Stanza n. 101

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    a camera n.101 è la stanza che ospita le tre studentesse tassorosso Grace Moore, Jolene Wright e Carrie Branwell. E' una stanza circolare ed i tre letti sono sistemati con la testiera contro il muro. Partendo da sinistra troviamo il letto di Carrie. Il suo spazio vitale non è troppo ordinato. Sopra il comodino ha sistemato il poster di un gattino appeso ad un filo. Sopra il suo baule ci sono cinque peluche. Nel suo copriletto è disegnato un unicorno ed un arcobaleno. Il letto centrale è quello di Jolene. A primo impatto si può avere l'impressione che sia scoppiata una bomba atomica nello spazio della Wright. Perennemente in disordine, secondo la proprietaria detiene comunque un senso logico che le permette di capirci qualcosa. Il comodino della giovane è un covo di caramelle, Cioccorane ed Api Frizzole. Il terzo letto, quello a destra, appartiene a Grace. Il suo spazio vitale si presenta pressappoco impeccabile, pulito e straordinariamente ordinato. Sopra il comodino ci sono impilati dei libri, anche questi perfettamente allineati.

    Questa discussione rientra nel progetto quotidianità


     
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    «Non guardarmi così, Mr. Bacon. Te l’ho già detto: ho guardato praticamente ovunque La ragazzina si posò le mani sui fianchi, soffiando aria dell’aria dalle labbra che andò a scompigliarle il ciuffo di capelli davanti agli occhi. Aveva la bocca stretta in una linea dura e guardava con rimprovero il coniglietto di peluche seduto sul letto. Non le piaceva quando lui la giudicava in quel modo. Carrie non era una ragazzina esageratamente disordinata. Di solito sapeva dove si trovavano le sue cose ed erano rari i momenti in cui non trovava alcune cose. Mr. Bacon, invece, era un perfezionista. Le ripeteva continuamente che poteva essere più accorta nel porre le sue cose all’interno della stanza, soprattutto in uno spazio abitato da altre due persone. Tirò fuori il telefono dalla tasca dei jeans e lesse l’ultimo messaggio di Jolene. D’istinto, il suo sguardo si posò sul cassetto in cui dovevano esserci nascoste le leccornie di Mielandia, dove la compagna di stanza lavorava. L’idea di trovarsi anche lei un lavoretto le era venuta passeggiando per le strade di Hogsmeade, investigando curiosamente attraverso le vetrine. Ormai era grande, si era detta. Una bambina grande, aveva voluto puntualizzare. Sarebbe stato sicuramente bello trovarsi un lavoretto. E poi aveva visto degli splendidi vestitini da Madama McClan che però costavano davvero tanto. Non voleva chiedere soldi a sua mamma, perciò era giusto mettere cominciare a costruirsi un gruzzoletto tutto suo. Infondo, Hogsmeade e Londra erano pieni di negozi interessanti e pieni di meraviglia agli occhi della più ingenua dei Tassorosso. La scelta era caduta su tre probabili opzioni: Gelateria Fortebraccio (per il gelato a volontà), Tiri Vispi Weasley (per gli scherzi a volontà) e Mielandia (per le caramelle a volontà). Tutto sommato poteva andare direttamente a fare la commessa da Madama McClan per avere uno sconto sui vestiti, ma visti i suoi gusti particolari qualcosa le diceva che non sarebbe stata proprio adatta per quel lavoro. Proprio un’ora fa, mentre fissava scorreva Wiztagram spaparanzata sopra la trapunta con gli unicorni, le era venuto in mente che l’abitino con i gatti sarebbe stato l’outfit ideale per un colloquio da Mielandia. Era balzata giù dal letto ed aveva cominciato a cercarlo, senza successo. Che fine aveva fatto? Dove era sparito? Che fosse colpa dei Nargilli? Non sarebbe stata la prima volta che le giocavano un pessimo scherzo. E, come ogni volta che perdeva qualcosa, il coniglietto di peluche non aveva tardato a dire la sua. Si lasciò cadere nuovamente sul letto, rimbalzando con la schiena, aprendo le braccia come quelle di una stella marina. «Forse dovrei mettere quello con le carote.. Lo so che ti piace.» alzò il nasino all’insù, rivolgendo lo sguardo al coniglio. Aveva sempre quel sorriso rassicurante stampato in faccia. Scosse la testa, tornando a guardare le travi del soffitto. «Carote in un negozio di caramelle? Non mi sembra il caso.»
     
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    Lo studio in biblioteca era stato piuttosto produttivo. Senza Grace probabilmente Jolene molte delle nozioni non le avrebbe mai apprese, ma da quando Carrie le aveva scritto dell’improvvisa scomparsa del vestito aveva passato il resto del primo pomeriggio sovrappensiero cercando di capire dove avesse visto l’abito della sua compagna di dormitorio l’ultima volta. Nonostante Grace richiamasse più volte all’attenzione Jolene nella testa della tassorosso non riusciva a concretizzarsi l’idea di un vestito scomparso all’interno della stanza 101. No, ma sicuro sarà in mezzo ai miei vestiti. Si ripeteva in testa mentre assecondava la sua migliore amica annuendo ad ogni discorso inerente a quel compito per la prossima settimana organizzato dal professor Byrne per la quale Grace aveva dato la sua disponibilità per aiutarla.
    « Dobbiamo tornare in camera. » Tagliò corto interrompendo la Moore mentre le spiegava l’importanza dell’incantesimo Geminio, argomento principale del compito. «Scusami Gracie, ma non riesco a concentrarmi con questa storia del vestito di Carrie. » D’altronde nella camera 101 non entrava nessun altro se non le tre ragazze che l’abitavano e risultava assurdo che qualcuno avesse fatto irruzione in quella stanza per rubare un abito con dei gattini.
    Chiuse il libro di trasfigurazione andando a sistemarlo nella tracolla ed aspetto che la Moore facesse lo stesso. « Ho promesso alla Branwell che l’avremmo aiutata. Lo sai che Jolene Wright rispetta sempre le sue promesse, su su. »
    Dopo aver trascinato fuori dalla biblioteca Grace per raggiungere la sala comune dei tassorosso salì verso la propria camera e, una volta davanti la 101, spalancò la porta ritrovandosi Carrie sdraiata a stella marina nel proprio letto. « Jojo a rapporto per la ricerca del vestito scomparso.»
    Aveva cercato di recuperare il tempo perso andando di fretta per i corridoi ritrovandosi una volta davanti la camera con un po’ di fiato corto. Si avvicinò al letto della Branwell sedendosi a terra e guardando verso la sua compagna di dormitorio: « Allora dimmi subito l’ultima volta che hai visto questo vestito. Dov’era? »Bella domanda e tu vorresti fare la giornalista? Penso tra se e se dimenticandosi del tutto che se Carrie l’aveva contattata dicendole che non trovava il vestito era perché non ricordava dove l’avesse messo l’ultima volta. «Niente Carrieboo non rispondere, inizio a cercare nel mio baule.» Si alzò di scatto super pimpante da terra una volta recuperato il fiato: «Oh no, Mr Bacon! Ma dov’eri nascosto? Non ti vedevo. » Fece l’occhiolino all’orso di pezza della Branwell andandosi poi a sedere nuovamente a terra nel lato della camera più disordinato, il suo lato. Iniziò a cercare dentro il baule in mezzo ai vari vestiti ammassati che lasciava ogni volta che li provava e trovava sempre un motivo per non indossarli. L’avrò preso io sicuramente per provarlo ed avrò dimenticato di posarlo tra le cose di Carrie… Bella coinquilina Jolene…
     
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