The Confrontation

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +2    
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Maghi Adulti
    Posts
    12,104
    Reputation
    +1,741

    Status
    Anonymes!
    I passi di Malia, rapidi e frettolosi sulle stradine acciottolate, producono un rumore sordo e lieve che sarebbe impercettibile, se le vie del paese non fossero quasi del tutto deserte. Al suo passaggio, ogni tanto qualcuno si volta: la signora con le buste della spesa che sorpassa camminando a ritmo sostenuto, una coppietta su una panchina, un vecchio stregone che si riposa su una sedia davanti all'uscio della propria bottega, per godere della brezza di montagna che soffia da Nord. Anche in piena estate, il fottuto freddo da qui non se ne va, pensa la mora, mentre rabbrividisce un poco e si stringe nella propria giacchetta forse troppo leggera. Ha trascorso poco tempo della sua vita a Inverness, ma si è rivelato sufficiente per capire che quello non era affatto il luogo per lei. Mentre attraversa quelle strade governate da un silenzio maestoso, ribadisce a se stesse che non saprebbe apprezzare quella quiete cittadina, che quella pace mistica finirebbe per farla impazzire, o intorpidirla in modo irreversibile. Ormai è troppo abituata al caos di Londra, ad una vita frenetica fatta di Passaporte, Metropolvere, greggi di persone che si muovono in sincrono nei sotterranei della città; alle strade gigantesche piene di turisti, alle serate piene di adrenalina nella cantina della Mano Monca, alle stazioni della metropolitana in cui si materializza tra la folla, agli autobus rossi che rischiano d'investirti più o meno in ogni istante; a tutte quelle cose che prima o poi ti fanno uscire di testa ma che per una ragazza di vent'anni pronta a divorare il mondo sono elettrizzanti.
    A queste cose pensa mentre attraversa il piccolo vialetto di casa Potter-Carrow, le mani affondate nelle tasche della felpa e la mente che ha quasi voglia di evadere da quella strana situazione, distraendola a ogni modo. Pensa alle temperature sempre troppo rigide del paese, lancia qualche occhiata al cellulare, e pare concentrarsi sul motivo della sua visita solo nel momento in cui la porta della piccola casa viene aperta, rivelando la figura di Amunet Carrow con in braccio la piccola Lily. « Ciao! » Un sorriso che tutto sommato appare sereno distende le labbra della mora, che una volta dentro saluta l'ex Serpeverde con un'amichevole pacca sul braccio e la bimba con un buffetto sulla guancia. « È impressionante, cresce a vista d'occhio. Non la vedo da quanto? Due settimane? E mi sembra già un'altra bambina! » Sorride, mentre
    Amunet richiude la porta d'ingresso e lei si guarda intorno alla ricerca di qualcuno. « C'è anche Jay? Ho portato del gelato. » Con un braccio infilato quasi completamente nella piccola borsa a tracolla, tra le varie cianfrusaglie che si porta in giro recupera la vaschetta acquistata poco prima in una delle migliori gelaterie di Londra: un po' perché pensava che quel pensiero avrebbe potuto stemperare un po' qualsiasi tipo di tensione tra lei e Mun, e un po' perché uno dei suoi spettacoli preferiti è guardare Jay che si sporca da capo a piedi nel tentativo di mangiare il suo adorato gelato al cioccolato. Si accomoda su uno degli sgabelli al bancone della cucina, appoggiando su quest'ultimo un gomito. Viene colta da una punta di nervosismo, mentre osserva l'amica non sapendo esattamente cosa dire, da dove cominciare, in che modo ridurre il forte disagio di quella conversazione. Per quanto innumerevoli siano le volte in cui, negli anni, si è ritrovata a scontrarsi proprio con lei, questa le sembra come la prima volta. La prima volta che hanno un diverbio da amiche, che si ritrovano faccia a faccia pronte ad un confronto che non necessariamente conterrà offese varie e le occhiate sprezzanti di un tempo. Come si fa? Si stringe nelle spalle. « Vabbè, Carrow, non gingilliamo! Togliamoci questo tasto dolente dai. » Così, dritta al punto. Con un sorriso tra il divertito e il nervoso, picchietta con i palmi sul marmo del bancone della cucina, a sottolineare la sua volontà di affrontare il problema e risolverlo il prima possibile. « Questa mattina ho riascoltato i tuoi messaggi di ieri e ho pensato che forse avevi ragione, e che tutt'ora io non ho ben capito di che parlavi. Perché, cioè, correggimi se sbaglio - ma a te del mio commento su Wiztagram in sé nemmeno importava. Però ti dà fastidio il mio atteggiamento, tipo? Cioè, non lo so. Spiegami meglio. » Si stringe nelle spalle, visivamente un po' imbarazzata di intraprendere un discorso tanto con Mun, con la quale, dal momento in cui hanno stretto amicizia, hanno sempre intrattenuto un rapporto sereno e lontano da ogni problema. E come al solito i casini sono sempre io a combinarli, ci mancherebbe.
     
    .
  2.     +1    
     
    .
    Avatar

    Slytherin pride

    Group
    Ricercati
    Posts
    2,563
    Reputation
    +2,283
    Location
    the void of metamorphoses

    Status
    Anonymes!
    « Non so proprio come spiegarle che non me la sono presa. » Alza gli occhi al cielo e si stringe nelle spalle. Quando aveva iniziato quel confronto il giorno precedente con Malia, non aveva calcolato il fatto che la ragazza decidesse di prenderla sul serio proprio quella volta. Solitamente i suoi commenti in merito a cosa su cui non concordavano restavano appesi, tanto da una parte quanto dall'altra, e in fondo quella dinamica non aveva nulla di male. Mun stava bene in compagnia di Malia; era diventata una presenza abbastanza costante nella sua vita sin da quando vivevano entrambe a Inverness. Trovare un punto di incontro non era stato facile, ma alla fine in un modo o nell'altro, le due avevano trovato la loro dimensione. C'erano cose che riuscivano a condividere con estrema leggerezza, trovando il tempo passato insieme estremamente piacevole; a Mun piaceva parlare con lei, le piaceva il fatto che alleggerisse la sua indole, così perfettina e intenta a preoccuparsi per qualunque cosa. In questo, Malia era il suo esatto opposto, ma in fondo, oltre a condividere un territorio comune, aveva scoperto, condividessero anche un'estrema dedizione verso i loro cari, la voglia di automigliorarsi e una spiccata ambizione che seppur corresse in due direzioni completamente differenti, godeva della stessa temerarietà. « Non ho avuto il cuore di fermarla. Sarebbe stato anche peggio se le avessi detto no, non venire, però.. non so proprio cosa dirle. » Liquida così il racconto circa la conversazione del giorno prima, mentre a colazione, si gusta insieme ad Albus una tazza di té fumante e un paio di biscotti integrali. « Giornatina per entrambi. » Ad Albus toccato un incontro con niente meno che suo fratello alla Gringott, per un progetto di cui ormai parlava da un po'. Era contenta di vederlo così allegro e volenteroso, e seppur l'istinto le imponeva di proporgli di accompagnarlo, alla fine aveva desistito, convinta che i ragazzi devono trovare un modo tutto loro per collaborare e andare d'accordo. A lei non era rimasto altro se non attendere e trincerarsi dentro, passando del tempo coi bambini, studicchiando poco e male, e lanciandosi ancora una volta nell'organizzazione di una festa di beneficenza che si sarebbe tenuta tra poche settimane. Era ancora china sui propri appunti in salotto, con una Lily intenta a tormentare le soffici orecchie di Audrey, quando il campanello suonò. La giovane Carrow prese in braccio la bambina, e insieme andarono a dare il benvenuto all'ospite, rivolgendole un grosso sorriso, mentre si faceva da parte per permetterle di entrare e accomodarsi. « Ciao! È impressionante, cresce a vista d'occhio. Non la vedo da quanto? Due settimane? E mi sembra già un'altra bambina! » Mun stampa un veloce bacio sulla guancia della bambina prima di richiudere la porta d'entrata, lasciando la bambina libera a correre dietro la sua cagnolina, facendo più rumore del solito. Era sempre sovreccitata ogni qual volta vedesse qualcuno di nuovo dopo un paio d'ore. Persino quando uno tra lei e Albus tornavano a casa, ci voleva diverso tempo, prima che si tranquillizzasse. Una vera reginetta della scena, che infatti, inizia a ridere e fare diversi versi colmi di gioia, andando appresso a Malia. « Eh già! Ancora non ci credo che l'anno prossimo andrà all'asilo. » Il tempo passava parecchio in fretta. « C'è anche Jay? Ho portato del gelato. » Mun fece di no per con la testa. « Il signor Potter l'ha portato a una festicciola con i suoi amichetti all'acquario. Ci sarei andata io, ma.. credo avesse tanta voglia di incontrare qualcuno dei suoi vecchi compari. » Si stringe nelle spalle. « Però dovrebbero tornare a breve.. crollerà come un sasso dopo tutti quegli giochi sott'acqua. Pare li facciano nuotare coi delfini » Non sembrava particolarmente dispiaciuta dello stato catastrofico in cui sarebbe tornato. A quel punto della propria vita, ogni momento in cui i due nani di casa Potter-Carrow chiudessero gli occhi, era un momento in cui poteva tirare un sospiro di sollievo. Sono tanto carini, eh. Ma anche tanto impegnativi. « Se resti abbastanza nei paraggi lo vedrai addormentarsi avvinghiato alla coppetta. » Continuò mentre accettava il gelato, mettendolo in freezer, ma non prima di aver preparato due porzioni per se stessa e la mora. « Grazie sei stata tanto carina. » Sembrava piuttosto rilassata, e anche parecchio a proprio agio. La casa, e tutto ciò che aveva con la sua quotidianità le dava gioia, seppur sapesse che non fosse una priorità né per Malia, né per la maggior parte dei suoi amici e conoscenti. Non ha mai inteso, Mun, d'altronde, imporre le sue scelte agli altri, né vedeva la sua vita come una somma di rinunce rispetto alla vita spericolata e priva di certezze che avevano gli altri. Un tempo si sentiva giudicata per via delle sue scelte - dare alla luce una bambina a poco più di diciotto anni, scegliere di crescere come suo il figlio di un'altra ragazza, desiderare così ardentemente di sposarsi ad appena vent'anni - ma quei tempi erano tramontati ormai da tempo. Stava bene nella sua dimensione, e il giudizio altrui al massimo la divertiva o la mettevano in una condizione di palese scetticismo rispetto alla persona giudicante. Si siede di fronte all'isola della cucina allungando la coppa di gelato in direzione della ragazza, attirando a sé l'altra. « Oddio è un sacco buono! Vuoi qualcos'altro? C'è un po' di tutto.. da bere.. da mangiare. » Casa mia in fondo è un rifugio per fratelli Potter, cugini Weasley e amici annessi. Agitata la bacchetta e mette su del caffè; se anche Malia scegliesse qualcos'altro, sa per certo che appena tornato, Albus cercherà il caffè come i cercatori dell'oro.
    sTossaz
    « Vabbè, Carrow, non gingilliamo! Togliamoci questo tasto dolente dai. » « Beh.. io non lo chiamerei proprio tasto.. dolente. » Non sa perché Malia è rimasta così colpita dalle sue parole proprio in quel momento della loro amicizia, ma le concede comunque di continuare, facendole un cenno eloquente con la mano, promettendosi di non interromperla. « Questa mattina ho riascoltato i tuoi messaggi di ieri e ho pensato che forse avevi ragione, e che tutt'ora io non ho ben capito di che parlavi. Perché, cioè, correggimi se sbaglio - ma a te del mio commento su Wiztagram in sé nemmeno importava. Però ti dà fastidio il mio atteggiamento, tipo? Cioè, non lo so. Spiegami meglio. » Si ritrovò a intrecciare le dita di entrambe le mani sul bancone, abbandonando il cucchiaino dentro la coppetta. Si schiarì la voce e annuì. Non sapeva esattamente come affrontare quella situazione; era innaturale e un po' strano vedere le due affrontare temi seri. Fosse stato per Mun, non ne avrebbe parlato, ma rispettiva la scelta di Malia. « Ehm.. ammetto che mi fa un po' strano. Cioè non hai mai espresso il desiderio di parlare seriamente con me di cose di questo tipo.. » Non intende dirle bugie o dissimulare. Il suo tono di voce è tranquillo e sereno; sembra piuttosto godere di una dose di imbarazzo dovuta al fatto che non capisce fino in fondo cosa l'ha spinta a prendere così tanto sul serio le sue lamentele. In fondo dice sempre che mi lamento. E non era certo l'unica; da un certo punto Mun l'ha semplicemente accettato. « Fosse per me non dovremmo parlarne affatto, perché so benissimo che tu sei fatta in un certo modo.. e a me piace il modo in cui sei fatta.. cioè lo accetto, ci sta. » Pausa. « Quindi ecco.. avrei preferito non parlarne, perché oggettivamente, qualunque cosa io ti dica, sarà solo una forzatura, e un tuo impegnarti a non fare casini, e non è questo il punto.. cioè, sembrerà che tu debba usare dei filtri per me o per Albus. » Si stringe nelle spalle, e le rivolge un leggero sorriso spensierato. « Sarà un po' come darmi il contentino perché non riesco a capire il tuo umorismo, o il tuo punto di vista.. e sinceramente.. non sembra anche a te che sarebbe davvero triste? » Per me si. « Io credo che se certe cose non te le senti, non possono essere imposte. Non posso importi di vederla come la vedo io.. o di capire che certe volte non lo so.. forse non stai guardando il quadro completo, ma ti aggrappi ancora a quell'iniziale opinione che avevi di me. » Si schiarisce la voce mentre giocherella col gelato, prima di gustarsene un po' con naturalezza. Ha promesso a se stessa di essere sincera, e lo sarà. « Credo che a livello subconscio nella tua testa c'è ancora quel tasto degli antichi dissapori, e questo condiziona un po' tutto. E sinceramente Malia.. se non sono riuscita a farti cambiare idea fino ad ora, non ce la farò mai, e non intendo nemmeno farlo.. » ..perché non devo più niente a nessuno, e mi sono anche stancata di dover di continuo conquistarmi il benestare di qualcuno per stare insieme al mio ragazzo. « Questo non significa che non possiamo passare del tempo insieme, e non significa che tu non sei più la benvenuta qua, o che qualcosa debba cambiare.. dico solo che accetto le cose come stanno. Ogni tanto mi partirà ancora il momento acido, ma non è una cosa per cui intendo farmi ulteriormente un crucio. » Raggiunge la sua mano posando la propria sul dorso di lei per attirare la sua attenzione. « Davvero.. va bene. So quanto vuoi bene ad Albus e ai bambini.. e probabilmente anche a me.. però.. » Sorride e si stringe nelle spalle. « ..c'è sempre un però. » Ed io lo accetto.





     
    .
  3.     +1    
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Maghi Adulti
    Posts
    12,104
    Reputation
    +1,741

    Status
    Anonymes!
    Malia sorride, immaginandosi un piccolo Jay stanco morto addormentarsi quasi in piedi dopo una giornata passata a nuotare con i delfini. « Ma solo io andavo alle feste di compleanno con gli animatori brufolosi e i palloncini dalle forme equivoche? » Probabilmente sì. Ride, al ricordo di certi pomeriggi della sua infanzia babbana che sembrano ormai distare un paio di vite. Per un attimo la sua mente fantastica sulle feste a cui doveva partecipare una piccola Amunet Carrow, che nel suo immaginario ha due fiocchetti rosa a legarle i capelli corvini in un’acconciatura perfettamente simmetrica, e ai piedi delle ballerine di un bianco splendente. Insomma, niente a che vedere con i compleanni dei bambini di Tottenham Hale.
    Una volta sistemata sullo sgabello, resta a guardare Amunet che sistema il gelato in due coppette, dopodiché prende la propria e ne assaggia un cucchiaino. « Oddio è un sacco buono! Vuoi qualcos'altro? C'è un po' di tutto.. da bere.. da mangiare. » Si stringe nelle spalle, per poi scuotere la testa. « No, niente grazie, va bene così... Oh, okay, se fai il caffè lo prendo dai » Sorride, correggendosi all’ultimo quando vede la mora armeggiare con la caffettiera. Ad un caffè non si dice mai di no, specie a quest’ora. E anche perché, in effetti, due come loro hanno sempre bisogno di energie per parlare. Attende che Mun abbia riempito le due tazzine di caffè e si sia accomodata a sua volta di fronte a lei per cominciare. Per quanto Malia sia sempre stata piuttosto tranquilla in situazioni del genere, chissà perché stavolta avverte una lieve tensione. Forse perché, da quando sono diventate amiche, lei e Mun non hanno mai discusso davvero: hanno battibeccato spesso, certo, ma qualunque discorso si è sempre fermato su un piano pressoché superficiale, fatto di battutine sarcastiche di Malia e occhi alzati al cielo di Mun. Un equilibrio precario che prima o poi, forse, era destinato a crollare. « Ehm.. ammetto che mi fa un po' strano. Cioè non hai mai espresso il desiderio di parlare seriamente con me di cose di questo tipo.. »
    Aggrotta le sopracciglia, stringendosi nelle spalle, gli occhi puntati sulla figura di Mun. « Beh, non si è mai posto il problema prima, no? Invece i tuoi messaggi di ieri mi hanno fatto venire voglia di parlarne » La guarda con semplicità, come a voler dire: tutto qua. Davvero si aspettava che ignorasse certe constatazioni? Come se le andasse bene fare la parte dell’amica che prende sempre tutto a ridere. Per una battuta, poi? Malia in cuor suo ha subito pensato che fosse l’ennesima esagerazione, ma la discussione nata le ha fatto mettere in dubbio un paio di cose. « Fosse per me non dovremmo parlarne affatto, perché so benissimo che tu sei fatta in un certo modo.. e a me piace il modo in cui sei fatta.. cioè lo accetto, ci sta. Quindi ecco.. avrei preferito non parlarne, perché oggettivamente, qualunque cosa io ti dica, sarà solo una forzatura, e un tuo impegnarti a non fare casini, e non è questo il punto.. cioè, sembrerà che tu debba usare dei filtri per me o per Albus. » Annuisce, con aria comprensiva. E in effetti concorda in pieno: sa bene di non essere quel tipo di amica che riempie le chat di cuoricini e parole d’affetto. L’epiteto più spesso affibbiato ai suoi amici è un bonario “deficiente”; solo di rado (e spesso quando è ubriaca) la Stone mostra degli exploit d’affetto e serietà tali da sorprendere il proprio interlocutore. Succede ad ogni morte di Papa, è vero, ma leggenda narra che qualche fortunato abbia assistito ad un tale miracolo della natura. « Io credo che se certe cose non te le senti, non possono essere imposte. Non posso importi di vederla come la vedo io.. o di capire che certe volte non lo so.. forse non stai guardando il quadro completo, ma ti aggrappi ancora a quell'iniziale opinione che avevi di me. » Aggrotta la fronte, il cucchiaino del gelato che rimane incastrato tra le labbra, serrate in una smorfia che sottolinea la confusione sul suo volto. « Aspetta, ma che intendi? » domanda, l’espressione che muta mentre lascia il cucchiaino all’interno della coppetta ancora a metà, e incrocia le braccia sul bancone, sporgendosi un poco in avanti verso di lei. Alle sue orecchie, quel discorso comincia a prendere una piega ben diversa da quella iniziale, fino a raggiungere pian piano una forma più definita e anche più inaspettata. « Credo che a livello subconscio nella tua testa c'è ancora quel tasto degli antichi dissapori, e questo condiziona un po' tutto. E sinceramente Malia.. se non sono riuscita a farti cambiare idea fino ad ora, non ce la farò mai, e non intendo nemmeno farlo.. Questo non significa che non possiamo passare del tempo insieme, e non significa che tu non sei più la benvenuta qua, o che qualcosa debba cambiare.. dico solo che accetto le cose come stanno. Ogni tanto mi partirà ancora il momento acido, ma non è una cosa per cui intendo farmi ulteriormente un crucio. Davvero.. va bene. So quanto vuoi bene ad Albus e ai bambini.. e probabilmente anche a me.. però... c'è sempre un però. » A quelle ultime parole non può fare a meno di strabuzzare un po’ di più gli occhi, trattenendo il respiro per un istante. E probabilmente anche a me. Si umetta il labbro inferiore, per poi affondarvi i denti e sospirare profondamente, mentre scosta lo sguardo da quello di Mun. Non sa come reagire. Una miscela d’imbarazzo, rabbia, tristezza e forse anche un pizzico di delusione vorticano nella sua testa, mentre punta gli occhi sul fondo della tazzina di caffè, quasi a cercarvi dentro le giuste risposte, come durante ad una lezione della Branwell. « Mi stai dicendo che pensi che io mi faccia ancora influenzare da quello che pensavo di te a Hogwarts. » Sì, proprio così. Con le palpebre assottigliate ad una fessura e il labbro inferiore ancora stretto tra i denti, punta gli occhi in quelli chiari della ragazza, prima di fare spallucce. « Ma io non ti vedo mica più come la stronzetta viziata di prima... » prova a dire, stringendosi nelle spalle - sebbene il punto del discorso di Amunet sia un altro e, forse per lentezza oppure per convenienza, Malia sembra faticare ad arrivarci. « Cioè dai, siamo amiche, facciamo pole dance e usciamo insieme e... io ti voglio bene, Mun. » Sospira, all’improvviso sopraffatta da una serie di pensieri. Se dalla sera precedente ha impiegato del tempo per rimuginare sulla questione, solo adesso comincia a mettere insieme qualcuno dei pezzi del puzzle. E le vengono in mente quasi per caso tutte le risatine di scherno un po’ gratuite, tutti gli scherzi durati forse troppo a lungo e le infinite volte in cui la battutina comica "Vabbè, è la Carrow...” fa da chiosa a certe discussioni, tra risate e prese in giro generali. E per quanto Malia si diverta a scherzare in questo modo con tutti i suoi amici, non ha bisogno di molto tempo per riconoscere quanto la Carrrow sia spesso uno dei suoi bersagli preferiti.
    Sono agli antipodi, l’hanno saputo dal primo istante, quando sembrava impossibile anche rimanere chiuse nell’abitacolo di un’automobile per un paio d’ore: e in quel paio d’anni d’amicizia le differenze sono venute a galla in più occasioni, ma senza mai creare gravi danni - o per lo meno di questo era convinta la Grifondoro.
    « Ma lo vedi che mi fai incazzare! » esordisce così, dopo svariati minuti di silenzio assoluto in cui resta assorta tra i propri pensieri, tamburellando con le dita sul bancone. Sulle sue labbra appare una smorfia imbarazzata, mentre punta gli occhi in quelli della ragazza, e si lascia andare ad un sospiro. « Perché non mi hai detto niente prima, Mun? » chiede, il rammarico evidente nella sua intonazione. « Se pensavi queste cose, se i miei comportamenti erano pesanti... Perché non hai detto nulla? » Scuote la testa, piano. « Non si tratta di mettere in piedi filtri e falsità, o di non essere autentici ma... boh, di capirsi. » Fa spallucce, con semplicità. Giocherella con il cucchiaio sul gelato ormai in gran parte sciolto, il viso improvvisamente adombrato da un velo di malinconia. Perché finisce sempre così con tutti? Perché la mia lingua lunga rovina ogni cosa? « Tu non pensi che sia bello migliorarsi per le persone a cui si vuole bene? Io sì. E ci provo... Anche se non sempre mi riesce » Solleva un angolo delle labbra in una smorfia sarcastica. « Mi dispiace se sono pesante. E mi fa male se pensi queste cose, tipo che probabilmente voglio bene anche a te. Io te ne voglio tanto, Mun. Un paio d’anni fa mi avrebbe quasi fatto impressione dirlo, ma sei una delle persone di cui mi fido di più. E vorrei che fosse lo stesso per te nei miei riguardi... Dico sul serio. Mi dispiace se sono arrivata a farti pensare che guardo alla tua vita come ad una sit com. Forse do questa impressione, perché non so regolarmi nei modi, ma per me quello che fai tu ha importanza. Tu e Al state mandando avanti una famiglia a vent’anni appena e, non sarà una cosa a cui aspiro, ma per me è una figata. E magari non lo dico abbastanza, anzi credo di non avertelo mai detto prima, ma per me sei veramente una con le palle. E vorrei tu mi avessi parlato prima di questa cosa perché, boh... È giusto che me lo faccia presente, se in qualcosa manco nei tuoi confronti. » Stringe le labbra in un sorriso accennato, seppur non del tutto soddisfatto. « Voglio dire, non voglio essere quell’amica che “Vabbè, tanto è Malia, a queste cose proprio non ci arriva quindi l’accetto così com’è”- anche perché l’affetto non è un compromesso. Vorrei che tu mi parlassi chiaramente se c’è qualche problema... Ed eventualmente, se non capisco, puoi anche sbattermi la testa contro un muro. L’una o l’altra fa lo stesso » Si lascia andare ad una risata sommessa, mentre recupera un po’ del gelato sciolto col cucchiaino e rovescia quest’ultimo, attenta a far ricadere il liquido all’interno della coppetta. « Vorrei sapere se c’è qualcosa che posso fare per essere meno... hai capito. Non so, se esiste qualcosa che faccio o che dico, nello specifico, che rende le cose difficili. »
     
    .
2 replies since 20/7/2020, 16:09   97 views
  Share  
.