The real show

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    La giovane vincitrice viene accerchiata da un gruppo di simpatizzanti - probabilmente hanno scommesso su di lei a duello e si sono ritrovati con un bel gruzzoletto in tasca. Sorride rapida, senza pronunciarsi in merito, batte il cinque ad una ragazza che le fa festa ed abbandona il ring, scoccando uno sguardo eloquente ad Aidan in risposta alla sua affermazione: «Avevamo un pubblico, dovevamo dare un minimo di spettacolo», ineccepibile. Reek inizia a richiamare l'attenzione, invogliando i presenti a sfidare o ad essere sfidati, dando il via ad una serie di nuovi incontri ed annesse scommesse. Il famoso pubblico, comunque, non sembra particolarmente convinto della cosa. Alcuni iniziano a gridare al complotto - "ma dai, si sono messi d'accordo, cento per cento che doveva vincere lui", oppure "la mora ha imbrogliato, ha tirato un calcio anziché usare a dovere la bacchetta", o ancora "guarda come se ne va con la coda tra le gambe il Re di Maggio, o come si chiama". Lily ridacchia, forse più per l'allusione al colore scuro dei propri capelli - l'incantesimo va gradualmente sciogliendosi, restituendole il biondo grano di sempre - che non per i soliti rosiconi di turno: non è colpa mia se avete scelto d'investire lo stipendio sulla persona sbagliata. Per di più, se lo sconfitto della situazione accetta d'esserlo, perché mai il pubblico di contorno dovrebbe fare guerriglia? Lily si fa spazio tra la folla con la consapevolezza di esser nel giusto e non dovere spiegazioni sul come abbia vinto a nessuno. «Ora, io vorrei fare incazzare ancora un po’ chi ha scommesso su di me. Tu goditi la gloria», si volta di scatto, incuriosita - ma soprattutto all'erta - quando Aidan le rivela alcune simpatiche intenzioni. «Che intendi con fare incazzare, domanda, pur avendo intuito vagamente la risposta. Oltre a cacciarti nei guai, chiaro. «Se ne hai voglia, vediamoci qua fuori tra qualche minuto», sparisce tra la folla con la stessa rapidità con cui si è fatto avanti sul ring. Lily lo perde di vista praticamente subito, avvicinata da una Metamorfomagus che inizia a darle specifici consigli su incantesimi in grado di prolungare a oltranza la modifica del colore dei capelli. Magari più tardi, commenta silenziosamente, ergendosi sulla punta dei piedi per scovare la figura di Aidan nel mezzo della combriccola agguerrita di poco prima. Fanculo, augura all'avversario, mentre si affretta a raggiungere quel punto esatto. Riesce a carpire soltanto le ultime parole di un discorso già iniziato e che non promette nulla di buono:
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    «...non hai reagito! Avevi la cazzo di vittoria in tasca e non hai reagito.», signori, il vero spettacolo deve ancora iniziare. Lily affianca un Aidan particolarmente infervorato, strappandolo alle grinfie di tre tipi loschi - palesemente ubriachi - e visibilmente incazzati con lui. Facevi davvero sul serio, nota la Serpeverde, ironizzando sulle altre possibili sorprese che quel mese di Settembre le riserverà - a parte la rissa vera al Burlesque ed il mezzo tentativo di rissa adesso, alla Mano Monca. Per via del casino creatosi, i piccoli eroi vengono invitati caldamente ad abbandonare il locale, così come anche gli stronzi maschilisti di merda - descritti in questo modo dalla Cercatrice perfettina solo all'apparenza -, uno dei quali inizia a vomitare lumache dal nulla. A caso. Una volta fuori, l'aria frizzante dell'autunno li investe in pieno, così come il buio pesto delle vie di Nocturn Alley. «Tipo che non potevi evitare, vero?», quando si dice buttare fuoco sulla benzina. Lily gli rivolge un'occhiataccia, per poi spezzarla con un sorriso beffardo. «Comunque quel Mangialumache se lo meritava.», non per altro l'ho scagliato io. Inizia a camminare in una direzione imprecisata, tirando il cappuccio della felpa sopra la testa e cacciando le mani in tasca, dove subito stringe i pugni per sentire meno freddo. I due sfidanti attraversano svariate stradine senza parlare. Solo pochi minuti dopo, Lily nota una figura conoscente fare ingresso in un locale particolarmente affollato. In realtà non ha idea di chi sia, ma è certa di averlo già visto qualche giorno prima, nel corso della propria missione ad Inverness, finalizzata a mettere insieme le informazioni di Tris per cavare un ragno dal buco. Probabilmente si tratta di una guardia. Probabilmente è lì per farsi i cazzi propri. Probabilmente non c'è nulla di compromettente dietro: trovarsi a Nocturn Alley non vuol dire per forza avere degli affari strani. Oppure nessuna delle tre: magari sto esagerando e siamo tutti vittime di una psicosi collettiva. «Entriamo?», propone ad Aidan, facendo strada senza neanche ascoltare la risposta. Osserva il tipo per un po' - per un bel po' - e soltanto alla fine si rassegna all'unico vero dato di fatto: non si è ancora ripresa dalla serata del trentuno Agosto. Vede l'inganno dove non c'è, si rilassa quando non dovrebbe, si guarda le spalle quando è a casa con Sam e Dean. Il mondo gira al contrario. «Whiskey Incendiario per me e per lui.», decide senza dargli il tempo di farlo. Al massimo ne bevo due. Perdere il controllo sta diventando ormai un'abitudine, per la giovane Scamander. Fortuna che non ci sono giornalisti in giro... Almeno crede. Basterà il cappuccio a non farsi notare? «Come mai non sei venuto al rave?», domanda secca, dettata dal riferimento all'amicizia tra il ragazzo ed uno dei neo-senior eletti, Dean Moses. Per inciso, hai fatto bene a saltarlo. Avrebbe preferito trovarsi al posto suo. Quando il barista versa il Whiskey in due boccali - versandone metà del contenuto fuori, in perfetto stile spartano - Lily lo porta subito alle labbra e strizza gli occhi per la gola che brucia. Tossirebbe volentieri, ma non ha abbastanza confidenza con Joyce da mostrarsi novellina nel mondo dell'alcol. «Hai già confermato che tifi Cannoni o me lo sono persa?», no perché ne va della tua incolumità. A proposito: «Epismendo.», pronuncia, puntandogli la bacchetta sullo zigomo. «Sei masochista.», asserisce, ennesimo dato di fatto alla Lilac Scamander. Non è una critica, né un'approvazione. Sono anch'io un po' masochista, o non frequenterei il Pulse. Però non va in giro a provocare i giocatori d'azzardo incalliti lì presenti.
     
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