Bon Appétit, baby!

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. The Lee Factor
        +2    
     
    .

    User deleted


    Quando al cinema era uscito Hunger Games, che per inciso era andato a vedere solo per Jennifer Lawrence, Brando era rimasto a riflettere su quanto sarebbe durato all'interno di una trappola mortale, piena zeppa di cose mortali. Il canon vuole che a morire per primi siano il nero simpatico e la bionda tettona, motivo per cui almeno un po' sarebbe durato! Difficile immaginare la sorpresa dell'americano quando il suo spiccato istinto di sopravvivenza riuscì a farlo sopravvivere a svariati neri e bionde tettone! Insomma, Brando N. Lee era un sopravvissuto.. ma nel mondo reale! Dove il pericolo è un drogato che vuole il tuo rene per venderlo al mercato nero in cambio di crack e non dei dannati gas nervini che escono dal cesso mentre stai cercando di buttarla fuori dopo quattro giorni di magra! Hogwarts era diventata un micro-universo a parte e, straordinariamente, in quel micro-universo Brando era riuscito a trovare un equilibrio: quando impari a fare la cacca in un contesto come quello in cui si erano ritrovati a vivere, puoi fare pressoché qualunque cosa. E' la cacca che muove il mondo! Per quello e per mille altri motivi - senza ombra di dubbio tutti assolutamente in linea col pensiero dei Padri Fondatori - Brando pensò che dovessero rendere grazie: magari poteva non avere la più pallida idea di che ore fossero, data la continua cappa di oscurità che avvolgeva la scuola ma i suoi sensi da ragno americano gli dicevano che la Festa del Ringraziamento era vicina, molto vicina! Era proprio la sensazione che sentiva quando si avvicinava il Super Bowl o quando si trovava a pochi isolati da un McDrive, qualcosa in lui iniziava a vibrare di consapevolezza. Fu quella consapevolezza a spingerlo, allungando il passo verso una figura poco distante nel corridoio che un pensieroso Brando aveva percorso fino a quel momento. « Ehi, Kimberly! » cinguettò verso una chioma di biondi e riccioluti capelli. Kimberly si voltò verso il grifondoro.. rivelando un paio di baffetti da sparviero, un naso a patata e un'acne incipiente. « Mi chiamo Jonas. » Con quella faccia? Ci credo. Solo da una vagina fan dei Jonas Brothers poteva uscire un tizio del genere? Non che Brando avesse qualcosa contro i Jonas Brothers in sé, se presi singolarmente! Nick Jonas l'avrebbe volentieri preso singolarmente! Erano insieme, il problema. Come per molte cose della vita come gli zuccheri, le legislature dei repubblicani e le repliche di "Una poltrona per due", il troppo stroppia e i Jonas gli avevano stroppiato le palle da parecchio. « Senti Kim, me lo fai un favore? Devi andare a cercare Dean Moses e Fawn Byrne. » Brufolo Bill si piazzò le braccia al petto, fissando con aria assente il Grifondoro, in pieno assetto #notimpressed. « E perché dovrei farlo? » Brando sospirò, in maniera melodrammatica, chiedendosi perché fosse nato così pacifista e non come tutti i suoi compatrioti, bullo come la merda. Quanto se lo sarebbe meritato un pugno in faccia Jonas, in una scala da 1 a Rihanna quando stava con Chris Brown? Rihanna, decisamente. Con le mani piantati sui fianchi, l'americano si sporse in avanti - non troppo, aveva paura che uno dei brufoli sul naso di Kimberly gli esplodesse addosso - e pronunciò guardandolo dritto nelle palle degli occhi le parole magiche: « Perché io ho qualcosa che tu non hai: un reggiseno di Amunet Carrow! Se sgambetti e porti un messaggio per me, piccolo gufetto del cuore, io donerò a te questo prezioso feticcio. » Gli occhi slavati di Jonas si ingigantirono - così come la sua minuscola erezione - al pensiero della caposcuola dei serpeverde e del ben di Dio che madre natura le aveva concesso nascondere sotto tutte quelle porno camicette che indossava. Ah, non che Brando avesse davvero un suo reggiseno, figurarsi! Al contrario, tutto ciò che Lee possedeva era una poker face da far invidia al primo album di Lady Gaga e un certo talento nel riconoscere gli animi umani. Le cose erano due: o Jonas era attratto dalla Carrow o gli piaceva la fava - e dato che a Hogwarts sembravano esserci più gay che armature, non l'avrebbe di certo sorpreso il contrario -. Per puro caso, aveva azzeccato; grazie a quel puro caso, Jonas aveva iniziato a correre per il corridoio portando ai suoi compari americani la lieta novella. Quanto a Brando.. « Tsk, segaiolo.. io mi farei la Branwell. » ..pensò candidamente il ragazzo felicemente fidanzato. C'est la vie!

    tumblr_oqosv4dmps1sr3hkao4_400
    Tira più un pelo di Carrow che un carro di bisonti!, non poté far altro che pensare Brando vedendo i suoi amichetti a stelle e strisce aspettarlo ai portoni del castello. Fawn non sembrava gagliarda come al solito, come se qualcosa l'avesse toccata intimamente, nel profondo: sembrava appena uscita da una di quelle puntate di Law&Order dove la poliziotta chiede alla bambina vittima di molestie di toccare il bambolotto nei punti dove è stata toccata a sua volta! Quanto a Dean, Dio lo abbia in gloria, se il chiusone in posti letali gli faceva questo effetto...! Si avvicinò a loro col suo solito passo baldanzoso, salutandoli con un ampio gesto circolare del braccio. « Kumbaya! » si sfregò le mani, pronto ad iniziare i lavori, quando i due si scambiarono uno sguardo e posarono l'attenzione sul berretto che in quel momento Brando aveva, a nascondere una matassa di capelli scuri e disordinati. Non faceva assolutamente parte del suo stile, anche perché con la camicia in denim che indossava sembrava appena uscito da un remake a basso costo di Shameless. La domanda sorse spontanea: "ma dove diavolo l'hai preso quel berretto?" « Questo? Dal baule di un certo Albus Potter! » confessò senza troppi problemi, stringendosi le spalle. Se n'era appropriato una delle prime notti in cui era stato costretto a trovare un giaciglio nel dormitorio dei Serpeverde. Insomma, se doveva vivere da derelitto, che ne assumesse l'aspetto! Prima che i due, e soprattutto Fawn, potessero replicare, Brando batté le mani accentrando l'attenzione su di sé. Come al solito. « Allora, stelline! Il mio barbagianni umano non vi ha chiamati qui per farci le trecce e parlare di chi ha rubato cosa a chi e perché ma per una cosa molto più importante: il Ringraziamento. » Sguardo complice e pregno di sottintesi ad entrambi. Siamo americani, sapete di che cosa sto parlando. « Se c'è una cosa che i Padri Pellegrini ci hanno insegnato è che non importa quanto la tua vita stia facendo schifo, noi americani troveremo sempre il modo di sterminare minoranze etniche autoctone, prevalere e mangiare i loro tacchini. » American pride, dannazione! Forse questi inglesucoli avrebbero potuto continuare a piangersi addosso e con le loro lacrime farci del tè, da annacquare con un po' di latte - ma che senso ha, poi, il latte nel tè?! - ma non loro, statunitensi fino al midollo. Nelle loro vene scorrevano generazioni di Babbi Natale ubriachi nei centri commerciali, cheerleaders anoressiche e teen drama televisivi. Se c'era qualcuno che avrebbe potuto sopravvivere a tutto quello, erano loro! Puntò quindi il dito al petto della Byrne, una scusa come un'altra per tastarla anche un po' una tetta: « Ecco cosa faremo! Fawn, tu occupati di cercare i condimenti e il ripieno... e mi raccomando, niente stronzate alla Grande Mela. Te lo giuro, se vedo del cazzo di curry URLO! » Ah, Brando adorava New York, era là che studiava.. e proprio per questo conosceva lei e chiunque vi abitasse. Dannata globalizzazione! Quei dannati pakistani potevano prendersi tutto, fare la pizza al kebab, fare gli spaghetti al kebab e perfino i donut al kebab ma, lo giurò sulla buonanima di Monica Lewinsky, non avrebbero preso il suo dannato tacchino tradizione. Si voltò allora verso Dean: « Tu, ragazzone, dato che non abbiamo il forno, ti occuperai del fuoco! Dobbiamo crearcelo noi il forno! » che era una scusa come un'altra per vederlo sudato e magari senza maglietta. Brando, inguaribile romantico! Certo, in condizioni come quelle sarebbe stato più semplice creare un barbeque e arrostire due salsicce! Ma si sa: proprio come il secondo mandato Obama, per le cose buone bisogna combattere e farsi valere. « Quanto a me, essendo io per metà cherokee, mi occuperò della carne! » Il colore della pelle di Brando lasciò intendere ai suoi amici che quella fosse una delle tante balle che il baro era solito dire per colorare i suoi discorsi, perché le bugie sono come le bestemmie ma più politically correct! Allungò una mano in attesa che i due ponessero sopra la loro, classico segno di fratellanza forgiato dai Power Rangers. « Siete con me? Lo vogliamo ringraziare il Signore per la solita merda in cui ci ha ficcato?! » Dio benedica l'America e i suoi figli!
     
    .
  2.     +2    
     
    .
    Avatar

    GRYFFINDOR PRIDE

    Group
    Maghi Adulti
    Posts
    509
    Reputation
    +319
    Location
    Denver, Colorado

    Status
    Waiting!

    Puoi essere anche convocato dal presidente degli Stati Uniti in persona, ma nessuna convocazione sarà mai tanto importante quanto quella emanata da niente popò di meno che Brando Lee. Che poi forse il paragone col presidente è un po' infelice, date le circostanze attuali della loro patria, infelicemente guidata da un cheetos col toupè. Ma non riportiamo queste cose alla memoria del povero Dean Moses, uno dei tanti americani che ancora ha bisogno di tempo per processare il lutto per uno dei punti cardini del suo paese - inesorabilmente andato a morire con le ultime elezioni - ovvero la democrazia..o la fiducia nella democrazia..o quella nel genere umano, per esempio. Affrontato sull'argomento, Dean scuoteva il capo mestamente, solo per poi sollevare il mento con aria fiera, portandosi il pugno al cuore e pronunciando la sua frase di battaglia: "Il Colorado non ha tradito." Prendi questa e porta a casa, feccia repubblicana. Ma non parliamo di politica quando vi sono questioni molto più importanti all'ordine del giorno: la festa del Ringraziamento. Perché ovviamente Dean non era uno sprovveduto, e sapeva benissimo che il richiamo della foresta di Brando doveva per forza avere a che fare con l'evento più atteso dell'anno..atteso da tre persone in croce, lì dentro.
    Fu il primo ad arrivare nel luogo prestabilito per l'incontro, il che è davvero sorprendente, essendo Dean Moses una di quelle persone che la puntualità davvero non sapeva dove stesse di casa. Brutto vizio da avere, lì in Inghilterra, dato che la gente che ci abita è tanto strana da avere quest'inspiegabile usanza di dire "ci vediamo alle nove" intendendo davvero di vedersi alle nove. Da dove veniva lui, se dicevi le nove, significava che come minimo prima delle dieci e mezzo non era arrivato nessuno. Tuttavia la Byrne non si fece attendere troppo, e anche Brando seguì brevemente a ruota con un allegro "Kumbaya!" al suono del quale, l'ex Grifondoro mostrò uno dei suoi ampi sorrisi, allargando le braccia a mo' di saluto. "E per il preservativo che hai in testa hip hip hurrà!" sentenziò con una risata, aspirando l'ultimo tiro di sigaretta prima di buttare il mozzicone a terra e premerci sopra la punta dello scarpone mezzo sdrucito. "Questo? Dal baule di un certo Albus Potter!" "Ah beh, allora si spiega l'analogia col condom. A quanto pare in testa sì e altrove no, dico bene?" rise, come un coglione, dando di gomito ai due con tanto di occhiolino, riferendosi alla notizia che circolava secondo la quale Potter figlio era diventato Potter figlio e papà. "Oh rega', si fa per ridere dai." battuta con cui liquidò il senso di colpa per la goliardizzazione del teen drama di Potter, scrollando le spalle in segno di noncuranza, come a voler allontanare il discorso. Umorismo sprecato. "Allora, stelline! Il mio barbagianni umano non vi ha chiamati qui per farci le trecce e parlare di chi ha rubato cosa a chi e perché ma per una cosa molto più importante: il Ringraziamento." "E proprio qui ti volevo!" "Se c'è una cosa che i Padri Pellegrini ci hanno insegnato è che non importa quanto la tua vita stia facendo schifo, noi americani troveremo sempre il modo di sterminare minoranze etniche autoctone, prevalere e mangiare i loro tacchini." Con una delle sue classiche risate fragorose, si ritrovò ad annuire alle parole dell'amico, portando nel frattempo uno stormo di uccellacci a volare via da un albero alle sue spalle per via del rumore tuonante della sua voce. "Oh, però ringraziandoli, eh, non te lo dimenticare, che fa la differenza." "Ecco cosa faremo! Fawn, tu occupati di cercare i condimenti e il ripieno... e mi raccomando, niente stronzate alla Grande Mela. Te lo giuro, se vedo del cazzo di curry URLO! Tu, ragazzone, dato che non abbiamo il forno, ti occuperai del fuoco! Dobbiamo crearcelo noi il forno!" si batté una mano sul petto, orgoglioso dell'incarico a lui affidato. "Non ti preoccupare, ci pensa Dean. So già tutto." Il che, il 99% delle volte, significava che aveva una trovata con un tasso di morte orrenda superiore alla soglia limite che divideva un'idea accettabile da una anche solo lontanamente considerabile. Ma in quel caso, per loro fortuna, sapeva davvero di cosa stesse parlando. "Quanto a me, essendo io per metà cherokee, mi occuperò della carne! Siete con me? Lo vogliamo ringraziare il Signore per la solita merda in cui ci ha ficcato?!" Senza alcuna esitazione, la mano di Dean si infranse solennemente su quella del compagno, accompagnata da un vigoroso annuire. "Ricordiamo alla gente chi devono ringraziare per il pollo fritto, i pasti veloci e l'obesità. Tra mezz'ora alla capanna del guardiacaccia." E quindi tra un'ora a farla stretta.

    tumblr_muwbg5LJp41r7zzvro2_250
    La capanna del guardiacaccia: ovvero l'unico camino del castello a loro disposizione in quella fascia oraria, o quanto meno l'unico per cui non avrebbero dovuto litigare. L'abitacolo consentiva loro di ripararsi dalle intemperie e consumare il pasto della festa senza per forza ritrovarsi a dover dare spiegazioni a chi di turno. Senza contare che il vecchio guardiacaccia sembrava essere stato un gran volpone, occultando bottiglie di alcolici vari in luoghi che potevano sfuggire a uno studentello qualunque, ma non a Dean Moses, che nell'essere taccagno e truffaldino ci era cresciuto da che ne aveva memoria. Nascondere alcool, erba o cibo a Dean è un po' come cercare di convincere qualcuno che Cristo sia morte dal freddo: inutile. E infatti nel giro di dieci minuti aveva tirato fuori da quella catapecchia l'impossibile: alcolici - appunto -, qualche lillero - termine per indicare il vile denaro nel linguaggio occulto di Dean Moses, perché come dice lui: si sa, senza lilleri non si lallera, e il giovane ci teneva a uscire da Hogwarts vivo per lallerare ancora -, cianfrusaglie varie e.. "Hai capito il guardiacaccia!" e qui ci mise un bello sghignazzo, sfogliando la rivista allegramente porno appena reperita. "Ambè, roba che la regina ce lo faceva baronetto, a saperlo prima." Con un'altra risata gettò la rivista sul tavolo, per l'eventuale ludibrio dei due compagni in dirittura d'arrivo, cominciando a dedicarsi al suo compito: il camino.
    "Oh, toglietevi le scarpe quando entrate, che se mi rovinate il compensato ammuffito la fate voi la fine del tacchino." fu il suo ironicissimo saluto una volta arrivati, quando il fuoco era già bello alto, al punto da rendere necessaria l'apertura della finestra per far uscire un po' di quella cappa che gli stava impregnando la fronte di sudore e facendogli appiccicare i vestiti addosso nemmeno avesse finito la maratona di New York. "Dean disse fuoco, e fuoco fu!" disse poi con allegria, indicando a braccia aperte la sua opera. "Oh, vi ho lasciato pure una rivistina chic per trastullarvi nell'attesa, che tanto qui non si schifa nessuno. Anche tu, Byrne - " e qui la indicò con un pezzo di ferraglia dalla punta rovente, fingendo un fare minaccioso " - guarda che se fai complimenti mi offendo, sai. Come fossi a casa tua."
     
    .
1 replies since 7/12/2017, 23:35   98 views
  Share  
.