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    « Ippolito? Che aria tira a Hope's Place? » Scorpius Malfoy era in vivavoce mentre macinava a bordo di un'auto sportiva che si era concesso per il raggiungimento della maggiore età babbana. Auto che si sarebbe premurato di parcheggiare a non meno di otto isolati di distanza, per arrivare in piazza a piedi. O in bicicletta, non aveva ancora deciso. Quanto mi sento green oggi? Era deciso a dare alla propria immagine pubblica qualcosa di profondamente diverso dallo stereotipo del ragazzino tutto spendi e spandi. Ippolito Kostoulas era un ragazzo che aveva conosciuto in Italia l'anno prima, greco fino all'osso, figlio di una buona famiglia magica di Atene e ora nuovo collega al College. Era diventato un'ottima risorsa per il progetto politico che il rampollo dei Malfoy aveva messo in piedi nel corso dell'anno precedente, un progetto visionario nato a metà strada tra Roma e Bruxelles. Era su un treno con in mano una copia della Gazzetta del Profeta arrivatagli via gufo direttamente dalla Gran Bretagna e leggeva delle spaventose vicende accadute in casa propria, a cui era seguito un periodo di trattative e Restaurazione. Secondo i giornali, che durante quell'autunno aveva seguito in maniera febbrile, i giovani ragazzi scampati alla tragedia nota ai posteri come "Lockdown" erano stati ascoltati e messi al centro del momento totalmente inedito di rinnovamento della scena pubblica. E allora perché questo non sarebbe dovuta diventare la normalità? La passione per la politica, associata ad una certa dose di talento oratorio, era sempre esistita: quel glorioso precedente della storia politica recente gli aveva dato la spinta per creare un circolo di giovani interessati alla res publica. « Siamo quasi pronti! Il palco è pronto, il gazebo pure. Ci abbiamo messo Kelly e Pearl. » Ottimo, annuì mentalmente il novello Cicerone. Kelly era una giovane promessa del corso auror che aveva contatti perfino con le panchine del parco, possedeva letteralmente tutti i numeri di tutti gli studenti. Compreso il mio, purtroppo. Ci aveva scambiato qualche messaggio, di lavoro s'intende, e aveva notato in lei una certa vena maliziosa che aveva lasciato correre. Quanto a Pearl, era una leccaculo patentata: se c'era qualcuno nei Merlini che poteva attirare nuovi tesseramenti, quella era lei. Ce la vedeva a fare la venditrice di manici di scopa usati in qualche buco del Kent, che poi era quanto di più alto potesse ambire con una laurea in Arte e Spettacolo. « Praticamente manca solo l'Incantesimo Antipioggia, non si sa mai.. e manchi tu. » Una velatissima critica, dato che sarebbe dovuto arrivare quasi un quarto d'ora prima per questioni meramente burocratiche. Il circolo aveva infatti chiesto - e ottenuto - dal sindaco di Hogsmeade l'autorizzazione a tenere quel piccolissimo comizio. Quella stessa autorizzazione era custodita nella tasca interna della giacca di Scorpius. « Sto parcheggiando, davvero, non preoccuparti. Se i vigili arrivano prima di me.. non so, recita un passo delle Baccanti. Non è questo che fate dalla mattina alla sera, in Grecia? » Ippolito gli attaccò letteralmente il telefono in faccia, lasciandolo libero di godersi gli ultimi kilometri in santa pace.

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    E infine arrivò. Niente bicicletta, quella faceva un gran bell'effetto in Belgio ma in Scozia? Sarebbe sembrato semplicemente un coglione, se avesse iniziato a piovere mentre pedalava. Meglio una tranquilla passeggiata con un ombrello in mano, per ogni evenienza. La piazza non era affatto gremita, Scorpius ne era stato da sempre consapevole; erano un gruppo giovane, di nome e di fatto, e l'attenzione alla politica della loro fascia d'età non era alle stelle. Anche quello era un mito che voleva sfatare, dimostrando che i giovani possono e sanno essere responsabili delle vite loro e di quelle della collettività, tanto quanto i signori che poi si erano reinventati dittatori militari di punto in bianco. No, il governo Marchand proprio non gli era piaciuto, che caduta di stile! Strinse la mano di qualche suo collaboratore, si fermò a parlare con i vigili di Hogsmeade ai quali mostrò tutti i documenti firmati, timbrati e protocollati, infine saltellò sul piccolo palco in mezzo alla piazza. La "folla" era rappresentata da alcuni tesserati dei Giovani Merlini - e neanche tutti -, diversi vecchi del villaggio incuriositi dall'evento e qualche faccia sconosciuta. Studenti del campus senz'altro, attirati dalla pubblicità che Ippolito aveva fatto nei giorni precedenti in giro per Hogsmeade e sui social. Avevano perfino diramato un "comunicato stampa", sempre che ci si possa riferire in questi termini se il mezzo è un post su Facebook. Matteo Salvini è arrivato al 37% da che era l'ultimo stronzo del centrodestra. Io non li demonizzerei i social. Magari, nel dubbio, evito di postare stronzate tipo quella cosa del Papeete. Salutò tutti con un cenno della mano e si premurò che il microfono fosse acceso. Certo, avrebbe potuto utilizzare un banalissimo incanto Sonorus, ma il microfono era un simbolo: era la chiave di volta dell'attenzione e rientrava entro un preciso messaggio politico. « Salve a tutti! Sono veramente felice di trovarvi qui, a dispetto del tempo che non ci spaventa affatto! » Lanciò un sorriso grande e gentile alla platea. Era quella l'immagine che voleva dare di sé: un giovane ragazzo a modo e di buona famiglia ma non spocchioso e snob, lo confermava l'eleganza della sua giacca con una sobria camicia dal colletto aperto e un banalissimo paio di jeans. Tutto urlava sono uno di voi. « Per chi non mi conoscesse, mi chiamo Scorpius Malfoy e studio Magisprudenza qui insieme a voi. E per chi non ci conoscesse, noi siamo i Giovani Merlini, un gruppo di ragazze e ragazzi, stendesse e lavoratori, che nutrono una passione per la vita politica e la volontà di modellarla. » Si sedette su uno sgabello, anch'esso molto sobrio, accanto al quale ve ne erano diversi altri, ancora vuoti. « Il nostro progetto è giovane.. lo dice il nome stesso! Dunque voglio raccontarvi in breve chi siamo. Perché "Merlini"? Merlino è senz'altro simbolo di grandezza e potere, ma non è ciò a cui noi ambiamo, né ciò a cui noi ci riferiamo. Il nostro nome deriva anzi dall'Ordine di Merlino. » Non c'era bisogno di molte spiegazioni, davanti aveva pressoché solo maghi e streghe. L'Ordine di Merlino era un'onorificenza che il Ministero concedeva a cittadini che avevano reso grandi servigi alla Comunità in termini di ricerca, talento, atti di coraggio ed eroismo, prestigio. « Purtroppo abbiamo attraversato anni difficili, ricchi di personaggi che non hanno messo al primo posto l'interesse comune. Mi sapete fare un solo nome di strega o mago insigniti di questo titolo, negli ultimi due anni? Figure che ambivano solamente al prestigio, alla posizione di potere, alla poltrona. Loro non erano dei Merlini, tuttalpiù delle mere Morgane! Noi vogliamo essere qualcosa di diverso. » Allungò il braccio libero dal microfono, per indicare alcuni ragazzi in prima fila. « Io, insieme ai miei Merlini, abbiamo un'idea di politica che metta al primo posto il cittadino, che ambisca a conservare e nutrire la nostra più autentica identità. Siamo patriottici, è vero, e non ci vergogniamo di esserlo in un'epoca in cui politica è uguale a corruzione, soprusi. Sogniamo un paese in cui una giovane strega o un novello mago abbiano a cuore gli ideali della Comunità, che poi sono i veri fondamenti su cui si basano le nostre intere esistenze. Questo significa essere un "Giovane Merlino". » Quei tre tesserati in prima fila esplosero in un applauso assai poco fragoroso, che si disperse subito nella grande piazza vuota. Quello là non è un giornalista della Gazzetta? Nel dubbio, gli sorrise. Non puoi mai sapere quando potrà spuntare una macchina fotografica! Era praticamente un mantra. Scorpius si sistemò meglio sullo sgabello e decise di rivolgersi con maggior attenzione sulle facce nuove. « Abbiamo deciso di venire qui oggi perché pensiamo che, da nuovo centro di cultura qual è questo College e culla di nuove brillanti menti, sia fondamentale creare dei legami. Negli ultimi due anni ho vissuto tra Italia, Svizzera e Belgio e ho incontrato una moltitudine impressionante di persone. Ognuna di loro mi ha donato qualcosa. E penso che ognuno di voi possa fare altrettanto. » Regola n.6 della comunicazione: se vuoi far davvero colpo su qualcuno, specie se vuoi farlo con argomenti poco divertenti, mettilo al centro dell'attenzione. « Ci sta a cuore il territorio, così come i problemi veri della gente. Ci stanno a cuore le loro opinioni e ci stanno a cuore anche le vostre. » Si alzò e prese a passeggiare per il palco. « Come saprete, nei giorni scorsi si è abbattuta una violenta tempesta sul nostro paese, che ha lasciato ferite e ne ha riaperto di vecchie, pensate agli sfollati che ancora vivono in baraccopoli dopo la tragedia dell'estate di un anno fa. » Tragedia in cui ero.. dove? Palma di Maiorca? No, ero in montagna se non erro. Ah sì, Alpi francesi! Uno spettacolo! Il viso di Scorpius sembrava seriamente oscurato dal ricordo tremendo dell'accaduto. « Come gruppo politico, abbiamo chiesto un incontro con il Wizengamot per discutere di questa e, se sarà possibile, altre questioni. Qui entrate in gioco voi, amici miei. » Puntò il microfono verso la folla. « Non abbiate paura di salire qua sopra, prendere questo microfono e raccontarci dei problemi della comunità. Sono certo che, come me, avrete molto da dire sull'operato dell'amministrazione del distretto e del governo centrale! Tutto quello che direte, potremo poi portarlo a Londra. Potremo trovare delle soluzioni, se collaboreremo insieme. » Una pausa ad effetto. Amava le pause ad effetto, le trovava magnetiche. « Ammesso che non vogliate essere voi stessi protagonisti della scena pubblica. Le nostre porte sono aperte. » Indicò un gazebo in disparte, dove due ragazze erano intente a parlottare del più e del meno con i vigili di Hogsmeade. « Forza! Abbasso la timidezza! »


    Questa role rientra nel Progetto "Realtà aumentata" che permette la partecipazione alla stessa di chiunque ne voglia far parte nei termini della coerenza on game. Imprevisti possono succedere in qualunque momento. Partecipando, tal imprevisti si accettano implicitamente.

    Benvenuti al primo comizio politico della storia del Last (?)
    Questo è un progetto work-in-progress volto a mettere i giovani al centro della scena politica, quindi un ulteriore slancio per proiettarli veramente nel mondo dei grandi. Ci tengo a precisare quindi che questo progetto non ha nulla a che fare col College: per i problemi di quest'ultimo prego rivolgersi ai signori senior!
    Qui si fa politica per adulti 😎

     
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  2. Shrine of lies*
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    Quell’anno aveva portato grandi cambiamenti, non solo per Archie, ma per tutta la comunità magica. Dopo un periodo oscuro e una dittatura alle spalle, sembrava che tutto fosse pian piano tornato alla normalità e il mondo si stava aprendo a nuove possibilità, praticamente per tutti. Il che, si ritrovò a pensare Archie scrollando la sua bacheca di facebook, non era necessariamente un bene. Specie quando permetteva a degli idioti, viziati e privilegiati come Scorpius Malfoy di creare gruppi dal nome ridicolo come “Giovani Merlini” e dargli anche una parvenza di credibilità politica. Il giovane Prince aveva riso fino alle lacrime quando aveva letto di quell’evento, anche perché era apparso come un fulmine e ciel sereno: non aveva nemmeno idea che Scorpius fosse tornato in Inghilterra, dopo aver trascorso tutto il periodo della guerra in una sfavillante villeggiatura che aveva chiamato “periodo di studio all’estero”. Mentre tutti gli altri erano impegnati a sopravvivere, nel suo caso specifico più di ogni altro membro del Clavis. Insomma, non aveva subito nemmeno una minima conseguenza del conflitto, e non appena era tornato in patria era saltato sul carro del vincitore e si faceva portavoce di problemi che nemmeno conosceva. La cosa avrebbe anche potuto divertirlo, se non fosse stato in quel periodo così stressante della sua vita: tirocinio, tutoraggio, compiti da senior, studio. Si stava davvero facendo in quattro per cercare di guadagnarsi il suo posto nel mondo, mentre Malfoy non doveva fare altro che sfoggiare un bel sorriso e mettere sù pagliacciate come quella per dare un senso alla sua vita. Dio, quanto li odiava quei mocciosi purosangue.
    Non era stato sempre così, in realtà: ai tempi della scuola li aveva quasi venerati, avrebbe ucciso per essere loro amico e ogni volta in cui era riuscito nell’intento aveva fatto in modo di essere indispensabile, per non essere rimpiazzato da qualcun altro. Tante volte anche in modi poco ortodossi, come era successo con Carrow.
    Col senno di poi, non era qualcosa di cui andava fiero: si era posto in una posizione di sudditanza, quando in realtà valeva molto di più di tutti quei buffoni messi assieme. Tralasciando Percy e Nate, nessuno dei membri del Clavis poteva compere con Archie, in nessun campo, eppure si era dovuto sudare l’ingresso in quel club esclusivo, un po’ come accadeva per tutto quello che si era guadagnato da quando era entrato nel Mondo Magico. Completamente solo, senza spintarelle di qualche parente altolocato.
    In ogni caso, era sinceramente curioso di vedere che spettacolo avrebbe messo su il giovane Malfoy, e poteva concedersi qualche ora di pausa dallo studio per una pagliacciata che si preannunciava piuttosto divertente. Si recò all’Hope place con qualche minuto di ritardo rispetto all’orario indicato all’evento, ma Scorpius non era ancora arrivato e il piazzale non era particolarmente affollato: c’era giusto una manciata di studenti, dei quali gli unici realmente interessati all’evento sembravano un gruppo di invasati seduti in prima fila, che parlavano concitatamente. Gli altri stavano per lo più guardando il cellulare. Archie notò anche una ragazza, più annoiata degli altri, intenta a scarabocchiare su un quadernino, con una macchina fotografica appesa al collo. Probabilmente era una povera galoppina di qualche giornale, costretta a presenziare a quell’evento. Archie non capiva perché se la prendesse così male: era chiaro che sarebbe stato un vero spasso. Comunque, non usò le sedie messe a disposizione e rimase in piedi, con le braccia conserte, fino all’arrivo di Scorpius.
    Ovviamente Malfoy fece un ingresso trionfale, ma decisamente sotto tono rispetto a quanto non si aspettasse Archie: lui lo ricordava dai tempi di Hogwarts come un idiota, megalomane, arrogante, viziato moccioso. E probabilmente era ancora tutte queste cose, ma sembrava che stesse facendo dei suoi meglio per mascherarlo, a partire dall’abbigliamento, che era decisamente modesto per uno che a scuola metteva delle mutande da duecento sterline. Ebbene si Archie, quando ne aveva avuto occasione, amata dato una sbirciata. Ma andiamo, chi non lo avrebbe fatto? Quel ragazzo era splendido, un po’ come tutti i membri di quella famiglia. Archie lo aveva segretamente adorato per anni, anche se la sua adorazione era rivolta più a quello che Scorpius rappresentava che alla persona in sé, con la quale in realtà non aveva avuto molta confidenza, fino a quando non era entrato nel Clavis. Ricordava ancora perfettamente come si era sentito ad essere messo sullo stesso piano di persone come loro: appagato, felice, incredibilmente grato per qualcosa che credeva di non meritare; e si era comportato di conseguenza, come se la sua vita non avesse avuto senso di essere vissuta prima di entrare in quel gruppo di élite. Adesso, quello che provava era ben diverso: Archie non doveva uguagliare quegli idioti, doveva superarli. O, meglio ancora, schiacciarli.
    Ma per quello ci sarebbe stato tempo.
    « Salve a tutti! Sono veramente felice di trovarvi qui, a dispetto del tempo che non ci spaventa affatto! » Prince alzò distrattamente gli occhi al cielo. Era e dei nuvoloni densi incombevano su di loro, ma niente di anomalo per un settembre in Scozia. Probabilmente, Scorpius aveva dimenticato il clima di quelle terre mentre se la spassava in qualche paradiso del mediterraneo. « Per chi non mi conoscesse, mi chiamo Scorpius Malfoy e studio Magisprudenza qui insieme a voi. E per chi non ci conoscesse, noi siamo i Giovani Merlini, un gruppo di ragazze e ragazzi, stendesse e lavoratori, che nutrono una passione per la vita politica e la volontà di modellarla. » Archie si portò una mano davanti alla bocca, sforzandosi di non scoppiare di nuovo a ridere come aveva fatto quando aveva letto per la prima volta quel nome ridicolo. Ma come diavolo aveva potuto partorire una stronzata simile?« Perché "Merlini"? Merlino è senz'altro simbolo di grandezza e potere, ma non è ciò a cui noi ambiamo, né ciò a cui noi ci riferiamo. Il nostro nome deriva anzi dall'Ordine di Merlino. » Ah, ecco, ora era tutto chiaro. Non meno ridicolo, ma più chiaro. « Purtroppo abbiamo attraversato anni difficili, ricchi di personaggi che non hanno messo al primo posto l'interesse comune.»
    Oh, certo, tu invece ti struggi per l’interesse comune e hai perfettamente idea degli anni difficili che abbiamo dovuto affrontare.
    Archie si guardò intorno, cercando di capire se qualcuno si stesse bevendo quella buffonata.« Io, insieme ai miei Merlini, abbiamo un'idea di politica che metta al primo posto il cittadino, che ambisca a conservare e nutrire la nostra più autentica identità. Siamo patriottici, è vero, e non ci vergogniamo di esserlo in un'epoca in cui politica è uguale a corruzione, soprusi. Sogniamo un paese in cui una giovane strega o un novello mago abbiano a cuore gli ideali della Comunità, che poi sono i veri fondamenti su cui si basano le nostre intere esistenze. Questo significa essere un "Giovane Merlino". » Curioso, da quel ricordava Archie essere patriottici voleva dire combattere per la patria, mentre Scorpius al massimo aveva combattuto contro qualche cameriere che gli aveva servito dello champagne tiepido. Possibile che avesse una tale faccia da culo per dire queste cose, come se nessuno sapesse che se l’era bellamente data a gambe mentre la nave affondava? Beh, i pagliacci in prima fila sembrarono non fare caso a quell’incoerenza, quando gli applaudirono. Gli altri lo guardavano appena, qualcuno sbadigliò. Archie non riusciva a smettere di sorridere, per quanto trovava spassosa quella situazione.« Abbiamo deciso di venire qui oggi perché pensiamo che, da nuovo centro di cultura qual è questo College e culla di nuove brillanti menti, sia fondamentale creare dei legami. Negli ultimi due anni ho vissuto tra Italia, Svizzera e Belgio e ho incontrato una moltitudine impressionante di persone. Ognuna di loro mi ha donato qualcosa. E penso che ognuno di voi possa fare altrettanto. » Si, una moltitudine, certo. Archie immaginava un gruppetto di cinque figli di papà, al circolo del golf, che giocavano a poker e parlavano di cose che fingevano di conoscere, magari dimenticandosi anche di dare la mancia al cameriere.
    « Ci sta a cuore il territorio, così come i problemi veri della gente. Ci stanno a cuore le loro opinioni e ci stanno a cuore anche le vostre. Come saprete, nei giorni scorsi si è abbattuta una violenta tempesta sul nostro paese, che ha lasciato ferite e ne ha riaperto di vecchie, pensate agli sfollati che ancora vivono in baraccopoli dopo la tragedia dell'estate di un anno fa. »
    original
    No, vabbè, lo aveva detto davvero? Coglione ipocrita. Davvero, qualcuno credeva a quella faccetta da cane bastonato?
    « Come gruppo politico, abbiamo chiesto un incontro con il Wizengamot per discutere di questa e, se sarà possibile, altre questioni. Qui entrate in gioco voi, amici miei. » Si, e la richiesta sarà stata accolta per il tuo brillante piano politico, non perché tua madre è cugina del primo giudice.
    « Non abbiate paura di salire qua sopra, prendere questo microfono e raccontarci dei problemi della comunità. Sono certo che, come me, avrete molto da dire sull'operato dell'amministrazione del distretto e del governo centrale! Tutto quello che direte, potremo poi portarlo a Londra. Potremo trovare delle soluzioni, se collaboreremo insieme. » Prince fece uno sforzo incredibile per non avvicinarsi al palco in quel momento, e smerdare una per una tutte le cazzate che aveva detto fino a quel momento Malfoy, ma una vocina fin troppo simile a quella di Nate Douglas continuava a sussurrargli nell’orecchio: i membri del Clavis si supportano a vicenda. Certo, si, era vero. E un amico come Scorpius, per quanto idiota, poteva sempre fare comodo. Da quando era diventato Senior Archie aveva sviluppato la pericolosa tendenza a fare terra bruciata intorno a lui, come se i rapporti faticosamente costruiti in quasi dieci anni non avessero più ragione di esistere, quindi mantenersi qualche amico avrebbe potuto fargli comodo. Si, era meglio tenerselo buono e non fare lo stronzo per una volta. Ma poi guardò meglio Scorpius, con quell’aria fintamente contrita e l’aria da “sono un di voi”: Era una cosa che lo irritava incredibilmente, considerando quanti anni ci aveva messo ad elevarsi dalla massa, quando Scorpius invece metteva su quello spettacolino poco credibile per abbassarsi al livello del resto della plebe. « Ammesso che non vogliate essere voi stessi protagonisti della scena pubblica. Le nostre porte sono aperte. Forza! Abbasso la timidezza! » Niente, non riuscì a trattenersi. Archie si trovò su quel palco prima ancora di rendersene conto, e prese il microfono dalle mani di Scorpius. Ci sarebbe andato piano, si disse. Era solo un modo per divertirsi un po’.
    « Ehm si, salve a tutti » iniziò, simulando una timidezza che in realtà aveva superato da molti anni. Vide una buona parte dei ragazzini distratti alzare la testa: certo, a lui lo conoscevano: Archie aveva davvero affrontato la guerra insieme a tutti loro, ed era il rappresentato della sua facoltà, oltre che essere stato anche il tutor di qualcuno di loro. Non era solo un estraneo con un bel faccino, come Scorpius. « Mi perdonerete se non ho l’eloquenza del nostro ospite… » continuò, lanciando un’occhiata quasi deferente a Scorpius, tanto per continuare la recita che aveva messo sù negli anni di scuola. « A proposito, Scorpius, ben tornato fra noi, spero che il viaggio per l’Europa sia andato bene. Quanto sei stato fuori, circa due anni? »chiese, come se fosse realmente curioso di conoscere la risposta, quando invece l’aveva data lui stesso, con una stima anche piuttosto specifica. Così, giusto per mettere in chiaro anche a chi non lo sapesse che qualsiasi cosa dicesse Scorpius era aria fritta. Poi scosse la testa, con l’aria di chi si rendeva conto di aver divagato, o di aver detto qualcosa di poco interessante. «Comunque, non voglio farti perdere troppo temp, né a te né a questa meravigliosa folla» forse, in quel caso, il sarcasmo risultò più lampante, visto che quell’agglomerato sotto il palco non poteva certo essere chiamato “folla”. E infatti, qualcuno dal basso ridacchiò, probabilmente intuendo l’intento canzonatorio di Archie « Anche perché noto con piacere che negli anni di lontananza sei rimasto bene informato sulle problematiche del nostro paese. È davvero un piacere vedere finalmente una faccia nuova in politica e non i soliti noti.» Peccato che Scorpius fosse esattamente identico a tutti quei politici vecchio stampo che tanto criticava, ed era una cosa perfettamente evidente a tutti: un Malfoy, figlio di suo padre, frutto di quella classe dirigente che aveva sempre comandato il mondo magico. Dov’era la novità? I vestiti da scapestrato? « Infatti, vorrei solo augurarti buona fortuna a nome dei miei colleghi. Non vedo l’ora di vedere come tuo cugino… ehm, come il Wizengamot accoglierà le tue richieste». E detto questo, ridiede il microfono a Scorpius e, prima di scendere dal palco, gli strinse la mano, sussurrandogli all’orecchio: « Nessun rancore, spero»
     
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    L'invito di Scorpius Malfoy cadde nel vuoto per qualche minuto. Minuti in cui, i pochissimi ragazzi in prima fila presero a fermentare: se nessuno fosse salito di sua iniziativa, creando sul palco un imbarazzante vuoto, si era deciso che sarebbero stati loro a riempirlo. Il comizio sarebbe andato avanti, eccome. Ma non ce ne fu bisogno. Una chioma fulva prese a farsi spazio tra le seggiole e marciò in direzione del palco. Quando lo riconobbe, non riuscì a trattenere un sorriso di sorpresa. « Non ci credo! Vi prego di fare un applauso caloroso al mio vecchio amico, Archer Prince! Neoeletto alla carica di Senior, per giunta. » Archie era cambiato, così come era cambiato Scorpius. Si erano lasciati da neodiplomati che il serpeverde era un diciassettenne sbarbato ed era tornato coi tratti del viso molto più definiti e affilati dalla pubertà. Anche Prince sembrava molto più maturo, più uomo. Ma soprattutto, si erano lasciati da amici. Tale era la convinzione di Scorpius. Il Clavis Aurea poi non aveva fatto che legarli, in un modo che nessun altro al di fuori avrebbe potuto spiegare. Un Voto Infrangibile li teneva stretti, anche se la storia recente del Clavis aveva dimostrato come perfino quel vincolo magico fosse tanto saldo solo sulla carta. Ci avrebbe messo le mani sul fuoco, che Archer fosse salito sul palco per "aiutarlo", per dargli man forte. Si sbagliava di grosso. « Ehm si, salve a tutti. Mi perdonerete se non ho l’eloquenza del nostro ospite… » Gli rivolse il sorriso di circostanza tipico di occasioni come quella, quando con finta umiltà si riceve un complimento che si sa di meritare ma è necessario smorzare i toni per rimanere coi piedi per terra. Alla gente non piacciono mai i palloni gonfiati. Coi piedi per terra, tuttavia, ci ritornò immediatamente. Grazie ad Archie. « A proposito, Scorpius, ben tornato fra noi, spero che il viaggio per l’Europa sia andato bene. Quanto sei stato fuori, circa due anni? » Malfoy alzò un sopracciglio, senza tuttavia smorzare di un solo tono il proprio sorriso cordiale. Era troppo abituato ad usarlo per non notare del veleno nelle parole dell'amico. « Comunque, non voglio farti perdere troppo tempo, né a te né a questa meravigliosa folla. » Ed ecco invece un'ironia fin troppo evidente. Talmente tanto, da alzare le difese di Scorpius. Continuò a sorridergli, certo, ma senza più pensare che quello al suo fianco fosse un amico. Al contrario, aveva la stoffa dell'oppositore.. se non del perfetto imbecille cui piace solo mettere zizzania alle assemblee pubbliche. Wow, il primo intervento del mio primo comizio è di un "hater". Se tanto mi da tanto, questo sarà oro colato. Nel 2019, gli haters fruttano più di qualunque tesserato. In pratica, pubblicità gratis. « Anche perché noto con piacere che negli anni di lontananza sei rimasto bene informato sulle problematiche del nostro paese. È davvero un piacere vedere finalmente una faccia nuova in politica e non i soliti noti. » Per la seconda volta, Archer aveva sottolineato come i due anni appena trascorsi Scorpius li avesse impiegati all'estero. Dunque? Vuoi minare la mia credibilità? Scosse la testa con un'espressione che sapeva tanto di aaaah, il solito vecchio Archie! Che simpaticone! e si allungò verso il microfono che teneva in mano. « Assolutamente. Anche quando le circostanze ti portano lontano col corpo, se ci sei con la mente e col cuore è come se non ti fossi mai allontanato! » e lasciò sulla spalla di Archer una piccola pacca di incoraggiamento. Se questo è il massimo che puoi fare per screditarmi, amico mio, non andare oltre. Io e te giochiamo in campionati diversi. « Infatti, vorrei solo augurarti buona fortuna a nome dei miei colleghi. Non vedo l’ora di vedere come tuo cugino… ehm, come il Wizengamot accoglierà le tue richieste. » Ecco che Archie aveva giocato il suo asso nella manica. La raccomandazione. Il sasso era stato gettato ma, prima di ritrarre la mano, i due ragazzi se la strinsero. « Nessun rancore, spero. » Oh no, figurati. « Nessun rancore, amico mio. » Ti sei solo ficcato in una guerra suicida. Riprese il microfono in mano e seguì con lo sguardo il passo del senior mentre scendeva dal palco. « Voglio ringraziare Archer per le belle parole. Se tutti i tuoi interventi al consiglio studentesco saranno tanto incisivi, propositivi e argomentati come questo, non stento a credere che il dipartimento di Ricerca e Sviluppo avrà una marcia in più. Una vera fortuna che volti nuovi siano arrivati anche al College! » Si risedette sullo sgabello. « Certo, penso sarebbe piaciuto a tutti noi che un senior spendesse qualche parola in più per farsi portavoce dei problemi di persone con cui ha già condiviso un anno intero.. ma dopotutto, si è appena insediato. Come si dice? Facciamolo lavorare. I Giovani Merlini ti augurano il meglio. » Gli dedicò un ultimo saluto con un cenno della mano. Visto? Posso giocare al tuo stesso gioco dieci volte meglio di te, Archer Prince. « Mentre il nostro Archie si conquistava con le unghie e con i denti il suo - meritatissimo - ruolo, sì, io ero fuori dal paese per un periodo di formazione. Ho potuto così vivere in prima persona realtà molto diverse dalla mia, con la volontà di riportare queste conoscenze a casa e migliorarla. Lo sapevate che in molti comuni europei esiste una Consulta Giovanile che si occupa di portare nuove idee, dunque nuova linfa alle amministrazioni locali? » Fece quindi un letterale volo pindarico per bypassare lo stallo "Prince". Se si fosse arenato troppo sulla cosa, il mood del comizio sarebbe stato stroncato e questo non era ammissibile. « Questa è una mia piccola speranza per il futuro. Far sì che la voce dei giovani venga portata davanti ai funzionari del Wizengamot deve diventare la prassi e non una mera iniziativa dei singoli! Un parlamento dentro il parlamento, fatto di giovani donne e uomini che nella società ci vivono eccome!, ma che ad oggi hanno ben poca voce in merito. E a proposito.. » Con l'ausilio della bacchetta magica, fece apparire un rotolo di pergamena. Era una copia dell'ultima lettera inviata al Ministero della Magia. La fece levitare tra i pochi astanti presenti. « A scanso di equivoci sì, lo stregone capo Basil Greengrass è mio cugino di secondo grado e no, come potete leggere non gli ho scritto direttamente per appellarmi a presunti favoritismi. Il Gufo presenta il nome del nostro circolo politico e i canali utilizzati sono stati quelli istituzionali, gli unici in cui valga la pena parlare. Forse qualcuno si è abituato ai discorsi da salotto.. ma i salotti non sono luoghi Costituzionalmente riconosciuti. » Ritenta al prossimo comizio, Prince. Sarai più fortunato.
     
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    Waiting!
    Se ne sta in disparte, una spalla appoggiata ad uno dei lampioni della piazza di Hogsmeade e l'occhio che di tanto in tanto cade sullo schermo del cellulare. Quel dannato aggeggio che fino ad un anno prima aveva difficoltà ad utilizzare adesso gli ruba l'attenzione più di quanto gli piacerebbe ammettere: scrive un rapido messaggio a Percy, prima di riporlo definitivamente in tasca. Allora, vieni alla fine? Incrocia le braccia al petto e solleva lo sguardo sul palco, dove un affabile Scorpius sta dando il via a quel piccolo comizio. L'ha finalmente rivisto dopo mesi, qualche sera prima, ad una serata di beneficenza tenutasi all'Orion, ed in quella occasione ha avuto modo di farsi aggiornare e ascoltare i racconti dei viaggi dell'amico, oltre che apprendere dell'attività organizzata quel pomeriggio a Hogsmeade da lui e dal suo gruppo. Nate lascia scorrere lo sguardo sul nugolo di gente che si concentra in uno spazio piuttosto esiguo sotto al palchetto al centro della piazza, dal quale sceglie di rimanere a debita distanza per il momento. Non è sorpreso della bassa affluenza - chiaramente, l'impronta innovativa di un progetto di questo tipo non può essere colta da chiunque. E questo, in fin dei conti, non è neanche necessariamente un male. Lui dal suo canto non ha esitato a presenziare, per supportare l'amico di vecchia data, e perché quell'attività rientra effettivamente nei suoi interessi, forse anche più di quanto lui stesso si sia soffermato a riflettere di recente.
    Non è un bisogno che sente come nuovo, quello di una rappresentanza. Le parole con cui Scorpius cattura la folla non fanno che ricordargli i pomeriggi di frustrazione al Ministero in attesa di una risposta soddisfacente, le cene dell'Astra trascorse insieme agli altri a cercare d'infiltrarsi nelle conversazioni dei grandi, nella speranza che qualcuno di rilevante s'interessasse davvero dei loro problemi, li ascoltasse e capisse; gli vengono in mente tutte le volte in cui era stato il figlio di Charles, nient'altro che uno studente modello e un "Dovremmo presentarlo a nostra figlia, che dici caro?". Un bambino, in poche parole, i cui suggerimenti e rimostranze non erano mai presi sul serio come avrebbe voluto, per quanto quotidianamente si sforzasse del contrario. Forse, si ritrova a pensare in quegli istanti, quello di cui necessita - quello di cui necessitano tutti loro, per avere una voce definita e un certo tipo di credibilità - è una piattaforma solida, unita. Qualcosa di costruito dal basso e che ponga al centro proprio loro, i giovani, fino ad ora sottovalutati e tralasciati da chiunque.
    La genesi dell'inaspettato desiderio di rivalsa di Nate Douglas può collocarsi all'incirca all'inizio di quella estate. È del tutto singolare come un evento, traumatico sì, ma di certo non minimamente paragonabile alle circostanze vissute due anni prima all'interno del Castello, possa averlo segnato in tal modo. Probabilmente a disturbarlo non è stato tanto il rapimento da parte dello Shame in sé, quanto più i mesi a seguire, che hanno visto come protagonista la totale incompetenza e ancor più l'assoluto disinteresse - quanto meno da lui percepito - delle istituzioni verso quella problematica. « Un po' come quando non hanno fatto un bel niente per tirarci fuori dal Lockdown, dopo tutto » gli ha detto un pomeriggio Amunet, scocciata, mettendo a tacere la sua ennesima lamentela in merito. Che ti aspettavi? Nate non è mai stato tanto drastico nelle sue visioni, ha sempre dimostrato una cieca fiducia nelle istituzioni magiche - anche nei momenti peggiori, e anche a scapito di rapporti personali assai importanti che ha visto sgretolarsi per quel motivo. Gli eventi delle ultime settimane gli hanno fatto, però, riconsiderare quel suo approccio: è fin troppo facile sostenere chiunque sia al potere quando non s'incontrano mai problemi nel proprio quotidiano. Quell'insoddisfazione che sente, dopo tutto, non è che la mera reazione di un ventenne riempito dal mondo di promesse, che all'improvviso si ritrova a schiantarsi sul pavimento, e a fare i conti con la realtà: cose apparentemente sciocche come la perdita di una carica scolastica, o la costrizione ad un tirocinio indesiderato gli insegnano, per la prima volta, il sapore amaro delle ingiustizie, la difficoltà dello stare, per una volta, sull'altro piatto della bilancia. O, per lo meno, questo è ciò di cui si persuade. D'altronde, per chi è convinto di poter reggere l'universo nel palmo di una mano, scoprire non solo di non poterlo governare, ma perfino di non potervi accedere ad alcune parti, è logorante. All'improvviso si accorge, infelicemente, di appartenere a quel gruppetto di persone dall'aria frustrata e insoddisfatta che sostano nella piccola piazzetta di Hogsmeade, e quel pensiero pare infastidirlo più di qualunque altra cosa.
    « Infatti, vorrei solo augurarti buona fortuna a nome dei miei colleghi. Non vedo l’ora di vedere come tuo cugino… ehm, come il Wizengamot accoglierà le tue richieste. » L'intervento di Archie pare risvegliarlo dalla sua momentanea trance. Non l'aveva visto lì, in mezzo alla folla. Aggrotta la fronte, visibilmente confuso nel notare i toni senza dubbio inaspettati del compagno. Si domanda se sia successo qualcosa, tra i due, di cui non è a conoscenza. Segue il nuovo Senior con lo sguardo, mentre scende dal palchetto e si confonde tra la folla, ed il giovane Scorpius replica alle sue provocazioni. Lo saluta con un cenno della mano, preferendo comunque mantenersi ad una certa distanza. « Ciao. Vorrei intervenire. » Sorride alla ragazza che si trova accanto al palco, presumibilmente l'assistente del giovane Malfoy, e non appena quest'ultimo conclude il proprio intervento di risposta, Nathan percorre i piccoli scalini di legno e lo raggiunge sulla piattaforma. Gli regala una pacca sulla spalla ed un'espressione confortante. Tranquillo, non ho intenzione di provare a farti fare una figuraccia. Conosce fin troppo quegli ambienti, quel tipo di linguaggio, e in ultima misura Scorpius, per commettere quello che, ai suoi occhi, è l'errore banale di screditarlo. Dopo tutto gli amici si guardano le spalle a vicenda. E Nate, in buona parte, ci crede davvero al valore di quell'affermazione. Dopo il rapido saluto con il biondo, Nate si rivolge al suo piccolo pubblico. « Buonasera. » Non sente la necessità di specificare il suo nome. La parte più consistente di quel gruppo è fatta da studenti del college, che lo conoscono già per ovvie ragioni; dei vecchietti curiosi poco gli importa. « Vorrei ringraziare innanzi tutto Scorpius per questa bella iniziativa. È proprio stimolante vedere come ci sia qualcuno così interessato alla nostra comunità, desideroso di far sentire la voce di noi ragazzi anche ai piani alti. » Così estremamente convincente. Un'occhiata rapida ed eloquente in direzione del biondo, prima di tornare a guardare di fronte a sé. Se c'è una cosa che Nate ha colto in quel breve lasso di tempo, osservando qualche testa fra la folla annuire in maniera concitata, è che perfino lui ha tanto da imparare da Scorpius. « Personalmente trovo sia d'incredibile ispirazione una
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    persona che ha così tanto a cuore il proprio paese da viaggiare in giro per l'Europa nell'ottica di un confronto politico di un respiro più ampio, per poi ritornare e proporci un bagaglio di conoscenze che non può che essere un asset aggiuntivo in una proposta politica come questa. »
    Eccetera eccetera, tutti i preamboli del caso. Ma Archie su una cosa aveva ragione: non hai la più pallida idea di quali siano i problemi più urgenti, qui. Il giovane Senior non aveva chiaramente tutti i torti con il suo piccolo attacco, ma queste, chiaramente, non sono cose che si dicono in aperta piazza. « Insomma, complimenti per l'iniziativa, amico mio. » Parla con sincerità, dopo tutto. « Nell'ottica di questo confronto da te inaugurato, vorrei però porre l'attenzione su qualcosa su cui perfino noi giovani, che siamo a tutti gli effetti il target principale, non ci siamo minimamente concentrati. » Stufo di starsene lì fermo e impalato di fronte al microfono, comincia a passeggiare sul palco, mentre parla, preferendo usufruire di un Incanto Sonorus castato non verbalmente. « Immagino che molti di voi abbiano già sentito parlare dell'app dello Shame. » Si volta verso Scorpius, certo che perfino lui abbia letto qualcosa al riguardo sulla Gazzetta del Profeta, o in qualche altro giornale magico. « Per chi non ne fosse a conoscenza, si tratta di un'applicazione che si è installata in modo automatico sui cellulari di molti di noi. Apparentemente dedita al gossip, ha diviso, del tutto arbitrariamente, le sue prede in watcher e player. Che vuol dire essere un player? Significa sottostare al gioco malsano di qualunque criminale si celi dietro a questa cosa. Significa essere minacciati quotidianamente, in tutti i modi e con tutti i mezzi possibili, significa ritrovarsi a temere giorno dopo giorno per la propria sicurezza e quella dei propri cari. » Compie una pausa, consapevolmente teatrale, tempo nel quale sceglie di scrutare con prudenza i visi della folla. « Può sembrare esagerata una constatazione di questo tipo, e forse qualcuno non ne sarà a conoscenza, ma a giugno alcuni di noi - i player appunto - sono stati letteralmente rapiti da questi criminali. Abbiamo passato ore nel terrore più totale. » Gli occhi verdi incontrano per un momento quelli di Scorpius. Questi sono i veri problemi. Di questo dovremmo parlare con il Wizengamot. « Questa cosa potrebbe non tangervi, direte, ma non è così. Perché la lista dei giocatori si allunga minuto dopo minuto, e proprio qualche giorno fa lo Shame è tornato a farsi sentire con alcuni di noi. Personalmente, non credo sia qualcosa da sottovalutare. Una denuncia è stata compilata e sottoposta al Wizengamot, ma francamente non so come abbiano intenzione di muoversi. » Perché a quanto pare certe informazioni riservate non si condividono con un "ragazzino". « Di certo un richiamo di sollecito non potrebbe che far bene. Oggi il problema potrebbe essere solo di un gruppo di ragazzi preso di mira, ma domani potrebbe essere un vostro amico, un parente, o addirittura voi. » Ma guarda tu a che cosa si deve ridurre uno per trovare l'attenzione dei piani alti.
     
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  5. The smuggler.
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    « Che c'è? Dopo l'ultima volta mi interesso di politica anche io, non posso? » Florian sentí il bisogno di giustificarsi con un enorme sorriso schiacciato fra le labbra quando, non appena arrivato nella piazza, lo sguardo di Chan sembrò farsi paradossalmente minaccioso. Non era stato poi cosí difficile per il ragazzo trovare l'amico tra gli altri studenti di passaggio: Chan era l'unico cretino, con tanto di taccuino alla mano, a sostare ai piedi del palcoscenico allestito nel bel mezzo di Hogsmeade. Un palcoscenico ancora vuoto, ma decisamente in fermento. Nemmeno fossimo ad un concerto delle Lumacheviscide « Ti avevo detto di non venire » Brontolò l'amico fra le labbra, ormai padrone di un certo accento british cosí innaturale per i suoi occhi a mandorla da sembrare un film dell'est doppiato male: erano passate svariate settimane prima che Florian familiarizzasse con quel cambio di pronuncia avvenuto fin troppo repentinamente per mano di una pozione miracolosa. Dopo i primi giorni di "....MAAAA CHEEEEE??!?", in cui aveva riso cosí tanto addirittura da farsi uscire un'ernia - e non è una cazzata, è successo davvero -, il collegiale però non ci faceva più tanto caso. O almeno provava ad ignorare la cosa, per paura che le budella potessero nuovamente dare di matto - e cazzo, se fa male. « Non è che solo perchè non frequento magisprudenza come te non ci capisco niente di politica, ah. Non passerò la mia vita a zappettare terreni solo perchè ho scelto di fare erbologia.» Biascicò con una punta di innegabile fastidio stiracchiata nel tono di voce: si era stufato di passare per lo scemo del villaggio solamente perchè non si atteggiasse da musone come tutti gli altri e s'improvvisasse un coglione all'occorrenza. Chan roteò gli occhi giusto per far cadere la discussione, anche perchè sapeva perfettamente che Florian, semmai avesse ribattuto, ne avrebbe fatto una questione di discriminazione. Ed il chè era tutto dire. Il ragazzo, alzando da terra lo skate con cui era arrivato, si addossò con la schiena contro uno dei muretti in pietra, inclinando successivamente il capo « Ma è quello Malfoy? » Mugugnò mentre un tipo biondo prendeva il microfono e saliva sul palco con l'espressione smagliante e riposata di chi non aveva mai fatto un cazzo in vita propria. Sì, quello è decisamente Malfoy. Scettico, Florian incrociò le braccia al petto, gettando indietro un ciuffo di capelli ribelle in attesa che il ragazzo potesse finalmente prendere parola - perchè non c'ho pensato anche io a fondare un partito politico? Ah, giusto, perchè mio padre non è nessuno. Gli occhi del ragazzo passarono in fretta dall'espressione quasi sognante di Chan - che indossava addirittura una spilletta dei GiovaniMerlini, cioè, impazzito - alle espressioni più o meno interessate degli altri studenti che, curiosi, si erano fermati ad ascoltare la prima valanga di parole adescatrici e prevedibili che risuonarono per tutta la piazza. « Io, insieme ai miei Merlini, abbiamo un'idea di politica che metta al primo posto il cittadino, che ambisca a conservare e nutrire la nostra più autentica identità. Siamo patriottici, è vero, e non ci vergogniamo di esserlo in un'epoca in cui politica è uguale a corruzione, soprusi. Sogniamo un paese in cui una giovane strega o un novello mago abbiano a cuore gli ideali della Comunità, che poi sono i veri fondamenti su cui si basano le nostre intere esistenze. Questo significa essere un "Giovane Merlino". » Ma davvero? Madonna menomale che sei arrivato tu a salvarci da tutti questi kattivi con la k E ridacchiò sotto i baffi, sussurrando un "ouch" fra le labbra non appena Chan gli tirò una gomitata « Almeno riesci a non fare il cretino? » Sussurrò « Se solo tu ti fossi informato prima di venire qui giusto per perdere tempo, sapresti che questa sia un'eeenooorme occasione perchè i giovani inizino a dire la loro ed a contare qualcosa» A quelle parole il volto di Florian si fece dieci volte più diffidente di quanto già non fosse e, scuotendo il capo con una sorta di labile divertimento, portò un braccio sulle spalle dell'amico, indicandogli ciò che entrambi vedevano ed avevano davanti ai loro occhi. « Lo vedi quello? » Accennò a Malfoy « Allora, parliamo di uno che non s'è mai visto in un anno di problemi, ricco sfondato, che guarda caso si è fatto nuovamente vivo dopo i suoi illuminanti viaggi in Europa proprio quando i ricconi stanno perdendo potere » Ed inarcò le sopracciglia quando Chan sembrò non comprendere « Andiamo, i figli di papà si sono lamentati fino a due giorni fa per i tirocini, i ruoli da Senior e tutto ciò che non sono riusciti ad ottenere quest'anno semplicemente perchè loro sono loro » Effettivamente era parecchio strano che spuntasse un partito politico proprio in un momento del genere. « E' un modo come un altro per cercare consensi...ed infinocchiare quelli come te » Ma Chan non sembrava molto convinto delle affermazioni di Florian, tanto che indicò il primo ragazzo che salì sul palco, incrociando le braccia al petto « E lui come lo spieghi? Lui è uno di loro, no? E' uno dei Senior di quest'anno mi pare, quindi le tue teorie sono del tutto infondate e stupide. » Archer Prince sembrava impacciato mentre afferrava il microfono per poter parlare, ma l'impaccio sembrava tutto all'infuori che reale. Nah, non che non sapesse recitare bene la propria parte, ma essendo Florian un ingannatore di prima categoria, sapeva riconoscere chi fingeva. Soprattutto sapeva riconoscere chi faceva il lecchino, e quella testa riccia sembrava rientrare nella categoria. Forse poteva anche
    jmr5
    sbagliare ed essere fin troppo azzardato con le deduzione, ma Florian ebbe conferma di ciò che pensava solo alla fine dell'augurio del Senior, quando si fece scappare dalle labbra un cugino di troppo. Nonostante tutto, però, rimaneva comunque il fatto che lui fosse uno dei seniors eletti per il nuovo anno scolastico. « Dah » borbottò quando ammise a sè stesso di non saper spiegare la coincidenza, facendo segno all'amico di lasciar perdere, agitando semplicemente una mano. Tanto non capiresti. Se il primo intervento fu a dir poco strano, il secondo lo fu ancora di più, quando Nate Douglas spuntato improvvisamente dal nulla scelse di prendere parola. Ah-ah, ma adesso non si trattava di auguri o di complimenti, ora c'erano due pavoni a condividere lo stesso palcoscenico e a giocare a chi avesse la coda più bella. Insomma, Nate - già preso di mira in precedenza da Florian, durante la famosa assemblea - più che voler portare la concentrazione dei presenti su quel conviviale partito politico, fece una mossa a dir poco meschina: rubò la scena a Scorpius. Eh sì, il rampollo dei Douglas sfruttò quei pochi secondi di gloria per smuovere gli animi dei presenti, ipnotizzati da bandierine e spillette, quasi avesse deciso sul momento, seduta stante, di fondare anche lui un partito politico. Il suo tono di voce, le sue movenze ed espressioni sembravano proprio dire: questo qui non sa di cosa sta parlando e non sa di cosa avete bisogno, ma io lo so eccome, lo Shame ci infastidisce ancora! Cose fra le righe, insomma. Dichiarazioni non dichiarate. Scoccando la lingua contro il palato, quasi a dirsi "CVD", Florian iniziò a cogliere i consensi dei ragazzi attorno a sè, che nel mentre si erano moltiplicati. Con lo Shame sembrava aver fatto breccia nei cuori. Dev'essere bello prendere un microfono in mano ed avere così tanti imbecilli ad ascoltarti. E fu quello il momento in cui forse Florian comprese che, seppur non credesse a nulla di quello che venisse detto, in un modo o nell'altro avrebbe potuto fare la differenza. Quella era davvero un'occasione d'oro da prendere al volo se davvero voleva riscattarsi, e non passare più come un coglione. Con una scrollata di spalle, trovò in sè tutta la diplomazia che non aveva mai posseduto in ventitrè anni di vita « E' proprio per questo che credo ci sia bisogno di una persona come Scorpius a rappresentarci, perchè sicuramente una persona che ha addirittura scelto di tornare nel Regno Unito per dare voce ai nostri problemi è adatta al ruolo » Trasalì fra gli altri, da sotto il palco, risparmiandosi a fatica l'ombra di un ghigno. Con una fava aveva preso due piccioni: il primo farsi notare probabilmente da Malfoy, il secondo era quello di infastidire semplicemente Douglas. Intanto Chan, al suo fianco, divenne di tutti i colori del mondo. « Di certo non si può dire lo stesso di altre persone che ci sono sempre state, eppure eccoci ancora qui » E si strinse brevemente fra le spalle, socchiudendo le labbra in una linea stretta e beffarda, quasi dispiaciuta. Chissà se questo era il metodo giusto per arrivare in alto, dopotutto non aveva nulla da perdere « Io davvero ammiro profondamente questo ragazzo, ammiro il suo coraggio nel fondare addirittura un piccolo partito che possa finalmente rappresentarci. Qualcosa di vero di cui possiamo fare parte al di fuori della realtà scolastica a cui siamo costantemente vincolati per via delle nostre età, e neanche qui siamo liberi di scegliere e farci sentire, dopotutto. Voglio iscrivermi, mi piacerebbe seguire addirittura la cosa da vicino, se fosse possibile, mi piacerebbe davvero tanto sostenere ed aiutare lo sviluppo di questa nuova realtà politica che nessuno di noi dovrebbe farsi sfuggire di mano » E si fece largo fra i presenti, avvicinandosi ad uno dei gazebo per prendere un modulo in mano e mettere velocemente una firma, alzandolo successivamente a mezz'aria « Seguite il mio esempio; seguite quello di Chan, il ragazzo venuto appositamente dallo stato del Sol levante per seguire il vento del cambiamento e crearsi un futuro con le sue stesse mani. Perchè è questo che dobbiamo fare, crearci un futuro e non sottostare alla dittatura di chi non vuole ascoltare la nostra voce.» Trovate uno capace a fare il leccaculo, io lo so fare dieci volte meglio.



    Edited by the soul of morthacci yours. - 26/9/2019, 23:21
     
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    Quando l'adrenalina monta, sei pronto a tutto. Scorpius la sentiva scorrere nelle vene: il cuore si era fatto più scalpitante, i polmoni erano più ampi e affamati d'aria, le pupille dilatate e i muscoli tesi. Era pronto a tutto, ad un nuovo attacco a cui controbattere con la stessa veemenza con cui aveva risposto a quello di Archer. Non l'aveva perso di vista per un solo istante da quando aveva lasciato il palco, quasi fosse un animale da cui aspettarsi un nuovo attacco.. ma quell'attacco non arrivò mai. Non subito, almeno. L'allegra chiacchierata a cielo aperto tra Merlini poté dunque continuare in serenità, finché il biondo magisprudente non scorse con la coda dell'occhio salire sul palco una nuova voce cui andava di partecipare. Melany l'aveva messo in lista - non che ci fosse realmente bisogno di una lista, tanto pochi erano gli avventori, ma dava un'aria molto ufficiale alla cosa, molto importante - e una volta terminato un nuovo intervento, lo fece accomodare accanto a Scorpius. « Stasera, una sorpresa dietro l'altra! Vi prego di fare un caloroso applauso all'uscente senior di Serpeverde, Nathan Douglas! » I quattro Merlini in prima fila rischiarono di fratturarsi le ossa delle mani, tanto fragorosamente cercarono di accontentare il desiderio del loro frontman. Più che altro, per compensare il fatto che nessun altro avesse accettato l'invito. Con un sorriso vagamente teso, porse il microfono a Nate. Così, su due piedi, si sarebbe detto che Douglas era una persona fidata a cui dare parola ma fino a una manciata di minuti prima lo era stato anche Prince. E io sono pronto a tutto Nate. Anche a darti contro in pubblica piazza. « Buonasera. Vorrei ringraziare innanzi tutto Scorpius per questa bella iniziativa. È proprio stimolante vedere come ci sia qualcuno così interessato alla nostra comunità, desideroso di far sentire la voce di noi ragazzi anche ai piani alti. » Il sorriso sulle labbra di Scorpius si fece vagamente più rilassato e dedicò lui stesso un piccolo applauso a Nate, come sempre si fa per le belle parole e i complimenti ricevuti in pubblico. La faccia del politicante pareva sminuire qualcosa che in realtà sentiva come reale. E' una bella iniziativa, sì, lo so. Ma la vanagloria non piace a nessuno, figurarsi all'elettorato! Sillabò platealmente un "G R A Z I E" senza realmente parlare, dandogli modo di continuare. Anche Archie, in fondo, era partito con i complimenti e aveva sganciato la bomba sul più bello. Anche Nate ne aveva una in serbo, ma di ben altra natura. « Personalmente trovo sia d'incredibile ispirazione una persona che ha così tanto a cuore il proprio paese da viaggiare in giro per l'Europa nell'ottica di un confronto politico di un respiro più ampio, per poi ritornare e proporci un bagaglio di conoscenze che non può che essere un asset aggiuntivo in una proposta politica come questa. » E altri sorrisi, altri finti arrossimenti, altra modulata umiltà. Nathan aveva certamente la stoffa dell'oratore, perché è esattamente questo che fa un politico esperto: gioca sui preamboli, per trasportare il pubblico sulle note della propria voce. I contenuti, in realtà, sono importanti solo relativamente in confronto a come li si espone, al tono, all'enfasi e Nathan era conciliante, pacato. Il genere di personalità che piacerebbe all'elettorato, se solo avesse avuto le palle di esporsi. Scorpius Malfoy era cambiato molto, negli ultimi due anni di lontananza, passando dal ricco adolescente viziato, banale cliché dell'alta società, ma ben portato per i discorsi pubblici al giovane uomo pensante; cosa lo rendeva diverso dai suoi coetanei? Il metterci la faccia, lui credeva. Se questo evento fosse andato bene o male, la responsabilità sarebbe ricaduta interamente su di lui. Questo, dopotutto, faceva la differenza. « Nell'ottica di questo confronto da te inaugurato, vorrei però porre l'attenzione su qualcosa su cui perfino noi giovani, che siamo a tutti gli effetti il target principale, non ci siamo minimamente concentrati. »
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    La disoccupazione giovanile? Il basso tasso di scolarizzazione? Quanto schifo facciano le infrastrutture? « Immagino che molti di voi abbiano già sentito parlare dell'app dello Shame. » No, un'app. Serio Douglas? Un'app? A saperlo, mi preparavo un discorso su Grindr e sulla teoria del gender che indottrina i nostri figli. E da là, passare poi ai crocifissi nelle scuole e via così. « Per chi non ne fosse a conoscenza, si tratta di un'applicazione che si è installata in modo automatico sui cellulari di molti di noi. Apparentemente dedita al gossip, ha diviso, del tutto arbitrariamente, le sue prede in watcher e player. Che vuol dire essere un player? Significa sottostare al gioco malsano di qualunque criminale si celi dietro a questa cosa. Significa essere minacciati quotidianamente, in tutti i modi e con tutti i mezzi possibili, significa ritrovarsi a temere giorno dopo giorno per la propria sicurezza e quella dei propri cari. » Ora sì che Scorpius era confuso! Perché in fondo Archer aveva avuto ragione su tutta la linea, lui non c'era stato e questo gli aveva procurato un vantaggio non indifferente: la sanità mentale. Se avesse mai sentito parlare dello Shame? Vagamente, aveva visto una pagina Witzagram e qualche tag di figure a lui note, qualche post su Amunet Carrow o suo fratello Judah e diversi altri. Ma l'aveva presa per ciò che aveva creduto che fosse, una pagina di gossip scolastico, il classico Spotted che aveva proliferato in giro per ogni ateneo. Ma stando alle parole di Nate, a Hogsmeade era accaduto qualcosa di molto più articolato. Con lo smartphone in una mano, cercò la chat di whatsapp con Ippolito e digitò velocemente: "di che parla? fai ricerche" e tornò all'amico, che oramai pareva averci messo il cuore. « Può sembrare esagerata una constatazione di questo tipo, e forse qualcuno non ne sarà a conoscenza, ma a giugno alcuni di noi - i player appunto - sono stati letteralmente rapiti da questi criminali. Abbiamo passato ore nel terrore più totale. » Si guardarono, Scorpius e Nate, e il gelo scese nella piazza. Rapiti? Rapiti sul serio? Gli sembrava una follia. Com'era possibile che un verosimile gruppo di giovani maghi - alcuni di noi - fossero stati rapiti senza che nessuno ne fosse al corrente? Nessuno aveva parlato? I media di certo non ne sapevano nulla o anche l'ultimo mago alla periferia di Kabul avrebbe saputo che, dall'altra parte del mondo, un giochino perverso rapiva le persone. La Blue Whale non era forse diventata di dominio pubblico? E' morto qualcuno anche qua? Cazzo. E io che volevo solo parlare dei terremotati. « Questa cosa potrebbe non tangervi, direte, ma non è così. Perché la lista dei giocatori si allunga minuto dopo minuto, e proprio qualche giorno fa lo Shame è tornato a farsi sentire con alcuni di noi. Personalmente, non credo sia qualcosa da sottovalutare. Una denuncia è stata compilata e sottoposta al Wizengamot, ma francamente non so come abbiano intenzione di muoversi. Di certo un richiamo di sollecito non potrebbe che far bene. Oggi il problema potrebbe essere solo di un gruppo di ragazzi preso di mira, ma domani potrebbe essere un vostro amico, un parente, o addirittura voi. » Scorpius era basito, a dir poco esterrefatto. Riprese il microfono dalle mani di Nate senza neppure sapere bene cosa dire, cosa assai rara per un tipino loquace come lui. Ma la risposta è sempre la più semplice: dire ovvietà. Il pubblico adora le ovvietà. « Grazie della testimonianza, Nate. E.. » ma un tumulto dalla "platea" attirò l'attenzione di tutti, finché qualche dozzina di occhi si puntò sulla figura di un ragazzino che doveva essere loro coetaneo, suppergiù. « E' proprio per questo che credo ci sia bisogno di una persona come Scorpius a rappresentarci, perchè sicuramente una persona che ha addirittura scelto di tornare nel Regno Unito per dare voce ai nostri problemi è adatta al ruolo. Di certo non si può dire lo stesso di altre persone che ci sono sempre state, eppure eccoci ancora qui. » Non credeva di conoscerlo, ma ciò che disse gli piacque e non solo per il palese appoggio che gli aveva dato. In una sola mossa, aveva totalmente annullato l'intervento di Archie Prince. Perché io forse non ci sono stato in questi due anni, ma qualcun altro sì e non è stato risolto nulla. « Io davvero ammiro profondamente questo ragazzo, ammiro il suo coraggio nel fondare addirittura un piccolo partito che possa finalmente rappresentarci. Qualcosa di vero di cui possiamo fare parte al di fuori della realtà scolastica a cui siamo costantemente vincolati per via delle nostre età, e neanche qui siamo liberi di scegliere e farci sentire, dopotutto. Voglio iscrivermi, mi piacerebbe seguire addirittura la cosa da vicino, se fosse possibile, mi piacerebbe davvero tanto sostenere ed aiutare lo sviluppo di questa nuova realtà politica che nessuno di noi dovrebbe farsi sfuggire di mano. » Florian riuscì a disperdere gran parte del gelo che l'intervento di Nate aveva creato, col suo modo di fare esplosivo. Catalizzava l'attenzione, su questo non c'erano dubbi, e quando lo vide avvicinarsi al gazebo delle iscrizioni per strappare dalle mani di Kelly un modulo di tesseramento, Scorpius non poté che esserne soddisfatto. Un elemento così avrebbe fatto molto comodo in ogni campagna elettorale! « Seguite il mio esempio; seguite quello di Chan, il ragazzo venuto appositamente dallo stato del Sol levante per seguire il vento del cambiamento e crearsi un futuro con le sue stesse mani. Perchè è questo che dobbiamo fare, crearci un futuro e non sottostare alla dittatura di chi non vuole ascoltare la nostra voce. » Chan doveva essere il ragazzo asiatico in sua compagnia. Sì, forse l'aveva visto a qualche incontro dei Giovani Merlini.. ma gli asiatici si somigliano tutti, Scorpius non poteva esserne certo. Quanto al nuovo Merlino, ah, di lui si sarebbe ricordato eccome! « Amico mio, il tuo entusiasmo è a dir poco contagioso! Perché non vi unite a noi qui sul palco tu e.. ChanG? » Di certo avrebbe aiutato a smorzare un altro po' di tensione. « Quanto a ciò di cui parlavamo.. è vero, il nostro proposito era parlare di problemi ma dai problemi ai reati penalmente perseguibili c'è un abisso! Ciò nonostante, io e tutto il circolo non solo siamo vicini a te e alle altre vittime di questa brutta storia.. ma sosterremo chi di voi vorrà sporgere denuncia. » Si pose di fronte al pubblico, a favor di fotocamere e stories varie ed eventuali. « Faccio un appello a coloro che sono stati vittima di questo Shame e che ancora oggi soffrono, in silenzio. Per paura, per vergogna, sotto ricatto. Non siete soli. Noi dei Giovani Merlini crediamo che la sicurezza della collettività sia un bene inviolabile, ma sappiamo con sicurezza che le istituzioni non sono indifferenti! Porteremo a Londra questo problema e chiederemo udienza al Wizengamot perché siano messi al corrente di tale atrocità. I Giovani Merlini sono con voi! E anche il Ministero. »
     
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