Stanza n. 13

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  1. lioness
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    I am a lioness, I will not cringe for them.


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    « Quello è il tuo letto Lu, domani ti spiego bene tutto ciò che c'è da sapere. Ho troppo sonno anche per pensare » Lasciò cadere la sua figura esile sul suo spazioso letto rivestito con un lenzuolo rossissimo, Alice, esalando un sospiro che stava a significare una cosa soltanto: finalmente. Dopo il sonno praticamente nullo che avevano dormito la Watson e la Weasley a casa Lancaster, e quelle due orette scarse che si era fatta sul treno da Londra, Alice si sentiva in colpa per aver cominciato l'anno col fuso orario. Ed il giorno a seguire iniziavano già le lezioni, dannazione. Si era preoccupata soltanto di farsi una lunghissima doccia - rispettando i turni che la vedevano prima - che sperò durasse molto di più; aveva sperato anche che ogni pensiero che le avvolgeva la mente, già di per sé frastornata, venisse lavato via dal gelido getto, ma così non era stato. Aveva giurato che avrebbe cercato di dimenticare ed avrebbe fatto di tutto pur di riuscirci; sperava che almeno per quanto riguardava quella sera le sarebbe bastato veramente rilassarsi un attimo per crollare definitivamente. Aveva infine sistemato il tomo di Pozioni, la prima lezione prevista dal calendario, nella sacca a righe ed il suo momento di riposo totale per lei era ufficialmente giunto: niente più rave, party, cerimonie, risse. Niente. Dormire. Quando la voce di Veronica le giunse melodiosa all'orecchio, inizialmente i suoi occhi verdi circondati da pesanti occhiaie erano serrati, la sua mente alla ricerca di pace, il corpo adagiato sul suo letto, avvolto in un completino da notte con i disegni sopra. Non aveva capito del tutto qualunque cosa avesse detto. Non aveva nemmeno la forza di andare a dare la buonanotte alle altre, che stava per abbandonarsi nelle braccia di Morfeo, stremata nel corpo e nell'anima. Stava finalmente per smettere di pensare, quando invece il pensiero dover mettere in carica il telefono prese il sopravvento e sospirò ancora nell'assecondare quell'ultima necessità. Si alzò lentamente sedendosi sul letto, e lentamente andò a rovistare nella borsa, rivolgendo un'occhiata veloce a Liv, che le era appena passata davanti. Provò a sorriderle per cortesia, ma quella non ricambiò. « Mmh..ok ragazze, odio fare queste parti ma l'aria qui dentro si taglia con un coltello e non è colpa del vapore della doccia. » Le venne l'impulso di sorridere alle parole della Rigby ma evitò, per non sembrare di cattivo gusto, anche perché a ben vedere non c'era proprio nulla da ridere. Tra il suo rifiuto, la ferita di Lucy che ancora doveva bruciarle, Olivia che aveva appesantito la situazione dall'inizio e la sparizione dell'interlocutrice, non c'era un bel niente da ridere. Attaccò il telefono al cavo e quando la carica divenne verde, mise il silenzioso. « Che è successo ieri sera tra voi due? » « Penso che Liv saprebbe spiegarlo molto meglio di me. » disse onestamente senza pensarci più di un secondo, coprendosi con la mano uno sbadiglio che andò a spalancarle il palato, il quale Alice cercò di far morire all'istante. Non avrebbe voluto sembrare maleducata o annoiata, quando invero aveva un sonno che le rubava la concentrazione e basta. Normalmente avrebbe chiesto a Veronica cosa fosse successo a lei, nel dettaglio perché fosse sparita, ma il suo corpo aveva conservato energie fino alla Cerimonia d'apertura, ora proprio ne era rimasto sprovvisto. « Giuro che normalmente siamo una stanza più allegra e simpatica. Bisogna solo capire quale dramma si sia consumato e fare un po' di female bonding per tornare all'ordinaria amministrazione. » Rise invece, quella volta, dandosi un paio di schiaffetti sulla guancia da sola per risvegliare i muscoli facciali. « Sempre che non voglia che Lucy tolga il disturbo, per dircelo. O che io tolga il disturbo. » Disse con tono provocatorio, adesso rivolgendo lo sguardo direttamente verso quello ambrato di Olivia, con due occhi lucidi, buoni, che comunque supplicavano tregua. Avrebbe voluto essere più gentile, tranquilla, comprensiva come lo era stata anche alla Cerimonia, ma aveva troppo sonno e la Picquery aveva portato avanti quella polemica fin troppo. A discapito di ciò che avrebbe preferito fare, sembrava che fosse giunto il momento del conflitto aperto.
     
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9 replies since 21/5/2020, 14:20   507 views
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