TAVOLO NUMERO 2 - Lyanna Douglas

Speed Date 2k19

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    "Sono in ritardo?" la ragazza all'ingresso dei Tre Manici sollevò un sopracciglio in sua direzione con fare piuttosto eloquente. "Era stato chiesto di presentarsi con mezz'ora di anticipo..fammi vedere l'applicazione." Oh mi perdoni per questa tremenda mancanza. Come farà il mondo a sopravvivere adesso che lo Speed Date è in ritardo di ben mezzo minuto?! Inconcepibile. Stirò dunque un sorriso forzato, sbloccando il telefono per mostrarle il biglietto elettronico contenuto nell'app, che la tizia fissò con fare guardingo prima di indicarle velocemente il tavolo a cui si sarebbe dovuta posizionare: il numero due. Senza ulteriori convenevoli, la Corvonero si avviò al punto indicatole, mettendosi a sedere e giocherellando con il segna posto fino a quando la voce tonante di uno degli organizzatori non decretò l'inizio ufficiale dell'evento, facendo convergere una fiumana di gente verso i tavoli.
    Sistematasi un po' alla bell'e meglio in quei pochi secondi di tempo, guizzò lo sguardo per scorgere chi sarebbe stato il suo primo interlocutore. A sua sorpresa, si trattò di una bionda che se non ricordava male doveva aver visto negli scorsi anni in divisa da Tassorosso. "Piacere..Lyanna." disse con un sorriso, allungando una mano in sua direzione. "Se non ti dispiace io ordinerei qualcosa da bere, che la mia dignità è ancora un po' troppo alta e la serata è lunga." Alzò dunque una mano per farsi notare da uno dei tanti camerieri, attirando la sua attenzione abbastanza da farlo avvicinare prontamente. "Io comincio con un Irish Coffee, ma stai in guardia perché potrei richiamarti tra un paio di turni o anche prima. Lei invece.." e dicendolo fece cenno con la mano all'interlocutrice, scoccandole uno sguardo come a farle segno di intervenire. Una volta dileguatosi il cameriere, la giovane Corvonero prese un bel respiro profondo, poggiando entrambi i gomiti sul tavolo e il mento tra le mani, sorridendo amichevolmente alla bionda. "Allora, dimmi qualcosa di te. Fai il college, giusto? Non mi sembra di averti più vista in giro ad Hogwarts. Cosa studi?"
     
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    La prima lampante sensazione che provò fu la sorpresa. Non sembrava essersi realmente abituata all'idea di incontrare persone che ruotavano attorno all'entourage di Charlie, nelle spoglie di Marion, eppure era proprio ciò che appurò sarebbe successo non appena le venne indicato il primo tavolo. Aveva incontrato la piccola cugina di Nathan non più lontano di qualche giorno prima, durante il viaggio a Praga; non ci aveva scambiato poi molte confidenze, ma tutto sommato non le aveva nemmeno lasciato addosso quell'antipatia che avrebbe voluto provare di fronte all'oltraggioso gesto di Douglas di portarsi appresso un'intera comitiva. Sospirò pensatamene mentre si dirigeva al tavolo pensando tra se e se che a tratti la situazione in cui si era cacciata stava diventando insostenibile, a tratti invece le risultava persino più semplice di quanto volesse. « Piacere..Lyanna. » Charlie. Ci conosciamo già. « Marion. » Sorrise stringendo la mano della ragazza prima di liberarsi del giacchetto di pelle portandosi i lunghi capelli color grano su una spalla. « Se non ti dispiace io ordinerei qualcosa da bere, che la mia dignità è ancora un po' troppo alta e la serata è lunga. » Ecco. E' proprio per questo che non era riuscita a risvegliare l'antipatia di Charlie. « Grazie al cielo, una persona ragionevole! » Asserì con un che di sollevato. « Io comincio con un Irish Coffee, ma stai in guardia perché potrei richiamarti tra un paio di turni o anche prima. Lei invece.. » Non dovette nemmeno pensarci, prima di ordinare. « Per me un Old Fashioned. Anche se, detto tra noi, comunque, visti alcuni di questi soggetti, potremmo chiedere direttamente la bottiglia di whiskey e sarebbe comunque troppo poco. »
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    E a quel punto portate le loro ordinazioni potevano concentrarsi su qualcos'altro. « Allora, dimmi qualcosa di te. Fai il college, giusto? Non mi sembra di averti più vista in giro ad Hogwarts. Cosa studi? » « Si.. ho finito già da un paio d'anni ormai. Ora studio giornalismo.. » Iniziò così, con una certa fierezza. Per Charlie scoprire i segreti che si celano dietro il suo più grande incubo, sembrava essere quanto mai illuminante. Le piaceva davvero quello che faceva, seppur forse non sarebbe stata la prima scelta di Marion. « ..ho da poco strappato un piccolo stage alla Gazzetta e la scorsa settimana ho consegnato il mio primo pezzo - un approfondimento sulle migliori librerie vintage a Londra; una bella scoperta. Ora sto per iniziare la prossima consegna - tra mille esami e.. appuntamenti a quanto pare. » E cene di stato.. e incarichi istituzionali.. e vacanze a Praga. Ride leggermente prima di sorseggiare il proprio cocktail. « Tu dovresti essere ormai all'ultimo anno vero? Credo di averti vista alle simulazioni dei MAGO - ero una delle assistenti. » Si stringe nelle spalle. Ai letterati toccano sempre gli incarichi di merda, c'è poco da fare. « Com'è andata con i risultati? Ti senti carica? » Si porta nuovamente il bicchiere alle labbra passandosi una mano tra i capelli. « L'anno prossimo sarai dei nostri? Stanze piccole, servizi difettosi e volantini sulla sifilide - nessuno vuole davvero perdersi il la concentrazione di disagio che c'è già nel campus. » Pausa. « E non è ancora arrivata la sessione estiva. »


     
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    "Si.. ho finito già da un paio d'anni ormai. Ora studio giornalismo.. ho da poco strappato un piccolo stage alla Gazzetta e la scorsa settimana ho consegnato il mio primo pezzo - un approfondimento sulle migliori librerie vintage a Londra; una bella scoperta. Ora sto per iniziare la prossima consegna - tra mille esami e.. appuntamenti a quanto pare." Ascoltò le parole della ragazza annuendo di tanto in tanto e distogliendo il contatto visivo solo quando il cameriere portò al tavolo le loro ordinazioni. Lo ringraziò con un cenno del capo e un mezzo sorriso prima di riportare la propria attenzione a Marion, sorseggiando il proprio Irish Coffee dal retrogusto di incendiario. "Vedila così: ora che sai tutte le migliori librerie vintage di Londra, sai anche dove portare la persona che sceglierà il tuo appuntamento. A me, ad esempio, piacerebbe come idea. Decisamente migliore di molti altri appuntamenti a cui sono stata." asserì, sollevando le sopracciglia con fare eloquente prima di ridacchiare tra sé e sé e farle cenno di continuare pure. "Tu dovresti essere ormai all'ultimo anno vero? Credo di averti vista alle simulazioni dei MAGO - ero una delle assistenti. Com'è andata con i risultati? Ti senti carica?" Si strinse nelle spalle, sospirando appena e ciondolando il capo da un lato all'altro come sintomo di incertezza. "I risultati sono ottimi, ma sinceramente non lo so. So che non vedo l'ora di uscire da Hogwarts - questo sì - ma i M.A.G.O. ..non saprei." fece roteare la bevanda all'interno del proprio bicchiere, prendendone subito un sorso "Non credo mi daranno particolari problemi: non sono mai andata davvero male a scuola. E' solo che dopo tutto ciò che abbiamo passato fino a qualche mese fa mi sento come se quest'ultimo anno fosse più una cosa che devo fare per formalità che altro. Tipo l'appuntamento dall'estetisa: sai che una volta al mese ci devi andare, non è la tua cosa preferita nella vita, però vabbè - tolti i peli, tolto il pensiero fino al mese successivo. Mi capisci?" Sicuramente l'esperienza della guerra civile appena conclusa aveva lasciato un vuoto in molti di loro, ridimensionando tutto ciò che faceva parte delle tappe necessarie della loro età secondo un'ottica più adulta. Inevitabilmente, quelle esperienze avevano strappato qualcosa a tutti loro, sebbene fossero ancora tutti motivati a far finta di nulla a riguardo. "L'anno prossimo sarai dei nostri? Stanze piccole, servizi difettosi e volantini sulla sifilide - nessuno vuole davvero perdersi il la concentrazione di disagio che c'è già nel campus. E non è ancora arrivata la sessione estiva." Ridacchiò, buttando giù un altro sorso di Irish Coffee. Onestamente doveva ammettere di essere stata fortunata ad aver avuto Marion come prima interlocutrice: di certo favoriva un primo impatto con lo Speed Date decisamente meno traumatico di quello che le sarebbe potuto capitare altrimenti. "Non vedo l'ora. I volantini sulla sifilide, poi? Come rinunciare ad una simile opportunità?!" Scosse il capo, sospirando con ironico fare sognante tra sé e sé prima di annuire con più serietà. "Comunque sì, sarò dei vostri. Sono ancora indecisa sul corso, ma il campo l'ho ristretto alla scelta tra Storia dell'Arte e - rullo di tamburi - Giornalismo..che credo siano le cose più adatte a me. Però non andrò negli alloggi pubblici: ho già da tempo un appartamentino ad Hogsmeade intestato a mio nome." Le gioie del risarcimento per essere stata sbandierata come una pornostar in ogni antro oscuro della rete. "Magari potremmo darci una mano a vicenda: so che voi collegiali ottenete una sorta di crediti extra per aiutare noi povere anime in pena del castello ad affrontare il duro mondo universitario. E a me farebbe comodo qualcuno che mi dà una mano ad avvantaggiarmi in vista dei primi corsi - soprattutto dato che al cinquanta percento saremo colleghe. Che ne dici?"

     
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    In fondo però, sembrava più facile di quanto pensasse. Ciò che sembrava sorprendere ogni volta Charlie, era il modo in cui il comportamento delle persone sembrava modularsi in base alla persona che si ha di fronte. Se con Charlie la gamma di atteggiamenti va dalla diffidenza alla completa antipatia, nei confronti di Marion le persone sembrano essere semplicemente portato ad aprirsi, ad essere disponibili. Un ulteriore motivo per cui Charlie sembrava provare una strana forma di invidia verso la propria controparte. « Vedila così: ora che sai tutte le migliori librerie vintage di Londra, sai anche dove portare la persona che sceglierà il tuo appuntamento. A me, ad esempio, piacerebbe come idea. Decisamente migliore di molti altri appuntamenti a cui sono stata. » Annuisce con convinzione prima di chiedere al cameriere di portare loro qualcosa da sgranocchiare, e anche in fretta. « Non mi sembra giusto che tu affronti i prossimi appuntamenti senza aver messo qualcosa sotto i denti. Sospetto che ne avrai bisogno. In ogni caso, tornando a noi, se hai il feticismo per i libri vecchi ed estremamente preziosi, e alla fine dovessi restare incantata di fronte a qualche portatore di sifilide, sarò comunque disposta a indicartene qualcuna. » Si stringe nelle spalle mentre afferra qualche patatine, intingendole nelle varie salse portate assieme al lauto aperitivo poco salutare che ormai le due si trovano davanti. « I risultati sono ottimi, ma sinceramente non lo so. So che non vedo l'ora di uscire da Hogwarts - questo sì - ma i M.A.G.O. ..non saprei. Non credo mi daranno particolari problemi: non sono mai andata davvero male a scuola. E' solo che dopo tutto ciò che abbiamo passato fino a qualche mese fa mi sento come se quest'ultimo anno fosse più una cosa che devo fare per formalità che altro. Tipo l'appuntamento dall'estetisa: sai che una volta al mese ci devi andare, non è la tua cosa preferita nella vita, però vabbè - tolti i peli, tolto il pensiero fino al mese successivo. Mi capisci? » Più o meno. Per Charlie, i MAGO erano stati una semplice formalità, ma non per le stesse motivazioni di Lyanna. Nemmeno se si fosse impegnata non sarebbe stata in grado di farsi bocciare. Sua madre aveva finanziato le ristrutturazioni di un'intera ala della biblioteca e dell'infermeria, per assicurarsi la promozione della figlia. A conti fatti, non so nemmeno se Edmund Kingsley ha usato quei soldi per ristrutturare la biblioteca, oppure li ha spesi per mandarvi a Portland. A quel punto non sembrava avere poi molta importanza, seppur quel passeggero pensiero sembrò renderla pensierosa per più di qualche istante.
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    « Non vedo l'ora. I volantini sulla sifilide, poi? Come rinunciare ad una simile opportunità? » Scoppia a ridere leggermente. « Un ottimo motivo per stringere i denti e farsi strappare quei peli non pensi? Il campus è tutta un'altra cosa, credimi. Hogwarts non è mai stata una delle mie.. esperienze più belle. Troppe delusioni, troppe teste di cazzo, troppe inculate metaforiche e letterali - » Ed ecco il linguaggio colorito di una Windsor che riemerge dalle viscere di una piccola tassa biondissima. « - ma soprattutto troppe regole. E i numerosi rotoli da consegnare da un giorno all'altro, i compiti in classe, i professori che vuoi non vuoi dovevi farti andare bene per forza e poi.. la sveglia alle sette ogni mattina? » Non certo nello stile di Sua Altezza Reale, i cui ritmi erano decisamente più caotici e confusionari. « Comunque sì, sarò dei vostri. Sono ancora indecisa sul corso, ma il campo l'ho ristretto alla scelta tra Storia dell'Arte e - rullo di tamburi - Giornalismo..che credo siano le cose più adatte a me. Però non andrò negli alloggi pubblici: ho già da tempo un appartamentino ad Hogsmeade intestato a mio nome. Magari potremmo darci una mano a vicenda: so che voi collegiali ottenete una sorta di crediti extra per aiutare noi povere anime in pena del castello ad affrontare il duro mondo universitario. E a me farebbe comodo qualcuno che mi dà una mano ad avvantaggiarmi in vista dei primi corsi - soprattutto dato che al cinquanta percento saremo colleghe. Che ne dici? » Assottiglia appena lo sguardo mentre si porta il bicchiere alle labbra. « Perdersi il fascino degli alloggi comuni! Spero almeno che casa tua sia vista piazza principale, altrimenti ti risparmi i matti che alle due di notte corrono in cortile sotto l'effetto di dio-sa-cosa. » Pausa. « Non conosco nessuno dei dipartimenti creativi, però giornalismo è un gran bell'affare - non mi pagano per dirlo, giuro, anche se di questo passo dovrò chiedere loro di darmi il titolo di testimonial. Hanno dei ritmi molto frenetici; devi abituarti a studiare e consegnare bozze e progetti a scadenza - non molto diverso dalla scuola in questo senso. Però il lavoro in redazione è.. figo ma anche un sacco disorientante -sì, ammetto che anche a me sarebbe piaciuto avere qualcuno che ci è già passato a darmi una mano. Quindi, conta su di me. » Altra pausa in cui afferra un'altra manciata di patatine. « A un solo patto.. » E a quel punto ecco il tipico sorriso luciferino della Windsor, comparire sulle labbra di una piccola innocente Marchand. « ..stasera devi scegliere bene - il che non significa che tu debba scegliere necessariamente la sottoscritta, però.. » E a quel punto inizia a ripiegare distrattamente il fazzoletto di fronte a sé. « ..metà del lavoro di un giornalista è compiere scelte audaci, sofisticate. A meno che la tua aspirazione nella vita è riempire le pagine di gossip. Il più delle volte sul campo le tue credenze e convinzioni verranno sfatte; saltare da un'ipotesi all'altra ti porterà a rivalutarti.. » Si stringe nelle spalle. « Insomma, sorprendimi. » Ed ecco come, Charlie Windsor, da tenera piccola vittima del sistema di rotazione dei tavoli in cui deve trovare il modo di farsi scegliere, trova comunque un modo per ribaltare la prospettiva. « ..sorprendermi e ti sarai guadagnata un tutor » Ed io mi sarò guadagnata qualche credito extra. « Lasciando da parte il futuro prossimo, dimmi, come mai hai deciso di partecipare a questa iniziativa? Mi sembri una tipa che sa il fatto suo. Hogwarts sta scarseggiando così tanto quest'anno da obbligarti a spingerti nel terreno dei colleghi più grandi? - non che non approvi. » Uno sguardo di intesa mentre annuisce. « Approvo e come! »


     
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    "Perdersi il fascino degli alloggi comuni! Spero almeno che casa tua sia vista piazza principale, altrimenti ti risparmi i matti che alle due di notte corrono in cortile sotto l'effetto di dio-sa-cosa." Con un che di ironicamente infastidito, la giovane Corvonero andò a far sbattere una mano sul tavolo "Cazzo, me li perdo! Casa mia è un po' periferica - penso che mi toccherà appostarmi per forza dentro La Testa di Porco e godermi lo spettacolo da lì." "Non conosco nessuno dei dipartimenti creativi, però giornalismo è un gran bell'affare - non mi pagano per dirlo, giuro, anche se di questo passo dovrò chiedere loro di darmi il titolo di testimonial. Hanno dei ritmi molto frenetici; devi abituarti a studiare e consegnare bozze e progetti a scadenza - non molto diverso dalla scuola in questo senso. Però il lavoro in redazione è.. figo ma anche un sacco disorientante -sì, ammetto che anche a me sarebbe piaciuto avere qualcuno che ci è già passato a darmi una mano. Quindi, conta su di me." Sorrise gentilmente alla bionda, piegando il capo in sua direzione come cenno di ringraziamento prima di nascondere le labbra dietro un sorso di Irish Coffee. Sapeva già che i suoi genitori non avrebbero approvato nessuna delle due opzioni che vagavano per la sua mente. Storia dell'Arte l'avrebbero schifata senza troppi convenevoli, sottolineando quanto la sola idea fosse sintomo di una svogliatezza che l'avrebbe portata a vivere come una fallita. Giornalismo, beh, su quello probabilmente avrebbero alzato il sopracciglio e arricciato il naso con semplice disgusto. Giornalismo è il mestiere degli sciacalli: gente che non sa fare nulla e dunque si arricchisce sulle spalle delle persone per bene. Il Giornalismo lascialo al proletariato, Lyanna. Questo sarebbe di certo stato il succo del loro discorso. Non che a lei importasse davvero qualcosa, ma sapeva già che qualunque cosa avesse scelto, il supporto genitoriale sarebbe stato minimo e con ogni probabilità si sarebbe dovuta finanziare da sola. "A un solo patto..stasera devi scegliere bene - il che non significa che tu debba scegliere necessariamente la sottoscritta, però.." ridacchiò, scuotendo appena il capo tra sé e sé "..metà del lavoro di un giornalista è compiere scelte audaci, sofisticate. A meno che la tua aspirazione nella vita è riempire le pagine di gossip. Il più delle volte sul campo le tue credenze e convinzioni verranno sfatte; saltare da un'ipotesi all'altra ti porterà a rivalutarti..Insomma, sorprendimi..sorprendermi e ti sarai guadagnata un tutor." In tutta risposta la Douglas si guardò intorno con un cipiglio di ironico scetticismo "Mmh..la vedo come una bella sfida, questa. Già ad occhio credo che qualunque sarà la mia scelta, di certo la potrai catalogare come sorprendente..a te decidere se in senso positivo o no." Sollevò un sopracciglio, incurvando le labbra in una linea divertita. La verità era che a Lyanna importava ben poco di fare un'analisi costi-benefici ben ponderata di ciascun partecipante. Stava lì per divertirsi, e alla fine dei conti la sua scelta non sarebbe stata guidata da altro se non da questa logica. "Lasciando da parte il futuro prossimo, dimmi, come mai hai deciso di partecipare a questa iniziativa? Mi sembri una tipa che sa il fatto suo. Hogwarts sta scarseggiando così tanto quest'anno da obbligarti a spingerti nel terreno dei colleghi più grandi? - non che non approvi. Approvo e come!" Sospirò, portando la schiena abbastanza all'indietro da riposarsi contro il legno della sedia. Tamburellò pensosamente le dita sul tavolo per qualche istante prima di schioccare la lingua sul palato e rispondere. "Da un lato sì, Hogwarts scarseggia abbastanza. Senza contare che i ragazzi della mia età stanno cominciando un po'.." ci pensò sopra, cercando le parole più adatte prima di scoccarle un'occhiata da sotto le ciglia e sorriderle eloquentemente "..ad annoiarmi." Diciamo che la maggior parte sono poppanti all'anagrafe. I restanti sono poppanti di testa e neanche tanto bravi nell'unica cosa in cui dovrebbero esserlo. Scrollò tuttavia le spalle "Comunque per lo più ho deciso di iscrivermi perché non avevo nulla da fare e perché mi sembrava un'alternativa divertente alla maratona di film di Bridget Jones organizzata dalle mie compagne. Se poi riesco a tirarne fuori anche un appuntamento decente, ben venga, ma diciamo che sono arrivata con le aspettative abbastanza basse sin dal giorno dell'iscrizione." Ridacchiò, rivolgendole un occhiolino prima di indicarla con un cenno eloquente della mano. "E tu? Mi stai facendo capire che nel corso di Giornalismo non ci sta trippa per gatti? Perché ciò potrebbe seriamente cambiare le carte in tavola nel fattore iscrizione al College."

     
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    Fine PRIMO TURNO (12/02-15/02)
    Inizio SECONDO TURNO (16/02-19/02)

     
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    Uno degli organizzatori si gonfia il petto, prima di proclamare a gran voce che è ora di passare al tavolo successivo. Seb, dal canto suo, saluta Oliver, promettendogli di tampinarlo quanto prima per essere portato in giro per il campus e si alza, spostando la seggiola all'indietro, producendo un gracchiante rumore d'accompagnamento. Okay, uno è andato. Altro giro, altra corsa. Non è andata così male finora no? Comincia a farsi un bilancio mentale, arrivando alla conclusione di aver probabilmente acquistato un nuovo amico grazie a quel breve incontro di dieci minuti ed è proprio mentre è pronto psicologicamente per il passo successivo, che volge lo sguardo verso il tavolo a fianco. Lì dove c'è seduta Lyanna Douglas. La conosce già, è evidente e per un attimo il moro sembra avere un tentennamento sul da farsi. C'è forse dell'imbarazzo di fondo nel ritrovarsi faccia a faccia con una persona conosciuta ad un evento del genere. E' come ammettere "Boh, non è che c'abbia tanta fortuna di normale, proviamo l'ultima spiaggia" o una cosa del genere. Per questo opta per una tecnica diametralmente diversa. Si avvicina al tavolo, si siede e allunga una mano nella direzione della ragazza. « Sebastian, piacere di conoscerti. » Come due perfetti sconosciuti dentro quel dedalo di nuove conoscenze. Le sorride, con fare divertito, come a volerle chiedere se le vada bene giocare a quel gioco. Una sorta di matrioska, nella quale si instaurano delle regole per un nuovo gioco, all'interno del gioco generale. « Due dei pochi studenti di Hogwarts qua dentro, credo » prosegue, per poi darsi un'occhiata intorno, come a volersi sincerare che quella sua supposizione sia effettivamente supportata da delle prove concrete. « Potremmo metterci ad analizzare la cosa dal punto di vista sociale, ma credo che ti annoierei nei primi due secondi e non farei proprio una buona prima impressione. » Ammicca verso di lei, sentendosi probabilmente più a suo agio in quel suo fingere di non conoscerla già, di quanto si sarebbe mai aspettato. Perché quello potrebbe essere un nuovo punto di approfondimento della loro conoscenza. Prima si sono conosciuti in un modo, venendo a conoscenza solo di alcuni aspetti della loro sfera personale, questo è un nuovo start, una seconda possibilità, per così dire, per potersi conoscere da un'altra prospettiva. E questo, a dirla tutta, lo intriga decisamente. E' per questo che le sorride, prima di farsi notare da un cameriere per proseguire con la sua seconda organizzazione. « Un'altra Weiss per me e per la signorina...- si volta a guardarla, alzando le sopracciglia - una bionda fruttata, che sappia poco di ferroso? » Come una delle prime ordinazioni che aveva preso la mora, proprio lì, in quello stesso pub, qualche mese prima. « Allora, dovremmo conoscerci meglio possibile in questi scarsi minuti, quindi ti propongo di giocare. » Sciabola le sopracciglia due volte, per poi ridacchiare. « Giochiamo a "Non ho mai.." » E' certo che la spumeggiante ragazza dagli occhioni azzurri non abbia bisogno di una rinfrescata delle regole. « Che dici, potrebbe essere un buon modo per capire come siamo fatti velocemente? Giusto per capire quante cose abbiamo in comune nel tempo che ci è stato dato. » Continua a sorridere, mentre il cameriere serve loro da bere e in fondo quell'ulteriore gioco può cominciare. « Io non sono mai stato ad uno speed date prima d'ora. Lo so, vita triste la mia, a vent'anni. » Accenna un sorriso sarcastico, mentre la guarda fisso. Allora, bevi o non bevi?

     
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    Fu solo quando uno degli organizzatori annunciò il cambio di turno che Lyanna si rese conto di quanto poco fosse stato il loro tempo a disposizione. Salutò dunque Marion con un sorriso, lieta di aver conosciuto una ragazza che sembrava si certo essere un'ottima candidata per una futura amicizia. Il tempo vola davvero quando ti diverti. Speriamo solo che il prossimo non sia il tipo di persona che dieci minuti te li fa passare come due ore. Tuttavia a presentarsi di fronte a lei fu tutt'altro che uno sconosciuto. Scrutò Sebastian Grindelwald in silenzio, con uno sguardo a metà tra il sorpreso e il divertito; negli occhi di lui c'era una vena di imbarazzo che la Corvonero non poteva fare a meno di trovare comica. Su, Grindelwald, pensa che potevi trovarci un'ex: sarebbe stato peggio. "Sebastian, piacere di conoscerti." Rimase perplessa per un istante prima che un sorriso divertito si facesse largo sulle sue labbra, obbligandola a mordersi quello inferiore dall'interno per stare al gioco. Annuì, allungando la mano per stringere quella del Serpeverde. "Piacere, Emma." replicò scioltamente, alzando appena un sopracciglio con aria eloquente. Non è che tu possa contraddirmi, in ogni caso. "Due dei pochi studenti di Hogwarts qua dentro, credo. Potremmo metterci ad analizzare la cosa dal punto di vista sociale, ma credo che ti annoierei nei primi due secondi e non farei proprio una buona prima impressione." annuì con espressione pensosa, appoggiando il mento sul palmo della mano. "Stai scherzando? La statistica sociale è il mio kink personale." A ben vedere anche Lyanna era rimasta stupita da quella contingenza, ma non si era fatta troppe domande a riguardo, liquidando il tutto con un: meglio così. All'avvicinarsi del cameriere la ragazza allungò sul tavolo il bicchiere ormai vuoto di Irish Coffee, sorridendo all'impiegato per fargli notare silenziosamente che poteva pure portarlo via. "Un'altra Weiss per me e per la signorina...una bionda fruttata, che sappia poco di ferroso?" Si portò una mano al petto, schiudendo appena le labbra in una finta aria sorpresa. "Come facevi a saperlo? E' la mia preferita!" si sporse appena in avanti sui gomiti, assottigliando le palpebre "Non è che sarai un legilimens?! Non mi sembra di aver letto nulla a riguardo nel regolamento dello Speed Date, ma sono piuttosto certa che sia un po' barare." Gli rivolse un veloce occhiolino prima di ritrarsi e far cenno col capo al cameriere di proseguire tranquillamente con quell'ordine. A quel punto, allontanatosi l'uomo, Lyanna tornò a una posizione più rilassata appoggiando la schiena contro la sedia e tamburellando delicatamente le dita sul tavolo. "Allora, dovremmo conoscerci meglio possibile in questi scarsi minuti, quindi ti propongo di giocare. Giochiamo a Non ho mai.." sollevò un sopracciglio, divertita da quella proposta "Che dici, potrebbe essere un buon modo per capire come siamo fatti velocemente? Giusto per capire quante cose abbiamo in comune nel tempo che ci è stato dato." Sorrise velocemente al cameriere quando questo le mise davanti la birra, per poi far cenno con la mano a Sebastian di proseguire. "Vada per Non ho mai. Ti concedo l'onore di iniziare." "Io non sono mai stato ad uno speed date prima d'ora. Lo so, vita triste la mia, a vent'anni." Ridacchiò, scuotendo il capo e alzando le mani come a mostrare che nemmeno lei avrebbe bevuto. "Mi dispiace. So che ho la faccia da donna di mondo, ma non ho più esperienza di te in questo genere di iniziative. Quindi, se ti può consolare, non sei triste da solo." A quel punto, passata ufficialmente la palla a lei, la Corvonero assunse un'espressione pensosa, mordendosi il labbro inferiore e spostando lo sguardo verso un angolo in basso della propria visuale, come a riflettere su quale interrogativo porre al ragazzo. Di punto in bianco un sorriso comparve sulle sue labbra, facendole riportare lo sguardo negli occhi del compagno. "Io non ho mai inviato una foto hot." E dopo l'esperienza che ho avuto, come biasimarmi?

     
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    "Piacere, Emma." Si ritrova a sorridere, forse un po' troppo sarcasticamente, mentre incassa quel suo calarsi perfettamente nel gioco. « Bel nome, davvero, anche se devo ammettere che avrei immaginato altri nomi sposarsi con tutto questo... » Smuove la mano di fronte al volto della giovane, come a volerle far capire a cosa stia alludendo per davvero. "Stai scherzando? La statistica sociale è il mio kink personale." Scrolla il capo, lasciando che i suoi riccioli ricadano sopra la sua fronte, imbizzarriti. « Anche il mio, sai? Stavo proprio valutando di prendere la via del college babbano per studiare statistica e matematica. » Che Sebastian fosse di certo un asso con certe materie scientifiche, non era sicuramente un mistero per nessuno, ma da qui a valutare anche solo lontanamente una di queste come approfondimento di studio futuro ci passava davvero tanto. In realtà, era proprio un tabù in generale cosa avrebbe fatto l'anno successivo della sua vita e di certo non era un tavolo per lo speed date il miglior piatto sul quale riversare determinate sue paure sul futuro. "Come facevi a saperlo? E' la mia preferita!" Alza le mani, come a volerle dire un piuttosto umile "Che vuoi farci?" "Non è che sarai un legilimens?! Non mi sembra di aver letto nulla a riguardo nel regolamento dello Speed Date, ma sono piuttosto certa che sia un po' barare." Scoppia a ridere a quel punto, smuovendosi contro lo schienale alle sue spalle. « Magari, è una disciplina che mi ha sempre affascinato, sarò sincero, anche se..da un lato sarebbe fighissimo conoscere i veri pensieri di una persona, ma dall'altro, non credo sarebbe altrettanto figo scoprire cosa pensano davvero di te le persone che hai intorno. E' un grande paradosso. » Si stringe nelle spalle. « E di nuovo finisco a filosofeggiare senza alcun motivo apparente, forse dovrei proprio valutare questa strada per il futuro. » Ridacchia, per poi ringraziare il cameriere che ha portato al loro tavolo le due birre. E il vero gioco ha inizio. Il suo volto non si tinge di nessuna espressione quando entrambi non bevono alla sua prima affermazione. "Mi dispiace. So che ho la faccia da donna di mondo, ma non ho più esperienza di te in questo genere di iniziative. Quindi, se ti può consolare, non sei triste da solo." « Che dire..sono più triste per il fatto che sono riuscito a non far bere entrambi, una vera mossa da manuale. » Una risata lascia le sue labbra, mentre si ammutolisce, aspettando che sia lei a prendere la parola, per proseguire. "Io non ho mai inviato una foto hot." Il sopracciglio destro si alza impercettibilmente, mentre l'occhio azzurro sembra scurirsi appena. Sarà forse perché la conosce già, sarà che forse le quattro birre bevute fino a quel momento cominciano a fargli un leggero effetto euforico, ma c'è un aria di sfida nel suo sguardo bicolore, così poco da Sebastian ad un primo incontro. Ma questo non è il nostro primo incontro. La fissa, con una risata a piegargli le labbra, mentre si porta proprio verso di esse il bicchiere. Beve due sorsi, tutto d'un fiato e si ritiene soddisfatto. « Una cazzata enorme per la quale pago ancora oggi. La gente non sembra conoscere più il significato di discrezione. » Sorride, per poi cominciare a rimuginare sulla sua prossima affermazione. « L'ho proposto io ma è più difficile di quanto immaginassi. » Specie con la testa che è fin troppo leggera. Al prossimo giro prendo una tisana calda come drink. Le labbra ridotte ad una smorfia corrucciata, fin quando non gli arriva l'illuminazione divina. « Non l'ho mai fatto nel bagno di un pub. »
     
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    "Magari, è una disciplina che mi ha sempre affascinato, sarò sincero, anche se..da un lato sarebbe fighissimo conoscere i veri pensieri di una persona, ma dall'altro, non credo sarebbe altrettanto figo scoprire cosa pensano davvero di te le persone che hai intorno. E' un grande paradosso. E di nuovo finisco a filosofeggiare senza alcun motivo apparente, forse dovrei proprio valutare questa strada per il futuro." Scansò quell'ultima sua affermazione con un cenno svolazzante della mano. "Filosofeggia pure, sono argomenti interessanti. Io, dal canto mio - e chiamami pure eterna romantica o malfidata a tuo piacimento - ho sempre preferito il mistero. Senza contare che se già con alcune persone mi infastidisce anche solo il loro aprir bocca, figuriamoci sapere cosa pensano. Di me, poi? No grazie, ho un'autostima innaturalmente alta ma preferirei comunque risparmiarmi i commenti." Ridacchiò tra sé e sé, ben conscia che se la vita l'avesse mai portata sulla strada di sapere davvero l'opinione altrui sul suo conto, di certo da una buona fetta delle persone analizzate non ne sarebbe venuto fuori nulla di lusinghiero.
    Quando vide il ragazzo bere con fare di accettazione dal proprio bicchiere, una risata genuinamente divertita non poté fare a meno di affiorare sulle labbra della mora con un suono cristallino. "Davvero?!" si ritrovò a domandargli retoricamente, scuotendo appena il capo. "Una cazzata enorme per la quale pago ancora oggi. La gente non sembra conoscere più il significato di discrezione." E a quelle parole, sollevando per un istante entrambe le sopracciglia con eloquenza, si ritrovò suo malgrado ad annuire. "La gente a volte non sarebbe nemmeno catalogabile come gente, per essere franchi." Bestie, sì, quella di bestie è una categoria che gli si addice di più. "L'ho proposto io ma è più difficile di quanto immaginassi." si strinse nelle spalle, alzando entrambe le mani a mo' di discolpa. "Hai voluto la bicicletta, Sebastian.." ..e adesso pedali. A Lyanna, indubbiamente, quella tipologia di giochi era sempre piaciuta. Da brava persona dispettosa e incredibilmente curiosa qual'era, dava sempre il meglio di sé in scenari del genere - cosa che sicuramente mise Sebastian in ottima luce ai suoi occhi, avendogli lui dato modo di sguazzare come una bambina in un simile divertimento. "Non l'ho mai fatto nel bagno di un pub." Ooh, cominciamo a giocare seriamente. Annuì, storpiando appena le labbra in un'espressione che lei stessa definiva faccia-da-De Niro. "Touché." disse quindi, allungando una mano verso il bicchiere e buttando giù un sorso di birra in tutta onestà. Difficile sarebbe stato scovare un rossore sulle sue guance: la giovane Douglas era un osso duro quando si trattava di sentirsi a disagio. Di natura aperta, a tratti svergognata, non provava alcuna vergogna per le proprie avventure - quelle che molti avrebbero visto come sconvenienti o non adatte a una brava ragazza. "E ti dirò, Sebastian.." disse, non appena mandò giù il sorso, puntando l'indice verso il ragazzo "..è stata una delle volte migliori. Non me ne pento affatto. Anzi, lo consiglierei a chiunque se ci fosse una sorta di trip advisor per queste cose." Vero. Anche se probabilmente non era stato soltanto il brivido del proibito a renderlo memorabile, quanto il partner. Aaah, Jeremy Flynn, che ricordi! Peccato non sia riuscito a farcela nel lockdown. A quel punto scacciò il pensiero e tornò al presente, aggrottando appena la fronte per rimuginare sulla domanda da porre al Serpeverde. "Io non ho mai.." cominciò, interrompendosi a metà per cambiare direzione dalla propria idea originaria e ridacchiare tra sé e sé, continuando con la nuova idea "..io non ho mai detto il nome sbagliato mentre lo facevo con qualcuno." Rimase in silenzio per qualche istante e dopo poco schioccò la lingua sul palato, pensosa. "..in questi casi come funzione se io stessa dico una cosa che in realtà ho fatto davvero?" Può capitare a tutti: certi nomi sono difficili da ricordare. Soprattutto dopo qualche birra.
     
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    "Filosofeggia pure, sono argomenti interessanti. Io, dal canto mio - e chiamami pure eterna romantica o malfidata a tuo piacimento - ho sempre preferito il mistero. Senza contare che se già con alcune persone mi infastidisce anche solo il loro aprir bocca, figuriamoci sapere cosa pensano. Di me, poi? No grazie, ho un'autostima innaturalmente alta ma preferirei comunque risparmiarmi i commenti." Ci pensa un po' su il ragazzo, mentre il suo sguardo sembra perdersi oltre le spalle della mora, fisso in un punto non ben definito. Lyanna gli è sempre piaciuta anche un po' per questo, per la sua innata capacità di risultare perfettamente a proprio agio in ogni situazione, quasi come se non fosse lei a doversi adattare, ma il mondo circostante a farlo con lei. Da quelle sue parole, capisce anche un po' meglio come faccia a risultare sempre così calata naturalmente nelle parti. Ha un'autostima innaturalmente alta. E beata lei. « Sì, credo di trovarmi d'accordo, alla fine. Per quanto sembri bello essere onniscienti e prevedere qualsiasi mossa del proprio interlocutore, sono anche io per il mistero. » E se la gente pensa male di me, ne ho sentite fin troppe per volerne sentire altre. Me le risparmio volentieri. « Quindi sei una romanticona? » Alla fine, con un sorriso sghembo, chiude quei discorsi fin troppo seri, tornando a qualcosa di più leggero, ilare e consono all'evento nel quale si trovano.
    "Davvero?!" A sua discolpa, si stringe nelle spalle, con le mani che si alzano e quel suo solito sorriso sulle labbra. Cose che capitano! "La gente a volte non sarebbe nemmeno catalogabile come gente, per essere franchi." La fissa negli occhi per qualche istante, per poi guardare altrove, quasi a volerle dare quello spazio di cui sente che ha bisogno. In fondo, volente o nolente, anche lui l'ha sentita la storia che girava per i corridoi di Hogwartsk, riguardo il trattamento ben poco gentile che aveva ottenuto in seguito alle riprese di un momento intimo. Storce le labbra, mentre stringe le dita intorno al boccale di birra. « Già, fin troppi individui stupidi e di una bassezza incredibile, in giro. » Si sente di commentare, per poi tornare a sorriderle, incoraggiante e proseguire nel gioco. Lui non beve, ma lei sì e la cosa gli fa particolarmente piacere, l'intraprendenza, in fondo, è una delle qualità che Sebastian ha sempre trovato affascinante in una ragazza. "E ti dirò, Sebastian..è stata una delle volte migliori. Non me ne pento affatto. Anzi, lo consiglierei a chiunque se ci fosse una sorta di trip advisor per queste cose." Si porta istintivamente in avanti, poggiando i gomiti sopra il tavolo di mogano scuro. « E' per caso una proposta ad iniziarmi a certe attività illecite? » Alza le sopracciglia, facendosi più audace, con quel suo sguardo sbarazzino e noncurante. « Perché potrei star valutando davvero l'idea di concludere qui il tuo speed date e non farti proseguire con tutti gli altri. » Sembra quasi stiano cospirando qualcosa, visti dall'esterno, tanto la voce di Sebastian si abbassa e il suo corpo è proiettato verso di lei. Ma alla fine, scoppia in una risata, il giovane, tornando all'indietro per attendere Lyanna. "Io non ho mai..io non ho mai detto il nome sbagliato mentre lo facevo con qualcuno." Comincia a ripensare se effettivamente gli sia mai capitato, quando la ragazza blocca i suoi pensieri. "..in questi casi come funzione se io stessa dico una cosa che in realtà ho fatto davvero?" Teatrale è l'espressione che appare sul volto del ragazzo, colto alla sorpresa da quella rivelazione. « Che ragazza birichina abbiamo qui! » Continua a sorridere, mentre fa scivolare il bicchiere della ragazza verso di lei. « Devi bere, lasciando me a secco, perché sono un bravo ragazzo io! » Pausa. « Immagino la reazione del malcapitato. Si è messo a piangere, dì la verità. » Immagina l'imbarazzo di quel momento, ritrovandosi a rimuginare su cosa avrebbe mai potuto fare lui, gli fosse capitata una cosa del genere. E alla fine, spero vivamente che non mi capiti mai! « Allora..io non ho mai.. - lo sguardo che si perde per qualche istante -..fatto uso di sostanze stupefacenti. L'erba non conta. »
     
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    Fine PRIMO TURNO (16/02-19/02)
    Inizio SECONDO TURNO (20/02-23/02)

     
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    Ma penso anche tu sia troppo complicata e interessante per essere una storiella senza significato di cui dovrei dimenticarmi il giorno dopo. Theo non ebbe il tempo materiale di commentare l'ultima frase che Oliver le rivolse prima dello scadere del tempo, e forse era stato anche un bene. La riposta della mora sarebbe stata fin troppo tagliente, ma in fin dei conti veritiera: ecco spiegato perchè io non faccio per te. Per quanto Oliver l'avesse informata sul suo "non voler relazioni serie", Theo si era riservata la facoltà di non credergli affatto. Tu cerchi di essere un tipo da una botta e via, ma non ci riesci, non è nella tua natura, quindi ti immergi in un gioco di cui non accetti le regole; questo si chiama ingannare le persone, non puoi incastrarle in qualcosa di cui non vogliono far parte per un tuo capriccio. Si alzò in piedi solo dopo averlo salutato con un sorriso, soffiandogli un "comunque dovresti davvero prendere in considerazione i Thestral" prima di proseguire verso gli altri tavoli. Theo, non toccò altro alcol, e si lasciò andare più alla compagnia degli uomini che delle donne, alle quali rivolgeva appena la parola, dimostrandosi piuttosto acida. All' ennesima, fortunatamente ultima, ragazza che occupava il tavolo a cui Theo avrebbe dovuto prendere posto, l'ex serpeverde roteò esplicitamente gli occhi fulgidi, accomodandosi con la medesima scocciatura di una persona approdata alla fredda panchina della fermata di un autobus che non sarebbe mai passato. « Non hai mai portato l'apparecchio da piccolina? » Mugugnò, indicandole i denti appena sporgenti con una smorfia da sbruffona. Con disarmante noncuranza, successivamente, si strinse nelle spalle ed incrociò le braccia al petto, guardandosi attorno prima di schioccare la lingua contro il palato, nel silenzio assoluto « Se continuo così, questi finiranno per essere i dieci minuti più lunghi della mia vita, quindi non so, trova qualcosa di cui parlare.» Le piantò lo sguardo addosso, impassibile, prima di allungare appena il collo e proferire un mmmmhh improvvisamente interessato « Quanti anni hai? Hai mai pensato di entrare nelle cheerleader? Mi servirebbe una flyer e tu hai le proporzioni giuste» Tette piccole, spalle strette, vitino asciutto. Why not?

     
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    Dopo alcuni giri interessanti, gli ultimi concorrenti si erano fatti piuttosto noiosi, tanto che la Douglas aveva dovuto ordinare un caffè doppio per riprendersi da una sonnolenza che sembrava non volersene proprio andare. Quando finalmente l'organizzatore annunciò l'ultima rotazione, quella che nel giro di dieci minuti avrebbe concluso l'intero evento, Lyanna salutò la cosa con un sospiro di sollievo. Tuttavia non fece in tempo a rivolgere un sorriso di saluto alla nuova arrivata che questa immediatamente roteò gli occhi al cielo prima ancora di sedersi. A posto, si chiude in bellezza. Stirò dunque un sorriso più affettato, chiamando a raccolta tutta l'educazione che aveva in corpo per sopportare dieci minuti con qualcuno che una buona impressione già non gliel'aveva fatta. "Non hai mai portato l'apparecchio da piccolina?" sollevò causticamente un sopracciglio a quelle parole, poco sorpresa. "No, ma in compenso non ho mai battuto la testa." inclinò appena la testa di lato, guardandola con una sarcastica aria di tenerezza "Dev'essere stato orribile." Lanciò quindi uno sguardo in direzione del cameriere, facendogli cenno di portarle un'altra birra. "Se continuo così, questi finiranno per essere i dieci minuti più lunghi della mia vita, quindi non so, trova qualcosa di cui parlare." Non disse nulla, lanciando tuttavia un sorriso al cameriere quando la birra gli venne portata e apprestandosi subito a prenderne un buon sorso. "Quanti anni hai? Hai mai pensato di entrare nelle cheerleader? Mi servirebbe una flyer e tu hai le proporzioni giuste." Improvvisamente fu costretta ad allontanare le labbra dal liquido per sopprimere una risata, nascondendo le labbra dietro un tovagliolo nel tamponarsi i residui di quel po' di birra che era inevitabilmente schizzata all'accesso di risa. Una volta fatto, si schiarì leggermente la voce, un sorriso divertito ancora stampato sulle sue labbra. "Oddio..non mi fraintendere: non ho nulla contro la.." cercò le parole, sforzandosi di non ridere nel dirle "..nobile arte del cheerleading. Ne ammiro sicuramente l'entusiasmo. Ma l'agitarmi in gonnella per dei tipi su una scopa non è esattamente il mio scenario." Anche se sicuramente mia madre lo avrebbe adorato, dopo tutte le lezioni di danza che mi ha fatto fare da piccola. Il suo sogno: farmi reginetta del ballo. Prese un altro sorso di birra, scuotendo appena il capo e indicando la propria interlocutrice con un cenno della mano, come a rigirare a lei la cosa nel tentativo di dare una svolta più educato alla conversazione. "Ma dimmi: lo fai da tanto tempo? Cosa ti piace di questo sport?"

     
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    « No, ma in compenso non ho mai battuto la testa. Dev'essere stato orribile.» Touchè. Theo arricciò il naso alla risposta pungente, trattenendosi dal rifilare alla giovane ragazza che le sedeva di fronte una smorfia alla gnegnegne. In genere adorava gli affronti, i piccanti botta e risposta, tutto quello che mettesse in moto il cervello in modo da poter primeggiare sull'altro a colpi di provocazioni ma, ahimè, Theo non era mai riuscita ad accettare l'idea che quegli affronti provenissero dalle labbra di un'altra ragazza. Questo non la faceva sentire adeguatamente a proprio agio. « ah-ah-ah » mugugnò, osservando con un nodo alla lingua la birra che raggiunse il tavolo, trovando rifugio tra le dita della sconosciuta. Quanto avrebbe dato la Watson per un'altra birra? Forse un rene, ma non poteva, e non perchè il rene le servisse, più che altro perchè sentiva il bisogno di essere una persona responsabile. Mi devo trattenere. « Oddio..non mi fraintendere: non ho nulla contro la...nobile arte del cheerleading. Ne ammiro sicuramente l'entusiasmo. Ma l'agitarmi in gonnella per dei tipi su una scopa non è esattamente il mio scenario» Ah, no? Eppure mi sembra che tu ti stia trattenendo dal ridere. Theo continuava a sentirsi presa in giro, nonostante fosse stata lei la prima ad usare dei toni piuttosto sgarbati e poco carini. Incrociò le braccia al petto, squadrandola ancora una volta, ma stavolta non con gli occhi di un capitano, bensì con gli occhi di una stronzetta qualunque pronta a trovare difetti e sbatterli in faccia al povero malcapitato di turno. « E' un modo per dirmi che ti reputi troppo intelligente per abbassarti a tanto?» Tipico comportamento di una corvonero o presunta tale, così spocchiosi da mettersi sul ramo più alto e guardare in basso. « Beh, mentirei se non ti dicessi che effettivamente hai più la faccia da giocatrice di scacchi magici, o al massimo gobbiglie. » e sono stata anche carina, avrei potuto dirti ben altro. Un sorriso falso come un galeone contraffatto si estese da una parte all'altra del volto di Theo, che cercava in ogni modo di essere amichevole e lasciarsi scivolare le cose addosso, però è inutile specificare che non le riuscisse in modo propriamente facile. « Ma dimmi: lo fai da tanto tempo? Cosa ti piace di questo sport? » Il problema principale degli studenti era considerare il Cheerleading come uno sport, quando uno sport non lo era affatto. Il Cheerleading era molto di più di questo: non era solo entusiasmo, gonnelline e festini, il Cheerleading era un rifugio per persone come Theodora. A lei quel mondo la distraeva a tutti i problemi che la circondavano e, stranamente per alcuni, le dava una famiglia in cui sentirsi a casa. Questo accadeva anche negli altri corsi accademici? No, nessuno dava tanto prestigio quanto divertimento assicurato. « Facevo ginnastica artistica da piccola » Mugugnò, posando il capo sul palmo di una mano « ...adesso sto a capo delle Fairies, e credo tu possa arrivare a capire cosa mi piaccia di questo sport » Perchè tanto andiamo sullo scontato, giusto? « Ragazzi a volontà, voti gonfiati, privilegi che altri non hanno...ed oltretutto vieni guardato da molti, senza togliere che ti assicuri un futuro tra le braccia di qualche benestante. I soldi mi rendono felice, particolarmente.» Non che non disponesse già di un bel patrimonio alle spalle, ovviamente. Ma poteva perdersi a raccontare gli affari suoi ad una ragazzina di cui non conosceva nemmeno il nome? « Tu invece che fai nel tempo libero? » visto che sembri tanto riluttante all'idea di fare la cheerleader, come minimo mi aspetto che tu vada ad aiutare i bambini in Afriaca appena hai un momento libero. « Comunque io sono Theodora, frequento arti oscure » Tagliò corto, afferrando una caramellina dalla borsa per spingerla fra le labbra e succhiarla sulla punta della lingua

     
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