Stone Face

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  1. AresCarrow
         
     
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    - Lulah scusa...hai visto Ares? -
    Mi blocco, con gli occhi sbarrati e senza nemmeno più respirare, ghiacciato sul posto come una puffola di fronte al Nottetempo in arrivo.
    Il rumore che sento e quello della porta dell'aula di Incantesimi che si apre e si richiude alle spalle di Amunet, che con passo leggero si avvicina alla cattedra cui Tallulah è seduta. La Weasley per tutta risposta chiude leggermente le gambe e spinge in avanti la sedia, e dal punto in cui sono nascosto posso sentire il sorriso che rivolge alla caposcuola pur senza vederlo, solo dal tono della voce. Non importa quale sia la bugia che le racconta e con quanto candore lo faccia: nella posizione in cui mi trovo posso solo trattenere il fiato e sperare che Mun ci creda e, magari, perfino che se ne vada in fretta. Le voglio bene, un bene dell'anima, ma dubito che capirebbe sia come sorella che come caposcuola. O anche solo che la prenderebbe sul ridere.
    Diavolo, io a parte invertite non lo farei.
    - Senti, hai sentito del ballo? - ma invece che andarsene sento i passi di Mun che si avvicinano e lo scricchiolio della cattedra mi indica senza ombra di dubbio che è lì che si è seduta, sul tavolo degli insegnanti.
    Proprio sopra la mia testa.
    La sento giochicchiare con le pergamene di appunti che io e Tallulah abbiamo aperto sul tavolo e subito dimenticato, e l'unica cosa peggiore che mi venga in mente dell'essere beccato mentre sei in ginocchio con il viso fra le gambe di una ragazza in un luogo pubblico da un caposcuola che è anche tua sorella è che quel caposcuola sia tua madre, ma è un pensiero che dura solo un istante: del giudizio di mamma non mi importa nulla, e quindi essere beccato da Mun sarebbe decisamente peggio.
    La cosa positiva è che abbiamo scelto questa, di cattedra, proprio perché è chiusa sul davanti e ai lati fino al pavimento. La seconda cosa positiva è che se Mun fosse entrata solo un quarto d'ora prima le parti sarebbero state invertite e io non lo avrei mai avuto il sangue freddo che ha Tallulah, con lei. Amunet me lo avrebbe letto in faccia, e subito anche.
    Tallulah continua a parlare e, nel farlo, fa per accavallare le gambe rischiando di tirarmi una ginocchiata sul mento. Serro i denti e riesco a non sbattere la testa contro il legno, ma stringo le dita sulle sue ginocchia, là dove tenevo le mani, e le apro di poco. Non muoverti. le dico con quel gesto. Sono in ginocchio sul pavimento freddo, stretto in un angolo buio con le ginocchia di Lulah sulle spalle a impedirmi ulteriormente i movimenti e mi tocca anche starle a sentire mentre parlano di ragazzi, di vestiti e papabili cavalieri. Nemmeno in condizioni migliori vorrei assistere a quella conversazione, e anche se è pericoloso dopo qualche minuto passato così non posso trattenermi dal dischiudere le labbra e soffiare un filo d'aria proprio lì, dove è più sensibile, se non altro a ricordarle la mia presenza. Arrivo perfino a morderle l'interno coscia, quando da vera stronza sposta l'argomento su Nate.
    Dev'essere lì che la convinco a tagliare corto e dopo poco la conversazione finisce con una scusa e Mun si allontana verso la porta, il corridoio, i sotterrani, il suo futuro. Aspetto qualche momento, per sicurezza, per poi spingere indietro la sedia e tirare una boccata d'aria fresca. Devo avere un'espressione alquanto buffa sistemato lì, in ginocchio, con le sue gambe accanto alle orecchie, i capelli spettinati e il viso accaldato, e il sorriso complice e divertito che ci scambiamo è qualcosa di bello, di bello in maniera potente - Vieni al ballo con me? - sento dire, e ci metto un attimo a capire che sono io ad averlo chiesto. Non avevo pensato al ballo, convinto che la cosa si sarebbe sistemata da sola, ma se mi serviva un segno per convincermi a muovermi non riesco a immaginarne uno migliore di quello.
    Afferro la bacchetta e, agitandola appena, evoco un Orchideus che porta un mazzo di fiori lì, a spuntare dal basso sul grembo di lei. La scena inizia a farsi piuttosto affollata, qui sotto, e sono sicuro anche decisamente buffa se osservata dal punto di vista di lei. Pazienza, ormai è fatta. Riesco perfino a mettere faticosamente un piede in terra, assumendo una posizione appena più consona ad una dichiarazione che abbia una parvenza di romanticismo. Giusto una parvenza, che di più non credo di saper fare - Scusa, dicevo...Vuoi venire al ballo con me, Tallulah? -
     
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    Faccia di pietra. Tallulah l'aveva sempre avuta, o forse negli ultimi due anni l'aveva sviluppata particolarmente bene, dato il libertinaggio che si era concessa. Era normale che almeno una volta ogni tanto venisse sorpresa in atteggiamenti intimi, ma la rossa sembrava capace di mantenere un contegno e un aplomb non indifferente pur quando colta irrevocabilmente con le mani nel sacco. Quello, era uno di quei giorni. Con Ares ancora intento a dare il meglio di sé in una prova orale di tutto rispetto, la porta dell'aula di Incantesimi si era spalancata, lasciando entrare niente meno che la sorella dello stesso. Dal canto suo, alla Weasley importava davvero poco di essere pescata in quella situazione, ma conosceva Ares, e sapeva che per lui era ben diverso. "Lulah scusa...hai visto Ares?" sorrise, scuotendo appena il capo mentre appoggiava i gomiti sulla cattedra, riordinando alcuni fogli sparsi. "Mmh..no. Dopo l'ora di Trasfigurazione l'ho perso di vista." disse distrattamente, senza alcuna inflessione particolare nel tono di voce. "Senti, hai sentito del ballo?" Il sorriso della Corvonero si fece più malizioso, prestandosi a uno storcimento delle labbra che doveva incarnare un'aria pensierosa. "Certo. Non si parla d'altro in giro. Però ammetto di essere ancora un po' in alto mare a riguardo." La verità era che, per Lulah, era piuttosto indifferente la questione. Amava l'idea del ballo, e ancora di più quella degli inviti selvaggi, ma si sentiva piuttosto al di sopra della cosa, un po' come un demiurgo. Guardava quel tocco di chaos attorno a sé e ne gioiva, traendone piacere. Per se stessa, d'altro canto, aveva poca importanza chi portare al proprio braccio oltre l'ingresso del ballo. Sicuramente aveva una lista di preferenze, ma la cosa più importante, al solito, era lei. "Di inviti non ne ho ancora ricevuti. Sarei pure disposta a farlo io stessa, ma personalmente, se devo scomodarmi, lo faccio per niente al di sotto del preside stesso." ridacchiò alle proprie stesse parole, alzando le sopracciglia con un piccolo sospiro. "E tu, invece? Fareste una coppia davvero perfetta con Nate Douglas." lo disse, conscia del fatto che Ares la stesse ascoltando. E infatti reagì, nella maniera più prevedibile, facendo spuntare un sorrisino sulle labbra di Tallulah, il quale venne coperto con grazia dal dorso della mano. Tuttavia Douglas sembrava aver già un'accompagnatrice (cosa che Lulah sapeva, ma che aveva tirato fuori solo per punzecchiare il Serpeverde). Il discorso venne dunque tagliato corto, e presto la caposcuola le porse i propri saluti, uscendo dall'aula e permettendo alla rossa di allontanare un po' la sedia dalla cattedra per far riemergere la chioma scompigliata di Ares. Gli sorrise complice, sbattendo le ciglia con fare maliziosamente maligno. "Vieni al ballo con me?" Per un istante rimase interdetta da quella richiesta. La verità è che non avrebbe dovuto giungerle come una sorpresa, forse perché era abbastanza sensato che loro due andassero al ballo insieme, però..però non se lo aspettava comunque, o almeno non lì, non in quel momento. L'espressione sorpresa lasciò presto il passo a una risata quando il Serpeverde fece spuntare un mazzo di fiori sul suo grembo con un colpo di bacchetta, assumendo una posizione da film. "Scusa, dicevo...Vuoi venire al ballo con me, Tallulah?" Scosse piano la testa, sorridendogli. Strinse dunque le dita attorno al mazzo di fiori, avvicinandolo al viso per respirarne l'odore, mentre con l'altra mano lasciava una leggera carezza con la punta delle dita sulla guancia del ragazzo. Si prese qualche istante per rispondere, pur sapendo già cosa dire. "Potrei mai rifiutare una tale galanteria?" chiese, retoricamente, puntando lo sguardo negli occhi del compagno. Detto ciò pose il mazzo sul tavolo, chinandosi per avvicinare il viso a quello del moro e stampargli sulle labbra un bacio tanto leggero quanto il battito d'ali di una farfalla. "Ti sei guadagnato il tuo sì, Carrow." fece una pausa, alzando il dito indice come a predire un malizioso monito "Ma non è una scusa per non portare a termine il tuo lavoro." Quello che Amunet ha involontariamente interrotto. "Dunque.." ..sai cosa fare. "Ah, e ti conviene riconsegnare la tua bacchetta prima che qualcuno ti veda. Altrimenti il ballo lo vedrai solo in fotografia, da qualunque sia il luogo in cui ti faranno scontare la punizione. E sarei molto contrariata nel caso in cui mi trovassi ad entrare alla festa senza il mio accompagnatore." un'altra pausa, condita dall'ennesimo sorriso "E non vuoi davvero vedermi contrariata."
     
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1 replies since 28/9/2017, 10:23   61 views
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