A newspaper, not a snooze paper

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    Otis si sfregava le mani, mentre marciava su e giù nella piccola aula illuminata dalla luce cristallina del mattino. Il pulviscolo sospeso pareva danzare attorno alla sua figura alta e snella, allorché ne interrompeva il lento volteggiare, infrangendolo col suo passo ansioso e trepidante.
    Otis Branwell non era un leader. Non lo era mai stato ed era profondamente convinto che non lo sarebbe mai stato, né era certo che volesse diventarlo. Lui nel suo comodo, caldo, confortevole anonimato ci stava benissimo, e di certo partecipare a club, corsi extra e iniziative scolastiche non faceva parte della sua quotidianità. Era stato iscritto al club di scacchi magici per un po', ma si riunivano ogni venerdì alle 16 e quello era l'orario in cui i suoi amici online lo aspettavano per la partita a League of Legends. Aveva chiesto di spostare gli incontri al sabato mattina, ma si sa gli scacchisti come sono: tutti rigidi, precisini, e abbastanza più grandi di lui da intimidirlo, all'idea di mettersi ad avanzare richieste troppo presuntuose. Per un po', poi, lui ed Emile avevano fantasticato sull'idea di crearsi un club di Black Market tutto loro, con pochi adepti a cui sarebbe stato concesso il lusso di far parte di quella specialissima élite di esperti e navigati giocatori; questo prima di venire beccati a giocare con quelle carte pornografiche e indecenti dal professore di Pozioni, che li aveva banditi dall'organizzare partite nella Sala Grande – e grazie a Merlino non aveva confiscato loro il mazzo.
    Sistemò ossessivamente una sedia già perfettamente allineata al tavolo, per poi prendere a estrarre dallo zaino lasciato nell'angolo le caramelle che il pomeriggio prima aveva acquistato da Mielandia, trascinando con sé, com'era ovvio, il migliore amico. Aveva fatto scorta di Api Frizzole, Rospi alla Menta e, le sue preferite, i Pallini Acidi. Ne sistemò tre di ognuna ad ogni postazione, di tanto in tanto tenendone una per sé e sgranocchiarsela.
    Quella sarebbe stata la prima ufficiale riunione della redazione. La prima ufficiale riunione in cui sarebbe stato lui, proprio lui, il Capo. Non l'aveva ammesso a nessuno, anche se sospettava che la madre l'avesse capito, ma se la stava facendo sotto. Per la terza volta quella mattina uscì dall'aula che sarebbe servita come sede del giornale, inutilizzata per quelle ore, e controllò che il cartello che aveva affisso fuori fosse ancora lì, e che la sua calligrafia fosse comprensibile.
    Sulla pergamena, fissata alla parete con un chiodino, campeggiava in inchiostro rosso la scritta:

    Redazione del Giornalino Scolastico
    Importantissima riunione in corso!!! Siete pregati di non disturbare!!!


    Si stava giusto chiedendo se fosse stato o meno il caso di aggiungere quel terzo punto esclamativo, quando una pacca sonora lo colpì sulla spalla, e quasi si chinò sotto il peso di quella scherzosa percossa. Un po' intimorito, salutò Kylie, la sua nuova... Amica? La responsabile di tutto ciò che l'aveva, da quando gliel'aveva proposto, contemporaneamente terrorizzato ed entusiasmato alla follia, lasciandolo ad ogni modo sveglio la notte a programmare, progettare, scribacchiare idee.
    «Ehi...! Sei... Sei la prima...» Che doveva fare? Chiederle come stava? Lo sapeva benissimo come stava, e aveva la sensazione che se gliel'avesse chiesto probabilmente lei avrebbe risposto con un secco "sto morendo", al che Otis non avrebbe più saputo cosa rispondere e sarebbero rimasti lì da soli, con il peso di quelle parole a riecheggiare e senza avere la più pallida idea di come fosse opportuno reagire. Così si schiarì la gola un paio di volte, prima di aspettare che Kylie prendesse posto e squadrasse gli snack che Otis aveva avuto cura di predisporre per tutti i neo colleghi. «Uhm... Sono per voi... Sai, mi sembrava un modo carino per... Iniziare...» Si grattò la fronte. «Ci sono pure i Pallini Acidi.» concluse alla fine.
    Il fatto che Kylie fosse diversa dalla maggior parte delle ragazze che aveva conosciuto in nessun modo lo facilitava in quell'arduo compito che è comunicare con una femmina. Se non altro il fatto che lei si fosse approcciata a lui, dopo una lezione di Storia della Magia, mettendogli un braccio attorno alle spalle e proponendogli – senza che lo conoscesse né tantomeno dandogli la possibilità di controbattere – di fare da capo redattore al Giornalino Scolastico che aveva in mente di fondare, adesso lo metteva in una posizione doppiamente più disagevole. Davanti a quello che doveva essere stato più un ordine che un'offerta, Otis non aveva potuto fare a meno che balbettare e sbattere gli occhi un paio di dozzine di volte, prima di sottrarsi a quella presa e aggrottare la fronte. La conosceva soltanto di vista; l'aveva vista a lezione e nei corridoi e qualche volta, durante i dibattiti di Storia della Magia, si erano scambiati pareri contrastanti, ma non avevano mai parlato al di fuori di questi contesti. Si era sorpreso anche solo del fatto che si fosse accorta che lui esistesse.
    Aveva inutilmente cercato di spiegarle, quel giorno, che lui non avesse minimamente la stoffa necessaria a fare il giornalista – e poco importava che si trattasse di un banale Giornalino Scolastico, le cose andavano fatte per bene lo stesso! «E come la mettiamo con i permessi? E le aule? E come lo stampiamo?!» Le sue domande erano cadute nel vuoto, raccolte dallo sguardo sicuro di Kylie, che annuendo verso di lui con un sorriso sardonico pareva avergli risposto "esatto, diamoci da fare". Ah, e chiaramente poi c'era di mezzo la storia che lei stava morendo, per cui quella era una partita persa in partenza, e Otis in fondo non era per niente dispiaciuto di essere parte di quel progetto. E nonostante la fifa, si era dato da fare, e insieme a Kylie avevano affisso l'annuncio sulla bacheca scolastica, ottenuto i permessi necessari, e trovato un cugino di un parente lontano disposto a prestare loro la propria stampante. Quanto alle aule, non avevano ancora una dimora fissa per la Redazione, che sarebbe rimasta itinerante per quei primi giorni, trovando posto in qualunque aula fosse inutilizzata quella settimana. A lui andava bene anche così, perché in realtà non vedeva l'ora di mettersi al lavoro.
    Sospirò, prendendo posto vicino a Kylie. «Me la sto facendo sotto. Di che si parla a una prima riunione?! Che devo fare?! Organizzare dei giochi?! C'è così tanto da fare ancora che non so da dove iniziare... Non abbiamo un nome! E non ci conosciamo! Forse dovremmo cominciare da un giro di presentazioni... Che dici?» Cercò l'approvazione della ragazza, che per qualche misterioso motivo sembrava saperla molto più lunga di lui. «Sì, sì, gli faccio qualche domanda... Potremmo discutere di un tema specifico... Per capire se la pensiamo tutti allo stesso modo... Okay...» Fece respiri più profondi, poi si abbandonò sulla sedia, le braccia penzolanti.

    Finalmente i ragazzi iniziarono ad arrivare. Attese che tutti fossero seduti prima di prendere posto attorno al tavolo rotondo, lisciando la camicia bianca della divisa che aveva scelto di indossare senza pullover, per l'occasione. Pessima idea, tra l'altro, perché stava morendo di freddo.
    «Carissimi...» Carissimi?! «Ciao a tutti. Grazie per essere qui! Io sono Otis, il vostro... Capo Redattore» cominciò, grattandosi la nuca. «Veniamo subito al dunque! Sono contentissimo della vostra partecipazione al Giornale... Uhm... Pochi ma buoni, no?...» Allentò il nodo del cravattino che indossava, gli occhi dalle iridi quasi trasparenti che passavano in rassegna rapida tutti i volti dei presenti. Spazientito, alla fine, decise di sfilarsi la cravatta, e la gettò sul tavolo, sbuffando. «Cominciamo subito. Io partirei per prima cosa dalla decisione del nome del Giornale, perché in effetti ancora non ne abbiamo uno, e non va bene. Direi di votare anonimamente, per non offendere nessuno.» Forse era meno tragica di quanto la facesse. Incontrò lo sguardo di Kylie, che gli parve quasi compiaciuta nel vederlo finalmente sbloccarsi. «Non per influenzare il vostro giudizio, ma il mio preferito è quello di... Louis.» proseguì, volantino alla mano. «The Doxy Pixie Wise ha quell'allitterazione che si arrotola sulla lingua... Ma comunque, proseguiamo con i voti.» Estrasse dallo zaino dei fogli di pergamena, che fece distribuire tra il modesto numero di presenti.
    «Ripiegateli quando avete fatto e metteteli pure nella cassetta al centro del tavolo. Alla fine della riunione li leggeremo e quello con più voti vincerà. Nel frattempo: vi va di presentarvi, uno a uno? Dirci cosa avete da offrire al giornale, cosa vi appassiona, per conoscerci... Comincio io!» Che faticaccia. «Io sono Otis, Otis Branwell, Tassorosso. Legolas è il mio secondo nome, lo detesto, ma piaceva a mia madre e ci tiene particolarmente che lo menzioni ogni volta. E sì, se ve lo steste chiedendo io sono il figlio di quella Branwell. No, non significa che sono raccomandato in Divinazione, semmai il contrario.» mormorò, passandosi una mano sul volto.
    «Dunque, cosa mi appassiona... Mi piacciono gli scacchi magici, i carlini, l'odore della vernice e i fumetti giapponesi. Anche i videogiochi giapponesi... Ma non è importante. Uhm. Mi interessa la psicologia, uhm... Molti mi dicono che so dare buoni consigli. Per questo pensavo di occuparmi della posta del cuore, scrivere piccoli inserti con consigli e informazioni utili. Pensavo anche all'Educazione Sessuale, se ce lo permetterà Yaxley... Questo dovremmo chiederlo, in effetti» bisbigliò, annotandosi il pensiero su un quadernino malandato dalla copertina nera. «Agnès, giusto? Mi pare tu avessi espresso il desiderio di occuparti di una rubrica di lifestyle e consigli. Potremmo lavorare insieme alla posta del cuore... Uhm... Tipo dando un parere maschile e uno femminile – anche se non credo in questo tipo di differenze, sono per lo più stereotipi che rafforzano una vision–» si arrestò improvvisamente, il gomito di Kylie conficcatoglisi nello stomaco. Si mise a sedere velocissimo, a testa bassa, mormorando un: «Okay, ho finito, avanti il prossimo».


    Ecco finalmente la Redazione che parte, can i get a woop woop?
    Scrivete il nome per il giornale che preferite, scegliendo tra quelli nell'annuncio mettendolo in spoiler.
    Non c'è scadenza per questa role, anche perché direi che serve più che altro per far conoscere i pg in on, ma se lo desiderate io direi che si potrebbe partire anche subito con la pubblicazione degli articoli!
    Al riguardo si pensava di non pubblicare settimanalmente un vero e proprio giornalino, con ogni singola rubrica che presenti un articolo pronto (per carità).
    Pensavamo piuttosto di pubblicare un po' come ci viene anche soltanto un articolo (che in on apparterrà ad un numero completo pubblicato settimanalmente) o un piccolo inserto, da pubblicare in un topic apposito che apriremo tra poco e che aggiorneremo a mano a mano.
    In sostanza nessuno deve sentirsi obbligato a scrivere papiri con scadenze regolari. Per maggiori info comunque creeremo una chat di gruppo su FB!


    Edited by the educator - 26/11/2019, 23:46
     
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    « Permesso, permesso! » Nessie si faceva largo tra gli studenti che affollavano il corridoio, la borsa a tracolla che la sbilanciava di lato ed i lunghi capelli scuri che le ondeggiavano sulle spalle mentre, sgusciando tra le persone, affrettava il passo senza correre. Aveva sentito nonna Magnolia ripeterle sin troppe volte che le signorine beneducate non corrono per i corridoi. « Permesso! » Alzò un poco la voce, sorpassando due ragazzi alti e magri, se ben ricordava membri della squadra di Quidditch di Tassorosso. “Oh, carino!” Quel pensiero si formò istantaneamente nel momento in cui i suoi occhi incontrarono quelli nocciola di uno dei due. Gli rivolse un rapido sorriso – non senza un briciolo di rammarico per essere troppo di fretta per fermarsi a chiacchierare – e svoltò nel corridoio laterale, sino all’aula in disuso in cui, di lì a qualche istante, avrebbe avuto luogo la prima riunione del Giornalino Scolastico; arrivare in ritardo al primo incontro sarebbe stato terribilmente imbarazzante. Scivolò dentro prima che la porta venisse chiusa e, attenta a non urtare i presenti, si accomodò su una delle sedie libere. Appoggiandosi al tavolo con i gomiti, si sporse appena in avanti per far vagare lo sguardo sui presenti. Fu un sollievo notare che, per lo più, si trattava di visi noti se non, come nel caso di Theseus, di amici. Si soffermò per un istante sulla chioma riccia di Louis e gli rivolse un sorriso, salutandolo con un piccolo cenno della mano. «Carissimi...» Riportò l’attenzione su Otis nel momento in cui il Tassorosso iniziò a parlare. «Cominciamo subito. Io partirei per prima cosa dalla decisione del nome del Giornale, perché in effetti ancora non ne abbiamo uno, e non va bene. Direi di votare anonimamente, per non offendere nessuno.» Annuì e, estratta la piuma, ne tocciò la punta nell’inchiostro sino a tracciare il suo nome preferito, in una grafia corsiva ed elegante. Soffiò sul foglietto e lo ripiegò, sporgendosi sino alla cassetta e lasciandovelo cadere dentro. « Nel frattempo: vi va di presentarvi, uno a uno? Dirci cosa avete da offrire al giornale, cosa vi appassiona, per conoscerci... Comincio io! » Le presentazioni erano forse il momento che Agnès detestava di più. Avere così tanti occhi addosso, anche se conosciuti, la rendeva nervosa, trasmettendole la sensazione di essere sotto esame. Si mordicchiò inconsciamente il labbro inferiore, le dita che si torcevano tra loro mentre pensava a cosa dire una volta giunto il suo turno. Le sfuggì una risatina quando udì Otis citare la professoressa Branwell, da sempre una delle insegnanti che Agnès amava e stimava di più. Aspirava ad essere come lei, un domani: sofisticata, gentile e sempre allegra. « Agnès, giusto? Mi pare tu avessi espresso il desiderio di occuparti di una rubrica di lifestyle e consigli. Potremmo lavorare insieme alla posta del cuore... Uhm... Tipo dando un parere maschile e uno femminile – anche se non credo in questo tipo di differenze, sono per lo più stereotipi che rafforzano una vision– » Persa nei propri pensieri, la giovane Serpeverde sobbalzò appena nel sentire pronunciare il suo nome. Battè le palpebre, nel tentativo di tornare rapidamente alla realtà, con un’espressione smarrita dipinta sul viso dai lineamenti dolci. Infine annuì, le guance che presero ad imporporarsi accompagnate da una spiacevole sensazione di calore che si propagava dalla base del collo. Si passò una mano sulla nuca, cercando di calmarsi. Prese un profondo respiro e si schiarì la voce, il leggero colpo di tosse sembrò quasi rimbombare nel silenzio sceso attorno al tavolo da quando Otis aveva smesso di parlare. « Io sono Agnès. » Iniziò, senza alzare troppo la voce. Chiunque avrebbe pensato che dopo tutti gli anni passati a suonare il violino e ad esibirsi dal vivo, ormai fosse a suo agio nel trovarsi al centro dell’attenzione. Nulla di più sbagliato. « Agnès D’Arcy, ma preferisco Nessie. Solo mio padre mi chiama Agnès. » Beaufort non aveva mai amato quel soprannome, riconducendolo all’affettuoso nomignolo del mostro di Loch Nessie. Ironicamente, era proprio quella la ragione per cui la secondogenita dei D’Arcy lo adorava. « Mi piace la musica classica e suono il violino sin da quando ero piccola, me lo ha insegnato mio zio. » Nel parlare rivolse un rapido sorriso a Theseus Rosier con cui, talvolta, si cimentava in qualche piccolo concerto. « Uhm, faccio parte del club di Scrittura e mi piace leggere, soprattutto raccolte di poesie e storie a lieto fine, nulla di macabro o spaventoso, e guardare film in bianco e nero. » Arricciò il nasino, contrariata all’idea di generi horror. « Mi piacciono molto gli animali. A casa ho un maialino nano. Si chiama Hamlet ed è anche su witzagram. Ogni tanto mi diverto a travestirlo, non credo gli faccia molto piacere ma è adorabile. Vorrei anche un rospo ma non credo che mamma mi permetterà di prenderne uno. » La sua espressione si rabbuiò per un istante, lasciando trapelare la delusione. Durò solo un secondo, prima che Nessie scrollasse le spalle e rivolgesse un largo sorriso ai presenti. « Sono piuttosto superstiziosa e leggo sempre l’oroscopo di TeenWitchnon leggete mai quello di un mese o un giorno passato, porta sfortuna! » Spalancò leggermente gli occhi, con una certa enfasi. « Ah. Sono vegetariana. Sto provando a eliminare anche i formaggi e i latticini ma forse sono troppo golosa per riuscirci. Inoltre, mia madre cerca di sabotarmi di continuo. » Roteò appena gli occhi al cielo, più rassegnata che realmente infastidita. « Per quanto riguarda il giornale… » Cercò lo sguardo di Otis. « Sì, mi piacerebbe scrivere delle ultime tendenze o di animali. E credo che sarebbe interessante lavorare insieme sulla posta del cuore, magari in due riusciremo a prendere in considerazione più punti di vista e fornire consigli migliori. » Dopotutto, la sua grande conoscenza di film e libri strappalacrime – da Colazione da Tiffany a The Notebook –, unita al continuo sfogliare riviste di gossip e sbaciucchiarsi negli angoli più improbabili con la cotta di turno, le aveva fornito un bagaglio di competenze non indifferente ma, sino a quel momento, non le era mai capitato di poter contare su un’opinione maschile totalmente imparziale – e, di conseguenza, i consigli di Emi non contavano. « Beh… direi che è tutto. » Strinse leggermente le labbra in un sorriso imbarazzato e si guardò attorno, in attesa della prossima presentazione.



    Il titolo votato da Nessie è The Doxy Pixie Wise.
    Citati Louis e Theseus.
    Interagito con tutti, risposto ad Otis.
     
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