Everybody's looking for something

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    Anonymes!

    it’s our time to make a move
    it’s our time to make amends
    it’s our time to break the rules.



    Mancavano soltanto poche ore all'inizio della festa natalizia che mia madre e quella di Fitz avevano organizzato. Poco più di trentasei ore, per essere precisi. La terribile donna mi aveva inviato lettere a palate senza lasciarmi un attimo di tregua, e la cosa iniziava a diventare leggermente soffocante. Il vestito rosso era stato ritirato, il baule era pronto da settimane, le unghie laccate, i regali impacchettati. Mancava solo una piccola, minuscola virgola per completare il quadro, ma avevo continuato a rimandare dandomi sempre nuove scuse. Perché no, non mi andava per niente di portare un ragazzo ad accompagnarmi al circo delle stranezze dei Faulkner-Gauthier, neppure un po'. Non me la sentivo di trascinare un completo sconosciuto a fare conoscenza della mia famiglia, e benché avessi implorato Pride di farmi da cavaliere, quest'ultimo mi aveva fatto notare con rammarico che nostra madre ci avrebbe mandati a farci beccare gli occhi da un gufo se non avessimo portato qualcuno di esterno. Ed io, maledetta me, ogni giorno avevo bevuto dal bicchiere della speranza, che malevola mi aveva sussurrato "perché rimandare a oggi quello che puoi rimandare per sempre?" Appunto.
    Torcendo un lembo del lenzuolo con l'indice e il pollice, pensavo che oggi era il 23 dicembre, e che tra meno di due giorni mi sarei dovuta presentare accompagnata da un ragazzo relativamente per bene. Insomma, non pretendevo un damerino, ma neppure il fattone scaricatore di porto che vedevo in ogni angolo di Hogwarts. La mia mente aveva carezzato l'idea di invitare Fred Weasley, ma con ira avevo scacciato quel pensiero brutale e violento. Lui non meritava nemmeno di esistere, figuriamoci di rappresentare il mio compagno ideale. Anche se immaginarlo con tanto di camicia e capelli pettinati mi faceva ribollire le guance mandandomi il cervello in confusione. Elegante, con quel passo sicuro... no, N O.
    Scaraventai da un lato le coperte e balzai fuori dal letto, furiosa. Strappai un pezzo di pergamena dal rotolo per gli appunti, intinsi la piuma con foga e buttai giù qualche riga frettolosa, spargendo miriadi di minuscole chiazze nere che danzavano tra le lettere oblique ed affettate. « Tu! Ciccione piumato, alza il tuo regale culetto d'oro e rompi le palle a Earnshaw finché non si alza e fa quello che deve fare. Capì? » scossi il volatile shakerandolo come una bevanda Starbucks. Gli legai alla zampa il biglietto, per poi sbatterlo fuori dalla finestra ancora mezzo intontito. Perché Brandon? Non avevo una risposta precisa. Enigmatico, scostante, spesso con grossi lividi sul volto. Ero certa che nessuno della mia famiglia si sarebbe azzardato a rivolgergli la parola, e di certo non mi aspettavo che lui lo facesse a sua volta.
    In canottiera, pantaloncini e vestaglia scozzese zampettai fuori dalla stanza chiudendomi delicatamente la porta alle spalle, senza emettere il suono di mezzo respiro. Come un'ombra inghiottita nel buio, invisibile, rapida, giunsi a destinazione con il cuore martellante nel petto e i polmoni in fiamme. Nell'angolo accanto al quadro con i gatti ubriachi, gli avevo scritto. L'attesa mi divorava la pazienza, ma d'altra parte, la colpa era solo mia se mi ritrovavo in quella situazione, ora.
    « Cristo, alla buonora » sbuffai scorgendo l'alta figura dai capelli scarmigliati. « Ce ne hai messo di tempo, mh? » bisbigliai incrociando le braccia. Ma no, non era questo il tempo per fare la rompipalle. « Scusami se ti ho fatto alzare adesso. Però era qualcosa di super urgente, questione di vita o di morte » esisteva qualcosa di più drastico? Perché quel paragone non sembrava all'altezza della situazione. « Be', okay forse non ci conosciamo benissimo ma... ti prego. Cioè, verrestiaNataledame? Ti prego. Ti supplico. » prima di offrire qualcosa in cambio, magari avrebbe accettato senza fare domande. Se poi non avesse detto immediatamente di sì... Allora gli avrei dato tutto ciò che voleva. Level of desperescion: +20000.

    Edited by breezeblock - 24/12/2018, 11:58
     
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