Take Me Out Night, San Valentino 2020

Ci rimane male mentre vede spegnersi molti di coloro che ha di fronte? Forse. Più che altro perché ha paura che si spengano tutti, uno dopo l'altro, con un effetto domino che creerebbe un particolare precedente e che la farebbe vergognare come un cane. E probabilmente scappare via, cercando di non farsi vedere vulnerabile da tutti quanti. Così schiva e menefreghista di superficie, così come è delicata e fragile nel profondo. Non può però che sorridere, a labbra strette, nel beccare l'occhiata allusiva di Derek. Silenziosamente, lo ringrazia, così come fa ogni giorno quando lui non fa mai menzioni imbarazzanti ai loro trascorsi nebulosi e altrettanto disagiati. Lancia anche un sorriso a Saw, quando decide di spegnersi. Sa perfettamente che, anche con lei in lizza, la scelta sarebbe stata anche più ardua, avendo paura di ferire più di una persona. Il viso però le si illumina quando Nana persiste a rimanere accesa. Un sorriso ampio che sembra essere rivolto a tutti, ma che, la mora lo sa bene, è solo per lei. Charlie riprende la parola e, per un attimo, l'entusiasmo appena acquisito vacilla sul suo volto. Domande. E' abituata a rispondere a quelle degli intervistatori, è vero, ma solitamente arriva preparata, a volte sa anche già quali sono le domande, approvate più e più volte da sua madre in persona. Ma ora, ora potrebbero chiederle di tutto e lei ha paura che possano andare a ficcanasare dove non dovrebbero. E a quel punto che faccio? Il primo a parlare è Émile Carrow, che conosce giusto di vista e per i racconti che Nana ha fatto di lui. Per questo inarca il sopracciglio, piuttosto curiosa nel vederlo ancora acceso. « Black Market mi piace molto, è una passione che ho ereditato da mio padre. » Non dice altro sul padre, ma comunque pensa a come continuare. « E mi piace molto anche il poker magico. Specie con i suoi imprevisti che implicano i vestiti. » Esce qualcosa di più della sua personalità frizzantina mentre vuole testare il giovane Tassorosso e il suo senso del pudore. Sorride, serafica, per poi concentrarsi su Nana. La fissa con una tale intensità che, quando arriva la sua domanda, il suo stomaco risponde immediatamente con una salto carpiato e avvitato all'indietro. Sanno entrambe qual è la risposta, eppure Nana decide di volersela sentire lì, davanti a tutti. « Incondizionatamente. » Salti tu, salto io. Sorride, per poi passare ad Agnès. Si domanda perché sia ancora accesa e quando prende parola, per un attimo, spera che si fosse spenta molto prima. Cazzo, ma che domande fai? Ci pensa un po' su, con una smorfia irritata che va a dipingersi sulle sue labbra. « Mi piacerebbe che fosse una persona che se ne frega del giudizio altrui, che cammina a testa alta, al mio fianco, sbattendo in faccia agli altri quanto ci importa dei pregiudizi, delle voci di corridoio, di tutto. » Si ritrova, senza accorgersene, a far scivolare il proprio sguardo verso Nana, sorridendole. « Dovrebbe essere una persona con cui non sento il bisogno di trovare distrazioni, tipo tirare fuori il cellulare - anche se di certo non sarà un problema ora - quando sto con lei. Perché passare il tempo con lei, fisicamente e mentalmente, è tutto ciò di cui avrei bisogno. » Si stringe nelle spalle, accorgendosi ancora una volta di sapere perfettamente di chi sta parlando, tra le righe. Per questo scuote il caschetto scuro, per poi ascoltare la domanda di Mortimer. Sghignazza, perché quella è fin troppo facile. « Solidarietà femminile. Sono qui con tutte le mie amiche. » Alza le sopracciglia, contenta che l'interrogatorio sia finito e si appresta ad ascoltare Charlie. Il momento della scelta. Una scelta che non è effettivamente una scelta, perché tra quei quattro, nulla togliere agli altri tre, Max vede spiccare soltanto una persona. Ha sempre avuto solo occhi per lei. E gli altri sanno quanto siamo amiche, non ci troverebbero nulla di strano, no? « Scelgo Domiziana. »