One day, maybe...

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  1. _evans_
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    La ragazza dai lunghi capelli d'ebano e lo sguardo smeraldino che da qualche minuto sostava incerta all'interno dell'osservatorio di Astronomia era, dal poco che si sapeva di lei, una fiera Serpeverde, talmente fedele ai colori della Casa da non soffrire troppo circa la posizione angusta della Sala Comune, dove non batteva la luce del sole se non filtrata dalle acque del Lago Nero.
    Vivere in quella parte del castello non le aveva mai creato problemi, ma delle volte, soprattutto quando la voglia di rilassarsi prendeva il sopravvento, era solita recarsi in zone che le permettevano di godere della vista dall'alto a cui non era affatto abituata. Uno dei suoi luoghi preferiti era proprio la torre di Astronomia, la più alta del castello e da cui era possibile godere il pieno spettacolo del tramonto in un silenzio spezzato dal suono delle foglie mosse dal vento, dal fischio proveniente dalle montagne delle Highlands e dai vocii lontani degli ultimi studenti che si attardavano a rientrare tra le mura della scuola.
    Morgana aveva sofferto di vertigini fin da piccola, motivo per cui tendeva sempre a non guardare troppo in basso al di là delle mura di pietra dell'osservatorio, preferendo invece concentrarsi sulle sfumature del cielo del tardo pomeriggio. Buffo il fatto che, al contrario, volare in sella a un manico di scopa non facesse altro che renderla più euforica man mano che saliva di quota.
    Lo sguardo virò dallo spettacolo del tramonto per soffermarsi sul lontano campo da Quidditch della scuola, dove più volte aveva assistito alle partite di Serpeverde e, in altre circostanze e in assenza degli allenamenti, aveva trascorso pomeriggi dal clima primaverile a ripassare per gli esami G.U.F.O.; non sapeva perché ancora non avesse tentato di entrare in squadra, in fondo il Quidditch le piaceva davvero ed era sicura che sarebbe stata un'ottima Battitrice, inoltre l'idea di fare arrabbiare i suoi genitori con una decisione simile rendeva la prospettiva ancora più allettante... eppure qualcosa l'aveva sempre frenata, impedendole di portare avanti quel piccolo sogno che, almeno per il momento, aveva chiuso a chiave in un cassetto mai dimenticato.
    Tirando un sospiro e concentrandosi nuovamente sul sole che abbandonava il cielo terso di inizio aprile, la ragazza poggiò entrambi i gomiti sul muretto di pietra che la teneva ancorata all'osservatorio, libera ma al sicuro all'interno di una scuola che era stata la sua prima, vera casa.
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    Morgana non era mai stata una ragazza diligente o desiderosa di studiare, ben lontana dall'idea della classica "secchiona" e di certo non puntava ad avere voti brillanti per ottenere la spilla da Prefetto o, ancora meglio, quella da Caposcuola; il suo andar bene era spiegato dal desiderio di voler restare a Hogwarts perché, seppur non fosse piena di amici, era sempre meno sola di quanto non lo fosse nella sua prigione dorata, a Dublino e insieme ai suoi genitori.
    Spesso, sentendo parlare i compagni, si era domandata perché questi non vedessero l'ora di tornare a casa per le vacanze di Natale; la strega, in effetti, le aveva sempre trascprse al castello e se fosse stato per lei non se ne sarebbe andata neppure durante l'estate. Era evidente quanto amasse restare a Hogwarts più tempo possibile ed era certa di voler continuare gli studi anche dopo aver ottenuto i M.A.G.O., data la possibilità di proseguire con il college situato poco distante da lì.Fu con quella prospettiva che iniziò a riflettere su ciò che avrebbe potuto fare una volta trascorsi quegli ultimi due anni; quale sarebbe stato il suo futuro? Cosa avrebbe voluto fare per il resto della sua vita? Non aveva mai pensato seriamente a cosa avrebbe seguito Hogwarts, ma sapeva bene che suo padre aveva già pianificato la sua intera esistenza fin da quando era ancora in fasce.
    Naturalmente, testarda com'era, la ragazza non avrebbe mai permesso al genitore di imporsi su di lei più di quanto non avesse già fatto, nonostante le promesse che non aveva alcuna intenzione di mantenere. In fondo, cosa avrebbe potuto farle? Allontanarla dagli affetti più cari? Il suo unico affetto era la nonna e dubitava seriamente che l'anziana strega avrebbe permesso a suo figlio di precluderle la possibilità di vedere la nipote. Naturalmente il tutto aveva a che fare con l'ingente eredità che la donna avrebbe prima o poi lasciato e il signor Evans non avrebbe certo fatto adirare la madre col rischio di rimanere a bocca asciutta.

    Ah, papà, spero di non essere tanto prevedibile.

    Non che i suoi genitori spiccassero per intelligenza o furbizia, ma a suon di Galeoni si erano fatti strada nella vita e ingenuamente pensavano che anche a Morgana questo sarebbe bastato. Ma la verità era che non conoscevano affatto la loro bambina e Morgana voleva di più dal proprio futuro.
    Tirò un altro sospiro di sollievo, portando le braccia verso il cielo con le mani chiuse a pugno e stirando la schiena, stanca ma rilassata di fronte a uno spettacolo che non avrebbe mai potuto dimenticare e a cui, sapeva, non avrebbe mai saputo dire addio.
     
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0 replies since 9/4/2019, 20:20   30 views
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