They all float down here

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    "Potter, ti tocca la ronda." ormai quelle cinque parole di fila non lo stupivano più, abituato com'era a udirle quotidianamente, anche più volte all'interno dello stesso giorno. Un tempo avrebbe alzato gli occhi al cielo a una cosa del genere (non era un caso che non fosse mai stato nominato Prefetto o Caposcuola, infatti), ma ormai sapeva di non potersi più sottrarre. Dalla sera del ballo, la situazione al castello era precipitata di colpo, portando tutti quanti a vivere in uno stato di costante tensione. Ti alzavi al mattino (sempre che mattino potesse chiamarsi, dato che sui domini della scuola il sole sembrava non voler più sorgere) senza sapere se saresti tornato vivo per vedere l'indomani; passavi gran parte del tuo tempo a cercare di sopravvivere e, quando possibile, fare in modo che anche gli altri lo facessero; mangiavi quel poco che ti veniva dato e infine, giunta l'ora di ritirarsi nei dormitori, dovevi avere la gran fortuna di azzeccare al primo colpo quale sala comune si aprisse quel giorno se volevi trovare un posto letto, altrimenti dovevi abituarti al ben poco caldo abbraccio di un pavimento di pietra. Ad Albus, nello specifico, era capitata ben più volte la seconda scelta, motivo per cui la sua schiena stava letteralmente andando in pezzi. Ma ci poteva davvero fare qualcosa? No. E allora l'unica opzione era quella di stringere i denti, mantenere la lucidità, e dare una mano il più possibile a rendere quella situazione quanto meno vivibile. Sospirò dunque alle parole del compagno, massaggiandosi il collo ancora causa di dolore per la notte passata a dormire in terra. "Con chi sono?" Solitamente lo accoppiavano sempre con qualcuno dei suoi cugini. Una volta persino con Betty..il che era stato piuttosto strano, soprattutto dopo il discorso del 'restiamo amici' di qualche giorno prima a cui ancora dovevano fare l'abitudine. Un passo alla volta: questo, almeno, era ciò che si ripeteva Albus. "Dragomir? Pensavo che Dragomir stesse fisso al campo da quidditch." aggrottò la fronte nel leggere il cognome del Tassorosso, solo per poi distenderla quando lesse il nome scritto accanto "Aaaah, Nephtys. Pensavo fosse Rocket. Vabbè, allora dammi una bottiglietta d'acqua e un pacchetto di crackers tanto che ci sei." Preso il tutto e firmato il foglio per segnalare il ritiro della propria razione, salutò il compagno con un cenno del capo, dispiegando la Mappa del Malandrino per localizzare la sua compagna di ronda. Conosceva davvero poco la concasata, più che altro perché solo di recente avevano iniziato a condividere le lezioni, in seguito alla bocciatura di Albus; tuttavia già da tempo sapeva chi fosse, e quei loro pochi scambi derivavano dal fatto che il ragazzo fosse un cliente abituale del suo spaccio di liquore: l'Hereret, una bevanda che in poco tempo aveva scalato la classifica personale del ragazzo salendo addirittura sopra l'Incendiario. Cavolo se gli mancava quell'alcolico! Era ormai dalla sera del ballo che non toccava più un goccio d'alcool, il che per uno come lui era un lasso di tempo davvero lungo.
    Quando la trovò, lungo uno dei corridoi, sollevò un braccio in sua direzione per farsi presente, fermandola. "Nephtys! Non so se te l'hanno comunicato, ma ci hanno dato la ronda." si strinse nelle spalle, come a discolparsi di quella che ormai sembrava essere diventata la croce un po' di tutti lì al castello, o quanto meno degli studenti appartenenti agli anni superiori. Albus, poi, veniva messo di ronda in continuazione, essendo l'ufficiale possessore della Mappa del Malandrino, ovvero l'unico strumento che segnalava con certezza la posizione di qualsiasi persona all'interno dei domini del castello. Ben presto la pergamena si era rivelata una grande alleata per rimanere al sicuro: il fluire della gente segnalava da quali luoghi stessero scappando e in quali si radunassero, portando dunque a capire dove fosse sicuro stare o dove fosse necessario andare per aiutare qualcuno. Che dire, nel giro di pochi giorni Albus Potter aveva tolto più persone dal braccio della morte di quanto avrebbe mai ritenuto possibile. Se ci fosse stata ancora la coppa delle case, quell'anno Serpeverde avrebbe vinto ad occhi chiusi.
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    "Lo sai? L'Hereret è una delle cose che mi manca di più della situazione precedente a tutto..questo." asserì convinto, sorridendole, dopo qualche minuto di chiacchiere circostanziali su quanto logorante stesse diventando la vita al castello. "Era davvero una bomba, te lo devo proprio dire." sghignazzò a quelle parole, abbassando lo sguardo sulla Mappa per controllare la situazione generale. Si ritrovò di colpo ad aggrottare la fronte, indicandole un punto preciso sulla pergamena. "Credo che un paio di primini siano chiusi nel bagno dei prefetti. Andiamo a controllare." Nel dirigersi verso la stanza citata allungò il passo il più possibile, timoroso dell'eventuale attivazione della trappola nel bagno. Da ciò che aveva sentito in giro, quando questa scattava, la stanza si blindava e faceva salire velocemente il livello dell'acqua fino a riempirla del tutto, trasformando l'ambiente in una morte per annegamento quasi certa. Quasi, perché in teoria sarebbe bastato un testabolla, ma non era certo che due ragazzini che del primo anno avevano seguito solo due mesi di lezione fossero in grado di farlo. Tuttavia, per loro fortuna, quando Albus spalancò la porta, i due ragazzini erano vivi e vegeti. "Che ci fate qui dentro?" Inizialmente non ricevette risposta se non un paio di sguardi allucinati e il lento sollevarsi dei loro indici verso la larga vasca al centro della stanza. Gli bastò spostare lo sguardo per capire la natura di quello shock: un corpo esanime riverso a faccia in giù galleggiava sulla superficie dell'acqua. "Cazzo." mormorò tra sé e sé, passandosi una mano tra i capelli prima di avvicinarsi a uno dei due e mettergli tra le mani la Mappa. "Ora voi prendete questa, andate a cercare Beatrice Morgenstern e le dite che ne abbiamo trovato uno del bagno dei prefetti. Da qui in avanti ce ne occupiamo io e Nephtys, ok?" Annuirono entrambi, probabilmente ancora scossi dall'immagine ben poco piacevole alla vista, per poi uscire di corsa dalla stanza. Tirò un grosso sospiro stanco, passandosi le mani sul volto e tra i capelli a segno di quella frustrazione accumulata: giorno dopo giorno un cadavere si impilava sull'altro fino a creare una montagna di morti, portando la popolazione del castello a calare precipitosamente. Il peggio era che, più gente moriva, più cibo e spazio per dormire veniva ricavato per coloro ancora in vita, il che aveva presto creato una desensibilizzazione generale alla morte stessa. Poteva essere il tuo compagno di banco o quello con cui una volta ti eri ubriacato ad Hogsmeade, ma potevi stare certo che uno dei tuoi primi pensieri sarebbe stato 'grazie al cielo non sono io'. Qualsiasi cosa avesse fatto Kingsley, li aveva abbrutiti al livello di animali. Scosse tuttavia il capo, allontanando quei pensieri nel rimboccarsi le maniche della camicia e cominciare a trascinare il corpo fino al bordo della vasca. "Secondo te da quanto è morto?" chiese alla compagna, cercando di analizzare i segni sul volto di quel ragazzo che non doveva avere più di tredici o quattordici anni. "Non è granché recente. Probabilmente o ha passato la notte fuori dalla sala comune, oppure era andato già da ieri e nessuno l'ha rinvenuto. Dobbiamo sentire se ci stanno degli scomparsi." Anche perché ce lo dovremo pur mettere un cazzo di nome quando lo andremo a seppellire. Per i parenti..quando e se Hogwarts verrà mai riaperta. Si voltò verso di lei, lanciandole uno sguardo interrogativo. "Lo conoscevi?" Ma prima che arrivasse qualsiasi risposta, lo schiocco secco della serratura andò a interrompere il silenzio, facendolo seguire immediatamente dal flebile rumore di uno scroscio d'acqua..quella che stava cominciando a strabordare dalla vasca. Balzò in piedi nel realizzare che la trappola del bagno si era appena attivata, e con velocità estrasse la bacchetta dai pantaloni. "Ci mancava solo questa." puntò dunque la stecca su entrambi, evocando due Testabolla. "Speriamo che reggano." Rischiare la morte per affogamento fluttuando in una stanza assieme a un cadavere: questa mi mancava alla lista.
     
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