IN THE BADGER'S DEN

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    Jessie Grindelwald
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    > Comunque, non riesci a dormire?
    > Vuoi venire quì? C'è un sacco di spazio
    > Guarda
    spider-jess ha inviato un allegato:


    Porcamiseria. Fortunatamente non lo aveva urlato ai quattro venti, ma avrebbe scommesso che ci fosse effettivamente mancato pochissimo perchè lo facesse. Ruthie, affondò i denti nel labbro inferiore nel vano tentativo di non uscirsene con esclamazioni esagerate, rischiando di attirare l'attenzione delle sue compagne di stanza le quali non vedono l'ora di avere nuovo materiale su cui spettegolare: uuuh, Jesse di tassorosso invia foto hot alla Mavor; la notizia si sarebbe divulgata cosí in fretta che la grifondoro non avrebbe avuto nemmeno il tempo di smentire. Mannaggia a te, Jessie. A volte sembra glielo facesse di proposito, intendo inviarle materiale ambiguo sul quale non avrebbe dovuto nemmeno soffermarmi troppo. Ma lo sto facendo, mi sto soffermando «...Gucci? » Sobbalzò, Ruth, lasciandosi sfuggire il cellulare dalle mani come una saponetta, ma fortunatamente recuperandolo prima che potesse sfracellarsi al suolo, premendolo contro il petto, col cuore in gola e lo sguardo appena allucinato « C-Che, dove?» Indietreggiò istintivamente contro il cuscino quando Penny affondò il sedere piumato sul materasso, ai piedi del letto. « Dico il tuo pigiama, è Gucci? Amo gli stilisti babbani, è davvero a-d-o-r-a-b-i-l-e.» Si lasciò sfuggire istintivamente un sospiro di sollievo, distendendo i muscoli contratti; non ha visto la foto, tranquilla Ruthie. Scambiare un puro made in china per un Gucci - nonostante la grifa avesse scelto davvero bene per confondere le acque - era davvero grave, ma sempre meglio prendere uno schiaffo d'ignoranza del genere da una che non ci capiva niente e cercava di fare la figa, piuttosto che diventare la nuova barzelletta di tutta Hogwarts. “Ruthie Mavor, quella che sbava sulle foto del migliore amico e che va in giro indossando cinesaglie”, non voleva essere ricordata cosí sull'annuario scolastico, quell'anno. Osservò i gattini disegnati male sul tessuto semi-lucido, morbido, afferrando il cuscino prima di saltare giù dalla branda «...Ovviamente lo è» Biascicò con un sopracciglio inarcato alla " I'm the queen, bitch" visto che la soggettona era già da diverso tempo che cercava di sfilarle il titolo di influencer alla moda dalle mani, quindi la imitava, come quella volta in cui al ballo di fine anno ebbe la brillante idea di indossare il suo stesso vestito. Le avrebbe strappato i capelli, ma fortunatamente per te i poracci non li tocco, ed il vestito stava MOLTO meglio a me. «Adesso scusa ma ho da fare.» Le rifilò un sorrisetto ambiguo, scivolando fuori dalla camera con passo felpato prima di fuggire alla volta dei dormitori Tassorosso. Beh, in realtà Ruthie non aveva calcolato bene le distanze, era uscita dalla sala comune senza considerare che il buio non le stesse esattamente simpaticissimo, e poi sapevano tutti che girare da soli per il castello non era fra le cose più consigliabili da fare. Okey, bastava andare pianopiano dopotutto, oppure bastava tipo correre COS'ERAQUELRUMORE? Scese le scale principali forse fin troppo di fretta, saettando davanti ai quadri addormentati fino a raggiungere il corridoio che conduceva alle cucine e, successivamente, alla sala comune Tassorosso. C'ho impiegato tre minuti in tutto, meno di quanto pensassi «....
    tumblr_pi9b8gH6ni1xjxrm3o1_250
    Jeeeessssss, scendi che sto qui»
    sussurrò contro il cellulare, inviando un audio al migliore amico che forse l'attendeva dall'altra parte dell'entrata. Dai, daidaidai, apri. Ciondolando un po' sui talloni, presa dall'impazienza, dopo una manciata di minuti Ruthie decise di penetrare da sola all'interno della salacomune, nonostante non avesse mai perfettamente capito il meccanismo che più volte Jessie le aveva spiegato. Come cavolo si bussava? Stiracchiò le spalle, alzando il pugno chiuso della mano, decisa a fare del suo meglio. «...oh!» Ed eccolo lì Jessie, alla fine, con i capelli scompigliati ed un'aria un po' assonata sul volto «Ti eri addormentato?» Assottigliò lo sguardo, mollandogli il cuscino fra le mani per poi scoccargli un enorme bacio sulla guancia, inclinando successivamente il capo. «Sssshhh, adesso non sclerare, perfavoretiprego, già ho dato io abbastanza in escandescenza» Mh, ho dimenticato di dirgli dei capelli rosa. Lo sospinse dentro, premendogli un palmo sulle labbra, arricciando gli angoli della bocca « Giuro che ti spiego tutto, ho fatto un casino con un incantesimo...ma risolvo quanto prima, spero.» Prese posto su uno dei divanetti, davanti al camino, raccogliendo le ginocchia al petto senza smettere di fissarlo con una punta di curiosità. Se c'era una cosa che doveva ammettere, era che Jessie stava diventando piuttosto carino: non era più lo smilzo ragazzo che aveva conosciuto anni prima, adesso stava mettendo su il fisico del tipico adolescente instagrammabile. «Grazie per avermi concesso di venire, spero solo di non metterti nei guai» Cingettò, spostando la fluente chioma rosata su una spalla per poi sbatacchiare le lunghe ciglia corvine.
     
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