Bucoliche

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    « Potter? POTTER! Mi stai ascoltando? » Il suono acuto della sua voce non parve risvegliarlo. Lavanda Goldstein era una tassorosso e aveva deciso di aiutare Betty, il prefetto in carica della casata, a portare all'attenzione del Caposcuola una lista di rimostranze e necessità che si erano profilate all'orizzonte. All'inizio, Sirius aveva cercato di seguire per filo e per segno, punto per punto, ogni criticità che la compagna gli evidenziava ma alla fine - da qualche parte tra "gli elfi domestici in cucina fanno un gran baccano con le pentole" e "dovremmo davvero lottare per gli spogliatoi separati nel campo di quidditch!" - semplicemente si era perso. Non che le lamentele del prossimo non gli interessassero, affatto! Da quando aveva ricevuto la spilletta dorata, il piccolo Potter aveva preso molto sul serio il suo incarico di "rappresentante degli studenti" e aveva pensato spesso a come fare per rendere più facile la vita degli studenti di Hogwarts. Si era perfino preparato un'agendina dove appuntarsi, appunto, le lamentele ricevute, così da poterle presentare in presidenza senza perdersi niente.. ma, per una bizzarra e cinica ironia della sorte, nell'onorevole di intento di non perdersi niente aveva perso l'agendina. Ecco perché, dieci minuti dopo essersi seduto di fronte a Lavanda per ascoltare ciò che la tassorosso aveva da dire, si era ritrovato a guardare un punto imprecisato fuori dalla finestra alle spalle di lei. E' un ippogrifo o un pezzo di pergamena, quella cosa che si muove vicino alla riva del Lago Nero? Mi ricorda tanto un Dissennatore.. ma è bianco. Esistono i Dissennatori bianchi? Tipo, boh, albini. « ...secondo te esistono i dissennatori albini? » miagolò assorto il grifondoro, massaggiandosi il mento con due dita. Il che poteva anche sembrare un dubbio legittimo, per amor di scienza, pura curiosità accademica, non fosse altro che si stava parlando di tutt'altro. « Come scusa? Ma hai ascoltato una sola parola di quello che ho detto? » Anche quello, a ben vedere, era un dubbio più che legittimo. « Certo.. mi stavi parlando del..llllaaago? Nero? Quello là? » Lavanda socchiuse gli occhi, in un'espressione che aveva ben poco di felice in sé. « Ti stavo parlando del ladro! Di biancheria intima! E' stato Pix, lo abbiamo visto la notte scorsa! Non se ne può più di quel poltergeist, devi avvisare la preside! » Oh, chissà perché Pix a Grifondoro non viene mai a rompere! ...forse perché lo anticipiamo negli scherzi e lui se la ride grossa! Dai, zì, scialla! Eppure, nei minuti di assenza mentale, il lago era rimasto a coccolargli la mente con il suo rumore tranquillo di acque mosse dalla brezza scozzese e brutti ricordi al seguito. I brutti ricordi avevano preso prepotentemente spazio nella memoria di tutti i sopravvissuti al "Lockdown", mesi e mesi di prigionia all'interno di una scuola divenuta fortezza. Da quando i cancelli di Hogwarts si erano magicamente blindati per volontà del sadico ex preside, il Lago Nero aveva cessato di essere il ritrovo di amici durante i pomeriggi assolati o il posto perfetto per un bagno di inizio estate. Le acque si erano fatte scure, le creature che vi abitavano erano morte una ad una ed un orrendo, pericoloso Kraken vi aveva nidificato. Chissà dov'era finita la Piovra Gigante, che nel lago aveva sempre fatto da padrona? « Certo però che anche del Lago Nero se ne dovrebbe parlare. » Hogwarts era stata ricostruita e in gran parte per merito di chi in quelle mura ci aveva vissuto: gli infissi e la mobilia erano stati aggiustati, i drappeggi e gli arazzi riappesi, i quadri erano tornati ognuno alla sua cornice. Anche il lago aveva pian piano ripreso il suo solito aspetto. Ma è vuoto, è triste. E' morto. Perché non abbiamo fatto nulla per il lago? L'aprirsi di un ampio, fanciullesco sorriso segnò di diritto l'arrivo di una "splendida" idea nella testolina arruffata di Sirius Potter. « IDEA! RIPOPOLIAMO IL LAGO! » ragliò, alzandosi in piedi di scatto e recuperando tutti i suoi averi dal banchetto su cui era rimasto appoggiato, con ben poca eleganza. Lavanda Goldstein rimase a bocca aperta, di fronte al comportamento del caposcuola. « Cosa? E Pix? E il sapone nei bagni? E rendere Volo una materia facoltativa? » Nessuna di quelle proposte doveva aver fatto centro nell'interesse di Sirius, che con un saluto frettoloso presa a sgambettare via. « POTTER! IO TI HO VOTATO! NON PUOI ANDARTENE COSI'!!! » Prima di oltrepassare la porta dell'auletta in cui si trovavano, Siri si voltò verso Lavanda, regalandole un gran sorriso costernato, uno dei suoi. « Dai, tanto quest'anno mi diplomo, così l'anno prossimo voti meglio, okke'?! ScusaaAaAaAaAa! » Un sonoro "RIPOPOLIAMO IL LAGO" arrivò alle orecchie della Tassorosso, rimasta sola e costernata con la sua lunga lista di proposte inascoltate.

    Nel suo delirante momento di agitazione, Siri pensò attentamente a chi rompere per iniziare a ripopolare il lago e, dopo una valutazione, ritrovò nell'insegnante di Cura delle Creature Magiche la figura migliore. Insomma, chi altri avrebbe potuto saperne di più di creature se non chi le insegna? A onor del vero, Sirius non avrebbe neanche saputo da che parte iniziare nel processo di ripopolamento. Cioè, tipo, chi abita in un lago? Ok.. i pesci.. ma quali sono i pesci di lago? Ma i laghi e gli stagni sono la stessa cosa? E se un lago ha un fiume che poi arriva al mare, quel lago diventa mare a sua volta? Cioè, tipo, son problemi! Era chiaro anche a lui, povera anima ingenua, il fatto d'aver bisogno di un esperto. Maynard Hatfield era stato presentato loro, durante il banchetto di inizio anno, come uno dei nuovi docenti e aveva fatto a Siri subito una bella impressione; non che esistesse qualcuno capace di non fargli una bella impressione, propenso com'era a fare amicizia perfino con i Kappa esposti all'acquario magico. Aveva chiesto un po' in giro e, nella sala professori, gli era stato riferito che probabilmente Hatfield doveva essere nei recinti degli animali. Non si pose neppure il problema di mandargli un gufo o un più informale patronus, no: deciso e irremovibile, Sirius Potter marciò a passo svelto sull'erba della radura e giù, fino al recinto dei Thestral dove sperava di incontrare il professore. Nel frattempo, però, tutto ciò che incontrò furono pozzanghere e masse di fango e melma. In una di esse sprofondò con l'intero piede, ritrovandosi sporco fino al ginocchio. « Cacchio. Cacchio cacchio cacchio cacchio. Che imbranato, stracacchio. » Poteva sentire il fango fin dentro i calzini, sensazione che neanche troppo stranamente riuscì a non impensierirlo affatto quanto avrebbe dovuto. Cioè, non sto mica andando a colloquio da un prof! Dopo una decina di minuti buoni, raggiunse finalmente il recinto, sul quale si arrampicò per sventolare entrambe le braccia in aria e attirare l'attenzione di una sagoma sul lato opposto del grande spazio verde. « Proooof? Prof! Proof! Professoreee? Professor Hatfield? ProoOoOoOoOoOof?! Quaggiù! » Forse il mago avrebbe potuto sentirlo anche al primo richiamo, dato l'eco sparsasi per quel tratto della Foresta.. ma, dopotutto, perché rischiare?
     
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