Hey babe, take a walk on the wild side

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    All'inizio pensava che quel martellare ritmico che sentiva fosse la sua testa che cercava di smaltire gli shot della sera prima, ma poi si rese conto che era semplicemente il suo telefono che vibrava incessantemente sul pavimento. Il nome del suo fratello maggiore lampeggiava insistentemente sullo schermo, spingendolo ad allungarsi per rispondere. « Ryder che cazzo vuoi a quest'ora del mattino e di domenica? » Era domenica mattina e questo significava che poteva poltrire tra le coperte più del solito. « Buongiorno stronzetto, volevo solo avvisarti che per posta ti arriverà una lettera di mamma...sei gentilmente invitato al matrimonio dell'anno. » Cazzo. Harvey non si curava più della vita di sua madre, così come lei non si era mai veramente interessata a quella dei suoi figli. « Chi cazzo sarà mai quel coglione che si è fatto abbindolare? » La risata del fratello bastò a fargli capire che la pensava esattamente come lui, chiunque fosse stato abbastanza idiota da farsi accalappiare da sua madre doveva essere un emerito coglione; incurante del fatto che avesse appena segnato la sua vita per sempre. « Sarà qualche rammollito con un lavoro statale che si è fatto abbindolare da come glielo succhia. » Puttana. Non aveva alcun rispetto per la donna che gli aveva messi al mondo, dopotutto non si era mai comportata come una vera madre, si era limitata a metterli al mondo per poi abbandonarli al padre e rovinare le loro vite. « Quella stronza doveva essere strafatta quando ha mandato gli inviti, come cazzo può pensare che andrei al suo matrimonio?! » « Bello io ti ho avvisato, se vieni o no sono cazzi tuoi. Ci sentiamo stronzetto. » Fanculo. Harvey lanciò il telefonino sul comodino e si appoggiò alla testiera del letto. Un gemito soffocato dall'altra parte del letto gli fece ricordare che la sera prima non era rientrato solo nel dormitorio. Non che gli venisse in mente il nome della ragazza, il suo aspetto o se la notte passata con lei ne fosse valsa la pena. Si passò una mano tra i capelli e allungò le gambe oltre il bordo del letto. Il movimento del materasso e la sua telefonata dovevano averla svegliata, tanto che sentì una mano posarsi sui suoi addominali, mano che scostò infastidito sbuffando. « Non devi alzarti così presto... » Il tono offeso, quasi di rimprovero gli fece rizzare i peli sulla nuca. Harvey odiava sentirsi legato, così come non sopportava le moine da ragazza oltraggiata; dopottutto era stata lei la sera prima ad accettare una notte di sesso senza impegno e ora non aveva alcun diritto di recriminargli alcunché, soprattutto se era ancora nuda e nel suo letto. Imprecando sotto voce raccolse i boxer per terra e li infilò, recuperano poi una maglia a maniche corte abbandonata vicino ad essi. « Devo andare in un posto e perciò tu ti devi alzare e uscire, quindi alza quel bel culo e vattene. » La osservò sedersi accigliata mentre si metteva a sedere con il lenzuolo che le copriva il seno. Era carina, ma ancora una volta aveva lasciato che la fantasia offuscasse tutto il resto. « Mi prendi in giro? » La solita cazzo di storia. Scosse la testa mentre recuperava in giro per la stanza un paio di pantaloni e le scarpe da ginnastica. « Che razza di stronzo sei? Nemmeno un grazie per ieri notte, un è stato fantastico o ti va di fare colazione insieme? Solo vattene? » Spostò il lenzuolo con cui si era coperta e Harvey poté intravedere il tatuaggio che aveva sulle costole, tatuaggio che gli provocò piccoli flashback di quella notte. La sentì borbottare tra di sé mentre cercava i suoi vestiti, inveendo contro di lui. Epiteti molto colorati che il serpeverde era più che abituato a sentire, ma che allo stesso non lo sfioravano minimamente. Era sempre stato onesto con le ragazze che frequentava: erano solo un intrattenimento temporaneo. « Com'è che ti chiami comunque? » Se prima era solamente arrabbiata ora era furiosa. Dovette abbassarsi per evitare il libro che lanciò nella sua direzione. Si rimise la corta gonna nera e la minuscola canottiera, ravvivando i lunghi capelli capelli ramati per poi trapassarlo con lo sguardo. « Fottiti! » Alzò un dito medio nella sua direzione e se ne andò sbattendo la porta, facendogli finalmente tirare un sospiro di sollievo. Si gettò sotto la doccia per lavarsi di dosso quell'odore di sesso misto a profumo scadente che sembrava essere penetrato nella pelle. Harvey non aveva mai fatto mistero della propria allergia ai legami, ma si ritrovava sempre ad avere a che fare con persone incapaci di accettare la realtà. Non erano neanche le sei quando lasciò la sua stanza all'interno del dormitorio con i capelli ancora umidi e l'odore di sudore rimpiazzato da quello di bagnoschiuma. Si infilò una sigaretta sull'orecchio e si recò alla piccola rimessa delle barche. Il sole non era ancora sorto, ma i primi raggi si affacciavano sulle colline che circondavano Hogwarts, allontanando l'oscurità della notte. Non c'era in giro un'anima e stranamente si ritrovò a ringraziare suo fratello per averlo buttato giù dal letto prima ancora che sorgesse il sole, molto probabilmente avevano appena finito il suo turno al night club in cui lavorava e si stava preparando per andare a dormire. Scese le scale fino a ritrovarsi sul piccolo molo, prese la sigaretta che aveva messo sull'orecchio e l'accese con il piccolo zippo, gentile omaggio di un ex fidanzato di sua madre. Aspirò il fumo e lo trattenne fino a quando non sentì i polmoni bruciare. Mentre espirava la nuvola di fumo, la sua attenzione venne catturata da una voce melodiosa che conosceva benissimo. Guardò attraverso le finestre della rimessa e distinse la folta chioma alabastrina di Maddie. « Bambie, si puoi sapere cosa ci fa qui tutta sola? » La raggiunse e si sedette vicino a lei, osservando poi la calma e piatta superficie del lago nero. « Stavi forse cercando di attirare l'attenzione di un avvincino? » Piccoli bastardelli. Come preferiva chiamarli Harvey, il loro aspetto di certo non lo spingevano a farsi una tranquilla nuotato nel lago, senza contare che sembravano provare una particolare avversione nei confronti dei maghi e dei babbani.
     
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    Non c'era motivo per cui scaldarsi, dopotutto. Maddie avrebbe dovuto solamente prendere un grosso respiro e lasciar perdere, ma era piú forte di lei fermarsi a pensare. Non lo faccio per me. Ci aveva rimuginato tutta la notte dopo aver gentilmente incassato il colpo basso servitole da Willy Payton, un ragazzino del quinto anno che con una scusa avvincente aveva schiavizzato la gentilezza della giovane grifona - come se di norma fosse difficile riuscirci e servissero davvero scuse fantasiose per approfittarsene. « Mads! Sei stata davvero graaandiiooosaaa questa settimana, non so davvero come avrei fatto senza di te! » le aveva detto dopo cena, con un sorriso a trentadue - perchè un paio gli mancavano vistosamente, colpa del quidditch! - denti che non presagiva nulla di buono. Ciondolava sui talloni, con le mani nascoste dietro alla schiena: non ci voleva uno scienziato per capire che Willy non volesse solamente ringraziare Maddison per il suo aiuto, ma ci fosse qualcosa di piú sotto. Nah, non si trattava di essere maliziosi o del partire prevenuti, Willy aveva la nomea di essere un bastardello come pochi: qualunque cosa facesse aveva un secondo fine. Difatti anche quella volta le cose andarono secondo le previsioni. « ...Ecco, vooolevooo dirti cheee » Mugugnò dopo un momentaneo tentennamento, piazzandole in braccio una cesta di vimini con un uovo tenuto al caldo sotto ad un plaid. « ...la schiusa è prevista per domani - giorno piú, giorno meno- ma sono un uomo UFF super impegnatissimo, quindi puoi benissimo pensarci tu. ». Ed a pensare che il tutto era iniziato con qualche semplice consiglio su come svolgere al meglio quel compito dato dal professore di CDCM, in modo innocente, ed era finito che Maddison si era ritrovata a fare tutto il lavoro da sola. Come ci si prende cura di un tadfoal, Maddie? Solo per sapere visto che lavori al rifugio e ne sai più di me, eh! Non mi approfitterei mai della tua disponibilità! « Ah, nononono, io il quinto anno già l'ho fatto e non intendo fare anche i tuoi compiti » biascicò la giovane, di getto, prima di avvampare. Maddie non era solita rispondere in modo sgarbato, ma a volte la sua lingua correva in modo così veloce che era impossibile fermarla. « Embè? Anche io ho fatto il quinto anno, per ben due volte! » Ribattè prontamente Willy, incrociando le braccia al petto a mo' di sfida; la sua espressione derisoria sembrava proprio chiedersi: "fin dove ti spingerai Mads?". La risposta era abbastanza ovvia. La piccola Carrow era la preda preferita di tutti quegli studenti disperati - serpeverde, in particolare - che non avevano abbastanza palle per bullizzare i loro simili, quindi "giocavano facile", andando ad infastidire chi giá sapevano dal principio essere cosí ingenui da non opporsi alle loro angherie. Dei veri e propri parassiti, oltretutto vigliacchi, che rimanevano perennemente sulla cresta dell'onda ma non rischiavano rogne. Quando mai una come Maddie avrebbe risposto picche ad una - finta - richiesta d'aiuto? Era troppo generosa, ancor di piú se di mezzo c'erano creature magiche. « Non pensare allo splendido ed immeritato voto che prenderei grazie a te, pensa che, se non sarai tu a portare l'uovo al lago, il piccolo morirà di sicuro. Di certo non sto ai suoi comodi. » Era risaputo che i tadfoal, appena nati, avessero bisogno di entrare immediatamente a contatto con l'ambiente che li avrebbe ospitati per il resto della loro vita, altrimenti morivano disidratati nel giro di pochi minuti. E dov'è il problema, direte voi, non bastava mettere il piccolo dentro un recipiente con dell'acqua e portarlo al lago in un secondo momento? No, la cosa era molto piú complessa di cosí, questioni di chimica elementare: il primo impatto con l'acqua era fondamentale per un futuro ippocampo. Comunque, alla fine della fiera, Maddison fu costretta ad acconsentire e, con l'ansia che il piccolo animale decidesse di nascere proprio durante la notte, la giovane non riuscí proprio a chiudere occhio. Preoccupata oltre che frustrata.
    Quando i primi raggi di sole iniziarono a schiarire il cielo, nella cesta silenziosa iniziarono i primi scricchiolii e movimenti, con conseguente corsa contro il tempo di Maddison che si vestí in un battibaleno e si precipitò giú al lago, forse con anche un po' di emozione nel cuore. Non capitava tutti i giorni di assistere alla nascita di un tadfoal. Arrivata sulle sponde nere, la grifona si sedette tra il fogliame, ponendo l'uovo semi aperto sulla riva, in modo tale che l'acqua lo bagnasse al risalire di ogni risacca. Concentrata com'era, nemmeno si degnò di guardarsi attorno, con le mani congiunte in grembo alla pari di una madre entusiasta. Visto l'orario così assurdo, pensava di essere l'unica sfigata a girovagare per il castello.
    Invece si sbagliava.
    « Bambie, si puoi sapere cosa ci fa qui tutta sola? Stavi forse cercando di attirare l'attenzione di un avvincino? » Maddison sussultò, presa alla sprovvista, girandosi ed agitando le braccia con un sonoro SSSHHHHH! che si lasciò sfuggire, affrettandosi a porre una mano sulle labbra del ragazzo per tappargli letteralmente la bocca. Intanto il piccolo tadfoal era riuscito a bucare l'uovo ed aveva arricciato la lunga coda squamosa, come un cavalluccio marino, ma ci volle un po' prima che agitasse le piccole pinne e si lasciasse trascinare dalla corrente. La grifona rimase col fiato sospeso per tutto il tempo - e con la mano premuta sulle labbra del giovane serpeverde. Solamente quando la piccola creatura sparì tra le acque torbide, Maddie riuscì a rivolgere la concentrazione verso il proprio interlocutore, affrettandosi impacciatamente a tirare indietro la mano. « Ora puoi tornare a parlare » Accennò ad un sorriso ironico seppur stesse morendo dall'imbarazzo, nemmeno sapeva quanto tempo aveva passato a tappare la bocca all'altro. Benissimo, perfetto, poi ti chiedi perchè la gente ti prende per matta! Scosse il capo e si affrettò ad aggiungere, abbassando gli occhi « Scusami, non volevo zittirti Harvey » Anzi, forse sì. Ricordi? Tu oggi sei arrabbiata con i serpeverde, Mads! Ti fregano sempre! La ragazza increspò le labbra quando ricordò come l'avesse trattata Willy il giorno prima, ma di certo non era colpa di Harvey: si sentiva divisa tra l'imbarazzo, la voglia di sfogarsi e la più totale timidezza. Però, intanto, gli occhi le fiammeggiavano. « Vuoi anche tu che ti faccia i compiti? » Fece spallucce, spostando lo sguardo verso l'orizzonte e trascinando le ginocchia al petto, che raccolse fra le braccia « Anche perchè è strano vedere uno come te in giro a quest'ora, magari mi hai seguita perchè si è sparsa la voce...cioè, la voce che faccio i compiti a tutti» Blaterava e cercava di fingersi imbronciata seppur la sua espressione risultasse bambinesca. Mads era una tipa fin troppo solare per tenere il broncio, e poi era appena accaduta una cosa bellissima per cui la cosa le risultava ancor più difficile. Infatti alla fine esplose, come un fiore in tutta la sua radiosità « Ho letto su un libro che i tadfoal non fanno in tempo ad entrare in acqua che vengono subito adottati dalle maridi - come se fosse una novità per chi non ha conoscenze minime di Cura delle creature magiche - ...ma ovviamente questo lo saprai già. Sì, ovvio, sicuro. Okei.» Perchè è così difficile fare conversazione? E perchè io mi sorprendo di così poco? « Ah! Però quello che sicuramente non sai è che il guscio dell'uovo viene molto usato in divinazione...Aspetta, guarda. » E raccolse ciò che ne rimaneva, alzandolo tra indice e medio, allungandoglielo « devi tipo soffiarci dentro e poi posso leggerti il futuro...o il passato, dipende da come tu voglia mettermi alla prova » S'impettì con sicurezza, Maddison, seppur lei e la divinazione non fossero mai andate d'accordo. La grifona era a conoscenza della pratica, sì, ma era una frana totale con le interpretazioni; di sicuro non possedeva quello che si definiva il terzo occhio.

     
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    Questo non mi era mai capitato. Era la prima volta che una ragazza gli metteva le mani sulle labbra per impedirgli di parlare. La guardò con un sopracciglio alzato, appena prima che tentasse di scostarle udì un leggero crack che attirò la sua attenzione alle spalle della ragazza. Un tadfoal ruppe il guscio del suo uovo e si lasciò sprofondare nelle acque del lago nero. Maddie era talmente presa da quella piccola creatura che sembrava essersi completamente dimenticata della mano sulle sue labbra. « Ora puoi tornare a parlare » Ma davvero?! Non può fare a meno di ridacchiare sotto i baffi di fronte a quella scena. « Beh ti ringrazio, sia mai che io debba rimanere muto per sempre...sai che perdita per l'umanità? » Privare tutti delle sue cazzate sarebbe stato un vero problema. « Scusami, non volevo zittirti Harvey » Alzò gli occhi di fronte a quelle scuse, non perchè non ci credesse, ma semplicemente odiava che le stesse rivolgendo a lui. Harvey dal canto suo non si scusava mai, prendeva ciò che voleva senza farsi troppi problemi; incurante di chi lo circondasse. Forse proprio per questo motivo aveva sviluppato una sorta di orticaria di fronte alle scuse, specialmente se riguardavano qualcosa di tanto stupido. Si sedette al suo fianco, completamente rivolto verso di lei. « Vuoi anche tu che ti faccia i compiti? » Beh se proprio ti stai offrendo. La vide chiudersi in sé stessa e capì che forse quella non era proprio la risposta migliore da dare. « Bambie qualcuno ti ha rotto il cazzo? » La finezza fatta a persona, ma per quanto si fosse potuto sforzare non si sarebbe mai raffinato per far piacere agli altri. « Anche perchè è strano vedere uno come te in giro a quest'ora, magari mi hai seguita perchè si è sparsa la voce...cioè, la voce che faccio i compiti a tutti» Quasi gli venne da ridere di fronte a tutto quel farfugliare imbronciato, quasi come se lei stessa si vergognasse di lamentarsi perchè qualcun altro si approfittava della sua disponibilità. Harvey non era un moralista, molto probabilmente era anche peggio di chi la usasse per farsi fare i compiti, ma la piccola grifondoro risvegliava un lato protettivo che raramente aveva mostrato. « Chi sono questi tutti? » Il suo tono era inaspettatamente aspro, mentre cercava di ottenere nomi e volti di chiunque trovasse tanto divertente approfittarsi di lei. « In men che non si dica sono sicuro che smetteranno di annoiarti... » Un naso rotto o una spalla lussata erano soliti convincere le persone, ma a volte bastava semplicemente la minaccia di un naso rotto per convincerli a desistere. « Ho letto su un libro che i tadfoal non fanno in tempo ad entrare in acqua che vengono subito adottati dalle maridi...ma ovviamente questo lo saprai già. Sì, ovvio, sicuro. Okei.» La guardò stralunato, quasi lusingato che lei potesse credere che lui sapesse qualcosa del genere. La scuola e lo studio non erano esattamente le sue priorità, lo impegnavano giusto l'indispensabile per non essere bocciato. Dopotutto i professori non facevano altro che ripetergli quale spreco di intelligenza egli fosse, che bastava semplicemente applicarsi un po' di più per ottenere risultati più che eccellenti; consiglio che il ragazzo non aveva mai preso in considerazione. « Piccola è già tanto che so della loro esistenza, figurati se so che cazzo succede dopo che lasciano quel cesso di uovo. » Sicuramente le sirene lo stavano applaudendo per la sua galanteria, ma l'unica cosa bella di Harvey era la sua capacità di esprimersi sempre senza filtri; incurante di chi avesse di fronte a sé. « Ah! Però quello che sicuramente non sai è che il guscio dell'uovo viene molto usato in divinazione...Aspetta, guarda. » Toccò con le sue dita il pezzo di guscio che la ragazza gli porgeva, trovandolo estremamente liscio e freddo al contatto. Quando sfiorò accidentalmente le dita di lei non poté fare a meno di apprezzare la differenza, mentre il guscio era freddo e duro, la pelle di lei era tiepida e morbida. Si diede mentalmente del coglione solo per aver fatto un apprezzamento del genere, di questo passo gli sarebbe cresciuta una vagina. « devi tipo soffiarci dentro e poi posso leggerti il futuro...o il passato, dipende da come tu voglia mettermi alla prova » Storse il naso di fronte alla parola passato, il suo non era dei più rosei e l'ultima cosa che voleva fare era rivangarlo con qualcuno come Maddie; farle sapere quanto merdoso e infelice fosse crescere con una madre puttana. « Ogni veggente che si rispetti si deve far pagare piccola, lezione numero 1: mai lavorare o concedere qualcosa a gratis. » Altrimenti gli altri si approfitteranno di te ogni volta che ne avranno modo. Una lezione che il serpeverde aveva imparato fin troppo presto sulla sua stessa pelle. « Qual è il tuo prezzo Bambie? » Lasciò vagare lo sguardo su volto di lei, ammirando ancora una volta quei tratti talmente angelici da averlo stregato. « In cambio mi dirai cosa c'è nel mio futuro, il passato è già una merda di suo; rivederlo non mi aiuterebbe certamente a considerarlo diversamente. » Sempre uno schifo sarebbe stato. Non era un passato di cui Harvey si vergognava, ma era un passato che il ragazzo odiava e da cui tentava di scappare con tutte le sue sforze; ma che con il tempo si era aggrappato alle sue spalle con le unghie e con i denti.
     
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