Ora di sgobbare.

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    « Preside Yaxley! Preside, si fermi! » Una voce squillante risuonò tra le pareti del lungo corridoio in pietra che Yaxley stava percorrendo di fretta, diretto verso il bagno dei prefetti dove a quanto sembrava era avvenuto il primo incidente diplomatico dell'anno « Non ora, la prego » Mormorò, proseguendo spedito fra gli studenti che guardavano increduli la scena ed intanto si accavallavano davanti al bagno, in lontananza, con i cellulari in mano forse intenti a riprendere l'accaduto e a fare fotografie. « Ma preside, 'sta importante ' sta cosa! » Il custode continuava a correre sulla sua gamba di legno, raggiungendo Derek a fatica « Si tratta de li tirocini! » L'uomo sembrava sul punto di avere un infarto per quanto ansimava, difatti Yaxley gli lanciò uno sguardo quasi per assicurarsi di non perderselo durante il tragitto. « Io non mi occupo dei tirocini, qualunque problema inerente ai tirocini è un problema della signorina Monaghan, non mio. L'ho assunta per questo. » Derek aveva già troppe cose a cui pensare, e sicuramente farsi carico dei tirocini era l'ultimo dei suoi problemi. « Mi aiuti ad allontanare gli studenti, per favore. » Mugugnò al custode quasi a mettere un punto alla discussione, sfilando la bacchetta dalla manica della camicia prima di farsi largo e superare l'entrata del bagno. La confusione, lentamente, si attenuò ad un brusio borbottato « Vi prego di riporre i vostri cellulari e di rientrare nelle vostre classi » Insistentemente, cercò di far indietreggiare i primi della fila ad una distanza minima di sicurezza mentre un paio di Bundimun schizzavano un liquido verdognolo acido ed impedivano il passaggio ad una studentessa terrorizzata del primo anno, appiccicata alla parete dirimpetto all'entrata. Aveva un' ustione su un polpaccio, un' altra sul polso « Stai bene? Ora ti faccio uscire » Sussurrò alla ragazza per rassicurarla, voltando poi il capo alla ricerca del custode, a volergli far segno di non rimanere a guardare e di cacciare via una volta per tutte i compagni della ragazza. Voleva evitare altri feriti, però il custode non era più dietro di lui.

    Stan Padfoot era un uomo basso e tarchiato, che aveva una gamba di legno ed un orecchio mozzato. Tutti lo conoscevano ad Hogwarts, ormai faceva il custode da anni e ne sapeva una in più del diavolo riguardo al castello. Gli studenti lo apprezzavano particolarmente, forse per la vocina stridula o per la faccia paffuta che non negava mai un sorriso, per i lunghi baffi bianchi attorcigliati o per le gote rosso ciliegia che risaltavano sul suo volto pallido. In molti dicevano assomigliasse ad un Babbo Natale che aveva fatto un giro di centrifuga di troppo, e per questo si era ristretto ed allargato. « Se ne occupa la signorina Monaghan, ah sì la signorina Monaghan sacc' d'accupà di chist ma se nun' c'ha sta chi tiene li uaglioni? » Stan, uomo umile come pochi, proveniva dalle grandi campagne del Galles, difatti in molti avevano difficoltà a capirlo per via del suo accento strambo. Quando non si sforzava ad essere comprensibile, ossia sempre, non metteva mai le parole nell'ordine esatto in cui andavano messe, si mangiava articoli e verbi e, soprattutto, perdeva il filo del discorso ed inventava vocaboli del tutto nuovi per sostituire quelli che non ricordava. A volte lo sforzo di parlare bene gli risultava così eccessivo che le sue frasi si riducevano all'essenziale, seppur tutti sapessero che di fatto fosse un gran chiacchierone per natura. Difatti, in quei cinque minuti avrebbe proprio voluto dirgliene quattro al preside, ma non si sarebbe mai permesso di usare un linguaggio tanto banale davanti ad una autorità del suo calibro. Stan era un uomo semplice, sì, ma anche lui aveva un orgoglio. « ... e mo sali loc'ngoppa co' sta zappa ar'u post de'ru piede, e poi riscenn. E poi risali, e po'riscenn. » Continuava a borbottare mentre si velocizzava alla volta della torre dell'orologio, dove in teoria gli studenti del college avrebbero dovuto avere il primo incontro della giornata. Purtroppo la famosa signorina Monaghan, per un imprevisto, aveva dovuto assentarsi e visto che Stan era un uomo pieno d'iniziativa, aveva scelto di non perdere altro tempo col Preside, mollando tutto ed accorrendo a sistemare la faccenda per conto suo. Salite tutte le scale della torre dell'orologio, l'uomo sventoló un foglio a mezz'aria, quasi a farsi riconoscere in lontananza dai ragazzi. « Su, c'agg fretta uagliò » Cinguettò sbrigativo dall'alto del suo metro e quarantotto, afferrando i piccoli occhiali da vista che portò davanti gli occhietti porcini. « We Hugo, eeehhh quann ci stiv tu era tutt' n'atra cosa » Non appena alzò gli occhi il primo che riconobbe fra gli altri fu Hugo Weasley - forse perchè era il più vicino -, a cui rivolse un enorme sorriso prima di passare in rassegna la lista che tratteneva fra le mani, adesso sotto al naso. « Maroooo, comm site cresciutiii...però jamm, allora 'u preside, coso, Yaxley, c'aveva da fa e quella c'a doveva venì - la tutttor - nun c'è.... 'A signorina Montgomery, chilla.» Tentò di spiegare prima di prendere un respiro, forse ancora intento a recuperare fiato dalla corsa fatta un quarto d'ora prima « Tanto già sapete ch'ell ca dovete fa, la scuola la conoscit, le regole pur, quindi mo i' facc l'appello ambress ambress e mi dite si ce state o no » Appena schiuse le labbra per proferire il primo nome, Stan Padfoot venne interrotto dal Preside in persona che, finalmente, era stato informato della situazione ed aveva raggiunto l'ultimo piano della torre dopo aver sistemato il fattaccio al bagno dei Prefetti. « Scusate per il ritardo, ma abbiamo avuto un problema con dei Bundimun, infatti...- e si allungò verso la lista per sbirciare - ...Branwell, sei la tirocinante di medimagia, giusto? In infermeria ci sono delle ustioni che ti aspettano» Yaxley lanciò un'occhiata alla ragazza bionda prima di poter proseguire « So che alcuni di voi non collaboreranno nè direttamente con Hogwarts, nè direttamente con il college - sto parlando di Fudge, Weasley e Moses, se non sbaglio. Le regole per voi saranno leggermente differenti rispetto a quelle che dovranno osservare i ragazzi che svolgeranno il loro tirocinio all'interno del campus, così come orari e mansioni. Nessuno di voi dovrà aspettarsi di fare chissà cosa, mentre i ragazzi che rimarranno qui dovranno sgobbare. Mi spiace dirvelo.» Questo perchè mancava personale ed organizzazione, così come mancavano soldi. « Mi assumo la piena responsabilità di ciò che sto dicendo, non voglio nascondervi nulla, quindi ad esempio: Baker, aspettati di dover insegnare a quelli del primo anno a cavalcare una scopa; Byrne, sicuramente verrai sommersa dalle domande degli studenti del settimo anno per l'orientamento; Archer, tu sistemerai i casini durante le lezioni di incantesimi o trasfigurazione e Gauthier, Grindelwald, sicuramente voi due passerete le vostre giornate a riempire la modulistica per la sicurezza...cosa che in realtá spetterebbe ai custodi, ma come potete vedere » ed indicò Stan che, meccanicamente, colpí un paio di volte le nocche sulla gamba di legno che suonó a vuoto. La maggiorparte degli addetti scolastici era al di sopra dei sessant'anni, ed era inverosimile pensare che con le loro difficoltá motorie si arrampicassero a controllare lo stato di usura dei materiali. « Grinduelvaldo è nu bravo ragazzo, steva 'lu scorso anno a Sirpeviola...verde, Sirpeverde. Ma pure coso è bravo, Gautièrre, me lo ricordo nu paio d'anni fa. Ma me li pozz portá intanto, Preside?» Padfoot s'intromise nel discorso, avvicinandosi ai due con un certo entusiasmo mentre si sfregava le mani e batteva - con non poche difficoltá vista l'altezza - un palmo sulla spalla si Sebastian. « Sí, certo, anche perchè credo di avervi detto tutto quello che c'era da sapere. Confido che presto torni la tutor che vi avevo assegnato, ma finchè lei non tornerá sappiate che la porta del mio ufficio sará sempre aperta. E per qualunque dubbio non esitate a chiedere, prendete come punto di riferimento anche il signor Padfoot che conosce le regole della scuola meglio di chiunque altro. Per concludere, però, vi chiederei di non interagire il piú del dovuto con gli studenti, cercate di non condizionarli o distrarli semmai vi capitasse di dover entrare in un aula durante una lezione o d'incontrarli in corridoio tra il suono di una campanella e l'altra. Non fermateli, non ci chiaccherate, comportatevi come se lavoraste qui. Vi auguro una buona permanenza.»


    Bene ragazzuoli, con questa post ridicolo do ufficialmente inizio alle danze per quanto riguarda il tirocinio ad Hogwarts. Non sono stata volutamente specifica perchè A) la scuola la conoscete giá e B) voglio comunque lasciarvi liberi di gestirvela come meglio credete senza restrizioni. Vi dico giá da subito che in corso d'opera, per chi vorrá giocarsele, ci saranno delle sorprese che potrebbero dare degli scossoni al vostro percorso, e che Yaxley probabilmente cederá il posto ad altre personalitá come il caro signor Padfoot. È piuttosto inverosimile che si occupi lui direttamente di tutti i settori, essendo sia Hogwarts che il College enormi e faticosi da gestire.
    Usate questa role come rampa di lancio e via, andate e moltiplicatevi.
     
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