-
Chrysalide.
Senti quant'è bello? Quanto è bravo? Che belle mani ha. Che belle spinte da. Se stringi forte gli occhi puoi fingere di essere altrove. Come quando ti nascondevi con l'altro.
Oh, sì. Ora so qual è il suo nome. Mi prude sul palato mentre lui spinge forte e allora nell'ansimo lascio scivolare una lacrima per tutti voi.
Horace o, Horace, Dio mio. Dio mio perdonami.I'll protect you from the hooded claw
Ma resto qui anche se dovrei essere altrove. Anche quando a casa nostra ho deciso di non voler tornare e magare oggi, più di altre sere, finirò per essere il vagabondo di un mondo che smetterai di ricordare ben presto. Allora smetterò di cercare te nella speranza di ritrovare me. E pregherò, anche se non so più com'è che si faccia, per la tua anima. Perché devo convincermi della realtà che tutti gli altri conoscono. Non posso più andare avanti così. Non quando non è la fame a muovermi ma il senso di colpa. Allora sono vulnerabile, trasparente, così tanto da risultare ben leggibile. E allora per Joshua smetto di essere un segreto, magari persino di essere interessante. Ed è così che si ferma. I riflettori tornano tutti su di te. Sulla maschera che mi fai scivolare dal volto. Sui muscoli che irrigidisci. Io ho paura, cazzo, Des. Ho paura dei fantasmi.
Keep the vampires from your door
— Io...no non posso mentire, l'ho fatto per troppo tempo. Mi sono sforzato così tanto da dimenticare com'è che era prima di tutto questo. E ora non mi capisco più. Non mi ritrovo più da nessuna parte. Non sotto la tua pelle. Né nel mio stesso sangue. Che potrei lasciar sgorgare ma inutilmente. Perché non c'è assassinio peggiore di questo. Lo ha detto anche papà al tuo funerale. Quello in cui abbiamo seppellito il vuoto. Una bara che profumava ancora di nuovo. Un feretro che di te non aveva nemmeno il ricordo. Solo il tuo nome inciso sulla lapide di un cimitero comune a tanti altri. Batto il pugno contro il letto. Le gambe ancora divaricate. Il busto rivolto verso Joshua.
— Ho bisogno di farti vedere una cosa. Un sibilo che però è certezza. Una fermezza che mi si incastra in gola. Nello sforzo che faccio per alzare gli occhi e incastrarli nei suoi anche quando c'è solo la vergogna a vegliare su di me.
Non darmi la buonanotte, Chrys
Non andartene al sonno, Des.
Muto solo così davanti ai suoi occhi. Sotto le sue mani. Attraverso ogni suo dito. Con la schiena che si curva in avanti. Il capo che gli nasconde uno sguardo più felino. L'azzurro dei tuoi occhi si mischia al verde dei miei. Di questo dettaglio non ne ho mai fatto vanto. Non è mai servito..