Aula studio college

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.      
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    171
    Reputation
    0

    Status
    Waiting!
    ( … ) «Ma allora è una persecuzione!», piega il capo, Winter, in attesa della spiegazione, che accoglie poi con un mezzo sorriso, «Io invece non ci sono mai stata, in Francia», commenta, «Mio nonno paterno viene dal Quebec, ma si è trasferito a Vancouver per lavoro, tipo negli anni ’70», alza le spalle, «Non conosco bene la storia, non vedo i miei nonni da… una decina d’anni, penso», lascia cadere il discorso, poi, tornando al clima più scherzoso.
    «No, non sono decisamente il mio tipo», conferma, con un sorrisetto sghembo, «Il mio tipo è più… tall, dark and handsome», snocciola, sollevando le dita ad ogni aggettivo — possibilmente criminale non lo aggiunge, forse per non perdere quello sprazzo di dignità che ancora conserva. Il mio tipo è solo lui, realizza, sulla punta della lingua un gusto amaro che non riesce a scacciare.
    Annuisce, iniziando improvvisamente a capire tutti i risvolti negativi che la sua presa di posizione potrebbe avere — tuttavia, scopre i denti, facendole un cenno d’assenso, «Senza possibilità di ritorno», le fa eco, più determinata di quanto in realtà sia.
    «In tutta onestà, nemmeno ho capito come dovrebbero essere quelli di Magisprudenza, quindi… forse!, ma a te è andata male», si scioglie in una risata, quindi, in attesa di quella domanda che non tarda ad arrivare.
    f07b8b48bd6ebf60b9a35efd449aa9643f1fd037
    Lascia che aleggi sopra alle loro teste per qualche attimo, una spada di Damocle pronta a cadere, «Sì, mi hanno puntata, ma era uno di quei bei maschioni», corruga le sopracciglia, «Niente come quello delle coppe — com’è che si chiama? George?», domanda, tentando di ricordare il nome dello stalker, «Anzi, bello, alto, biondo, indossava una polo... un altro principino — è stato gentile, è arrivato mentre me ne stavo per i cazzi miei a fumare una sigaretta», racconta, «Ma gli ho detto no», alza le spalle. «… sì, esatto», conferma, poi, a malincuore, giusto per non tornare sui libri, «Ha seguito un’altra, penso, non so neanche perché», abbassa gli occhi, finendo il caffè rimasto nel bicchiere, «Forse lo conosci, comunque», decide di lasciarsi scappare, forse intrigata dall’idea di parlarne con qualcuno, per la prima volta.
     
    .
  2.     +1    
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Creature Magiche
    Posts
    1,304
    Reputation
    +1,296

    Status
    Anonymes!
    Il racconto circa le origini di Winter lo ascoltò in silenzio, annuendo di tanto in tanto. « Mio nonno paterno era Cherokee. » Disse, facendo un mezzo sorriso e spiegando così, in maniera alquanto indiretta, il perché dei suoi capelli lunghissimi. « Veggente. Andavo spesso in Oklahoma, prima che ci trasferissimo in Inghilterra. Poi soltanto New York. » Pausa. « In ogni caso, ora, nemmeno lì vado da una vita. Mi piacerebbe. » Aggiunse, con un tocco di nostalgia. Distolse istintivamente lo sguardo, lasciandosi sfuggire un mezzo sospiro. Non disse nulla riguardo i propri genitori: la parte americana, il padre, era comunque già morto; sua madre, la fetta britannica, era quella alla quale aveva tolto la parola ormai anni addietro e non vedeva ragione di disseppellire certi morti. Il discorso, tuttavia, virò ben presto verso altri lidi e Fawn si ritrovò ad osservare nuovamente la compagna, ascoltandola con attenzione e senza interrompere. Aveva capito, ormai, il punto di vista della Bouchard sui cosiddetti principini, dunque decise di non metterci becco. Anche se, cara Winter, ti stupirebbe scoprire quanti scheletri nell'armadio può celare una cosiddetta faccia pulita. Una punta di amarezza, a quel pensiero. Erik. Strinse appena le labbra, costringendosi a non pensare alla questione per non intristirsi e perdere così in reattività. Prese un lungo sorso dal proprio bicchiere, poi la conferma: «… sì, esatto» Inarcò un sopracciglio, quasi ad implicare di volere dettagli, nel mandare giù la bevanda.
    «Ha seguito un’altra, penso, non so neanche perché» La cosa scontata, forse, sarebbe stata quella di esprimere il proprio dispiacere. Tuttavia, Fawn, per natura orgogliosa, decise invece di lanciare all'amica una lunga occhiata significativa, carica più di comprensione che compassione. Un 'ti sto ascoltando', anziché un 'mi dispiace così tanto', del tutto spontaneo.
    «Forse lo conosci, comunque» Fawn annuì, quasi fosse ovvio. « Può essere. Non nego di conoscere parecchie persone. » Un sorriso ironico appena abbozzato, quasi a sottolineare che si fosse rivolta proprio alla persona giusta. « Vuoi tentare la sorte e dirmi di chi si tratta? » Mentre con lo sguardo sottintendeva un: hai bisogno di parlarne?

     
    .
  3.     +1    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    171
    Reputation
    0

    Status
    Waiting!
    Istintivamente, negli attimi di silenzio che seguono l’intervento di Fawn sull’America, Winter allunga la mano per arraffare il thermos, e versa una generosa quantità di caffè nel bicchiere di entrambe, «Non penso che tu abbia problemi a dormire, mi dai l’aria di bere litri di caffè al giorno», le schiaccia l’occhio — per lei, invece, il problema si presenta al contrario, perché tanto non dormirebbe comunque.
    Nemmeno lei tornava a Vancouver da tempo — le mancava, anche se il ricordo delle strade infuocate in cui camminava da sola, negli ultimi anni, le fa tornare alla mente il perché fosse felice di andarsene, in un certo senso.
    934f2126be7c1583b1038d27ef0c3beb1216a304
    Apprezza molto, Winter, che Fawn non la compatisca, stiracchiando la schiena nell’allungarsi all’indietro sulla sedia —- i suoi occhi tradiscono l’indifferenza che cerca di ostentare, mentre pronuncia il suo nome, «Zip Trambley», esala, con fatica, come a deglutire un boccone troppo grosso. «È… complicato», scrolla le spalle, «Ci conosciamo da quando eravamo bambini, eravamo inseparabili, ai tempi di gloria, non c’era un giorno in cui non andassi a bussare alla porta di casa sua, o al suo dormitorio ad Ilvermorny», racconta, «Eravamo entrambi nella stessa Casa, quindi ero facilitata», sorride, in maniera dolceamara.
    «Non che siamo mai stati insieme», alza le mani, nello specificare quel dettaglio, «Sarebbe strano, addirittura», ripete la stessa tiritera che ha portato avanti per anni di fronte allo specchio, «È solo che… è complicato, te l’ho detto, o comunque lo è stato vederlo ogni giorno e poi, di punto in bianco, non vederlo più, quando si è trasferito in Inghilterra», glissa sul racconto di quel pomeriggio, l’asfalto che scottava sotto alle sue mani che lavoravano il fil di ferro.
    Dà un’occhiata fuori, oltre le finestre che dipingono un paesaggio strano, ma allo stesso tempo bello — qualcosa a cui non è abituata, tutto quel verde, proprio come le aveva detto Zip.
    «Comunque, poi ci siamo rivisti, non nella migliore delle situazioni, quindi abbiamo rincominciato a sentirci e a vederci», alza le spalle, «E mi ha baciata, qualche mese fa», socchiude gli occhi, bisbigliando, quasi fosse una confessione troppo scottante, o un segreto da custodire gelosamente, «E… le cose andavano bene finché poi non hanno incominciato ad andare male, come sempre», alza le spalle, «Da un giorno con l’altro ha cominciato a metterci più tempo per rispondere, finché non ci siamo più messi d’accordo per vederci, e ci siamo solo scritti, e poi nemmeno quello, fino ad oggi», conclude, un mezzo sorriso, come a dire ma sì, chi se ne frega, «Mi piacerebbe capire perché, e forse dopo essersi scopato la sua dama — che, se me lo chiedi, non ho la minima idea di chi sia», specifica, «Forse poi si prenderà la briga di dirmelo».
     
    .
  4.     +1    
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Creature Magiche
    Posts
    1,304
    Reputation
    +1,296

    Status
    Anonymes!
    « Zip, dici? Sì, lo conosco. » Prese un altro sorso di caffè, senza tuttavia distogliere lo sguardo della compagna, a sottintendere che avesse tutta la sua attenzione. Nell'ascoltare le dinamiche narrate da Winter, aggrottò appena la fronte, quasi cercasse materialmente di collocare i vaghi eventi da lei esposti su una linea temporale. Qualcosa mi dice che questa storia sia da raccontare davanti a qualcosa di forte. E non in un'aula studio. Sollevò una mano con delicatezza, come a chiederle un mezzo chiarimento. « Ma quindi, fammi capire, quando si è spostato avete perso completamente i contatti? » Una domanda posta con garbo, a sottintendere che non volesse accusare nessuno. Per il momento. «Comunque, poi ci siamo rivisti, non nella migliore delle situazioni, quindi abbiamo rincominciato a sentirci e a vederci» Inarcò appena le sopracciglia in un muto: e che vuol dire non nella migliore delle situazioni? Purtroppo, per quanto conosceva la Bouchard, il ventaglio di possibilità era non solo vario, ma anche terrificante. Come con me, tipo? Giunse le mani davanti a sé, esaminando mentalmente le nuove informazioni per capire dove incastrarle. Poi puntò lo sguardo smeraldino in quello di lei. « Non capisco comunque per quale ragione tu debba perderti una bella serata dove potresti divertirti. » Un momento per permettere alla Bouchard di assimilare la sua asserzione. « Cioè, lui ha deciso di sparire e tu vuoi dargli la soddisfazione di saperti a casa, triste e sola. » Un'eloquente occhiata nella sua direzione. « Situazione complessa o no - niente e nessuno dovrebbe impedirti di vivere a pieno la tua vita. Sul serio, Winter. Poi, just sayin', magari non ci hai pensato, potresti tipo - non alla festa, chiaro - chiedergli quale sia il suo problema. »
     
    .
  5.     +1    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    171
    Reputation
    0

    Status
    Waiting!
    e38097a2f67d8f4cac20ebe312bd0c8a4c543f71
    «Lo immaginavo», commenta, «Cioè, non ne ero minimamente sicura, ma visto che ha frequentato Hogwarts… lucky strike», sorride, abbassando gli occhi verso il caffè, che trangugia ancora.
    « Ma quindi, fammi capire, quando si è spostato avete perso completamente i contatti? »
    Le va di traverso, quasi, per la seconda volta da quando è arrivata, «Mh-hm», annuisce, distendendo le labbra in una smorfia, «La colpa è- di entrambi, ma comunque più sua, è lui che se n’è andato», di nuovo, glissa sul fatto che le abbia proposto di andare in Inghilterra con lei — e di come lei si aspettasse che Zip sarebbe tornato a prenderla, anche dopo avergli lasciato quella cicatrice. Non era una speranza, ma un pratico dato di fatto, fino a quella sera — avrebbe messo la mano sul fuoco che, qualsiasi cosa fosse successa, lui non se ne sarebbe andato senza di lei.
    Riconosce perfettamente, poi, l’espressione sul viso della Byrne — forse dettata dalla sua passione per il teatro e per i musical, che ha scoperto abbastanza in fretta, le emozioni le si leggono in faccia come se le avesse scritte in fronte. Alza gli occhi, quindi, «Mi avevano ricoverato al San Mungo, lui era a tirocinio, ancora prima di Capodanno», risponde alla domanda non espressa, lasciandosi andare ad un sospiro appena trattenuto, «Un bellissimo scampato trauma cranico, ma tutto okay», scherza, sfoderando un sorriso a trentadue denti.
    Ascolta l’amica scivolare senza problemi in quello che ha ormai classificato come discorso motivazionale per uscire la testa dal culo, e storce il naso, nel vedere la situazione sotto ad un altro punto di vista: « Cioè, lui ha deciso di sparire e tu vuoi dargli la soddisfazione di saperti a casa, triste e sola. ». Decisamente più patetico di quanto avesse in mente, non c’è che dire.
    Socchiude appena gli occhi, poi, stringendo i denti, «Oh, oh no, non esiste, se non viene lui da me… sicuramente gli cavo gli occhi, e poi gli stacco il cazzo, ma sicuramente non ci parlo», decreta, risoluta, «Non voglio cedere, alla fine sono sempre la povera cretina che torna sempre a cercarlo», o quasi sempre.
     
    .
  6.     +1    
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Creature Magiche
    Posts
    1,304
    Reputation
    +1,296

    Status
    Anonymes!
    «La colpa è- di entrambi, ma comunque più sua, è lui che se n’è andato» Quell'affermazione in particolare, l'americana decise di non commentarla in alcuna maniera. Diede solo cenno col capo di aver recepito l'informazione, nel catalogarla in un cassetto del suo cervello. In realtà, per quanto nessuno dei suoi effettivi pensieri trasparisse all'esterno, prese un piccolo appunto mentale - evidenti problemi di comunicazione. Non che fosse qualcosa di inusuale; avrebbe giurato che metà delle relazioni di cui sentiva parlare ogni giorno, precipitassero proprio per quello. Eppure, nonostante tutto, ebbe come la sensazione che dietro ci fosse molto più di quanto la Bouchard non mostrasse. Forse perché era sempre così, alla fine. O forse per via di quell'ostentata indifferenza nell'atteggiamento intervallata da quegli istanti di trasparenza, dove invece veniva presa in contropiede. Lasciò dunque che aggiungesse altro: le circostanze del loro incontro. Il San Mungo. « Cos'hai, una propensione a farti del male? » Ironizzò, preferendo tuttavia non approfondire l'argomento. Non tanto perché non le interessasse capire la situazione quanto, invece, perché era fiera sostenitrice della teoria secondo la quale non bisognasse calcare troppo la mano, in special modo con persone già poco propense ad aprirsi. Credeva, insomma, che assaltare una persona come la Bouchard con domande su tutti i fronti in una volta avrebbe significato ottenere il risultato esattamente opposto a quello sperato. «Oh, oh no, non esiste, se non viene lui da me… sicuramente gli cavo gli occhi, e poi gli stacco il cazzo, ma sicuramente non ci parlo» Sbuffò una risata, l'americana, inclinando appena il capo di lato. Si trovò a tamburellare con le dita contro la superficie lignea del tavolo, lo sguardo che guizzava in quello dell'amica. « Va che donna decisa. » Osservò, divertita dalla sua posizione. Fece per aggiungere qualcos'altro, ma la raggiunse il: «Non voglio cedere, alla fine sono sempre la povera cretina che torna sempre a cercarlo». Qualcosa, nello sguardo chiaro della Byrne, mutò in maniera appena percettibile. Restò a guardarla, indecifrabile, per qualche istante. « E allora basta così. » Decretò, qualche istante dopo, facendo eco alla risolutezza mostrata dalla canadese. « Le dinamiche poco eque - te lo dico per esperienza indiretta, Bouchard - sono un vicolo cieco. » Tossiche, e non solo per chi ci sta dentro. « Questa festa, Winter, non sarà quella festa dove tu andrai per vedere se c'è anche Zip. Né per controllare con chi, perché, quando o come e cazzate simili. » Una lunga occhiata, lo sguardo nettamente più deciso e magnetico che in precedenza. « Tu, a questa festa, ci vieni per divertirti. » Per te stessa ed in funzione di te stessa.


     
    .
  7.     +1    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    171
    Reputation
    0

    Status
    Waiting!
    « Cos’hai, una propensione a farti del male? »
    Sorride, Winter — gliel’ha sempre chiesto anche Zip, con quel suo tono di superiorità che lo caratterizzava da bambini, e che non l’ha mai lasciato, soprattutto adesso. «Abbastanza», commenta, più per circostanza che perché serva una reale risposta.
    Quando Fawn si lascia andare ad una risata soffocata, Winter assottiglia le palpebre, «Ti ringrazio, ironizza, «Sono una donna di mondo».
    Il discorso dell’americana lo prende con le pinze, analizzandolo da tutti i fronti — non sa perché sia così propensa a presentarsi al Midsummer, ora. Forse è da imputare alle evidenti capacità di manipolazione di Fawn, forse dal fatto che le serviva solo una spinta, in fondo, una spalla a cui appoggiarsi quando quella di Zip è venuta meno. Non aveva mai avuto bisogno di appoggiarsi a qualcun altro, una volta — erano loro due, e loro due soltanto. Il tono con cui Fawn spreca parole sulle dinamiche poco eque, infatti, le fa sollevare appena la schiena, drizzandola sull’attenti. «Lo so», decreta, infine, «Ma la nostra, di dinamica, è un tantino difficile da spiegare», si giustifica, quasi, li giustifica, prendendo le parti dell’unica persona che le è veramente stata accanto, a suo tempo. Perché è fatta così, Winter — con Zip ci perde
    2373d641fda2b43a3e8fc94bd527067d7475ec32
    la testa e pure il sonno, mandandolo a quel paese il momento prima, raccontandosi cazzate su come è un coglione e sto meglio senza, per poi richiamarlo senza che passi nemmeno un giorno. Il tempo più lungo che è riuscita a passare tenendo un effettivo broncio a Zip risale a quando aveva otto anni, e lui l’aveva spinta per sbaglio facendole sbucciare il ginocchio — Winter avrebbe voluto spingerlo a sua volta, ma era troppo una femminuccia, stando a sentire il suo compagno di giochi. Così, stoica, non gli aveva parlato per tre giorni.
    «Sì, hai ragione», annuisce, poi, la convinzione più finta dei galeoni fatti con l’oro dei Lepricani, «Come se Zip non ci fosse, ti piace l’idea?», bugiarda, «Ho bisogno di divertirmi», solleva appena il capo, Winter, una scintilla a tratti preoccupante che le attraversa gli occhi azzurrini.
     
    .
  8.     +1    
     
    .
    Avatar

    what would david bowie do?
    ★★★

    Group
    Member
    Posts
    190
    Reputation
    0

    Status
    Anonymes!

    13 Settembre

    tumblr_inline_pmrww8rG8u1tsgysm_1280
    Io in mezzo agli sfigati non ci studio - era stato quello il mantra che, dall'apertura del college in poi, aveva sempre portato la giovane Carter a rintanarsi nell'auletta studio del college piuttosto che in biblioteca. Chiaramente lo studio che faceva era molto poco, soppiantato in gran parte da pause sigaretta e sguardi furtivi lanciati intorno a sé per individuare i tipi da approcciare. Quel giorno non faceva granché la differenza: con le gambe appoggiate sul tavolo e una sola cuffietta nell'orecchio, tamburellava a ritmo la matita sul volume aperto di Trasfigurazione, facendo scorrere lo sguardo distratto tra le righe che leggeva velocemente.
    « Scusa ma io non capisco. » disse di colpo, spostando lo sguardo su Mia, seduta di fronte a sé dall'altra parte del tavolo. « Il tuo ragazzo fa Trasfigurazione, no? Cioè - che la studiamo a fare così..come gli antichi? Facciamoci dare qualche riassunto becero da lui. » Perché sì, ormai nella testa di Alyssa, Scorpius Malfoy era a tutti gli effetti il ragazzo di Mia. Poco importava quale definizione si dessero loro - sempre se se ne fossero data una - lei aveva già deciso. E si sa: la parola di Alyssa è legge. Chiuse il tomo con uno sbuffo, togliendo i piedi dal tavolo e la cuffietta dall'orecchio. « Bah, parliamo di roba più seria. Halloween. Che si fa? Ancora il preside non ha detto nulla, quindi deduco che non ci siano eventi ufficiali. Ergo, le scelte sono due: o ne troviamo uno figo, oppure lo organizziamo noi. Idee? »


    Edited by house of leaves - 20/10/2020, 22:09
     
    .
  9.     +1    
     
    .
    Avatar

    the devil inside;

    Group
    Creature Magiche
    Posts
    1,486
    Reputation
    +1,228

    Status
    Anonymes!
    Il primo compito di un nuovo anno è sempre più traumatico. Specie quando stai al settimo anno e non hai voglia di fare un cazzo. « Scusa ma io non capisco. Il tuo ragazzo fa Trasfigurazione, no? Cioè - che la studiamo a fare così..come gli antichi? Facciamoci dare qualche riassunto becero da lui. » Alza gli occhi dal proprio libro e osserva Alyssa con un'espressione annoiata. « Non è il mio ragazzo. Ne abbiamo già parlato. » Ruba una schiacciatina dalla maxiconfezione che si erano portate dietro, dandosi il tempo di meditare sulla proposta della rossa. « E poi comunque i riassunti andrebbero studiati. » Si guardò un po' attorno prima di sporgersi leggermente sul tavolo per farsi sentire solo da lei. « Propongo tornare alle vecchie sane abitudini. » Estrasse quindi dall'astuccio un bigliettino minuscolo che gettò sul quaderno della compagna. « A forza di farli si ripassa anche. » Si stringe quindi nelle spalle e torna al proprio posto continuando a mangiare in tranquillità. Ogni tanto getta uno sguardo a destra e a sinistra osservando gli altri studenti. Non studierò mai più nelle aule dei piccoli. Vuoi mettere a confronto uno del quinto con mister-hipster-chic? « Bah, parliamo di roba più seria. Halloween. Che si fa? Ancora il preside non ha detto nulla, quindi deduco che non ci siano eventi ufficiali. Ergo, le scelte sono due: o ne troviamo uno figo, oppure lo organizziamo noi. Idee? » Si irrigidì appena, la mora, raddrizzando le spalle. Il 31 ottobre non sarebbe stato un giorno semplice per lei; al di là dell'anniversario del Lockdown, per Mia quella data significava molto altro. « Ma non sarebbe meglio stare tranquille quest'anno? Sai.. alla luce di quello che è successo l'anno scorso.. e tre anni fa.. » Le rivolge uno sguardo eloquente sollevando un sopracciglio. « ..e praticamente ogni cazzo di volta che usciamo fuori di casa. » Tamburella le dita sulla sul tavolo e la osserva con più serietà. « Aly, quest'anno non è iniziato bene. Devi stare attenta a dove ficchi il naso capito? Tutti quelli come noi devono stare molto attenti. » Si schiarisce la voce e scuote la testa. Che palle tutto questo pathos! Alza gli occhi al cielo e sospira. « Forse fanno qualcosa al Toyland. Stanno circolando un sacco di flyer in giro.. pare che sia una cosa per grandi e piccoli. Sai quelle cazzate da mulino bianco dove ci trovi pure i nonnetti. Se proprio vuoi uscire.. per questa volta facciamoci solo una partita a bowling con gli altri, e poi torniamo in stanza. » Niente luci psichedeliche o altre cazzate.

     
    .
  10.     +2    
     
    .
    Avatar

    what would david bowie do?
    ★★★

    Group
    Member
    Posts
    190
    Reputation
    0

    Status
    Anonymes!

    tumblr_inline_pmrwvabifg1tsgysm_1280
    L'ipotesi dei bigliettini non le dispiaceva, sebbene il prof di Trasfigurazione fosse noto per avere gli occhi anche dietro la nuca. La fissava sempre, durante i compiti in classe. Beh, in realtà non lo faceva solo lui, ma tutti i prof, semplicemente perché si aspettavano che Alyssa tentasse di copiare. Non avevano torto, ovviamente. « Me li dovrò cucire sull'elastico delle mutande. » borbottò. « Voglio vedercelo a chiedermi di calarmi la gonna. Denuncia per direttissima. » L'idea sembrò farla sorridere, lì sul momento, mentre si immaginava di fare una scena madre con tanto di lacrime finte nell'ufficio del preside. Alyssa era bravissima in queste cose e il pianto a comando era uno dei suoi punti di forza.
    « Ma non sarebbe meglio stare tranquille quest'anno? Sai.. alla luce di quello che è successo l'anno scorso.. e tre anni fa..e praticamente ogni cazzo di volta che usciamo fuori di casa. » Sollevò un sopracciglio, allungando la mano verso il pacchetto di crackers per addentarne uno. « E più o meno sempre perché nel mondo magico non stiamo in pace con noi stessi senza una guerra?! » Domanda retorica, chiaramente, ma stranamente vera. Tra una cosa e l'altra, i maghi sembravano trovare sempre qualche motivo per complicarsi la vita. Tra signori oscuri, guerre civili e logge nere un po' ci abbiamo preso gusto. « Aly, quest'anno non è iniziato bene. Devi stare attenta a dove ficchi il naso capito? Tutti quelli come noi devono stare molto attenti. » Aggrottò appena la fronte, inclinando il capo di lato. Le ultime notizie che Alyssa aveva per le mani erano quelle di ciò che era successo ad Inverness lo scorso anno. Terribile. Non c'era da meravigliarsi se la giovane avesse deciso di starsene per le sue. « [..] Se proprio vuoi uscire.. per questa volta facciamoci solo una partita a bowling con gli altri, e poi torniamo in stanza. » Pausa. « Quindi fammi capire: hai preso la scelta politica di ammazzare la tua vita sociale perché..bo..ipoteticamente potrebbe succedere qualcosa di brutto? » Fece un'altra pausa. « Siamo nate con la vagina, Mia. Questo rischio è all'ordine del giorno. » Addentò un altro cracker, rivolgendole un occhiolino ironico. « Senti..io la vedo così. Quelli come noi, se sono in pericolo, lo sono a una festa, quando giocano a bowling e quando se ne stanno in dormitorio. Cioè, è proprio scritto nel contratto che non mi hanno mai fatto leggere perché altrimenti non avrei assolutamente firmato. In sintesi? Come ti giri ti inculano. » Si strinse nelle spalle. « La loggia è come la rape culture. Se stai a casa e ti copri la scollatura non hai risolto nulla lo stesso. » Il patriarcato vince sempre, porco Godric.

     
    .
  11.     +1    
     
    .
    Avatar

    the devil inside;

    Group
    Creature Magiche
    Posts
    1,486
    Reputation
    +1,228

    Status
    Anonymes!
    tumblr_inline_p4h678dpYE1urqydq_500
    « Quindi fammi capire: hai preso la scelta politica di ammazzare la tua vita sociale perché..bo..ipoteticamente potrebbe succedere qualcosa di brutto? Siamo nate con la vagina, Mia. Questo rischio è all'ordine del giorno. » Sospirò, Mia, e scosse la testa. Deve suonare una cosa così da smidollati. Eppure lo era davvero? Dopo tutto ciò che aveva visto, era davvero così irrazionale avere paura? Tutto si poteva dire sulla Walace, tranne che fosse una fifona, ma nonostante questo, immagini della notte del rave continuavano a mischiarsi ad altre esperienze passate che la costringevano a una perenne sensazione di immobilismo. « Aly.. non è così.. io.. » Farfugliò distrattamente prima di essere interrotta dall'amica. « Senti..io la vedo così. Quelli come noi, se sono in pericolo, lo sono a una festa, quando giocano a bowling e quando se ne stanno in dormitorio. Cioè, è proprio scritto nel contratto che non mi hanno mai fatto leggere perché altrimenti non avrei assolutamente firmato. In sintesi? Come ti giri ti inculano. La loggia è come la rape culture. Se stai a casa e ti copri la scollatura non hai risolto nulla lo stesso. » Forse Alyssa aveva ragione. Stava solo facendo il loro gioco in quella maniera. Eppure, dopo esser sopravvissuti per pura fortuna a un incontro ravvicinato con la morte, ogni costrutto logico viene meno. Si schiarì quindi la voce e sollevò lo sguardo verso la sin eater. « Io non so com'è andato il rave per te.. se è successo qualcosa di strano.. » S'inumidisce istintivamente le labbra e sospira. « ..ma per me è stato una merda. Potter ha trascinato me, Scorpius.. uhm Percy e Tris.. c'erano anche Rudy Black e Benji - va beh insomma inutile farti tutto l'elenco.. siamo finiti in una cazzo di trappola mortale. » Pausa. « Dall'altra parte. » Sgrana gli occhi e si stringe nelle spalle rivolgendole uno sguardo eloquente. « Sto letteralmente dando di matto, cazzo! Credo anche di essere entrata in contatto con Watson e Black.. sai con quel nostro hocus pocus » Sbatte le palpebre velocemente allargando appena le braccia con fare esasperato. « Un momento eravamo alla festa, il momento dopo eravamo nel cazzo di Lockdown all over again. Scorpius si è sentito malissimo.. era come se si fosse calato dieci pasticche diverse di fila. Però non avevamo bevuto chissà cosa, e di certo non ci siamo fatti di niente. » Compie una leggera pausa tempo in cui incrocia le braccia al petto. « Non voglio ammazzare la mia vita sociale, però io non ci voglio tornare lì dentro Aly! Halloween è porprio un periodo di merda. Che poi hai ragione - potremmo anche finire dietro una cazzo di libreria e avere a che fare con Belzebù.. però, te lo dico.. l'altra sera se non fossimo stati tutti insieme, ci scappava più di un morto. E non sono nemmeno certa che siamo usciti grazie alle nostri grandi capacità di fare cose stupide e insensate. »

     
    .
  12.     +1    
     
    .
    Avatar

    what would david bowie do?
    ★★★

    Group
    Member
    Posts
    190
    Reputation
    0

    Status
    Anonymes!

    tumblr_inline_pmrwvjBTYC1tsgysm_1280
    « Io non so com'è andato il rave per te.. se è successo qualcosa di strano.. » « Tolto Finn Davis che mi si è messo a piangere sulla spalla perché Rachel Harris lo aveva friendzonato? Direi nulla. » O quanto meno cose nell'ordine di un rave. « ..ma per me è stato una merda. Potter ha trascinato me, Scorpius.. uhm Percy e Tris.. c'erano anche Rudy Black e Benji - va beh insomma inutile farti tutto l'elenco.. siamo finiti in una cazzo di trappola mortale. Dall'altra parte. » Alyssa si gelò sul posto. Errore di sistema. 404: page non found. Non le piaceva parlare del lockdown, ne' di tutti i suoi annessi e connessi. In seguito all'esperienza, la giovane Carter era andata avanti pressoché con la logica del 'se non ne parli non esiste'. Su tutto il resto che riguardava la Loggia, invece, seppelliva paure, frustrazioni e senso di inadeguatezza sotto generose dosi di sarcasmo. « Mia non prendermi per il culo. » si limitò a dire sottovoce, fissandola intensamente negli occhi come se le stesse mutamente ordinando di rimangiarsi subito tutto quanto. « Non voglio ammazzare la mia vita sociale, però io non ci voglio tornare lì dentro Aly! Halloween è porprio un periodo di merda. Che poi hai ragione - potremmo anche finire dietro una cazzo di libreria e avere a che fare con Belzebù.. però, te lo dico.. l'altra sera se non fossimo stati tutti insieme, ci scappava più di un morto. E non sono nemmeno certa che siamo usciti grazie alle nostri grandi capacità di fare cose stupide e insensate. » Rimase in silenzio, guardandosi intorno per qualche istante con un'occhiata tra il circospetto e il truce. Sospirò, sporgendosi in avanti sui gomiti per poter parlare più piano. « Questa è roba grossa, ragazzi. Dovete esserne sicuri. Perché capisci che con tutta la roba che gira nei rave, la vostra storia è plausibile ma non necessariamente credibile. » Non che lei non credesse alle parole di Mia, ovviamente. Ma allo stesso tempo era conscia del fatto che tanto lei quanto i suoi compagni di avventura sarebbero potuti tranquillamente passare per un branco di matti in pieno trip. « Con tutti i ludopatici al CIM, poi, rischiate grosso a dirlo in giro. » In fin dei conti non erano di certo i primi a dire di aver visto cose. Forse le modalità erano diverse, ma il succo non cambiava. « Tieni il profilo basso e comportati in maniera naturale, ok? » Fece una pausa. « Ti devo chiedere due cose. Una domanda e una richiesta. » Altra pausa. « Pervinca la sa questa cosa? E poi..lo so che può sembrare un po' strano ma..potresti descrivermi un po' l'altra parte. » Nel dirlo, preparò già il blocco da disegno e la matita, pronta a schizzare qualunque dettaglio lei le fornisse.

     
    .
  13.     +1    
     
    .
    Avatar

    the devil inside;

    Group
    Creature Magiche
    Posts
    1,486
    Reputation
    +1,228

    Status
    Anonymes!
    tumblr_inline_p4h6vl5zgR1urqydq_500
    « Questa è roba grossa, ragazzi. Dovete esserne sicuri. Perché capisci che con tutta la roba che gira nei rave, la vostra storia è plausibile ma non necessariamente credibile. Con tutti i ludopatici al CIM, poi, rischiate grosso a dirlo in giro. » Scostò lo sguardo di lato, massaggiandosi energicamente la nuca, prima di scuotere la testa. Era chiaro che non riuscisse a gradire quel mettere in discussione quanto aveva appena detto nemmeno in via ipotetica. « Aly, non è una cazzata.. » Disse stringendo i pugni, incollando il gomito contro il fianco, là dove il segno della ferita che aveva per giorni e giorni curato grazie alle pozioni che Ronnie le aveva preparato sotto banco, continuava a bruciare. Era ormai una ferita fantasma; non faceva più male, ma era come se non avesse mai smesso di bruciare come il primo giorno. « Tieni il profilo basso e comportati in maniera naturale, ok? » « Non è che ho molta scelta.. gli altri hanno scelto l'omertà. » Una scelta con cui Mia sembrava d'accordo solo in parte. Si guardò intorno per qualche istante, prima di spostarsi al suo fianco, facendo finta di seguire gli appunti di lei, sollevando la camicia sotto il mantello, lasciandole intravvedere il segno fresco della ferità sul fianco. « Però non dico cazzate ok? Mi fai sentire matta così. » Pausa. « Non sono matta. » Il peggiore incubo per la mora, sembrava essere proprio il non essere creduta. Forse era questo il motivo per cui aveva taciuto per tutto quel tempo. « Ti devo chiedere due cose. Una domanda e una richiesta. Pervinca la sa questa cosa? E poi..lo so che può sembrare un po' strano ma.. potresti descrivermi un po' l'altra parte. » Si sistemò la camicia in fretta e furia, e volse lo sguardo verso la compagna cercando di mantenere il tono della voce il più basso possibile. « Non era proprio come a Hogwarts. Tutto ciò che ho visto erano questi lunghi corridoi; tende di velluto e piastrelle a terra. Come una scacchiera. » Si morse il labbro inferiore e scosse la testa. « Su ciò che è successo non sono certa.. non.. non credo di ricordarmelo bene. Per un attimo ho pensato che i miei fratelli fossero là.. e che sarebbero usciti insieme a noi. » Così come sono uscita io. Ci avevo quasi sperato. « Ma non è successo. Noi siamo usciti e loro sono rimasti là. E questo è quanto. » Tirò su col naso e si strinse nelle spalle. « Ora sto cercando di incolpare chiunque ma in fondo lo so che era una trappola. Eravamo lì per restarci. » Il silenzio che segue è tombale, coperto solo dal bisbigliare generale dell'aula studio. « Non so cosa sa Pervinca o gli altri, né come si muovono ad Inverness. Immagino che qualcosa si sta muovendo. Sempre se gli altri hanno deciso di accettare questa cosa. A dirla tutta li sto un po' evitando. » Sto facendo la figura della ridicola. Tutti sembrano gestirla così bene. « Perché me lo chiedi? »

     
    .
  14.     +1    
     
    .
    Avatar

    what would david bowie do?
    ★★★

    Group
    Member
    Posts
    190
    Reputation
    0

    Status
    Anonymes!

    tumblr_inline_pmrwv9PgeL1tsgysm_1280
    Mentre Mia descriveva a grandi linee l'ambiente in cui si era ritrovata durante la sera del rave, la matita di Alyssa scorreva veloce sulla grana del foglio, dando corpo alle parole dell'amica. Quando ebbe finito, fece scivolare il taccuino verso di lei. « Così? » Voleva una conferma, qualcosa che le avrebbe permesso di portare una prova tangibile a Pervinca. E anche perché, nel caso in cui dovessi avere una qualche visione a riguardo, sarà più semplice capirne la natura. Ma della propria veggenza, ad Aly non piaceva parlare. Lei in primis non l'accettava del tutto, cercando di contrastarla in ogni maniera possibile perché, semplicemente, sfuggiva tanto al suo controllo quanto alla sua comprensione. « Su ciò che è successo non sono certa.. non.. non credo di ricordarmelo bene. Per un attimo ho pensato che i miei fratelli fossero là.. e che sarebbero usciti insieme a noi. Ma non è successo. Noi siamo usciti e loro sono rimasti là. E questo è quanto. » Sospirò, mentre ritirava il block notes e lo chiudeva, avvolgendovi intorno lo spago di cuoio che lo teneva insieme. « Credi che fossero realmente lì oppure..nella tua testa? Non che una cosa escluda l'altra, da quel che abbiamo potuto appurare negli ultimi anni. » Chiese, stringendosi nelle spalle. Tuttavia una differenza c'era, ed era importante capirla per prepararsi a qualunque cosa stesse accadendo. « Ora sto cercando di incolpare chiunque ma in fondo lo so che era una trappola. Eravamo lì per restarci. » Non rispose. Si limitò a prendere una penna ed appuntarsi sul palmo della mano una sola parola: fratelli. « Non so cosa sa Pervinca o gli altri, né come si muovono ad Inverness. Immagino che qualcosa si sta muovendo. Sempre se gli altri hanno deciso di accettare questa cosa. A dirla tutta li sto un po' evitando. Perché me lo chiedi? » Ripose la penna nell'astuccio, incrociando le braccia sul tavolo. « Beh, è l'unica altra persona con cui posso parlarne. » Per quanto Alyssa si fosse sempre opposta alla propria natura da sin eater, l'istinto di ricercare la propria parabatai, di consultarla e di coprirle le spalle era semplicemente più forte di lei. « La sua veggenza potrebbe tornarci utile a capire cosa sia accaduto. Forse..non lo so. » L'occhio cadde sul quaderno chiuso che adesso custodiva il disegno di quella realtà. Scosse il capo con veemenza. « Darò il disegno a lei. Tutto ciò che voglio sapere è il grado di pericolo in cui mi trovo. Nient'altro. Darò una mano come posso, ma non voglio essere coinvolta..non questa volta. Non è il mio mondo. Non ho scelto tutto questo. » Come se ci fosse davvero una scelta. « Non voglio morire con la bava nera alla bocca. »

     
    .
  15.     +1    
     
    .
    Avatar

    the devil inside;

    Group
    Creature Magiche
    Posts
    1,486
    Reputation
    +1,228

    Status
    Anonymes!
    tumblr_inline_p4h6u04FAh1urqydq_500
    Osserva lo schizzo con attenzione, corrugando appena la fronte nel rivivere il terrore di qualche settimana prima. Annuisce infine; è uno schizzo generico, ma in fondo anche i suoi ricordi lo sono, e in ultima istanza lo è anche il posto in cui si sono ritrovati quella sera. Un semplice corridoio dal pavimento bianco e nero con tante tende rosse alle pareti. Potrebbe essere qualunque cosa. Tutto e niente. « Credi che fossero realmente lì oppure..nella tua testa? Non che una cosa escluda l'altra, da quel che abbiamo potuto appurare negli ultimi anni. » Si stringe nelle spalle, rivolgendole uno sguardo rassegnato. « Non lo so.. però, non credo che da soli saremo stati in grado di fermare tutto ciò che ci è venuto addosso. » Immagino che in un modo o nell'altro erano davvero lì. Per quanto resistenti, non siamo invincibili. Nessuno lo è. Non da questa parte.. Annuisce infine sul ragionamento che Alyssa fa in merito a Pervinca. Durante il Lockdown la sua presenza è stata salvifica, specie per quelli più piccoli; Mia in primis si era sentita sperduta nonostante la sua duplice natura. Sapere che dalla loro ci fossero non solo altri lycan, ma per giunta una loro professoressa l'aveva fatta ben sperare. « Darò il disegno a lei. Tutto ciò che voglio sapere è il grado di pericolo in cui mi trovo. Nient'altro. Darò una mano come posso, ma non voglio essere coinvolta..non questa volta. Non è il mio mondo. Non ho scelto tutto questo. Non voglio morire con la bava nera alla bocca. » Una reazione più che comprensibile, che Mia condivideva appieno. « Lo sai che sono d'accordo.. però.. Aly nessuno di noi era lì per andare dietro a quelle cazzo di tende. » Chiude per un attimo gli occhi e sospira. « Volevamo solo divertirci. Non abbiamo avuto il minimo sospetto in merito a tutta questa cosa. E poi.. è successo. » E' semplicemente successo, e prima che potessimo capirci qualcosa eravamo già in trappola. Mia per prima aveva provato ad opporsi all'idea di entrare, ma alla fine, il richiamo ha avuto la meglio su di lei come sugli altri. Infine si schiarisce la voce. « Senti.. posso chiederti una cosa? » Tamburella le dita sul tavolo e poi si butta. « Tu come l'hai capito? Che Pervinca era la tua lei.. » Scocca la lingua contro il palato e continua. « A me sembra di essere rimasta un po' indietro. Pare che quasi tutti si sono trovati. Tutti hanno qualcuno a cui badare e con cui confrontarsi.. tranne me. » Sospira e alza gli occhi al cielo. « E' una stronzata lo so.. alla fine non è che ho bisogno di una persona nello specifico. Alla fine siamo un po' tutti portati a stare insieme. Però boh.. a volte mi fa un po' rosicare tutta questa cosa che c'è chi sta un po' più insieme degli altri. » Mi spiego?

     
    .
35 replies since 11/2/2020, 09:00   882 views
  Share  
.