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.Ormai decisamente meno elettrizzato di quanto si era mostrato all'inizio e con la consapevolezza che l'amico si era già aggiudicato un cestino che a sua volta non aveva trovato sufficientemente intrigante affinché tentasse di fargli competizione al solito suo, alla fine si stringe nelle spalle. « Vogliamo fare un date a quattro oppure magari far andare i nostri cestini insieme all'appuntamento? » Scoppia a ridere prima di alzare la paletta piuttosto convinto che in fondo quel cestino aveva un suo perché. « Offro quindici galeoni! » E al diavolo l'avarizia. Questo e altro per una buona causa. A ben guardare non era certo quanto i suoi quindici galeoni potessero effettivamente fare la differenza, ma per l'impegno di ciascun cestino, il prezzo minimo da offrire era propriamente quello. « Anzi, per il gusto estetico, facciamo pure venti! » Non si può non apprezzare la cura di un girasole appena raccolto. « Male che vada parleremo di Baudelaire. » Si ritrova a dire a Nate, stringendosi nelle spalle..
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pink is punk.
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« Un applauso a Fitzwilliam Gauthier che si aggiudica il terzultimo cestino! » Urlacchia la ragazza, battendo le mani ed attendendo che anche la restante platea lo faccia assieme a lei. Sono ormai giunti quasi alla fine, e nonostante alcune puntate piuttosto fiacche, può di certo ritenersi soddisfatta. Fioccheranno tanti appuntamenti, e questo, per una pettegola come lei, è l'importante. Quindi, con quel suo solito passetto trotterellante, eccola che saltella verso la tavolata dei rimanenti cestini, per agguantare il bigliettino. Si schiarisce la voce, tossicchiando leggermente, poi inizia a parlare. « Forza ragazzi, che ci troviamo al penultimo. Siete stati davvero bravissimi!! C'è ancora tra di voi qualche palettina pronta vero? Sì che c'è. » Una risatina, prima di calare lo sguardo verso il cartoncino. « Abbiamo deciso di finire col botto. Pizza, hamburger, birra, whisky incendiario, popcorn e patatine per voi! » Fa una piccola pausa. « Sul pacco di patatine, il vostro misterioso possessore ci ha tenuto a cerchiare la dicitura "con sorpresa all'interno". Si riferirà davvero solo alle patatine, voi che dite? » Occhiolino tattico. « Ad accompagnarvi vi verranno anche offerti bicchieri, forbici, posate, tovaglioli, un cappellino dei Chudley Cannons -abbiamo uno sportivo quì!- e costumi da bagno. Un bel bagno di mezzanotte, ragazzi, che ne pensate? » Ride, prima di ravvivarsi i capelli, e lanciare uno sguardo alla platea. « Pensate in fretta, perchè vi si regala anche un carinissimo portachiavi a forma di boccino d'oro. Volete farvi scappare tutto questo? Io non lo farei. » Scuote la testa con fare teatrale. « Chi offre più di tre galeoni? E se sento cinque o sei galeoni, giuro che scendo e vi soffoco. » Con le tette. « Siate generosi! » SPOILER (clicca per visualizzare)Decimo cestino vinto da Fitz!
Non fatevi scappare gli ultimi due cestini, op op.. -
.Perché si trova lì? Non lo sa. Ha letto, molto di sfuggita, il flyer ad Hogsmeade e si è subito detto che mai sarebbe andato ad una roba del genere. In fondo, a lui del Quidditch non è mai importato troppo, se non per quelle rare volte nelle quali ha deciso di dedicarsi alla fotografia in movimento. Per il resto, il suo rapporto con esso è sempre stato piuttosto amichevole, ma decisamente distante. Fino a quel momento. Ora è lì, decisamente in ritardo, con una paletta che gli è stata consegnata all'ingresso e che lui non sa nemmeno cosa farci. Passeggia sul fondo della sala, mentre viene descritto il cestino numero dieci. E' interessante si ritrova a pensare. C'è una polaroid in palio, di sicuro deve esserci una persona interessante dietro. Allora infila la mano in tasca, per racimolare quei pochi soldi che ha sul suo fondo, ma nel mentre che conta fino all'ultimo zellino, una voce a lui famigliare batte il cestino a cui è interessato, decretando la vittoria di Fitz. Alza lo sguardo, Seb, mentre fissa Ariadne dal fondo. Non le toglie mai lo sguardo di dosso, fin quando non apre l'asta per l'undicesimo cestino. C'è come della sfida nei suoi occhi bicolori, quando, con fierezza, alza la sua paletta. « Allora vorrà dire che punterò se - ah no, volevo dire - quindici galeoni! » Urla, per richiamare l'attenzione della mora che si trova sopra il palco. Sventola la paletta, a mo' di saluto. E, in ultimo, c'è un sorriso, che ha del beffardo, ad incurvargli le labbra..
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Aveva attaccato il volantino dell'asta dei cesti sulla lavagna di sughero, per ricordarsi ora e luogo dell'evento, ma come al suo solito il tempo si prendeva gioco di lui; beffandosi della sua incapacità di essere puntuale. Una maledizione di cui Oliver era più che conscio. Si era letteralmente precipitato al parco della liberazione, menando la sua paletta come fosse un'arma pericolosa; senza vergognarsi di mirare al coppino di chiunque intralciasse la sua strada e rallentasse la sua corsa. «Largoooooo! Tasche da alleggerire in arrivo!» I galeoni tintinnavano nelle tasca interna del giaccone, tanto che il ragazzo temeva di perderne qualcuna per strada, mal che vada avrebbe rivisto il limite di puntate che si era imposto di fare. Aveva partecipato a moltissime aste, lussuose e con l'unico scopo di devolvere i soldi raccolti in beneficenza, molte erano state organizzate da sua madre; una vera filantropa. Arrivò ansante sotto il palco dell'asta, giusto in tempo per sentire cosa conteneva uno degli ultimi cestini. «Patatine e Chudley?! Chiunque sia la sposo ora.» Alzò la mano per piazzare la sua generosa offerta, ma venne battuto sul tempo da un altro studente. Frugò velocemente nella tasca per assicurarsi di non rischiare una brutta figura, nonostante fosse più che benestante Oliver non ostentava mai la propria agiatezza; preferiva passare inosservato e riconosciuto per meriti ben diversi. «Offro diciannove galeoni dolce donzella, in un modo o nell'altro quelle patatine saranno mie!» Perchè se c'era una cosa sui Oliver non scherzava mai era proprio il cibo. . -
.« Din din din!! Il penultimo cestino va al nostro Oliver per diciannove galeoni! » A quel punto mancava solo un cestino. Ophelia si preparò all'evento con una certa religiosità. Era quasi alla fine, e ciò significava che a breve avrebbero riscosso tutto il ben meritato bottino. « E' tempo di scoprire l'ultimo cestino. » E dicendo ciò afferra il cartellino la descrizione preparandosi a dare il meglio di sé anche questa volta. « Dulcis in fundo, il menu all'ordine del giorno comprende: rotoli di frittata, torte salate, sandwich, insalata di riso autunnale, involtini di carne, torta alla nocciola, caldarroste, vino, cioccolata calda, biscotti. Non trovate sia davvero adorabile? » Sorride tra se e se prima di fare l'occhiolino ad alcuni acquirenti, mostrandosi ben disposta a fare persino la gattona se fosse necessario affinché anche quel cestino trovasse un compratore. « Tra gli oggetti di questa meraviglia troviamo plaid e coperte di lana, tenda, cuscini, cassette di legno da usare come piano d'appoggio, piatti, bicchieri e posate in ceramica, tovaglioli, taglieri in legno, thermos, apribottiglie, barattoli in vetro di diverse dimensioni riempiti di rametti, fiori autunnali e candele. Ommioddio! Questa si che è un atmosfera di tutto rispetto. » Segue con il dito il resto della descrizione prima di alzare lo sguardo verso la platea. « E poi, non chiedetemi perché, ma sono già estremamente curiosa: c'è un'edizione di The Monster Book of Monsters. Il libro è accompagnato da un biglietto: “Accarezzare dolcemente.” » A quel punto sventola appena il cartellino guardando i presenti con fare piuttosto intrigata. « Per favore, chiunque dovesse comprarlo, deve assolutamente informarmi su tutta la faccenda, perché qui, io fremo di curiosità. Ma tornando a noi, l'acquirente si aggiudica come regalo anche un cappello degli utilissimi guanti di lana. Con le temperature che si prospettano questi giorni, direi che nulla è più auspicabile. » A quel punto sospira e sorride. « Anche per quest'ultima asta, il prezzo parte da 3 galeoni. Non dimenticatevi che è l'ultimo cestino che potrete aggiudicarvi, quindi, se non ne avete ancora comprato uno, direi che è tempo di strapparvi i capelli, perché non avrete altre occasioni. ».
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pink is punk.
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Da sopra il palco, lancia un'occhiata gelida al ragazzo, Trixie, decidendo di rivolgergli poi un sorrisino che ha del malefico quando, inaspettatamente, è un altro bel giovane ad accaparrarsi il penultimo cestino. Oh che peccato mima con le labbra, sperando che Sebastian la veda, prima di trotterellare accanto ad Ophelia, per lasciarle il posto, con tanto di swish. Ascolta le sue parole, e si ritrova particolarmente incuriosita dalla decisione di piazzare un libro dei mostri durante un appuntamento. O è un pazzo, si dice, o un genio, figo. E poi c'è il vino, che è sempre un'ottima scusa. Quindi, schiaritasi la gola, lanciata un'ulteriore occhiatina a qualcuno a caso, ed afferrata la propria palettina, eccola che urlacchia un acuto « Venticinque galeoni! » #ashtag umiltà sempre e comunque. Per chiudere in bellezza. .
