fortuna maior

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. kween bee
        +1    
     
    .

    User deleted


    « Parola d'ordine? » « Ma sei seria? » « No mia cara, risposta errata » Spalanca la bocca e batte le palpebre numerose volte, la ragazza, lo sguardo di ghiaccio piantato sulla figura..tutta curve della signora Grassa appesa all'ingresso della propria Sala Comune. ..O meglio, non proprio la propria -per Merlino, si è già confusa!- sala comune, ma del suo corpo. Sì okay è un discorso complicato, ce ne rendiamo conto. Ma ad ogni modo, non è questo il punto. Il punto è che lei lì dentro ci ha lasciato i suoi dannatissimi bagagli, e nonostante quel posto le faccia oltremodo ribrezzo, per un'infinità di motivi che non staremo certo quì ad elencarvi per filo e per segno, per il resto mi sembra tutto chiaro. Ha bisogno dei suoi fottutissimi bagagli. E del suo cellulare. Che indovinate? Sta piazzato nei suoi fottutissimi bagagli. Respira a fondo, incrociando le braccia e continuando a guardare in cagnesco la donna nel quadro. « Ascolta, sono stata quì per anni, è stupido non farmi entrare solo perchè per adesso mi sfugge la..- » « Le regole sono regole » La interrompe, lanciandole un ultimo sguardo per poi rigirarsi dall'altra parte. Rimane interdetta, la ragazza, con ancora la confusione stampata sul viso che, pian piano, sta lasciando spazio al più genuino fastidio. Ed una Greengrass infastidita, è una Greengrass infastidita. « Simpatico, detto da una che in tempi bui usciva dalla sua bella cornicetta per soffocare i primini, o assordarli, con la sua voce di merda. » Sibila, il tono di voce oltremodo tagliente e stizzito. La donna si rigira verso di lei, spalancando la bocca per la sorpresa. « Ma come ti.. » Fa una pausa, per riprendere fiato ed urlare un « io non ho una voce di merda! » così stridulo ed acuto, da costringerla a socchiudere gli occhi, mentre sente il rumore di qualche vetro andare in frantumi. Non sa se sia effettivamente colpa della sua voce o dei lavori che i ragazzi stanno continuando al piano di sotto, ma poco importa. Basta comunque a farla rigirare, con un sorrisino da micio malefico -che le riesce ormai spontaneo, dopo la convivenza con Maze- e le braccia incrociate. « Tu non sei la mia Ari » Se ne esce dopo un po' la donna, avvicinandosi a lei -per quanto possibile, per lo meno- ed assottigliando particolarmente lo sguardo. Perde qualche battito, Trixie, a sentire quelle parole, ma decide di mandarle giù deglutendo rumorosamente, e stringendo i pugni. Rimane immobile per com'è per un po', con la mascella serrata ed il corpo estremamente rigido, poi una risatina isterica le scuote il petto. « Ma che stai dicendo? Non sarai ormai troppo rimbambita, per questo lavoro? Come funziona, per voi quadri? Andate in pensione o..- » « Non so come sia possibile, hai il suo corpo, la sua faccia, ma non sei lei »
    tumblr_inline_owogmxH2fa1t80jpm_400
    La signora Grassa continua in quelle sue teorie, e lei vi rimane preda per alcuni attimi, prima di incrociare le braccia e sbuffare. « Vabene, ho capito, non mi vuoi fare entrare e ti inventi le cose più assurde! Wow! A guardia di Corvonero avrebbero dovuto metterti! » Squittisce, nel tono di voce una leggera punta di disagio, prima di allontanarsi, l'espressione terribilmente imbronciata. Si guarda attorno in cerca di un posto in cui sedersi, l'espressione scettica. Sposta alcune pietre con la punta della scarpa, poi passa una mano su di una panca di legno, per ritrovarsi le dita completamente ricoperte di polvere scura. « Ew, che schifo » Mormora, visibilmente schifata, ma alla fine decide di sedersi comunque, perchè in fondo più in basso di così non potrebbe certo cadere. « Qualcuno arriverà, prima o poi. ED IO ENTRERO', HAI CAPITO? » Gracchia, rivolta verso la donna che ormai è intenta ad ignorarla bellamente « E' solo questione di tempo..minuti, sicuramente.. » Continua, incrociando le braccia e guardandosi attorno. Ma i minuti scorrono lentamente, mentre lei si limita a dondolare la gamba, lo sguardo rivolto verso il basso. Non vuole alzarlo. E' sola, proprio di fronte a quella dannatissima sala. Non ha il cellulare con sè e nemmeno quell'idiota di Elliot nei paraggi. Sa già che se alzasse lo sguardo lo vedrebbe, lì davanti a sè, perchè proprio una situazione del genere, era ciò che più di ogni altra cosa avrebbe voluto evitare. Allora sospira, e sente già il labbro inferiore tremolare, quando gli occhi smeraldini si posano sul bracciale che porta al polso. Ricorda le parole di Maze ad esso legato, ed un leggero sorriso le piega le labbra, impedendole di piangere, almeno per il momento. Ed è ancora lì ad osservare quella piccola gemma colorata -o almeno così le sembra- che un rumore di passi la porta ad alzare il capo di scatto. Strizza gli occhi e si protrae in avanti così tanto -per scrutare di chi si tratti- che alla fine cade, in avanti, con le ginocchia che cozzano contro il pavimento in pietra. Deve ancora abituarsi a tutto quel peso. « Maledette tette » Bofonchia, poggiandoci pure le mani sopra, accorgendosi fin troppo in ritardo di non essere sola. Fantastico. « Ah!! » Squittisce, acutamente, mentre si rialza con un balzo, tirando i capelli verso dietro e barcollando qualche istante in attesa di riacquistare equilibrio. « Da quanto sei quì? » Tipo quando parlavo col quadro, quando sono caduta o quando mi toccavo le tette? Decide che forse è meglio non indagare oltre, allora scuote la testa, alzando la mano in un gesto tipico. « No, niente, lascia stare » Mormora « Ad ogni modo ciao, io sono Tr-Ariadne, ci conosciamo? » Si sofferma solo in quel momento ad osservare chi davvero si trova di fronte. Non ricorda il suo nome, ma non gli è sconosciuto, quel viso. E' quasi del tutto sicura si tratti di un ripetente, di quelli che lì al castello ci hanno messo radici, tipo Weasley, o suo cugino Potter. « Senti un po'...Non è che sai la parola d'ordine? » Indica il quadro, poi torna a guardarlo. Se fosse più sveglia si domanderebbe quanto possa sembrar strano ad occhio esterno che una Grifondoro come lei stia chiedendo aiuto per entrare nella propria sala comune, ma siccome sveglia non lo è... « Ho bisogno di prendere alcune cose. Immagino anche tu, dato che sei quì, giusto? » Accenna un sorriso, poi si blocca qualche istante. « ..Però ti avverto, se entriamo e la sala è vuota e ti vengono strane idee, ho le unghie affilatissime. » Che ne so, magari è questo posto di merda a fare impazzire la gente. O magari il fantasma di quel bastardo sta lì dentro e si impossessa di lui. O magari sono solo paranoica. « Non hai strane idee vero? » Certo, perchè chiederlo esorcizzerà qualsiasi pericolo. Premio nobel per il quoziente intellettivo, Greengrass, come sempre.
     
    .
0 replies since 9/10/2018, 22:07   32 views
  Share  
.