That don't impress me much

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Lega di Quidditch
    Posts
    218
    Reputation
    +242

    Status
    Waiting!

    Edmund Kinglsey le aveva decisamente fatto un favore, di quelli che la giovane Weasley non avrebbe mai potuto ripagare abbastanza. Mettere la stragrande maggioranza degli studenti nello stesso dormitorio le aveva reso la vita molto più semplice: per nutrirsi non aveva bisogno di elaborare strategie militari volte ad entrare in questa o quella sala comune, ma le bastava rimanere esattamente dove stava, in comoda attesa che fosse il cibo a venire da lei. Ancora non aveva trovato un nome alternativo per definire la propria condizione, ma il paragone con i pasti sembrava quello più calzante per dargli quanto meno una definizione all'interno della propria stessa testa. Poco male che la gente fosse accomunata ai suoi occhi a mere pietanze, in fin dei conti la rossa non nutriva poi questa grande stima delle persone alle cui energie attingeva. Il mondo, per lei, era ormai diventato un buffet riccamente fornito, e sebbene la sua attività non prevedesse il cannibalismo, in ogni caso si ritrovava a cibarsi di un qualcosa che comunque risiedeva all'interno delle persone; non saranno stati organi o budella, ma di certo il sentimento che provava dopo aver fatto ciò che doveva era piuttosto simile a quello della sazietà dello stomaco, sebbene qui, ad essere sazia, fosse più che altro la sua anima - ammesso e non concesso che ne fosse rimasto davvero qualcosa.
    "Sono le dieci e mezzo." Asserzione, implicazione. Ciò che la compagna stava gentilmente cercando di dirle era che doveva alzarsi dal muretto del cortile e andare a fare il suo dovere. Un dovere per il quale, tra l'altro, lei stessa si era proposta. L'apprendistato in infermeria. Un win win, per Tallulah: da una parte dava crediti scolastici che la esoneravano da altre attività decisamente più tediose, e dall'altra le consentiva di fare pratica per il futuro. Era noto, d'altronde, che la rossa avesse un certo interesse nei confronti della branca medica e di un possibile posto al San Mungo; d'altronde ci teneva alla nobile arte del salvare anime..sebbene non tenesse altrettanto a mantenere nobili anche i metodi da utilizzare nel farlo. Quel giorno, tuttavia, non aveva una gran voglia di starsene chiusa in una stanza a far finta di ascoltare le scuse di accusava terribili emicranie o virus intestinali pur di saltare una qualche interrogazione o compito in classe. "Puoi sempre accusare un malore." soggiunse nuovamente l'amica, la quale dal silenzio di Tallulah doveva certamente aver evinto quanto trascinante fosse la sua voglia di andare in infermeria. La risposta, però, fu piuttosto prevedibile. La rossa lanciò un'occhiataccia di sbieco alla compagna, alzandosi dal muretto senza proferire parola se non per un saluto a mezza bocca.

    tumblr_oimax1y3b71qebbs7o1_400
    "Ah, quindi è cominciato stamattina." asserì, fingendo un'aria pensosa "Sì, subito dopo colazione." "E cosa hai mangiato?" "Brioche alla marmellata di fragola, yogurt di mirtilli e succo di zucca." Cibi importanti, insomma. Schioccò la lingua sul palato, incrociando le braccia al petto mentre scoccava al Grifondoro un'occhiata che la diceva lunga su quanto credesse alla sua tragica storia di un uomo fulminato da fitte allo stomaco nel bel mezzo del compito di Pozioni. Tuttavia rimaneva pur sempre la parola di Tallulah contro quella del compagno, e così prese un profondo sospiro, avvicinandosi all'armadietto delle erbe per estrarne un tubetto di pastiglie digestive. Praticamente erano caramelle e nulla di più, una cosa semplice e con effetti a dir poco inesistenti; insomma, adatta per dei malesseri inesistenti. A quel punto staccò dunque un foglietto giallo dal blocco sul bancone, porgendolo al ragazzo "Tieni. Vai dal professore, daglielo, e vedi che ti dice. Oltre a questo non posso fare altro." Anzi, ti è andata anche fin troppo bene. Decisamente bene, siccome si dava il caso che la Weasley fosse ben nutrita dal giorno precedente, e che dunque il suo umore fosse di una spanna migliore rispetto al solito.
    Una volta uscito il Grifondoro, Tallulah non fece in tempo a sedersi sulla sedia girevole e a togliere il segnalibro dal proprio tomo che subito un altro rumore di passi irruppe nella stanza, facendole alzare gli occhi al cielo tra sé e sé prima di voltarsi in direzione della porta con un sorrisino affetto. "Oh, Tremblay." esordì sardonicamente, richiudendo il libro con uno schiocco sonoro. "Anche tu a fare i provini per Il Malato Immaginario di Molière? Ti avviso che abbiamo già degli ottimi candidati, quindi dovrai sostenere la tua performance migliore se vuoi aggiudicarti la parte." sciorinò con tono piatto, senza bisogno di inflessioni ironiche per via del sarcasmo di cui erano già intrise le parole stesse. Non che il suo interlocutore avesse bisogno di scuse per saltare gli impegni scolastici: la sua media era nota a tutta la scuola, ma come essa, così anche le sue furbate nei più svariati campi. La classica persona che metteva più intelligenza nel cercare di mettertelo in culo piuttosto che nell'accettare l'impronta scolastica del luogo in cui si trovava: una scuola. "Cosa posso fare per lei?"


    Edited by nocturnal animal - 29/8/2017, 22:18
     
    .
  2.     +1    
     
    .
    Avatar

    Member
    ★★★

    Group
    Member
    Posts
    223
    Reputation
    0

    Status
    Anonymes!
    La vita per uno spacciatore al castello di Hogwarts non è così semplice come può apparire. Certo, è andata facilitandosi grazie alla mossa tutt'altro che disinteressata di Kingsley di buttare tutti i Mezzosangue nelle vecchie prigioni. L'animo umano è incline alla noia e il dolore e si sa, non vi è migliore soluzione a questi sentimenti estranianti di una bella bustina di erba, o magari una striscia di coca tagliata accuratamente. Quindi i suoi smerci illegali, formalmente, sono migliorati e c'è da ringraziare solo le dolci premure del preside. Ma, agli atti pratici, se le anime sono toccate da noia e dolore, vengono influenzate anche dalla rabbia cieca. Come animali senza controllo, alcuni dei suoi clienti diventano cani rabbiosi, che, in preda alle crisi di astinenza più nera, sbavano e urlano e gli ringhiano contro per ottenere una nuova dose da spararsi dritta al cervello, senza pagare nemmeno il posteggio. Ed è un cliente come questo che ha di fronte. Robert Wilson, un deficiente di prima categoria, targato Grifondoro. Ha gli occhi rossi, fin troppo sporgenti e velati. Le venature violacee intorno dalle palpebre evidenti ad occhio nudo. E' nel pieno di una crisi d'astinenza. "Ti ripago, appena mi mandano i soldi per posta". Blatera, inceppandosi su ogni parola. Si appoggia al muro del corridoio del terzo piano, completamente deserto come al solito, luogo che ormai è diventato la base di smercio di Trambley. Zip scuote la testa, passando la lingua sul labbro inferiore. Non è mai stato tipo da accettare i pagherò, non è così che ha edificato il suo piccolo impero. «O paghi ora, o avrai la tua eroina quando avrai i soldi.» Concetto semplice, coinciso, dritto al punto. Il ragazzo sembra disperarsi ancora di più, mentre appoggia la schiena al muro, prima di piegarsi su se stesso. Le mani a nascondersi le ginocchia. "Ne ho bisogno ora. Non vedi come sto?" «Certo, stai come il drogato eroinomane che sei. Ti aspettavi qualcosa di diverso?» A Zip non è mai piaciuta l'eroina. L'ha provata qualche volta, ma non ne è mai diventato un sostenitore accanito. Ha sempre preferito altro, roba più naturale, cercando di rimanere sempre in equilibrio tra la normalità e la dipendenza vera. Perché non si vuole ridurre come quell'ammasso di spreco di spazio che ha di fronte. Storce il naso, mentre finisce di rollarsi l'ennesima sigaretta di tabacco. "Sei un pezzo di merda." «Ho forse mai detto il contrario?» E' così che faccio affari. Va per mettersi la sigaretta sopra l'orecchio, come è sua abitudine fare, quando Robert lo carica, infrangendo la propria testa contro la bocca del suo stomaco. Gli manca il fiato per qualche istante, mentre cade all'indietro, sbattendo la nuca contro il muro alle sue spalle. Scrolla la testa, per tornare lucido, ma Robert comincia a tempestarlo di calci e pugni, come una furia impazzita. Continua e continua e Zip si trova costretto ad incassare i colpi, chiudendosi in posizione fetale, con le braccia alzate di fronte al viso. Aspettando il momento, che arriva molto prima di quanto si sarebbe aspettato. Riesce a bloccarlo per la caviglia, facendolo cadere all'indietro. Si rialza, cigolante, e guardandolo dall'alto al basso, gli sferra un calcio sul viso che sembra tramortirlo nell'immediato. Si guarda intorno. Non c'è nessuno. Si abbassa per premurarsi che non sia morto e il battito cardiaco gli conferma che non lo è ancora. Si sente il sangue in bocca e lo sputa fuori, di fianco al Grifondoro, prima di allontanarsi e lasciarlo lì, a terra, da solo.
    tumblr_inline_n1bfo1l3cK1so30uk
    Gli comincia a far male la testa e portandosi una mano alla tempia, scopre con felicità che quel figlio di puttana gli ha spaccato il sopracciglio destro. Senza la bacchetta, non può rimediare agli errori di un coglione, perciò si vede costretto a prendere la strada per l'infermeria, suo malgrado. La sua mente comincia velocemente ad elaborare una scusa da propinare all'infermiera, sperando di trovarvi Tessa, la bionda esplosiva dalle tette atomiche. E' certo che gli basterebbe vedere quei due meloni grossi quanto dei mappamondi per sentirsi subito meglio. Ma la fortuna non l'assiste. Mai in quel giorno. "Oh, Tremblay." Guarda la rossa e storce le labbra, riflettendo se girare i tacchi e tornare da dove è venuto. Ma il dolore alla testa è troppo forte, tanto da costringerlo a tenersi la mano ben premuta sopra la fronte. «Rossa» l'apostrofa sardonico, mentre le si fa vicino. «Talmente tanto alla disperata ricerca di crediti extra per alzare quella tua misera media, da dover elemosinare un posto in infermeria?» Sorride, seppur sappia che di misero, effettivamente, la sua media non abbia nemmeno un solo voto. Ma in fin dei conti lei deve studiare per arrivare dove arriva. A lui viene tutto prettamente naturale. Perciò non la considera geniale, come molti professori continuano ad asserire. «Caduta di stile, persino per te.» Fa spallucce, dando un'annoiata sbirciata al titolo del tomo che ha sopra il tavolino. . "Anche tu a fare i provini per Il Malato Immaginario di Molière? Ti avviso che abbiamo già degli ottimi candidati, quindi dovrai sostenere la tua performance migliore se vuoi aggiudicarti la parte. Cosa posso fare per lei?" Si guarda intorno, constatando che non è l'unico paziente nella sala. Seppur, guardando i visi, Zip può dire con certezza che soltanto un paio di quei ragazzi è davvero malato. Gli altri sono tutti cretini che fanno di tutto per saltare le lezioni. Prassi. «Credo proprio che primeggerò, asfaltando la concorrenza anche in questo.» Come sempre. Le lancia un'occhiata d'intesa, prima di far scivolare via la mano e lasciare intravedere il sopracciglio martoriato. Si guarda le dita insanguinate per qualche istante, ritrovandosi a sorridere di fronte a quella vista. A lui il sangue è sempre piaciuto in fin dei conti. «Allora mi farai le solite domande di rito su cosa sia successo, sul come mi sono spaccato il sopracciglio e tutte quelle inutili stronzate da cartelletta medica, oppure mi stupirai per una buona volta?»


    Edited by handle with care‚ - 20/9/2017, 19:21
     
    .
  3.     +1    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Lega di Quidditch
    Posts
    218
    Reputation
    +242

    Status
    Waiting!

    "Allora mi farai le solite domande di rito su cosa sia successo, sul come mi sono spaccato il sopracciglio e tutte quelle inutili stronzate da cartelletta medica, oppure mi stupirai per una buona volta?" Alzò gli occhi al cielo nel sentire quelle parole, alzandosi dalla propria postazione e dirigendosi verso lo spazio principale dell'infermeria, accanto a Zip. "Non rientra nei miei compiti l'indagare i motivi dietro a ciò che fai per dimostrare la tua virilità, Tremblay. E, onestamente, non mi interessa." sentenziò, stirando un sorriso artificioso della durata di mezzo secondo. Senza troppi complimenti tirò a sé una sedia vuota, indicandola a Zip con un cenno della mano e un secco "Siediti." Detto ciò si allontanò di qualche passo, dirigendosi regalmente verso l'armadietto che conteneva le cure di prima necessità; tra queste scelse quel poco che bastava per sanare la ferita del guerriero alle sue spalle: acqua ossigenata, ovatta e garze. Insomma, cose che si potevano tranquillamente svolgere alla maniera babbana.
    tumblr_oo3mq0CjnZ1u4kolmo6_400
    Una volta tornata di fronte al concasato si schiarì la voce, puntandogli un dito smaltato di rosso sotto al mento e alzandolo in maniera da favorire il lavoro sotto la luce ottimale. "Oh, un sopracciglio spaccato..." disse, fingendo stupore. Povera stellina. "..dovrei indirizzarti al gruppo di sostegno per lo stress post-traumatico insieme ai veterani del Vietnam." Storse le labbra, come a emulare un cruccio che in realtà non provava. A dirla tutta riteneva stupido il modo di fare di Zip, e come lui, anche quello di tanti altri. Ogni giorno si procurava una cicatrice nuova, sfoggiandola in giro come se fosse un vanto. Tutti a scuola sapevano quale fosse la sua occupazione prioritaria, e tutti si rivolgevano a lui quando volevano soddisfare il proprio desiderio di sballo - fosse esso di portata leggera o pesante. Forse non era nemmeno la cosa in sé a infastidire Tallulah, che nei confronti delle droghe era sempre stata pressoché neutrale, ma piuttosto il fatto che dall'arrivo del Canadese, la casata di Corvonero sembrava essere diventata il vaticano sotto il papato Borgia. Non che lei fosse esente di colpe a riguardo, ovviamente, ma quella era una storia differente. Cosa avrebbe detto Priscilla Corvonero se avesse visto quali elementi si annidavano tra le sue schiere?
    Con perizia accurata passò il batuffolo imbevuto di ovatta sulla ferita del compagno, disinfettandola e pulendola dall'eccesso di sangue incrostato. In una situazione diversa, forse, la vista di quel rosso vermiglio avrebbe scatenato in lei un certo languorino; eppure, come se l'olfatto della Weasley fosse improvvisamente sensibilizzato alle sfumature meno palesi, riusciva a sentire in quel liquido plasmatico il retrogusto di un'artificialità che non lo rendeva totalmente puro. In alcuni era più evidente, mentre in Zip risultava quasi come un eco molto lontano, ma c'era. Storse appena il naso a quel pensiero, scansandolo via prontamente un momento prima di stendere un sottile pezzo di garza sul sopracciglio del ragazzo. "Toh, come nuovo." sentenziò dunque, raddrizzando la schiena e incrociando le braccia al petto, sino a guardarlo dall'alto in basso con un sopracciglio sollevato e l'aria di chi, dalla situazione, era in un certo qual modo divertito. Stese le labbra in un sorriso sornione, puntando lentamente il dito verso una riga bianca sul pavimento. "Fammi vedere se riesci a camminare in linea retta. Sia mai che il tuo cervello abbia subito una commozione." sciorinò in un delicato tono cadenzato, come quello di un adulto che parla a un bambino veramente piccolo. "Ma tanto non dovresti avere problemi, tu..di strisce bianche ne avrai viste tante." fu la sua ultima asserzione, accompagnata da un innocente sbattimento di ciglia e un sorrisino candido. E niente, io ancora non capisco come quel coglione di mio cugino possa essere amico con questo elemento. E' proprio vero che chi va con lo zoppo impara a zoppicare.
     
    .
  4.     +1    
     
    .
    Avatar

    Member
    ★★★

    Group
    Member
    Posts
    223
    Reputation
    0

    Status
    Anonymes!
    "Non rientra nei miei compiti l'indagare i motivi dietro a ciò che fai per dimostrare la tua virilità, Tremblay. E, onestamente, non mi interessa." Fa una smorfia in risposta al suo sorriso quasi accennato. Preferisce giocare al gioco di rompere i coglioni quando dall'altra parte ha un'effettiva risposta. Ma si fa andare comunque bene il suo voler tagliare corto e la stizza che sembra mettere in ogni parola che dice. «Ahia, appena messo piede in questo castello, mi è stato subito detto che i Weasley sono la famiglia dei buoni. Di tutte le teste rosse, certo, ma anche di quelli buoni d'animo. Con te cosa hanno sbagliato?» Domanda, mentre obbedisce, suo malgrado, al suo ordine e si siede sopra la sedia che ha preparato appositamente per lui. Alza il capo per poterla guardare negli occhi. Due profondi occhi neri in cui si perderebbe volentieri se non fosse così dannatamente attenta al suo essere sempre la migliore nella stanza. «Hanno cambiato impasto? Eppure tuo fratello mi sembra che sia uscito con lo stampino giusto, al di là dei capelli. Esattamente negli standard in cui rientrano gli altri due che stanno a Grifondoro.» Di cui non ricordo nemmeno il nome. Non che gli freghi veramente qualcosa della sua famiglia, sia chiaro. Lui a malapena ne ha avuta una, figuriamoci se si va ad interessare di quella degli altri. Eppure è attirato dal sapere da dove viene quel seme di competitività e il barlume di un'intelligenza che non ha mai rivisto negli altri appartenenti alla sua famiglia. «Oh, e se fossi frutto di un corno?» Si porta una mano a coprirsi le labbra, come se avesse appena rivelato il segreto del secolo alla persona a cui gli era stato detto di non dirlo. «Io sarei di certo sollevato nello scoprire che non ho niente a che fare con quelli lì.» Parla di quei legami di sangue con una freddezza distaccata, così tipica del suo modo di approcciarsi a quell'argomento. Per lui è sempre e solo esistita sua sorella Led. Nessun'altro. Lei e lui insieme contro il mondo. Contro persino quei due genitori degeneri che avevano avuto la merda di dover chiamare genitori, per i loro primi anni di vita. Che erano più le volte in cui si dimenticavano i piccoli Led e Zeppelin in giro per Vancouver che le volte in cui si ricordavano del loro compleanno, degli eventi importanti che andavano ad edificare le loro, ancora, corte vite, che si cibavano anche dei saggi di danza, dei colloqui con i professori e dell'ultima partita di calcio in cui Zip era stato convocato come attaccante centrale. Perciò a quei due pezzi di merda, in fondo, il ragazzo aveva sempre detto che non gli doveva altro che la vita. Li doveva ringraziare solo per essersi fatti talmente tanto da non accorgersi che il preservativo si fosse rotto, nel bel mezzo. Poi, se il loro sangue era lo stesso che scorreva nelle sue di vene poco gli importava. La sua famiglia, dopo quasi diciannove anni, rimane soltanto Led, con la fresca aggiunta della famiglia Foster. "Oh, un sopracciglio spaccato.....dovrei indirizzarti al gruppo di sostegno per lo stress post-traumatico insieme ai veterani del Vietnam." Si lascia osservare il viso, accennando un mezzo sorriso sghembo, come se fosse del tutto a suo agio nell'essere studiato nei minimi dettagli. Perché, in fondo, lo è davvero. «No grazie, sono passato allo step successivo. Gruppo di sostegno per chi deve continuare a soffrire la presenza di certa gente davanti agli occhi. Un vero supplizio, non puoi capire.» E ti prego, non rispondere che sai già come mi sento avendo me davanti ai tuoi preziosi occhi. Si porta una mano al petto
    tumblr_inline_nz3djr4LLS1qcgwu0_250
    e sospira, teatrale. «Però se vuoi puoi indirizzare Wilson a quel gruppo per ex soldati. Con la faccia mezza rotta che si ritrova sono certo che farà il suo bel figurone in mezzo ai veterani.» Fa una smorfia. «Chissà, magari ci ricava pure una stellina sul petto. Una vera fortunata per un Grifondoro. Sai che ci tengono tanto a certe stronzate che celebrano il loro rinomato coraggio.» Continua a blaterale, mentre le tempie cominciano a pulsargli violentemente e lui riesce a non tradire alcuna emozione. In fondo ci è abituato a prenderle, lo è da quando ha all'incirca quattro anni, quindi è anche abituato a provare il dolore. Ormai non tenta più di contrastarlo, seppur sia sempre fastidioso. Ma ormai è come se si fosse addestrato ad averlo come compagno e non come nemico. Perciò la lascia fare, mentre armeggia con battutoli imbevuti di disinfettante, garze e tutte quelle cose da infermierina sexy. "Toh, come nuovo. Fammi vedere se riesci a camminare in linea retta. Sia mai che il tuo cervello abbia subito una commozione." Sorride, suo malgrado, mentre si rialza lentamente. Non è così cretino da fare lo spavaldo di fronte ad una ragazza, solo per poi ritrovarsi mezzo steso a terra, senza nemmeno aver capito come c'è finito. Saggia il proprio equilibrio, allargando le braccia. Abbastanza buono, si regge perlomeno in piedi, pur avendo un'emicrania che farebbe invidia ad ictus fulminante. «Non ci sperare, rossa. Neanche una commozione cerebrale riuscirebbe a farmi scendere al secondo posto, facendo salire te al primo.» Scuote la testa, mentre fa un paio di passi in linea retta, per poi girarsi e tornare verso di lei. "Ma tanto non dovresti avere problemi, tu..di strisce bianche ne avrai viste tante." Ohhh, ma cosa abbiamo qui? La sovrasta, abbassando il suo sguardo. Schiocca la lingua contro il palato, divertito da tanto interessamento nei suoi confronti. «Oh, sono belle le voci di corridoio, non è così? Riempono le bocche e fanno sentire grandi perché si ha qualcosa da dire. Qualcosa su cui sparlare.» Asserisce, facendo un ulteriore passo avanti, facendo sì che la punta delle proprie converse cozzino contro le sue scarpe. «Io ho visto tante strisce bianche, a quanto pare. Chissà se sono vere queste chiaccherette da sala d'attesa del dottore.» Ragiona ad alta voce, con lo sguardo perso a guardarsi intorno. Le uniche altre persone che vi sono in quel posto sono tutte belle che addormentate nelle brandine. «Tu invece...- si ferma, per puntare il suo sguardo ceruleo in quello di lei e questa volta è lui a sorridere angelicamente, mentre la sua espressione muta nuovamente. - è vero che sei diventata l'amichetta di Satana?» Forza, Weasley. Anche a me arrivano certe chiacchierette. E' così? Il rosso di capelli, dopotutto, potrebbe benissimo essere un indizio importante.
     
    .
3 replies since 14/8/2017, 11:58   83 views
  Share  
.