Smoke

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  1. The smuggler.
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    continua da qui

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    Ho avuto modo di rifletterci, perchè secondo me era quello che volevi facessi. Riflettere. Mi hai mollato al Testa di Porco, non mi hai chiamato, nemmeno hai risposto alla mia lettera...chissà cosa cazzo ne hai fatto della foto che ti ho mandato. Probabile tu l'abbia bruciata, come posso essere certo che tu l'abbia tenuta, considerata tutta l'ostilità che mi hai riservato? Dopotutto sei stato tu a dirlo che il problema dei vecchi tempi è che sono vecchi. Ma il problema vero non è nemmeno questo, in realtà, il problema è che per quanto si possa sperare che le cose non cambino, nulla rimane invariato. E, sai? E' proprio questo il motivo per cui non ti ho più cercato dopo il gufo di Natale. Hai voluto che riflettessi, ecco fatto, ho riflettuto: io e te non siamo più quei bambini di Durmstrang, e credevo che almeno io fossi rimasto lo stesso Florian di cinque anni fa. Non è così. Siamo cresciuti, e sono convinto che tu sia più maturo di me, che tu abbia più prospettive future ed abbia già smesso di fare le enormi cazzate che io continuo a commettere. Hai un obbiettivo quando io non ho niente, e questo poteva essere divertente anni fa, ma non adesso che siamo praticamente adulti. Quando ripenso a Durmstrang, mi è impossibile ricordare le cose in sequenza. Benchè abbia stampata nella mente qualche scena indelebile, ho solamente ricordo di momenti ridondanti: la colazione, i pranzi, le cene. Qualche volta la biblioteca, o gli archi del porticato dove ci siamo baciati per la prima volta. Dove ti ho baciato la prima volta, e nemmeno lo ricordo tanto bene. Non ho mai saputo dirmi se ti detestassi, perchè un po' ammetto che ti detestavo e che ti detesto tutt'ora, perchè sei sempre stato un gradino più in alto di me; il fatto che tu ti ponessi al mio stesso livello probabilmente era solo un modo per sopravvivere dentro Durmstrang. Me l'hai voluto far capire così, vero Greg? Hai fatto l'offeso perchè ho ferito il tuo orgoglio, ma ciò non toglie che sotto ci fosse qualcosa di più, e tu hai voluto dirmelo così. Hai voluto che ci arrivassi da me. Ed allora, se davvero è così, adesso che ho inghiottito una verità così amara da accettare, perchè ti rifai vivo? Una parte di lui diceva di non andare, di rimanersene piantato col sedere sulla poltroncina dell'aula studio del campus. Florian, era rimasto a fissare il messaggio di Greg più del dovuto, senza battere ciglio. Cristo, se ti odio per questo. Per lui era già stato difficile accettare la conversazione tagliata a metà al Testa di Porco, ancor di più era stato difficile incassare le successive riflessione e la tediosa consapevolezza che, per Olivander, lui fosse considerato alla pari di un ricordo sbiadito. Sì, un bel ricordo, ma che sarebbe rimasto tale nonostante Florian girovagasse sotto al suo naso. Calpestavano gli stessi pavimenti, respiravano la stessa aria, potevano trovarsi contemporaneamente negli stessi posti. Il russo aveva imparato ad ignorarlo, infatti, proprio così come faceva Greagoir in sua presenza. Quindi perchè scrivermi, così sembrava ancora di più una presa in giro. In combutta, alla fine scelse di fare uno sforzo ed alzarsi, riponendo il telefono nelle tasche prima di poter scendere verso la rimessa: le mani ficcate in tasca ed un'aria diffidente a corrucciargli la fronte. « L'offerta era valida fino ad un mese fa» Soffiò, facendo capolino oltre il pontile sul quale Greg lo attendeva. Florian scrollò le spalle, senza guardarlo, umettandosi le labbra spaccate poco prima di inarcare le sopracciglia « La sigaretta è forse una scusa per prendermi nuovamente in giro o per sapere se io abbia maturato qualche consapevolezza?» Avanzò verso di lui, sfilando dalle tasche il pacchetto di sigarette per sfilarne una per sè, prima di porgerglielo a mezz'aria « Come hai visto, non ti sto dando più il tormento, ho capito l'antifona» A questo punto gli sfuggì un sorriso non voluto, che uccise la sua serietà sul nascere. Fu glaciale, alla pari di una lama ghiacciata affondata fra le scapole; eppure si dimostrava rilassato, quasi quel pensiero che gli aveva attraversato la mente, quello che gli aveva fatto mutare l'espressione, gli fosse ormai amico. Ci aveva fatto l'abitudine. « ...ed, anzi, io il tormento non volevo nemmeno dartelo. Non so cosa tu abbia capito al Testa di Porco, ma di certo il mio non era un tentativo di abbordaggio » In realtà lo era, ma a questo punto perchè non farlo sentire un po' in colpa? « Eri l'unica persona che conoscevo, ingenuamente credevo che potessi ricambiarmi il favore visto che quando sei stato tu l'estraneo, io ti ho fatto sentire a casa...Ma insomma, qui non stiamo a Durmstrang, qui le cose sono leggermente diverse, non è così? » Accese il proprio filtro, inspirando a pieni polmoni il fumo che rilasciò poco dopo dalle narici, gettando lo sguardo sulle sponde torbide del Lago Nero. « Io ero un coglione qualunque, potevo farmi vedere col nuovo arrivato, tu invece sei troppo in alto per abbassarti al settore accoglienza; sia mai che per colpa mia i tuoi amici inizino a pensare male di te.» Gli rifilò uno sguardo di sottecchi, nemmeno troppo offeso, ma comunque pungente. « Carini, comunque, sembrate la versione economica degli Aristogatti quando vi spostate in massa da una parte all'altra del college. »

     
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0 replies since 21/2/2019, 19:39   41 views
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