Nightcall

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    "E come promesso, dieci minuti spaccati." disse con un sorriso, indicando il proprio orologio da polso, non appena il volto di Eris sbucò dall'uscio aperto. I due erano sempre stati amici sin dai tempi di Hogwarts, ma il ritrovarsi ad essere compagni di corso li aveva sicuramente avvicinati ulteriormente, creando nel duo una compagnia di studio ormai fissa. Esame dopo esame avevano deciso di affrontare insieme la sessione invernale, sostenendosi a vicenda, aiutandosi e smorzando la tensione con due chiacchiere tra una pausa e un'altra. Ormai arrivati agli sgoccioli, mancavano solo altri due mostri da sconfiggere: Istologia e Biochimica, precisamente in quest'ordine. "Ancora non ci credo che quel bastardo ha aggiunto cinque capitoli una settimana prima dell'esame. Non un capitolo, non una dispensina..CINQUE CAPITOLI!" disse, alzando tutte e cinque le dita di una mano con sguardo stralunato mentre si faceva largo nell'appartamento ormai noto della senior Corvonero, allungando il passo verso il tavolo della cucina, dove poggiò la pesante tracolla contenente tutto il materiale di Istologia. Sospirò pesantemente, passandosi una mano sul volto stanco segnato da pesanti occhiaie violacee e un pallore decisamente poco naturale. Di tanto in tanto, in quei momenti, Erik si sforzava di riportare alla propria memoria il tempo passato nell'Inquisizione - un incentivo che lo spronava ad andare avanti per la strada che aveva scelto e ricordarsi tutte le ragioni per cui l'aveva intrapresa. Medimagia era la scarpa giusta per lui, ma ciò non rendeva di certo meno facile camminarci, specialmente per uno come lui, che come studente aveva sempre volato piuttosto in alto. Avvicinandosi al bancone, prese tra le mani una delle tazze di caffè fumante che Eris aveva preparato, appoggiandosi contro la superficie marmorea e prendendo un sorso dalla bevanda. "Sai, a volte mi viene da dire: fanculo a tutto, farò il minimo indispensabile e come va va. Però mi conosco, lo so come sono fatto, e lo so che mi roderebbe un sacco prenderci un voto basso." scosse appena il capo prima di soffiare sulla tazza e prendere un altro sorso di caffè. "Non so proprio come fa certa gente a tenere insieme università, vita sociale, vita sentimentale e a volte pure un lavoretto part time. Hanno giornate da settantadue ore per caso?" Sbuffò una piccola risata sarcastica, scuotendo ancora una volta il capo. Invidiava quel tipo di compagni: gente che riusciva a tagliare il proprio tempo in tutte quelle parti e a vivere serenamente. Lui a malapena riusciva a gestire esami e Quidditch, tanto che per un momento aveva persino valutato di mollare la squadra, solo per poi ricredersi nel rendersi conto che se si fosse tolto pure quella valvola di sfogo sarebbe probabilmente diventato il primo serial killer del campus. Un tipo di fama, quello, a cui di certo non agognava. "Però mentre facevo la strada da casa mia a casa tua ho pensato a una cosa per sveltire un po' lo studio..vieni.." le fece cenno di seguirlo verso il tavolo centrale, dove poggiò la tazza per liberarsi le mani in modo tale da poter svuotare la pesante tracolla e aprire il grosso mattone di Istologia. Sfogliò velocemente le pagine studiate fino a giungere all'inizio dei cinque capitoli incriminati. "Il primo è lungo come la morte per dissanguamento. Il secondo e il quinto pure. Però il terzo e il quarto sono leggermente più corti. Ergo: pensavo che potremmo dividerceli. Tipo uno di noi ne fa due di quelli lunghi e l'altro fa i tre rimanenti, così viene pari. Poi ci duplichiamo gli schemi - che io mi fido solo dei tuoi quando si tratta di appunti altrui - e li studiamo così. Che ne dici?" Alzò lo sguardo sulla mora, scoccandole un sorriso prima di riprendere la propria preziosa tazza di caffè rigorosamente non zuccherato e mandarne giù un altro sorso. "Secondo me è l'unica per non impazzire e avere più giorni per ripetere il programma." alzò tuttavia qui un indice "Però..prima di iniziare a metterci sotto con lo studio, voglio il tuo parere su una cosa che mi ha fatto troppo ridere: lo Speed Date in piena sessione invernale. Tre, due, uno, VIA!" Pronto alle chiacchiere come una vecchia comare di paese, Erik Marchand si mise comodo sulla sedia più vicina, sorridendo divertito alla compagna per dimenticarsi almeno per qualche momento della nottata intensa che li stava attendendo.
     
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    Il rumore della macchina del caffè rimbombava ancora nell'appartamento quando Erik bussò alla sua porta, fece appena in tempo a versarlo in due grosse tazze prima di accogliere il ragazzo in casa. « E come promesso, dieci minuti spaccati. » Sorrise di fronte a quella puntualità indiscutibile, dopotutto se volevano essere sicuri di finire il nuovo programma dovevano approfittare di ogni minuto disponibile. « Tanto di cappello perchè qui non abbiamo un attimo da perdere...una bella tazza di caffè ti aspetta sul tavolo. » Chiuse la porta alle sue spalle e accese le luci nel piccolo e caloroso salotto, avevano passato intere nottate stravaccati sul tappeto con i tomi di Anatomia e Biologia sulle gambe; libri talmente grandi da essere più pesanti di lei. Eris era una ragazza minuta e negli ultimi periodi si era aggirata per il campus schiacciata dal peso di quei tomi, desiderosa più che mai di lasciarseli alle spalle. « Ancora non ci credo che quel bastardo ha aggiunto cinque capitoli una settimana prima dell'esame. Non un capitolo, non una dispensina..CINQUE CAPITOLI! » La ragazza gli allungò una pacca sulla schiena, quando aveva visto la notifica del professore aveva pensato di svenire, di aver letto male, che si stesse immaginando tutto a causa della stanchezza. Molti studenti erano insorti e avevano cercato di far ragionare il professore, ma quest'ultimo non ne aveva voluto sapere e aveva minacciato di sospendere del tutto l'appello d'esame. « Io sono rimasta a fissare lo schermo come uno stoccafisso per qualche minuto incredula e poi è sopraggiunto il panico... » e il chi me l'ha fatto fare. Fortunatamente Eris poteva contare sulla collaborazione di Erik, non era il primo esame che preparavano assieme e l'apporto del ragazzo era sempre stato più che apprezzato. « Sai, a volte mi viene da dire: fanculo a tutto, farò il minimo indispensabile e come va va. Però mi conosco, lo so come sono fatto, e lo so che mi roderebbe un sacco prenderci un voto basso. Non so proprio come fa certa gente a tenere insieme università, vita sociale, vita sentimentale e a volte pure un lavoretto part time. Hanno giornate da settantadue ore per caso? » Capiva perfettamente la frustrazione del ragazzo perchè la provava lei stessa, rimproverandosi spesso di non essere in rado di gestire i tempi al suo meglio. La sua stessa coinquilina era una sorta di mistero, le feste e i ragazzi sembravano il suo interesse principale e non l'aveva mai sentita lamentarsi del carico di studio o della sessione d'esame. « Vita sentimentale e sociale? Per me sono diventate creatura mitologiche, dividermi tra lezioni, lavori, studio e riunioni dei senior occupa tutto il mio tempo. Non avere una vita sentimentale non è così male in questo momento, anche perchè finirei per trascurarla... » Eris prendeva il lavoro e il ruolo di senior molto seriamente e non avrebbe mai messo in pausa l'uno o l'altro, mettendo così in pericolo la sua carriera accademica. Inoltre era da considerare che non c'era alcun interesse sentimentale all'orizzonte per lei, calma piatta su tutti i fronti. Un aspetto che non aveva nemmeno il tempo di analizzare, quando tornava a casa alla sera studiava e poi crollava addormentata; spesso sui libri che aveva aperto per ripassare. « Però mentre facevo la strada da casa mia a casa tua ho pensato a una cosa per sveltire un po' lo studio..vieni..Il primo è lungo come la morte per dissanguamento. Il secondo e il quinto pure. Però il terzo e il quarto sono leggermente più corti. Ergo: pensavo che potremmo dividerceli. Tipo uno di noi ne fa due di quelli lunghi e l'altro fa i tre rimanenti, così viene pari. Poi ci duplichiamo gli schemi - che io mi fido solo dei tuoi quando si tratta di appunti altrui - e li studiamo così. Che ne dici? » Prese la sua tazza di caffè, lasciandosi intiepidire le mani dal calore della ceramica; l'avvicinò al naso e respirò a pieni polmoni il profumo della caffeina. Se avesse fatto delle analisi del sangue molto probabilmente avrebbe scoperto che il suo sangue si era trasformato in caffè; l'unica bevanda che le permetteva di arrivare a fine giornata senza crollare per terra dalla stanchezza. Da studentessa di medicina sapeva che troppa caffeina non era esattamente salutare, ma l'alternativa era soccombere tristemente. « Direi che è più che perfetto, così dimezziamo il tempo...inoltre ho delle bellissime schede plastificate con le definizioni che possiamo usare per ripassare. Se vuoi posso fare i primi due e quando abbiamo finito ripetiamo no stop, fino a quando saremo in grado di ripetere il tutto come una preghiera... » Sul tavolo aveva preparato fogli, penne e pennarelli, nonostante disponesse di un computer Eris preferiva di gran lunga prendere gli appunti e fare i riassunti a mano; la sua stanza era colma e stracolma di appunti cartacei, sapientemente ordinati in ordine alfabetico per materia. « Però..prima di iniziare a metterci sotto con lo studio, voglio il tuo parere su una cosa che mi ha fatto troppo ridere: lo Speed Date in piena sessione invernale. Tre, due, uno, VIA! » Ridacchiò di gusto alla domanda del ragazzo, quando aveva visto l'iniziativa in bacheca non aveva potuto fare a meno di alzare gli occhi al cielo; era sicuramente una trovata carina, ma non durante la sessione d'esame. « Non è un'idea malvagia, ma non fa per me...primo non farei altro che parlare di esami o di quanto il professore x sia infame e secondo penso di potermi procurare un appuntamento senza dover ricorrere ad uno speed date. La mia vita sentimentale non va sicuramente a gonfie vele, ma penso che ora come ora mi bastino semplici distrazioni da sabato sera... » Un modo carino di definire i suoi recenti e sporadici incontri; gli appuntamenti richiedevano tempo che lei non aveva. Poggiò sul tavolo la scatola delle meraviglie, ricolma di caramelle gommose e cioccolatini, sua fidata compagna nelle nottate di studio. « Inoltre San Valentino è il giorno delle coppie, non delle quasi coppie o di quelli che vorrebbero essere accoppiati...Perchè tu cosa ne pensi? Ci saresti andato se il giorno successivo non avessimo avuto un esame? » Riempì nuovamente le tazze di entrambi e preparò la macchinetta per la successiva razione di caffè, il trucco era non rimanere mai senza; avere sempre sottomano la successiva tazza di caffè, garantendosi un ciclo continuo di caffeina.
     
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