{CHAPTER III} 1. The Fall - Ministero della Magia

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  1. stupor mundi.
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    « Il Messia compie già i suoi primi miracoli! Hogwarts è libera! » Intento com'era a seguire da lontano i movimenti di Freya, Nate registrò con qualche secondo di ritardo quelle informazioni. Scambiò uno sguardo fugace con Fitz, la cui espressione però gli parve indecifrabile. « E quel traditore di Harry Potter è morto! » Sgranò gli occhi verdi, colto di sorpresa da quelle parole. « Avviciniamoci a Freya e Tom » disse tuttavia con tono estremamente pacato, piegandosi verso l'amico. Il sottotesto era chiaro ad entrambi: un attacco a Hogwarts, la morte di Harry Potter, la resurrezione di un cosiddetto Messia, tutto nelle stesse ore? C'erano troppe cose che non tornavano, e il Ministero, al centro di quel caos non appariva più come un luogo sicuro. Si avviarono a passo rapido verso la coppia, che nel giro di pochi attimi era già stata circondata da giornalisti e curiosi. « Tom! TOM! Emily Smith, Gazzetta del Profeta. Hai una dichiarazione da fare? Vuoi dire qualcosa a tuo padre sulla tua affiliazione a Donovan? Avevate stretto un patto? » Si fecero strada a fatica in quell'ammasso di gente, fino a ricongiungersi a loro. Donovan nel frattempo era passato oltre e, per quanto su di lui fosse concentrata una gran parte dell'attenzione dei presenti, muoversi liberamente era pressoché impossibile. Nate si sporse in avanti, oltre la spalla di Thomas, e constatò a malincuore che i gabinetti erano ancora troppo distanti. « Smaterializziamoci. Andiamo via prima possibile, e ai gabinetti c'è una fila infernale, la gente si ammassa. » Alle parole di Thomas si voltò, individuando i camini: in mezzo, si frapponeva quello che a tutti gli effetti era un oceano di persone. Eh, la fai facile. Diede un'ultima occhiata ai gabinetti, dove una gran folla di persone si stava già ammassando. Scosse il capo, poi inspirò profondamente. « Hai ragione. Andiamo di là, è meglio » indirizzò i compagni, indicando con un cenno della testa i camini, che già cominciavano a illuminarsi di luce verde. Si fecero strada a poco a poco, circondati da uno sciame di curiosi che non sembrava volerli lasciare andare. « Thomas, Thomas da questa parte! Ti aspettavi quest'atto di grande generosità da parte del Messia? » Nate aggrottò la fronte, posando una mano sulla spalla di Tom, quasi a volergli ricordare che non era da solo. Stai tranquillo, non
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    dire niente, non fare scenate.
    Conosceva il carattere irriverente dell'amico, ma era estraneo a qualsiasi declinazione questo potesse aver preso in un posto come Azkaban. Sperava l'amico non desse spettacolo, in un contesto del genere. Mentre avanzavano, di tanto in tanto Nate scagliava furtivamente qualche Everte Statim non verbale, capace di respingere qualche gruppetto di persone particolarmente fastidiose, che finivano per terra l'una sull'altra, spinte da una forza invisibile. In mezzo a quel caos, sarebbe stato difficile individuare l'origine di quei piccoli disordini.
    Una volta arrivati a circa metà dell'atrio, individuò quasi per caso una figura familiare tra la folla. « Percy! » Sollevò un braccio per farsi notare, e si avvicinò insieme agli altri tra la folla. « Ma che diavolo è appena successo? Ne sai qualcosa? » Era probabile che anche il giovane Watson, come tutti loro, fosse all'oscuro di tutte le stranezze a cui avevano appena assistito, ma valeva la pena chiedere. Mentre parlava, qualcos'altro catturò l'attenzione di Nate: accanto a Percy, la stessa donna stramba che poco prima aveva scontrato, pareva colta da una strana agitazione. « Stiamo cercando di uscire e- » si arrestò, colto alla sprovvista. Lanciò una seconda occhiata verso la donna, quasi volesse assicurarsi di aver visto bene: avrei giurato che avesse gli occhi castani. Se lo ricordava perché quegli occhi l'avevano fissato con fare insistente, poco tempo prima. Ora invece questi erano indubbiamente celesti, di ghiaccio, quasi. Assottigliò lo sguardo, osservando la donna senza particolare pudore: c'era qualcosa che non tornava. E mentre guardava il suo volto trasformarsi lentamente, il naso che si assottigliava, ed i capelli diventare sempre più corvini, Nate capì. Amunet Carrow non aveva ancora del tutto riacquistato le proprie sembianze, ma quei pochi dettagli furono sufficienti a riconoscerla. « E tu che accidenti ci fai qua » le sussurrò, gli occhi sgranati per la sorpresa. Si guardò intorno: il caos non faceva che aumentare, insieme agli occhi insistenti puntati su Thomas - e di conseguenza su tutti loro. D'istinto, si tolse la sciarpa scura che portava al collo e la porse alla ragazza. « Tieni, cerca di coprirti con questa. » Era chiaro che, se qualcuno l'avesse vista, o avesse anche solo sospettato di vederla, non avrebbe avuto vita facile. « Thomas Montgomery! TI PREGO UNA FOTO PER LA GAZZETTA! » Qua si mette sempre peggio. Nate guardò Percy, il quale, rispetto al resto del gruppo, si trovava in una posizione privilegiata per raggiungere le uscite. « Dobbiamo raggiungere i camini, il prima possibile. » Lanciò un'occhiata in direzione di Tom, poi una verso Amunet. Anche perché abbiamo letteralmente tra le mani non una, ma ben due bombe a orologeria.


    [spoiler_tag][/spoiler_tag]Interagito con tutto il gruppo Fitz-Freya-Tom + Percy e Mun.
    PERCY PORTACI VIA DA QST POSTO BRTTTT


    Edited by stupor mundi. - 4/10/2023, 18:12
     
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21 replies since 14/9/2023, 13:15   1118 views
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