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Il volto ormai smunto e pallido della Ministra Flamel era stato atteso per diversi giorni dalle puntigliose piume autoscriventi dei giornalisti. Si era fatta attendere fino all'ultimo, e fino all'ultimo avrebbe fatto la sua porca figura. Perché una Flamel deciderà sempre quando inizia e quando finisce uno show. La sua non era stata un'esperienza di governo estremamente lunga, ma, sarebbe rimasta comunque memorabile. Commissario speciale per la risoluzione dei contenziosi riguardanti e infine Ministra della Magia, in una fase di transizione che era certa non avrebbe portato nulla di buono. Che la sua esperienza finisse per mano di un giovane rampollo della sua stessa élite non se lo sarebbe mai aspettato, che fosse solo questione di tempo invece, lo sapeva. Quando quindi, si posizionò di fronte ai microfoni nell'atrio del Ministero della Magia, per una conferenza stampa largamente anticipata, ma di cui nessuno conosceva appieno il contenuto, sorrise ai giornalisti con la solita eleganza. Vestita di nero dalla testa ai piedi, si lasciò fotografare per il servizio di rito, mentre tutti i suoi collaboratori più prossimi, seduti alle sue spalle, attendevano a loro volta il proprio turno per le foto che sarebbero comparse nei giorni a venire su tutte le principali testate giornalistiche. Non tutti erano al corrente di quanto sarebbe avvenuto, né sarebbero mai stati pronti alla tempesta che li avrebbe investiti. Eppure, quello era un intervento non solo necessario, ma anche estremamente giusto e coerente con la sua linea politica. Quando dunque iniziò a parlare, recitando a memoria un discorso che aveva imparato per filo e per segno, si rivolse direttamente al paese; non certo ai giornalisti, alle cui domande non avrebbe risposto, né ai suoi fedeli colleghi e capi delle istituzioni più importanti del mondo magico inglese. « Care cittadine e cari cittadini. Vorrei cominciare ringraziando tutti voi per avermi concesso la vostra attenzione questo pomeriggio. So che in questo momento il nostro paese non si trova nella migliore delle posizioni, e so che, molti di voi attendono una risposto chiara e univoca da parte di questo governo. Le ultime settimane sono state molto difficili,, ma vorrei comunque ringraziare tutti per la vostra collaborazione e per la fiducia che avete concesso alla nostra manovra. Privarsi delle proprie libertà dopo una finestra di tempo così breve dalla Guerra Civile, è stato certamente uno sforzo non indifferente, ma dal nostro punto di vista necessario per assicurare l'incolumità di ognuno di voi. E' infatti alla vostra sicurezza che io e i miei stimati colleghi abbiamo pensato siglando il decreto N°125/2020. Decreto che a partire da oggi alle ore 20 non sarà più in vigore. » Una pausa scandisce quella dichiarazione. « Le indagini eseguite dal corpo auror e dalle nostre squadre speciali, non sono state in grado di dimostrare alcun nesso tra gli eventi accaduti nel mondo magico nell'ultimo anno - eventi che, oltretutto, secondo una dichiarazione rilasciata dal nostro testimone chiave delle indagini, sono stati ingigantiti. Non avendo quindi elementi sufficienti per legiferare in merito a quanto accaduto, gli auror continueranno a presenziare il territorio per motivi di sicurezza, ma sollevando la popolazione da ogni restrizione delle proprie libertà. » Sospira a quel punto Eurus Flamel, mostrando ai giornalisti sconcertati un'espressione bonaria e rassegnata. « Questa amministrazione ha sbagliato. Ci siamo affidati alle persone sbagliate, e abbiamo preso decisioni affrettate; decisioni di cui mi ritengo direttamente responsabile e per le quali non posso fare altro se non chiedere scusa e rimettermi al giudizio della nostra alta Corte di Giustizia. Non intendo infatti, né divulgare il nome del nostro informatore, la cui giovane età deve aver influito sul suo giudizio, né far ricadere più responsabilità del necessario sui miei fidati collaboratori, il cui supporto è stato decisivo in queste ore difficili. » Compie una leggera pausa, tempo in cui si inumidisce le labbra. « Quanto alla diffida degli alti capi dell'ex Città Indipendente di Inverness, mi rimetterò ai miei successori, così come ai leader dei Paesi del Patto Scandivano circa le decisioni e gli accordi da prendere in merito. » E quella, era l'anticipazione più importante del suo discorso. « Dopo questa conferenza infatti, mi recherò personalmente presso l'Alta Corte dell'Wizengamot per presentare le mie dimissioni ufficiali. A partire da questa sera, e fino a nuove elezioni - che si terranno tra un mese preciso - questo governo e tutti i suoi collaboratori, resteranno in carica solo per permettere l'ordinaria amministrazione dell'apparato statale. Nuove misure di rilevanza istituzionale vengono quindi rimandate a quando, il nuovo governo verrà eletto. » Pausa. « Vengono in tanto rimandati tutti i tirocini curricolari e le nuove assegnazioni fino all'investitura del nuovo governo - quest'ultimi verranno convalidati come conclusi per questo anno accademico. Si annullano inoltre tutte le disposizioni circa il licenziamento forzato o l'allontanamento dalle sedi istituzionali di soggetti precedentemente allontanati dalle stesse - a questi cittadini in particolare, porgo le mie più sincere scuse. Vengono inoltre bloccate tutte le decisioni annesse e connesse al sopracitato decreto; decisioni che, non ritrovano più alcuna base legislativo nell'attuale ordinamento. Tra le conseguenze più importanti, con effetto immediato quindi, la Wiznet verrà reintegrata. A giorni, di conseguenza, tutte le reti della stessa verranno riattivate così come verranno riavviate tutte le attività fermate o alterate dalle disposizioni da noi adottate. » Si schiarisce appena la voce e poi abbassa lo sguardo. « Mi sento infine di porgere le mie personali scuse a tutti i miei elettori che, a maggio dell'anno passato hanno riposto tutte le proprie speranze nel mio operato. Grazie per l'attenzione, e che dio benedica la Gran Bretagna e tutti voi! » E dicendo ciò si allontana, seguita da tutti i suoi collaboratori, lasciando il nefasto compito di rispondere alle domande dei giornalisti, ai portavoce del Ministero.
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