Cherry bombs

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1    
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Ricercati
    Posts
    1,984
    Reputation
    +1,337
    Location
    highway to hell;

    Status
    Anonymes!
    « Lei pensa di scavalcare le autorità investendo qualcuno di sana pianta senza mettere al correndo di ciò nessuno dei suoi superiori. Eppure, signorina Morgenstern, pensavo che la sua condotta si riferisse a un estremo rispetto delle gerarchie. » Una volta esaurita la rabbia, Beatrice aveva compreso il suo errore. Si era comportata da ragazzina; aveva agito seguendo il proprio istinto, dimenticandosi che prima ancora di essere una belva, era umana. Nessuno dei suoi sarebbe stato orgoglioso di quello che ha fatto. Lo stesso Holden aveva guardato in un certo qual modo alle sue azioni con delusione. Forse aveva ragione a farsi rispettare, a ricordare al mondo chi era e da dove veniva, cosa aveva fato e cosa ancora avrebbe potuto fare, ma minacciare la vita di un essere umano, metterlo alle strette di fronte a una così vasta platea andava oltre il confine che si erano tracciati. « Ho sbagliato. Sono pronta ad assumermi le mie responsabilità. » E dicendo ciò si passa tra le mani il foglio di rinuncia agli studi che alla fine ha compilato con ben poca convinzione, convinta che in fondo, tornare alla sua vecchia vita fosse la cosa migliore. « Oh di questo sono certa. » E poiché evidentemente Beatrice doveva aver dimostrato con così tanta maestria la sua avversità nei confronti della propria spilla, rifilargliela di rimando alla Preside sembrava la cosa più sensata da fare. Oltre a ciò si era beccata l'obbligo di seguire il programma di tutorato e l'obbligo di vedere due volte a settimana uno psicologo. Secondo la preside, Beatrice avrebbe dovuto anche inserirsi maggiormente nelle attività extracurricolari del college, cosa che aveva fatto solo sulla carta. Seppur si fosse iscritta a un paio di club, alla fine quest'ultimi non erano mai partiti oppure lei stessa non si era mai presentata. Persino il club di arti figurative che sembrava aver attirato la sua attenzione alla fine era stato accantonato dalla giovane Morgenstern. « Non mi fraintenda signorina Morgenstern. Resta in prova e se un simile incidente dovesse ripresentarsi o dovessi venire conoscenza di altri suoi atteggiamenti riottosi, verrà espulsa senza riserva. Ho grande rispetto per la sua posizione e gradirei che lei ne avesse altrettanto per la mia qui a Hogwarts. Inoltre, avvertirò il Capo Auror del fatto che lei è sospesa da qualunque attività sul campo per il prossimo mese. » Severa ma giusta. Non ebbe il coraggio di replicare in alcun modo, non essendo ancora certa di quanto le sue azioni fossero dettate da un ulteriore raptus di rabbia e quanto dalla sua effettiva coscienza. Una decisione rimandata, mentre piega il capo al cospetto della Preside, annuendo e accettando per il momento quelle condizioni. Beatrice al posto suo non sarebbe stata altrettanto clemente, di questo è certa, ma è altrettanto certa del fatto che forse non è quello il momento migliore per iniziare a cercare di convincere la sua prospettiva è comunque migliore di quella di chiunque altri. Saluta quindi la preside uscendo dal suo ufficio silenziosa e in un certo qual modo mortificata. [...] Le è stato indicato il club di lettura, tra i tanti che avrebbe dovuto seguire a rotazione, evidentemente nel chiaro intento di torturarla. Di certo in quel senso, la Preside si era conquistata il rispetto di Beatrice; ci voleva davvero tanto ingegno per punire una persona non poi tanto avvezza nei rapporti interpersonali. Cominciare da qualcosa con cui aveva più affinità era la cosa migliore, complice anche il fatto che Dean ne faceva parte, Tris non aveva avuto dubbi in merito. « Ma tu guarda chi si fa sentire. Credevo fossi ormai in Tibet. » Si, le sarebbe decisamente piaciuto. « E a quanto pare no. » « E meno male! » « Senti Dean, ho un piccolo favore da chiederti. Vorrei assistere a qualche riunione del club di lettura. So che vi vedete domani sera. Che possiamo beccarci oggi per una mezz'oretta così mi aggiorni un po'? » Il silenzio dall'altra parte della linea la uccide. « Eh guarda mi piacerebbe davvero tanto, Tris, ma non riesco. Hai presente quella tesina che dovevo consegnare per il corso di letteratura magica medievale? Mi sa che ci passo tutto il giorno e tutta la notte. Però ecco se vuoi ti indico qualcuno al volo.. » Ed eccola quindi fare il suo primo sforzo di buona volontà. Si è studiata attentamente l'orario di Ricerca e sviluppo magici, per prendere un po' in contropiede la sua nuova compagna di club alla fine delle lezioni. Fortuna volle che finisse abbastanza tardi da non potersi sentir rifilare una scusa del tipo devo studiare. Una risposta piuttosto eloquente e sacrosanta che facilmente si poteva ottenere da una Corvonero, specie se era come Dean l'aveva descritta. Attende quindi pazientemente fuori dall'aula, attirandosi addosso qualche sguardo di sdegno. Guarda, ha ancora la sua spilla, commenta qualcuno sottovoce mentre Tris dal canto suo, noncurante e lapidaria al suo solito, appoggia la spalla contro la parete di pietra in attesa di vedere spuntare una chioma bionda. Non appena la individua, le si affianca camminando nella stessa direzione che lei segue.
    tumblr_inline_ohuvdsZ0SO1rjdw59_250
    « Cassiopea, giusto? » Ma va? Tenta di utilizzare un tono il più possibilmente gentile, seppur il suo sguardo sia il solito sguardo di Beatrice. Un misto tra il se non mi aiuti sei la prossima a finire attaccata al muro e un è una tortura per me, tanto quanto lo è per te. « Beatrice.. piacere. » Allunga una mano nella sua direzione mentre si dirige verso gli esterni, seguendola assieme alla folla che si dirada prendendo direzioni diverse una volta fluiti dall'entrata principale. « Non voglio guai, giuro. » Inizia così mettendo le mani avanti. Non sa quale tipo di personalità ha davanti, e a dirla tutta non gliene importa neanche. Vuole solo essere chiara sul fatto che ciò che ha visto in Sala Grande non è la regola, bensì l'eccezione. « Vorrei fare un tentativo con il club di lettura. So che domani sera vi riunite. Avresti qualche minuto per aggiornarmi sulle cose che avete fatto e che intendete fare? » Si stringe nelle spalle con naturalezza. A Tris piace leggere, solo che non ha mai tempo di farlo e quindi, a dirla tutta, è anche parecchio fuori allenamento. « Dean ha detto che tu lo frequenti già da un po' di tempo. Magari hai voglia di spiegarmi un po' come vi organizzate, cosa state leggendo in questo periodo.. ecco.. queste cose qua. » Infine un sorriso piuttosto ironico mentre le riserva uno sguardo eloquente. « A quanto pare la mia carriera universitaria è al momento nelle tue mani; ti sarei molto grata se potessi.. » Ma dove siamo arrivati. Devo seriamente chiedere aiuto. « ..darmi una mano a superare questo empasse. »


     
    .
  2. Sleeping sun
        +1    
     
    .

    User deleted


    tumblr_okd4ilFdhm1vmjs6wo4_250
    Cassie uscì spedita dall’aula, testa bassa e sguardo fisso alla sua tracolla. Impegnata a ordinare i numerosi volumi, alla ricerca della sistemazione migliore. Un cambio d’inclinazione, lo spostamento di qualche appunto, piccolezze in un quadro all’apparenza già perfetto. Non un’occhiata in giro, nessuna parola, non un cenno di saluto. Un comodo meccanismo per evitare tutto e tutti, ignorando l’ambiente circostante. Un modo per far capire che no, non voleva essere disturbata. D’altronde le lezioni erano appena terminate, quindi non vedeva l’ora di rientrare nel suo appartamento, per dedicarsi alle varie incombenze. Ricopiare le annotazioni, risolvere i compiti e studiare. Alla faccia del riposo o dello svago. << Cassiopea, giusto? >>. Un piano semplice, ben studiato, destinato a subire una battuta di arresto. Come al solito. Emise uno sbuffo contrariato, distorcendo i lineamenti in una smorfia stizzita. Sul serio? Perché la gente non capiva? Perché le persone si ostinavano a scocciarla? Voleva soltanto essere lasciata in pace. Era forse chiedere troppo? “Fantastico! E adesso che c’è?!”, protestò silenziosamente il suo cervello, inducendola ad aumentare il passo. Chissà, magari questo avrebbe spinto il misterioso interlocutore a desistere. Certo, come no. Ma chi voleva prendere in giro? << Cassie >> la replica le sfuggì istintiva, immediata, condita da una nota piccata. Senza osservare la ragazza che l’aveva affiancata. << O Cass. Anche Partridge va bene, se proprio devi rivolgermi la parola >> aggiunse velocissima, chiudendo la sacca con uno scatto brusco. “Cassie. Solo Cassie. Perché la gente non vuole capirlo?”. La Corvonero detestava il suo nome completo e usarlo, di conseguenza, costituiva un’ottima mossa per farsi odiare. Che poi la gente non potessero saperlo, beh era un’altra storia. << Comunque la risposta è sempre no. Non faccio ripetizioni, non aiuto con i compiti e non presto i miei appunti. Fine della conversazione >> come concludere una discussione nell’arco di pochi minuti, non prendendosi neppure la briga di controllare il soggetto che l'aveva affiancata. Perché avrebbe dovuto farlo? Probabilmente si trattava di uno studente. Uno dei suoi colleghi di corso, intenzionato a chiederle qualche favore accademico. Riassunti, ripassi, soluzioni, tanto per fare qualche esempio. Richieste che venivano puntualmente rifiutate. Suvvia, Cassie non si sarebbe mai sognata di aiutare qualcuno, almeno di non essere costretta da professori o simili. Peccato che questo non impedisse agli altri di tentare, dispensandola da inutili perdite di tempo. << Quindi puoi anche andartene e…>> nell’alzare finalmente la nuca, inquadrandola, il resto della frase le morì in gola. Perse letteralmente un battito, esibendosi in un piccolo sussulto incontrollato. A discapito dei suoi sforzi per opporsi, le palpebre si sgranarono e la bocca si aprì in una O sbigottita. Fu costretta a rallentare, rischiando di fermarsi, spiazzata da quella svolta improvvisa. Per alcuni, lunghissimi secondi, non disse assolutamente nulla. Si limitò a fissarla, camminando piano, immersa in un profondo mutismo. Silenzio radio, anche nella sua mente. Un evento più unico che raro. << Beatrice.. piacere. >>. Gli occhi si chinarono, scivolando sulla mano allungatale. “No, no, no! Questo non è possibile! Non può essere!”. La calma finì, prontamente sostituita da una serie di lamentele insistenti. Beatrice Morgenstern. La Senior dei Grifondoro. O ex, considerati i recenti avvenimenti in Sala Grande. Una giovane con cui non aveva nessun tipo di rapporto. Non si conoscevano, non si salutavano, a malapena si vedevano. Tutto quello che sapeva, esclusa l’assemblea, proveniva da un sentito dire. Gossip, pettegolezzi, chiacchiere. Argomenti che non la toccavano particolarmente, perciò tendevano ad essere cancellati. In definitiva, erano due perfette estranee. Quindi perché si trovava lì, davanti a lei, a presentarsi? Un errore? Uno sbaglio? Improbabile, dato che l’aveva nominata. “Proprio qui dovevi venire? Non potevi andartene da un’altra parte? Non ci conosciamo nemmeno!”. Si morse la lingua, scacciando l’impulso di esternare le sue riflessioni, costringendosi a riprendere l’andatura precedente. << Sì, so chi sei. Ti ho vista in giro >> affermò laconica, piuttosto frettolosa, come se fosse una cosa ovvia. Non ce l’aveva con la nuova arrivata. Non propriamente. Ecco, l’aveva colta di sorpresa e lei odiava essere presa alla sprovvista. Tornò ad adocchiare il palmo, tendendo il suo per ricambiare. Una stretta delicata, poco convinta, che tentò d’interrompere alla svelta. << Piacere mio >> si sforzò di mostrare un minimo di cortesia, recuperando il controllo delle sue manifestazioni. In fondo, non le aveva fatto niente di male. Non ancora. Escludendo il principio di averla importunata. << Scusami per poco fa . Ti avevo scambiata per una delle mie compagne di corso >> avvertì il bisogno di scusarsi, annuendo per avvalorare il concetto. Come se questo la giustificasse. Cioè, prendersela con gli alunni di Ricerca e Sviluppo Magici era accettabile, secondo la sua ottica distorta. L’importante era crederci e la Corvonero, dall’alto delle sue scarse doti sociali, ci credeva fermamente. Allontanò la visuale da Beatrice, contemplando il flusso di studenti che si stava rapidamente disperdendo. Colse qualche occhiatina interrogativa, percepì alcuni commenti sdegnati, arricciando il naso. “Ottimo! Ci mancava solamente questa!”. La disastrosa riunione era diventata il principale argomento di conversazione. L’intervento dello Shame. Lo spettacolo della Grifondoro. Tutti ne parlavano, tutti volevano esprimere un parere, spacciandosi per intenditori della vicenda. Ironico, dato che molti di loro, si erano dileguati di fronte alla sfida lanciata da quella sorta di applicazione. << Non voglio guai, giuro. >>. L’attenzione ritornò sulla sagoma di Beatrice, guardandola dall’alto in basso e viceversa. << Bene. Neanche io ne voglio >> non riuscì a nascondere una nota di disappunto, scrollando debolmente le spalle. “Ma a quanto pare arriveranno, visto che sei venuta qui a parlarmi, attirando l’attenzione di tutti”. Sì, Cassie era consapevole del significato di quegli sguardi. L’avrebbero fermata, riempita di quesiti, tempestata di lettere e messaggi, pur di ricevere informazioni. Materiale fresco, pronto per essere messo in circolazione. Una vera seccatura. E tutto perché la Grifondoro aveva scelto d’interpellarla. << Ma a quanto pare arriveranno >> emise un sospiro esasperato, portandosi una ciocca bionda dietro al rispettivo orecchio. Indicò qualche soggetto a caso, non preoccupandosi di essere notata. << Molti di loro, nelle prossime ore, mi sommergeranno di lettere e messaggi, per sapere quello che ci siamo dette…>> fece una breve pausa, intrecciando le braccia al petto, mostrandosi nella sua tipica postura scontenta. Ossia quella che assumeva sempre, con chiunque, a prescindere da chi fosse. << Per non parlare degli studenti che mi fermeranno in giro! >> proseguì lamentosa, scuotendo con vigore la nuca. Insomma, si trattava di una questione cruciale, fondamentale per il suo benessere. Non voleva essere coinvolta in quell’inutile buffonata. Aveva troppo da fare. << Comunque non è colpa tua. Almeno non volontariamente. Sono gli altri ad essere idioti >> concluse il discorso, riprendendo a osservare il percorso. Che carina, si era dimostrata magnanima, risparmiandole potenziali responsabilità. Preferendo denigrare il resto del genere umano, in maniera spontanea, senza rendersene conto. Dopotutto, era un dato di fatto, qualcosa di logico. << E, tanto per essere chiara, non m’interessa se hai ancora la tua spilla da Senior. O di quello che hai fatto in Sala Grande. C’è già fin troppa gente attratta dalla vicenda. Per quanto mi riguarda, ho altro a cui pensare >> dichiarò con nonchalance, muovendo qualche cenno d’assenso. Nessuno slancio di solidarietà femminile. Solo la pura verità. D’accordo, aveva analizzato il comportamento della Grifondoro, criticandolo, ma non vedeva il motivo d’illustrarlo apertamente. << Allora, ti serve qualcosa? Non abbiamo mai parlato prima d’ora >>. Qualcun altro, al suo posto, avrebbe saltato un’osservazione simile, reputandola abbastanza scortese. Ma non la Corvonero, che ruotò la nuca nella sua direzione. “E avremmo dovuto continuare così. Sul serio, non c’era bisogno di recuperare”. << Vorrei fare un tentativo con il club di lettura. So che domani sera vi riunite. Avresti qualche minuto per aggiornarmi sulle cose che avete fatto e che intendete fare? >>. Cassie inarcò un sopracciglio, assumendo un’aria scettica. Lo sguardo si fece dubbioso, a tratti perplesso, manco stesse valutando l’attendibilità della sua dichiarazione. Cosa che, a conti fatti, stava facendo. Alla luce del sole. Non cercando neppure di fingere il contrario. << Sul serio? Ti piace leggere? >> domandò stupita, sbattendo le ciglia a più riprese. Il ritratto vivente dell’incredulità. Normale amministrazione. Nella sua personalissima concezione del mondo, chiunque non era lei, partiva svantaggiato e non degno di fiducia. << Non me l’aspettavo. Non so, penso che si possa…>> fu sul punto di accettare, probabilmente ancora scossa dalle insolite circostanze, finché non avverti il seguito. << Dean ha detto che tu lo frequenti già da un po' di tempo. Magari hai voglia di spiegarmi un po' come vi organizzate, cosa state leggendo in questo periodo.. ecco.. queste cose qua. >>. Si zittì di botto, irrigidendosi visibilmente, rallentando nuovamente il passo. Cominciò a trattenere il fiato, strabuzzando le palpebre. Come? Cosa? Aveva capito male? Sì, doveva essere così. Per forza. O forse no. Insomma, Beatrice e Dean appartenevano alla stessa casata. “Perfetto! Ora Moses riesce a disturbarmi anche a distanza!”. Il suo cervello si lanciò in una serie di rimostranze indispettite, che la spinsero a rafforzare la stretta al petto, serrando i pugni nel tentativo di contenersi. << Come hai detto? Potresti ripetere? >> nonostante l’impegno, la voce acquistò una tacca più acuta del solito, facendosi quasi indignata. << Perché non ti aiuta lui? Ti ha suggerito il mio nome? >> continuò fulminea, troncandole qualunque margine di risposta. “Perché devo farlo io?”. Si conficcò le unghie nei palmi, facendo un lungo e profondo respiro. “D’accordo, basta! Smetti di fare la sciocca e recupera un minimo di contegno. Rischi di farci una brutta figura!”. << Sai cosa? Lascia perdere, fa lo stesso >> alzò lo sguardo al cielo, dondolando lievemente il capo. Ok, poteva farcela. Non era successo niente di grave. Beatrice non aveva colpe. Non si era mica consigliata da sola il suo nome. << A quanto pare la mia carriera universitaria è al momento nelle tue mani; ti sarei molto grata se potessi…darmi una mano a superare questo empasse. >>. Mormorò qualcosa d’incomprensibile, rilassandosi nelle membra e tornando a scrutarla. << Ti hanno costretta a frequentare qualche club, vero? >>. Come saltare da un argomento all’altro con il massimo della naturalezza, schioccando la lingua contro il palato. << D’accordo, va bene. Ti aiuto io. Cerchiamo di fare alla svelta >> acconsentì sbrigativa, fin troppo lesta, scongiurando probabili ripensamenti. Se ne sarebbe pentita. Anzi, se n’era già pentita. Ma dopo l’ultimissima notizia, voleva togliersi al più presto dall’impiccio. E scappare non era un’opzione fattibile.
     
    .
  3.     +1    
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Ricercati
    Posts
    1,984
    Reputation
    +1,337
    Location
    highway to hell;

    Status
    Anonymes!
    Non le sfuggì certo il tentativo di evadere della Partridge, ma Tris sapeva essere una tipa piuttosto temeraria. Si armò di tutta la pazienza che non aveva mai avuto, continuando a seguirla finché i loro occhi non s'incontrarono. Lo stupore e il leggero timore riverenziale che colpì alla sprovvista alla bionda la obbligò a sospirare incrociando le braccia al petto. Tris non aveva mai goduto di un'ottima fama. Ai tempi in cui era Caposcuola, tutti tendevano a vederla come la gerarca nazista; la gente la evitava sui corridoi per paura che la Morgenstern potesse aver colto in loro un qualche comportamento scorretto che avrebbe portato loro la perdita di altri punti oppure di qualche punizione. Era una tipa inflessibile, ligia alle regole, finché quest'ultime non andava a scontrarsi con il suo personalissimo senso di giustizia, lealtà o rispetto. « Sì, so chi sei. Ti ho vista in giro. Piacere mio. Scusami per poco fa. Ti avevo scambiata per una delle mie compagne di corso. » « Nessun problema » Rispose secca, seppur tentasse di mantenere un tono il più possibilmente rassicurante. Non voleva certo farle credere che era in cerca di altri guai o di attaccare briga con le sue coetanee. In verità, finché non veniva messa in condizione di sentirsi in dovere di mettersi sulla difensiva, Tris era una persona con cui si trattava piuttosto facilmente. Certo, è come già accennato, una tipa piuttosto inflessibile, della seria o fai come dico io, oppure sbagli. Quindi, fai come di io.. ma nonostante tutto, la permanenza a Hogwarts sin da quando era non più di una tredicenne, l'ha portata lentamente a smussare i suoi angoli e ad ammettere che non tutti ragionavano come lei - seppur sbagliassero. Non cercava guai, cosa che si sentì di ribadire, soprattutto in seguito a quell'evento durante l'assemblea che l'aveva messa decisamente in una posizione scomoda rispetto a qualsiasi persona dentro il castello. « Bene. Neanche io ne voglio Ma a quanto pare arriveranno. Molti di loro, nelle prossime ore, mi sommergeranno di lettere e messaggi, per sapere quello che ci siamo dette.. Per non parlare degli studenti che mi fermeranno in giro! Comunque non è colpa tua. Almeno non volontariamente. Sono gli altri ad essere idioti. » Segue la direzione dello sguardo della ragazza osservando tutto fuorché impressionata gli sguardi di alcuni studenti che le fissano con un'espressione a tratti apprensiva - probabilmente per Cassie - a tratti semplicemente incuriosita da quell'evento più unico che raro. Tris non parla con molta gente, di certo non ama socializzare con persone al di fuori della propria cerchia; una cerchia ben nota alla maggior parte degli studenti di Hogwarts poiché formatasi da tempi immemori. Mai la Morgenstern ha dimostrato parecchio interesse nel tentare di legare o anche semplicemente intrattenere rapporti diplomatici con chi la circondava. Alle questioni sociali non ha mai dato alcuna importanza, nemmeno ai tempi in cui era Caposcuola. Pur rendendosi conto di essere nell'occhio del ciclone, Beatrice Morgenstern non ha mai tradito se stesse, non ha mai tentato di essere qualcuno diverso da chi effettivamente era. Seppur i suoi angoli si siano smussati nel corso degli anni, il suo atteggiamento di sufficienza nei confronti del prossimo è rimasto pressoché immutato. Non ha mai dimostrato di provare una qualche forma di interesse nel essere popolare, o adorata, acclamata dai più in quanto rappresentate della casata dei Godric. Nemmeno quando, volente o nolente, si è scoperta sovrana regnante di Inverness, o quando si è dovuta rendere protagonista di una vera e propria ribellione, uccidendo a sangue freddo Edmund Kingsley, ha tentato di ergersi al di sopra degli altri. E' rimasta nel suo, coi piedi per terra, tentando di fare ciò che il suo particolare corredo di regole morali le imponeva di fare.
    tumblr_pr1ea99Sdg1v2ttayo3_r1_250
    « Le cose a Hogwarts non cambiano mai.. » Asserisce apertamente seccata mentre stabilisce il contatto visivo con qualcuno dei curiosi, che in tutta risposta, colti in flagrante dagli occhi vigili della cacciatrice, tentano di dedicarsi all'altro, provando a dare la parvenza di non essere mai stati interessati alla conversazione tra le due ragazze. « Stai sopravvalutando troppo la questione.. » Asserisce piuttosto innocentemente. E c'è dell'ingenuità in quelle sue parole. Probabilmente Cassie ha ragione, ma Tris preferisce vederla sotto un punto di vista completamente differente. « A dirla tutta sono piuttosto certa che se dovessi mostrarti sufficientemente amichevole, potresti guadagnarti la possibilità di essere ignorata dalla maggior parte di loro. Sai com'è.. stai fraternizzando con una violenta. » Si stringe nelle spalle mostrandole un sorriso apertamente sarcastico prima di invitarla a muovere i propri passi verso la tenuta del castello, là dove la concentrazione di studenti inizia a diradarsi. Qua e là ci sono gruppetti di studenti intenti a studiare oppure a godersi qualche ora sui prati ben curati del castello. Man mano che la densità delle persone diminuisce, gli sguardi curiosi diminuiscono e Tris sembra quasi sollevata. Non ha mai fatto caso agli sguardi che la gente le riservava e probabilmente non lo avrebbe fatto nemmeno in quel caso, se solo Cassie non gliel'avesse fatto notare con un tono - seppur a detta sua di pura osservazione - di velata accusa. Man mano che si allontanano dal salone d'ingresso e dall'uscita principale, Tris le spiega per quale motivo l'ha avvicinata. Non le dà poi molti dettagli in merito. Non si sente in dovere di spiegarle per quale motivo si è interessata al club di lettura. A dirla tutta è ancora piuttosto seccata da tutta quella situazione. Si sentiva in un certo qual modo messa con le spalle al muro. Dopo tutto ciò che è successo, dopo il lockdown, dopo aver aperto le porte di casa mia a chiunque, mi aspettavo un minimo in più di riconoscenza. Eppure, invece della riconoscenza, Beatrice aveva ricevuto solo un mucchio di accuse durante l'assemblea di pochi giorni fa, non solo da perfetti sconosciuti, ma anche indirettamente da una delle persone che maggiormente stimava in tutta la sua esistenza. Percy l'aveva ferita, il mondo l'aveva delusa, e a tutto quel marasma di eventi, seppur frustrata e amareggiata, la giovane Morgenstern rispondeva con un sonoro apparente atteggiamento di totale indifferenza. « Sul serio? Ti piace leggere? » Sollevò un sopracciglio osservandola con un velo di sincero divertimento. Ormai era abituata ai pregiudizi, e in fondo, lei era la prima ad affibbiare alle persone etichette, spesso anche non particolarmente gentili o carine. Tris era sempre stata un'ottima studentessa, ma non per questo poteva essere definita il ritratto del topo di biblioteca. Sicuramente non aveva l'aria di una che leggesse molto e ad essere sincera, negli ultimi anni, la sua assiduità nella lettura era diminuita man mano fino ad appiattirsi sul semplice passare in rassegna i libri di testo universitari. Il tempo non era stata gentile con lei, a tal punto che, solo allora realizzò che era decisamente sin troppo tempo da quando non leggeva semplicemente per il piacere di farlo. « Hai dedotto il contrario soltanto dal fatto che per hobby sbatto teste al muro? » Non si nasconde dietro a un dito, Tris, e la rapidità con cui rimette in gioco quel ricordo che una persona più assennata avrebbe semplicemente tentato di ignorare, non lascia spazio ad altro se non un approccio tagliente e incisivo. « Perché non ti aiuta lui? Ti ha suggerito il mio nome? Sai cosa? Lascia perdere, fa lo stesso. » Alza gli occhi al cielo sospirando. Perché accidenti tutti quanti devono rendermi la vita così complicata. « Ha un compito da consegnare per domani quindi non riusciamo a vederci. Visto che la riunione è domani.. » Tira tu le conseguenze. Tenta di essere il più paziente possibile nonostante quel atteggiamento apertamente infastidito non le piace. Miss-so-tutto-io-e-di-certo-sono-più-intellettuale-di-te-perché-porto-gli-occhiali-e-sacco-di-libri-ovunque-vado si sta dimostrando decisamente troppo simile a lei. E a Tris non piace molto ingoiare la stessa pillola che propina agli altri, ma al momento si rende conto di non poter fare altro se non mordersi la lingua e sopportare la situazione. « Ti hanno costretta a frequentare qualche club, vero? D’accordo, va bene. Ti aiuto io. Cerchiamo di fare alla svelta. » Oh che quanto ci voleva! Sotto sotto apprezza quell'atteggiamento incisivo. Nemmeno a Tris piace perdere tempo; le indica quindi un punto non molto lontano dal posto dove si trovano, sulle sponde del lago nero. Due antichi tronchi d'albero, si prestano perfettamente a salottino. La Morgenstern prende quindi posto su uno di essi posando la tracolla a terra. « A quanto pare devo affinare le mie capacità sociali, imparare a lavorare in gruppo, stare a contatto con le persone - problem solving e competenze trasversali? Hai presente? Quelle cose che tutti chiedono nel curriculum, ma nessuno sa di preciso cosa siano. » Getta lì quelle questioni con un velo di aperto scetticismo sospirando con un che di disapprovazione. « Senza contare che a quanto pare devo imparare a tenere le mani apposto. » Una piccola pausa tempo in cui la osserva con uno sguardo eloquente. Non sembra particolarmente dispiaciuta, Beatrice. Non lo è. In fondo è davvero poco impressionata da quei tentativi piuttosto fallimentari che tentano di tenerla in riga. Chiunque la conosce sa che in quella testolina c'è una tempesta in atto. « Non sono una che ama perdere tempo.. o per quel che vale, farlo perdere agli altri. » In fondo apprezzo il tuo andare dritta al punto. « Allora. Raccontami di questo vostro club.. diventerò solo un terribile ricordo e uno spiacevole effetto collaterale della tua giornata stressante in un batter d'occhio. » Tenta di rassicurarla così, facendole intendere senza troppi giri di parole di aver capito di non essere una presenza gradita. « Che cosa state leggendo e dove siete arrivati? Come vi organizzate.. insomma dimmi un po' come funziona questa cosa. » Si stringe nelle spalle passandosi una mano tra i capelli mentre estrae dalla borsa un piccolo taccuino e una piuma d'oca, pronta ad annotarsi tutti i dettagli che la bionda le fornirà. « Ammetto di non aver grande esperienza con queste cose. Gioco a Quidditch, e aiuto mio fratello con il tutoraggio di DCAO, ma avrai sentito da te che lui per primo non è un grande festaiolo durante le lezioni. » Holden Morgenstern. Il nuovo terrore degli studenti di Hogwarts. « Quindi sono alquanto inesperta nel modo in cui vengono condotte queste attività extracurricolari. Avevo tentato con il club di arti figurative, ma a dirla tutta non l'ho mai frequentato. » Cosa che a quanto pare dovrà cambiare. Che fastidio.


     
    .
2 replies since 12/4/2019, 17:03   183 views
  Share  
.