I don't wanna act like there's tomorrow

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  1. Chrysalide
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    Se papà non lo avesse toccato. Come prima cosa, ecco.
    Se papà non lo avesse ricercato così tanto.
    Se papà non lo avesse amato come non si ama un figlio.
    Se papà non l'avesse lasciato in pace. A dormire per conto suo. Nella sua stanza che doveva necessariamente solo sua. Non anche mia, perché eravamo grandi già da bambini, perché non doveva esserci modo di stringere più di così: di diventare una cosa sola, di darsi conforto a vicenda quando le cose sarebbero andate diversamente dai nostri piani. Se papà avesse fatto il papà, le cose suppongo sarebbero diverse. Ma suppongo, ecco, perché non ho la risposta ad ogni domanda e se tu sei nudo dinanzi a me allora io non so nemmeno com'è che dovrebbero essere formulate. — Lascia stare... non posso dirtelo.
    So solo che l'unica cosa che so fare è accelerare il movimento, saldare la presa, farti più vicino anche se così poi la sigaretta cade dalla labbra. E per fortuna lo fa sul cornicione della finestra. Che a bruciare sei tu, non le tende di casa tua. E continuo, anche se poi mi sporchi il ventre e sei così tiepido da farmi venire i brividi. Che i baci li ricambio, invece, senza nemmeno pensarci. In un moto che è più naturale di prima. Meno rabbioso, meno bisognoso e alla cieca. Che capisco cos'è che sto ottenendo adesso e per te ho le mani che ti risalgono la schiena. Tanto che sembra quasi un abbraccio. Una stretta di quelle familiari, sincere. Che se posso, per un secondo solo, ti tengo qui con me. Con il vero me. Con quello che gli occhi verdi smette di tuffarli nei tuoi nel momento esatto in cui lo cerchi. Che li tengo chiusi per sentirti meglio, per comprenderti al meglio. Che fino ad ora sono stato superficiale e, nella superficialità, mi sono sempre difeso da ogni cosa. E magari ho ancora da proteggermi da te. Perché mi conosco e comprendo quanto possa esser facile far diventare importante uno così. Ma tu non vuoi diventare importante per me, non è così? Nemmeno quando continuiamo a baciarci e io finisco per sentirmi un ragazzino come tanti altri. Con le stesse speranze degli altri, ecco e un po' più di leggerezza in più sulle spalle.

    — Perché mi baci ancora? magari non è una vera e propria domanda. Magari non ho bisogno di avere conferme da parte tua. Magari, ecco, mi esce solo spontaneo chiedere. Per capire, sai, se sono io quello a sbagliare. A gettarmi a capofitto nelle cose senza capire. Andando sempre oltre. Sbagliando sempre mira o traiettoria. — Sono forse la cosa meno stabile qui. E sposto i baci sul tuo viso, verso l'orecchio, il lobo. Sono solo coccole le mie: non andremo altrove, non adesso, non ora che mi sento brutto, orripilante, un mostro.




     
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28 replies since 18/1/2024, 23:15   328 views
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