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.Situato a Londra, al numero 10 di Whitehall Place, l'appartamento condiviso di Hugo Weasley e Malia Stone si trova al terzo piano di un antico palazzo londinese, a pochi passi dall'ingresso del Ministero della Magia Britannico. Accoglie l'ospite un piccolo ingresso, che si apre in un soggiorno di modeste dimensioni, un angolo del quale è adibito a zona da pranzo. L'area giorno si completa con una cucina piccola ma luminosa e sufficientemente comoda. Un corridoio conduce alla zona notte dell'appartamento, composta da due camere da letto, una di fronte all'altra: quella di Hugo (1|2|3|4) e quella di Malia. Alla fine del corridoio, un piccolo bagno condiviso dai due coinquilini.
Questa discussione rientra nel progetto quotidianità
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.10/01/2020 - Hugo e Malia
5 giorni prima dell'emanazione dei Decreti di Emergenza
Hugo si trova accovacciato sul divano, a gambe incrociate, in una delle sue classiche posizioni apparentemente scomode ma che pare gli conciglino la concentrazione; ha il capo chino sul computer portatile che tiene in grembo, mentre di fronte a lui levita un grosso volume di testo. "Teoria della Magia di Adalbert Incant. Ha già concluso la sessione invernale, a dire il vero, ma non può fare a meno di organizzare il materiale per l'ultima sessione del suo secondo anno: vorrebbe sostenere il modulo di Incantesimologia della Sicurezza entro Maggio. Alza distrattamente gli occhi quando sente la chiave nella serratura girare e sventola la mano nel vedere Malia entrare. « Già tornata? » le chiede, prima di notare l'orario nello schermo del pc. E' ormai quasi ora di cena. Non se n'è neppure accorto, di come è volato il tempo. « ...come non detto, non mi ero accorto dell'ora. Tutto bene a lavoro? Zio Charlie vi ha fatto vergognare anche oggi?! ». -
.« Come già? » La Stone aggrotta le sopracciglia mentre sistema il cappotto sull'attaccapanni nell'entrata dell'appartamento. Una volta in soggiorno, mentre l'amico fa caso all'orario e si corregge da solo, Malia si sfila le scarpe da tennis con una mossa veloce, prima di tuffarsi a peso morto tra i cuscini del divano. Per un attimo gli occhi nocciola si soffermano sul volume che il ragazzo è intento a consultare: le basta leggere Teoria della Magia perché appaia già una smorfia di disgusto sul suo volto. « Nah, oggi è stato piuttosto carino. Ci sono quei due giorni al mese in cui è effettivamente umano durante gli allenamenti... Tu? Ma un giorno che ti riposi dallo studio non c'è mai? » Sospira, lanciando uno sguardo al soffitto. « Tra parentesi ti va una pizza per cena? Se hai già scongelato qualcosa mi offendo a morte. ».
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.« Ma no, non stavo studiando! Organizzavo il materiale. » le risponde con un moto di orgoglio Hugo, mostrandole la cartella creata sul cloud. Dentro quella principale - denominata "Inc.Sic." - ne erano state create diverse altre: "Dispense", "Slide" e un'ultima, dal criptico nome "Progetto" che era rimasta vuota. « Se lo faccio ora, dopo dovrò solo studiare! E così so esattamente che materiale ho a disposizione, come usarlo, quando, perché. Easy! » Senza farselo ripetere due volte, Hugo chiude l'abominio di secchionaggine appena creato e apre al volo il browser, ripescando dalla lista dei preferiti Deliveroo. Soprattutto nei primi tempi, quando avevano più scatoloni da disfare che sentimenti, la consegna a domicilio aveva salvato loro la vita. A Londra di pizzerie è pieno.. di pizzerie italiane idem, ma di Mimmo ce n'era uno solo. « Figurati se ho scongelato niente, credevo fossero ancora le cinque e che avesse appena fatto buio! » Non le chiede niente, si limita a farsi più vicino col portatile in grembo, per darle modo di vedere insieme il menu online. « Stavolta mi sa che mi sento coraggioso e provo questa col Gorgonzoulah, non l'ho mai assaggiato. Tu in che mood sei? Spericolata? » Le sorride, ma è chiaro il fatto che abbia la testa fra le nuvole.. più del solito, almeno..
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.Malia resta a fissare per qualche secondo il materiale organizzato da Hugo con aria scettica. Più vede il coinquilino andare avanti con la propria carriera universitaria e più si convince di aver fatto la scelta giusta, mettendo da parte la propria. « Vederti alle prese con queste cose mi ricorda ogni giorno che ho fatto bene a scegliere lo sport » ridacchia alla sua stessa battuta, mentre incrocia le braccia al petto e si rilassa meglio con la schiena sul divano. Si avvicina di più all'amico, per guardare il menù dal suo portatile, sebbene sappia già cosa prendere. « Sono in mood da... » esita un attimo, il tempo per mettere su un'espressione colpevole. « ...wurstel e patatine. Se non mi giudichi per questa bambinata mi farai stare meglio, grazie. » Batte qualsiasi eventuale polemica di Hugo sul nascere, e si allunga per selezionare la sua ordinazione dal portatile di lui. Una volta completato l'ordine, scatta all'impiedi e si dedica ad apparecchiare la tavola. « Allora, un po' di Netflix ti va? Tipo un film strappalacrime o una roba con Adam Sandler? Che dici? ».
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.« Wurstel e patatine.. » picchietta veloce col touchpad, segnando gli ingredienti per una pizza su misura. « Ma no, figurati, giudicare io? Tranquilla.. magari prendiamo anche un Happy Meal? » e sghignazza divertito, ma senza alcuna malevolenza. E poi chi dice che un bell'Happy Meal non possa rappresentare un efficace antipasto? Cielo, stava morendo di fame. « Et voilà! Ordine inviato, il cibo degli Dei sarà qui tra.. un quarto d'ora circa. » Un quarto d'ora che avrebbe potuto utilizzare per sfogarsi? Segue sovrappensiero i movimenti di Malia che prepara la solita tavola per due. C'è qualcosa che Hugo si sta tenendo sulla punta della lingua e che sente di doverle dire, in nome della loro amicizia e del bene che le vuole. Sente il dovere morale di avvertirla in anticipo, prima che possa incappare in sorprese.. sgradite? Così le reputa il giovane auror in erba. E' Malia che lo riporta sul pianeta Terra. « Ah? ...oh sì, certo! Io voto per Sandler! Anche perché.. » e sbuffa. Hugo è tipo da saper mantenere i segreti, ma non altrettanto bravo nelle confidenze. Ha sempre avuto amici fantastici, Malia in primis, ma dopo tutti quegli anni ancora si sente a disagio a dover sputare il rospo con loro. «..c'è una cosa che ti devo dire ma.. forse è meglio se aspettiamo la pizza e siamo comodi. E prima che tu possa estorcermi l'informazione.. vadoafarmiunadocciaadopociao! » e si catapulta letteralmente nel corridoio, chiudendosi nel bagno.
Quasi venti minuti dopo, la pizza è in tavola, la tv è accesa, il catalogo di Netflix è pronto per essere sfogliato e Malia è pronta a tirargli fuori la verità con le pinze. Hugo è tornato in cucina fresco di doccia e con un pigiama serioso. « Oh, arrivata! Sto morendo dalla fame! » Tergiversa finché può, ma il momento è arrivato. « Senti, come ti dicevo c'è una cosa che devi sapere e mi sembrava giusto che lo sapessi il prima possibile, così.. ti regoli come vuoi. Riguarda.. Fred. » Un nome che non pronunciavano da tanto. I tempi in cui erano tutti uniti, insieme ad Albus, pareva lontano anni luce. « Questo pomeriggio ho sentito papà, che ha sentito zio George che ha sentito zio Charlie. Long story short: pare che Fred sia tornato. E.. non solo è tornato.. pare che abbia chiesto a zio Charlie uno dei posti vacanti nei Falcons perché, non lo so, forse tutti questi mesi non era scappato ma si stava allenando per la Coppa del Mondo. Scemi noi ad aver pensato male. » e alza le mani in segno di resa. Per Hugo, il rapporto con suo cugino non sarà mai più lo stesso. Ma Malia aveva il diritto di decidere da sola cosa fare delle proprie amicizie.. -
.Curiosa com'è, un'informazione a metà come quella che Hugo le lancia non può che far male al povero cervello della Stone: trascorre i successivi venti minuti ad arrovellarsi cercando di immaginare quale sia la cosa di cui il coinquilino le deve parlare. Ha forse dimenticato di pagare qualche bolletta? C'erano capelli nella doccia? Ha saltato per errore qualche turno di pulizie? Oppure che debba darle una qualche notizia? Magari si è fidanzato!, è la conclusione un po' più positiva a cui giunge poco più tardi, con le pizze sul tavolo e Hugo che la raggiunge in soggiorno dopo la doccia. « Allora? » lo incalza, senza accennare a toccare il telecomando per far partire Netflix. « Fred? » gli fa eco sulle prime, disorientata, mentre mastica il primo morso della sua pizza. E poi arriva il resto. « Ma che... cazzo stai dicendo. » Il suo tono è freddo, l'espressione più dura del solito. Getta il pezzo di pizza dentro al cartone, come se all'improvviso l'appetito le fosse passato. « Io non lo so, Hugo... Cioè... Tu mi spieghi che razza di problemi ha questa persona? » Inarca le sopracciglia verso l'alto, mentre allarga le braccia, come a voler evidenziare il proprio sconcerto. « Onestamente, se Charlie davvero sceglie di farlo entrare in squadra, io mollo tutto. Ho finito adesso di sorbire quella situazione ridicola con Sam, a stento ho gestito l'ingresso in squadra di Rudy, ci manca solo lui! Davvero, prendo e me ne vado. In un posto in cui non conosco nessuno. Tanto ho avuto una bella stagione. No? Tu che dici? Qualche pluffa negli anelli l'ho messa. Mi vorranno anche delle altre squadre, no? Dici che mi vorranno? » Sbuffa, rendendosi conto solo alla fine di aver evidentemente cominciato a blaterare. Si passa una mano fra i capelli scuri, stancamente, prima di recuperare la propria fetta di pizza e addentarla con furia. « Ma fammi capire... è a casa adesso? Cioè, se per caso una Domenica capito per pranzo da vostra nonna ci ritrovo in mezzo anche lui? Come se niente fosse? » Come se non avesse detto di punto in bianco sayonara a tutta la sua famiglia e ai suoi amici più cari?.
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.Hugo sembra rincuorato dal fatto di non essere l'unico a pensarla male. E come si può pensarla "bene"? Fred aveva iniziato a bersi il cervello di punto in bianco, quando aveva iniziato a prendere le distanze dai suoi amici storici per frequentare persone che non sembravano aver nulla a che fare con lui. « Non lo so, guarda. Forse quando ricostruivamo Hogwarts gli è finita segatura e calce nel cervello. Che poi non ricordo neppure se ci fosse, chi lo vedeva più?! » Scuote la testa, mentre inizia a tagliarsi la pizza a fette. « Non ti voglio allarmare ma papà mi ha detto che.. zio ha intenzione di dargli il posto. Io non capisco. E' vero che il quidditch non è il mio forte ma un tempo i Falcons non erano una squadra seria? Voglio dire, James ha lavorato sodo per arrivare dov'è arrivato, tu giochi praticamente ogni santo giorno! E poi arrivano Rudy e Fred che, non lo so, forse si sono ritrovati al Camp Rock Quidditch Edition nascosto alle pendici dell'Himalaya e ora sono magicamente pronti per fare i professionisti! Praticamente siete diventati una squadretta dell'oratorio. Nel dubbio, io fossi in te punterei sulle Harpies. » Che, per restare in tema, erano state prima capitanate e poi allenate dalla madre di Fred. Insomma, non aveva sfruttato quella raccomandazione solo perché erano una squadra femminile. Stupido raccomandato. « Esatto! Papà me l'ha detto principalmente perché domenica sarà il compleanno di nonna e siamo tutti alla Tana.. compreso lui. E nonna ha imposto deliberatamente a tutti di far finta di niente e non parlare della cosa per non turbare il povero Freddino. » Si versa un po' di coca cola nel bicchiere e svuota la lattina in quello di Malia. « Quindi ecco, te lo volevo dire subito perché non vorrei che uno di questi giorni magari te lo ritrovi al campo con la faccia di culo. Almeno sei pronta. ».
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.Quella pizza, sfortunatamente, non ha il sapore piacevole che Malia si prefigurava. « Oddio, Fred è comunque sempre stato bravo a Quidditch, per carità... » Però... Non vuole dirlo, perché le sembra un po' irrispettoso da pronunciare ad alta voce, ma è incapace di trattenersi. « Però io mi sono fatta il culo, accidenti. » E resto comunque la raccomandata di turno, perché amica di quello e fidanzata di quell'altro. « Vabbè, comunque sia... » Sospira a fondo, prima di prendere una patatina dalla propria pizza e infilarla in bocca. Per quanto potrebbe quasi sembrare la prospettiva più saggia, al momento non vuole proprio pensare all'idea di cambiare squadra. Solleva il capo, cogliendo lo sguardo dell'amico. « Grazie per avermelo detto, davvero. » Gli sorride, grata, prima di mandare giù qualche sorso di coca-cola. « E tu? » domanda subito dopo, inarcando le sopracciglia con fare apprensivo. Malia sa bene quanto questa situazione debba essere difficile per il Corvonero, che con Fred aveva da sempre un rapporto speciale. « Come... Mhm, come ti senti all'idea di rivederlo? Con Albus ne avete parlato? ».
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.25 aprile 2020
Tris aveva scritto a Malia semplicemente perché aveva bisogno di una pausa. Non erano molti i momenti in cui ormai potevano vedersi, complici i rispettivi impegni di entrambe e una vita sempre più complessa da gestire; tuttavia, con il nuovo marasma scatenatosi nel mondo magico, sfuggire per una sera le sembrava quanto mai doveroso. Avevano approfittato di un turno notturno di Hugo al QGA, così da poter passare una serata in piena tranquillità. Forse vedere un film, oppure semplicemente affondare sul divano con tante schifezze, intente a sparlare di chiunque e qualunque cosa come ai vecchi tempi. Tris si era presa l'incarico di portare l'alcol. A Malia aveva lasciato l'onore di pensare al cibo. Complice il fatto che, entrambe conoscevano sin troppe bene i gusti dell'altra, spartirsi i compiti in quella maniera era stato a dir poco una decisione presa a cuor leggero. Con una six pack nello zaino, una bottiglia di vino e una di limoncello, Tris bussa quindi alla porta dell'appartamento a Londra, attendendo che l'amica la inviti a entrare. Dondola quindi la busta in cui porta il vino e il limoncello - due tradizioni ormai consolidate, e si fa spazio nell'ambiente, abbandonando lo zaino all'entrata. « Mamma mia, non hai idea che casino arrivare fino a qui! » Asserisce mentre si appresta a raggiungere la cucina per mettere il limoncello in freezer. « Questi giorni, con la campagna elettorale la Metropolvere è intasatissima. Non ne parliamo delle Passaporte. Stanno tutti andando ai cazzo di comizi di non so chi! » Continua, mentre si prende un bicchiere d'acqua dal rubinetto, saltando su uno dei banconi, in attesa di scoprire cosa intende offrire lo chef Stone - che quasi sicuramente ha ordinato qualcosa - per la serata. « Mi sa che stasera a Diagon Alley ci sta la Lega Irlandese. Un casino. » Pausa. « Allora che si mangia? ». -
.Per quanto difficile a credersi, visto il suo povero interesse generale e la sua assoluta predilezione per il cibo spazzatura, Malia è capace di destreggiarsi ai fornelli in maniera abbastanza discreta. Quella di cucinare un pasto quanto meno edibile faceva infatti parte delle piccole faccende casalinghe che ha imparato a portare avanti già da bambina, un po' per aiutare il padre e un po' per sopperire alla sua generale incapacità in questo campo. I capelli annidati in una crocchia disordinata a liberarle il volto, le maniche della grossa felpa arrotolate fino ai gomiti, fischietta beata le note di uno degli ultimi cori da stadio che ha sentito in campo di recente, mentre è intenta a impastare il tritato di carne nell'enorme ciotola sul bancone della cucina. Per questa serata in compagnia di Tris ha deciso di cucinare qualcosa lei, senza però mettere da parte l'amore del cibo spazzatura che lei e l'amica condividono. Ispirata da una ricetta letta su qualche rivista tempo prima, ha scelto di preparare degli hamburger da zero, alla babbana. « TRIS È APERTO ENTRAAA » urla, quando sente bussare alla porta, mentre è intenta a dare una forma circolare ai due sgorbi di carne sul bancone. « Buonasera! » sorride gioviale all'amica quando la raggiunge nella piccola cucina, e nota con piacere la bottiglia che ha per le mani. « Lascia stare, guarda. A me sembra di fare secoli di fila tutte le mattine per prendere la Metropolvere per Falmouth. Sto pensando di comprarmi un mezzo mio per viaggiare, così sono autonoma. O magari faccio incantare il maggiolino del viaggio di quest'estate... Il papà di Hugo aveva trasformato una macchina babbana e volava come un bolide. Dici che funzionerebbe? Solo che non so quanto sia legale, se ci vuole la patente o... Boh » Le sue riflessioni ad alta voce muoiono, insieme alla sua attenzione, quando lancia un'occhiata alla padella ricolma di olio bollente in cui stanno friggendo le ultime patatine. Le recupera tutte con l'aiuto di un mestolo, per poi spegnere il fuoco e concentrarsi sui due hamburger che continuano a sembrare due sgorbi. « Hamburger fatti in casa! Ti ispira? » risponde alla domanda dell'amica, mentre recupera da un ripiano alto una padella, che mette sul fuoco. « Volevo provare a fare anche la maionese ma era un po' un casino e non c'avevo tanto tempo. Quindi ti accontenterai di questa roba da comuni mortali » scherza, indicando le due confezioni di ketchup e maionese acquistate al supermercato, mentre sistema sul fuoco i due medaglioni di carne e inizia a tagliare il pane. « Comunque sarò scema io, ma di queste elezioni non ci ho capito un'acca. Cioè, sembrava tutto apposto e all'improvviso è successo il panico come dal nulla. Ma è una cosa normale? » Si stringe nelle spalle, per poi recuperare l'enorme piatto ricolmo di patatine e passarlo sotto al naso dell'amica, con un sorriso soddisfatto. « Patatina? ».
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.L'idea di usare il Maggiolino che lei e Malia hanno rimediato in una discarica l'anno precedente le sembra quanto mai adatta, oltre ad avere un valore effettivo. Per questa ragione, salta sul piano della cucina accanto alla ragazza, lasciandole lo spazio necessario per appoggiare ciò che le serve per cucinare, annuendo tra se e se. « Secondo me dovresti farlo. Cioè non so come funziona, però sarebbe bello saperlo di nuovo on the road. E quale modo migliore se non chiedendo direttamente alla fonte che hai in casa? » Solleva un sopracciglio e le sorride bonariamente prima di saltare giù dal bancone iniziando a vagare nel piccolo salottino che Hugo e Malia condividono. La notizia degli hamburger sembra metterla di buon umore, non a caso si inumidisce le labbra riuscendo già a pregustare la delizia delle patatine fritte. « Oh no, Mals! Hai fatto benissimo. Le salse devono essere sempre industriali, unte, e altamente caloriche. » E le salse fatte in casa non rispecchiano mai davvero queste caratteristiche. « Facciamo le cose per bene. » Scoppia a ridere, e si porta la bottiglia di birra alle labbra, tornando a osservarla appoggiata allo stipite della cucina. « Comunque sarò scema io, ma di queste elezioni non ci ho capito un'acca. Cioè, sembrava tutto apposto e all'improvviso è successo il panico come dal nulla. Ma è una cosa normale? » Poteva empatizzare con Malia. Tris per prima non aveva la più pallida idea di cosa fosse accaduto o perché. I decreti sembravano andare in una determinata direzione, il governo sembrava addirittura essere piuttosto confidente nel fare a braccio di ferro con Inverness, e poi puff. « Non ci ho capito nulla nemmeno io. Ho sentito la conferenza stampa - quella del 15 e i decreti sono stati annullati. La Wiznet torna a quanto pare.. e poi tutti a casa. » Si stringe nelle spalle mostrandole un espressione sinceramente allibita. « Non posso dire di provare un grande dispiacere per RJ Moore. A dirla tutta.. al di là del mio non aver capito niente, sto un po' gongolando. » Il sorriso della giovane Morgenstern si fa un po' più malevolo prima di alzare gli occhi al cielo e iniziare a destreggiarsi per apparecchiare il piccolo tavolo per due. Estrae dalla credenza due piatti che lascia sul piano accanto a Malia, occupandosi di tutto il resto. « Forse è la volta buona che torno a studiare. Oppure no.. » Chi lo sa più a questo punto. « Com'è questa nuova sistemazione con Hugo? Secondo me hai scelto bene. Certo forse avremmo fatto meglio a vivere insieme ora che entrambe siamo sulla piazza, però.. non ci sincronizziamo mai io e te! ».
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.« Penso anch'io. E poi pensa che porca figura mi farebbe fare arrivare agli allenamenti planando con quel maggiolino sul parcheggio dello stadio. Dovremmo tirarlo fuori di più. » sorride, mentre è intenta a tagliare un pomodoro a fettine sottili. Ogni tanto getta un occhio attento sulla padella, e al momento giusto rigira gli hamburger con l'aiuto di una paletta da cucina. « Mhm, ho sentito anch'io un po' della conferenza ma... » Si distrae per un istante dalla conversazione, intenta a sistemare le quattro parti dei panini sulla griglia, per riscaldarli un po'. Subito dopo posiziona due fette di formaggio sulla carne, in modo da farle sciogliere. Poi si volta, appoggiando il bacino al bancone della cucina e osservando dalla porta l'amica apparecchiare la tavola. « Non saprei. È stato comunque abbastanza strano. Se non altro abbiamo di nuovo la WizNet. Non voglio sembrare avara, ma Spike mi ha guadagnato un contratto con la PowerWiz e qualche post su Wiztagram mi pagherebbe le vacanze di quest'estate. Ci pensi? » Ridacchia, al solo pensiero di come in così poco tempo le sue finanze personali siano state rivoluzionate. L'anno precedente, in America, ha praticamente costretto Tris ad alloggiare in motel poco raccomandabili per economizzare, mentre adesso una parte di lei inizia quasi a sognare una vacanza più elaborata. Una volta pronti gli hamburger, spegne il fuoco e assembla rapidamente i panini, per poi raggiungere l'amica in soggiorno con i due piatti in mano. Ne posiziona uno al posto di Tris e uno al proprio, per poi accomodarsi. « Com'è questa nuova sistemazione con Hugo? Secondo me hai scelto bene. Certo forse avremmo fatto meglio a vivere insieme ora che entrambe siamo sulla piazza, però.. non ci sincronizziamo mai io e te! » Inarca un sopracciglio, mentre si allunga a prendere una patatina dal piatto sistemato al centro del tavolo, e guarda l'amica con un'espressione inquisitoria. « Con Hugo mi trovo più che bene, penso che puoi immaginarlo. È il coinquilino perfetto. Ma... quanto siamo sicure di questa affermazione? Che sei ufficialmente sulla piazza? » Assottiglia lo sguardo, curiosa. « No, per capire: perché ho sempre pensato che dovrei farti conoscere qualcuno della squadra, ti troveresti bene - quelli che non fanno parte della famiglia Potter-Weasley, è chiaro » ridacchia, prima di dare il primo morso al proprio hamburger..
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31 Agosto, ore 20.07 « ...E niente, è finita che hanno dovuto lanciare un Periculum per chiamare l'infermiera, che li ha trovati tutti nudi e ridotti in quel modo negli spogliatoi. » Un fascio di risate cristalline riempie il piccolo soggiorno, a chiusura di quella storiella comica. Quella su Lavanda Goldstein e Aaron Riley negli spogliatoi di Tassorosso è un must da raccontare in queste occasioni. Malia sorride, spostando lo sguardo da Daphne a Tris, prima di addentare il proprio hamburger. Tute comode, schifezze, alcol e gossip vario, misto a leggende metropolitane di dubbia veridicità: il pre-serata perfetto per ogni ragazza di vent'anni che si rispetti. Malia l'avrebbe immaginato con qualche viso in più, ma va bene anche così. « Mamma mia, comunque che ideona questa degli orsetti gommosi, Fawn. Sono la vita. » Seduta a gambe incrociate sul tappeto del soggiorno, coglie lo sguardo della mora mentre addenta una delle caramelle impregnate di alcol. « Mhm, ma invece ho fentito dire » mugugna poco più tardi, coprendosi la bocca, prima di ingoiare per bene il boccone di hamburger che stava masticando. « che è tornata la MacBride. Ma è vero? » rivolge uno sguardo curioso in direzione di Tris, sul divano, per poi spostarlo su Daphne e June.. -
.Cosa c’era di meglio di una serata tra ragazze? In quel momento a Daffy non venivano in mente tante opzioni. Se ne stava lì, il suo kebab ben saldo tra le mani, dicendosi che si, aveva fatto bene a chiedere la salsa piccante. Si unì alle risate delle altre cercando di non strozzare e mandando giù velocemente il boccone. Si era legata i capelli in quello che se avesse provato a definire “chignon” probabilmente June l’avrebbe defenestrata da casa di Malia. Una normale serata tra ragazze in una normale serata di fine agosto. Era ciò di cui aveva bisogno, della normalità, di godersi la sua età e di avere la sensazione di non dover crescere mai. « Mhm, ma invece ho fentito dire che è tornata la MacBride. Ma è vero? » Daffy si strinse nelle spalle prendendo un fazzoletto e passandoselo sulle labbra sporche di salsa. «Ma chi, quella di Corvonero? Ma perché, se ne era andata?» Daffy e lo spirito di osservazione. Prese un altro morso indicando il panino che aveva in mano. «Vi avverto, ragazze.. C’è un chilo di cipolla in questo coso.. Penso che mi staranno tutti ad un chilometro di distanza stasera. Avete un super-dentifricio da prestarmi?» Addentò un altro pezzo. «Altrimenti potete usare la mia area di movimento per scappare da pretendenti troppo insistenti. Funzionerà. Soddisfatte o rimborsate.».
