu? Guarda che la cialda è buonissima. » Pausa. « E poi, alla fine ci sta sempre la sorpresa. » Disse osservandolo con un'espressione sorniona. La sorpresa era semplicemente un tocchetto bello grosso di cioccolato. Un modo perfetto per finire un buon gelato. Di solito, Mia non aveva problemi a finirli; bisognava dire, però, che avevano mangiato davvero bene e ciò non aveva aiutato molto le sue solite abitudini in fatto di grandezza del gelato.
    Per un po' vagò solo, sotto la pioggerella leggera. Mia gli mostrò alcuni sentieri che portavano verso le viuzze più strette del villaggio, conducendolo senza meta tra le casette, saltellando di tanto in tanto da un sampietrini a un altro finché la pioggia non prese a scorrere tutta insieme di colpo. Mia Scoppiò a ridere gettandogli velocemente uno sguardo. « A quanto pare deve andare così. » Per qualche istante non si mosse, stringendo piuttosto la mano di lui sotto la pioggia, osservandolo con grandi occhi luminosi. Era felice e serena, al punto che nemmeno quella pioggia sembrava davvero disturbarla. « Prima regola di sopravvivenza: in Scozia non puoi scappare in eterno dalla pioggia. È una battaglia persa in partenza. » E quindi volse lo sguardo verso l'alto scoppiando a ridere. In verità era una sensazione liberatoria, purificante. Spesso si cerca riparo dalla pioggia perché la si vede come un elemento di disturbo; certo, essere zuppi fino al midollo non aiutava molto a evitare un raffreddore di tutti rispetto. I lycan però erano essere resistenti. Mia non ricordava nemmeno quando era stata l'ultima volta che si era presa la febbre. Così, non si mosse. Rimase in mezzo a quella stradina, chiudendo gli occhi per lasciarsi picchettare le grandi gocce sul viso, ridendo ancora e ancora. It’s kind of liberating, don’t you think? Lo era, e infatti strinse ancora di più le dita di lui posando per qualche istante la guancia contro il braccio di lui, prima di ridere ancora. Forse era la pioggia, oppure semplicemente il fatto che quel pomeriggio passato insieme era stato davvero speciale. Trovatisi in una terra di mezzo, senza occhi indiscreti a seguirli passo dopo passo, Mia e Raiden erano stati semplicemente loro stessi, come due semplici ragazzi durante un appuntamento. You know.. before, when I asked you to tell me if something was wrong..
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    Deglutì appena, voltandosi appena nella sua direzione prima di indietreggiare di un passo per poggiare la schiena contro i mattoni di uno dei palazzi alle proprie spalle. Uhm.. sometimes I'm afraid I might seem awkard. You know, like.. off. Pausa. I know people tend to give their best at the beginning of something - a relationship - but you don't deserve someone who's faking their best behavior. Abbassò lo sguardo giocherellando distrattamente con le dita di lui. I was kind of embarrassed when my father told you those things. He's kind of overprotective. And it's not because I'm his little girl or that bullshit. I mean yeah I am, but it wasn't only about that. My parents - they always gave us the ability to choose, to get in trouble.. get by on our own. Si stringe nelle spalle e solleva lo sguardo nella direzione di Raiden con un sorriso amaro stampato sul viso. He knows I can protect myself. God knows I can.. Una frase che sembrava celare molto di più. Un vissuto. Una storia. But.. uhm.. daddy thinks I'm too.. sensitive. La parole le suonò divertente alla luce degli eventi. So he tries to make sure I won't get hurt, and I won't do stupid things because I'm impulsive and irrespirabile and bla bla Scosse la testa, alzando gli occhi al cielo prima di tornare a osservarlo. Silenzio. Nient'altro che silenzio scosso unicamente dal rumore della pioggia. But I never felt impulsive since we met. I mean yes - but not really. Non a caso lasciò andare con lentezza le dita di lui, continuando tuttavia a guardarlo negli occhi. I just - know. Asserì di scatto deglutendo. Le goccioline sulla pelle scoperta facevano uno strano effetto. And if yoi want to keep your word, I respect that. But I will still know tomorrow, and the day after and so know. Pausa. Di colpo fece un passo con una leggera incertezza nella sua direzione senza tuttavia dire o fare assolutamente nulla. I just know. Con questo, il suggerimento della prossima tappa era piuttosto evidente; facevano ancora in tempo per tornare a Hogwarts prima del coprifuoco, oppure non tornarci affatto.





     
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    « Non mi va più. Era davvero troppo. Lo vuoi tu? Guarda che la cialda è buonissima. E poi, alla fine ci sta sempre la sorpresa. » La guardò, un po' incredulo e un po' divertito, sbottando poi in una risata. « Sei seria? Hai insistito così tanto per avere il gelato più grosso di tutti, non smettevi di parlarne, e adesso non riesci a finirlo? » Scosse il capo tra sé e sé, continuando a ridacchiare mentre si faceva passare il gelato, che finì in pochi morsi per poi tamponarsi le labbra col fazzolettino che buttò nel primo cestino che incontrarono. Un percorso, quello, durante il quale Raiden continuò a prenderla bonariamente in giro sulla faccenda del gelato, punzecchiandola affettuosamente con battutine e qualche leggero colpo con la spalla. La pioggerellina che li accompagnava diventò però presto un vero e proprio acquazzone, inzuppandoli da cima a fondo senza che potessero farci molto per prevenirlo. « A quanto pare deve andare così. Prima regola di sopravvivenza: in Scozia non puoi scappare in eterno dalla pioggia. È una battaglia persa in partenza. » Anche Raiden rise, passandosi una mano tra i capelli per togliersi almeno un po' di ciocche dagli occhi. « Mi sento proprio accolto nel paese. » La cosa, tuttavia, non sembrava disturbarlo. In Giappone era sempre così durante la stagione delle piogge, in cui poteva piovere anche ininterrottamente per giorni, con precipitazioni che sembravano veri e propri fiumi scesi dal cielo piuttosto che semplice pioggia. A lui era sempre piaciuto, forse perché quella stagione coincideva con l'estate e i temporali estivi avevano sempre un certo fascino. Tuttavia, al di là di questo, ormai ci era abituato. It’s kind of liberating, don’t you think? Fermo in mezzo alla strada, Raiden abbassò lo sguardo dal cielo sul viso di Mia, ridendo divertito a quel suo modo di descrivere la situazione. « Cosa di preciso? Il concetto di pioggia o il fatto di accettarne la sconfitta? » Forse entrambe le cose, o forse Mia si riferiva a tutt'altro. Non importava davvero. Le stampò un piccolo bacio tra i capelli bagnati quando lei si appoggiò con la guancia contro il suo braccio, sorridendo tra sé e sé prima di farsi coinvolgere dalla risata di lei. You know.. before, when I asked you to tell me if something was wrong.. Uhm.. sometimes I'm afraid I might seem awkard. You know, like.. off. Inclinò leggermente il capo da una parte, fissandola con sguardo confuso mentre lei indietreggiava di qualche passo. I know people tend to give their best at the beginning of something - a relationship - but you don't deserve someone who's faking their best behavior. Scosse leggermente il capo, mantenendo uno sguardo serio. I don't think you are. D'altronde, se pure avessero voluto fingere qualcosa, sarebbe stato semplice per entrambi scoprire quella menzogna. I was kind of embarrassed when my father told you those things. He's kind of overprotective. And it's not because I'm his little girl or that bullshit. I mean yeah I am, but it wasn't only about that. My parents - they always gave us the ability to choose, to get in trouble.. get by on our own. He knows I can protect myself. God knows I can.. But.. uhm.. daddy thinks I'm too.. sensitive. So he tries to make sure I won't get hurt, and I won't do stupid things because I'm impulsive and irrespirabile and bla bla. Quando Isaac gli aveva fatto promettere di comportarsi da gentiluomo, Raiden non ci aveva visto nulla di strano. Erano cose che, almeno da dove veniva lui, venivano date abbastanza per scontate, ed era solo naturale che un padre le mettesse in chiaro. Non pensava si trattasse tanto del fatto che Isaac ritenesse sua figlia incapace di proteggersi (anche perché in una comunità di cacciatori, dubitava fosse quello il caso) ma piuttosto di una naturale preoccupazione genitoriale; Raiden, in fin dei conti, era pur sempre uno sconosciuto ai loro occhi, però a Mia piaceva, e sulla scia di quell'attrazione era naturale che la ragazza potesse farsi convincere ad andare oltre. Tuttavia nessuno poteva garantire agli Wallace che Raiden non si sarebbe tirato indietro una volta ottenuto qualcosa del genere, dunque aveva senso che un padre preoccupato mettesse le mani avanti per accertarsi che la figlia non si ritrovasse nella situazione di sentirsi usata e pentirsi della fiducia data. Honestly? disse dunque ad un certo punto, sollevando appena lo sguardo su quei nuvoloni scuri da cui la pioggia continuava a cadere ininterrotta. I'd do the same he did if I had a daughter. I think it's more about love than protection. I wouldn't want my daughter to get hurt for trusting the wrong guy. A quel punto lo sguardo di Raiden tornò sul viso di Mia, a cui stirò un piccolo sorriso, stringendosi nelle spalle. And there's not really a way to tell who's which. I don't take offense in that - in not having his full trust, I mean. La fiducia richiedeva tempo, e questo Raiden lo sapeva bene. Il fatto di essere lycan poteva far dormire agli Wallace sonni un po' più tranquilli, ma non era comunque una totale garanzia. But I never felt impulsive since we met. I mean yes - but not really. I just - know. Rimase in silenzio a quelle parole, osservandola e basta. Un silenzio tanto pesante e carico quanto le nuvole torbide sopra le loro teste. And if you want to keep your word, I respect that. But
    I will still know tomorrow, and the day after and so know.
    Gli occhi del ragazzo scrutavano il viso di lei quasi a scavarle dentro, in attesa di un qualunque cenno, di una qualunque direzione. Nel farlo, tuttavia, non riuscirono ad ignorare tutto il contorno: né lo sguardo intenso di lei, né tanto meno il modo in cui la pioggia aveva modellato ogni centimetro dell'abito verde acqua sul suo corpo, disegnandone ogni linea. Inspirò, tentando il più possibile di mantenere il contatto con gli occhi di lei - non che quelli aiutassero molto nel complesso - mentre iniziava a sentire il battito cardiaco farsi più potente contro la cassa toracica. I just know. Mia compì un passo più vicino a lui, portandolo istintivamente a passare lo sguardo lungo il suo corpo. La logica gli imponeva di mettere un freno a quella situazione, o quanto meno di prendersi del tempo per riflettere e per conoscersi meglio. Ma quanto potesse la logica in quel momento, contro il desiderio che lo spingeva verso Mia, questo era tutto un altro discorso. Mentre gli occhi del moro si fermavano sulle labbra di lei, la punta della sua lingua guizzò al di fuori delle proprie, umettandole leggermente prima di lasciar spazio ad un respiro. Un respiro a cui seguì un passo in avanti nella sua direzione, poi un altro. Le dita del giapponese si posarono leggere sul fianco di lei, solleticandolo appena mentre si chinava lento verso il suo collo. Le labbra di chiusero sulla pelle bagnata, in un bacio a cui ne seguirono altri, in una scia altrettanto lenta che arrivò fino alla spalla di Mia, facendo scendere leggermente il tessuto del vestito oltre quel limitare. Scoccò un altro bacio più piccolo sul suo collo, ritrovandosi poi a sbuffarvi una piccola risata. You say I'm free to keep my word while implying that you don't really want me to. Disse a voce bassa, come se fosse qualcosa di tanto diverte quanto assurdo. Risollevò quindi il viso, cercando lo sguardo di lei. So you either think so highly of my will that you don't even consider the simple fact that I am still a man, or you know very damn well that you can say whatever bullshit as long as you look at me sweetly enough while you say it. Gli occhi di Raiden si puntarono in quelli di Mia, mentre inclinava leggermente il capo di lato e un angolo delle sue labbra si incurvava a delineare un sorrisino provocatore. « Quale delle due? » Inarcò dunque un sopracciglio, come a sollecitarne una risposta prima di avvicinarsi al suo orecchio, quasi a volerle confessare un segreto. You might fool your dad with the big doe eyes and all the talking in circles, but if you want me to break my word you'll have to do a little more than that. Ridacchiò, dandole un leggero colpetto con il palmo sul fianco. Damn, you'll just might have to be honest.

     
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    Sotto la pioggia incessante che ha colpito Hogsmeade, avvolgendo tutto il villaggio in un manto umido e oscuro, quel I just know risuona come una scottante consapevolezza. Sotto la pioggia battente, in quel silenzio innaturale, le emozioni tumultuose dei due si confondono rendendo quel palese desiderio, se possibile, ancor più opprimente. Con il cuore che batte furiosamente nel petto, Mia avverte la presenza magnetica del moro che si avvicina lentamente a lei, come un'inquivocabile quanto scardinante attesa che la rende curiosa ma anche tremendamente impazziente. I loro corpi ormai a pochi centimetri di distanza, mentre il suono ritmico della pioggia crea un sottofondo afrodisiaco che amplifica l'intensità del momento. Senza proferire parola, Raiden solletica delicatamente con le sue labbra il collo di lei, trasmettendo un'infinita gamma di sensazioni destabilizzanti. Non le è certo difficile comprendere cosa si cela nell'animo di lui, né il giapponese ne fa mistero. Forse il punto è proprio questo. Che in fondo, sotto sotto, cedere è una tentazione a cui entrambi desiderano abbandonarsi. Gli occhi di Mia si perdono nei suoi, brillanti di desiderio e passione, creando un legame profondo, complice. Nell'immensità di quel contatto c'è la risposta ad ogni dubbio, a qualunque incertezza. I battiti accelerati dei loro cuori risuonano all'unisono con il tambureggiare della pioggia sul selciato. Le gocce d'acqua si mescolano alle carezze di Raiden, creando un connubio di sensazioni travolgenti che Mia non può ignorare. Gli echi del tepore del respiro di Raiden sulla sua pelle risveglia un fuoco interiore, un desiderio ardentemente, represso, che ora esplode. You say I'm free to keep my word while implying that you don't really want me to. So you either think so highly of my will that you don't even consider the simple fact that I am still a man, or you know very damn well that you can say whatever bullshit as long as you look at me sweetly enough while you say it. Mia lo osservò con un'espressione spiazzata. Schiuse le labbra come per dire qualcosa, ma nulla fuoriuscì dalla bocca di lei. Piuttosto il suo cervello sembrò arrovellarsi attorno alle parole di Raiden, ingarbugliandosi tra le sfacciate osservazioni poste alla sua attenzione. « Quale delle due? » Forse nessuna delle due, o forse entrambe. You might fool your dad with the big doe eyes and all the talking in circles, but if you want me to break my word you'll have to do a little more than that. Anche a contatto con le goccioline fredde, il volto della giovane Serpeverde iradiò un calore improvviso. Le guance tinte di un rosso acceso mentre lo osservava esattamente così - con queli ingannevoli occhioni da cerbiatta. Era imbarazzata, eppure, al contempo, non sembrava essere in grado di sottrarsi da quella situazione. Damn, you'll just might have to be honest. Era come se di colpo l'avesse messa con le spalle al muro. Lo osservava, ora, sotto una luce diversa. Raiden non era mai stato così sfacciato nei suoi confronti; la stava provocando, stuzzicando, e per quanto fosse evidente che si sentisse in imbarazzo, era al contempo profondamente incuriosita dalla situazione, al punto da non riuscire ad allontanarsene. So.. is my desire more important than your will? Parole che Mia proferì a bassa voce mentre il battito cardiaco del proprio cuore sembrava scuoterla dalle fondamenta. Insipieava ed espirava velocemente, osservandolo con un'espressione colma di emergenza, come se non riuscisse a pensare ad altro se non alle sue stesse parole. In quello stesso quesito, c'era la sua risposta e il fatto che lo sapesse che fosse così evidente, non fece altro se non aumentare il suo desiderio. Istintivamente lo sguardo corse lungo la linea del suo collo, là dove le goccioline scorrevano velocemente fino a intrufolarsi sotto la camicia bagnata che aderiva ormai perfettamente al suo torace. Lo aveva già visto senza maglietta, eppure quella visione, il tessuto incollato alla sua pelle, sembrava aggiungere un ulteriore livello di perfezione all'immagine di lui.
    Is what I want more important than your word? In fondo la sola idea aggiungeva alla situazione un qualcosa di inevitabilmente eccitante, come se, pur avendo la benedizione di tutti, stessero facendo qualcosa di proibito. Abbandonarsi a quell'idea, alla consapevolezza di far qualcosa di sbagliato, sembrava rendere la circostanza ancora più desiderabile e allettante. Or are you just looking for an excuse to be indecent..? Deglutì; una forte tensione nelle tempie la portò a soffiare pesantemente mentre azzardava un ulteriore piccolo passo nella sua direzione. I loro corpi così vicini da potersi quasi toccare. Are you? Indecent, I mean. Lo sguardo da cerbiatta si puntò nel suo mentre col mignolino solleticava con insistenza il dorso della sua mano. And would you think less of me if I was honest? If I told you what I've been thinking these days, all alone, waiting for you, not knowing what was in your head.. Seppure in quelle domande ci fosse un'implicita direzione, Mia non poteva nascondere del tutto il fatto che tenesse di essere giudicata da Raiden. In fondo, seppur avessero parlato in continuazione e si fossero raccontati davvero tante cose, i due avevano evitato di andare troppo in profondità rispetto a certi argomenti. Non erano opportuni, né la conversazione era virata così tanto in quella direzione. Would you like me less if I were.. inappropriate? Nel silenzio che seguì, Mia non sembrò aver finito. Schiuse le labbra osservandolo con un'espressione combattuta, prima di avvicinare la guancia a quella di lui. Il busto ormai incollato a quello del moro in una frizione che ne espose la palese sensibilità. Quei tocchi, risultarono micidiali; il contatto del seno di lei contro il petto di lui svelò un primo livello fisico scontate, di fronte al quale, consapevole di quanto le sensazioni di entrambi fossero evidenti, non poté fare a meno di far scivolare il proprio viso a contatto con quello di lui finché le loro bocche non si trovarono talmente vicine da potersi sfiorare. Di colpo, senza nemmeno rendersi conto, guidata dall'istinto e dal desiderio, si ritrovò a ricercare il bacio di lui gettandogli entrambe le braccia al collo. Quel contatto fu intenso tanto quanto il primo e sconveniente quanto il secondo; un tripudio di desiderio, di carezze approssimative e impazienti, mentre esplorava il desiderio di lui come se ne andasse della propria vita. Un bacio appassionato, intenso, un'esplosione di desiderio, un momento in cui le anime di Mia e Raiden sembrano unirsi in un modo ancora più profondo. Riesce a sentire l'energia elettrizzante nell'aria. Le labbra si muovono con passione e fervore, esplorando il territorio dell'altro. C'è un mix di dolcezza e desiderio, un gioco di lingue che si intrecciano e danzano insieme in un ritmo armonioso. Le mani di lei si avventurano sul corpo dell'altro, esplorando e cercando di sentire ogni centimetro di pelle al di sopra del tessuto bagnato. È un momento di totale abbandono; e si perde Mia, dimenticando tutto il resto, ogni convenzione, ogni briciolo di dignità, ogni responsabilità. Si allontana dopo parecchio, senza fiato; gli occhi brillano di passione e Mia non può fare a meno di pensare che Raiden sia davvero bello. Ancora così vicina, posa le dita sulle labbra di lui con un accenno di nostalgia nei confronti di quanto appena successo, come se non riuscisse a fare a meno di volerne di più. Maybe I am inappropriate.. Pausa. Si morse il labbro inferiore deglutendo, posando il proprio sguardo sulle labbra di lui, quasi si vergognarsi delle sue parole. And maybe.. Maybe I like.. indecency. Altra pausa, tempo in cui il suo respiro riprese ad accelerare. Can I stay out past my curfew tonight? Una domanda che lasciava ben poco spazio ai dubbi su dove volesse essere. Please? Solo allora sollevò lo sguardo per osservarlo nuovamente. Quei grandi occhi sembravano volergli chiedere sinceramente di permetterle di restare. I don't want to go back. Pretty please? I'm going to keep begging until you say yes. Let me stay. E lì un leggero sorriso sostituì la serietà con cui aveva trattato la questione fino a quel momento. Strinse le proprie braccia al collo di lui ancora un po', stampandogli un bacio leggero, e poi un altro. Please.. Continuò così per diverso tempo, tra baci leggeri e altre preghiere, dedicandosi ad altri tocchi, non curante tanto della pioggia quanto dal fatto che qualcuno potesse vederli. Era bello stare lì così, ed era anche estremamente elettrizzante. Please.. I'll do whatever, just let me stay. Anche se significava starsene al suo posto. Anche se Raiden le avesse detto che voleva mantenere la parola data, Mia voleva comunque restare.



     
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    Dal momento in cui aveva messo piede in casa Wallace, Raiden era stato a dir poco impeccabile: aveva dato il meglio di sé in ogni momento, mettendo in luce tutti quegli aspetti positivi che gli avevano sempre fruttato la nomea di bravo ragazzo. Non si trattava di una facciata, né tanto meno di qualcosa che fosse improprio della sua natura - tutti quegli atteggiamenti, infatti, facevano semplicemente parte di lui; tuttavia era innegabile che, almeno in parte, ci fosse stato uno sforzo da parte sua nel tentare di mostrarsi al proprio meglio, nascondendo invece altre parti di sé che potevano risultare più controverse o comunque meno gradevoli nel complesso della situazione in cui si trovava. Se inizialmente quella scelta era stata naturale e dovuta al fatto di non conoscere per nulla la ragazza che aveva di fronte, pian piano mantenere quel livello di contegno si era rivelato sempre più difficile. In cuor suo si era ripromesso di non virare troppo dal tracciato, almeno non finché la loro unione non si fosse attestata come un dato ufficiale. D'altronde era così che era stato cresciuto, era questo il modo di fare che gli era stato insegnato e che la sua società riteneva come percorso giusto e rispettoso da intraprendere in simili circostanze. Per questa ragione il giovane Yagami era partito dal Giappone con un'idea ben precisa di come sarebbero andate le cose, contando forse un po' troppo sul fatto che Mia avesse la stessa identica visione e non avrebbe fatto assolutamente nulla per sfidare quella concezione. Inutile dire che le cose non erano andate come preventivato, e nel giro di mezza giornata il giapponese sembrava aver invertito completamente la rotta di quei pensieri. Quell'ultimo approccio - decisamente sfacciato, quanto meno per i canoni a cui era abituato - era stato solo l'ultimo tentativo, la prova del nove. Di norma quelle cose, in Giappone, si svolgevano secondo un copione prestabilito: il ragazzo cercava di entrare in intimità, la ragazza lo rifiutava, e così via per un po' fin quando non si raggiungeva una certa soglia nella relazione che rendeva il tutto più accettabile. Raiden, che i costumi occidentali li conosceva solo relativamente, sotto sotto era convinto che quella sera sarebbero andate proprio così le cose; stava recitando la propria parte di copione con il desiderio di ottenere ciò che voleva e al tempo stesso l'aspettativa di non ottenerlo. So.. is my desire more important than your will? Is what I want more important than your word? Or are you just looking for an excuse to be indecent..? Inarcò un sopracciglio, sorridendo tra sé e sé mentre il suo sguardo rimaneva fisso per qualche istante di silenzio negli occhi di lei. What if it's both? Le due cose, infatti, almeno ai suoi occhi, non erano affatto in contraddizione. Are you? Indecent, I mean. Non rispose a quella domanda, non a parole quanto meno, ma il lungo sguardo che le riservò sembrava comunicare in maniera forte e chiara i pensieri di Raiden. La decenza, intesa come conformità a un senso morale e del decoro, era una delle caratteristiche che la cultura giapponese sembrava affannarsi ad esaltare più di tutte; l'insistenza nell'essere sempre perfetti e impeccabili sembrava tuttavia andare di pari passo con il suo contrario, con l'accentuarsi quasi eccessivo degli stimoli quando lontani dagli occhi giudicanti della società. And would you think less of me if I was honest? If I told you what I've been thinking these days, all alone, waiting for you, not knowing what was in your head.. Inspirò a fondo dalle narici, cercando di mitigare il ribollire di quell'eccitazione che le sole parole di lei creavano in lui nello scatenare immagini ben precise. Would you like me less if I were.. inappropriate? Le dita di Raiden scivolarono nuovamente sui fianchi di lei, facendovi presa - questa volta con più decisione - mentre i polpastrelli saggiavano il tessuto bagnato che aderiva alla pelle. Do you feel like that's what's happening? Così come Raiden poteva percepire ogni sentimento e stimolo da parte di lei, al contempo Mia poteva fare lo stesso con lui. E di certo la risposta che avrebbe trovato in quel pozzo sarebbe risultata più che esaustiva alle sue domande. Quando i loro corpi entrarono in contatto, dunque, Raiden non poté fare a meno di andare incontro a quella vicinanza come se ne dipendesse la sua stessa vita. Avvolte le braccia intorno ai suoi fianchi in una morsa possessiva, attirò Mia sempre più vicina a sé, gettandosi a capofitto in quel bacio che sembrava suggellare definitivamente il desiderio viscerale che li legava. Istintivamente, i passi di Raiden si mossero pian piano in avanti, portando la mora con le spalle al muro contro la pietra dura e bagnata di una casupola. Se pure avessero voluto resistere, a quel punto sarebbe risultato solo doloroso, se non addirittura impensabile. I pensieri del giapponese viaggiavano alla stessa velocità del suo battito cardiaco, mentre le mani cercavano carezze pesanti lungo ogni centimetro disponibile al tatto. Maybe I am inappropriate.. And maybe.. Maybe I like.. indecency. Le labbra del giovane si aprirono in un sorrisino malizioso e divertito, lasciando trapelare una piccola risata bassa. Can I stay out past my curfew tonight? Please? I don't want to go back. Pretty please? I'm going to keep begging until you say yes. Let me stay. Please.. Se già non vi erano più dubbi riguardo la disposizione di Raiden nei suoi confronti, quelle continue preghiere soffuse riuscirono a mandarlo totalmente in visibilio, abbandonato con occhi chiusi ai piccoli baci di lei e alla dolcezza del suo tono. Please.. I'll do whatever, just let me stay. Un piccolo mugolio di esasperato desiderio risalì dal petto del giovane, che poco dopo si avventò come un animale affamato sul collo di Mia, stringendola forte al proprio corpo mentre lasciava baci e morsi sufficientemente intensi da assicurare che l'indomani ve ne sarebbe stata ancora traccia visibile. That's it. Very good. Disse dopo un po', in una pausa tra un bacio e un altro, risalendo con tocchi più leggeri delle labbra lungo la mascella di lei mentre una mano si poggiava sulla sua guancia. Il volto di Raiden si premette dunque contro la guancia speculare di Mia, stampandole un bacio leggero tra i capelli prima di sfiorare il suo orecchio con le labbra. Can't say no when you ask so nicely. Sorrise, lasciandole un'ultima carezza sul volto prima di distanziarsi quanto bastava a poterla guardare. It was simple, wasn't it? E Mia avrebbe scoperto abbastanza presto che con Raiden la semplicità era la chiave giusta: se fosse stata dolce e gentile con lui, avrebbe ottenuto tutto ciò che voleva in un battito di ciglia.
    La casa in cui Raiden avrebbe vissuto nei mesi a venire non era molto lontana da lì, solo qualche minuto di camminata e appena al di fuori delle strade principali del villaggio. Nel farvi ritorno, tuttavia, il giovane Yagami fece in modo di passare per il minimarket che gli era stato indicato quella mattina; la ragione principale per farvi tappa era che fosse completamente sprovvisto di protezioni, ma anche il frigorifero vuoto era un'ulteriore motivazione. « Scegli pure quello che preferisci per la colazione. » le aveva detto, una volta all'interno, scoccandole un sorrisino un po' malizioso. Dal canto proprio, il giapponese aveva solo gettato nel carrello alcune cose di prima necessità, cercando almeno un po' di dissimulare l'obiettivo principale dei suoi acquisti una volta giunto alla cassa. Non sapeva se Mia si sentisse in imbarazzo o meno all'idea di comprare dei preservativi, così aveva preferito aggiungere un po' di cose al carrello per non rendere la transazione troppo evidente. Una volta pagato il tutto si era dunque diretto assieme a lei in direzione di casa, intrecciando le dita alle sue nel tragitto. « E questa è la casa. Le scarpe puoi lasciarle vicino al
    portone e per il resto fai pure come se fossi a casa tua. Al momento è un po' spoglia, ma magari pian piano ci aggiungerò qualcosina per farla sembrare un meno triste. »
    Le indicò dunque brevemente le varie stanze, dirigendosi poi verso la cucina per appoggiare la busta e riporre in frigo gli alimenti che dovevano essere conservati al fresco. « Immagino che avrai bisogno di un cambio. Puoi prendere quello che vuoi dal mio armadio. Ho già messo tutto a posto quando sono arrivato. » disse con una certa nonchalance, tirandosi i capelli bagnati all'indietro prima di avvicinarsi di qualche passo e arrestarsi di fronte a lei. Lo sguardo del giapponese percorse per intero la figura di Mia, senza provare alcuna vergogna nel renderla consapevole di essere guardata. I vestiti ancora umidi esaltavano ogni singola curva del corpo di lei, adesso ancora più visibile sotto la luce soffusa dell'ambiente. Sospirò, allungando una mano a poggiarsi sulla sua vita e scendere lentamente lungo il suo fianco. « Sembri un pulcino bagnato. » disse a voce più bassa, ridacchiando subito dopo, come a distrarla mentre prendeva il tempo necessario a muovere un altro passo in avanti, poggiando anche l'altra mano sul fianco e facendola ruotare delicatamente ad aderire con la schiena contro il suo petto. Lentamente le avvolse un braccio attorno al ventre, attirandola più vicina a sé mentre iniziava a posare piccoli baci sul suo collo scoperto. Did you think about me these past week? Una domanda che le rivolse con tono basso e dolce, mentre la cullava appena sul posto e le lasciava baci gentili sulla pelle inumidita dalla pioggia. Cause you were always in my thoughts. I missed you so much. I missed seeing my pretty girl all the time. It was.. Sospirò, con le labbra schiuse in un sorriso. ..painful. Very, very, painful. Ogni parola veniva scandita da un piccolo bacio, mentre la mano libera scendeva lungo il fianco di Mia, stringendo la pelle della sua coscia per poi spostarsi verso l'interno e risalire fino al confine segnato dalla sua biancheria, portando su con sé parte del vestito. La punta delle dita di Raiden disegnò delicatamente la linea di quel confine, facendo partire scariche elettriche che percorsero tutto il suo corpo, sensibilizzato dall'eccitazione. Can I touch you? Le pose quella domanda in un soffio leggero all'orecchio, appena udibile per quanto delicato. Non fece nulla, non mosse un dito fin quando non ricevette una risposta affermativa. Solo allora le sue dita si spostarono sopra l'intimità coperta di Mia, accarezzandola con tocchi leggeri a disegnare line e piccoli cerchi che percorrevano tutti i punti più sensibili. Fu come una scossa elettrica: percepire finalmente il piacere di lei era la cosa più inebriante che avesse mai provato in vita propria. Era languido e impaziente, come un gattino che si stirava dal sonno e cercava le carezze del proprio padrone. Non avrebbe saputo descriverlo a parole, ma non aveva mai provato qualcosa di più eccitante e soddisfacente del sentire con precisione il risultato che il proprio tocco sortiva sulla pelle di lei. Più continuava e più ne voleva, tanto che ad un certo punto mosse alcuni passi in avanti per condurla verso il divano, dandole a intendere di mettersi a sedere mentre lui, dal canto suo, scendeva in ginocchio di fronte a lei, lasciando baci e carezze impazienti che partivano dalle sue caviglie fino ad arrivare alla pelle morbida delle sue cosce. Agganciò dunque gli indici agli slip di Mia, tirandoli giù lentamente per esporre la sua intimità ai propri occhi - una visione, quella, che Raiden si prese diversi istanti per ammirare in tutta la sua bellezza. Fuck, you look so pretty. Esalò quelle parole in un respiro soffocato dal desiderio, passandosi velocemente una mano tra i capelli per tirare all'indietro i ciuffi bagnati prima di farsi spazio tra le gambe di lei, aiutandola a sedersi più vicina al limitare del divano. Pochi istanti dopo, le labbra del ragazzo si congiunsero in un mugolio all'intimità dell'americana, lasciando piccoli baci delicati su ogni centimetro di pelle. Baci che diventavano mano a mano più intensi mentre i suoi occhi osservavano vigili ogni reazione sul volto di lei. Il suo sapore era la cosa più dolce che avesse mai provato, come un nettare di cui sapeva che non ne avrebbe mai avuto abbastanza. La sua lingua ne ricercava ogni goccia, succhiando e disegnando traiettorie che rincorrevano ogni stimolo proveniente da lei. Ci volle poco prima che a quella danza si unirono anche le sue dita, dapprima in carezze delicate all'esterno e poi varcando pian piano, una alla volta, l'entrata dell'intimità di Mia, in cui iniziarono a stabilire un ritmo crescente, curvandosi per raggiungere il suo punto più sensibile.

     
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    Can't say no when you ask so nicely. It was simple, wasn't it? Col cuore più leggero lo seguì sulle strade deserte strade di Hogsmeade stringendo la sua mano come a ricercare supporto per quello che sarebbe arrivato in seguito. Non era sciocca, Mia, e seppur non avesse la certezza matematica del fatto che qualcosa sarebbe successo, le probabilità che i due andassero oltre erano decisamente più alte rispetto al contrario. Certo, magari alla fine non succede niente. Boh, non è che gli ho chiesto esplicitamente quello; e dal suo punto di vista sarebbe stato anche molto poco elegante farlo. Tuttavia, i segnali erano evidenti, e in effetti, ora aveva una cosa in più di cui preoccuparsene. Se era vero che desiderasse ardentemente Raiden, era altrettanto vero che esporsi per la prima volta in quel senso non era mai semplice. E se avesse fatto qualcosa di sbagliato? Se avesse scoperto che non sono compatibili? Era sbagliato farsi così tanti problemi? Non lo sapeva, ma di certo, quando entrarono nel piccolo minimarket aperto fino a tardi, trovando almeno per un po' riparo dalla pioggia, la tensione e agitazione la colpì in pieno. « Scegli pure quello che preferisci per la colazione. » Non sembrò dare troppo peso a quello che metteva nel carrello, cercando piuttosto di fare i conti con i suoi stessi pensieri e le sue preoccupazioni. In verità, non c'era molto per cui stare in pensiero, ma nonostante ciò Mia era comunque tesa. Gettò nel carrello un po' tutto ciò che le sembrava consono senza dare troppo peso a ciò che comprava, ritrovandosi infine alla cassa con una marea di cibo tra cui spuntava uno spazzolino e uno shampoo e balsamo alla fragola. Se quel palesare i suoi intenti non fosse bastato a colorire sufficientemente le sue guance, veder spuntare in mezzo alla spesa la scatolina di preservativi, portò il suo colorito ad assumere un tenero rossore ancora più vivido. Soffiò pesantemente mentre gli gettava un veloce sguardo con la coda dell'occhio, prima di abbassare lo sguardo sulle punte delle proprie scarpe nella speranza di non incontrare lo sguardo dell'anziana signora alla cassa. Non ci pensare. Non c'è niente di male. Cioè lo sapevi già. Di certo però non si sarebbe aspettata che avrebbero comprato quelle cose insieme. E se da una parte, alla luce della loro poca confidenza la metteva un po' a disagio, dall'altra sembrava una cosa così intima. Ispirò profondamente l'aria fresca della notte una volta all'esterno continuando a pensare alla questione. Ma quindi davvero non era preparato, oppure sta solo facendo scena? Avrebbe voluto chiederglielo, ma a dirla tutta non voleva rovinare l'atmosfera, così decise che quella curiosità avrebbe potuto attendere. « E questa è la casa. Le scarpe puoi lasciarle vicino al portone e per il resto fai pure come se fossi a casa tua. Al momento è un po' spoglia, ma magari pian piano ci aggiungerò qualcosina per farla sembrare un meno triste. » Si. Quella casa sembrava appena uscita dall'annuncio di un'agenzia immobiliare. Il minimo indispensabile, pareti spoglie e mobili estremamente neutri. Non c'era un tratto distintivo, né i colori aiutavano a farsi un'idea sulla persona che vi abitava. Si chiese com'era casa sua a Tokyo. Quel poco che aveva intravisto durante le loro chiamate le dava l'impressione che Raiden non fosse uno particolarmente interessato all'arredo dei propri spazi. « È carina, però. Ti hanno trovato una buona posizione. » Un commento che fece in maniera un po' distrattamente guardandosi attorno con un'espressione un po' assente. Lo sguardo cangiante di lei continuava a seguirlo nell'ambiente a intermittenza, studiando i suoi movimenti. Ovviamente, per tenersi occupata si offrì a dargli una mano per aiutarlo a riporre la spesa; una scelta quella che pa portò a ritrovarsi per le mani la scatola di preservativi che decise di lasciare semplicemente sul bancone della cucina, non prima di averla osservata per qualche secondo prima di riportare lo sguardo nel suo. « Immagino che avrai bisogno di un cambio. Puoi prendere quello che vuoi dal mio armadio. Ho già messo tutto a posto quando sono arrivato. » Avvennò un piccolo sorriso stringendosi nelle spalle. « Di questo passo resterai senza felpe. » Asserì di colpo ridacchiando appena. « Prometto che questa volta te la restituisco. » Ma mentre parlava non le sfuggì certo quello slittamento di energia. Lo sguardo di lui erto sulla sua figura, intento a percorrere la figura di lei. « Sembri un pulcino bagnato. » La tenerezza di Raiden era disarmante, così come disarmante erano i suoi tocchi, lo sguardo, le attenzioni che le riservava. La schiena di lei aderì al petto di lui, provando una serie di minuscole quando gentili scosse che la portarono a mordersi il labbro inferiore. Tanto era tesa, quanto era incapace di sfuggirgli e sottrarsi a quei leggeri tocchi e alla possibilità di stargli vicina. C'era qualcosa che andava al di là della lussuria; in quei tocchi Mia sembrava riscoprirsi, dare un nuovo senso alla possibilità di stare insieme a qualcuno. C'era un intesa sotterranea, profonda, che la sorprendeva, permettendole di comprendere e conoscere a fondo non solo se stessa, ma anche Raiden. Did you think about me these past week? Cause you were always in my thoughts. I missed you so much. I missed seeing my pretty girl all the time. It was.. painful. Very, very, painful. Annuì con un vago senso di disperazione ricercando maggiormente la vicinanza col bacino di lui, mentre roteava appena la testa per ricercare il suo sguardo. Strofinò il nasino contro la guancia di lui, lasciandogli diversi piccoli baci tra i capelli umidicci. Always. You've been always in my thoughts. E non era affatto una bugia. C'erano stati momenti in cui Mia aveva fatto fatica a concentrarsi anche sulle cose più stupide. Si perdeva nei suoi stessi pensieri mentre immaginava come sarebbe stato quando lei e Raiden avrebbero finalmente avuto modo di conoscersi lontani da occhi indiscreti. Quel tipo di situazioni, lei e lui in atteggiamenti intimi, non erano certo state ignorate.
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    Can I touch you? Era inebriata da quelle leggere scosse di piacere, scandite da un'anticipazione che si tramutava istante dopo istante in impazienza. Please.. Un solo sussurro tremolante, che si trasformò in un leggero mugolio non appena le dita di lui si posarono sulla propria intimità. In quel fruscio di tessuti bagnati e respiri pesanti Mia non riusciva a fare a meno di protendesi e ricercare il tocco leggero di lui come se di trattasse di un bisogno viscerale. Raiden non aveva nemmeno idea di quanto Mia avesse atteso quel momento, di quante volte lo avesse dipinto nella propria mente senza mai riuscire a capirne fino in fondo le possibilità. Eppure, qualunque cosa avesse immagino, non era nemmeno lontanamente vicino alla realtà. I want you. Sussurrò ad un certo punto con un tono lamentoso. Giunta di fronte al divano prese posto senza riuscire a togliergli gli occhi di dosso. Provò un senso di vertigini nel vederlo posare un ginocchio a terra e poi l'altro. Si innumidì le labbra sollevando appena il bacino per dargli modo di sfilarle gli slip non senza un velo di imbarazzo e quando finalmente i suoi occhi si posarono sul suo punto più intimo, arrossì appena sentendosi stranamente esposta. Fuck, you look so pretty. Se anche avesse voluto dire o fare qualcosa, prima che potesse aggiungere qualunque cosa le labbra di lui toccarono la sua pelle portandola a trattenere il respiro. Fu completamente innebriata da quelle sensazioni, incredula di fronte al piacere che provava di fronte a quella visione posò entrambe le mani contro la seduta del divano conficcato le unghie nel tessuto, mentre ad ogni tocco, ogni carezza, ogni bacio, il respiro di lei si faceva più pesante. Non si era nemmeno accorta di quanto bisogno avesse di quelle attenzioni, di quanto piacevoli potessero risultarle e di quanto bello fosse abbandonarvisi. Se anche ci fosse stato dell'imbarazzo, ad un certo punto la ragione sembrò abbandonare il suo corpo. Persa negli occhi di lui sollevava il bacino ricercando quel piacere mentre le dita presero ad accarezzare i capelli bagnaticci di lui, scostandogli le ciocche dal viso. Please don't stop. Asserì ad un certo punto sentendo montare quella tensione nel suo bassoventre. Raiden.. Chiamò il suo nome diverse volte mentre le dita si stringevano con più convinzione attorno alle ciocche di lui. Mia non era mai stata una persona audace in quelle situazioni. Non ne aveva avuto il tempo, né aveva trovato le persone adatte con cui esplorare i punti nevralgici del suo desiderio. Eppure in quel momento provo un senso di irrefrenabile libertà mentre si abbandonava a quella sorta di tensione che ne scardinò le viscere portandola a dar voce alle sue stesse sensazioni. Gli occhi puntati nei suoi, finché colta da quella silenziosa richiesta presente nello sguardo di lui non lasciò andare la presa incollando la schiena contro il divano dimenandosi appena. Le cosce tremarono sotto la stretta di lui finché il respiro non prese a quietarsi e le iridi verde acqua non tornarono a osservarlo con un'espressione scossa da una forma di innocente incredulità. [...] Well he definitely did something down there. Il commento di Nessie la portò a ridacchiare appena annuendo. Le aveva consigliato quel romanzetto un po' di tempo fa e ora la compagna di stanza glielo commentava man mano. Non era uno dei suoi preferiti, ma sapeva potesse essere il genere dell'amica. Un po' mieloso e romantico. Don't you think there's something missing? L'amica la osservò un po' perplessa. What do you mean? Mia trovava sempre qualcosa che non andasse. Quei libri erano il suo guilty pleasure e di certo ne era ormai un'esperta. Chiunque conoscesse il suo sporco segreto e cercasse un passatempo un po' sopra le righe andava a chiedere consiglio a lei, ma per la giovane Wallace, qualcosa mancava. I mean.. he's fucking her every chapter. At this point you will think she will finally do something. But she doesn't. It's like she's just there. For God's sake just do something. Nessie arrossì appena non sapendo esattamente cosa dire; Alyssa, dal canto suo, decisamente più divertita richiuse il libro osservando Mia con un'espressione intrigata. These books are made for women to enjoy. Like hold on to your seat and enjoy the ride. Mia scosse la testa. Still I don't understand how she waits for him to do everything. The story is cute, but I don't think describing sex like an act where someone's taking everything without giving anything in return is healty. Nessie sospirò. Well I don't mind. Usually is the boy that takes everything, isn't it? Maybe is only fair.. Nessie non aveva tutti i torti, ma ciò non significava che la situazione risultasse più intrigante ai suoi occhi. Mia aveva il suo punto di vista in merito. Dare piacere può essere, se possibile anche più soddisfacente che riceverlo. [...] Lo aveva percepito nella sfera emotiva di Raiden; l'orgoglio, la gratificazione, l'eccitazione, la curiosità di tastare la sensibilità della sua intimità e le proprie risposte a ognuno di quegli stimoli. L'aveva mandata in visibilio, tant'è che ora lo guardava senza riuscire a togliergli gli occhi di dosso, con un leggero senso di incredulità, come se non riuscisse nemmeno a concetualizzare la possibilità di poter sentirsi così con qualcun altro. Passò le dita tra i suoi capelli deglutendo, accarezzandogli lentamente e con dolcezza - gesti, quelli, che Mia eseguiva senza nemmeno pensarci. C'era qualcosa in Raiden che la spingeva a dargli affetto, tanto quanto la portava ad abbandonarsi ai più reconditi desideri. Com'era possibile sapere così poco di una persona e sentirsi al contempo come se lo conoscesse da una vita? Di colpo fece del suo meglio per alzarsi e attese che lui facesse altrettanto. Per qualche istante non disse niente. Poi sospirò scostando lo sguardo un po' divertita dal proprio imbarazzo. È un po' tardi per provare vergogna.. ma si sentiva comunque così: esplorava un territorio nuovo, senza riuscire tuttavia a porsi i dovuti limiti dettati dal poco tempo che avevano trascorso insieme. Le dita di lei si spostarono dietro la propria schiena abbassando la zip del proprio vestito fino a farlo scivolare ai propri piedi. E poi ancora, non disse niente, osservando solo le reazioni di lui di fronte a quella visione. Now we're even. You ruined my plans with this arrangement, so I ruined you. Asserì di scatto osservandolo con un espressione fintamente innocente prima di stringersi nelle spalle inunidendosi le labbra. Di scatto le dita di lei si avventano sulla cintura del moro facendola scattare con un movimento brusco provando un improvviso senso di vertigine; eccitazione, attesa, desiderio. Non sono solo le sue sensazioni. Fece scivolare via la cintura, facendola scoccare tra le mani con un'espressiome divertita prima di passesela dietro il collo sciabolando le sopraciglia. You will learn soon enough that I don't like being left behind. Pausa; lo sguardo prese a scorrere il busto di lui sfacciatamente, prima che le dita prendessero a liberare il primo bottone sul petto poi un altro, per poi far saltare gli altri con uno strappo netto. A quel punto non riuscì a fare a meno di gettarsi sulle sue labbra facendosi più vicina. Un bacio incasinato, scomposto, fatto di morsi e mugolii sommessi mentre percorreva la pelle di lui con mani tremanti e impazienti cercando la via più veloce e agevole per liberarsi della camicia bagnaticcia di lui il più in fretta possibile. Continuò a spingerlo all'indietro con decisione abbandonando di tanto in tanto le sue labbra solo per lasciarvi baci pesanti lungo la mascella e il collo, affondando le dita nella carne di lui inebriata da quel irrefrenabile desiderio di possederlo. Si sentiva come se dovesse dimostrare qualcosa, come se avesse bisogno di confermargli che era quella giusta e che non intendeva andare da nessuna parte. Did I think about you? How couldn't I? All those goodnight calls.. the eye-fucking calls. You really can't hide what you think. You did everything to make me think about nothing else, huh? Sembrava quasi arrabbiata - frustrata - quando lo spinse contro la parete, avventendosi sul collo di lui. Inutile dire che aveva avuto momenti in cui aveva immaginato di tutto. E infatti, ormai consapevole dell'effetto di quella situazione, Mia armeggiò velocemente, impaziente a dismisura con i suoi pantaloni, al punto che i suoi movimenti risultarono terribilmente maldestri. If I ask nicely will you let me.. Sollevò lo sguardo nel suo delutendo, prima di strofinare il nasino contro il suo petto. I can help you.. with that pain. pausa. Can I? Una domanda che lasciava spazio a tante interpretazioni, se non fosse che la traiettoria dei baci di lei scese lentamente sempre più un basso. Please? Continuò ben attenta a intensificare i baci all'altezza dell'elastico dell'intimo di lui. Lo pregò finché non ebbe un lasciapassare e allora fece scivolare pantaloni e intimo insieme, aiutandolo a liberarsene completamente. A quel punto, si prese più di qualche istante per osservarlo nudo a sovrastarla. Sollevò lo sguardo nel suo e rimase lì per qualche istante accarezzandogli la caviglia con un'espressione colma di ammirazione. Era bello, e trovarsi lì aveva un che di estremamente eccitante. Will you tell me if I'm doing well? Chiese di scatto con un espressione un po' intimorita e un po' nervosa. A quel punto Mia era in un territorio inesplorato; seppur non fosse la sua prima volta non le era mai capito di provare un tale desiderio e voglia di soddisfare qualcun altro. Partì piano accarezzandone prima la zona limistrofa, lasciandovi piccoli baci accompagnati da carezze lungo il petto scoperto. Solo dopo un po' si spostò sull'intimità con gentilezza, lasciandone diversi baci seguiti da leggeri risucchi come se si trattasse del suo gelato di prima. Man mano che prendeva confidenza, tuttavia e riconoscendo i segnali di cosa gli piacesse maggiormente, Mia sembrava farsi più audace, più veloce. Alternava i movimenti delle labbra a quelli delle dita dedicandosi al piacere di lui come se in ballo ci fosse la sua stessa vita. Is it less painful now? Does it hurt less? Chiese ad un certo punto prima di tornare a stuzzicarlo con la punta della lingua. A quel punto però non si fermò più continuando a dedicarsi al suo piacere fino in fondo, senza remore, destreggiandosi come meglio poteva a seguire le sue risposte, non tirandosi indietro. Posò la mano contro il suo petto tentando di mantenerlo saldo contro la parete mentre gli lasciava il timone, dandogli spazio di manovra per andare alla ricerca di un piacere che sembrava travolgere lei tanto quanto travolgere lui. C'era qualcosa si infinitamente travolgente e attraente nel vivere la sessualità dell'altro, comprenderla, soddisfarla. La faceva sentire fiera di sé - sensazioni quelle che Mia non aveva mai provato.





     
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    dauntless

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    C'era qualcosa di deliziosamente soddisfacente nel poter percepire ciascuna delle sensazioni che il proprio tocco suscitava sul corpo di qualcun altro. Per tutto quel tempo, Raiden non aveva potuto fare a meno di chiederselo - di immaginarsi cosa si provasse a sperimentare il legame che univa la loro razza nella sua forma più intima. Qualunque cosa si fosse aspettato, tuttavia, non era altro che una pallida e vaga idea di ciò che si trovò a provare. Era devastante - trovarsi in comunione a livello viscerale con Mia era qualcosa di semplicemente indescrivibile; ed era bello, più di quanto avrebbe mai potuto immaginare. Ogni sua cellula le andava incontro, inseguendo la scia di quel piacere, lasciandosi guidare solo da un istinto che era certo sarebbe stato comunque corretto. I gemiti di lei, poi, gettavano solo ulteriore benzina sul fuoco, portandolo ad intensificare sempre più quei contatti mentre il suono del proprio stesso nome sulle labbra di Mia arrivava alle sue orecchie come una musica languida. Mentre sentiva i muscoli di Mia irrigidirsi, le dita della mano libera si arpionarono sull'incavo del ginocchio di lei, sollevandolo quanto bastava a permettergli un accesso più profondo nella sua intimità. Poteva sentire con precisione l'avvicinarsi dell'apice di Mia, e quando arrivò, fu la sensazione più soddisfacente che Raiden avesse mai provato in vita propria.
    Scivolò fuori da lei lentamente, portandosi le dita alle labbra per raccogliere anche le ultime gocce del suo piacere senza distogliere lo sguardo da lei. You taste so sweet, baby. I could eat you all night. Parole, quelle, che le rivolse con tono basso e dolce, lasciandole carezze e piccoli baci sull'interno coscia in movimenti che esprimevano tutta quell'ammirazione e quell'affetto che sentiva di volerle mostrare. Mia era bella, una delle più belle ragazze che Raiden avesse mai visto, ed era ancora più bella in quel momento di pura intimità - in cui si lasciava guardare e toccare da lui, affidandogli se stessa nella scommessa che lui ne avrebbe avuto cura. Del fatto che quella scommessa fosse stata vinta, le carezze tenere di lei ne furono una prova. Il giapponese sorrise, voltandosi appena verso il palmo della ragazza per posarvi un piccolo bacio. Now we're even. You ruined my plans with this arrangement, so I ruined you. In piedi uno di fronte all'altra, il giovane Yagami inclinò il capo di lato con un sorriso a metà tra il divertito e il confuso, non riuscendo tuttavia a riflettere troppo lucidamente di fronte al corpo di lei completamente esposto ai suoi occhi. Non che ce ne fosse il tempo, vista la velocità con cui l'americana si affannò a slacciargli la cintura, sfilandola in pochi strattoni secchi. Someone is impatient. commentò divertito, sollevando il mento mentre le labbra scoprivano un sorrisino malizioso. You will learn soon enough that I don't like being left behind. Le mani di Raiden percorsero il busto di Mia, disegnandone le curve con carezze pesanti che trovarono la loro fine naturale sui glutei di lei, dove si strinsero più intensamente, portandole il bacino a contatto col proprio. Not sure what you mean. La stava stuzzicando, questo era chiaro dal sorrisino sornione sulle sue labbra, sostituito subito dopo da un bacio scomposto a cui si abbandonò con anima e corpo. Una mano fece presa tra i capelli sulla sua nuca, stringendoli con decisione mentre il bacio si faceva più intenso e i denti mordevano il labbro di lei, tirandolo a sé nel lasciarsi spingere all'indietro e liberare dagli indumenti umidi. Did I think about you? How couldn't I? All those goodnight calls.. the eye-fucking calls. You really can't hide what you think. You did everything to make me think about nothing else, huh? Annuì, l'ombra di un sorriso luciferino ancora presente nella scintilla che gli illuminava gli occhi. From the way you were looking at me in New Orleans, I figured you liked what you saw. Didn't want you to forget. Una piccola risata roca risalì dalla sua gola. Di certo non avrebbe negato di aver fatto molte cose di proposito, ma non avrebbe nemmeno nascosto il fatto di essersi reso conto delle attenzioni di Mia. If I ask nicely will you let me.. I can help you.. with that pain. Can I? Please? Mentre lo sguardo di Raiden seguiva la traiettoria dei baci di Mia, un gemito di anticipazione e frustrazione evase dalle sue labbra, strette inconsapevolmente nella morsa dei denti. Please baby, I want it so bad. La sola immagine di Mia in ginocchio di fronte a sé superava qualunque fantasia avesse prodotto fino a quel momento, creando un visibile fremito di eccitazione nella sua intimità tesa dolorosamente. Will you tell me if I'm doing well? Le dita di Raiden scesero ad accarezzare i capelli di Mia, poggiandosi sulla sua nuca. Non rispose, si limitò semplicemente ad annuire, lasciando poi scendere le dita verso la cintura, di cui prese entrambe le estremità, tirando delicatamente per farla avvicinare a sé. Al primo tocco delle labbra di Mia, le palpebre di Raiden si chiusero istintivamente, mentre un gemito gli trasportò il capo all'indietro in totale abbandono a quel sollievo tanto atteso. Is it less painful now? Does it hurt less? Col battito cardiaco che gli martellava contro il petto e il fiato corto dall'eccitazione, parlare in maniera fluida era difficile. It feels so good. You're so good baby. Such a good girl. Frasi sconnesse, alternate da brevi gemiti e qualche carezza pesante tra i suoi capelli. Mano a mano che l'eccitazione saliva e la lucidità lo abbandonava, anche le inibizioni iniziarono a uscire di scena, lasciandolo a fare i conti con un ribollire di sensazioni estreme. Riaprì gli occhi, abbassando lo sguardo a bearsi di quell'immagine. You like that, uh? To be praised. To hear how much of a good girl you are - how pretty you are. Le parole uscirono dalle sue labbra graffiando contro la gola, mentre le dita stringevano la cintura per renderle quasi impossibile scostarsi e il bacino iniziava a muoversi autonomamente verso di lei. Ad un certo punto si tirò indietro, scivolando fuori dalle labbra di lei ancora ansimante. Don't tell me this is just another ice-cream you'll leave me to finish. Scoprì i denti in un sorriso malizioso, inarcando un sopracciglio con aria allusiva prima di farle un cenno veloce col mento. Open your mouth baby. Show me you're a good girl who knows how to swallow. Detto ciò, attese che le labbra di Mia lo accogliessero nuovamente; con un gemito sonoro vi affondò all'interno, raggiungendo il punto più profondo a cui potesse arrivare. Un affondo lento, che tuttavia fu solo l'inizio di un ritmo crescentemente sostenuto che portò il suo piacere a montare potente in ogni sua terminazione nervosa. I'm so close. Nonostante ciò che le aveva detto prima, Raiden non aveva comunque intenzione di obbligarla a fare qualcosa che non avesse intenzione di fare, così preferì avvertirla, dandole modo di scegliere come concludere quell'amplesso prima che fosse troppo tardi. E quando l'apice arrivò, fu il piacere più potente che Raiden avesse mai provato; tra gli stimoli fisici e l'eccitante consapevolezza di sapere quanto Mia desiderasse dedicarglisi, il corpo del giovane venne percorso da scariche così intense da lasciarlo per diversi istanti senza fiato, irrigidito dal piacere. Rimase così per qualche momento, mentre riprendeva fiato e lasciava che la dolcezza di quell'estasi scivolasse dal torpore dei suoi arti mentre carezzava teneramente i capelli umidi di Mia. Un piccolo sorriso gli increspò le labbra, lasciando spazio ad una breve risata leggera, come ad un pensiero passeggero che sembrava avergli solo momentaneamente solcato la mente. Scosse leggermente il capo tra sé e sé, lasciando la presa sulla cintura e porgendo una mano a
    Mia per aiutarla a rialzarsi. Intrecciando le dita ai suoi capelli, tuffò lo sguardo nei suoi occhi per alcuni istanti di silenzio, sporgendosi poi in avanti a stamparle un bacio sulle labbra, poi uno sulla guancia e infine uno sul collo. I was kinda right, wasn't I? In saying that those doe eyes of yours are very deceptive, I mean. A quel punto era piuttosto evidente che tutta quell'innocenza che mostrava era solo di facciata. Ridacchiò, avventandosi per darle un piccolo morso sulla guancia e assestarle un colpetto con la mano sul fianco. Thank God I know how to deal with little vixens like you. Ridacchiò, allontanandosi da lei per raggiungere la cucina, dove il pacchetto di preservativi stava ancora indisturbato sul bancone. Lo aprì velocemente, estraendone uno e portandolo con sé nell'altra stanza, dove aveva lasciato Mia. Poggiò momentaneamente il piccolo involucro quadrato sullo scaffale più vicino, tornando di fronte alla ragazza per mettere mano alla cintura. May I? Una domanda un po' retorica, che le pose inarcando un sopracciglio, mentre le sistemava meglio la cintura intorno al collo, facendo passare un'estremità attraverso la fibbia e stringendo fin quando il cuoio non aderì perfettamente al collo di lei a creare una sorta di guinzaglio. So pretty. Commentò, inclinando il capo di lato con un sorriso tenero che aveva del sardonico mentre portava il polpastrello del pollice a raccogliere alcuni residui di saliva ai lati delle labbra di lei. Senza troppi convenevoli fece scivolare le mani sui suoi fianchi, ruotandola a faccia contro il muro per iniziare a lasciare una scia di baci che partirono dal suo collo e scendevano lungo tutta la schiena. This is why I wanted to save it for later, Mia. Cominciò a dire tra un bacio e un altro, mano a mano che le labbra si avvicinavano ai suoi glutei, su cui le sue dita si posarono a stringere la carne morbida. Cause the promise I made maybe wasn't very specific, but the problem is.. Un morso sulla natica di Mia, seguito poi da un improvviso intrufolarsi della lingua a tracciare la linea della sua initimità. ..I'm not really sure I can be a gentleman and fuck you right at the same time. Non appena proferì quelle parole, il palmo della mano si infranse sonoramente contro la natica della ragazza, seguito da un mugolio di apprezzamento da parte del giapponese, che nel frattempo raddrizzò la schiena, raggiungendo con la mano il preservativo. Scartarlo e infilarlo fu un gioco piuttosto veloce, dopo il quale il corpo di Raiden aderì completamente a quello di Mia e le sue labbra iniziarono a lasciare baci più affamati sul collo di lei. Prima ancora che l'americana potesse rendersene conto, la mano sinistra di Raiden aveva fatto presa sul lembo penzolante della cintura, strattonandola a sé a far sì che il collo di lei si reclinasse all'indietro. Look at yourself. Disse a bassa voce, più retoricamente che altro, puntando lo sguardo nel suo mentre la mano libera saliva tra lo spazio del suo seno, lungo la gola e fino alle labbra, puntandovi i polpastrelli di indice e medio per schiuderle e farvisi spazio all'interno, talmente in profondità da far radunare alcune lacrime involontarie agli angoli degli occhi di Mia. What would daddy think if he knew I have you like this? Furono le labbra dello stesso Raiden a raccogliere quelle lacrime con piccoli baci mentre le dita ormai umide scivolavano fuori dalle labbra di Mia, percorrendone lentamente il busto, la punta del seno, il ventre, fino a scendere al punto più sensibile della sua intimità, disegnandovi piccoli cerchi. If he knew his baby girl has been touching herself and dying to be my little slut? Inclinò il capo di lato, ricercando il suo sguardo con maliziosa innocenza mentre si apprestava a citare le parole che lei gli aveva rivolto sotto la pioggia. Would you think less of me if I fucked you like one? Poco dopo averle proferite, le dita scivolarono via dall'intimità di lei, raggiungendo la propria per aiutarsi ad allinearla a quella di lei. Bastarono pochi movimenti tra le labbra di lei per crearsi la strada, infrangendo l'ultima barriera rimasta a dividerli dalla completa fusione dei loro corpi. E non appena il corpo di lei lo accolse al suo interno, una secca scarica di piacere attraversò ogni sua terminazione nervosa, forzandogli un gemito dal petto. Movimenti lenti, i primi: il bacino di Raiden andava incontro alle natiche di Mia a passo rallentato, dandole modo di abituarsi e aggiustarsi intorno a lui. La prima contrazione dei muscoli di lei attorno alla sua intimità, tuttavia, gli provocò un gemito soffocato, seguito da uno scocco più sonoro. For a pussy so tight, you're doing such a good job in taking me, baby. Mentre le dita di Raiden raggiungevano nuovamente l'intimità di lei, stimolandone l'esterno, i movimenti del suo bacino cominciarono a farsi più pressanti e la stretta sulla cintura più ferrea. Le labbra del giapponese lasciavano baci scomposti su ogni centimetro del collo di Mia, sulle sue guance, sulle sue labbra, mischiandosi a morsi famelici mentre rincorreva quel piacere con foga, in un misto di desiderio e frustrazione. Frustrazione perché avrebbe solo voluto gettare quel pezzo di lattice e sentire veramente cosa si provasse ad unirsi così intimamente alla persona che desiderava più di quanto fosse umanamente concepibile. Eppure questo non sembrava togliere nulla alla sua foga, né tanto meno al modo in cui ricercava il piacere di lei come se ne valesse della propria stessa vita.

     
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    Ogni apprezzamento da parte di Raiden, spingeva Mia a dedicarsi a lui con maggiore dedizione; quelle lodi, la dolcezza con cui riconosceva il suo impegno, la portava a volergli dare sempre di più, inglobandolo con maggiore ardore. Le sensazioni che le restituiva erano indescrivibili; una forma di eccitazione You like that, uh? To be praised. To hear how much of a good girl you are - how pretty you are. Immobilizzata dalla presa sulla cintura, sollevò lo sguardo a ricercare il suo provando un irrefrenabile torpore all'altezza del bassoventre. Non aveva mai avuto un'esperienza del genere, eppure sembrava completamente e inesorabilmente rapita dalla situazione, dal suo modo di dare. Quando le lasciò il passaggio libero, Mia prese una lunga boccata d'aria, passandosi il dorso della mano sul mento per eliminare le tante tracce di saliva che ormai sruzzicavano il proprio volto fino a scendere lungo il petto scoperto. Don't tell me this is just another ice-cream you'll leave me to finish. Open your mouth baby. Show me you're a good girl who knows how to swallow. Non sapeva cosa ci fosse in quelle parole, nella qualità di quelle pretese, ma Mia si sentiva completamente schiava delle richieste di Raiden. Annuì velocemente, provando quasi un senso di disperazione nel accontentarlo. I'll be good, I promise. Una promessa alla quale Mia non venne meno, facendo esattamente come le era stato chiesto di fare. Né il bruciore negli occhi, né tanto meno la sensazione di scomodità dettata dal ritmo incalzate di Raiden la portò a frenarsi. Semmai gli andò incontro lasciandosi tentare istintivamente dalla possibilità di stuzzicare la propria sensibilità. I'm so close. Gli occhi di lei brillarono di orgoglio, andandogli incontro se possibile con ancora più foga mentre stuzzicava se stessa lasciando che le vibrazioni delle sue corde vocali aggiungessero un nuovo livello di stimolazione. Quando il punto più alto del suo piacere giunse Mia rimase inerme, con occhi lucidi e una profonda necessità di strapparsi le interiora. Tanto era forte quel piacere, il riverbero dentro di lei, che non poté fare a meno di intensificare la pressione sulla propria sensibilità finché non lo raggiunse in quel momento di estasi, portando con sé il proprio piacere che si unì a quello di lui in un'esplosione di sensazione in grado di mandare completamente in tilt le sue sinapsi. Faceva fatica a pensare che fosse possibile sentirsi così, pensare che fosse umanamente possibile provare sensazioni così intense. Raiden, dal canto suo, non le era mai sembrato così bello; in quel attimo di estasi appariva bello quanto dolce, stranamente vulnerabile. È davvero strano e paradossale. Non poté fare a meno di pensare che al di là dell'intenso momento che avevano provato, della passione e l'eccitazione, per lui, Mia provava un forte affetto, qualcosa che andava al di là della semplice attrazione.
    I was kinda right, wasn't I? In saying that those doe eyes of yours are very deceptive, I mean. Il sorriso sul volto di Mia si allargò, osservandolo con aria furbetta. Huh? I don't really understand what you're implying. In verità però, nemmeno Mia riusciva a spiegarsi da dove derivasse quell'audacia. La sua vita sentimengale era a dir poco disastrata. A parte qualche storiella piuttosto insignificante, Mia tendeva a scappare da quelle situazioni. Seppur succedesse piuttosto frequentemente che lei e le sue amiche si imbucassero alle feste dei collegiali o al Suspiria, il più delle volte la giovane Wallace scappava da situazioni troppo intime prima ancora che vi fosse anche solo la possibilità di un eventuale seguito. Forse la predisposizione nei confronti di Raiden era dovuta anche al legame dei lycan, o al fatto che potesse conoscerlo circondata da un ambiente protetto. Di certo i suoi genitori non le avrebbero fatto conoscere un buono a nulla o un perditempo. Di certo però non aveva dato poi troppo peso alla capacità di giudizio degli sposi Wallace, che per giunta era influenzata anche dall'amicizia che li legava alla famiglia Yagami. Insomma, non si sarebbe stupita se tutto fosse stato solo una dolce fantasia di quelle famiglie che, desideravano unire il loro destino e dare il via a una nuova dinastia che diventare motivo di orgoglio per il branco. Non dovette attendere molto prima che Raiden ritornasse in salotto. Appoggiata contro la parete, si ritrovò a osservarlo con vivido interesse. Non riusciva a togliergli gli occhi di dosso. Esolorava il suo corpo con estremo interesse cercando di capire più dettagli possibili. May I? Quando mise mano alla cintura, la mora annuì deglutendo. Non poté fare a meno di pensare all'uso che ne aveva fatto prima - una scelta quella che aveva latentemente desiderato ma che non pensava potesse effettivamente realizzarsi. Raiden, dal canto suo non sembrava avere freni inibitori, un atteggiamento quello che intrigava Mia più di quanto fosse pronta ad ammettere. Non appena la cintura aderì alla sua pelle a mo di guanzaglio, Mia chiuse gli occhi soffiando pesantemente dilaniata dal calore che provò all'altezza del bassoventre. So pretty. Quell'attesa, la situazione, lo sguardo di lui su di lei era inebriante. Ubriaca di quelle sensazioni, ricercò il suo sguardo con un'espressione vagamente implorante. Non dovette attendere molto, e quando si ritrovò a posare i palmi contro il muro un leggero mugolio lasciò le sue labbra. This is why I wanted to save it for later, Mia. Cause the promise I made maybe wasn't very specific, but the problem is.. I'm not really sure I can be a gentleman and fuck you right at the same time. L'improvviso contatto con l'intimità di lei la portò ad abbandonarsi a lamenti più evidenti, specialmente quando lo scocco del palmo di lui la prese completamente alla sprovvista. Who told you I want a fucking gentleman? Chiese ricercando il suo sguardo sporgendo il fondo schiena nella sua direzione. Maybe I like big bad boys. And maybe I like it like this. I'm sorry I gave you the wrong impression, love. I'm not that easy to handle. You'll see.. Parole che proferì durante il breve armeggiare col preservativi, dondolando appena le natiche davanti a lui. Tutto ciò si frenò di colpo quando, fatta presa sulla cintura, venne obbligata a inarcare la schiena. Quella tensione non fece altro che aumentare il suo desiderio. Look at yourself. What would daddy think if he knew I have you like this? La pressione delle dita di lui la portò a tossicchiare in un tripudio di disperazione e impazienza. Protese il fondo schiena nella sua direzione ulteriormente tra mugolii e le lacrime scaturite dal fastidio che provava. If he knew his baby girl has been touching herself and dying to be my little slut? Would you think less of me if I fucked you like one? La stimolazione di lui la portò a respirare pensamente.
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    We both agree I'm not daddy's girl anymore. Non sufficiente da permetterle di raggiungere l'apice, né abbastanza leggera da permetterle di ignorare gli effetti. Please, I'm begging you, just fuck me already. I just want to be your lil' slut. I wanna be yours.. Un lamento disperato che si intensificò nel momento in cui l'intimità di lui entrò in contatto con la sua da prima in maniera superficiale. I wanna be yours, please. Era dolorosamente frustrante; l'attesa, la necessità, il desiderio. Le cosce di lei tremarono brevemente dal piacere non appena quell'unione avvenne. Un suono di goduria profonda, che la portò a ricercare un immagine visiva di quel contatto, quasi non riuscisse a crederci che quella fosse la ragione di quelle sesazioni. Fuck! You feel so good. Quei movimenti lenti e pazienti, le permettevano di prendere confidenza con quella scarica di irresistibili impulsi. Si aggrappò al suo bacino affondando le unghie nella carne di lui quasi avesse bisogno di fargli sentire la foga animalesca che scatenava in lei. For a pussy so tight, you're doing such a good job in taking me, baby. Istintivamente si contrasse ulteriormente attorno a lui affondando le unghie nel suo fianco incalzandolo non fermarsi. Ad ogni affondo Mia era più propensa ad andargli incontro. C'era un senso di tremenda disperazione nel ricambiare le spinte di lui, provando al contempo un senso di frustrazione dovuta al costante riconcorrere di quel piacere che sfuggiva loro di mano. I couldn't stop thinking about this. Asserì ad un certo punto con voce acuta, dilaniata dalla forti sensazioni che percuotevano il suo corpo. What do I do now? I'll keep craving you even more. Avrebbe trovato sbagliato esporsi in quella maniera così presto, eppure con Raiden sembrava naturale. Palesare quel desiderio, la mancanza di quell'unione prima ancora che fosse venuta meno alimentava quel livello crescente di frustrazione tra loro. All'ennesima spinta Mia provò l'istinto di raggiungere la sua sensibilità esalando un lamento più profondo seguito da altri che portarono lentamente le sue gambe a cedere appena sotto la stretta di lui mentre ricercava una forma di sollievo incontro al quale andò con tutta la volontà che aveva nel corpo, contraendosi attorno a lui scossa da forti tremori e brividi. Pochi istanti prima di scostarsi voltandosi per guardarlo. Ancora un po' traballante e scossa dai tremori, cercò appoggio contro la figura di lui, gettandosi istintivamente sulle sue labbra per abbandonarsi a un bacio profondo durante il quale raggiunse con dita tremanti la sensibilità di lui, quasi non volesse lasciargli neanche un attimo di respiro. Did I prove myself? Chiese in un sussurro ansimante tra un bacio e un altro, mordendo, graffiando, cercando ogni lembo di pelle su cui imprimere il proprio marchio mentre si scostava sempre di più dalla parete per cercare un qualunque appoggio più stabile per entrambi. Will you have me? Chiese ancora tra baci e carezze, stimolando la sua sensibilità mentre sollevava lo sguardo respirando contro la bocca di lui. Please, have me. Own me. Just fucking take it all. Disperata, continuò a baciarlo, implorandolo come se nulla di ciò che gli stava dando fosse abbastanza. I want to be your girl, your slut, your everything. I swear I'll be good. Mentre parlava posò tra le mani di lui l'estremità ormai rimasta libera della cintura incollando la fronte contro quella di lui. Per qualche istante non disse niente, lo osservò solo deglutendo. Forse stava bruciando le tappe, ma a dirla tutta, Mia non si era mai sentita così sicura delle proprie sensazioni in tutta la sua vita. Raiden era giusto; non era solo una sensazione. Lo sapeva. Lo aveva capito dal primo momento. If you'll have me, take this shit off. Please. Nel dirlo Mia srotolò appena l'estremità della sua protezione incollando le labbra contro le sue. Solo allora indietreggiò di un passo, consapevole del fatto che quella distanza non avrebbe fatto che tendere ulteriormente la stretta sul collo di lei. Gli mostrò esattamente quello sguardo da cerbiatta che a detta sua era così fuorviante. Forse lo era davvero, o forse quello era solo un altro tipo di malizia. If I'm your girl, take me to your room and fuck me like you own me for real. I'll be a good girl and take care of your mess.. later. Pausa, mentre si inumidisce le labbra, tornando a quella leggera stimolazione che la porta a muoversi il labbro inferiore. I want to feel you.





     
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    I couldn't stop thinking about this. What do I do now? I'll keep craving you even more. Sapere di essere desiderato, di essere stato nei pensieri di Mia quanto lei era stata nei suoi, era forse la cosa che più riusciva a soddisfare Raiden. Certo, in cuor suo lo sapeva - lo aveva percepito - ma sentirselo dire era tutta un'altra cosa perché implicava che lei scegliesse spontaneamente di farglielo sapere e che dunque i suoi pensieri fossero in linea con i sentimenti e le sensazioni che provava. Un gemito di eccitazione risalì dunque naturalmente alle labbra di Raiden nel sentire quelle parole, portandolo a stringere ancor di più la presa sulla cintura e intensificare il rimo impostato dal bacino. I guess it means I'll make the most of my time here. disse tra i denti, prima di affondarli nel collo di lei, baciando e succhiando il suo punto più sensibile mentre ogni scocco tra le loro carni lo portava un passo più vicino a quel piacere che sentiva montare anche in lei. Clenching on my cock like a good little slut. You're so close baby. La incalzò, andando incontro al piacere di lei con sempre più foga fino a sentirlo scoppiare nelle sue viscere, tra gemiti e tremolii. L'intensità delle sensazioni di lei lo colpì con la forza di uno schiaffone, facendogli girare la testa per la vertigine di quel dolce torpore che contraeva i muscoli della ragazza. So good, baby. You've been so good. Le rivolse quelle parole con tono dolce, lasciando piccoli baci sul suo collo e sulle sue spalle mentre scivolava lentamente fuori da lei, dandole tempo di riprendere fiato e voltarsi verso di lui. Did I prove myself? Gemette piano contro le labbra di lei, avvicinando istintivamente il bacino ai suoi tocchi, ancora sensibile per quell'apice non raggiunto. Will you have me? Please, have me. Own me. Just fucking take it all. I want to be your girl, your slut, your everything. I swear I'll be good. A quel punto sarebbe stato davvero difficile fare il contrario: inebriato com'era dall'eccitazione, non sarebbe comunque riuscito a pensare a nulla se non rimanere ben sepolto dentro di lei per tutta la notte se necessario. Fuck, I love to hear you so desperate. Le labbra scoprirono i denti in un sorrisino malizioso, mentre tirava a sé l'estremità della cintura per stringere ulteriormente la presa sul collo di Mia e portarla ancor più vicina a sé. Si avventò sulle sue labbra in uno slancio, mordendo il labbro inferiore e tirandolo mentre lo sguardo rimaneva fisso negli occhi di lei. C'era qualcosa nell'aria così angelica di Mia che lo eccitava in maniera particolare, come se tirare fuori da lei quegli istinti così contradditori rispetto alla facciata che li ospitava fosse la cosa più illecitamente soddisfacente che riuscisse a concepire. Gli piaceva pensare che fosse sua, e ancor di più gli piaceva sentirselo dire. Always wanted something so pretty all to myself. proferì a bassa voce, mentre la mano libera faceva presa sui capelli della sua nuca, tirandoli all'indietro per scoprirle la gola e lasciarvi altri baci famelici. If you'll have me, take this shit off. Please. In altre circostanze, probabilmente Raiden avrebbe cercato di opporsi a quella richiesta. D'altronde, per quanto i preservativi non fossero il massimo in quanto a sensazione, erano comunque la più efficace delle protezioni - o comunque un'alternativa migliore ai rischi di non usarne alcuna. Tuttavia in quel momento non riusciva a fare meno di sentirsi come un ragazzino egoista, stupidamente lagnoso di quella costrizione che non gli permetteva di godersi il momento tanto quanto avrebbe voluto e beatamente menefreghista nei confronti dei rischi che poteva correre. Voleva sentirla, voleva avere l'esperienza completa di cosa si provasse a condividere quell'intimità al massimo, in totale comunione col corpo di lei. E dunque la lasciò fare, senza dire una parola o battere ciglio. Srotolò ciò che rimaneva dell'involucro di lattice e lo gettò di lato. If I'm your girl, take me to your room and fuck me like you own me for real. I'll be a good girl and take care of your mess.. later. I want to feel you. Un lieve gemito abbandonò le labbra del ragazzo alla stimolazione delle dita di lei. Istintivamente intensificò la stretta tra i suoi capelli, facendosi più vicino di un passo, le labbra a un soffio da quelle di Mia. Oh you want me to fuck you like I own you?
    Una domanda retorica che, tuttavia, non era scontata a giudicare dalla scintilla luciferina che quelle parole avevano acceso negli occhi di lui. Great then. Let's see how long those bambi legs will hold. Detto ciò, senza troppi convenevoli, le avvolse un braccio attorno alla vita, issandosela su una spalla e assestandole una sculacciata sonora prima di farsi strada verso la camera da letto, che aprì con un calcio poco aggraziato alla porta. Una volta dentro, la scaricò di peso sul letto ancora perfettamente intatto, aggiustandola con manovre brusche ad avvicinarsi verso il limitare del materasso e divaricandole a forza le gambe per farsi spazio tra di esse. Inizialmente poggiò entrambe le ginocchia a terra, facendo presa con le mani sulle cosce di Mia per tirarle il più possibile verso il corpo di lei ed esporne l'intimità al proprio sguardo. Mh.. looks like I stretched you just right. proferì in un soffio contro la sua pelle mentre le sue labbra si facevano strada fameliche lungo le gambe di lei, lasciando baci e morsi fino a chiudersi sul punto più morbido del suo interno coscia, succhiando con decisione. Nemmeno per un istante gli occhi del moro lasciarono quelli di lei, concentrati nel berne ogni espressione mentre la presa delle sue mani lottava ferrea contro i tremolii e gli spasmi che corsero lungo le gambe di Mia non appena la lingua di Raiden incontrò nuovamente la sua sensibilità. Le labbra del giapponese vi si unirono in un bacio profondo, in cui la lingua raggiungeva lenta ogni punto di lei che riuscisse a toccare. Tuttavia, non appena i primi indizi di piacere iniziarono a sprigionarsi da lei, le labbra del ragazzo si staccarono, cominciando a risalire lungo il ventre in un lento cammino che si arrestò sul seno di Mia. Fuck I've been thinking about these cute perky tits for weeks. Prima fu un morso leggero sulla pelle morbida del suo seno, poi un altro e infine le labbra si chiusero sulla punta sensibile. Con lo sguardo ancora puntato in quello di lei, fece roteare la lingua attorno a quel nodo, sentendolo indurirsi lentamente mentre lo mordicchiava piano, tirandolo leggermente. Fu allora che, lentamente, il bacino di lui calò più in giù, avvicinando l'intimità a quella di Mia. Il primo contatto gli provocò un soffocato gemito d'estasi, portandolo a chiudere gli occhi per un istante sotto l'onda di quel vertiginoso piacere che lo colpì nel percepire la sensibilità umida di lei. Avvicinandosi sempre di più, iniziò a muoversi lento tra le sue labbra, raccogliendo gli umori caldi di lei mentre continuava a stuzzicarle il seno. Are you gonna tell me whose little girl are you now, baby? Nel chiederglielo, spinse la punta della propria intimità verso l'entrata di lei, gemendo piano solo per poi scivolare nuovamente all'esterno. You're so happy and grateful that your mommy and daddy brought me home, aren't you? Ancora una volta fece lo stesso gioco, spingendosi al limitare delle sue labbra per poi uscire di nuovo e continuare a raccogliere su di sé quegli umori che si facevano solo più copiosi. Should have fucked you stupid inside that cute little room of yours and have them hear just how much of a good girl you are. Con una mano sollevò uno dei polsi di Mia e poi l'altro, raccogliendoli entrambi tra le dita sopra la testa di lei mentre la mano libera faceva presa sulla sua coscia per mantenerla più divaricata possibile. Le labbra di Raiden si scansarono dunque dal seno di lei per risalire verso il collo, appoggiandosi al suo orecchio. Cause you are. You're such a sweet girl. Proprio nel proferire quelle parole, l'intimità di Raiden affondò finalmente in lei con uno scocco secco, segnato da un gemito roco. Per quanto avesse potuto immaginare quella sensazione, l'idea non arrivava nemmeno vicina a ciò che provò in quel momento nel sentire ogni centimetro di lei accoglierlo dentro di sé. Il secondo scocco fu altrettanto secco e intenso quanto il primo, portandolo ancora più in profondità, e il terzo cominciò a innestare quel ritmo incalzante e sostenuto segnato da rumori eloquenti. Strinse le dita intorno ai polsi di Mia in una morsa ferrea, facendosi contemporaneamente leva per muovere il bacino e andarle incontro con sempre più forza solo per sentire quel dolce rumore intensificarsi. Fuck, listen to yourself, soaked like the good little whore you are. Di colpo le mani del ragazzo si strinsero sui fianchi di Mia, ribaltandola in un unico movimento per farla atterrare a pancia in giù sul materasso. Senza troppi convenevoli le tirò le natiche più in alto, allineando la sua intimità alla propria per affondarvi all'interno velocemente. Ripresa in mano l'estremità della cintura, tirò quanto bastava a farle inarcare la schiena, raggiungendo con la mano libera il suo stomaco e scivolando fino al punto più sensibile, su cui iniziò a muovere cerchi veloci con la punta delle dita mentre contemporaneamente premeva il palmo con decisione precisa sul ventre. A quel punto il ritmo era così sostenuto che sembrava quasi volerle togliere l'aria dai polmoni per quanto pressanti e ravvicinati fossero i colpi che portavano in collisione i loro bacini. Le andava incontro continuando a mormorarle lodi e apprezzamenti senza fine, fin quando non sentì montargli nelle viscere un intenso piacere in procinto di esplodere. Fuck baby, you feel so good, I'm gonna cum. Ancora una volta le lasciò quell'avvertimento, conservandosi il tempo necessario a uscire da lei qualora Mia glielo avesse richiesto.

     
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    Oh you want me to fuck you like I own you? Great then. Let's see how long those bambi legs will hold. Mia non era mai stata una persona sfaccia. Il più delle volte la sua audacia si traduceva in un nulla di fatto; la società in cui viveva l'aveva costretta a reprimere le sue curiosità, la sua libido, i suoi desideri, tenerli nascosti in un angolo remoto della propria mente e sfogarli solo attraverso la lettura di quei romanzetti scadenti, che il più delle volte non trovava nemmeno abbastanza interessanti. Erano sì educativi, ma in fondo non si adattavano sufficientemente alla sua persolità. Voleva essere libera, sfacciata sì, ma non per questo meno brava. In fondo, prima di conoscere Raiden una tale combinazione non pensava fosse possibile e forse non lo era, ma di fronte a quella legame, alla squisita possibilità di poter testare la veridicità e sincerità delle intenzioni dell'altro, porsi dei limiti appariva insignificante. Sin dal primo momento Mia aveva avuto accesso alle sensazioni della persona che aveva davanti; poteva capire se stesse fingendo, se provasse piacere e se fosse intrigato da ciò che viveva e sperimentata e altrettanto accadeva a lui. Fingere o tentare di nascondersi sarebbe stato inutile; diciamolo, è uno spreco. Avere accesso a una tale conoscenza dell'altro, sapere in quale modo rispondere alle sue necessità e ignorarne la possibilità, è un qualcosa di a dir poco egoista. Così, non appena si vide caricare dal ragazzo scoppiò a ridere assestandogli una pacca sulle su ciascuna natica a mo di provocazione in risposta alla sua, aggrappandosi al busto di lui. Definetly not a gentleman. Asserì non appena venne scaricata sul letto. Un commento che sembrò non ricevere una risposta diretta. Semmai Raiden diede seguito a quella descrizione di sé con movimenti bruschi ma precisi. Le labbra di lui a contatto con la propria intimità le diedero ben poco tempo per aggiungere altro; ognuno di quei tocchi divenne via via più prossimo a confluire nel crescendo di un piacere viscerale che tuttavia venne meno prima di poter raggiungere l'apice. Per quanto l'avesse incalzato e pregato, Raiden sembrava avere piani differenti. Ogni suo tocco, gli insistenti baci lungo il proprio petto, la voce languida; ognuno di quegli stimoli confluiranno ad accrescere il desiderio e l'impazienza di lei, finché messa a contatto con l'intimità di lui si ritrovò a tremare nell'attesa. Are you gonna tell me whose little girl are you now, baby? Annuì scompostamemtr osservandolo con un'espressione di disperata preghiere. I'm yours. Gli avrebbe detto qualunque cosa a quel punto, eppure quelle parole non furono in ogni caso meno sincere. La leggera pressione della punta di lui, la portò a protendere vanamente il proprio bacino nella sua direzione. You're so happy and grateful that your mommy and daddy brought me home, aren't you? Should have fucked you stupid inside that cute little room of yours and have them hear just how much of a good girl you are. Cause you are. You're such a sweet girl. Annuiva e ricercava il suo sguardo mentre accarezzava i suoi capelli quasi volesse mitigare la veemenza di lui. Che quel trattamento le piacesse era evidente, eppure Mia sembrava sentire il bisogno di testare la sua temerarietà con quelle dolci attenzioni atte unicamente a chiedergli di porre fine a quella dolce tortura. Ne fu capace solo finché i suoi polsi non vennero immobilizzati sopra la propria testa. Avvolgendo finalmente la portò a contorcersi come un gattino. Allo scocco dei loro bacini Mia contrapponeva sospiri pesanti e suoni scomposti che continuarono ad aumentare ad ogni colpo. Si contorceva e contreva non riuscendo a frenare o ritardare quelle forti sensazioni che provava. Ad ogni scocco i loro umori agevolando ulteriormente quella danza nella cui morsa Mia si sentiva completamente persa al punto da non riuscire più a proferire una sola frase di senso compiuto. Ritrovò nuovamente quel senso ascendente, tant'è che inarcò appena la schiena. Don't stop. Keep going, right there. Lo incalza mentre sente arrivare quella nuova ondata di piacere; è più violenta, più incasinata e al contempo più liberatoria. Gli umori di lei ormai ben visibili si mischiano al sudore, lasciandola tremante, in preda e vere e proprie convulsioni. Fuck, listen to yourself, soaked like the good little whore you are. Ritrovatasi a faccia in giù, la posizione agevolata portò la loro unione a un livello ancora più profondo. Un ritmo quasi insostenibile di fronte al quale, ormai debilitata dagli spasmi di piacere si abbandonò senza tuttavia riuscire a farne a meno, quasi come se, per quanto ormai agli sgoccioli non riuscisse a fare a meno di volerlo accogliere ancora. Fuck baby, you feel so good, I'm gonna cum. Lei annuì, roteando la testa quanto necessario per ricercare il sguardo. Let me have it. Please, cum for me baby. L'esatto momento in cui l'apice di Raiden giunse, provò un senso di soddisfazione tale da non riuscire a contenersi. Le pareti di lei si contrassero attorno a lui, accogliendolo per l'ultima volta con tutta se stessa, provando quel piacere debilitante che travolse entrambi all'unisono in un esplosione di sensazioni indescrivibili. Non aveva mai provato nulla di simile; era come se ogni cellula del proprio organismo fosse esplosa contemporaneamente a quelle di lui, fondendosi in un unico grande universo di sensazioni ed emozioni. Solo allora si rese conto di avere il fiato corto; ogni parte del proprio corpo era indolenzita, messa sotto stress da tutta quella tensione. Il sudore rendeva la propria pelle appiccicosa. Gli arti molli, la testa leggera e una completa assenza di pensieri che si tradusse in un incollare la guancia contro le lenzuola pulite scoppiando a ridere. Era una risata liberatoria, forse un modo per scrollarsi di dosso tutta quella tensione. E infatti, rise per un po', incredula da ciò che era appena successo o dal modo in cui era andata quella serata.
    Stesi sul letto pressoché nella stessa posizione da un tempo che non sa quantificare, conta i respiri di lui sorridendo beata. Deve essersi addormentata brevemente, si sente infatti assonnata e ancora pressoché svogliata a muovere anche un solo muscolo. Se ne sta lì a sentire il canto degli uccellini fuori dalla finestra aperta e i battiti cardiaci del moro accanto a lei. Stesa sulla pancia sorride beatamente mentre schiude appena gli occhi allungando appena la mano per accarezzargli i capelli. Fa strano realizzare che quello stesso pomeriggio gli stessi gesti sarebbero apparsi decisamente meno naturali. Eppure ora, sentiva di essere così vicina a lui. Are you sleeping? Asserì di colpo in un sussurro prima di trascinarsi appena per lasciargli un leggero bacio sulle labbra. Poi un altro sulla guancia e infine uno sulla spalla, ricercando spasmodicamente il contatto con la sua pelle. Nessuno dei due aveva detto molto fino a quel momento; d'altronde forse le parole sarebbero state superflue in seguito a quel momento. Contavano molto di più i gesti, le carezze, il gentile torpore che aveva assalito di colpo entrambi. I'm glad you surprised me. Disse dopo un po' stampandogli un altro bacio. I was so nervous I was overthinking everything. Tutto. Persino quel momento. Perché nella testa di Mia, seppur in maniera latente, sarebbe successo. E la sola idea l'aveva messa in uno stato di agitazione perenne. Seppur lei e Raiden avessero passato un periodo davvero bello a New Orleans, sapeva che trovarsi a Hogsmeade sarebbe stato diverso. Da una parte non ci sarebbero state le pressioni dei genitori; dall'altra però, sapeva che lì, la scuola, la sua quotidianità avrebbe potuto gettare un'ombra sulla loro conoscenza. In fondo, Mia era pur sempre una studentessa, e questo poteva non essere necessariamente una cosa che Raiden avrebbe considerata come positiva. Aveva degli orari e regole da rispettare e anche delle responsabilità a cui non poteva venire meno. « Posso rimanere qui domani? » Gli chiede di scatto? « Solo se non pensi che mi accollo.. » Oddio, mi sto accollando. Che schifo! « Cioè, posso pure tornare al castello e ci vediamo nel pomeriggio.. però, non so.. vorrei prepararti la colazione e.. » Lo sapeva perfettamente, ma forse non era il caso di esagerare. « ..e stare insieme a te. » I should know you better before I tell mommy and daddy that I have a boyfriend. Just in case. Scoppiò a ridere stampandogli un bacio sulle labbra prima di perdersi in altre chiacchiere senza senso, finché sempre più stanca non si addormentò farfugliando ancora cose come il mio ragazzo e tante paroline dolci. Ormai esausta, avrebbe scoperto di lì a poco che quello sarebbe stato solo l'inizio.




     
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