LO STRANO CASO DEL VINELLO BEVUTO A MEZZANOTTE

[ESTATE 2015]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1    
     
    .
    Avatar

    Ravenclaw pride
    ★★★

    Group
    Member
    Posts
    214
    Reputation
    0

    Status
    Anonymes!
    Hugo Weasley era un ragazzo di poche certezze, con la malsana inclinazione a dubitare di tutto. In quei quattordici, intensi anni di vita non c'era nulla che non fosse già stato passato al vaglio della propria sospettosa ragione e non importava che fossero dubbi piccoli o grandi: la Terra è rotonda? Perché? Non posso mettere la maionese sulla pizza? C'è un valido motivo? Non posso sposare con una cerimonia sfarzosa e mille invitati una Puffola Pigmea addestrata a dire il mio nome a ripetizione? Dimostramelo. Solo di fronte ad una logica schiacciante il piccolo Weasley, che di certo non era un testardo fine a sé stesso, accettava quel fatto come verità. La Terra è rotonda perché è stato dimostrato dalla scienza come assodato. La maionese sulla pizza non la puoi mettere perché fa schifo ma se a te piace, cavoli tuoi! Non ti puoi sposare con una Puffola Pigmea perché è tipo vietato dalla legge, sai. E' zoofilia.
    NiETc94
    C'era una cosa però su cui non aveva mai avuto bisogno di fare critica perché mai gli erano venuti dubbi a riguardo: la famiglia. Come avrebbe potuto dubitare di un concetto tanto semplice eppure tanto forte? Non c'era stato neppure un giorno, in tutta la sua vita, in cui non avesse avuto la prova lampante che la famiglia è il bene più prezioso che una persona possa avere: che essa sia un padre burlone o una madre apprensiva, una sorella inquietante o un fratello acquisito a cui vuoi più bene di un vero consanguineo, che fossero cugini di ogni forma o dimensione o nonni svitati, in ogni sua declinazione possibile la famiglia c'era sempre stata per Hugo. Tutto poteva essere messo in discussione, tutto poteva essere confutato con la giusta dose di razionalità.. ma non loro. Loro erano la sua certezza, le sue fondamenta da cui partire per costruirsi e crescere. La sua forza.

    Quando pensava alla propria famiglia, la prima cosa che gli veniva in mente, in un turbinio caotico di ricordi ed emozioni, era una grande casa fatiscente, talmente alta che sembrava voler arrivare a toccare il cielo eppure talmente traballante da rischiare di cadere giù da un momento all'altro. Tenuta su come per magia. La Tana. Era là che suo padre Ron era cresciuto insieme ai suoi zii e là i nonni Molly e Arthur ancora vivevano, isolati nelle tranquille campagne inglesi. Molto era cambiato da quando Ron era un ragazzo, a cominciare dalle dimensioni stesse della casa che, come se fosse viva, era cresciuta insieme ai suoi abitanti: perché tutti, nessuno escluso, avranno sempre un posto nella Tana. E la famiglia eccome se era cresciuta! Erano tutti sparsi per il mondo - chi ancora in Inghilterra come Ronald e Ginny, chi oltreoceano come Percy, chi disperso nella avventurosa Romania come Charlie - ma i pianeti si allineavano magicamente durante le vacanze estive e con essi i cuori di tutta la famiglia, attirati da quel luogo magico isolato dal mondo. Chi prima e chi dopo, tutti i Weasley tornavano alla Tana e così avevano fatto anche quell'estate. Lasciata Hogwarts alla fine del quarto anno, aveva anticipato molti dei suoi cugini ancora alle prese con i G.U.F.O. Si era goduto insieme a Léo le stramberie di nonno Arthur e le deliziose merende di nonna Molly a base di pane tostato, abbondante burro chefabenemangiannnonna! e marmellata fatta in casa. Uno ad uno i componenti di quel caotico branco erano arrivati, pronti per passare inseme le canoniche settimane di vacanza. Eccoli là, riuniti in cerchio: Tallulah si riavvia i lunghissimi capelli rosso fuoco, Léo cerca di far capire ad un indifferente Albus la differenza tra le carte delle divinità egizie - « Io qua non vedo nessuna divinità canide, però. » -, Roxie racconta a Rudy e subito scoppia a ridere, Olympia arriva dalla cucina con un grande vassoio con un bel boccale di burrobirra a testa. E poi c'è Freddie, l'intrattenitore per eccellenza, che batte le mani per attirare l'attenzione generale: « ALLORA, a cosa giochiamo oggi? » Era ormai una tradizione il riunirsi tutti insieme dopo cena, a stomaco molto pieno, e divertirsi ogni volta con un gioco diverso. Hugo non aveva dubbi a riguardo. « CLUEDO! Giochiamo a Cluedo!! » cinguettò felice, riavviandosi gli occhiali sul naso. Silenzio generale fu la risposta che ricevette, rotto da una Lily sempre particolarmente diretta. « Hugo, basta con questo cluedo! » Era stato divertente la prima volta stracciare tutti con le proprie deduzioni, anche la seconda l'aveva divertito.. alla terza, aveva iniziato ad accorgersi che l'unico divertito era lui. « Ok, ok.. era un'idea! ...allora.. Taboo? » Taboo era perfetto, era abbastanza deduttivo da porre Hugo ancora in vantaggio rispetto agli altri cugini e non aveva il difetto di.. essere cluedo? Insomma, nessuno era stato ancora stracciato tante volte a quel gioco, dunque nessuno si oppose. Freddie però, che alle sfide proprio non sapeva resistere, guardò uno per uno i cugini negli occhi con la sua classica faccia da malandrino. « L'idea mi garba parecchio ma ormai siamo tutti belli grandi e siccome anche il nostro Leoncino è un ometto, direi di vivacizzare la cosa! » scattò in piedi, scompigliando i capelli del giovane Léo, e corse verso la cucina. Ritornò solo pochi minuti dopo.. con le braccia letteralmente piene delle scorte di vino da cucina di nonna Molly. Un "oh no" generale si levò collettivamente tra i cugini, mentre il rosso spargeva qua e là i piccoli brick di vinello da discount. « Chi non indovina, a turno butta giù il vino! Ci state? » I cugini si guardano tutti, ma solo Hugo sembra trovare la forza di dire ciò che pensano tutti: « Finirà malissimo. »

    ____________


    E non solo perché quel vino era buono da bere tanto quanto del lucido per manici di scopa, no. Quel vino era un tesoro inestimabile, all'interno della Tana: il gioiello più prezioso della regina della casa, nonna Molly. Se da madre era stata apprensiva, presente e particolarmente calorosa, una volta diventata nonna era diventata una vera e propria macchina sforna calorie per i nipoti che, ai suoi occhi, erano sempre tutti un po' troppo smunti e magrolini. La parola d'ordine era: mangia! Per lunghi periodi si era dilettata nei dolci, ma ben presto aveva capito che tutti quegli zuccheri avrebbero solo fatto diventare diabetici i suoi nipoti, lei al contrario puntava al doppio, ambiziosissimo obiettivo di farli ingrassare come suini mantenendoli comunque sani e in forze. Goal impossibile per la medicina moderna, sogno in divenire per Molly Weasley! Era passata quindi a preparare sfiziosissimi piatti salati, completi di tutto. Una delle specialità di nonna Molly erano rimaste le leggendarie scaloppine alla pizzaiola, ricetta non propriamente inglese ma che la donna aveva assunto come non-plus-ultra: aveva tutto! La carne, le verdure e una generosa, generosissima secchiata di vinello da cucina da sfumare sul fuoco. La prima volta che le aveva assaggiate, il povero Léo era arrivato in salotto barcollando per poi inciampare sul tappeto, una storia rimasta negli annali della Tana! Iniziare le vacanze con un padellone pieno zeppo di scaloppine era diventata una tradizione.. ma la "tradizione nella tradizione" era la scenata che Molly piazzava a suo marito Arthur, ogni volta che aprendo la dispensa notava come i brick di vinello iniziassero a scarseggiare. « Arthur Weasley, l'hai rifatto!! Di nuovo!! » Il vecchio mago dall'aria stralunata sollevò il naso dalla pagina umoristica della Gazzetta del Profeta, cadendo letteralmente dalle nuvole. « Ho di nuovo lasciato nella vasca le mie paperelle di gomma? » ...e anche quello sì che faceva uscire di testa la nonna! Ma non erano paperelle quelle che Molly stava agitando sopra la testa. « Il vino Arthur, il vino!! Avevo fatto la scorta giusto la settimana scorsa! Ed è già quasi finito! » Il nonno provò a scusarsi e a campare qualche spiegazione, probabilmente ci sarebbe pure riuscito.. se non fosse passato in quel preciso momento un Freddie Weasley particolarmente in vena di scherzi. Con una faccia da gatto dispettoso, si piazzò con le spalle contro lo stipite della porta della cucina, scuotendo la testa piano. « Io l'ho visto l'altra sera, tutto rosso in faccia... » Una testimonianza scottante! A nulla erano serviti gli anni e anni di scherzi dei gemelli Fred e George, Molly avrebbe preso sempre sul serio i suoi affetti più cari. « Ti hanno visto Arthur!! » Il mago, seduto sulla sua comoda poltrona, si volta imbronciato verso Freddie Jr, il quale sgattaiolò via.. ma non prima di aver passato la patata bollente ad un ignaro Hugo, seduto al tavolo della cucina a bere un bicchiere di latte caldo con biscotti della nonna. « Hugo era con me, chiedete a lui! » Molly e Arthur si voltarono all'unisono in direzione per povero corvonero: una cercando conferme, l'altro un alibi. Hugo non poté far altro che abbassare la testa, ficcandosi in bocca l'ultimo biscotto. "Fingiti morto e magari non ti noteranno".

    ____________


    tumblr_nakcejIFDh1qipa7uo1_250
    Tutti là dentro sapevano in quale guaio si stessero cacciando, se nonna Molly avesse scoperto del furtarello di vino, ma nessuno ebbe veramente la forza - o la volontà - di bloccarsi. « Se tu non glielo vai a ridire, la nonna non lo saprà mai! » sottolineò Freddie a Hugo, mischiando le carte del mazzo di Taboo che Olympia aveva recuperato dal cassetto dei giochi da tavola. Non che davvero il Grifondoro reputasse Hugo una spia, tutt'altro: così dicendo, tutti si sentirono più sicuri nel ricordarsi che la colpa sarebbe stata data al povero Arthur. E allora al diavolo, giochiamo! « Inizio io! » chiuse forte gli occhi e iniziò a muovere velocemente le dita, prima di estrarre la carta con la parola che avrebbe dovuto far indovinare agli altri. Non si erano divisi in squadre, ognuno avrebbe giocato singolarmente. Aprì i grandi occhi castani, per scoprire che la parola era.. Torneo intercontinentale di Sumo categoria pesi medi 120-150 kg. Maccheccaz.... come cacchio lo spiego? « Ehm.. ok, vediamo. Manifestazione sportiv.. » Fred alzò velocemente la mano bloccando il cugino, con l'espressione di chi ha veramente capito tutto. « Coppa del mondo di quidditch!! » Tutti lo guardano scettici. Dai, era ovvio che non potesse essere così semplice! « No, bevi. » Freddie fu il primo ad inaugurare le nuove regole dell'alcoholic taboo Weasley edition.. e ne sarebbe stato il principante partecipante. « ..dicevo, manifestazione sportiva.. di atleti di grossa taglia.. » La mano di Fred scatta nuovamente al cielo, dopo aver fatto un forte rumore picchiandola entusiasta contro la coscia. « Coppa regionale di quidditch!! » Due o tre risate riempono il salone adibito a sala giochi. Ma poi, perché regionale, si chiedono quasi tutti? Perché gli atleti di grossa taglia non arrivano a gareggiare a livello mondiale? « No. Non c'entra nulla il quidditch, ok?! Prova a dire un altro sport a caso, uno qualunque, e avrai più possibilità di azzeccarla, te lo giuro! Bevi. » ..e giù un altro sorso di vinello per il Grifondoro.

    [...] Fu Tallulah ad avere l'intuizione geniale e a lei toccò far indovinare agli altri, a sua volta, la parola pescata. E così andarono avanti, sbagliando chi più chi meno e bevendo chi più chi meno. Fred da solo si era scolato quasi due confezioni, seguito a ruota da Albus che, sotto sotto, sembrava stesse sbagliando apposta per poter mandare giù un po' di alcol gratis. Erano bastati infatti pochi turni per rendere perfino lui, corrucciato e brontolone, più vivace del solito. Quando a Hugo, ci avrebbe messo la mano sul fuoco sul fatto che le sue labbra non avrebbero toccato una sola goccia di vino. Perché, andiamo, era troppo intelligente! Ma il primo sorso arrivò, per un errore banalissimo - tecnicamente il Koala è un marsupiale! Poteva essere la risposta giusta! - e arrivò il secondo, il terzo e il quarto finché le guance non si tinsero di porpora acceso e un grosso sorriso non rimase pietrificato sulle sue labbra. Era passata la mezzanotte già da qualche ora e all'unanimità, chi per stanchezza chi per ubriachezza molesta, decisero che la serata giochi si sarebbe potuta concludere così. Uno ad uno i cugini abbandonarono il salotto lasciando un Fred spiaggiato sul divano come un cetaneo, con la ridarella facilissima, e un Hugo brillo. Forse un po' più di brillo. Forse era felice, sì, ma non solo per l'alcol. « Ti ho stracciato Freddie! » esclamò il corvo, fiero della propria impresa, lasciandosi cadere a peso morto sullo stesso divano, nel punto libero dai piedi scalzi del cugino. Si stropicciò gli occhi, abbandonando gli occhiali neri sul tavolino sul quale avevano giocato. C'era solo un piccolissimo particolare, che lo scaltrissimo Hugo colse nonostante l'ottundimento da vinello da cucina: « ..però ci dobbiamo liberare della spazzatura. Nonna si alza sicuramente prima di noi, se scopre quello che abbiamo fatto ci stacca la testa uno ad uno! E.. noi staremmo dormendo.. non potremmo scappare, sai.. » Si allungò comodamente con le gambe sopra quelle di Fred, fissando il soffitto pensieroso. « Potremmo ammucchiarle tutte accanto alle pantofole di nonno, così sarà chiarissimo che se le sia scolate lui di notte. » Chiarissimo, certo. Il cervello di Hugo, solitamente veloce come un treno, era rallentato parecchio dopo quella salutare bevuta e ora viaggiava pressapoco alla velocità di una bicicletta con le rotelle e le ruote un po' sgonfie. Non era famoso per reggere così bene l'alcol, in famiglia. Cacchio.
     
    .
  2.     +1    
     
    .
    Avatar

    --
    ★★★

    Group
    Member
    Posts
    416
    Reputation
    0

    Status
    Anonymes!
    L'estate a casa Potter-Weasley è qualcosa di indimenticabile. Avete presente quei film con quelle famiglie piene zeppe di figli e nipoti messi tutti assieme in una casa di neanche cento metri quadri intenti a combinarne di tutti i colori? Bene, immaginatevi l'estate Potter-Weasley come molto peggio. Fred Weasley ha sempre amato la sua famiglia. Casinista, stramba, povera, e a tratti imbarazzante (pure parecchio imbarazzante), ma l'ha sempre amata così per com'è. Anche con nonna Molly e le sue torte alle verdure chefannobbene da ottocento kg l'una e persino con le playlist a tema only Taylor Swift di Hugo. E' per questo che ogni anno, non c'è Santo in Paradiso che tenga di fronte ad un Fred Weasley in periodo estivo desideroso di ritornare dalla sua famiglia! Compiti delle vacanze? Ma cosa! (« Fred ma li hai fatti i compiti per le vacanze? » « Il mio compito per le vacanze è non fare i compiti per le vacanze ») Viaggi con gli amici? Ma quando mai, nessun rimpianto proprio! (« No ragazzi davvero, non mi sono offeso che andrete ad Ibiza senza di me. » « FRED MOLLA LA MANDRAGORA! ») E quindi eccolo quì anche questa volta, Estate 2015 e tanta voglia di mangiare e combinare guai. O combinare guai mangiando, il sogno di ogni Fred Weasley qualunque. Quell'estate la Tana era stata un tripudio d'emozioni. La nuova generazione cresceva sempre di più, e assieme a loro si sviluppavano i caratteri, i pensieri, e persino la prima malizia. Beh certo, quella Fred l'aveva sempre avuta, ma questi son dettagli. Dettagli discutibili ed anche parecchio visibili ed imbarazzanti, ma faremo finta di nulla. O forse no. Perchè vedete, davanti ad uno come Fred Weasley è difficile far finta di nulla. Sembra che il suo intento principale sia quello di impedire a chiunque lo circondi di far finta di nulla. Prendetelo adesso, per esempio, con le braccia piene zeppe di cafonissimi brick di vino da discount, quello che piace tanto a nonno Arthur. Li aveva appena poggiati sul tavolo, non senza farne cadere accidentalmente qualcuno per terra perchè altrimenti non sarebbe da lui, ed ha proposto il gioco della vita, a sua detta. Stanno crescendo, in fin dei conti. Freddie è sempre stato uno tra i più grandi, in mezzo alla folla di piccoli Weasley (se eliminiamo i cugini grandi peddavero), e non può certo aspettare un'altra dozzina d'anni per divertirsi come si deve con la sua famiglia. Ha già aspettato abbastanza. E quindi eccolo, a proporre un alcool-taboo come si deve. Lì in sala comune Grifondoro di giochi del genere se ne fanno praticamente quasi ogni notte. Un po' per passare il tempo, un po' perchè sono quasi tutti dei cazzoni. ..Okay il motivo principale è che sono quasi tutti dei cazzoni ma dettagli. E il nostro rosso, che è di certo il cazzone più cazzone di tutti, non può mica lasciarsi scappare un'occasione del genere quando sotto il suo mirino c'è l'intera -o quasi- sua famiglia al completo. Quindi inutile dire come quella sera avrebbero giocato tutti a quella nuova versione di taboo, volenti o nolenti che fossero.

    « Finirà malissimo. » Per l'appunto, un Hugo Weasley nolente non si era fatto aspettare. Si era girato verso di lui, il rosso, assottigliando lo sguardo in quell'espressione tipica di quando sta per dire qualcosa di veramente cattivo. O imbarazzante. O solitamente cattivo ed imbarazzante assieme. « Altrimenti giochiamo ad obbligo o verità. Lo preferisci? » Panico. Vedete, obbligo o verità è un gioco già di per sè imbarazzante. Bene, quando avete un cugino come Fred Weasley capirete che da imbarazzante, tale giochino, diventerà anche potenzialmente letale. Per la vostra reputazione, con ogni probabilità. Il fatto è che sostanzialmente Fred è sempre stato un bulletto. Buono fino al midollo, è vero, con un cuore veramente grande (nonna Molly glielo dice sempre!) il suo problema è che: si è sempre divertito troppo ad imbarazzare la gente. E quando tra questa gente esistono dei soggetti come Hugo o Leo Weasley..Beh ragazzi, qua si gioca ad occhi chiusi e gamba tesa proprio! « No, Freds, l'ultima volta che ci abbiamo giocato mi hai costretta ad uscire in mezzo alla strada in bikini. » Si era lamentata Roxanne, altra potenziale vittima, nonchè sua sorella. Il rosso si era stretto nelle spalle, sul viso la sua solita aria innocente falsa quanto un paio di louboutin di nonna Molly. « E allora? E' stato divertente e non eri mica nuda! » « Era Dicembre. » Ops. Delle risate generali si levarono nell'aria, prima di esser interrotte dalla vera anima della festa: Albus. « Per me obbligo o verità è passabile. E poi abbiamo delle domande importanti da fare, tipo ad Hugo, vero Fred? » Fred annuì con fare oltremodo solenne, prima di inchiodare il cugino con lo sguardo. Non sapeva nemmeno perchè lui ed Albie l'avessero preso tanto di mira. Forse semplicemente perchè gli volevano un pizzico più bene rispetto a tutto il resto della combriccola. E si sa, con due individui oltremodo disagiati come Fred Weasley ed Albus Potter non potete certo aspettarvi che vi vogliano bene in maniera normale. Quindi, sorriso affilatissimo stampato sul viso in piena mutazione adolescenziale, il rosso schioccò la lingua al palato, inneggiando ad alta voce un: « Dobbiamo ancora capire se sei ancora vergine! » Senza alcuna vergogna. « Ehhhh? » Per poco il piccolo Hugo non si strozzò con la saliva, mentre alcune risatine scoppiarono nell'atmosfera scottante, seguite poi da qualche andiamo, lasciatelo stare a caso. Ma il duo aveva ormai iniziato, e le cose cominciate non vanno mai lasciate a metà (nonna Molly lo ha sempre detto). « Ma ovvio che sì, andiamo l'hai visto? Secondo me non l'ha mai nemmeno sfiorata una ragazza. Lulah tu che dici? » Tallulah li ignorò, com'era solita fare in situazioni del genere. Freddie si strinse nelle spalle, per niente colpito dall'atteggiamento d-i-v-i-n-o della cugina. « Andiamo Albie, un giorno guarirà da questa brutta malattia, vero Hugie? » Le guance del cugino stavano per esplodere, ma Fred ed Albus non l'avrebbero finita lì. Quello in fondo era un argomento ormai parecchio gettonato in casa Potter-Weasley una volta passata la mezzanotte (e tolta la presenza di nonni e genitori). Erano tutti abbastanza giovani e si sa, le prime esperienze vanno raccontate in un modo o nell'altro. Fred ad esempio aveva raccontato per filo e per segno le sue prime volte con Amunet ad Albus, Hugo ed un'intrusissima Malia, seppur nessuno di loro gliel'avesse mai effettivamente chiesto. « Devo ricordarti come... » Ma per fortuna, quella volta fu un delicatissimo Rudy a salvare la situazione, in un salvataggio in calcio d'angolo a vantaggio del fratello. « Sì, ci ricordiamo tutti delle tue scopate, Freds, dato che ormai è affare di stato. Mi premurerò di avvertire nonna Molly per regalarti un pacco di preservativi al prossimo Natale. Adesso giochiamo? » Severo ma giusto.

    Era stato proprio Hugo a cominciare. Ed inutile specificare quanto Freds facesse cagare in un gioco del genere. Già al primo giro era stato costretto a scolarsi due generose sorsate di vinello. E la situazione poi non era certo migliorata. « E' impazzita e rotonda » Aveva asserito Tallulah ad una certa, ricevendosi l'ennesima alzata di mano da parte del cugino, che sembrava in quel momento molto più figlio di Hermione Granger ai suoi tempi d'oro che altro. La cugina aveva sbuffato teatralmente, roteando gli occhi per poi rivolgergli un sorriso tirato e cedergli la parola. « Boccino d'oro, E' OVVIO!! » Squittì il Grifondoro, con tono di voce saccente. Hugo gli rivolse uno sguardo scettico, le guance rosse per i primi sintomi dell'alcool. « Ma è possibile che pensi solo al quidditch? » Lui che pensa solo al quidditch? Andiamo! Si girò verso il resto dei suoi cugini, l'espressione palesemente sconvolta. Ma non gli giunse nemmeno un minimo di man forte, neppure da Albus, che anzi gli lanciò uno sguardo da "zi, stavolta non ti posso parare il culo". Allora prese a sbuffare, mollando una spallata al suo avversario. « Non penso solo al quidditch. Ci sono anche cose più importanti. Tipo... » La famiglia? L'amore? La scuola? La pace nel mondo? « Le tette. » ....Ah. « E comunque se non è il quidditch allora è palesemente nonna Molly. Impazzita e rotonda: lei quando si arrabbia con nonno Arthur e le sue paperelle di gomma, fisso! »

    tumblr_otvin2CQWP1u78kk1o3_400
    « Ti ho stracciato Freddie! » Rotea lo sguardo verso il cugino, la mano poggiata sulla pancia e l'espressione oltremodo assente, prima che una risata gli scuota il petto, senza un motivo ben preciso. Un Fred Weasley visibilmente ubriaco è spiaggiato su quel divano dal quale con ogni probabilità riuscirà a scrostarsi tra non meno di dieci ore. La serata era continuata nel migliore dei modi: ubriacandosi ammerda col vinello di nonna Molly. Avevano continuato a giocare per ore, fin quando molti di loro non avevano deciso di levare le tende prima di ridursi a strisciare per tornare alle proprie camere. Persino Hugo, l'unico che era rimasto lì assieme a lui, sembrava essersi divertito nella giusta maniera. Non l'aveva mai visto così brillo, e in realtà era sicuro fosse astemio, o qualsiasi sia quella parola brutta per indicare quella malattia della gente che non si ubriaca. « Sì, è vero ma..Ma non vale! Tua madre è Hermione Granger! ..E nella mia testa aveva un senso quando l'ho pensata, ma adesso non me lo ricordo più. » Si poggia due dita sotto il mento come per pensare, ma non passano nemmeno due minuti che ha già dimenticato cosa abbia detto nell'arco di quella manciata di secondi. Hugo si toglie gli occhiali per adagiarli sul tavolo, prima di poggiare le proprie gambe sulle sue. Si lamenta appena, il rosso, per poi scoppiare nuovamente a ridere. « ..però ci dobbiamo liberare della spazzatura. Nonna si alza sicuramente prima di noi, se scopre quello che abbiamo fatto ci stacca la testa uno ad uno! E.. noi staremmo dormendo.. non potremmo scappare, sai..Potremmo ammucchiarle tutte accanto alle pantofole di nonno, così sarà chiarissimo che se le sia scolate lui di notte » Lo osserva per qualche istante in silenzio, prima che l'ennesima risata aleggi nell'aria. Si mette seduto dunque, le gambe incrociate e lo sguardo fisso sul cugino. « Di' un po' tu da quando sei così mastermind cattivissimo? » Domanda ridacchiando, assottigliando appena i grandi occhi ambrati. Non sa se si tratti degli effetti dell'alcool -che tendono a renderlo ancora più molesto del normale- o chissà cos'altro, ma deve ammettere che Hugo sta crescendo davvero bene. Non si è mai soffermato più di tanto sull'aspetto del cugino perchè in primis, sono amici (e cugini), in secondis ..Ew. Ma in quel momento..Beh, c'è qualcosa di strano in Fred, di davvero molto strano. Lo sta fissano insistentemente da qualche minuto ormai, l'espressione assorta come quando c'è qualche scena porno ne Il trono di spade. Schiocca la lingua al palato poi, sorridendo. « Lo sai che sei tanto più carino senza occhiali? » Asserisce all'improvviso, il tono di voce misto tra l'affettuoso e..l'ambiguo. Si sporge verso di lui, per guardarlo più da vicino, prima di annuire convinto. « Sì, decisamente tanto più carino. Dovresti usare quelle cose che usano i babbani per vederci pure senza occhiali. O farti insegnare qualche incantesimo da tua madre che tanto sicuro ne conosce. Sai quante ragazzine conquisteresti? » Gli infila una mano fra i capelli, spettinandoli un po'. « Ecco, così conquisteresti persino me! » Di nuovo, scoppia a ridere, scoccandogli un bacio sulla fronte. « A proposito di ragazzine... » Una strana scintilla illumina lo sguardo del rosso « Non hai risposto alla domanda, prima. Davvero sei ancora..Insomma, non l'hai mai fatto? » Si passa una mano sulla barba, sorridendo « Almeno alla prima base con qualcuna ci sei arrivato, vero? Non dirmi di no, che altrimenti è gravissimo e bisogna rimediare. » L'espressione si fa serissima per qualche istante. « Oh non preoccuparti per la spazzatura, dopo ci pensiamo, tanto sono sicuro che avremo modo di rimanere svegli ancora per un bel po', stanotte. Vero Hugie? » Gli fa l'occhiolino, prima di ridistendersi sul divano, alzato sui gomiti. Alcool o non alcool, questo è il dilemma.


    Edited by boys don't cry - 17/10/2017, 23:33
     
    .
  3.     +1    
     
    .
    Avatar

    Ravenclaw pride
    ★★★

    Group
    Member
    Posts
    214
    Reputation
    0

    Status
    Anonymes!
    tumblr_mhgkqeU8Br1r4v34qo1_250
    Era quello che Hugo più amava delle vacanze estive alla Tana: la spensieratezza. Era il rimanere alzato fino a notte fonda senza temere la sveglia della mattina, senza il pensiero di aver gli occhi troppo pesanti per seguire un'altra noiosissima lezione di aritmanzia o avere il cervello scollegato per finire il saggio di trasfigurazione; era il picchiettare contro la gamba di suo cugino, intimandogli con un "sssssshh" rumoroso di fare silenzio per non svegliare tutti, salvo poi non riuscire a trattenere una risata ancora più forte; era avere sempre qualcuno su cui contare, per un po' di compagnia e divertimento. Quella sera era toccato a Freddie, come molte altre sere. Fred Weasley Jr non solo era tra i più forti collanti della famiglia, uno spirito di fuoco capace di ravvivare ogni incontro e tenere tutti uniti; era quel passo oltre che Hugo aveva fatto, sulla linea che divide i parenti dagli amici. Fred era quello: parente, amico, confidente e molto altro. Conosceva tutto di lui, dal numero di scarpe alla segreta passione per il sorbetto al mandarino, dalle sue sgangherate e confusionarie aspirazioni per il futuro al racconto dettagliato, con dovizia di particolari, della sua prima volta con Amunet Carrow. Pensare a loro due insieme lo fece rabbrividire un poco, la prima volta che il rosso prese a braccetto lui e Albus e iniziò a narrare le intrepide gesta di Weasley il Conquistatore. Che. Vergogna. Non era riuscito ad incrociare lo sguardo della Serpeverde per mesi, ogni volta che la incrociava per i corridoi di casa o a scuola. Certi dettagli, insomma, se li sarebbe volentieri risparmiati ma Freddie era fatto così, un'anima candida che non sapeva tenersi le cose per sé.. comunque detto "pettegolo". Lo si amava così. « Sì, è vero ma..Ma non vale! Tua madre è Hermione Granger! ..E nella mia testa aveva un senso quando l'ho pensata, ma adesso non me lo ricordo più. » Mh? Assottigliò gli occhietti color del cioccolato per inquadrare bene, oltre la miopia galoppante, suo cugino e soprattutto ciò che avrebbe voluto dire con quelle parole. Ma il cugino rimase sfocato alla vista e il senso delle sue parole? Non pervenuto. Quindi fece l'unica cosa che poteva fare: ridere insieme a lui di qualcosa che, sotto i fumi del fortissimo vinello da cucina, sembrava davvero divertente. A onor del vero, comunque, molte delle cose che Freddie diceva o faceva gli sembravano divertenti anche da sobrio, anche se il 90% delle volte tendeva a non dirglielo o si sarebbe esaltato troppo, continuando a fare il buffone per tutto il giorno. E' come quando mangi troppi zuccheri e ti esplode il cervello: a Freddie Weasley capitava esattamente lo stesso, ma con le attenzioni della gente. « Di' un po' tu da quando sei così mastermind cattivissimo? » Il piccolo corvonero sghignazzò, picchiattandosi la tempia con l'indice e lanciando al cugino un'occhiata che voleva essere maliziosa.. e che probabilmente lo fece sembrare più simile ad un neonato di troll. « E' il mio superpotere! Sono come Batman.. » ma anche così, più ubriaco che brillo, la sua stessa affermazione suonò talmente ridicola da fargli storcere il naso. « ..cioè ci stiamo lavorando, work in progress, ma ci siamo quasi. Come Batman, assicurato! » In fondo gli mancava solo un corpo mozzafiato, un fine allenamento di pericolose arti marziali, un maggiordomo con un passato top secret e un qualche fantastiliardo di dollari. Ci siamo quasi. Con le dita incrociate sopra la pancia e lo sguardo perso nel mondo sfocato senza occhiali, chiuso nella sua bolla di ebrezza si ritrovò a pensare a quale sarebbe potuto essere il passo successivo per diventare Batman - nascondere i brick di vinello era la soluzione corretta, perché altrimenti Nonna Molly non l'avrebbe fatto arrivare vivo ai quindici anni! - quando si accorse dello sguardo insistente di suo cugino su di sé. Un po' troppo insistente. « Lo sai che sei tanto più carino senza occhiali? » ...cosa? Sbatté gli occhioni, confuso. Avrebbe voluto chiederglielo, ma non sapeva bene come. In realtà, non sapeva neanche bene perché avrebbe dovuto indagare. Tutto ciò che sapeva per certo era il montare di una deliziosa sensazione di calore all'altezza delle guance, correlata da un sorriso novello. « Grazie! ...credo. » Il rosso lasciò la sua posizione da balenottero spiaggiato e gli si avvicinò, di poco, squadrandolo da capo a piedi. Solo perché: « Sì, decisamente tanto più carino. Dovresti usare quelle cose che usano i babbani per vederci pure senza occhiali. O farti insegnare qualche incantesimo da tua madre che tanto sicuro ne conosce. Sai quante ragazzine conquisteresti? Ecco, così conquisteresti persino me! » si sporse ulteriormente, il grifondoro, per arruffare i capelli del cuginetto e, ridendogli in faccia, lasciargli un grosso bacio sulla fronte. Hugo rispose a tono, ridendolo e allontanandolo bonariamente con entrambe le mani sul suo petto, piegandosi poi su sé stesso scosso dalle risate. « Allora le userò davvero, le lenti a contatto! Tu non ne hai bisogno invece, sei già bello così, mi conquisti già! » E dire che ci aveva pensato davvero un'infinità di volte, perfino Hermione gliele aveva consigliate, ma abbandonare quei grossi occhialoni gli dava una sensazione strana. Come se camminasse nudo per strada. Gli sarebbero serviti ancora un paio di anni, prima di riuscire ad usarle con successo. Trattenne a stento uno sbadiglio, ma suo cugino al contrario sembrava ancora parecchio vispo e tornò prontamente all'attacco quando l'occasione fu favorevole. « A proposito di ragazzine... non hai risposto alla domanda, prima. Davvero sei ancora..Insomma, non l'hai mai fatto? » Eccolo là, di nuovo, Fred Jr. alle prese con il fatidico quesito da un milione di galeoni, quello che puntualmente riproponeva due o tre volte al mese e da cui non riusciva ad allontanarsi. Ma sei ancora vergine Hugie? Il corvonero sbuffò, abbassando lo sguardo: da sobrio era più facile essere allusivi o campare per aria qualche scusa, in modo da evitare un argomento tanto imbarazzante. « Almeno alla prima base con qualcuna ci sei arrivato, vero? Non dirmi di no, che altrimenti è gravissimo e bisogna rimediare. » Si grattò la testa, imbarazzato. Ma cos'era tutta quella smania di dover perdere la verginità il prima possibile? Sì, sono ancora vergine gente e sì, vorrei aspettare la persona giusta, grazie! Aveva solo quattordici anni, pensava, e tutta una vita davanti. Si guardò intorno e la soluzione parve talmente scontata da farlo sentire stupido: il vinello! Il piano era semplice ma geniale, allontanarsi furtivamente dal cugino curioso con la scusa di buttare tutta la spazzatura e poi defilarsi in camera, lontano da domande scomode. Tuttavia.. « Oh non preoccuparti per la spazzatura, dopo ci pensiamo, tanto sono sicuro che avremo modo di rimanere svegli ancora per un bel po', stanotte. Vero Hugie? » Chi sarebbe il mastermind cattivissimo, ora? Quel vinello doveva avere un effetto particolarmente fortificante, sui neuroni di Fred Weasley.. o particolarmente debilitante sui suoi, cosa molto probabile. « E certo, è ancora presto! La notte è giovane.. » e a me non vengono in mente altre scuse. Era certo che Freddie l'avrebbe seguito pure in bagno, pur di ottenere finalmente la sua verità. E allora diamogliela, la verità. « Ok te lo dico, ma tu non farne un affare di stato ok? E non prendermi in giro.. e non andare a dirlo agli altri.. vabbè tanto lo farai lo stesso. » Non aveva neanche bisogno di rifletterci su. Si stropicciò gli occhi col dorso della mano e portò le ginocchia al petto, abbracciando le gambe con entrambe le braccia. « ..sì, davvero. Non ho mai combinato niente con nessuna. E' che semplicemente non è mai successo. Ehi, non fare quella faccia! » gli mollò un calcio veloce, per prevenire ogni possibile commento. Come se fosse possibile prevenirlo, Freddie avrebbe commentato quella notizia anche con un calzino sporco infilato in bocca! Abbassò gli occhi ai piedi, ancora coperti dai propri calzini. ...e se.. ci provassi? Naaaa. Commenta lo stesso. « Parli facile tu! Sei bello, alto, popolare, giochi a quidditch e hai una ragazza! Avessi anch'io un'Amunet forse le avrei fatte pure io le mie cose! Che poi.. che nome è Amunet? Non ti ispira di piramidi? A-mu-net. Cose egizie. Boh. » E stava divagando, colpa dell'alcol e dell'imbarazzo che insieme aveano creato un mix esplosivo. « Scusa, non era una critica alla tua ragazza.. sono belle le piramidi! Anche Amunet.. ma non in quel senso. Cioè anche in quel senso perché non è mica brutta, però.. ecco, io una ragazza che mi piace ce l'avrei ma.. prometti di non ridere se ti dico chi è? » I due cugini si guardarono e negli occhi di Fred lesse esattamente quella risata che gli aveva promesso di non buttar fuori. Ma perché si ostinava a fargli fare promesse da ubriaco? Sbuffò ancora, poggiando la fronte sulle ginocchia e lasciando passare alcuni secondi per prendere il coraggio di dire ad alta voce quel nome. Tre.. due.. uno.. « Beatrice Morgenstern. » Il silenzio calò improvvisamente, prima che Freddie esplodesse in una risata che fu costretto a soffocare in uno dei cuscini del divano. Perché sì, nessuno a scuola avrebbe potuto pensare ad una coppia più strampalata e peggio assortita di Hugo Weasley e Tris Morgenstern! Il Corvonero e la Grifondoro, il secchione e la nazista! Beatrice aveva appena ricevuto la spilla da caposcuola dei grifondoro e Hugo non riusciva a non vedere in lei, oltre ad una folgorante bellezza, quel certo non-so-ché che gli faceva pensare a Lara Croft. Chi è il pazzo a cui non piace Lara Croft? Ecco, non Hugo. Purtroppo per loro, la loro era una storia fallita in partenza, senza neppure il beneplacito del destino che fornisse loro uno shipname decente: #trugo? #trigo? No, non avrebbe mai funzionato tra i due. « Altro che prima base, Fred... non sono neanche arrivato in panchina. » sospirò, mogio. L'euforia stava calando, lasciando spazio ad un'inaspettata sbronza triste. Triste e pure vergine! Che vergogna.
     
    .
  4.     +1    
     
    .
    Avatar

    --
    ★★★

    Group
    Member
    Posts
    416
    Reputation
    0

    Status
    Anonymes!
    « E' il mio superpotere! Sono come Batman....cioè ci stiamo lavorando, work in progress, ma ci siamo quasi. Come Batman, assicurato! » L'ennesima risata scuote il petto del rosso. Quando si trova assieme ad Hugo, che per il nostro Fred sarà sempre e solo Hugie, non può fare a meno di ridere. E' fatto così, il piccolo ma grande Hugie. Un'esplosione d'ironia, nerdismo varo, simpatia e tanto, tanto disagio! Lo conosce da una vita ormai. Da quando erano in fasce e le loro mamme li poggiavano assieme sul letto di nonna Molly per cambiar loro il pannolino, o li costringevano a fare il bagnetto assieme. Per quanto si diverta a prenderlo in giro praticamente sempre, Fred gli vuole un mondo di bene. Sebbene si atteggi a menefreghista nei suoi confronti un giorno sì e l'altro pure, facendolo vergognare di fronte all'intera famiglia o l'intera scuola, il rosso tiene così tanto a lui che non riuscirebbe mai e poi mai a pensare ad una vita senza la sua costante presenza. Scemo, vergine, secchione, gli vuole bene così per com'è. E niente e nessuno potrà mai cambiarlo, di questo ne è certo. « Io che faccio, in quel caso? Batgirl o Poison Ivy? Insomma, i capelli rossi ci stanno! » Scherza, ridacchiando, mentre già si immagina con addosso una tutina attillata verde e delle foglie appiccicate qua e là. « Ti immagini me nudo, verde e ricoperto di foglie? Da infarto! » Scoppia a ridere a quel punto, poggiandosi una mano sulla pancia, mentre i muscoli dell'addome iniziano a fargli male per quante volte la sua risata ben poco delicata è esplosa nel giro di pochi minuti. Dovrebbe darsi una calmata prima che tutto ciò che ha mangiato e bevuto nelle ultime ore risalga di colpo costringendolo a ritappezzare tutta la Tana. « Allora le userò davvero, le lenti a contatto! Tu non ne hai bisogno invece, sei già bello così, mi conquisti già! » Si passa una mano fra i capelli con tanto di swishh, rispondendo al complimento del cugino con un occhiolino che ha dell'ambiguo. In una situazione differente l'avrebbe preso in giro mollandogli un pugno sulla spalla e bullizzandolo per il resto dei suoi giorni per una confessione di questo tipo, ma...Beh, ormai l'avrete capito che un Fred ubriaco è un Fred con il quale è impossibile avere delle certezze che siano razionali. L'istinto prende il sopravvento, durante quelle situazioni, l'istinto e...L'idiozia, quella non manca mai. Aspetta dunque in religioso silenzio la risposta del poverino. Religioso silenzio=sguardo molesto ed espressione ancora più molesta. Che poi non sa neanche perchè gli interessi tanto se Hugie sia vergine o meno. E' solo che...Andiamo! L'avete visto? E' inconcepibile che nessuna ragazza ci abbia mai fatto un pensierino sopra. Nonostante non gliel'abbia mai detto, ma anzi abbia contribuito a chiamarlo sgorbio, rospo, pulcino, folletto e chissà quanti altri nomignoli di dubbio gusto praticamente quotidianamente, ha sempre pensato che il piccolo Hugie sia davvero un bel ragazzo. Ragazzino, forse sarebbe il termine giusto, ma dettagli. Con quegli occhioni da cerbiatto color nocciola, e quei capelli scuri, Hugo si è sempre distinto tra la folla lentigginosa e pel di carota di loro Weasley. Con un fisichino niente male nonostante la giovane età, testimone precoce di un futuro alquanto prospero, Hugie rispecchiava il prototipo di ragazzo che se Weasley fosse stato una donna, non si sarebbe proprio lasciato sfuggire da sotto il naso. Questo però non gliel'avrebbe mai confessato. ..Per ora! « E certo, è ancora presto! La notte è giovane.. » Freddie annuisce, cogliendo il visibile disagio dell'altro e decidendo di rincarare la dose con un: « E sai quante cose si possono fare in una notte? » sussurrato con tono equivoco e oltremodo ambiguo. « Ok te lo dico, ma tu non farne un affare di stato ok? E non prendermi in giro.. e non andare a dirlo agli altri.. vabbè tanto lo farai lo stesso. » Annuisce, stringendosi nelle spalle. Mai dire un segreto ad uno come Fred Weasley, se non volete rivederlo l'indomani stampato su un qualche striscione nel bel mezzo della Sala Grande di Hogwarts. Non lo fa nemmeno apposta il giovane Weasley, ad esser così..Pettegolo. E' solo che c'è nato, è fatto così. La reincarnazione di Loki, dio dell'inganno in persona, solo con la tinta per i capelli sbagliata. Un guaio! E poi diciamocelo, la verginità di Hugo non è un segreto da tipo..Mai. Basta anche solo guardarlo in presenza delle ragazze, della serie che Raji di The Big Bang Theory in confronto è Mr Grey di 50 Sfumature! Ha sempre trovato oltremodo tenero quest'aspetto del cugino. Quell'innocenza che lui, dal canto suo, ha perso ormai da fin troppo tempo. Chissà, forse lo invidia pure un po' ed invidia il fortunato che un giorno riuscirà a beccarsi questo gioiello nascosto del piccolo Weasley! « ..sì, davvero. Non ho mai combinato niente con nessuna. E' che semplicemente non è mai successo. Ehi, non fare quella faccia! » Spalanca la bocca, parando il calcio del cugino con un braccio. « Ed io ancora ti parlo. Ma cosa mi stai dicendo? Cosaaaaa?! Qua la situazione è più critica di quanto pensassi!! » Urla senza freno alcuno, discreto come una canzone di Nicki Minaj. « Parli facile tu! Sei bello, alto, popolare, giochi a quidditch e hai una ragazza! Avessi anch'io un'Amunet forse le avrei fatte pure io le mie cose! Che poi.. che nome è Amunet? Non ti ispira di piramidi? A-mu-net. Cose egizie. Boh. » Inarca un sopracciglio, confuso da quelle ultime parole, ma i precedenti complimenti lo portano a dimenticarsene ben presto, mentre un sorriso da diva qual'è si staglia sul suo viso. Poco esibizionista questo Weasley. Ride, per l'ennesima volta, muovendo le gambe per circondare il busto dell'altro. La prima gamba da una parte, la seconda dall'altra, fronte retro per incastrarlo perfettamente. Fa forza per provare a sollevarlo in un gesto senza alcun senso -ma che alcune volte si è trovato a fare con Amunet facendosela finire addosso- e dopo il fallimento, scuote la testa, e la risata continua. « Con tutti questi complimenti potrei quasi pensare che non hai ancora una ragazza perchè in realtà sei innamorato di me. Che fai Hugie? Mi devi confessare qualcosa? Mmhh mh? » Muove la gamba dietro la sua schiena accompagnando le sue parole. « Scusa, non era una critica alla tua ragazza.. sono belle le piramidi! Anche Amunet.. ma non in quel senso. Cioè anche in quel senso perché non è mica brutta, però.. - « Okay ora inizi ad essere sospetto, facciamo che la smetti di parlare di Mun? » -ecco, io una ragazza che mi piace ce l'avrei ma.. prometti di non ridere se ti dico chi è? » Si scosta a quel punto, liberandolo da quella morsa e tornando a mettersi seduto, le gambe incrociate e l'ombra di una risata prossima all'esplosione a decorargli il viso leggermente paonazzo per via dell'alcool. Hugo ha una cotta, questa sì che è bella! Non l'avrebbe mai creduta una cosa possibile. Anzi tante di quelle volte assieme ad Albus avevano fatto scommesse sul fatto che con ogni probabilità il loro cuginetto era o anormale o asessuato ...E quindi anormale.
    tumblr_inline_ovu5721AkY1qlt39u_400
    E invece..Quante rivelazioni in quella serata! Cerca di darsi un certo contegno mentre annuisce, negli occhi quella scintilla solita di quando si trova di fronte ad uno scoop bello e buono. « Giuro sulle tette di Melisandre, dovesse diventare un giorno una vecchia decrepita se dovessi spezzare la promessa! » Lui per primo scoprirà quale ragazzetta occupa il cuoricino del piccolo Weasley. Per Merlino che onore! Chissà, sarà forse la Browning, la tassorosso dal naso pieno di lentiggini ed i capelli color grano del terzo anno? O forse Scout Gallagher, la rossa focosa della sua stessa casata? « Beatrice Morgenstern. » Silenzio. Lo fissa con lo sguardo sbarrato e la bocca che lentamente si spalanca per la sorpresa, prima di scoppiare in una risata così fragorosa da esser costretto a soffocarla con uno dei cuscini del divano. « No dai non ci credooooooo! » Squittì, tentando di riprender fiato mentre ancora sembrava in preda alle convulsioni nel tentativo di bloccare quella risata inarrestabile. La Morgenstern. Quella Morgenstern. Da poco tempo Caposcuola dei Grifondoro, nazista nell'animo e con un caratterino da Daenerys Targaryen nelle ultime stagioni di Game of Thrones. La stessa Morgenstern che sembrava aver preso a vizio metterlo ingiustamente in punizione un giorno sì e l'altro pure. L'intramontabile per eccellenza. La frigida per per antonomasia. La Madonna Immacolata verissima!! « Altro che prima base, Fred... non sono neanche arrivato in panchina. » Lo vede sospirare, mogio e sconsolato. « Hugie su quella lì non ci ho mai fatto un pensierino nemmeno io! Quella te lo stacca a morsi se solo ci provi ad arrivare anche ad un quarto di prima base! » Cerca di consolarlo, molto male, ma è pur sempre un tentativo. Dirgli che non ha nessuna speranza non è proprio il modo migliore, Freddie. Gli si affianca, sgusciandogli un braccio attraverso le spalle per stringerlo a sè, il viso vicino al suo. Gli lascia un bacino sull'orecchio ed un altro sulla tempia. « Non ti voglio vedere triste, piccolo cuoricino spezzato mio! » Terzo bacio sulla guancia, prima di scostarsi, inginocchiandosi sul divano proprio accanto a lui. « Ho un'idea geniale! » Ahia « Farò in modo di farvi incontrare. Non stare a rimuginare sul come, lo sai che sono un genio in queste cose. Tu dovrai solo chiederle di uscire. MA! Se dovete uscire, devi farmi vedere di cosa sei capace. Forza, fai finta che io sia la Morgenstern » Si cala lo scollo della maglietta e si piazza due mani sui pettorali, provando a comprimerli per imitare due tette « Come me lo dai un bacio? » Lo osserva, passandosi la lingua sulle labbra e sorridendo, molesto. « Proviamo prima quello a stampo. Se non lo fai ...Al momento non mi viene alcun ricatto pericoloso in mente, ma mi conosci, meglio se lo fai. Poi ti insegno il livello successivo: la lingua! » Occhiolino « Su, Hugie, non farmi aspettare. »
     
    .
  5.     +1    
     
    .
    Avatar

    Ravenclaw pride
    ★★★

    Group
    Member
    Posts
    214
    Reputation
    0

    Status
    Anonymes!
    « Con tutti questi complimenti potrei quasi pensare che non hai ancora una ragazza perchè in realtà sei innamorato di me. Che fai Hugie? Mi devi confessare qualcosa? Mmhh mh? » Fred rideva a crepapelle ininterrottamente e Hugo lo accompagnava di rimando, un po' per via dell'euforia che ancora il vinello gli stava regalando, un po' per quella strana presa che il cugino aveva provato, con le gambe avvolte intorno all'intero corpo del piccolo Weasley. Aveva creato una tenaglia con le sue lunghe gambe da sedicenne, ma non aveva funzionato granché. Solo il tentativo, però, l'aveva fatto ridere parecchio. L'alcol aveva un effetto molto particolare sul cugino Freddie, ormai in casa lo sapevano tutti! Ecco perché i grandi tenevano sempre il vino lontano dal suo bicchiere, a tavola. Sapeva diventare particolarmente molesto, come quella volta che dopo due bicchieri di rosso aveva iniziato a sollevare la gonna di nonna Molly per scherzo, tra le risate generali - in primis di zio George, che incitava il figlio. Sì, decisamente molesto! Ma a farlo ridere, un po', erano state anche le sue parole. Si stavano riempendo di complimenti, i due cugini, ma il solo pensiero in effetti gli faceva un po' ridere. Io innamorato di Freddie? Io innamorato di un ragazzo in generale?! Questa sì che è bella! Non che fosse categoricamente contrario alla cosa, Ron e Hermione si erano sforzati entrambi per impartire al loro piccolo un'educazione che fosse il più possibile rispettosa di ogni diversità: figurarsi, sua madre, proprio quando aveva l'età di Hugo, aveva creato un comitato per la salvaguardia degli elfi domestici! Un po' di omosessualità non l'avrebbe certo spaventata! Semplicemente, non ci aveva mai pensato. L'universo dei sentimenti e della sessualità era, per il piccolo Hugo Weasley, ancora totalmente inesplorato. Inesplorato, sì, ma non precluso! Perché perfino allora, da quattordicenne senza alcuna conoscenza del sesso e delle ragazze - che non fossero i racconti dei suoi cugini - sentiva dentro un florido mondo che stava sbocciando e che cresceva di giorno in giorno. Fred e Albus ci scherzavano spesso, e l'avrebbero fatto anche in futuro, ma Hugo sentiva che ciò che aveva dentro era qualcosa di speciale da custodire e donare alla persona più giusta, per cui non poteva certo sprecarlo con la prima ragazza utile. La Browning o la Cooper potevano anche essere delle belle ragazzine, come gli ripetevano sempre i cugini cercando di spingere Hugo all'attacco, ma se non sentiva niente nei loro confronti che ci poteva fare? C'era però un'altra per cui sentiva battere il cuore più forte al solo vederla, un nome che Fred stava aspettando con talmente tanta curiosità da aver perfino abbandonato la sua morsa a tenaglia, per mettersi seduto composto e in attesa. Ah, Hugo sapeva benissimo che quel momento di confessione sarebbe stata un'arma a doppio taglio: utilissimo, certo, ma pericoloso. Che cavolo gli era venuto in mente? Fred aveva la lingua lunga - in ogni senso, a giudicare dai suoi racconti variopinti! - non se lo sarebbe mai tenuto per sé! Già immaginava, il povero corvonero, l'indomani: Freddie avrebbe raccontato il suo piccolo segreto praticamente a tutti coloro dotati di orecchie che avesse incontrato, gnomi da giardino inclusi! Sempre che avesse ricordato qualcosa, vista la sbronza che si era preso. Nel dubbio, pensò Hugo, l'avrebbe fatto bere ancora e ancora, per dimenticare tutto. Sì, perché ormai era troppo tardi per tornare indietro o rimangiarsi tutto. « Giuro sulle tette di Melisandre, dovesse diventare un giorno una vecchia decrepita se dovessi spezzare la promessa! » Ingenuamente, il giuramento di Fred gli diede coraggio: andiamo, aveva giurato sulle tette di Melisandre! Da quando avevano iniziato a guardare Game of Thrones insieme, suo cugino si era particolarmente fissato con Melisandre, e come dargli torto? Rossa e bellissima, sembrava zia Ginny! Quanto a Hugo, a lui piaceva un sacco anche ser Loras Tyrell. Per il personaggio, sia chiaro. E così, convinto della buona fede del cugino che di certo non gli avrebbe riso in faccia né sarebbe andato a spiattellare ai quattro venti un segreto che lo imbarazzava, sputò fuori il rospo. Beatrice Morgenstern. Istintivamente, la mente di Hugo iniziò a contare i secondi che passarono dalla rivelazione alla reazione di Fred. Uno.. due... tr- e rise. Rise davvero tanto. « Smettila. » bofonchiò un piccolo Hugo accigliato da quella reazione. Che c'era da ridere, era tanto fuori dal mondo che potesse piacergli Beatrice? Andiamo, era bellissima e con un carattere forte! No, in realtà era fuori dal mondo esattamente il contrario: Hugo non era bellissimo e non aveva un carattere forte, questo pensava di sé il corvonero. Eppure continuava a sognare il giorno in cui sarebbe riuscito ad invitare Beatrice al ballo scolastico, là dove sarebbe iniziato tutto. Hugo e Beatrice, tutti ne avrebbero parlato! Proprio come nei film « No dai non ci credooooooo! » - « Smettila!! » ma niente, la notizia l'aveva fatto talmente tanto ridere che aveva dovuto perfino soffocare la risata con un cuscino, il maledetto. Hugo era talmente imbarazzato e talmente rosso in viso, che non trovò altra soluzione che placcare il cugino, lanciandosi letteralmente sopra di lui, per bloccargli il cuscino sopra il viso.
    tumblr_my4pdysFyY1rt1vwyo6_250
    « SmettilaaaaaaaAaAaAaAaAa!! » squittì, prima di tornarsene mogio nel suo angolino. Altro che prima base, non sono nemmeno arrivato in panchina. « Hugie su quella lì non ci ho mai fatto un pensierino nemmeno io! Quella te lo stacca a morsi se solo ci provi ad arrivare anche ad un quarto di prima base! » E lo sapeva Hugie, lo sapeva eccome! Beatrice Morgenstern lo terrorizzava, in un certo senso, sebbene le poche volte che aveva avuto modo di scambiare due parole con lei la Grifondoro si era dimostrata molto dolce nei suoi confronti. Come quando ti avvicini ad un gattino, pressapoco. Era così che lo vedevano praticamente tutti, quel piccolo Hugie quattordicenne, come un gattino dolcissimo. Perché nessuno si accorgeva che stava diventando un uomo?! Non era più un bambino, lui! Eppure non sapeva proprio come dimostrarlo. Ci si sentiva, bambino, impantanato nel suo vecchio sé incapace di andare avanti. Si portò le ginocchia al petto avvolgendo le gambe con le braccia, sbuffando rumorosamente. Che palle! « Non ti voglio vedere triste, piccolo cuoricino spezzato mio! » Freddie gli scivolò accanto e iniziò a sbaciucchiarlo, ma senza successo: un bel broncio, molto maturo, ormai aveva preso la residenza sul visino di Hugo Weasley e proprio non ne voleva sapere di andare via.. almeno fino a che Fred non disse le sue parole magiche. « Ho un'idea geniale! » Sgranò gli occhi. Cos'era quella negli occhi di Hugo, paura? « No! » mugolò, scuotendo la testa. Ma il rosso era partito per la tangente, cosa che avrebbe fatto in ogni caso.. figurarsi con due confezioni di vinello da tavola in corpo! « Farò in modo di farvi incontrare.. » - « No, Freddie!! » - « Non stare a rimuginare sul come, lo sai che sono un genio in queste cose. Tu dovrai solo chiederle di uscire.. » « NO!! » Fred Weasley era un vero e proprio maestro nell'avere "idee geniali" che si rivelavano essere delle vere e proprie catastrofi. Ognuno ha il proprio talento, in fondo: Hugo il guizzo geniale del detective, Fred una cosmica calamita per i guai. Non era neppure colpa sua! Accadeva e basta. In fondo, a tutti era sembrata un'idea veramente simpatica prendere uno slittino da neve e vedere se fosse possibile usarlo nelle ampie scalinate da Hogwarts per fare il tragitto Torre di Grifondoro - Sala Grande! Chi avrebbe mai potuto vedere quel povero elfo domestico, che venne letteralmente travolto e lanciato contro il muro? Nessuno! Tutta la scuola rimase senza merenda per un mese intero, per colpa di una piccola, innocente idea geniale. Eppure, Freddie quella sera si sentiva proprio in vena di idee geniali. Non era certo finita lì. « MA! Se dovete uscire, devi farmi vedere di cosa sei capace. Forza, fai finta che io sia la Morgenstern. » In che senso? Presto spiegato dalla scollatura della maglia di Freddie che divenne più ampia, dai suoi pettorali pressati per sembrare un seno, dalla sua lingua umida sulle sue labbra. Ebbe un sussulto, il povero Hugie, anche se non seppe dire bene di che natura. « Come me lo dai un bacio?» Si mise a ridacchiare, sempre più nervosamente, mentre col passare dei secondi aumentava la consapevolezza che Fred non stesse affatto scherzando. Continuava a palparsi il petto, a mordicchiarsi le labbra, a guardarlo come se fosse un vassoio pieno di stuzzichini. Insomma, lo guarda come avrebbe voluto essere guardato a Beatrice Morgenstern, né più né meno. « ...mi fai un po' paura. » Fred alcolico era un Fred imprevedibile. Eppure, suo cugino rimase drasticamente fermo sulla sua idea geniale #2. « Proviamo prima quello a stampo. Se non lo fai ...Al momento non mi viene alcun ricatto pericoloso in mente, ma mi conosci, meglio se lo fai. Poi ti insegno il livello successivo: la lingua! » Hugo smise di ridere, di fronte a quel ricatto bello e buono. Era serissimo Freddie! Lo era sempre quando minacciava, come il piccolo Hugie aveva imparato a proprie spese. Come quando, da piccoli, Hugo si era rifiutato di prestare a Fred la sua nuovissima lente di ingrandimento incantata perché vedesse le cose microscopiche o lontanissimo, a seconda degli usi. Gliel'avrebbe rotta senz'altro, quel demonio di un Fred!!
    Nqcg2xA
    Il rosso provò a minacciarlo senza successo e fu allora che attuò la sua malefica vendetta. Con la scusa di una merenda in compagnia di zia Hermione, si intrufolò in camera del cugino per rubargli tutte le action figures degli Avengers, che sparse per la città segnandoli su una mappa che lasciò a Hugo. "Chissà se li ritrovi ((((((: " gli aveva scritto per messaggio. Hulk non lo ritrovò mai. « Su, Hugie, non farmi aspettare. » Oh cielo! Vabbè, Hugie, dai.. è come un bacino sulla guancia. Ma è sulla bocca. E' facile. « Ok.. ok... » bofonchiò imbarazzatissimo, mettendosi in ginocchio sul divano proprio come Fred, per arrivargli vicino. « Allora.. se tu fossi Beatrice.. e tipo fossimo usciti insieme, ecco, a fine serata magari.. quando la riaccompagno in sala comune.. io farei così.. » e allungò le labbra, avvicinandosi col viso sempre più a Fred. Col senno di poi, Hugo si sarebbe riscoperto molto poco sensuale con quella boccuccia a pesce lesso e gli occhi sbarrati, ma a quel tempo gli sembrava la cosa più naturale del mondo. L'aveva visto sempre fare! E come per molti aspetti della vita, nella teoria andava fortissimo: era la pratica il problema. Lentamente, incollò le labbra a quelle di suo cugino in un candido e innocentissimo bacio a stampo, proprio quello che avrebbe dato a Tris la prima volta. C'era solo un piccolo, piccolissimo particolare che quel genietto di Hugo non aveva messo in conto, annebbiato com'era dal vinello da tavola: non stava baciando Tris ma un essere molto più malefico.


    Edited by brainstòrming - 2/11/2017, 14:20
     
    .
4 replies since 9/10/2017, 15:06   145 views
  Share  
.