We're golden

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    what would david bowie do?
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    "Ma in che senso, scusa?" La ragazza si limitò semplicemente a stringersi nelle spalle, gettando il mozzicone della canna ormai esaurita fuori dalla finestra. "Che ti devo dire? Siamo pochi. Nessuno ha organizzato nulla. Penso che la maggior parte si siano semplicemente imbucati al festino di Grifondoro - e non gli si può nemmeno dare torto, eh." Johnny guardava l'amica come se gli stesse raccontando di un tragico incidente d'auto in cui aveva perso tutta la famiglia: orripilato. Non che avesse nulla contro Grifondoro o contro le altre casate, ma non riusciva a capire come la propria fosse sprofondata talmente in basso da non aver nemmeno organizzato una briscolata collettiva per quel nuovo inizio. Il giovane, d'altronde, era ancora attaccato al ricordo di una Tassorosso d'altri tempi, e dopo il proprio diploma aveva perso qualsiasi tangenza con il mondo scolastico di Hogwarts - e, con essa, anche la misura di cosa stesse facendo la propria casata. Come era giusto che fosse, non se ne era interessato minimamente; ma ora, ora che era tornato al college, ora che aveva messo di nuovo piede tra quelle mura, la vampata di ricordi nostalgici lo aveva investito. Non avrebbe immaginato, tuttavia, di trovarvi una landa desolata. Scosse dunque il capo, appoggiandosi coi gomiti alla balaustra della finestra e puntando lo sguardo all'orizzonte, come se stesse rimuginando una notizia di importanza universale. "E quindi è questo ciò che siamo diventati." asserì infine, a tono basso, amaro "I Tassofessi." Passò qualche altro buon minuto prima che il venticinquenne si drizzasse in piedi, le spalle ben diritte. "Sul mio cadavere! Se dobbiamo perire, lo faremo come gli Spartani alle Termopili."
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    Non era stato difficile mobilitarsi: i Tassorosso erano davvero rimasti in quattro gatti come Linda aveva profetizzato. Contattare gli studenti di Hogwarts, i collegiali e alcuni ex alunni era dunque stato un gioco da ragazzi, e per la sera seguente, l'appuntamento era stato fissato in sala comune. Ciò a cui Johnny inizialmente aveva pensato era stata una festa, ma nel trovarsi di fronte ai numeri - e ai nomi - dei partecipanti, si era presto reso conto che la necessità impellente era piuttosto quella di un bel concilio atto a fare il punto della situazione e risvegliare quegli animi dormienti. Per aiutarsi nell'impresa, tuttavia, decise prima di tutto di fare una capatina in Biblioteca e nella Stanza dei Trofei, chiedendo gentilmente in prestito alcuni materiali che promise al custode di riportare il giorno seguente. A quel punto, atteso che tutti avessero raggiunto la Sala Comune, si alzò in piedi dal proprio divanetto e si schiarì la voce.
    "Qualcuno si ricorda di Hengist? Hengist fu re di Britannia nel Medioevo. Fuggì alle persecuzioni babbane ripiegando in Scozia. I Tre Manici di Scopa sorge su quella che una volta è stata casa sua." fece una breve pausa. "Hengist fu il fondatore di Hogsmeade. Ed era un Tassorosso." Alzò una mano, scuotendola appena. "Ma non importa quale fu la casata dell'uomo che mise in piedi il villaggio studentesco che più di qualsiasi altro luogo è scenario dei nostri migliori ricordi. Poteva essere chiunque, no? E allora pensiamo a Grogan Stump, Ministro della Magia dal 1811 al 1819, che oltre all'Ufficio per i Giochi e gli Sport Magici creò il Dipartimento per la Regolazione e il Controllo delle Creature Magiche - un passo avanti piuttosto notevole per il rispetto del mondo che abbiamo ereditato, quanto meno in termini di civiltà." Si strinse nelle spalle. "Pure Stump era un Tassorosso. E come lui, nel medesimo campo, lo era Newt Scamander, il più grande magizoologo della storia nonché uno degli attori fondamentali nella Guerra Magica contro Grindelwald. Un eroe. E di eroi, nella nostra casata, non ne siamo a corto. Persone come Marlene McKinnon e Nymphadora Tonks hanno dato la vita per tenere al sicuro il mondo magico." A quel punto si interruppe, piegandosi per prendere un trofeo che aveva posizionato dietro una delle poltroncine. "E nel suo piccolo, un eroe, lo era pure Cedric Diggory. O magari possiamo anche dire che lui, il tempo di diventare un eroe, non ce l'ha avuto. Ma di una cosa possiamo essere certi: che lo è stato per la nostra casata. Lo è stato in qualità di Prefetto, di Capitano, e anche di amico. Nessuno si sarebbe mai azzardato a chiamarlo Tassofesso. Cazzo, era il ragazzo più popolare della scuola!" E dicendolo mostrò il piccolo trofeo scintillante col nome del sopracitato. Un trofeo di Quidditch, qualcosa di davvero esiguo, ma che Tassorosso aveva bisogno di ricordare. "Queste persone sono la prova concreta che i Tassorosso non sono destinati ad essere sempre le spalle, i Robin di un Batman, gli Watson di uno Sherlock, gli imbucati alle feste altrui. I Tassorosso possono e devono essere protagonisti. Io sono tornato qui dopo tanti anni e ho trovato la mia casata ai margini." Scosse il capo. "Non mi sta bene. E per questo vi ho convocati tutti qui: voglio rimettere un po' di colla in questa casata. Voglio un brainstorming: tutti insieme, tutti uguali, ognuno dice la propria. Presto sarà Natale: perché non dovremmo essere noi a organizzare qualcosa? Può essere una festa ospitata nella nostra sala, può essere una fiera a nostra trazione, o anche solo un'iniziativa. L'importante è muoverci per tempo, compatti." Li guardò tutti, cercando di scovare nei loro occhi un lampo di partecipazione. "Avanti, dai. Non voglio parlare solo io. Qualcuno ha qualcosa da mettere sul piatto?"
    Role aperta a tutti i Tassorosso (di Hogwarts, del College, o anche ex studenti tra gli insegnanti o chicchessia). Insomma, l'importante è che siate Tassi <3

     
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    « Marion ma cosa fai? » Crystal al suo fianco le si è attaccata a cozza sin da quando ha varcato i cancelli di Hogwarts. Le avevano consegnato quell'odiosa spilla gialla col tasso sopra, che Charlotte aveva dovuto appuntarsi al petto anche con un grosso sorriso stampato sulle labbra. Perché si sa, spruzzetto di sole sorride anche all'idea degli asini volanti. « Sto mangiando? » « Hai smesso di essere vegana? » Ommioddio, spruzzetto di sole era pure vegana. E' pronta ad azzannare il pezzo di cotoletta quando gli occhi si fiondano sul piatto della compagna Tassorosso. Tante verdurine e nient'altro. Capisce allora che Marion e Crystal erano accomunate da più che l'astro di Helga. Cazzo, queste erano due rompicoglioni morte di fame. « Ehm.. sai. Dopo l'upside down.. il mio medico.. ci vogliono le proteine. » Farfuglia prima di azzannare la cotoletta sotto lo sguardo scandalizzato della moretta. « Ma no! Dobbiamo assolutamente trovare dei sostituti. Non puoi rinunciare alla tua anima per così poco. » Così poco.. Crystal dio santo, ti sto dicendo che sono uscita da una nube grigia di merda, colma di mostri e demoni, e tu mi dici di prendere degli integratori. Ma allora lo vedi che i vegani sono pericolosi? « Hai smesso di portare gli occhiali? » Spruzzetto di sole era anche cieca come una talpa. « Lenti a contatto.. » Spiega velocemente gettandole lì la bugia più plausibile possibile. « Ooooooh capisco. Beh comunque dobbiamo assolutamente andare a Diagon Alley e risolvere questo problema. » Compie una leggera pausa. « Della carne. Ti stai mangiando pezzi di cadavere, Marion. » Charlie è sconvolta e non riesce a nasconderlo nemmeno sotto le pieghe delicate del volto luminoso della Marchand. « Crystal? Ma lo sai che sei una grande rompicoglioni? » La parte più trionfale di Charlotte Eleaonor Windors in tutta la sua magnificienza emerge per un istante sotto l'effetto di una finezza senza precedenti. « Come prego? » Scoppia a ridere a quel punto, Charlie, rendendosi conto di averla fatta grossa. Sfrutta quella genuina forza della natura che sprigiona il visino d'angelo di Marion. « Sto scherzandooooo! » Ma nemmeno troppo. [...] Sta morendo dentro all'idea di oltrepassare l'entrata verso la sala comune Serpeverde per addentrarsi ulteriormente nei sotterranei. Per un secondo si chiede cosa stiano facendo i suoi vecchi compagni. Hanno deciso di festeggiare a loro volta? Sono già andati a dormire? A chi è andata la sua vecchia stanza? Non si è mai mostrata particolarmente interessata alle sorti dei figli di Salazar, fino a quel momento. Fino a quando ha realizzato che non poteva essere se stessa senza riportarsi dietro a Hogwarts tutto ciò che rappresentava. Sospira affondo mentre continua il tragitto verso quella che le risulta la festa più triste della storia delle feste. Si siede accanto a Crystal su uno dei divanetti posti in sala comune, più per non dover parlare con qualcun altro di cui sa ancora meno. Le sorride e sprofonda nel silenzio, in attesa che quell'agonia finisca. Avrebbe potuto disertare, tornarsene alla Corte e fare finta di niente; ma a dirla tutta tra il sorbirsi i Marchand e tutte le loro odiose premure e starsene lì in perfetta posa da non vedo, non sento, non capisco, probabilmente sarebbe persino stata pronta a scegliere di tornare a palazzo, facendo saltare la sua copertura. Spruzzetto di sole però era una che si sporcava le mani, una che alla sua casata ci teneva particolarmente. Non esserci avrebbe significato darsi la zappa sui piedi da sola già prima di aver iniziato. Doveva quanto meno dare una chance a quella sistemazione. In fondo era solo una sera. Avrebbe potuto evitare quel posto e quelle persone per la maggior parte del suo tempo al college. Forse. « Qualcuno si ricorda di Hengist? Hengist fu re di Britannia nel Medioevo. Fuggì alle persecuzioni babbane ripiegando in Scozia. I Tre Manici di Scopa sorge su quella che una volta è stata casa sua. Hengist fu il fondatore di Hogsmeade. Ed era un Tassorosso. » Cazzo è peggio di quanto mi aspettassi. Salvatemi. La sensazione non era dissimile al trovarsi in mezzo a tutti nuovi compagni il primo giorno di scuola. Il discorso del compagno continua, mentre Charlie scollega automaticamente il cervello, man mano che i minuti passano e il biondo continua. « Crystal? Ma questo chi è? » Chiede alla compagna sotto voce, tentando di nascondersi il più possibile prima di essere sorpresa a parlare durante un eroico discorso di chiamata alle armi. « Voglio dire lui.. non me lo ricordo. » "Questo" sa troppo di sdegno, ecco perché si corregge. La mora la fissa scioccata e lì Charlie capisce di aver fatto l'ennesima cazzata. « Ma tu non eri coinquilina di Johnny Truant? » Io cos..? Afferra impercettibilmente il telefono dalla tasca, affondando nel divano, mentre di scatto è intenta a evitare il contatto visivo con chiunque. Cazzo, quanto conosco tutta questa gente? Con chi sono andata a letto? Chi mi odia? Chi odio io? Oh, la giovane dispettosa Charlie, vissuta tra i figli di Salazar, così intenti a farsi la guerra tra loro. Trova modo di googlarlo per scrupolo, solo per rendersi conto che effettivamente non è l'ultimo degli stronzi. O meglio, lo è a ben guardare i discorsi che fa, ma non secondo la pagina wikipedia della madre. Fantastico. Vivo con un figlio d'arte. Quasi quasi preferivo quel palo in culo di Erik Marchand nell'appartamento accanto al mio. Ora quanto meno riesce a comprendere perché la maggior parte degli effetti personali di Marion non sono in quella che sembrava non essere più casa sua da parecchio. Sospira e dà un paio di pacche sul braccio della mora.
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    « Prima o poi ricorderò tutto, Crystal. » Asserisce sotto voce con lo sguardo ancora addolorato. Interpretazione da Oscar, signori e signore. « ..tutti insieme, tutti uguali, ognuno dice la propria. Presto sarà Natale: perché non dovremmo essere noi a organizzare qualcosa? Può essere una festa ospitata nella nostra sala, può essere una fiera a nostra trazione, o anche solo un'iniziativa. L'importante è muoverci per tempo, compatti. Avanti, dai. Non voglio parlare solo io. Qualcuno ha qualcosa da mettere sul piatto? » L'idea è di tacere. Qualunque cosa dirai verrà usata contro di te in tribunale. Ma al contempo sa che per quel poco che ha conosciuto spruzzetto di sole, lei zitta non si starebbe nemmeno se ne andasse della propria vita. Soprattutto quando a chiederlo era un suo amico. Erano amici lei e questo sfigato? Beh insomma, vivevano insieme. Di scatto si ritrova in piedi. « Potremmo.. riprendere le sorti dello Shame? » Oh quelle voci erano volate in fretta ben oltre le mura di Hogwarts, dopo la liberazione. « Sappiamo che le altre casate hanno un talento unico nel rovinarsi da sole e perdere la loro credibilità. Se lo sfruttiamo a nostro favore, potremmo vincere al loro gioco. Screditarli. In fondo perché i Tassorosso dovrebbero tirarsi indietro dal gioco? » Una proposta così tipicamente Serpeverde che destò lo sconcerto di più una persona. Qualcuno si voltò automaticamente verso una bionda seduta nella Sala Comune. Elizabeth Branwell, sorella della svampita professoressa di Divinazione. Solo allora si accorse Charlie di aver fatto una terribile figuraccia. Non sapeva quale rapporto ci fosse tra lo Shame e l'attuale prefetto dei tassofessi, ma a giudicare dal brusio di sottofondo si rese conto che la questione fosse piuttosto seria. Niente.. non avete il sangue freddo. E quindi scoppia a ridere; sorriso solare e un'improvvisa espressione docile e dolcemente ingenua mentre scuote la testa. « Andiamo ragazzi.. sto.. scherzando? » Credo? Ok.. pensa pensa. Questo qua che è venuto con l'iniziativa è figlio di una cantante. Stiamo nel regno di tassolandia, quelli che cantano Cumbaya attorno al fuoco. « Che ne dite di un concerto? » Che idea del cazzo. « Potremmo.. tentare di contattare qualcuno di importante e rivendicarcelo? Se riusciamo a intercettare un teen idol diventiamo come minimo gli eroi di Hogwarts. Abbiamo qualche contatto? Nessuno ci impedisce di essere noi i promotori del prossimo Woodstock. Hogsmeade ormai sta cambiando volto.. si sta svecchiando molto. Non c'è motivo per cui non dovremmo organizzare qualcosa in grande. In molto grande. Per tutto il mondo magico. Un evento che le testate giornalistiche non possano ignorare. E in cima a quell'evento, il nome dei promotori spiccherà maledettamente in alto, perché noi ce ne occuperemo affinché avvenga. » Come farsi prendere la mano in un minuto.

     
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1 replies since 5/11/2018, 11:25   103 views
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