Villa Dragomir

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    ituata qualche chilometro fuori Londra, in un terreno di proprietà (con un boschetto adiacente ed un grazioso laghetto poco distante dalla villa) la Villa di Rocket e Domiziana Dragomir rientra, secondo una classifica dei giornali di gossip aggiornata a Gennaio 2020, tra le più belle abitazioni dei VIP del Mondo Magico. La villa si presenta frontalmente più classica nell'architettura, mentre sulla parte del retro una piscina illuminata a led non manca di attirare l'attenzione, accompagnata dal garage dove Rocket e Domiziana tengono le loro costosissime auto. I giardini sono spaziosi ed arieggiati, con un'architettura che ricorda molto lo stile neoclassico italiano. Anche gli interni della casa, infatti, presentano uno stile alquanto classico (1 - 2 - 3 ), in particolare l'ingresso, creato sotto direttive di Rocket Dragomir, per ricordare l'arte della sua tanto amata Italia. La camera di Domiziana, rispecchia il suo essere la principessa di casa (1 - 2 - 3 ), con anche il proprio bagno privato, adiacente alla stessa. L'unica nota di modernità la si può osservare nelle stanze di Rocket ( 1 - 2 - 3 ) con minibar, tv al plasma e sala giochi adiacenti e\o incorporati.

    Questa discussione rientra nel progetto quotidianità


     
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    'sono stati gli zinghiri'
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    [24 DICEMBRE - SERA]
    « ESTAS LOCO! L-O-C-O!!!! » La vocina delicata di Dolores de La Vega fa tremare le pareti in quella tranquillissima serata in casa Dragomir. « Una, due, tre.. » Dall'altro lato della villa, per la precisione in cucina, un Rocket Dragomir ormai così abituato alle soavi quanto dolci note vocali della latino-americana tanto da non farci nemmeno più caso, sta contando le zollette di zucchero da sciogliere nella cioccolata calda di Domiziana. « -..Famo pure quattro e cinque che stai troppo sciupata, eh? Ma che ve danno da magnà ar castello, sorci verdi? Almeno 'na carbonara ogni tanto va a fanno? » Scuote la testa, lasciando scivolare con un sonoro plop la sesta zolletta dentro la tazza, e, finalmente soddisfatto, iniziando a mescolar ben bene col cucchiaino. « Devo assolutamente scambià du paroline co' Pio Baldracca là..Come se chiama » E a quel punto annuisce, super convinto, porgendo la cioccolata -o meglio..Quella non troppo invitante melma marrone- alla figlia. Rimane lì, immobile, da un lato in attesa che quest'ultima beva quell'intruglio, dall'altro nella più completa ammirazione. Nonostante la permanenza della ragazza al castello, non è stato raro, in questi ultimi mesi, che si siano visti, durante le domeniche. Eppure per Rocket, ogni volta che si trova per più di dieci minuti da solo con la piccola Dragomir, è sempre come la prima volta. Quando l'ha stretta tra le braccia, ormai diciassette anni fa, che era poco più di un microscopico fagottino infastidito da delle fin troppo opprimenti lenzuola. Sospira, e sorriderebbe -orgoglioso- se solo non fosse che, da un po' di tempo a questa parte, la sua piccola Nana gli sembra sempre piuttosto..Strana. Triste, forse. Si domanda se dipenda da lui, in qualche modo. Se abbia sbagliato qualcosa, forse troppo distratto. Troppo incline a risolvere ogni cosa con una risata, o chissà quale regalo da urlo, pur di non affrontare la realtà, il suo incubo peggiore.
    « Ei principè senti..- » Quello di non essere un buon padre, come non lo è mai stato il suo. « DONDE ESTAS..DONDE- ECCOTI! -Hola princesa, bellissima como siempre- DESGRACIADO!! » Ma ogni suo buono proposito va in fumo quando la prosperosa figura di Dolores, la domestica, varca la soglia della cucina. « Se piensi che accoglierò i tuoi parientes nella mia casa- » « -Beh tecnicamente è la nostra casa.. » Borbotta Rocky, rivolto alla figlia, in un occhiolino « in queste condizioni tu estas LOCO, LOCO! PAZZO!! » Non ha idea a cosa possa riferirsi, la latina, ma decide di non controbattere, perchè morire infilzato da qualche forcone da cucina di fronte agli occhi di Domiziana, non è esattamente il regalo perfetto da farle alla vigilia di Natale. D'altra parte, da quando la notizia del cenone è giunta alle orecchie della domestica, villa Dragomir sembra aver assunto le sembianze di un vero e proprio villaggio di Babbo Natale. Dotata di una carta di credito personalmente relegatagli da Rocket per ogni necessità inerente alla casa, la donna, proveniente da una tradizione natalizia forse addirittura più esagerata della loro (e sono italiani, ce ne vuole per diventarlo!) ha acquistato così tanta roba, tra addobbi, regali, lucine e pietanze (come se ce ne fosse realmente bisogno, di queste ultime, considerato l'invito della famiglia Dragomir, sua sorella Esme annessa e connessa, -e non c'è altro da aggiungere- per cena) che nonostante il suo immane patrimonio, il povero Dragomir avrà ben presto una bella sorpresa, sul suo conto in banca. Tra le luci esterne ed interne, le varie decorazioni ( 1 - 2) sparse per le casa e l'enorme albero di natale piazzato in mezzo all'ingresso, il tutto seguito da una tavolata imbandita (con soli antipasti, per il momento) da far invidia a chissà quale re turco, Rocket si stupisce che Dolores non abbia acquistato anche il generatore di neve artificiale. Ma decide di non metterci la mano sul fuoco, lui, che per questo Natale ha contribuito con lo bruciare due o tre infornate di biscotti dimenticate in forno, causando un principio d'infarto alla povera domestica. Gli è sempre piaciuta, quella festa, ma quest'anno, viste le circostanze e gli ultimi avvenimenti, proprio non ne è riuscito a carpire la magia. Eppure si è sforzato comunque, nascondendo ogni cosa dietro un sorriso tirato. Ed è quando il suono del campanello impedisce a Dolores di digievolvere, che Rocket trova il tempo di voltarsi verso Nana. La fissa qualche istante, mentre sente la domestica, dall'altro lato della casa, accogliere i primi invitati ( « NON PENSARE CHE E' FINITA AQUI, CLAR- Oh bienvenidos! Lo so, lo so, è tutto muy bello. Avete visto le decorazioni della señora Smitherson? Chi è quest'anno la regina del Natale? CHI? AH AH -Prego, prego, entrate- AH!! ») « Allora, chi hai invitato, quest'anno, principè? » Domanda, inghiottendo un fastidioso nodo alla gola « Annamo ad accoglielli? »
    Chiunque voglia partecipare, amico\parente\infiltrato speciale di Rocket o Nana, è libero di farlo, grandi e piccini <3 Consideratevi invitati, o come volete!
    Al momento interagito con Nana, Dolores e nominata Esme.
    I primi invitati sono stati accolti da un'elegantissima Dolores De La Vega (potete muoverla come volete), per il resto liberi di muovervi tutti come vi va, Buon Natale in casa Dragomir!
     
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    Domiziana osserva con un cipiglio piuttosto scocciato papà Rocky che dispendia un'infinità di zollette di zucchero nella sua cioccolata calda. Anche basta - commenta in silenzio, per non mostrarsi inviperita persino il giorno della vigilia di Natale. Non può fare a meno, però, di roteare gli occhi, a testimonianza del suo accennato fastidio. Che in realtà deriva da ben altro: nessuna delle Mean Girls sarà presente per le festività natalizie. Si è già rassegnata all'idea di vederle soltanto per Capodanno, ma constatare il fatto è giusto un po' più difficile del previsto. Soprattutto perché non ha modo di fuggire alle grinfie di Dolores De la Vega - per quanto sia a lei affezionata -, almeno finché non arriveranno altri parenti o Bobbie, anima gemella di espressioni diffidenti. Anche se in un senso diverso: Nana per una percezione della propria persona al di sopra di tutto e di tutti - un sentimento di superiorità drasticamente elevato -, Bobbie più nel senso di distacco e freddezza di fronte alle innumerevoli moine della stirpe Dragomir. « DONDE ESTAS..DONDE- ECCOTI! -Hola princesa, bellissima como siempre- DESGRACIADO!! », sorride di sfuggita a Dolores, sempre eccessivamente espansiva. « Se piensi che accoglierò i tuoi parientes nella mia casa- », Nana e Rocky si guardano, indecisi se scoppiare a ridere o altro, « in queste condizioni tu estas LOCO, LOCO! PAZZO!! », Domiziana cerca di placare miss De la Vega con un glaciale: «Dolores, ti prego, i timpani, e accenna distrattamente alle proprie orecchie, portando la tazza di cioccolata fumante alle labbra e sorseggiandola come se stesse gustando una minestra di broccoli. Domiziana e i problemi con l'alimentazione parte duemila e oltre. Mentre la domestica si affaccenda ad attivare le infinite decorazioni di Natale, sotto lo sguardo vigile di Domiziana che, invece, va trasfigurando gli oggetti rossi in rosa shocking - ovviamente quando Dolores non guarda -, Rocky le domanda:
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    « Allora, chi hai invitato, quest'anno, principè? », ed è a quel punto che lei finalmente si scioglie in un sorriso sincero. « Annamo ad accoglielli? », tira fuori la bacchetta dalla tasca - estremamente felice di poter fare magie di qua e di là, avendo ormai compiuto diciassette anni - e dice: «Non prima di esserci coordinati per la serata.», lo trascina di sopra nella sua stanza e sceglie gli accessori adatti al proprio outfit. Una volta completato, accende la cravatta di Rocky dello stesso colore - glicine intenso. «Comunque ho invitato Bobbie e la sua famiglia.», lo dice rapidamente, per poi inondarlo di altre notizie: «Poi ci saranno alcuni di Serpeverde - purtroppo Max non può. Con lei ci vediamo a Capodanno - te lo ricordi, vero, che sarò dagli Hamilton?», informa, prendendo di nuovo la via delle scale e preparandosi ad accogliere gli ospiti. Scorge subito il volto di Barbara nella folla di parenti italiani - e spagnoli, amici di Dolores -, precipitandosi da lei in una camminata sui tacchi impeccabile. «Bobbie!», le dà un bacio sulla guancia - niente abbracci o altro, solo quel gesto di affetto che già, per Domiziana, è tantissimo -, poi si dedica a salutare gli altri Herondale: «Delilah, sei magnifica. Ciao Eddie.», sorride a metà, non osando avvicinarsi al bambino per timore che le sporchi l'abito. Ma vuole bene anche a lui, a modo suo. «Noah, benvenuto. Lasciate pure a Dolores i soprabiti -», fa cenno di consegnarli alla domestica. « - Dicevo, Noah, sai che a breve inizierò il tutoraggio con Beatrice Morgenstern al Centro Addestramento?»
     
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    « Qualcuno mi ricordi per quale motivo abbiamo accettato l'invito. » Domanda, non appena si ritrovano catapultati fuori l'immensa magione, decorata di tutto punto per quella speciale occasione. Si risistema il blazer, stranamente colorato, prima di fulminare Noah con un'occhiata, come a volerlo ammonire sull'aprire, eventualmente, bocca. « Era una domanda retorica. » C'è da dire che, per quanto Bobbie non adori affatto quella festività, la situazione è tragicamente peggiorata nel preciso istante in cui hanno attraversato il viale illuminato per ritrovarsi di fronte una donna che ha deciso di far concorrenza a Martha May Whovier. Qualcuno può avere pietà di me, lassù, e finirmi in questo momento? Sono stata un perfetto soldato, credo di meritarmela davvero una fine dignitosa. « NON PENSARE CHE E' FINITA AQUI, CLAR- Oh bienvenidos! Lo so, lo so, è tutto muy bello. Avete visto le decorazioni della señora Smitherson? Chi è quest'anno la regina del Natale? CHI? AH AH -Prego, prego, entrate- AH!! » Chissà perché non ho voluto mai mettere piede qui dentro finora, con una padrona di casa del genere. Rotea gli occhi, la mora, allungandosi verso Deli. « La regina della pacchianaggine sicuramente. » Commenta in un sussurro velato, per poi aprire le braccia non appena Eddie le fa segno di voler andare da lei. Fa un sorriso, ben nascosto dalla faccia del bambino, e se lo lascia accoccolare addosso, passando a Noah tutte le buste, contenenti i regali, che teneva sulla mano destra. « Almeno fai qualcosa. Mi ringrazierai quando una delle italiane ti vedrà affaticato e ti vorrà soccorrere. » Un sorriso, decisamente più dolce, viene indirizzato anche a lui per poi lasciarsi trascinare dalla folla all'interno della casa. Per qualche istante la sua attenzione si concentra sul troppo che vede in giro, cominciando ad indicare ad Eddie questa e l'altra decorazione « Guarda nanerottolo. Guarda e prendi esempio su come non dovrà mai essere casa nostra. » Sussurra al suo orecchio prima di intercettare una Domiziana prossima ad avvicinarsi. E in quel momento il bimbo decide che è ora di tornare dalla madre. Accoglie il bacio della bionda con un sorriso tirato. « Grazie per l'invito. Buona Vigilia? » Azzarda, prima di guardare oltre la sua spalla, alla ricerca di quel qualcuno che non le ha nemmeno mandato un messaggio per invitarla quella stessa sera. I suoi occhi verdi, però, incontrano quelli di Esme e un rinnovato sorriso si apre sulle sue labbra. « Cominciavo ad avvertire, vagamente, la tua non presenza. » La prende larga, mentre si fa avanti per salutarla così come si fa in Italia. Doppio bacio sulle guance e passa la paura. « Allora, a quale nuovo progetto stai lavorando ora? L'ultimo film era proprio una figata. » Le domanda, sinceramente interessata, prima di incontrare la figura del rosso, poco più distante. Lo saluta con un gesto cameratesco delle dita, sentendosi più impacciata del solito. « Fortuna si è ricordata Nana di invitare il Grinch, altrimenti che Natale sarebbe stato? » Un sorriso dalle tinte sarcastiche si profila sulle sue labbra prima di essere catturata nuovamente dalla voce di Domiziana. « In effetti ho visto la sua prenotazione di qualche giorno fa per una sala. Com'è andato il primo impatto? »

     
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    Lo sguardo della minore degli Herondale tentò di abbracciare inutilmente il maestoso ingresso di Villa Dragomir. Caspiterina, pensò. E’ la volta buona che mio figlio mi scarica e chiede asilo politico. « Qualcuno mi ricordi per quale motivo abbiamo accettato l'invito. » Delilah sbirciò la sorella maggiore con la coda dell’occhio, per poi lanciare uno occhiata a Noah e mordendosi le labbra per non farsi scappare una risata. « Era una domanda retorica. » Piegò appena la testolina in avanti, sperando che i capelli riuscissero, almeno in parte, a coprire l’espressione divertita che le si era materializzata in faccia. Si schiarì leggermente la gola prima di voltarsi verso Bobbie. «Un bel sorriso, su. E’ così che si fa un ingresso in casa altrui, soprattutto quando questi sono stati così gentili da invitarci!» E, a voler dare conferma a quelle parole, cacciò fuori un sorriso smagliante, come se stesse suggerendo alla sorella di imitarla. «Te lo prometto, nel ritorno verso casa potrai “autocommiserarti e fissare il muro” quanto vorrai.» Usò quel tono da mamma gentile nel citare le parole del Grinch, come quando doveva convincere Eddie a non mangiarsi l’ennesima caramella. Ma la loro attenzione venne attirata immediatamente -impossibile non notarla- da una donna vestita estremamente in modo natalizio e dallo spiccato accento latino. Delilah le rivolse un sorriso, cercando di non scoppiare a ridere per le parole che Bobbie le sussurrò all’orecchio. Guardò la sorella prendere in braccio Edward ed usarlo come scudo protettivo verso la donna. «Ha proprio ragione, è davvero tutto meraviglioso!» rivolse un sorriso alla domestica, con tono gentile, ringraziandola con un gesto del capo mentre faceva il suo ingresso dentro la Villa. « Guarda nanerottolo. Guarda e prendi esempio su come non dovrà mai essere casa nostra. » Non le sfugge il commento fatto da Bobbie all’orecchio del nipote ed è costretta a lanciarle uno sguardo di rimprovero, spaventata dal fatto che qualcuno possa averla sentita. In realtà, più che uno sguardo di rimprovero il suo sembrava voler dire ”Ti prego, smettila, devo fare la seria, stasera!”. Non che Delilah fosse mai l’anima della festa, ma si trovava in casa altrui e per lei era buona abitudine, in certe occasioni, tirar fuori tutta la benevolenza di cui era capace. «Delilah, sei magnifica. Ciao Eddie.» La giovane donna sorrise a Domiziana. «Oh, ti ringrazio. Non magnifica quanto te, direi. Ma guardati, sei splendida!» Alzò il naso all’insù, guardando il resto dell’enorme sala in cui erano. «Ed anche questo posto lo è.. La vostra casa lascia senza fiato.» Si piegò sulle ginocchia per togliere il cappotto e la papala ad Edward, sentendo un tuffo al cuore nel vederlo con addosso il suo elegante completino. Si rialzò il piedi, ringraziando Dolores che prese il cappotto del bambino e l’aiutò a sfilarsi il suo. Arrossì appena, non abituata a tutte quelle premure. Immediatamente si chiese se fosse troppo poco elegante per una serata del genere, con il suo maglioncino e la sua gonna lunga. Prese la manina ad Edward che camminava accanto a lei a passi piccoli ma sicuri. «E dov'è il padrone di casa?» chiese fingendo di non vedere Rocket, per poi guardarlo con un enorme sorriso. «Hai visto Eddie? Ha i capelli rossi come il costume di Babbo Natale!»

     
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    Ilonka non l'aveva presa bene, quella presa di posizione dei maggiori di casa Dragomir, e a dirla tutta non l'aveva presa bene nemmeno suo padre. Esme però aveva bisogno di staccare dall'Italia e considerato che anche Step viveva in pianta stabile a Londra, non poteva certo sottrarsi dall'idea di presenziare. Era stato un periodo lavorativo intenso, quello appena passato, così, cucinare per Rocky, Domiziana e un altro intero esercito sembrò la cosa più normale che potesse fare. E' questo ciò che facciamo a Natale no? Mangiamo e stiamo insieme. « 'A Stefano, se ma rovini gli struffoli me te magno! » « Ao e stai scialla che se magnano lo stesso. Io e Rocky se magnamo pure la merda. » E queste erano le premesse con cui avevano raggiunto la moglie Olivia che aveva insistito affinché Christian facesse da plus one a Esme. « Ma gliel'hai detto a tu' moglie che nessuno me chiede se c'ho il ragazzetto a sta cena? Al massimo so io che lo chiedo a mi' nipote. » « Esme! C'hai da cagà poco er cazzo eh? Lascia sta la regazzina che c'hanno traumatizzato abbastanza zia Elvira e nonna Amelia da piccoli - pace all'anima sua. » « Pace all'anima sua. » Ed entrambi si fanno il segno della croce prima di mettere in moto e raccattare a casa di Step, la moglie Olivia tutta messa in ghingheri e il fratello. [...] « A STRONZO! VIE' QUA! » Step si avventa ad abbracciare Rocky lasciando crollare a terra tutte le buste colme di doni, mentre Olivia scoppia a ridere. Esme dal canto suo irrompe nella casa nel suo vestito guardandosi attorno con un che di sorpreso.
    Beh che dire, l'Inghilterra non ci ha insegnato la sobrietà. La giovane Proietti getta uno sguardo in direzione di Christian che è stato designato a sua volta a portapacchi per l'occasione. « Aiutami a portare questa roba in cucina. » Si ferma di fronte a Domiziana e le stampa un bacio sulla guancia. « Mamma mia diventi ogni giorno più bona! Questo è Christian comunque.. te lo ricordi vé? Fratello di Olivia. Mi fa da scorta perché non si può andare in giro da soli, a quanto pare. » Alza gli occhi al cielo e si dirige in compagnia del giovane Cassidy dall'altra parte della casa, posando diversi vassoi sul bancone della cucina. « Sei sicuro di saper gestire un Natale all'italiana? No perché un matrimonio era un conto, però il Natale.. eh! E' na roba! » Scoperchia le lasagne e il vassoio di gnocchi alla sorrentina fumanti, le fritture di pesce e il pandoro, prima di prendere una forchetta concedendosi un boccone di gnocchi annuendo tra se e se. « Dimmi un po', come sono? » Asserisce mentre gli concede di assaggiare una delle sue creazioni direttamente dalla sua mano. « Attento a quello che dici che è un attimo che diventi parente serprente. » [...] « Cominciavo ad avvertire, vagamente, la tua non presenza. Allora, a quale nuovo progetto stai lavorando ora? L'ultimo film era proprio una figata. » Abbraccia Bobbie salutandola con due baci sulla guancia accarezzandole leggermente la spalla. « Dillo che in realtà ti mancavano le mie teglie di lasagne. Ro' è italiano solo per finta. Senza di me manco le uova al tegamino sa fare. » Pausa mentre si stringe nelle spalle. « Mi sto prendendo una pausa comunque. Ho bisogno di una vacanza. Tu che dici? Sono contenta che ti hanno invitato.. sa un po' di Natale coi Ribelli sta cosa. » Prossimamente nelle sale. Il miglior cinepanettone di sempre. « Fortuna si è ricordata Nana di invitare il Grinch, altrimenti che Natale sarebbe stato? » Getta uno sguardo in direzione del fratello, ancora intento a fare il maschio basic con Step e scuote la testa. « Degli uomini non hai da fidarti. Poi questo qua è proprio un bambinone. Per dire a su madre che non andava a casa per Natale ho dovuto intercedere io. » E vallo a dire a Rocky che è un figlio ingrato che ha dimentico da dove è partito. La sua attenzione viene attirata da un nano che scorrazza tra i loro piedi, sotto uno sguardo improvvisamente intenerito della Proietti. « E questo nanerottolo bellissimo di chi è? » Esme e i bambini. Una storia vecchia come il mondo. Non ce la si fa. « We ragazzi comunque non ci si siede a tavola finché non facciamo il brindisino serio col limoncello di zio Peppino. L'ha mandato da giù quindi proprio non se ne parla. » E dicendo ciò estrae da una delle buste la bottiglia di limoncello fatto in casa, riempiendo diversi bicchierini, prendendo uno prima di affiancare Christian e i fratelli. « Allora, Buon Natale a tutti! E se vi alzate dal tavolo prima del secondo dolce, l'anno prossimo non vi invitiamo più! Auguri! » E dicendo ciò alza il bicchiere per il brindisi.

    Esme si è portata dietro Step, un'altro Dragomir scappato di casa appena ventenne, sposato con Olivia Cassidy, anche lei presente. Olivia si è trascinata dietro Christian because why not? Ha portato cibo per tre eserciti, regali per tutti, e soprattutto il limoncello di zio Peppino che fermateve tutti.


     
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    31 Agosto ore 21.00

    Poco importa che la maggiore età, secondo il mondo magico, arrivi a diciassette anni. Se sei una ragazza italiana ci sarà comunque un altro evento ben più importante: i fatidici diciotto. E' proprio in quel giorno speciale - quel trentuno di Agosto - che Domiziana sventaglia le dita della mano destra, adornate di un nuovo anello regalatole da Dolores - la sua fan numero uno da sempre, probabilmente. Si guarda allo specchio nell'abito scelto per l'occasione - l'abito più importante dell'anno: non solo la accompagnerà nella sfavillante serata di sfarzo e ostentazione che ha organizzato, per di più segnerà la fine di un'epoca e l'inizio di un'altra: l'ingresso al college. Un primo giorno di college che, per la gran parte degli invitati, sarà una bella sfida da superare nella fase di post-sbornia. «Sei pronta?», fa un occhiolino in direzione di Max, dietro il separé della propria stanza da letto. Sono le nove di sera e, come da invito ufficiale, i presenti saranno già al piano di sotto a gustare l'aperitivo, in attesa dell'ingresso scenico della festeggiata e... Dell'altra festeggiata, a pieno titolo. Perché in fondo, da molto più di un anno a questa parte, non esiste Domiziana senza Maxime. «Fleur si è occupata dei nostri cocktail. Chiedili solo a lei.», asserisce, pronta ad accompagnare Max nel suo percorso di recupero attraverso una serata di analcolici. Anche perché ubriacarsi al proprio diciottesimo non comporta poi tanti vantaggi:
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    ci si dimenticherebbe persino di averlo trascorso. Sono con te fino alla fine. «Andiamo.», aggiunge poi, rivolgendole uno sguardo d'intesa e avvicinandosi alla scalinata che le porterà dritte dritte al cuore della festa. Viene accolta da un fragoroso applauso, fatto partire dal gruppo italiano approdato per l'occasione e capeggiato da un'emozionata Ludovica - una delle sue amiche storiche. «AUGURI NANAAAAA!», porta il calice in alto, mentre a Nana e Max viene servito il loro personalissimo intruglio. «Volevo fare un brindisi alla persona migliore che conosca -», Nana rotea gli occhi, consapevole della tendenza di Ludo ad essere la ragazza più plateale che esista, «- Domiziana è un'amica, ma prima ancora una sorella. Nana, senza di te non sarebbe lo stesso. Mi manchi non sai quanto - torna, eh?. Auguri, principè.»



    Benvenuti, invitati! Questo è il my diciottesimo e potrete trovare letteralmente di tutto: tavolate imbandite di prelibatezze, postazione di alcolici/analcolici, dj-set fino all'alba e, come da prassi, fuochi d'artificio a mezzanotte.
    Unica chiave di lettura del testo: have fun!
    PS: in teoria Nana ha mandato degli inviti ufficiali, ma se vi volete imbucare siete comunque i benvenuti <3

     
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    Ha atteso quel giorno con un'improbabile ansia che non l'ha ancora lasciata. Forse perché nella cultura di Nana, il diciottesimo sembra essere veramente una gran cosa, tanto da aver assistito, già di prima mattina, all'arrivo di una flotta di persone, tra amici e parenti vari ed eventuali. Forse perché tra lei e la bionda le cose hanno preso a scongelarsi e muoversi esattamente un anno prima. E' come se fosse il nostro anniversario, tipo? L'unico momento in cui l'ansia le è sembrato l'avesse abbandonata è quando Kyle ha fatto la sua comparsa davanti al portone di casa Dragomir, con tutto l'occorrente per il regalo che la Picquery ha deciso di farle. « Ludo mi ha detto che è una specie di rito di passaggio in Italia. Non puoi sottrarti se non vuoi avere sfiga..- per quanto Ludo? » « Cento, a Nà, cento anni! » « Ecco, sicura di voler rischiare? » Aveva alzato le spalle, minimizzando di molto il fatto che, ad oggi, il corpo della Dragomir non aveva mai incontrato un ago e del colore da far passare sotto il primo strato di pelle. Ora però, quando si appunta l'orecchino destro, finendo così il processo della sua vestizione sobria, l'ansia sembra essersi dissipata, probabilmente perché la giornata è quasi finita, è passato il peggio, quello che si profilava nella sua testa. E allora annuisce alla bionda, quando è ora di scendere affinché la festa possa avere inizio. «Fleur si è occupata dei nostri cocktail. Chiedili solo a lei.» Prova un moto di qualcosa di ben definito all'altezza dello stomaco nel sentire le sue attenzioni alla propria condizione di sobrietà, potrebbe quasi esprimerli a parole ma preferisce il commentare con un « Come siamo fortunelle! » con tanto di scrollata di spalle prima di scoppiare a ridere e farsi trascinare al piano di sotto. Mentre Ludovica fa parte il primo brindisi, Max si guarda intorno alla ricerca di Fleur, la stessa che si è già palesata con un vassoio e due bicchieri dal contenuto rosato. Alza il proprio in direzione della bionda, unendosi ai festeggiamenti con un bell'urlo degno di nota prima di buttare giù un sorso di quel qualcosa di fruttato che non è tanto dolce, per fortuna. « Ehi ehi ehi, chi ti ha messo in mano quell'alcolico? Ma lo sanno che sei minorenne? » Si rivolge scherzosamente ad Ella, dandole una leggera botta con il gomito per farle intuire che sta scherzando. « Continua tu che puoi. Anche per me. » Le fa un occhiolino e sta per fare qualche battuta su Harvey, pronta a chiederle dove l'abbia nascosto, quando Ludovica decide di prendere nuovamente la palla al balzo. « Ragà, un attimo d'attenzione. Vi preannuncio che tra un po' ci sarà anche un'altra cosa - non mi so tenere neanche un acino d'uva in bocca, lo so, Nana fingiti sorpresa dopo, mi raccomando - ma ora veniamo a noi. Ognuno di voi dovrebbe aver portato con sé la chiave che vi è arrivata con l'invito. Bene, al suo interno vi è il primo indizio per la vostra personalissima caccia al tesoro dislocata per l'intera villa. Caccia che vi porterà ad un lucchetto ben preciso, il primo che lo troverà sarà il fortunato vincitore di una sorpresa. » E' tutta felice, Ludovica, mentre guarda il resto degli invitati durante la spiegazione. « Per chi non ha la chiave con sé, mi dispiace assai. Per chi non ce l'ha mai avuta, beh, a scrocconi, ma che volete di più? Buona caccia. » Scoppia a ridere mentre già i primi invitati cominciano a castare incantesimi sulle proprie chiavi per cominciare la ricerca. Allora Max allunga la mano sinistra a stringere quella destra di Domiziana. Guarda per un attimo l' intreccio delle loro dita e sorride. Due serpenti che si completano, che danzano sulla loro pelle ancora leggermente abbronzata dal sole italiano di quell'estate. Il loro passato sì, ma anche una speranza per il futuro. Le bacia le nocche, prima di presentarle la propria chiave. « Vuoi accompagnarmi? » Le chiede, alzando lo sguardo cristallino in quello di lei. « O pensi che sarebbe come barare? » Continua prima di castare un revelio sulla chiave. Incisa sul gambo, compare una frase. "Se la risposta tu vuoi trovare, il motore pulsante tu devi cercare. Inarca un sopracciglio. « Il parco macchine di tuo padre? » Scuote la testa, ridacchiante. « Oh, se qualcuno per sbaglio gliene graffiasse anche una soltanto, non basteranno i tuoi sguardi più innocenti per salvarti. »

    Interagito con Nana ed Ella.
    Ludovica ha aperto le danze per una caccia al tesoro che parte dalle chiavi che sono arrivate nelle poste insieme all'invito al compleanno. Al suo interno vi è un primo indizio che conduce ad altre tappe in giro per la casa. Per questo primo giro, chi vuole giocarsela, ascolti il proprio cuore e vada un po' dove vuole (senza arrivare al premio finale, mi racc)



    Edited by anesthæsia¸ - 3/9/2021, 20:01
     
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    « S-se-sei sicuro che sia una buona idea? » La vocina a malapena udibile di Jessie Rigby arriva per miracolo all'orecchio dell'amico. « Ovvio che non è una buona idea - » Jeremy Jackson, per gli amici (e specialmente le amiche) JJ, continua a camminare a grandi passi davanti a lui. Si fa spazio attraverso i lunghissimi corridoi della villa, quasi come se ci vivesse, lì. « - Per questo siamo qui. » Il piccolo Tassorosso sospira, le mani strette attraverso le braccia, come fa sempre quando è a disagio (e cioè il 90% del suo tempo). « E poi non eri tu che volevi troppo un autografo di Dragomir senior? » Jackson si ferma qualche istante, lanciandogli un'occhiata che ha del saccente. « Sì, ma avrei voluto chiederglielo in maniera meno.. - » Tossicchia « - Illegale? » « Addirittura! Non gli stiamo mica rubando l'argenteria, Rigby, andiamo! » « No, ci stiamo solo intrufolando in casa sua, al compleanno di sua figlia. Della quale è sempre stato gelosissimo. -..L-lo-lo sai che Rocket è un mezzo gigante, sì? » « Pff. Ma scherzi? Io sono fidanzato e tu sei gay » Un sospirino rassegnato smuove il petto del Tassorosso « La principessina non corre alcun pericolo con noi! » « Vabene..C-come vuoi. Ma non facciamoci notare troppo, ok? » « E' qui la festaaaaaaaaa?! » « ....Okay. Moriremo. Capita a tutti prima o poi, no? » E se muoio Ronnie mi ucciderà. E anche Tony. Almeno Mirtilla sarà contenta.. Okay questo è cringe Jessie. Ed è mentre pensa a tutto ciò, che prova a nascondersi dagli sguardi di alcuni invitati che, vista l'entrata in scena del suo amico Jeremy, sono su di loro. Indietreggia prontamente, ma..Ahimè, il piccolo Rigby non ha ancora capito quanto la sua relazione con l'equilibrio sia qualcosa di estremamente complicato. Urta la spalla di qualcuno, infatti, e non si accorge nemmeno di chi si tratti, visto il contenuto dell'intero cocktail scaraventato un po' per terra, un po' sui vestiti di entrambi. « Ommioddio s-sc-scusa! Io..Giuro che-.. » Indietreggia, le mani riposte in avanti, come in segno di resa « Te lo ripago subito, subitissim- » Ma si sa, Jessie Rigby non è mai stato un tipo particolarmente fortunato. Ed è quando inciampa in pieno, ed il suo peso precipita dritto per dritto su qualcosa di tremendamente fragile, che se ne ricorda. [..] « ..- Q-que-questa era costosa, vero? » Domanda, mentre il cadavere scheggiato di una tv al plasma giace ai suoi piedi. Secondo voi lo incontrerò Stan Lee, in Paradiso, quando me ne andrò di una morte lenta e dolorosa?
    E niente, NANA NON MI UCCIDERE PLS IO NON CI VOLEVO VENIRE

    \\Ha rovesciato un cocktail sopra qualcuno a caso, se volete usarlo come spunto, per il resto RIP per la tv :'c
     
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    « Vuoi accompagnarmi? », gli occhi azzurri di Domiziana filtrano quelli insolenti di Max. Le sembra di leggere qualcosa tra le righe, e forse non ha poi neanche torto. « O pensi che sarebbe come barare? », i boccoli biondo platino vanno quasi a disegnare un arco in aria, nel momento in cui li fa oscillare voltandosi in direzione della Picquery. «Penso che al mio diciottesimo tutto sia concesso - a noi due, ovviamente. Anche barare.», ed è arricciando le labbra che continua ad ascoltare la spiegazione di Ludovica - come se Domiziana stessa non avesse ideato il gioco. Certo, non conosce gli indizi in anticipo, né tanto meno il percorso da compiere per arrivare alla fantomatica sorpresa. Ma ha dalla sua due vantaggi: il primo è aver scelto la sorpresa - una minuscola boccetta di Felix Felicis della quale ha assolutamente intenzione di appropriarsi -, il secondo è la planimetria della Villa Dragomir. Tra l'altro, dubito che tra i presenti ci sia qualcuno che mi conosca più di me stessa, a parte la cerchia stretta. Pertanto è difficile che vengano risolti gli indizi della caccia al tesoro più rapidamente di quanto non possa fare il duo Xanax. Attende con un sorriso beffardo che Max casti un Revelio sulla sua chiave, in attesa di individuare il punto da cui partire. Frattanto, lascia vagare lo sguardo sulla sala d'ingresso, prendendo nota di presenti e assenti. Con una certa soddisfazione dipinta in volto, si dedica infine ad ascoltare le ipotesi della mora: « Il parco macchine di tuo padre? Oh, se qualcuno per sbaglio gliene graffiasse anche una soltanto, non basteranno i tuoi sguardi più innocenti per salvarti. », ridacchia, Domiziana, abbastanza certa che un'eventuale azione del genere, prima ancora che suo padre, farebbe andare lei su tutte le furie. «E' una scusa per metterci alla guida e assentarci per un po', Picquery?», commenta, pur avendo la stessa opinione sulla direzione da prendere, dopo aver letto il bigliettino. Stringe la mano di Max, vergata dallo stesso inchiostro della propria. Sta per indirizzarsi dove prestabilito, ma viene bloccata da un evento assolutamente imprevisto. « Ommioddio s-sc-scusa! Io..Giuro che-.. », catturata da una vocina acuta, Domiziana saetta con lo sguardo all'angolo più tecnologico del proprio salotto. Quello dove, adesso, non c'è più la tv al plasma che ha ricevuto in regalo da Dolores a mezzanotte in punto. « ..- Q-que-questa era costosa, vero? », sempre avvolta alla mano di Max, la marcia della Dragomir si arresta soltanto quando si trova al cospetto di un perfetto sconosciuto.
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    «Che domanda stupida. Se fossi stato invitato alla mia festa - e mi conoscessi - avresti già la risposta. A proposito, chi è che saresti, tu, inviperita, gli occhi di ghiaccio - che sembrano, però, proprio in quel momento, fiammeggiare - si posano sul compagno di fianco a lui. Jeremy Jackson. Non le è mai stato particolarmente simpatico - ricorda di averlo persino fatto mettere in punizione durante il suo regno da Caposcuola. « Sì ma ora non ci formalizziamo.. Non è che lui abbia avuto reale intenzione di macchiare l'abito di... Come ti chiami tu?», blatera, indicando Ludovica, « Né di distruggere la televisione.. E' successo per puro caso... E poi eravamo qui per l'autografo.. », risposta terribilmente sbagliata. Un biglietto di prima classe diretto verso l'uscita per Jeremy Jackson - Domiziana chiama le forze dell'ordine per trascinarlo via dal party esclusivo ed intimo - invece, per l'amichetto... «Era il mio autografo che volevi?», un'unica chance per guadagnarsi la partecipazione alla festa o uno Stupeficium in pieno viso.

    Se un sorso di Felix Felicis desiderate provare,
    alla festa di Domiziana dovete partecipare!

    - Ludovica è molto arrabbiata per il suo abito Versace completamente rovinato.

     
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