Appartamento Weasley-Paciock

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    L'
    appartamento di proprietà Weasley - Paciock si trova nella Londra magica, Gilderoy Square numero 22. Si tratta di una palazzina articolata in più piani. Al pianterreno si accede da un ingresso privato. La porta si apre su un corridoio con delle vetrate da ambo i lati. Si arriva ad un'anticamera dalla quale, sulla destra, è possibile osservare un salottino con divano ad angolo. Sulla sinistra, invece, vi è un arco dal quale si accede ad un terrazzo privato (1 - 2 ), con un piccolo tavolo all'aperto e molte piante decorative. Sempre nell'anticamera, è presente una scalinata che arriva al piano superiore. Qui si trovano un bagno per gli ospiti ed una stanza da letto ( 1 - 2 - 3 ) con accesso ad un balconcino e ad un bagno privato ( 1 - 2 ). In fondo ad un corridoio con annessa libreria si trova la cucina-soggiorno, con un balconcino che si affaccia sul terrazzo sottostante. Vi è infine, sempre al piano superiore, una living room dove i padroni di casa trascorrono la gran parte del tempo. I piani superiori appartengono ad altre famiglie.

    Questa discussione rientra nel progetto quotidianità


     
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    1 Dicembre



    Non si sa in che modo, Arthur Weasley Junior è davvero riuscito a placare la curiosità di Karma Paciock. E' riuscito ad evitare che la sorpresa andasse in fumo, tenendola buona col primo regalo: lo stage di danza a Milano che tanto desiderava. Ma non è affatto finita lì, appunto. Di buon ora, il mattino del primo Dicembre, Arthur si smaterializza di fronte casa della ragazza. Attende che gli venga aperto e le sussurra poi: «Pronta?», le avvicina la mano per stringerla alla sua. In un sonoro clock si trovano di fronte all'ingresso di un appartamento nella Londra Magica. E' lì che tira fuori un pacchetto avvolto in carta bordeau, all'interno del quale Karma troverà un mazzo di chiavi. Arthur attende che la ragazza metabolizzi l'evento prima di incitarla con un: «Allora? Apri!», dandole un rapido bacio sulla nuca scoperta. Ti piacciono tanto gli chignon - riflette, ormai avvezzo ai nomi delle pettinature del mondo del balletto. Anche a me, devo ammetterlo.

     
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    Spalanca la porta, vestita di tutto punto per uscire a fare colazione prima di andare a lezione, quando si ritrova di fronte Arthur. Un sopracciglio si inarca istintivamente nel sentirlo parlare. « Cominci ad ansiarmi. E tra un'ora ho lezione. » Si ritrova a commentare, sporgendosi all'indietro per recuperare la borsa e la sciarpa dall'appendiabiti. « Ma tu stamattina non dovevi alzarti prestis- » non riesce a finire la frase che la voce si perde nella spirale della smaterializzazione che li fa comparire di fronte una palazzina, in cima ad una decina di scalini in marmo. Gli occhi azzurro cielo della mora si focalizzano sulla struttura chiara dell'edificio, decisamente classy e sofisticato. « Cosa sto guardando? » Domanda nel mentre al moro, aspettandosi da lui una risposta chiara e trasparente. Ma lui, sempre poco interessato alle parole quanto più ai fatti, le passa un pacchetto rosso. Le iridi di Karma sbrilluccicano all'istante, capendo che si tratta di qualcosa vicino al suo secondo regalo. Così non ci pensa due volte prima di scartare il tutto per ritrovarsi un mazzo di chiavi che risuona sul palmo della mano destra. Un'espressione interrogativa si palesa sul suo volto nel ricercare lo sguardo di Arthur. E' estremamente confusa anche quando lui la invita ad aprire il portone, con un bacio sulla nuca che la porta a sorridere ad occhi socchiusi, ma non se lo fa ripetere due volte. La serratura scatta a contatto con la chiave e si ritrovano catapultati in un lungo corridoio illuminato grazie alle ampie vetrate dagli infissi chiari. Karma si muove nell'ambiente con grazie, quasi si trovasse in sala prove e non dentro una casa sconosciuta. « Arthur.. » si ritrova a dire, dopo minuti di silenzio così insolito per la Paciock, tornando in casa dopo aver ispezionato il terrazzo privato. « Fammi capire bene. » Prosegue, salendo le scale per ritrovarsi in un altro corridoio percorso da una grande libreria a muro. Fa una giravolta su se stessa nell'entrare nella camera da letto, con lo stomaco che pare fare un triplo carpiato avvitato. « Non può essere vero.. » parla più a se stessa che a lui, presenza costante che sente alle sue spalle, ma che non parla mentre lei decide di buttarsi di schiena sul letto, con le braccia e le gambe aperte. Oddio quanto è comodo. « Non puoi mica avermi regalato seriamente una casa. » Lo sguardo furbo di lei si ferma in quello di lui mentre si rialza, con un sorriso quasi bambinesco sulle labbra. L'indice puntato verso di lui, che lo rimbecca sul petto un paio di volte mentre lo fissa. « Se mi stai chiedendo di vivere con te..» ODDIOOO ma sta succedendo davvero? « Lo dovrà esplicitare, esaurientemente, a parole, signor Weasley. »

     
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    «Quindi abbiamo soltanto un'ora?», domanda Arthur, tirando su un broncio indimenticabile. Poco male, l'ex Corvonero ha già deciso che, per una volta, la puntualità - una delle virtù che più di tutte gli stanno a cuore - potrà essere messa da parte. E' per una buona causa, si giustifica, prima di smaterializzarsi di fronte all'appartamento che ha scovato dopo lunghe ricerche. Indossa un sorriso compiaciuto mentre Karma, gradualmente, si rende conto di cosa sta accadendo. Arthur poggia il palmo della mano sull'ingresso, bloccando ogni via d'uscita alla ragazza. « Arthur.. Fammi capire bene. », queste le sue parole dopo aver inserito la chiave nella serratura. Il signor Weasley avanza a grandi falcate sino a raggiungere l'anticamera, voltandosi poi in direzione di Karma e allungandole la mano. Appena lei si avvicina la stringe, domandando semplicemente: «Che te ne pare?», ma non fa in tempo a ricevere risposta che la Grifondoro prende la via delle scale, seguita a ruota da lui. Arthur conosce ormai a memoria ogni centimetro dell'abitazione - ed in teoria dovrebbe conoscerlo anche Karma, dato che, previdentemente, molti dei mobili sono stati scelti su suggerimento di una rivista cui lei è abbonanta mensilmente: mai nulla al caso -, ma assapora lo stesso quel momento di scoperta vissuto insieme. Karma si lancia sul letto e lui sta in piedi lì accanto. Quando la Grifondoro si mette a sedere, Arthur le solletica il viso delineandone il contorno con le dita; raggiunge il mento e lo solleva appena. Porta le labbra ad un soffio dalle sue, dicendo in modo estremamente sfrontato:
    «Vieni a vivere qui. Con me.», è una domanda, certo, ma formulata con la sua sicurezza sembra quasi un dato di fatto. Quel loro appartenersi e sfuggirsi continuamente viene messo spalle al muro di fronte ad una proposta matura. Arthur, maturo, in realtà lo è sempre stato, solo che, in presenza di Karma, si trasforma in una persona diversa, che conoscono lei e nessun altro - vengono fuori i pregi, certo, ma anche gli innumerevoli difetti. E' prepotente, a tratti saccente, ha un terribile senso dell'umorismo. Ma una cosa è innegabile: guarda Karma con gli occhi che brillano, come se non avesse mai visto niente di più eccitante e perfetto. E' una sfida interminabile, dal loro gioco di una notte in Francia allo stato attuale delle cose, con Arthur che ha affittato un appartamento senza dirle niente e le propone di punto in bianco di vivere insieme. «Voglio averti intorno ogni istante. Voglio che rompi le palle quando lavoro troppo e che mi rimproveri se lo sto facendo poco per... Fare altro... Con te.», le sussurra all'orecchio, interrompendosi più volte per muoversi, con le mani, in punti che non lasciano spazio alle interpretazioni. «Voglio sentire il parquet che scricchiola mentre ci balli sopra. Dici che ho espresso esaurientemente la mia proposta, adesso?»
     
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    «Vieni a vivere qui. Con me.» Fa un respiro, profondo, non facendo assolutamente nulla per dissimulare l'evidente emozione che l'ha colta. Non è di certo un mistero quanto la Paciock abbia fatto di tutto per rimediare alle cazzate commesse proprio nei confronti di Arthur e quella dell'andare a vivere insieme è una delle tappe che ha sempre desiderato conquistare al suo fianco. Perciò non può che essere felice di quella sorpresa, eppure c'è una vocina dentro la sua testa che prende a parlare flebilmente, sovrapponendosi fastidiosamente alla perfetta proposta di convivenza di lui. «Voglio averti intorno ogni istante. Voglio che rompi le palle quando lavoro troppo e che mi rimproveri se lo sto facendo poco per... Fare altro... Con te.» Si ritrova a sorridere, tronfia, le guance che si gonfiano appena mentre fissa la mano di lui che si avventura a carezzarle il corpo. « Te lo dico sinceramente: quest'ultimo scenario mi sembra abbastanza utopico. » Continua a fissare la mano per qualche istante prima di poggiarvi sopra la propria. « Certi regali voglio gustarmeli in santa pace e senza fretta oggi pomeriggio. » Lo sguardo che gli lancia non lascia spazio ad alcuna mal interpretazione, così come non lo fa il sorrisetto furbo che le arcua le labbra. «Voglio sentire il parquet che scricchiola mentre ci balli sopra. Dici che ho espresso esaurientemente la mia proposta, adesso?» Lascia scivolare la punta del naso contro la sua guancia per poi scostarsi appena dal suo viso per guardarlo negli occhi. « Solo se mi farai compagnia nel ballo. » Commenta prima di allungarsi a depositare un bacio leggero sulle labbra di lui. « Da quanto lavori a questa cosa alle mie spalle? » Gli chiede, alzandosi dal letto per poi stringergli la mano e trascinarlo verso la cucina. « E permettimi la domanda scomoda, ma quanto viene l'affitto di questa reggia stupenda? » Non c'è vena d'apprensione o ansia nella sua voce seppur sappia perfettamente che forse non riuscirà a coprire la propria parte con lo stipendio da barista. Magari chiedo un upgrade di mansioni a Renton, pensa, per qualche attimo assorta mentre si issa sopra il bancone in legno della cucina. « E quando lo dici a Molly? » Sbatte le ciglia, angelicamente. « Il suo nipote prediletto - fingiamo che sia così - che va a vivere con l'Anticristo. Che scandalo! » Si porta la mano al petto con fare teatrale prima di farla scivolare davanti alla bocca, aperta in un'espressione sconvolta da damina dell'800. « Di certo MJ non la prenderà bene. Preparati. »

     
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