In darkness we are revealed

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    Corvonero
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    Da piccola aveva paura del buio. Apple Tamira Scamander, un metro e un succo di frutta, su per giù, all'età di sei anni era solita rifugiarsi quasi ogni sera nel letto dei genitori, tra le braccia comode della madre, tanto calde e accoglienti da essere capaci di scacciare tutti i mostri orribili che la minacciavano nel suo letto, durante la notte. E per quanto sia cresciuta, per quanto abbia ormai la presunzione di ritenersi un'adulta fatta e finita, certe cose non cambiano poi molto. Con il passare dei giorni, e delle morti brutali a cui ha avuto la disgrazia di assistere, la giovane Corvonero ha riscoperto in sé quella paura infantile apparentemente immotivata, a cui solo adesso riesce a dare una spiegazione più razionale. Non teme il buio, bensì l'ignoto. Tutto ciò che è al di là della sua conoscenza e della sua esperienza le impone di restare perennemente sul chi va là. E quel buio perenne, quel dannato buio, che si è imposto nelle loro vite ormai da mesi a questa parte, non le consente di pensare con chiarezza. E adesso è arrivato anche il freddo, e l'umidità, e altri mostri. E dell'altra paura.
    Non è mai stata certo un cuor di leone, la giovane Scamander, per carità: non è il tipo di persona che fuggirebbe a gambe levate di fronte ad un pericolo senza nemmeno provare ad affrontarlo, ma è, in modo decisamente coerente con la casata alla quale il Cappello Parlante ha deciso di assegnarla, il classico individuo che pondera bene le situazioni, le probabilità, che ragiona a dovere.
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    E siccome la sua testa, seppure in un momento di crisi in cui tutti intorno a lei sembrano sul punto di perdere il senno, continua a camminare e fare dei ragionamenti sensati, è normale che, dopo aver ponderato per bene la situazione in cui si ritrova, si rischi di lasciar prendere il sopravvento alla paura. Il buio è paura. E lei, che ha sempre amato il sole, la luce, perché è questa che dona i colori al mondo, che lo rende bello e degno di essere vissuto, si ritrova a essere paralizzata da quest'oscurità continua, che pare essere in grado di toglierle energia vitale più di qualunque altra cosa. Più dell'ansia di ritrovarsi di fronte un mostro magico mai visto prima, forse anche più della paura di perdere qualcuno. La sola idea di rimanere immersa in quel buio assoluto per sempre le fa quasi desiderare di scomparire del tutto, a un certo punto. Che senso ha vivere senza la luce? Avanza a passi cauti, lenti, la punta della bacchetta illuminata, mentre sente qualcosa sul terreno sotto di sé scricchiolare in modo alquanto inquietante, come foglie d'autunno appena cadute. Come... ossa? Rabbrividisce solo al pensiero, costringendosi di non abbassare lo sguardo, e prosegue lungo il suo percorso. È ormai da un po' che cerca di raggiungere il castello, dove dovrebbe incontrare Lucas, ma l'assenza quasi completa di luce, a parte quella flebile emessa dalla sua bacchetta, le rende l'impresa incredibilmente difficile. Non ne è del tutto certa, ma a occhio e croce dovrebbe trovarsi nei pressi del Lago Nero. Chiude gli occhi per un istante, mentre arresta quasi di colpo la propria camminata, e si concede qualche istante per prendere un paio di respiri profondi, e ripetersi di stare calma.
    Tranquilla. Va tutto bene. Va tutto bene. Se lo ripete come un mantra, mentre continua a respirare profondamente, ormai da mesi a questa parte. Si sforza con tutta se stessa di staccare il cervello per poter avvertire la presenza di ogni cellula del suo corpo, sentire quella connessione istintiva che ha con la natura e tutto ciò che la circonda. Ma anche questa sua pratica, ormai da Natale, da quando tutto è diventato improvvisamente più freddo e inquietante, le risulta incredibilmente ardua. Tutto ciò che la circonda è morto. Gli alberi, il prato, i fiori, l'acqua del Lago Nero perfino. E le persone. Tutto inevitabilmente morto. È inutile avvicinarsi per toccare con mano, cercare la vita in qualcosa che l'ha ormai persa inevitabilmente. Non può fare a meno di pensare, la giovane, mentre si lascia andare all'ennesimo sospiro, a metà fra l'esausto e l'esasperato, che non c'è più nulla da fare. Tutti loro sono ormai un gruppo di vivi che brancolano nel regno dei morti, ed è ormai solo questione di tempo prima che vengano sopraffatti, uno dopo l'altro, dal desiderio di confarsi a quella nuova realtà. E sparire per sempre.
    Questi i pensieri che le attraversano la mente nel momento in cui sente dei rumori esattamente di fronte a sé, ed è costretta a spalancare gli occhi, mentre si ritrova a sussultare. D'istinto compie un passo indietro, puntando la bacchetta esattamente di fronte a sé. Sta già cominciando a formulare mentalmente qualche incantesimo difensivo da utilizzare nei confronti di un eventuale mostro magico, quando il debole fascio di luce della sua bacchetta le permette di distinguere, nell'oscurità, i lineamenti marcati di Thomas Montgomery. Si ritrova a sospirare, di sollievo, mentre abbassa leggermente la bacchetta. « Tom » dice, a voce bassa, come se pronunciare il nome del ragazzo che si trova di fronte riuscisse in qualche modo a rassicurarla maggiormente. Si accorge di stare tremando, e non è certa se sia per il freddo o se per lo spavento appena preso. Stringe tuttavia le labbra, decisa a mostrare un certo grado di sicurezza, e rivolge al Serpeverde un sorriso beffardo. « Sei venuto a rubare anche dalle mie scorte? Magari obliviarmi, anche... » Non è stupida, la giovane Scamander. Dopo il rinomato confronto avvenuto alla Rimessa delle barche, di cui tutti hanno avuto notizia, ha subito capito che Thomas e il suo gruppo non avrebbero mai smesso davvero le loro razzie - che avrebbero solo cominciato a farlo in modo meno evidente, più in sordina. Con più testa. « Sarebbe davvero ma davvero sleale se decidessi di fare una cosa del genere proprio a me, sai. » Un avvertimento? Una minaccia? Nemmeno Apple lo sa con certezza. Ma intanto parla, perché è sempre stata fin troppo brava a dar fiato alla bocca e poi perché il silenzio, in mezzo a tutta quell'oscurità e a quel freddo, la mette fin troppo a disagio.
     
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