Let me tell you what it's like to be a zero,

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    Iago Turner - 25 y.o. - Erbology & Potions student - ex Wampus - werewolf


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    La luna piena aveva sempre effetti devastanti su di me. Ogni mese era sempre uguale, caratterizzato da una sorta di andamento a parabola: le parti più basse erano caratterizzate dalla luna piena, mentre i picchi rappresentavano i momenti in cui stavo bene e che ero semplicemente un ragazzo spensierato. Il punto massimo era sempre più breve a confronto delle parti in ascesa e discesa. Essere un lupo mannaro non era soltanto una questione di una notte, ma aveva i suoi strascichi prima e dopo, come una sorta di promemoria del fatto che non potevi essere libero. Dovevi lottare continuamente con una condizione che influenzava non solo il tuo umore, ma anche te come persona. Ed io mi sentivo stanco, perché ogni giorno mi ritrovavo a dover fare i conti con i malesseri e la stanchezza che comportava una luna piena, mentre i giorni in cui mi ritrovavo a stare bene e ad essere semplicemente Iago erano sempre troppo pochi.
    La luna piena era passata da qualche giorno, ma ancora portavo sul mio volto i segni della stanchezza che mi provocava. Ero diventato parecchio bravo a mentire, io che fino a poco tempo fa non ero in grado nemmeno di dire una stupidaggine. Ormai, potevo dire che erano anni che mi stavo allenando per diventare un grandissimo bugiardo. E la cosa peggiore era che la maggior parte delle volte mentivo perfino a me stesso, perché avevo troppa paura ad ammettere che ero semplicemente un mostro. Cercavo di ripetermi che ero una persona normale, che non c’era nulla di sbagliato in me e qualche volta ci credevo pure. Ci avevo creduto per ben quattro anni, quando avevo deciso di amare completamente una persona, perché lei non mi vedeva come un mostro, come un lupo mannaro, mi vedeva semplicemente come Iago. E tutto questo mi aveva convinto che ci fosse qualcosa di positivo in me, che non ci fosse soltanto la parte mostruosa che metteva a repentaglio la vita di tutti coloro che mi stavano intorno. Eppure, a volte, mi guardavo allo specchio e non ero in grado di mentire a me stesso, perché mi vedevo semplicemente come una maledizione. Ed era soprattutto in quei casi che dovevo fingere, soprattutto per gli altri, perché non potevo rischiare che sapessero, non potevo rischiare che scoprissero cosa si celasse dietro quei occhi azzurri.
    « Sei sempre così distratto quando studi? » Guardai la ragazza che mi aveva rivolto la parola, leggermente accigliato. In effetti, avevo tinto la piuma nell’inchiostro da un po’, senza scrivere davvero nulla sulla mia pergamena, cosa che aveva provocato una serie di chiazze nere su quel povero foglio. Mi succedeva spesso ultimamente: mi perdevo completamente nei miei pensieri, ritrovandomi in un mondo tutto mio. Quasi mi vergognai in quel momento. Era come se fossi stato colto con le mani nel sacco, ma cosa più imbarazzante era che non avevo proprio notato quella ragazza che stava a meno di un metro da me. Mi ero sentito giudicato, per qualche istante, ma dovevo ammettere che aveva completamente ragione: ero distratto, forse non era stata la mia idea migliore venire in biblioteca questa mattina. Fu come se mi fossi svegliato improvvisamente da una sorta di sonno: riposi velocemente la piuma nel suo astuccio, chiudendo velocemente la pergamena, per riporla nel mio zaino. « Solo ad inizio settimana. » Cercai di scherzare, facendole una sorta di occhiolino. Occhiolino? Iago, sul serio?? Da quando flirti con le ragazze in questo modo? Dovevo seriamente prendere una boccata d’aria.
    Ero stanco. Quel tipo di stanchezza fisica che comporta soltanto dolori e nessuna voglia di dormire. Mi sentivo decisamente vecchio e questa cosa i miei amici me la facevano sempre notare. Solitamente, ero quello che trovava scuse per non uscire, per rimanere a casa a bere un Whiskey Incendiario guardando chissà quale programma scadente. Inoltre, i miei malesseri continui sommato al mal di vivere, mi rendevano un venticinquenne soltanto sul punto di vista anagrafico. Nei migliori dei casi andavo avanti con caffè ristretto, rigorosamente a grandi dosi. Ed alla fine, era proprio lì dove mi stavo dirigendo in quel momento. Avevo bisogno di una dose di caffeina per risvegliarmi, perché stavo decisamente accusando la stanchezza, ma soprattutto mi sentivo davvero assente. Ero presente fisicamente, ma la mia testa era persa chissà dove. Avrei dovuto studiare, ma in quel momento mi sentivo molto più propenso al procrastinare. Ci sarebbe stato tempo per mettersi in pari e studiare quel nuovo manuale che avevo preso al Ghirigoro, ma probabilmente non era quello il momento adatto per farlo.
    Avevo appena pagato per il mio caffè ristretto quando intravidi Oliver. Dovevo ammettere che il caffè qui nel Regno Unito era leggermente migliore di quello americano, in quanto riusciva a tenermi leggermente più sveglio al confronto con quell’acqua sporca che lì chiamavano orgogliosamente caffè americano. Il mio orgoglio americano veniva leggermente ferito in questi casi. Mi avvicinai a lui, tenendo ben saldo il mio caffè e lo salutai, cingendogli velocemente le spalle con un braccio. « Come sta il mio battitore preferito? » Gli dissi con un sorriso, per poi avvicinare il bicchiere alle labbra. Nella mia vita c’erano poche persone con il quale mi trovavo davvero bene e Oliver era una di queste. Era una persona semplice, ma che mi trasmetteva un sacco di vibrazioni positive, proprio ciò di cui avevo bisogno nella mia vita. « Ho già dato il meglio di me stamattina, facendo un occhiolino totalmente random a una ragazza. » Non ero molto fortunato con le ragazze, proprio a causa del mio essere molto schivo e, essenzialmente, vecchio. Anche questo era oggetto di prese in giro da parte dei miei amici, ma non me la prendevo. Dopo Laurel avevo deciso di fare un passo indietro. Probabilmente non sarei mai stato così fortunato da avere una donna nella mia vita: non potevo rischiare di mettere qualcuno in pericolo. L’avevo fatto in passato, non avrei mai più fatto lo stesso errore. Non avrei voluto che qualcun altro convivesse con questa maledizione. Ero abbastanza forte, potevo portare questo fardello da solo.





     
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