The wars to come

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    Non sarei un bravo leader se facessi diversamente. Quello l'unico mantra che si ripete mentre misura in lungo in largo una delle ampie stanze al pianterreno del maniero dei Morgenstern. Si sfrega le mani alquanto nervosa mentre inizia a ripassare il proprio discorso. Uno dei primi che ha l'occasione di fare di fronte a una platea così numerosa. I Ribelli stanno piano piano accorrendo alle porte di Inverness; quest'ultime sono state aperte, una volta compresa la gravità della situazione. Non solo quella voragine si è aperta, ma si sta anche espandendo e i mostri compaiono anche dall'interno del castello, per una ragione che ancora risulta piuttosto ambigua ai Ribelli stessi. Nel giro di pochi giorni il grigio ha rimangiato quasi completamente Hogsmeade. Una Hogsmeade ormai deserta, grigia e fredda. Tira un lungo respiro di fronte alle porte della Cattedrale e si fa quasi istintivamente il segno della croce. Alla fine percorre la navata principale dell'immensa chiesa di Inverness; i suoi passi rimbombano. Decisi, eppure piuttosto incerti. Tutto imperniato da un certo nervosismo e a capo chino, costretta a fare una cosa che non si sarebbe mai sognata di fare. Qualcosa che, a dirla tutta, sa di dover fare, e da cui non può sottrarsi. Infine giunge di fronte all'altare. I volti a centinaia, tra il branco e gli abitanti di Inverness, così come i Ribelli. Getta uno sguardo prima a Percy e poi a Byron, infine sorride alle migliori amiche schiarendosi la voce.
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    « Qualche notte fa abbiamo assistito a una cosa che non avremmo mai potuto anticipare. Alcuni di noi l'hanno vissuto in prima persona, altri se lo sono solo immaginato grazie ai racconti dei superstiti. Una cosa è chiara; i territori della Loggia si stanno espandendo. E non vi mentirò, nonostante noi siamo sopravvissuti, altrettanti sono morti. Vivere nell'upside dawn è.. complicato. » Sospira affondo mentre si sfrega ancora le mani, scuotendo la testa. « Ma ci sono buone notizie. La Corte dei Miracoli, a Londra, è già data come posto sicuro in cui vivere. Un terreno consacrato che è in grado di offrire quanto meno la sicurezza di un luogo in cui vedere ancora la luce del sole. » Una piccola paura tempo in cui stringe i denti. Mi sento come se li scacciassi. Mi sento come se li buttassi fuori da casa mia. « Inverness ha difese solide, ha i guerrieri necessari per restare a galla, ha le armi e anche provviste sufficienti per andare avanti per un po'. Questa Cattedrale, è sicuramente una delle fortezze principali su cui puntiamo. Nei giorni a venire, verrà organizzata, e strutturata per accogliere chiunque volesse restare qui - o chiunque volesse giungere alle porte di Inverness. Oltre alla chiesa e alle cappelle, nei sotterranei vi sono altrettanti ambienti in grado di accogliere chiunque vorrà restare. Ma non posso assicurarvi che Inverness resterà intatta e sicura. Seppur ci siano prove che questa è la Città Santa, non posso promettervi che qui splenderà ancora il sole quando tra qualche giorno la Loggia ci raggiungerà. » Sospira affondo, sentendosi come sconfitta dalla sua poca lungimiranza nell'immaginare che la Loggia avrebbe potuto espandersi. D'altronde come avrebbe potuto fare? Era ben oltre l'umano immaginare pensare che ciò che è sgorgato dalla foresta verso l'interno di Hogwarts si sarebbe espanso prima o poi anche all'esterno. « Non posso assicurarvi che questo sia un posto inespugnabile, finché non vedremo con i nostri occhi cosa succederà. Ciò che sì posso promettervi, è che ogni guerriero che resterà in campo, farà del suo meglio per tenere casa nostra in piedi e assicurare a tutti il massimo della sicurezza umanamente possibile. Tuttavia, non posso promettervi la salvezza al cento per cento. Non posso promettervi che vedrete ancora la luce del sole se resterete qui dentro. Motivo per cui, chiunque volesse spostarsi alla Corte o in qualunque altro posto considerato già sicuro, riceverà da Inverness tutto il supporto necessario per raggiungere il posto desiderato. Le vostre case resteranno intoccabili finché sarete via, nel caso in cui voleste lasciare la città, e questo resterà sempre il vostro nido, finché vorrete considerarlo tale. » Abbassa lo sguardo, sentendo una punta di vergogna e di sconfitta nel fare quel discorso. Si sente impotente di fronte all'impossibilità di fare altro. E per quanto abbia mandato a chiamare tanto monaci di Tatev, quanto di altri monasteri, sa che gli antichi rituali di consacrazione durerebbero troppo perché tutta la città venga messa in salvo - sempre se dovesse funzionare. « Nessuno verrà giudicato per le proprie decisioni. La guerra civile è finita. Ne inizia una ben più complessa - e in questa, la sopravvivenza viene prima di tutto il resto. Qualunque siano le vostre decisioni, Inverness sarà sempre casa vostra, finché vorrete considerarla tale; che siete branco o meno, che siate nati dal sangue che scorre dentro queste mura o meno, resterete sempre nostri fratelli. » Sospira affondo, mentre prende un lungo sorso d'acqua dalla propria bottiglia; un leggero ronzio di sottofondo si alza nella chiesa. Non sa cosa ciò significhi. Potrebbe individuare le singole voci se solo si concertasse, ma a dirla tutta, non vuole farlo, e quindi, volge lo sguardo verso Percy lasciando trasparire dai suoi occhi tutta la delusione e la frustrazione si sente addosso, poi lo sguardo si sposta quasi istintivamente sul fratello, alla ricerca di quella sicurezza dell'antico cacciatore, che a lei a tratti manca. Quella rigidità e sicurezza che ora vuole infondere in tutti, ma che, vista la portata del discorso non riesce a far trasparire del tutto. « Un piano sotto, al centro logistico, accessibile da dietro l'altare, troverete sempre qualcuno disponibile a cui chiedere il passaggio sicuro verso qualunque direzione voi vogliate. Vi assegneremo qualcuno che vi accompagni o una passaporta sicura verso il posto desiderato. Per chi invece ha intenzione di restare - per favore - » E deglutì a quel punto mentre la voce sembrò spezzarlesi. « Rendetelo presente appena ne siete pienamente consapevoli. Avremmo bisogno di tutti quanti, in attesa di capire cosa succederà. » E quello era tutto il discorso logistico che aveva da fare. Ma a quel punto un barlume di pura umanità e sensibilità pregressa si infranse contro il suo cuore, di fronte all'idea di un ammutinamento probabilmente più che plausibile. D'altronde perché dovrebbero restare nella città di una ragazzina, che fino a prova contraria ha solo accoltellato un uomo alle spalle per poi costringere centinaia di studenti a quattro mesi di reclusione in una trappola mortale? Chi è senza peccato, tuttavia, scagli la prima pietra. « La mia gente discende da pescatori, agricoltori.. gente semplice. Abbiamo imparato l'arte della guerra perché da qualche parte nel corso della storia dell'umanità siamo stati scelti per proteggere la specie dalle creature della notte. Per molto tempo abbiamo mal interpretato la nostra missione - » E dicendo ciò lo sguardo si sposta quasi istintivamente su Sam. « - ma a quanto pare il nostro destino è combattere quello che c'è ora là fuori. Abbiamo le armi, gli uomini, forse addirittura le difese. Forse. Ne stiamo forgiando altre - di armi - grazie ai mastri armaioli dei monasteri che hanno forgiato già quelle presenti forse anche nell'armamentario di chi esce da Hogwarts. Stiamo addestrando chiunque può e vuole essere addestrato. Stiamo facendo e faremo il massimo. » Ma è tutto ciò che possiamo fare. E non so se è sufficiente, semmai il grigio dovesse rimangiare queste strade. Si stringe nelle spalle. Non ha mai parlato con una tale umiltà e sincerità a una platea così vasta. « Per molto tempo, abbiamo custodito gelosamente la nostra civiltà, le nostre credenze, i nostri mezzi. Abbiamo vissuto al di fuori della società, a tal punto che la maggior parte di voi non era nemmeno a conoscenza della nostra esistenza. In questo mesi ho tentato di fare diversamente.. di fare politica; creare alleanze, dichiarare guerra a nemici più o meno valorosi. Ma.. la verità è che Inverness la politica non la sa fare eppure.. Inverness non si chiude più in se stessa. Soprattutto dopo aver scoperto che in fin dei conti non siamo poi così diversi.. » In quel frangente lo sguardo si sposta su Byron con un'eloquenza che si tramuta in un sorriso che ha dell'affetto. « Corvi verranno mandati ovunque affinché si sappia che chiunque ha bisogno di una casa, o supporto, può sempre chiederlo a questa città e alla gente che vi resterà tra le proprie mura a difenderla. Perché, se il compito di Inverness è difendere gli esseri umani, noi resteremmo qui - io resterò qui - e vi giuro che verserò fino all'ultima goccia di sangue purché il simbolo di ciò che siamo e la fiamma della nostra missione resti in vita. » Pausa. « Che Dio ci aiuti e ci dia la forza di sfruttare tutto ciò che abbiamo a disposizione. » Detto ciò fece un passo indietro, raggiungendo il fianco di Percy. « Questa è un'assemblea pubblica. Se qualcuno ha domande, oppure vuole intervenire, è libero di farlo. »

    Chiunque vuole può tranquillamente intervenire in qualunque modo lo ritiene opportuno. La role è ambientata pochi giorni dopo lo scoppio, quando ormai l'upside dawn ha iniziato già a espandersi da Hogsmeade verso l'esterno. I Ribelli hanno già iniziato a trasferirsi visto che probabilmente il fattaccio dei demogorgoni che sgorgano dal piano di sopra sarà stato sgamato.



     
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