Senior Member
- Group
- Maghi Adulti
- Posts
- 12,104
- Reputation
- +1,741
- Status
- Anonymes!
|
|
« Scusa, è stata colpa mia » borbotta la mora, mettendosi a sedere per terra, dopo aver recuperato dagli scaffali una coppa del campionato di Quidditch che alla vista le sembrava parecchio impolverata. Incrocia le gambe e si allunga sul pavimento per recuperare il prodotto fornito loro dal custode del castello, che le ha scortate entrambe fino alla Sala dei Trofei e che ritornerà a dar loro un'occhiata, di tanto in tanto, per accertarsi che completino il loro lavoro. Questo pomeriggio, Fawn e Malia dovranno spolverare e lucidare la bellezza di duecentocinquanta trofei, tra Trofei di Tornei Tremaghi, Coppe delle Case, di Quidditch e roba varia. Devono esserci anche un paio di foto dalle cornici dorate da riordinare, all'interno di una scatola in fondo alla sala, e quelle dovranno essere esposte su una mensola nuova solo nel caso in cui siano in grado di completare questa loro mansione prima dell'orario prestabilito - in caso contrario, saranno tenute a ritornare qui dentro anche dopo cena per concludere l'opera. Di certo questa non è la punizione migliore del mondo (in generale, si sa, nessuna punizione è qualcosa di piacevole), però Malia deve riconoscere che è andata parecchio bene ad entrambe. Quando, questa mattina, la Castillo le ha bloccate entrambe in mezzo al corridoio, fulminandole con quel suo sguardo di pietra, inflessibile, la giovane Grifondoro s'immaginava già di doversi preparare a spalare lo sterco fresco d'ippogrifo al recinto delle creature magiche. Questa di adesso non è una situazione ottimale, certo, anche perché mentre loro due sono rinchiuse tra quelle quattro mura impolverate, il resto della loro squadra di Quidditch è al Campo ad allenarsi; ma è comunque meglio di quello che poteva succedere. Tuttavia, per quanto siano state fortunate nell'incontrare la clemenza della docente di Pozioni, Malia si sente in ogni caso in dovere di chiedere scusa all'amica, per averla infilata in questa situazione, alla quale non avrebbe dovuto appartenere. Perché, se sono lì, è prima di tutto e soprattutto colpa sua, che non è capace di essere paziente né di lasciarsi scivolare le cose addosso. I pettegolezzi che vanno in giro per la scuola su di lei, nelle ultime settimane, hanno cominciato a darle alla testa: quello stupido bigliettino anonimo se ne sta ancora lì, sulla bacheca della vergogna, a urlare a tutta la scuola i suoi fatti privati, a metterla in ridicolo e farla apparire, agli occhi di quelli che non conoscono bene la situazione, l'ennesima ragazza facile che si diletta nel rubare i ragazzi alle compagne. Erano già un paio di giorni che il sangue le ribolliva nelle vene per questa situazione, ma il vero scoppio c'è stato questa mattina, alle ore undici spaccate - se lo ricorda perché la torre dell'orologio stava rintoccando ripetutamente, mentre sferrava quel pugno forte sul naso di Jeremiah Lancaster, un senso di profonda soddisfazione che le pervadeva tutto il corpo. Il ragazzo in questione, un Corvonero talmente stupido che ci sarebbe proprio da sorprendersi nel pensare che la giovane Grifondoro gli abbia rivolto una qualche considerazione, le è passato accanto rivolgendole un'occhiata ambigua, che l'ha subito resa parecchio indisposta nei suoi confronti; non contento di ciò, è andato avanti nel fare un commento veramente poco appropriato sulle prestazioni della ragazza, e si è pure permesso di allungare le mani e toccarle il sedere. Ecco, in una situazione del genere, normalmente la giovane Stone, sempre molto pacata, si sarebbe limitata ad un sonoro schiaffo e a qualche parolaccia poco delicata, ma le ultime settimane normali non lo sono state per niente, e quindi la mora si è ritrovata, dopo aver sferrato il primo colpo, ad aggredirlo a tutti gli effetti, in maniera anche piuttosto violenta. Un bello spettacolo, ha commentato qualcuno che ha avuto la fortuna di assistere alla scena, davvero divertente, ma è costato cinquanta punti a Grifondoro e nemmeno uno sulla faccia di quel coglione di Lancaster. Una sconfitta bella e buona, insomma. In tutto ciò, durante il fattaccio, la povera Fawn si è ritrovata proprio nel posto sbagliato al momento sbagliato, e cioè accanto a Malia, dovendo dunque prendersi l'incombenza di cercare di fermarla, in qualche modo. La mora non ne è certa, ma le pare di aver visto, nel marasma, anche la Byrne sferrare forse qualche pugno di troppo. Fatto sta, comunque, che si sono ritrovate entrambe nell'ufficio della Castillo, e quello stronzo di Lancaster si è allontanato dal luogo infausto cantando vittoria e trotterellando. E, per quanto non sia del tutto certa di come siano andate le cose, poiché era troppo accecata dalla rabbia sul momento, Malia si sente comunque in colpa per quella punizione tanto fastidiosa. Per lei è già la seconda di quest'anno scolastico appena cominciato. Partiamo bene. « Sono stata un po' troppo impulsiva, lo so... Ma, cioè, l'hai visto che coglione? E quella megera della Castillo non gli ha fatto niente. NIENTE! Solo perché è bravissimo in Pozioni, ed è un Corvonero, pucci pucci. A me invece toglie cinquanta punti solo perché faccio schifo nella sua materia e le ho bruciato un calderone, settimana scorsa. » E perché stavi per picchiare a sangue un tuo compagno. Dettagli. Scuote la testa, leggermente esasperata, mentre prende a lucidare quella stupida Coppa di Quidditch. Vinta da Corvonero nel 1983. Dannati Corvonero. Come faranno loro, a vincere la Coppa quest'anno, se non hanno mai occasione di allenarsi tutti insieme come si deve? E senza avere ancora un Capitano stabile su cui poter contare? Per adesso questo ruolo è ricoperto da Fred, poiché Caposcuola, ma è tutto decisamente confuso: anche perché, in quelle rare volte in cui Malia riesce ad essere presente, perché per qualche grazia divina è riuscita a non beccarsi nessuna punizione da parte dei prof, a scontare la pena di qualche misfatto sono Fred, oppure Rudy, o Lily. Ha cominciato a pensare che il problema stia semplicemente nel fatto di essere Grifondoro, teste calde che è impossibile domare o far acquietare; così come è difficilissimo sapersi organizzare da persone adulte e mature. « Mi dispiace, davvero. » Sbuffa, per poi sollevare lo sguardo sull'amica, l'espressione sincera. « Se non fosse per questa mia stronzata adesso staremmo con gli altri al Campo ad allenarci per la prossima partita. » Tuttavia, per quanto possa dispiacersi con tutta se stessa, non riesce completamente a pentirsi di quello che ha fatto: perché non esiste universo parallelo in cui una qualunque Malia Stone avrebbe lasciato correre una cosa del genere senza fare storie, in cui avrebbe abbassato la testa e pensato alle cose più importanti, o a mantenere la calma. Semplicemente non è fatta così.
|
|