Almun's Residence

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    « Non possiamo trovare un punto di incontro? Non lo so.. non ci sono squadre di serie B in cui non conosciamo assolutamente nessuno? Così.. giusto per goderci lo spettacolo senza imbarazzo alcuno. » June si mordicchiò l'interno della guancia, assorta, prima che gli occhi chiari si illuminassero di soddisfazione. « Ma certo! » Sbottò, con enfasi, battendo le mani l'una contro l'altra. « Il centro sportivo di Hogsmeade! Non ci giocano professionisti e non tutti sono infisicati à la Magic Mike » Scoccò ad entrambe un'occhiata eloquente. « ma ce ne sono un paio niente male. » Ok, forse anche più di un paio. E sì, potrei aver deviato la mia corsetta quotidiana in quella direzione senza secondi fini se non rendere più sopportabile tale tortura. « Perché il cromosoma Y sarà anche inutile nella maggior parte dei casi.. però.. Eh però signore.. che ve lo dico a fare! » June annuì, abbandonandosi ad un sospiro più rassegnato che sognante, fino ad arricciare la punta del naso. Mi hai letteralmente tolto le parole di bocca. « L'ho sempre detto che la mia vita sarebbe mooolto più semplice se mi piacessero le donne. » Scherzò, appoggiandosi al bancone e osservando Mun preparare un Mimosa a regola d'arte. Si ritrovò a ridacchiare allo scambio di battute tra la cugina e la sua coinquilina, scrollando le spalle. « La nostra porta è sempre aperta, soprattutto per chi è alla ricerca di cibo spazzatura. Non potremmo mai abbandonare un compagno in difficoltà. » Mentre parlava assunse un'espressione contrita e solenne, quasi addolorata, disegnando una croce sul cuore con la mano destra. Fratelli e sorelle, preghiamo assieme per tutte le volte che Albus Potter non ha potuto godere di una schifezza degna di essere definita tale. Ad ascoltarle in quel momento chiunque avrebbe pensato che la loro dieta era fatta per lo più di cibi già pronti e take-away ma, da quando si era trasferita in Inghilterra, June aveva imparato a cucinare diversi piatti semplici ma gustosi e, tutto sommato, abbastanza salutari - ciò, tuttavia, non significava che fosse disposta a rinunciare completamente alla serata pizza e film, a qualche patatina in compagnia di un bel bicchiere di vino o a un pezzetto (leggasi: mezza tavoletta) di cioccolata dopo una giornata particolarmente stressante. Mon Dieu, se non fosse per il Quidditch a quest'ora peserei quanto un Troll. Constatazione che non la fermò di certo dal servirsi di un generoso pezzo di brownie. Masticò e deglutì il primo boccone ad occhi chiusi, i lineamenti rilassati in un'espressione estasiata. « Per Merlino, Daffy. Ci voleva proprio! » Confessò, rilassando le spalle ed afferrando il bicchiere che Mun le porgeva. Era ancora troppo presto per percepire realmente gli effetti della cannabis, eppure June si sentiva già molto meglio. Non è l'attesa della fattanza essa stessa la fattanza? « [...] Che cosa ci hai messo? Voglio assolutamente provare la ricetta! I bambini ne andrebbero matti. » Lanciò un'occhiata d'intesa a Daffy, seguendo i movimenti di Mun quando la ragazza prese in mano la teglia, dopo aver consumato il secondo pezzetto di brownie. « Forse dovrebbe andarci piano! » Sussurrò all'orecchio di Daffy, ben attenta a non farsi sentire, mentre seguivano la padrona di casa. Avevano concordato di non farcire troppo i brownies ma June era piuttosto sicura che Mun era una novizia e, come tale, avrebbero dovuto assicurarsi che non ne mangiasse troppi troppo in fretta per evitare spiacevoli effetti collaterali. Giunte al piano di sotto, Juniper si ritrovò a sollevarsi più volte sulle punte dei piedi nel tentativo di scorgere i cuccioli, più curiosa ed emozionata che mai. Quando li sentì guaire, gli occhi chiari si fissarono nell'angolo della stanza, delicatamente illuminato dalle fiamme del caminetto. « Mon Dieu, ils sont si petits! » Esclamò, senza rendersi conto di aver parlato in francese, stringendo la mano di Daffy. Posò il bicchiere sul tavolino e si sedette a gambe incrociate sul tappeto, muovendosi lentamente per non spaventare i cuccioli, le iridi chiare che si spostavano da uno all'altra cagnolino. Un cucciolo lì, un altro qui, uno là! Cuccioli ovunque, questo è davvero il paradiso! « Guarda come sono cicciottiii! » Trillò, a nessuno in particolare, mentre la voce tradiva una prima sfumatura di istinto materno, lo stesso tono con cui si rivolgeva agli altri animaletti di casa, ricordando loro quanto fossero bellissimi, buonissimi e amati, o con cui, di tanto in tanto, lucidava mazza e manico di scopa. « Daffy, Junie, vi presento Audrey. E loro sono i suoi minion. » June allungò una mano in direzione di Audrey e lasciò che la cagnolina la annusasse, prima di farle una grattatina gentile dietro le orecchie. « Conoscerete probabilmente anche Arthas.. [...] Lui è l'uomo cacciatore.. come il padrone. » La Rosier rise, divertita. « Stai dicendo che c'è un fondo di verità nel detto tale cane tale padrone? » Le domandò, sollevando entrambe le sopracciglia con espressione furba. « Allora sappi che sei fortunata, sembrerebbe essere una specie piuttosto rara sul mercato attuale. O forse dovrebbero organizzare più eventi stile Midsummer per stuzzicare un po' l'istinto maschile , tipo uno ogni due o tre mesi. » Si bloccò, voltandosi verso Mun con espressione sconvolta. « Sto iniziando a parlare come nostra nonna, merde! » Sbottò, in maniera eccessivamente teatrale, allungando le gambe davanti a sé e gettandosi in bocca un secondo pezzetto di brownie. Ridacchiò e si sporse a recuperare il bicchiere; lo sollevò in direzione delle amiche, per un brindisi. « Ai cucciolotti! E a un pomeriggio tra ragazze - Audrey compresa! » Bevve un sorso di Mimosa prima che un cucciolo le leccasse le dita, attirando la sua attenzione. Sì, ti prego, amami! Ti darò tutto ciò che vuoi: vestiti da distruggere, piante da disotterrare, montagne di croccantini, la mia anima! Prese ad accarezzarlo, affondando le dita nel pelo morbidissimo, meravigliata. « Non ci credo, sono ancora più belli dal vivo! Così tanta tenerezza è pericolosa, sul serio. » Accarezzò il pancino del cucciolo, incapace di resistere. « Mi spiace dirtelo Mun, ma ora non ti libererai mai più di noi. Resteremo qui per sempre, finché tutti i cuccioli non avranno trovato una casa. » Annuì con convinzione, accarezzandone un secondo che, intraprendente, aveva iniziato a giocare con i lacci della sua scarpa. « Cuccioli e caccia a parte, come va? Ci sono novità? » Avrebbe voluto chiederle del gruppo editoriale ma non voleva turbarla, nel caso preferisse evitare l'argomento.

     
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    « Non possiamo trovare un punto di incontro? [...] » « Ma certo! Il centro sportivo di Hogsmeade! Non ci giocano professionisti e non tutti sono infisicati à la Magic Mike ma ce ne sono un paio niente male. » «Oh, giusto!» esordì la Baker scrocchiando le dita. «Ti ricordi “Chiappe d’oro”, Junie?» esibì un’espressione sognante, avvicinandosi al bancone con le due. «Mun, devi assolutamente vederlo! Ha due chiappe-» accompagnò la parola con il gesto delle mani, disegnando nell’aria due sfere rotonde con le dita «-che parlano! Sembrano scolpite nel marmo.» annuì in modo esagerato, gli occhi sbarrati in un’espressione emozionata. «Complimenti vivissimi alla mamma, il papà, zii, cugini ed animali domestici.» borbottò compiaciuta battendo le mani in un lento e ritmico applauso. « Perché il cromosoma Y sarà anche inutile nella maggior parte dei casi.. però.. Eh però signore.. che ve lo dico a fare! » « L'ho sempre detto che la mia vita sarebbe mooolto più semplice se mi piacessero le donne. » Daffy annuì vigorosamente, non riuscendo a nascondere quanto trovasse vere quelle parole. «Quanto hai ragione, Jun. Io non riesco a capire.. Ma cos’hanno questi maschi d’oggi? Sembrano tutti terrorizzati dall’idea di impegnarsi con qualcuno e poi, cos’è, ce l’hanno d’oro?» si strinse nelle spalle. «Credetemi, è passato un po’ di tempo dall’ultima volta che ne ho visto uno, ma vi giuro che non era affatto così.» scosse leggermente la testa, mostrando un’espressione sfinita. «E poi ci chiediamo ancora come mai perché in questo secolo le donne hanno dovuto tirare fuori le unghie! Perché da cacciatori sono diventati un branco di conigli, ecco perché! Ci siamo dovute reinventare, in pratica.» Accettò di buongrado il bicchiere che le porse la proprietaria di casa, osservando Junie servirsi un brownie. « Dillo che vuoi vedermi ingrassare. » Il sorriso di Daffy si allargò, furbescamente. «Tana per me, Mun. Voglio farti diventare un Ippogrifo obeso.» Veramente vorrei solo farvi sballare, ma questo lo terrò per me ancora per un po’.. La guardò dargli un morso ed assaporarlo, senza mai staccarle gli occhi di dosso. Si sentiva molto Strega Cattiva mentre aspettava che Biancaneve masticasse la mela. « Leggermente speziato. Che cosa ci hai messo? Voglio assolutamente provare la ricetta! I bambini ne andrebbero matti. » Daffy aveva preso un sorso di Mimosa che le andò di traverso. Tossì un paio di volte. «Oh, credimi.. La ricetta base è un semplice brownie.. Ma c’è l’ingrediente segreto! Se mi sentirò abbastanza buona più tardi potrei svelartelo..» Ne prese un pezzo anche lei, a quel punto, dandogli un generoso morso che le lasciò delle piccole briciole attorno alla bocca. Se le tolse passandoci sopra la mano. Mun era già passata al secondo round. « Forse dovrebbe andarci piano! » La voce di June, arrivatale come un sussurro, la face sobbalzare appena. Si voltò verso di lei, approfittando del momento in cui la Carrow stava smontando baracca e burattini per portarle da un’altra parte. «Tranquilla, Junie.. Ne ha mangiati due pezzi.. Equivalgono tipo ad un tiro.. Fidati di zia Daffy!» Una cosa che le piaceva del binomio Baker-Rosier era il fatto che quando una delle due entrava in paranoia, l’altra se ne stava magicamente in atteggiamento “scialla”. E il bello era che neanche si mettevano d’accordo. Seguirono la padrona di casa, scendendo al piano di sotto. Non appena udirono i cagnolini guaire, lo stomaco di Daffy fece una capriola e l’ansia che aveva provato a lasciare fuori dalla porta tornò a farsi sentire. « Mon Dieu, ils sont si petits! » Junie la strinse le mani e quello fu l’ultima cosa che percepì. I suoi occhi erano tutti per loro, quei cagnolini rintanati nella cuccia, incuriositi per la dipartita della mamma che si era avvicinata con al seguito i cuccioli più vivaci. « Daffy, Junie, vi presento Audrey. E loro sono i suoi minion. [...] » Solo in quel momento, la Baker concepì di essere rimasta immobile in mezzo alla stanza. Scattò a posare il bicchiere, per poi inginocchiarsi sul pavimento ed accogliere una palletta di pelo che si stava muovendo goffamente verso di lei. So afferrò, sollevandolo come un piccolo Re Leone, ritrovandosi faccia a muso con il piccolo cucciolo che prima la guardò negli occhi e poi sbilanciò in avanti, leccandole il naso. «Ma siete una cosa meravigliosa..» cinguettò con voce commossa, avvicinandosi il cagnolino al petto e carezzandogli la testolina con le dita, quasi con timore, come se avesse paura di fargli male con la sua incredibile sbadataggine. Attenta a non farlo scivolare, si mise in posizione seduta sul pavimento, incrociando le gambe come in una posizione yoga e posando il batuffolino sulle gambe. Si sbracciò verso il tavolino per riprendere il bicchiere ed agguantò un altro pezzetto di brownie. « [...] O forse dovrebbero organizzare più eventi stile Midsummer per stuzzicare un po' l'istinto maschile , tipo uno ogni due o tre mesi. » «Oh, magari!» sospirò con tremenda convinzione. «La verità è che sono come questi cagnolini..» agitò le dita davanti al cucciolo e mosse le zampette per afferrarle. «.. Necessitano di stimoli continui, altrimenti si addormentano come sassi.» « Ai cucciolotti! E a un pomeriggio tra ragazze - Audrey compresa! » Alzò il bicchiere verso le due ragazze, per poi berne un sorso. « Mi spiace dirtelo Mun, ma ora non ti libererai mai più di noi. [...] » «Tranquilla, non occupiamo molto spazio. Possiamo nutrirci di brownie tutto il giorno..» Sareste strafatte tutto il tempo.. «A proposito.. Prendetene un altro pezzo! Ragazze ve lo dico: ho sudato sopra questi brownie! Se non ve li mangiate non vi parlerò mai più!» Ed è questa la tattica migliore per assicurare il piano: puntare sulla pietà. Lanciò un’occhiata al cucciolo tra le sue ginocchia. E tu, ragazzo mio, sarai il mio complice inconsapevole.



     
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    «Mun, lascia perdere i Falcons. Vieni dalle Arpie! Donne toste che se la cavano benissimo anche senza cromosomi “Y” in mezzo. E poi.. Abbiamo i biscottini, Lily avverte questa frase proprio nell'istante in cui raggiunge il gruppetto assortito di ragazze. Sciabola un sorriso divertito, affermando: «Oppure vieni dai Cannoni. Sanno il fatto loro nel mestiere.», saluta tutte tra baci, abbracci e risate. Ringrazia la padrona di casa per averla gentilmente invitata e - deve ammetterlo - inizia a chiedersi se James sia davvero lì sul divano, proprio dove Mun l'ha descritto nei messaggi che hanno scambiato l'altro giorno. Varca l'ingresso scoppiettante di felicità - non vede l'ora di conoscere il nuovo arrivato. Ha portato Pepper con sé perché, figuriamoci, a casa non entra nessuno se a Pepper non sta simpatico. La Snasina sbuca fuori dalla tasca della giacca, intimorita dalle figure alte e slanciate intorno a sé. « A te l’onore del primo pezzo. » « Oddio Daffy! Ma sono una cosa d'altro mondo! Davvero buonissimi. », anche Lily assaggia uno dei muffin cucinati dalle colleghe di Quidditch, stupendosi subito della sua bontà. Assume un'espressione estasiata, prima di voltarsi verso Daffy e dire: «Dovresti aprire un'attività. Ti giuro! Sono la meraviglia. Ne ho bisogno psicologico. Voglio un merchandising.» « Forse dovrebbe andarci piano! », la Scamander coglie la perplessità di June e, inevitabilmente, si chiede cosa mai possa esserci dentro quei muffin. «Non ditemi che... No vabbè.», l'idea la fa così ridere che, effettivamente, si abbandona ad una risata liberatoria. E' così concentrata sulla possibilità di essersi appena involontariamente fatta che si perde l'ingresso trionfale di Audrey e della sua cucciolata. Pepper invece no: è sull'attenti e si nasconde dietro le sue gambe, preoccupata dalle dimensioni della cagnolina e dal suo carattere di madre protettiva.
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    «Ma no, tesoro, guarda. Non ti fa niente. Su!», la spinge a fare amicizia, ed effettivamente la Snasina inizia a scorazzare intorno alle zampette di Audrey, allungando le sue piccole mani sul pelo della cagnolina. Lily, nel frattempo, viene letteralmente stregata da uno dei cuccioli - quello più lento ed impacciato - capitombolati ad accogliere le ospiti di casa. «Ma che minuscolissimo che sei.», lo accarezza - mentre ride, probabilmente ancora sotto l'effetto del muffin corretto - e ascolta le chiacchiere a tema gossip che si fanno spazio in quel pomeriggio tra ragazze. «A me divertirebbe tantissimo fare una caccia al contrario. Loro che fuggono e noi che li inseguiamo. Consideratela come nuova possibile iniziativa, mie care Seniors. Ovviamente va esteso l'invito a chiappe d'oro, direi che per l'occasione non può mancare.», propone Lily, anche se non crede di conoscere il famoso chiappe d'oro. Ha giusto qualche idea a riguardo, ma non può giurarci. Quando la discussione si sposta di nuovo sul binomio cuccioli-muffins, Lily ascolta divertita le parole di Daffy: «A proposito.. Prendetene un altro pezzo! Ragazze ve lo dico: ho sudato sopra questi brownie! Se non ve li mangiate non vi parlerò mai più!», non è un'offerta che può rifiutare - né tanto meno vuole -, quindi agguanta il secondo muffin, l'ultimo: giuro!, e ne assapora i magici aromi. «Voglio la stessa ricetta o la tua disponibilità a cucinarli ogni volta che ne avrò bisogno - e saranno tante. Quale opzione preferisci?»

     
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    « Stai dicendo che c'è un fondo di verità nel detto tale cane tale padrone? Allora sappi che sei fortunata, sembrerebbe essere una specie piuttosto rara sul mercato attuale. O forse dovrebbero organizzare più eventi stile Midsummer per stuzzicare un po' l'istinto maschile, tipo uno ogni due o tre mesi. » Mun sollevò un sopracciglio sbattendo le palpebre con insolita lentezza prima di portarsi il bicchiere di mimosa alle labbra svuotandolo, prima di servirsi nuovamente dal vassoio di brownies. « Oh, magari! La verità è che sono come questi cagnolini.. Necessitano di stimoli continui, altrimenti si addormentano come sassi. » Passò lo sguardo sulle tre ragazze leggermente confusa. Ma cosa state dicendo? « Ok.. qui ci vuole più vino. » Disse dirigendosi verso la cantinetta presente sotto al bancone in sala hobby. Presa una bottiglia di rosso letteralmente a caso, afferrò tre bicchieri riempiendoli, prendendo il proprio prima di iniziare a girare nella stanza, facendo leva sul appoggio contro il tavolo da biliardo prima di continuare. « Signore.. volete essere corteggiate? Allora dovrete aprire le gambe! » Troppo sincera? E dicendo ciò volse lo sguardo verso Lily cercando una qualche forma di appoggio in merito. « Sbaglio? » Si passa una mano tra i capelli e poi continua. « Ho evitato un delitto passionale aprendo le gambe, fidatevi. All'uomo hai solo che da sbattergliela in faccia. Con cattiveria. » Cosa ciera in quei muffin, Daffy. « Se va male, vi siete fatte comunque una buona scopata.. se va bene.. beh.. auguri e figli maschi! » Un'equazione semplice. « A me divertirebbe tantissimo fare una caccia al contrario. Loro che fuggono e noi che li inseguiamo. Consideratela come nuova possibile iniziativa, mie care Seniors. Ovviamente va esteso l'invito a chiappe d'oro, direi che per l'occasione non può mancare. » A bocca ancora piena agita appena le mani. « No adesso voglio vederlo questo pezzo da novanta. Wiztagram subito! » E dicendo ciò, afferrò la bottiglia di vino e il proprio bicchiere sedendosi a terra insieme alle altre. Audrey la seguì posandole il muso in grembo, portandola a sorridere teneramente prima di stamparle un bacio sul pelo soffice. Attese che il telefono le venisse passato prima di scorrere il profilo del tipo in questione. « Mio dio.. ma ce l'ha una foto in cui è vestito? » Apre la bocca con fare scioccato mentre zooma sui pettorali di una delle foto, volgendo lo sguardo verso le altre tre. Continua a scorrere il profilo per qualche minuto lasciando conversare le altre e godersi la compagnia dei cuccioli prima di scuotere la testa. « No.. non ci siamo. Questo è bello ma non balla. Non ha il quid negli occhi ragazze.. questo non ti sbatte al muro. Per me non sa nemmeno dove mettere le mani. E' tanto bello quanto stupido. Più sono pompati meno afflusso va al cervello.. o da altre parti. » Si portò il bicchiere alle labbra e le osservò con un che di malizioso. « Qualcuno mi ha insegnato.. » E nel dire ciò assunse un'improvviso atteggiamento civettuolo. « ..che sono i più insospettabili i peggiori animali. » Bonjour finesse. Qualunque cosa, tra cocktail, vino e brownie, stava rendendo particolarmente chiacchierona la piccola Carrow. « Ma poi scusate.. non capisco tutto questo clima di negatività. L'ultima volta che ho controllato, tu.. » E dicendo ciò indicò Daffy. « ..sei ovunque con Dean Moses. » Non male direi. « A te.. » E indicò di conseguenza la cugina. « ..ho praticamente arrangiato lo scenario della frittata per eccellenza. E NON DIRMI DI NO JUNIE! Quella era la scopata! » E infine passò a Lily. « Tu invece sei ovunque col mio futuro cognato. Coraggiosissima tra l'altro; io non so come liberarmi di lui, e tu te lo vai proprio a cercare. » Voleva bene a James, ma certe volte era decisamente di troppo. Specie la domenica. « Ci sono guai in paradiso? »


     
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    «Oppure vieni dai Cannoni. [...] » La comparsa di Lily la colse alla sprovvista, tanto June era intenta a gustare il primo pezzo di brownie. « Lilf! » La salutò, coprendosi la bocca con una mano, prima di stringerla in un abbraccio e seguire Mun al piano di sotto. Okay, ora siamo passati dal drogare una madre di famiglia al drogare anche una giocatrice professionista. Stiamo diventando davvero trasgressive, Baker. Prossimo step: vendita porta a porta ai pensionati. Gli occhi chiari che seguivano attentamente il vassoio, spostandosi sull'una o l'altra ragazza ogni volta che un pezzetto di brownie veniva divorato. «Tranquilla, Junie.. Ne ha mangiati due pezzi.. Equivalgono tipo ad un tiro.. [..] » Annuì silenziosamente, redendosi conto un secondo troppo tardi che anche Lily l'avev sentita. June sfoggiò immediatamente l'espressione più innocente del suo repertorio, sfarfallando le ciglia e fissandola con i grandi occhi azzurri. « Non lo saprà mai se nessuno glielo dirà! » Sussurrò, accennando a Mun con un lieve cenno del capo, prima che l'attenzione di tutte venisse irrimediabilmente attratta dai cuccioli. Ve ne erano da ogni parte: vicino al camino, al seguito di Audrey, in procinto di avvicinarsi a loro scodinzolando ed abbaiando, ancora malfermi sulle zampette... Praticamente è come stare dentro a "La carica dei 101"! Complice l'alcol e la cannabis, l'argomento del discorso di quella sessione di pet-therapy improvvisata si era spostato su questioni più urgenti. « [...] La verità è che sono come questi cagnolini.. Necessitano di stimoli continui, altrimenti si addormentano come sassi. » Ancora intenta ad annuire per le parole di Daffy, June allungò prontamente il bicchiere in direzione di Mun, pronta per il primo giro di vino. Ne ho bisogno. Eccome se ne ho bisogno! « Signore.. volete essere corteggiate? Allora dovrete aprire le gambe! » Per poco non si strozzò con il primo sorso. Non c'è che dire, davvero dritta al punto! « E come la mettiamo se pare che la controparte sia piuttosto indifferente a ciò che si trova tra le nostre gambe? » Perché va bene tutto, ma non ho mai visto una gazzella costretta a pregare il leone per essere mangiata! Prima di conoscere Caesar la vita amorosa di June era stata piuttosto sbarazzina e mai le era capitato di trovarsi nella condizione in cui le cose tardavano a scaldarsi, anzi. Ascoltò il resto delle parole di Mun con aria meditabonda, mordicchiandosi il labbro inferiore e continuando ad accarezzare il cucciolo. « Se va male, vi siete fatte comunque una buona scopata.. [...] » E dici poco! Qui siamo in sciopero da più di un anno, ormai. Un dettaglio un po' troppo imbarazzante da esplicitare ad alta voce e che scacciò con l'ennesimo pezzo di brownie, intingendolo nel vino. « A me divertirebbe tantissimo fare una caccia al contrario. Loro che fuggono e noi che li inseguiamo. Consideratela come nuova possibile iniziativa, mie care Seniors. [...] » Fece scontrare delicatamente il bicchiere con quello di Lily, ridacchiando. « Queste sì che sono le proposte che mi piacciono! Dovremmo sottoporre la mozione al resto dei Senior, sicuro mezzo College ringrazierebbe. » Nel mentre, la minuziosità con cui Mun analizzava chiappe d'oro le strappò l'ennesima risatina vagamente ebbra. « Mio dio.. ma ce l'ha una foto in cui è vestito? » La Rosier scosse il capo, improvvisamente seria. « La questione è un'altra, Munie: perché a un tizio del genere non è vietato vestirsi? » Sollevò entrambe le sopracciglia con aria complice, nascondendosi dietro il bicchiere ed affondandovi i propri dispiaceri. A malincuore doveva ammettere che Mun non aveva poi tutti i torti. « ..che sono i più insospettabili i peggiori animali. » Le sopracciglia scure scattarono verso l'alto e sul viso della giovane apparve un'espressione mista di sorpresa e malizia. « Oh la la. » Canticchiò, fintamente lasciva, cercando lo sguardo delle compagne. Non era abituata ad una Mun priva dei merletti con cui imbellettava ogni tipo di discorso. « Chi sei tu e che ne hai fatto della ragazza che si scandalizzava alla parola 'rutti'? » Se questo è il risultato dovresti davvero sballarti più spesso, ma quel pensiero ebbe il buon senso di tenerlo per sé. « Ma poi scusate.. non capisco tutto questo clima di negatività. L'ultima volta che ho controllato, tu.. [...] Ci sono guai in paradiso? » Il sorriso venne sostituito da un rosse intenso sulle guance quando l'indice di Mun scattò nella sua direzione. Colpevole. Si chiuse in un silenzio insolito, parzialmente nascosta dai capelli ed intenta ad accarezzare con sin troppa attenzione il cucciolo che aveva in grembo. Infine, quando il silenzio perdurò per qualche istante di troppo, si schiarì la voce. « Beh » Iniziò, sentendosi in dovere di dire qualcosa. « definirli guai è un tantino esagerato ma di certo c'è stata una... frenata. » Non era certa che fosse la parola giusta, né che vuotare il sacco in presenza di Lily fosse l'idea migliore. Si fidava della bionda ma, dopotutto, Sam era pur sempre suo cugino. Quindi è probabile che abbia già sentito la sua campana. « Anche se ce la stavamo prendendo con calma » Marcò appositamente la parola per far intendere loro a cosa si riferisse. « le cose stavano andando bene sino al rave. Per me è strano non agire d'impulso anche quando si tratta di frequentazioni ma dopo Caesar mi sentivo sollevata all'idea di tastare un po' il terreno prima di rischiare di combinare un casino. » Sollevò lo sguardo su tutte e tre, stringendo le labbra e sollevando le spalle. « Certo, speravo di tastare anche altro. » Arricciò il nasino. « E prima che tu me lo chieda, Mun: no, non c'è stata nessuna scopata. » Scusa, Lils. « Al ritorno da Portland siamo letteralmente crollati sul divano dopo una tappa al fast food. » Sorrise, al pensiero. Era stata una serata bellissima e non la rimpiangeva. Al contrario, le mancava quella spensieratezza quando si trovava in compagnia di Sam. « E la stessa storia ad Ibiza, praticamente. Con l'aggravante di pochi vestiti, del caldo e della stagione degli amori. » Scambiò un'occhiata d'intesa con Daffy. « Cioè, dopo essere stata piantata all'altare - sì, Lils, intendo proprio all'altare, vestito, boquet e tutto il resto; Mun può confermare - la mia libido era pratica morta, ok? Deceduta. Kaput. Rien de rien. Nessuna risposta. » Allargò le braccia, abbassando lo sguardo sul proprio grembo come a chiedere una spiegazione all'imputata. « E adesso che vorrei, c'è questa situazione risolta ma non risolta in cui non so assolutamente cosa fare. Capisco che il pensiero che io abbia baciato un altro possa essere fastidioso ma non pensavo potesse rivelarsi un vero problema. Non per come è successo. » Scosse il capo. « Tra l'altro, detto tra noi, Sam fa davvero schifo a fare finta di niente. » Non solo c'è un elefante nella stanza ma è pure rosa shocking. Sospirò, abbozzando un sorriso. « Non so. Abbiamo parlato di alcune cose e continuiamo a vederci e sentirci, pero'... è come se fossimo tornati indietro. Di mesi. Praticamente a prima dell'estate. » Scolò il contenuto del bicchiere in un sol sorso. « Comunque, prima di lasciarvi l'onore di vuotare il sacco » Riprese, spostando lo sguardo sulle altre. « ho una domanda importantissima che necessita una risposta sincera. » Qualche istante di silenzio. « Pensate che sia possibile dimenticare come si fa a fare sesso? Oppure è tipo andare in bicicletta? Basta imparare per bene una volta e sei a posto per sempre? » La cosa più divertente è che io non ho mai imparato ad andare in bicicletta. Forse era giunto il momento che qualcuna le togliesse di mano l'ennesimo bicchiere di vino.

     
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    «Oppure vieni dai Cannoni. [...] » La ex Grifondoro sobbalzò, girandosi di scatto nel punto in cui era arrivata la voce. Si ritrovò davanti il viso di Lily Scamander. «Ehy, Lily!» Benvenuta in Purgatorio. Mimosa e brownie sballati saranno coloro che ti accompagneranno verso il Paradiso. Forse non era una buona idea offrire dolci con l’erba dentro senza dire nulla. Immaginava che in tribunale ci fosse un enorme libro sul quale era scritto che “No, no, no, questo non si può proprio fare!” Ma la Baker non era mai stata troppo a pensare alle conseguenze. E poi, anche semplicemente guardandole in faccia, era chiaro che ne avessero tutte bisogno. «Non ditemi che... No vabbè.» Daffy si portò il bicchiere alle labbra, esibendo un’espressione innocente, ma che trasudava colpevolezza da ogni poro. « Non lo saprà mai se nessuno glielo dirà! » Mamma mia, Rosier, che squadra a delinquere. Tu sei il gatto ed io la volpe, mhm? O viceversa? Mi sento più gatto? Una volta ho sognato di essere un gatto... « Signore.. volete essere corteggiate? Allora dovrete aprire le gambe! » Daffy spalancò gli occhi, alzando un sopracciglio, intenta ad osservare la faccia di Mun. Alzò leggermente il calice verso di lei, annuendo appena. «Chapeau!» Che sotto sotto voleva essere un “me cojoni”, ma non voleva fare subito la camionista. Si prese un altro pezzo di brownie, stando attenta a non farne cadere neppure mezza briciola. I cani sballano? Meglio rimanere con il dubbio. « E come la mettiamo se pare che la controparte sia piuttosto indifferente a ciò che si trova tra le nostre gambe? » Daffy si morse le labbra, in silenzio. Non credo sia quello il problema.. Si ritrovò a pensare. Per fortuna ci pensò Mun a smorzare la situazione. « No.. non ci siamo. Questo è bello ma non balla. Non ha il quid negli occhi ragazze.. questo non ti sbatte al muro. Per me non sa nemmeno dove mettere le mani. [...] » La Baker alzò il braccio, come raramente aveva fatto a scuola per dare la risposta giusta. «Facciamo così: io mi sacrifico e poi vi dico se “è bello ma non balla”!» Scherzò, nonostante la sua espressione volesse dare a vedere l’enorme sacrificio che stava facendo per la patria. «Lo faccio solo per voi, ragazze!» Rivolse loro un occhiolino e tutte quante. Era chiaro che stesse scherzando. « ..che sono i più insospettabili i peggiori animali. » Ri-Chapeau! « Oh la la. Chi sei tu e che ne hai fatto della ragazza che si scandalizzava alla parola 'rutti'? » Mi hai tolto le parole di bocca, Junie. Scoppiò a ridere, facendo sobbalzare il cucciolo che si era appisolato sulle sue ginocchia. «Non credo di averlo già detto... Nel caso lo ripeto: mi piaceva già la versione standard di Amunet, ma questo lato nascosto me la fa amare ancora di più!» ridacchiò abbassando lo sguardo. Era palese che la Carrow non facesse uso regolare di Erballegra. Persino lei, che fumava con regolarità, cominciava a sentire gli effetti del connubio alcol-erba. «Non voglio sembrare scortese, ma.. Hai qualcosa di più forte?» chiese sventolando il bicchiere vuoto. «E comunque, June.. Dobbiamo decidere quale figlio adottare, prima che io mi innamori di tutti quanti..» « Ma poi scusate.. non capisco tutto questo clima di negatività. L'ultima volta che ho controllato, tu sei ovunque con Dean Moses. [...]» Le sue guance si tinsero ancora di più di rosso, non appena la Carrow nominò il nome di Dean. « Ci sono guai in paradiso? » No, in realtà. Forse il problema era suo che voleva correre troppo. Eppure Daffy non era proprio abituata ad andare di corsa, anzi. « Beh definirli guai è un tantino esagerato ma di certo c'è stata una... frenata. » Fu come togliere il tappo ad una bottiglia di spumante precedentemente agitata. Un’esplosione di bollicine. Si chiese da quanto tempo June si stesse tenendo dentro tutto quello, tutta quella confusione e quei dubbi. Non le piaceva vederla in quel modo. Forse si rese conto solo in quel momento di trovarsi tra due fuochi. Da una parte c’era la sua Junie, dall’altra il suo Sam. L’idea di vederli insieme l’aveva elettrizzata, ma non aveva preso in considerazioni gli eventuali problemi che si sarebbero potuti presentare. Che sciocca. « ho una domanda importantissima che necessita una risposta sincera. Pensate che sia possibile dimenticare come si fa a fare sesso? Oppure è tipo andare in bicicletta? Basta imparare per bene una volta e sei a posto per sempre? » Daffy sospirò. Avrebbe riso per quella frase, ma la sua testa era altrove. Ormai stava lasciando il freno a mano dei filtri, quelli che da bambino non hai ma che l’età ti insegna a dover utilizzare. «Non mi piace parlare male del mio amicino Sammy, quindi dirò solo una cosa..» Bevve un altro sorso di Mimosa, domandandosi quand’era stata l’ultima volta che ne aveva bevuto uno. Forse non c’era mai stata. «.. La verità è che, a mio modesto parere, lui sia anche troppo interessato a ciò che hai tra le gambe, ma capisci ‘a zia Daffy..» si battè una mano sul petto. «Un cosa è incontrarsi e dire “mi piaci, ti piaccio? Ok, scopiamo!”. Ma voi vi siete conosciuti come amici. » Allungò le mani su l’ennesimo pezzo di dolce. Quanti ne aveva mangiati? Aveva perso il conto. «Quindi è chiaro che abbia qualche remora.. Non sempre infilare il sesso in un’amicizia è come versare degli zuccherini sul gelato..» Ma sempre al cibo, pensi? Eppure, era più seria di quanto non fosse mai stata per tutto il tempo. «Credimi.. Se non gli importasse veramente di te se ne sarebbe infischiato altamente di ciò che è successo al rave e avreste già scopato chissà quante volte.» Lanciò uno sguardo a Lily, chiedendosi se anche lei stesse provando ciò che sentiva lei. Era un peccato che Daffy sapesse esprimersi con il culo. Perché ciò che voleva dire era che Sam non era un coglione. E solo un coglione si sarebbe lasciato scappare una persona come Jun.



     
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    « Signore.. volete essere corteggiate? Allora dovrete aprire le gambe! », Lily scoppia a ridere e quasi versa il vino sul pavimento. Oh, no, ci sono i cuccioli, si ubriacano! - questi i suoi pensieri, visibilmente confusi dall'alcol mixato agli aromi speciali dei muffin. « E come la mettiamo se pare che la controparte sia piuttosto indifferente a ciò che si trova tra le nostre gambe? », capta quella frase che non capisce fino in fondo; decide di sorvolare perché l'idea di un Sam disinteressato non è l'esatta immagine che si è fatta di lui nel corso degli anni. Che di fatto equivalgono al periodo di tempo tra la propria nascita e il giorno odierno. Oh, no, argomento Sam e June: praticamente quello che ho cercato di evitare dandomi alla macchia ogni qualvolta se ne fiutassero le avvisaglie. Per fortuna la conversazione viene deviata a chiappe d'oro e al suo profilo Wiztagram decisamente accattivante - « Mio dio.. ma ce l'ha una foto in cui è vestito? » « La questione è un'altra, Munie: perché a un tizio del genere non è vietato vestirsi? » «E soprattutto, perché non gli abbiamo ancora proposto di farci da manager tipo tutta la vita? Sulla fiducia mi sembra uno che ci sa fare.», anche se subito dopo viene decretato all'unanimità che chiappe d'oro è troppo plateale per risultare davvero soddisfacente sotto altri punti di vista. «Effettivamente gli addominali potrebbero essere una strategia per dissimulare l'attenzione da ciò che conta davvero. Oddio, l'ho detto ad alta voce?», la situazione sta piacevolmente degenerando verso tinte rosso scarlatto, e di certo non migliora dopo aver rincarato la dose col vino. «Non voglio sembrare scortese, ma.. Hai qualcosa di più forte?» «E magari un altro muffin? A che ci siamo...», assume un'espressione divertita e maliziosa. Mi sa che tra un po' scatta obbligo-verità e ne sentiremo delle belle. Continua ad accarezzare il cucciolo di cui si è letteralmente innamorata, portandolo sulle gambe e... ops, ha fatto la pipì. Ridacchia per la scena comica, casta un rapido Gratta e Netta e gli dà un bacino sulle orecchie morbide. Oddio, in teoria gli dovrei dire che non si fa, ma come posso? E' così tenero... « Qualcuno mi ha insegnato.. che sono i più insospettabili i peggiori animali. », Mun conclude la propria arringa e convince Lily della realtà di quelle parole, anche se... « Ma poi scusate.. non capisco tutto questo clima di negatività. L'ultima volta che ho controllato, tu.. [...] Tu invece sei ovunque col mio futuro cognato. Coraggiosissima tra l'altro; io non so come liberarmi di lui, e tu te lo vai proprio a cercare. », Lily ride sotto i baffi, commentando: «Ma no, in realtà nessun guaio! Ci siamo divertiti proprio ieri ser.. », si interrompe perché si accorge che, di nuovo, sotto effetto del mistico cocktail, ha rivelato un po' troppo. Comunque fa spallucce perché, suvvia, si trova in un ambiente protetto. Ciò che si dice al girl party, resta al girl party. La sua attenzione - questa volta un po' più lucida - viene catturata dalle parole di June: « ... Capisco che il pensiero che io abbia baciato un altro possa essere fastidioso ma non pensavo potesse rivelarsi un vero problema. Non per come è successo. » «Credimi.. Se non gli importasse veramente di te se ne sarebbe infischiato altamente di ciò che è successo al rave e avreste già scopato chissà quante volte.», Lily raccoglie un attimo le proprie forze per affrontare l'argomento. L'ultima volta, su. Sarà rapido e indolore. «Guarda, June, intanto non c'è bisogno che ti scusi con me. Stiamo parlando tra amiche, quello che ci diciamo resta tra queste quattro mura. Proprio per questo, beh... Secondo me il problema non è stato il fatto in sé e per sé. Perché abbiamo capito tutti - e fidati, l'ha capito anche lui - che non è colpa tua. Quindi, immagino che la tua domanda sia: 'ma allora perché, se non sono andata a cercare io questo bacio, ci siamo allontanati?'», pausa. Riprende subito dopo, buttando giù quello che pensa - insieme ad altri deliziosi bocconi di muffin, una vera e propria droga. «Beh, magari, tanto per cominciare, perché per Sam non è una semplice scopata e basta. Direi che a quel punto l'avreste fatto anche ogni giorno senza problemi, no?», altro bicchiere di vino, giusto per non farsi mancare nulla. «Quello che ho percepito io - poi, June, ripeto, posso anche sbagliarmi - è che tu sia stata... Boh, sulla difensiva. Capisco che la tua storia ed il tuo passato non siano semplici. Però, insomma... Hai considerato che una storia ed un passato non troppo semplici potrebbe averceli anche lui? E anche ammesso che invece siano semplici, perché quel tipo di problemi dovrebbero essere considerati come... Superficiali? Quasi che abbia sbagliato ad incazzarsi.», tra l'altro questa storia è già successa, proprio con Fred. Altra pausa, altro sorso di vino. Dai, ho bevuto solo due bicchieri. Sono stata brava. «Secondo me dovresti mostrargli che tu sei lì e che non hai intenzione di andartene - se ci tieni - proprio mentre c'è il problema. Esserci per lui... Non per il resto del mondo. E tu lo sai, sono la prima a sperare che accada. Questa cosa tra voi due, intendo... Lo sai.», sorride. Io ci credo, per quel che vale.
     
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    Ascoltò il dialogo delle tre con vivido interesse, pur mantenendo una palese aria di spensieratezza. Uno sguardo pensieroso e di apprensione venne più e più volte rivolto alla cugina che sembrava sinceramente abbattuta dalla situazione in cui si trovava. Le relazioni non sono mai semplici, certo che a volte le rendiamo più complesse di quanto non lo siano. « Secondo me dovresti mostrargli che tu sei lì e che non hai intenzione di andartene - se ci tieni - proprio mentre c'è il problema. Esserci per lui... Non per il resto del mondo. E tu lo sai, sono la prima a sperare che accada. Questa cosa tra voi due, intendo... Lo sai. » Mun scosse la testa piuttosto contrariata. « Cioè Junie dovrebbe rassicurare Sam di esserci perché Fred l'ha presa e le ha smollato il limone? No scusate.. io sinceramente non capisco. Non è la prima volta che Fred ficca il naso negli affari di Sam, però non è colpa di June! E lei è presa. » Sbuffa piuttosto innervosita e alza gli occhi al cielo. « No ragazze, mi dispiace, ma io a questa cosa non ci posso stare! June non è nota per essere una che oggi va con uno, domani va con un altro. Cristo stano aveva vent'anni quando era pronta a dire sì - e nessuno si sposa con l'augurio di lasciarsi il giorno seguente. » Non è andata bene, ma denota la sua affidabilità e il grado di impegno che ci mette con gli uomini quando ci tiene. Sbuffò pesantemente vuotando il secondo bicchiere della serata prima di mordere un altro pezzo di muffin, facendosi spazio per stendersi a terra. Uno dei cagnolini prese a giocherellare coi suoi capelli mentre carezzava dolcemente il capo di Audrey. « Secondo me diamo troppo peso al sesso.. soprattutto al non andare al letto con una persona. » E' serena mentre parlata. Rotea così la bacchetta sovrappensiero, creando gentili scintille azzurrognole nell'aria. « E' l'unico modo che abbiamo di conoscere veramente una persona che ci piace.. e anche di conoscere noi stessi a dirla tutta. » Chiude gli occhi e sorride, colta da un'improvvisa pace dei sensi. « Non è solo meccanica o questione di arrivare al dunque. Nemmeno quando si tratta di una botta e via. Secondo me questa cosa del aspetto perché ci tengo è una cazzata, così come lo è il le cose diventano strane dopo. Siamo noi a renderle strane in ogni caso.. voglio dire, non è come se non abbiamo mai visto una persona nuda. » Insomma, sono un po' sconvolta dal fatto che non avete trovato un momento dalla caccia e fino al rave. Era il momento giusto. Il Midsummer ci ha messi tutti nel setting da bollore. « Dovremmo lasciarci andare di più.. noi donne intendo. Questo mondo ci ha educate con la consapevolezza del fatto che più uomini abbiamo più il nostro valore sul mercato scende. Io non ho mai aspettato.. » Riapre gli occhi e osserva le altre alzando gli occhi al cielo con un misto di compiacimento e malizia. « ..oddio forse alcune potevo risparmiarle.. però.. » Si stringe nelle spalle con naturalezza. « Sinceramente ogni cosa mi ha portata qui. Da Albus. E insieme abbiamo creato l'essere più bello del mondo. » La piccola Lily. « La mia esperienza è un po' anomala, però ad essere sincera non cambierei proprio niente. Non mi pento di aver preso il sesso con leggerezza in passato.. col tempo ho capito che non c'era affatto leggerezza in quello che ho fatto. » Parla sovrappensiero, a tratti dimenticandosi di trovarsi in mezzo a persone che forse conoscevano troppo poco sulla sua esperienza pregressa, o tutto ciò che aveva a che fare con la sua vita prima di Albus. « E' vita. Ed è una cosa bella.. naturale. Sono le persone a rovinare tutto se non va oltre. E se rovinano tutto, sai già di trovarti di fronte alla persona sbagliata. » Pausa. « Secondo me dovresti fare quello che fa stare bene te, Junie. Non hai ragione alcuna di fare sforzi innaturali. Mi sembra una concessione inutile. Non puoi pagare gli scotti di ogni cosa che accade nel passato di una persona, specie se non te ne ha parlato. » Tutto così semplice. Di scatto si rimette a sedere come colta da un'improvvisa consapevolezza. « Che poi. Ma che cosa è successo a Fred quella sera? Se era una cosa del tipo tu sposi mio cugino, io mi limono la tua.. » Grandissime strategie. « Cristo santo io quel ragazzo proprio non lo capisco più! Vi dico solo che durante la serata dell'inaugurazione, poco prima del fattaccio, ha raggiunto me e Albus. Tutte chiacchiere tra loro.. ed io? Invisibile! » Capite? « Non dico che dovesse dirmi chissà cosa, però così no eh! Questa roba del sono incazzato perché mi hai messo le corna - cosa che non ho fatto, perché noi non stavamo insieme ai tempi - non regge più! Mi sembra si impunti per principio. Anche perché figuriamoci se non ha superato la cosa in sé.. intendo la nostra cosa. » E' successo una vita fa, ormai.


     
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    Persino agli occhi di June, le cui percezioni iniziavano ad essere inevitabilmente alterate dalla combinazione di sostanze più o meno legali che stva assumendo, era ormai evidente che la situazione stesse degenerando. Le allusioni si trasformarono ben presto in battute decisamente più esplicite, tanto che la francese soffocò diverse risatine dietro il bicchiere di vino, l'atmosfera resa se possibile ancor più ilare dal modo in cui ciascuna sembrava aver abbandonato tutti i filtri con incredibile nonchalance. Forse dovremmo andare in botta tutte assieme più spesso. Abituata per lo più ad un compagnia maschile ed ai pochi fronzoli dei compagni di squadra, concedersi un pomeriggio di confidenze tra sole ragazze era un diversivo piacevole, il fatto che poi fossero sommerse di cuccioli aggiungeva la tanto decantata ciliegina sulla torta. Almeno fino all'istante di silenzio che seguì le sue parole. Probabilmente se June fosse stata lucida avrebbe soppesato con maggior cautela le proprie parole ma, complici alcol ed erballegra, non si preoccupò eccessivamente delle conseguenze. Le parole fluirono l'una dopo l'altra, non vere reticenze nei confronti di Sam, Fred o chiunque altro, quanto uno sfogo condito di ironia per quella situazione che sì, era confusa, ma anche assurda e comica sotto diversi punti di vista. È proprio vero che se si ha il pane non si ha i denti e viceversa. O qualcosa di simile. « [...] Una cosa è incontrarsi e dire “mi piaci, ti piaccio? Ok, scopiamo!”. Ma voi vi siete conosciuti come amici. » Ascoltò il discorso di Daffy mordicchiando il bordo dell'ennesimo pezzetto di brownie, i grandi occhi chiari fissi sulla coinquilina e l'ria vagamente assorta. Amici, già. Eppure in quegli ultimi tempi la sua confusione era nata propria dal fatto che il rapporto con Sam si fosse fossilizzato esattamente tra il più che amici ma meno di altro. Annuì, improvvisamente silenziosa, ponderando gli argomenti di Daphne, prima che anche Lily e Mun prendessero parola. In quel lasso di tempo rigirò il telefono tra le mani, si mordicchiò l'interno della guancia e prese a giocare delicatamente con le orecchie del cucciolo, sino a quando una frase pronunciata da Mun attirò la sua attenzione, facendole sollevare il capo di scatto. « [...] Non è la prima volta che Fred ficca il naso negli affari di Sam, però non è colpa di June! E lei è presa. » In che senso non è la prima volta? Le iridi chiare si scontrarono con quelle altrettanto cristalline della cugina, le sopracciglia leggermente sollevate in una domanda inespressa. D'un tratto ebbe la spiacevole sensazione di essersi persa un pezzo e che dietro l'insolito atteggiamento di Sam vi fossero ragioni più concrete di quanto immaginava. Meglio riparlarne in un altro momento. Ora come ora non credo che nessuna di noi sia nelle giuste condizioni. Si appuntò mentalmente quel dettaglio, per quanto la sua scarsa lucidità le permettesse di ragionare, e ridacchiò nel vedere Mun scivolare sul pavimento. La guardò giocherellare con la bacchetta, trovandola incredibilmente tenera in tutta la sua improvvisa spontaneità. A nonna verrebbe un infarto se ci vedesse ora, però sei adorabile, Munie. « E' l'unico modo che abbiamo di conoscere veramente una persona che ci piace.. e anche di conoscere noi stessi a dirla tutta. » Cheers to that. Sollevò il bicchiere nella sua direzione, intimmente grata per il fatto che Mun stesse inconsapevolmente traducendo a parole i suoi pensieri. Più volte June aveva dimostrato di essere pessima nel relazionarsi verbalmente e, per natura, tendeva ad esprimersi a livello fisico e materiale, dal linguaggio del corpo a piccoli gesti o sorprese volti a trasmettere il suo stato d'animo. « Secondo me dovresti fare quello che fa stare bene te, Junie. [...] » June scolò l'ultimo sorso di vino, scrollando appena le spalle. « Credo che tutte abbiate ragione su qualcosa, a modo vostro. » Sorrise a ciascuna di loro, sinceramente grata. « Di sicuro avrò qualcosa su cui riflettere nei prossimi giorni, ma per adesso » Ripescò un piccolo pezzo di brownie, gettandoselo in bocca. « sono decisamente troppo in là per filosofeggiare e voi non siete da meno, perci- » Stava per aggiungere altro quando Mun si rizzò a sedere di scatto, facendola sobbalzare e svegliando così il cucciolo che le si era addormentato in grembo. « Oh, no, amore. Non è successo niente! » Lo rassicurò, prima di irrigidirsi nell'udire le parole di Mun. « Che poi. Ma che cosa è successo a Fred quella sera? Se era una cosa del tipo tu sposi mio cugino, io mi limono la tua.. » Questa sì che è una bella domanda. Una domanda a cui June non sapeva dare risposta dal momento che lei e Fred avevano accuratamente evitato l'argomento rave con estrema circospezione. Due veri Grifondoro, non c'è che dire. Sopirò, dopo essere rimasta in silenzio per qualche istante. « Non posso certo parlare per Fred, però era evidente che non era in sé. Dubito si sia trattato di una decisione ponderata o che io centri realmente qualcosa. » Sollevò lo sguardo sulle compagne, scrollando le spalle. « A sua discolpa posso dire che ultimamente in squadra ci sono stati parecchi cambiamenti e come ultimo arrivato non deve essere facile cercare di non deludere le aspettative di tutti, da Charlie ai compagni, ai fan. » Soprattutto quando di mezzo c'è anche parte della sua famiglia. « Ma ciò non toglie che gli uomini spesso e volentieri si comportino da stupidi - e non sto dicendo che lo sono necessariamente. » Roteò gli occhi al cielo, afferrando la bottiglia per riempirsi il bicchiere. « Forse sta solo facendo fatica a metterci una pietra sopra, l'orgoglio maschile può giocare dei brutti scherzi. Alla fine sono biologicamente programmati per marcare il territorio, no? » Spostò lo sguardo da Daffy a Lily, con un piccolo sorrisino ironico. « Magari gli serve solo un nuovo albero che catturi il suo interesse. » Sventolò la mano destra, come a voler scusare quella pessima battuta. Ed ecco che degeneriamo di nuovo. « Anche perché altrimenti non avrebbe il minimo senso fare culo e camicia con Albus e riservare a te tutto il trattamento del silenzio. Che cosa assurda. » Sbuffò una risata, scivolando accanto a Mun e posando il mento sulla sua spalla in un gesto colmo di solidarietà - e rischiando, al contempo, di rovesciare il vino addosso al cucciolo. « Comuuuuunque » Riprese, indicando prima Daffy e poi Lily. « non penserete mica di esservela cavata con così poco, eh? Vuotate il sacco. Ora. » Le incitò, sollevando ripetutamente le sopracciglia con fare ammiccante. « E più dettagli vietati ai minori ci sono, meglio è. » Si bloccò per un istante, con espressione orripilata. « Ok, non troppi dettagli. James è pur sempre il mio capitano e Dean è un mio amico, vorrei riuscire ancora a guardarli in faccia in futuro. » Ridacchiò, palesemente brilla, allungandosi ad accarezzare il cagnolino che sonnecchiava beato tra le gambe di Daffy. Era morbido, grassoccio e caldo. Merlino, potrei innamorarmi.

     
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    « Cioè Junie dovrebbe rassicurare Sam di esserci perché Fred l'ha presa e le ha smollato il limone? No scusate.. io sinceramente non capisco. Non è la prima volta che Fred ficca il naso negli affari di Sam, però non è colpa di June! E lei è presa. », Lily scrolla le spalle e ribadisce: «Lo so che non è colpa di June. L'ho precisato prima. Lo sa anche Sam, questo..», inizia ad avvertire un fastidioso mal di testa. Ci sono andata giù pesante coi muffin proprio quando mi serviva un briciolo di lucidità. Siamo messi bene - il pensiero la fa così ridere che, nel tentativo di trattenere l'ilarità, le esce un sorriso mezzo finto. «Scusate, non vi sto prendendo per il culo. E' che... I muffin...», piccola risatina. «Per favore, qualcuno lo dica anche a Mun.», conclude così, posando la carta del suo ultimo - l'ha giurato! - dolcetto. «Non mi sembra che la soluzione migliore per Sam, dopo che la sua... Quasi ragazza? - è stata baciata da Fred, fosse di scoparsela. Perché avrebbe dovuto farlo? A me, personalmente, non sarebbe andato poi così tanto. Per quanto riguarda il prima suppongo siano affari loro, ma la stessa June ha detto che non le è dispiaciuto lasciare evolvere le cose in questo modo. Ogni coppia fa un po' come preferisce. Non penso che se l'avessero fatto sarebbe cambiato un granché.», fa una piccola pausa, rivolgendosi poi direttamente a June. «Con questo non voglio dire che bisogna attendere il matrimonio prima di scopare, cioè, sarei un'ipocrita dopo quello che ho combinato io stessa. Dico solo che il sesso non avrebbe fatto progredire la vostra relazione: scopata sì? Bella? Ok, i problemi sarebbero rimasti comunque. Brutta? Pure peggio di prima.», risatina che si accende al momento sbagliato. Per Morgana, che figura di merda con sti muffin. Ma perché non mi riesco a trattenere? «Il fatto che molte coppie lo facciano subito e altre lo facciano dopo, per me è comprensibile. Fondamentalmente si fa un po' il cazzo che ci pare tutti quanti.», continua ad accarezzare il cagnolino mentre valuta possibili nomi da appioppargli - anche se tutti i suoi pensieri, al momento, gravitano tra le parole wine, muffin e scopare. « Comuuuuunque. Non penserete mica di esservela cavata con così poco, eh? Vuotate il sacco. Ora. » «Oh, sì, scusate, avevo glissato perché mi ero concentrata sul discorso Sam. Dunque, vediamo, io e James abbiamo scopato a Portland - vi consiglio di farlo in acqua perché è divertente -, poi se non sbaglio a casa sua - non ricordo però, può essere da me -, poi l'ho portato a fare una gita coi draghi... No, Ippogrifi...», pensierosa, Lily conclude l'elenco della spesa così: «Non mi ricordo se l'abbiamo fatto anche sulla radura. No vabbè, non so perché la discussione di oggi è incentrata sul sesso. Cioè, pensavo voleste sapere se l'abbiamo fatto - dato che finora abbiamo parlato di coppie che lo fanno e coppie che non lo fanno, cosa che secondo me ha un senso da ambo i lati, dipende dallo sbatti delle persone in questione - e quindi, automaticamente, vi ho parlato di sesso anch'io...», si sofferma trecento volte sulla parola sesso, prima di scrollare le spalle e continuare: «Dicevo che comunque, a parte il sesso, è un tipo divertente. Pensavo fosse un pallone gonfiato di prima categoria, invece ha l'umorismo giusto. Spesso mi chiama signora come se fossi una matrona dell'Ottocento, la cosa mi fa molto ridere. Ma devo dire che anche in questo ha buon gusto: riconosce dove sta il potere. E cioè che il potere è donna. Fair enough.»
     
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    L’unica cosa che si sentì di fare mentre Lily parlava, fu tenere lo sguardo basso sul cagnolino tra le sue gambe, pizzicando briciole di brownie e ficcandosele in bocca. Quante ne aveva mangiate? Quando avrebbe dovuto muovere il culo per smaltire tutta quella roba? Già le pareva di sentire la voce di JD mentre lei stramazzava al suolo e Joy che correva ad iscriverla a qualche programma per ciccioni con storie drammatiche pronti a tutti per rimettersi in forma. Sentiva la testa stranamente leggera e le pareva di non riuscire a prendere troppo sul serio i problemi delle sue amiche. Si sentiva in colpa? Non troppo in quel momento. Certo era che quando la nebbia nella sua mente si sarebbe diradata, allora si, avrebbe cominciato a sentirsi un’amica di merda. « Non è solo meccanica o questione di arrivare al dunque. Nemmeno quando si tratta di una botta e via. [...] Questo mondo ci ha educate con la consapevolezza del fatto che più uomini abbiamo più il nostro valore sul mercato scende. [...] Sinceramente ogni cosa mi ha portata qui. Da Albus. E insieme abbiamo creato l'essere più bello del mondo. » Fu la voce di Amunet a distrarla dai suoi pensieri. Alzò la testa, voltandosi verso il trio davanti a lei. «Ti dirò Mun, nella vita ne ho fatto di sesso che era solo meccanica, questo perchè non mi fregava niente di chi avevo davanti. Magari avevo solo bisogno di sfogarmi un po’ o forse avevo bevuto troppo.» si strinse nelle spalle infilandosi in bocca l’ultimo pezzetto di dolce. «Quindi pensa a quanto me ne frega del valore sul mercato Fece una risatina. La dignità, si disse, l’aveva persa da un pezzo dentro il cesso di qualche discoteca. «E nessuno ha detto che June non sappia impegnarsi o debba pagare per qualcosa successo in passato. Anche perché cosa ci sarebbe da farle sconare? Guardatela là-» la indicò con entrambe le mani. «- se fosse una moglie tanto capace quanto è brava come coinquilina me la sposerei io, diamine!» Le rivolse un sorrisone, sciabolando le sopracciglia con l’intento di farla ridere, ma ciò che aveva detto lo pensava sul serio. «E si: a volte conosci una persona solo andandoci a letto.» e nella maggior parte dei casi si rivelano degli stronzi «- ma è anche vero che se qualcuno ti interessa non puoi lanciargliela come se non fosse la tua. E parlo per esperienza personale, ragazze. Perché è terribile andare a letto con qualcuno che ti piace -ti piace davvero- e poi sentirsi dire “No, guarda.. Mi sa che abbiamo fatto una cazzata”..» Alzò le mani come in un segno di resa. «Poi naturalmente sono punti di vista, ma credetemi se vi dico che non mi sono mai fatta problemi a sganciarla in giro. Semplicemente se uno mi interessa ci metto di più a lasciarmi andare. A quel punto si, diventa anche qualcosa di mentale... Magari penso che sia meglio non conoscere ciò che gira qua dentro.» si portò un dito alla tempia, muovendolo in modo tale da circoscrivere un cerchio, come si fa per indicare qualcuno fuori di testa. Infine scoppiò in una risata. «Per quanto riguarda Fred.. Non saprei cosa dire.. Forse dovresti chiarirci, Mun.. Non so niente sulla vostra storia.. E’ finita male-male? Che poi capisco che è il cugino del tuo futuro marito e che sia difficile ignorarsi.. Forse dovreste dirvi tutto in faccia una volta per tutte… Ma in certe cose faccio proprio schifo, quindi è meglio non ascoltare i miei consigli!» Si portò il calice alle labbra, bevendo un sorso. Lanciò poi uno sguardo a Juniper. Come facciamo a tornare a casa in queste condizioni, secondo te? « Non posso certo parlare per Fred, però era evidente che non era in sé. Dubito si sia trattato di una decisione ponderata o che io centri realmente qualcosa. » «Che poi, raga, non so voi.. Ma io quella sera ero fuori come un balcone e, credetemi non so proprio come sia potuto succedere.. Mi sarò fumata mezza canna a dire tanto!» A volte ci ripensava e le cose non le tornavano un granchè. « Comuuuuunque non penserete mica di esservela cavata con così poco, eh? Vuotate il sacco. Ora. E più dettagli vietati ai minori ci sono, meglio è. <i>Ok, non troppi dettagli. James è pur sempre il mio capitano e Dean è un mio amico, vorrei riuscire ancora a guardarli in faccia in futuro. » Rise di gusto, per poi addolcire immediatamente lo sguardo non appena Junie si avvicinò accarezzando il cagnolino che sonnecchiava tra le sue gambe. Daffy posò il bicchiere, per poi afferrare delicatamente il cagnolino e posarlo tra le braccia dell’amica. «Guardalo, Junie.. Non è meraviglioso?? Senti che pelo soffice-sofficeeeee!» strillettò tenendo comunque un tono di volume basso, come se non volesse svegliare il cagnolino, mentre gli carezzava piano il capo con un dito. «Scusate, non vi sto prendendo per il culo. E' che... I muffin... Per favore, qualcuno lo dica anche a Mun.» «Ok, ok!» Daffy alzò la mano, come raramente faceva a scuola quando voleva dare una risposta. Si voltò verso Mun, con un ampio sorriso in faccia. «Ammetto che se in casa ci fossero stati i bambini non ti avrei mai offerto questi dolci.. Voglio dire.. Non sono irresponsabile fino a questo punto.. E questo perché.. Diciamo che c’è un piiiiiccolo ingrediente segreto.. Ma devi indovinare tu quale!» Esibì un sorriso sornione per poi avvicinarsi il bicchiere alle labbra. «Oh, sì, scusate, avevo glissato perché mi ero concentrata sul discorso Sam. Dunque, vediamo, io e James abbiamo scopato a Portland [...]» Per poco non sputò il mimosa che aveva in bocca. Lo inghiottì per poi schiarirsi la gola. Hai capito la Scamander! Ridacchiò, afferrando un ulteriore pezzo di brownie. «Dicevo che comunque, a parte il sesso, è un tipo divertente. Pensavo fosse un pallone gonfiato di prima categoria, invece ha l'umorismo giusto.» La ex Grifondoro alzò il calice. «Un brindisi alle famiglie allargate! We, qui è tutto un imparentarsi con tutti! Ma quanti siete? Ma come farete alle cene di Natale? Pretendo di essere invitata, sappiatelo eh!»

     
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