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3 Ottobre 2016
Ore 16.32
Una volta spalancata la porta della piccola camera del dormitorio con un gesto teatrale, si lancia sul letto di Beatrice con un tonfo sordo e la solita poca grazia che la contraddistingue. Un piccolo urlo esasperato, soffocato dalla trapunta del letto della Grifondoro, fuoriesce dalle sue labbra, mentre, a pancia in giù, allunga un braccio per afferrare uno dei cuscini della mora e abbracciarlo. Si mette più comoda, con qualche balzo in più che fa cigolare la struttura di legno del letto a castello, mentre solleva lo sguardo a perlustrare la situazione. Le due compagne di stanza, diligentissime, sono entrambe chine alle rispettive scrivanie, impegnate in chissà qualche compito su cui Malia sbatterà la testa insieme a Fred o Dean la notte prima della consegna. Le guarda in silenzio, come in attesa di una loro presa d'iniziativa, ma entrambe le paiono fin troppo prese dal lavoro, e così, sentendosi particolarmente ignorata dalle due, decide di prendere la parola nonostante tutto. « Allora? Che fate di bello? » Sorridente, si mette a sedere sul letto, per poi sfilare con gesti rapidi le scarpe da ginnastica, giusto perché ha ancora una memoria fin troppo vivida delle urla lanciate da Olympia dopo l'ultima volta che le suole delle sue scarpe avevano accidentalmente sfiorato le coperte del suo letto. Incrocia le gambe, appoggiando poi la schiena ad una delle colonne di legno che sostengono il letto, guardando le due compagne, con quella sua tipica ilarità nello sguardo.
« Tu che dici? Facciamo quello che dovresti fare anche tu. » La risposta di Beatrice è abbastanza celere, carica del cipiglio serio, seppur misto a quella punta di sarcasmo che la Morgenstern non le risparmia. Malia rotea gli occhi al cielo, palesando in modo ancor più eclatante la sua noia, per poi cominciare a frugare all'interno del proprio zaino, come illuminata all'improvviso da un'idea geniale.
« Ragazze. Vi devo parlare di una cosa importantissima » dice, fattasi improvvisamente seria, la testa ormai quasi completamente sepolta nei meandri del suo zaino. Quando riappare, tiene in mano un foglio di carta colorato e anche parecchio stropicciato, che ha tirato fuori dal fondo e che ora sventola davanti alle due ragazze. Il foglio, che ha tutta l'aria di essere un volantino per pubblicizzare un qualche evento, vanta di caratteri cubitali che indicano ora e luogo, insieme ad altri dettagli. Le due Grifondoro, alla vista di ciò, devono probabilmente aver già capito quale sia la cosa di così grande importanza di cui l'amica vuole parlare, ma la mora decide in ogni caso di proseguire fino alla fine con la narrativa scelta, e le guarda entrambe negli occhi con quell'aria di mistero nel volto. « Ora che la verifica di Incantesimi è stata spostata a venerdì prossimo, mi sembra scontato dire che stasera non si studia. » Non che io abbia mai fatto il sacrificio di mettermi sui libri di venerdì sera, ma dettagli. Sventola sotto i loro occhi quel foglio colorato, prima di portarlo sotto i propri occhi e leggerne i dettagli ad alta voce. « Dai, sembra una serata pazzesca. Ho chiesto un po' in giro e ci sarà praticamente mezza scuola. Qui c'è anche scritto che a un certo punto ci saranno delle Veela - non che m'interessi, eh. Forse è per questo che ci stanno andando un sacco di ragazzi. Ma esistono dei Veela maschi o sono tutte solo femmine? » Si gratta il mento, pensierosa, mentre con lo sguardo passa in rassegna altri dettagli sul volantino, presa dal dubbio. È certa che questa nozione dovrebbe far parte del suo bagaglio culturale, deve aver studiato le Veela a Cura delle Creature al secondo o al terzo anno, ma questo dettaglio proprio non lo ricorda. « Comunque. Non possiamo non andare, avete capito? A parte il fatto che mi viene la depressione a passare un'altra serata in Sala Comune, ho davvero bisogno di bere. E con la folla che ci sarà questa sera al Pandemonium, figuratevi se si accorgono che abbiamo meno di diciassette anni. » Sorride entusiasta, visibilmente soddisfatta del piano perfetto che ha appena profilato loro. Si divertiranno, senza dubbio. E poi hanno proprio bisogno di staccare un po' la spina dai compiti e dalle verifiche, e una serata di questo tipo, almeno secondo il giudizio della mora, è proprio ciò di cui hanno più bisogno. Le guarda, prima una, poi l'altra, con un sopracciglio inarcato e un sorrisino malizioso già sulle labbra. « Allora? Che dite? »
Ore 22.57
Ha già bevuto due drink enormi e, inaspettatamente, è ancora in piedi. Certo, comincia a sentirsi un po' la testa che gira, e sono sempre più le volte in cui è costretta ad appoggiarsi al braccio di Olympia per non cadere, in mezzo alla folla di gente che si dimena al ritmo della musica assordante che riempie il locale. Ci sono davvero tutti: è come se l'intera popolazione di Hogwarts (fatta eccezione per gli studenti dei primi anni, ovviamente) si fosse trasferita in massa nei locali del Pandemonium a far baldoria, per dare un inizio coi fiocchi al nuovo anno scolastico appena cominciato.
Tris, venuta lì con loro, sembra essere sparita, trascinata da Dean da qualche parte; e così lei e la rossa sono rimaste a ballare insieme in pista, scatenandosi, scacciando via con decisione tutti i maniaci pronti a provarci con una delle due con una risata sonora e continuando a bere come se non ci fosse un domani. Stanno saltando su e giù, sulle note di una canzone particolarmente ritmata, quando la mora circonda il collo dell'amica con il braccio, per avvicinarla di più a sé, in modo da parlare al suo orecchio per farsi sentire oltre la musica. « Ma Millie Jackson non stava con Lucas Pollock? Che, si sono lasciati? » domanda, la fronte leggermente corrugata, ma per pura curiosità. È sempre stata una tipa ghiotta di gossip, la Stone, sebbene per questa volta la sua curiosità non abbia la forma euforica e divertita che solitamente si fa largo su suo volto: la sua domanda sembra invece stranamente casuale, quasi disinteressata, abbandonata subito da uno scrollo di spalle, ancora prima che la Potter le risponda, come a voler confermare "Ma sì, in fondo non mi interessa più di tanto". Un'ultima occhiata oltre la consolle, lì dove Samuel Scamander ha le labbra incollate a quelle di una Millie che pare particolarmente infervorata, prima di intrecciare le proprie dita con quelle di Olympia e cominciare a trascinarla nella direzione opposta, verso il bancone. « Andiamo, ho bisogno di bere qualcos'altro! Sento che siamo ancora troppo sobrie per questa serata » le urla a gran voce, mentre la guida con sé facendosi strada in mezzo alla folla, anche se un po' a fatica, costretta a spintonare e a dare gomitate qua e là. Una volta giunte al bancone, senza mai lasciare la mano della rossa, si guarda un po' intorno, alla ricerca di Tris, che però sembra assolutamente sparita questa sera. Scambia uno sguardo d'intesa con Olympia, mentre un mezzo sorriso nasce automaticamente sul suo volto ad un pensiero che entrambe maturano in contemporanea. « Io te l'ho detto, Lympy, quella lì chissà cosa, o meglio, chissà chi ci sta nascondendo. Me lo sento, che diventeremo presto zie! » Ridacchia insieme all'amica, prima di ordinare due nuovi drink per entrambe. Resta in piedi accanto a lei, mentre con gli occhi segue attentamente i movimenti abili del barista, fino a quando questo non pone di fronte a loro due bicchieri dal liquido colorato. Ne prende uno, per poi sollevarlo in direzione dell'amica. « A questa serata tra donne! » Le sorride, prima di mandare giù con pochi sorsi metà del contenuto del bicchiere. Avverte quel bruciore familiare e in qualche modo piacevole in gola, ma che per qualche istante la costringe a strizzare un po' gli occhi, per poi ridacchiare di nuovo nel guardare l'amica. « Già lo so, al prossimo giro se non mi fermi mi troverai a ballare sul cubo insieme a quelle Veela. » |
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