Call me by your peach

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    « E superaloooo dai To'! » Un Sirius Potter particolarmente esagitato saltellata sul sedile del passeggero peggio di un leprotto nel sottobosco. La cintura, rigorosamente allacciata: Tommy se n'era premurato una quindicina di volte, prima di partire e durante il viaggio. Aveva fatto inoltre un altro miliardo di gesti che per Siri avevano la valenza di scaramanzie contro il malocchio; al contrario dell'amico, lui non aveva ancora iniziato a studiare per la patente babbana. Nè per il patentino di smaterializzazione. Che sega! « Ma c'è la linea continua.. » Sirius si sporse sul cruscotto, per notare che sì, la strada era tagliata in due da una striscia che non si interrompeva mai. « ....e allora? » gli chiese candidamente. Era solo una linea sull'asfalto! « E allora non si supera un'altra macchina quando c'è la striscia continua! » Si sporse un altro po', il tanto permessogli dalla cintura di sicurezza, in una strana e scomodissima posizione. « Ma non c'è nessuno davanti a questo quaaa! » Tommy Prince sospirò: e dire che di guide, prima di aggiudicarsi la patente, ne aveva fatte tante con l'istruttore e con suo zio Ray, ma neanche l'esame più ostico prevedeva un elemento di distrazione tale qual era Siri accanto, che si comportava come un bambino. Stare attento alla strada, all'auto davanti per non marciare sulla distanza di sicurezza, alle eventuali auto dietro, alla linea mezzana, ai fari, alle frecce, e sorpassa qua e rallenta là e dietro il tornante c'è pure un autovelox.. e Sirius non si stava zitto un solo secondo! Fu in quel momento che la vera forza di Tommy si mostrò, facendogli mantenere una calma degna di una roccia a contatto continuo con le onde del mare. Zen come un bonzo buddista. Era questa la forza di Tommy Prince, la sua incrollabile determinazione: ogni obiettivo l'avrebbe raggiunto, faticando come un mulo. E faticando avrebbe sopportato anche Sirius. « Ma poi, cioè, perché andiamo così lenti? » Per accertarsene allungò il collo verso l'amico, sbirciando in direzione del tachimetro che segnata i 60. « Perché abbiamo lasciato la superstrada e ora siamo in una statale e qui il limite è di 90. Quando saremo dentro Hogsmeade, essendo centro abitato, scende a 50. » Siri masticò questa nuova informazione. « Ma se il limite è 90, perché andiamo a 60? » Un vero dubbio amletico, dato che era stato abituato alla guida di suo fratello James prima e di Judah poi. James aveva dalla sua la passione per le emozioni forti e la velocità, ma era uno sportivo dopotutto; Judah solamente un macchinone da un fantastiliardo di sterline. I due neodiplomati invece stavano viaggiando su un vecchio pick-up che zio Ray aveva rimediato a Tommy da un suo amico che viveva nelle campagne dello Yorkshire e che praticamente non usava più, era rimasto a prender polvere nel fienile per almeno cinque anni. Avergli appiccicato il grosso adesivo "P" nel portello posteriore aveva sancito l'effettivo passaggio di proprietà: P di principiante, P di Prince. « Jude si sarebbe fatto Godric's Hollow - Hogsmeade in otto minuti tipo volando! » commentò, non senza una punta di sfida. Sfida che, come al solito, con fare sornione Tommy non raccolse. Prudenza batte sempre avventatezza! « Jude però ha anche i soldi per pagarsi le multe per eccesso di velocità! Io no! » Well, fair enough. Una volta superato il cartello che recitava "Benvenuti a Hogsmeade, il più antico villaggio magico di tutta la Gran Bretagna!", la velocità del furgoncino calò a 39 per chissà quale misterioso motivo insondabile per una mente non patentata. Siri diede indicazione all'amico di avventurarsi verso il centro il villaggio, là dove il College si era stanziato e aveva fatto gli opportuni miglioramenti per rendere Hogsmeade una vera e propria località universitaria. Ormai c'era di tutto! E quello era proprio il motivo per cui aveva trascinato Tommy con sé: avevano superato insieme i sette anni di scuola ed ora dovevano affrontare insieme anche il primo passo verso il mondo degli adulti. « Allora hai tutto pronto? » gli chiese, frugando nel proprio zaino. Eccoli. « Sì, li ho conservati nel vano portaoggetti. » Lo aprì e tirò fuori una pila di documenti, firmati in calce da Thomerald Zion Prince e dalla signora Diana McGranitt-Prince. Ferma un attimo. « We wee ferma un attimo Thomerald.. tua mamma si chiama McGranitt? Cioè.. quella McGranitt? » Gli occhi di Sirius strabuzzarono, stupefatti. Di tutti gli eroi di cui i loro genitori parlavano, Minerva McGranitt era la sua preferita. Pare insegnasse Trasfigurazione all'epoca della Seconda Guerra Magica e, quando la pace ritornò, divenne perfino Preside. Aveva visto il suo quadro nell'ufficio che un tempo era stato suo, molto vicino a quello di Albus Silente e ad una cornice vuota, la cui targa recitava "Severus Piton". « Minerva? Ah sì! Io non l'ho mai conosciuta, era una cugina di mia madre, secondo grado forse! Grande donna, grandissima! » Se guardava Tommy, non vedeva niente dell'eroina che aveva difeso Hogwarts fino alla fine dei suoi giorni.. ma forse lo stesso valeva per lui. Qualcuno direbbe che sono il figlio del Prescelto? Eppure.. Eppure, wow. « 'mazza.. secondo me un po' le somigli! » Per Tommy non esisteva complimento più bello.

    [...] Pe-pe-peeeeeee! Siri si attaccò al clackson del pick up quando Tommy imboccò il vicolo che sbucava in Hope's Place, la grande piazza che faceva da snodo di congiunzione tra tanti complessi universitari. Ne avevano già visitati qualcuno in occasione della giornata di orientamento e dei sabato pomeriggio che avevano passato a Hogsmeade dopo la sua "restaurazione". « Ma che fai Siriiii?? Così ci notano tutti!! » Il suo faccione perfettamente rasato si infiammò di porpora. « Appunto! E così facciamo sentire a Fawn che siamo arrivati, non serve a quello il clakcson? » Tommy inchiodò sul colpo, facendo spiaccicare l'amico ormai libero dalla cintura sul parabrezza come una mosca s'attacca alla carta moschicida. OUCH! « A-a-a chi? M-ma mi ave-vevi detto che venivano solo a-a-a consegnare i moduli! » ed era vero. Sirius e Tommy in quel glorioso giorno si sarebbero ufficialmente iscritti al College, insieme come sempre. Ma, un po' in buona e un po' in malafede, Sirius aveva nascosto al timidissimo amico un piccolissimo dettaglio. Non sarebbero stati soli. « Ma noi che ne sappiamo in qualche dei trentordicimila uffici dobbiamo andare?? Fawn sa tutto, l'ha già fatto l'anno scorso!! E poi facciamo colazione insieme e parliamo un pochino e magari ci parla anche un po' delle cose che possiamo fare fuori dalle lezioni! » Gli smollò una generosa spallata sul braccio, facendogli un gran sorriso di incoraggiamento. « E poi non ti pare che siamo qui anche per conoscere gente?? E Fawn è pure stramegaimpegnata quindi devi solo essere sciaaallo, mooorbido, relaaaax! Fai pratica con lei così quando vedi una collega carina SBAM, ti ci butti tipo squalo! » Tommy sbuffò rumorosamente per buttar fuori un po' dell'ansia che stava iniziando a covare dentro. Aveva tanto dentro il suo cuore e ben poco riusciva ad esternarlo. Forse per questo tutti pensavano fosse un po' stupido. « Sciallo. Relax. Squalo. Ok. » Una generosa pacca sulla spalla sancì la fine del discorso motivazionale. Trovarono subito parcheggio e scesero dal trabiccolo campagnolo, dirigendosi verso la zona del chiosco dove Fawn li stava già aspettando. Si sbracciò verso di lei, Sirius, correndo ad abbracciarla. « Guardalaaaa la fotografa più famosa di tutta la Francia! Wellààà Paparazza! » Si sciolse dalla stretta e, col desiderio di rompere un po' il ghiaccio, tese le braccia verso Tommy. « Glielo vogliamo fare un applauso a questo ragazzone che ha preso la patente babbana?? BRAVO TO'!! Prossimo passo LAUREA! » Batté rumorosamente le mani, facendo voltare verso di loro un gruppetto di ragazze che sembrava stessero facendo un pic nic sotto un albero, in un grande spiazzo erboso, e invece stavano solo ripetendo insieme. Avrebbe col tempo imparato che molto dell'abbigliamento e del comportamento degli studenti ti dice qualcosa del loro corso: quelle, ad esempio, stavano certamente a Medimagia. Ma Siri non lo sapeva ancora. « Non so voi ma io ho una fame da lupi e un caffettone di quelli schifosi io me lo berrei proprio! Ci state? »

     
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