Secrets don't sleep till they're took to the grave

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    Due e mezza di notte. Posa il telefono sul tavolo del laboratorio dopo aver mandato un messaggio vicino al computer dove la versione integrale di A Serbian Film è appena iniziato da qualche minuto. Non dorme da due giorni Sunday Mortimer per adempiere alla richiesta di un nuovo cliente. Un uomo sulla trentina dai capelli ricci un po’ trasandato nell’abbigliamento e nei modi di fare, ma con una richiesta ben precisa: Amortentia, il filtro d’amore più potente, ma anche uno dei più pericolosi. Si mordicchia il pollice mentre osserva il calderone che sembra ormai esser giunto al momento propizio. Come da procedimento al calar del sole aveva acceso la fiamma in modo da lasciar bollire quella pozione richiesta.
    Quando un nuovo cliente si presentava a Magie Sinister la primogenita della famiglia Mortimer era solita studiare gli atteggiamenti del suo interlocutore. Nella calma delle sue parole riuscendo ad ammorbare la persona che l’ascoltava provava ad entrare nella mente della persona in modo da capire le intenzioni del suo cliente. Nocturn Alley e Magie Sinister da secoli non avevano la nomina del negozietto di souvenir ed infatti da quando suo padre Felix le aveva regalato la proprietà di quel negozio ogni qualvolta trovava un nuovo acquirente cercava sempre di capire dove volessero arrivare. Quella richiesta di amortentia però era sincera o per lo meno le intenzioni di quell’uomo trentenne erano quelle di far innamorare una ragazza che non se lo filava di striscio. Sunny aveva attenzionato la cosa spiegando all’uomo che la scelta di quella pozione avrebbe potuto creare gravi ripercussioni a lui ed alla ragazza che avrebbe bevuto il contenuto, ma quell’uomo era talmente ostinato da proporre un pagamento anticipato alla proprietaria del locale. Mentre Milòs, protagonista del film, riceve la fatidica chiamata della ex-collega, la Mortimer si alza dalla sua posizione comoda per andare a controllare quanto mancasse per aggiungere gli ultimi ingredienti alla preparazione dell’intruglio: « Dieci lacrime di sssirena e-» Si gira verso la boccetta con dei capelli ramati donati dal ragazzo. « - qualcossa della persssona che berrà la pozione per innamorarsssi. » Ripete sempre le procedure delle pozioni ad alta voce quando si ritrova nel suo laboratorio, un monito più per se stessa per confermare quanto fosse portata per quell’arte magica grazie anche agli insegnamenti di sua madre Belladonna. Il laboratorio di Sunday era lo scantinato del negozio dove, prima di prenderne possesso, era un accozzaglia di oggetti oscuri privi di magia, calderoni rotti e vecchie ampolle di pozioni mai usate ed ormai non più funzionanti, Sunny lì dentro creò il suo piccolo regno una volta ricevute le chiavi del negozio. Ritorna a sedersi andando a ricercare quella posizione comoda che aveva abbandonato per controllare la pozione, poggia i piedi sul tavolo ed osserva lo schermo del portatile con gli occhi cristallini cercando di godersi per quei pochi attimi quel film che già aveva visto più di tre volte. Poggia la testolina sulla mano mentre lo sguardo passa dallo schermo del computer al calderone. Sentiva che l’amortentia era pronta stava solo aspettando quel segno che le avrebbe confermato la perfetta riuscita dell’intruglio. Nonostante il cliente non sembrava intenzionato a voler trattare pure per un antidoto, la giovane Mortimer aveva contato pure di crearne uno nel caso quella scelta estrema di quell’uomo avrebbe portato a distaccarsi del tutto dalla posizione iniziale che aveva preso. Chiese precisamente quattro giorni per la preparazione captando subito che il cliente non fosse un abile pozionista e non sapesse quanti giorni servissero per la creazione dell’intruglio amoroso, ma quei due giorni in più presi da Sunday servivano solo per preparare all’immediato un antidoto che avrebbe omaggiato al cliente con una classica frase ironica: Non si sa mai, oggi domani un concorso. Accompagnata sempre da uno dei suoi classici sorrisi all’apparenza innocenti.
    Lo sguardo fisso sullo schermo del pc cercando di captare i sentimenti che alla quarta visione quel film le provocava. Una qualsiasi altra persona avrebbe già chiuso il pc alla prima scena violenta presente in quel film, ma per Sunday la situazione era diversa: cercava stimoli, emozioni contrastanti in merito alle scene forti di quel film, ma rimaneva impassibile alla violenza ed alle torture presenti. « Ormai mi da noia. » Esordì all’improvviso poggiando i piedi per terra ed andando finalmente a controllare il calderone: un fumo a spirale fuori usciva; segno che la pozione era andata a buon fine e l’intruglio richiesto era pronto per essere venduto. Fece attenzione riempiendo l’ampolla di quel liquido dalla lucentezza madreperlacea chiudendola subito con un sughero. La posizionò insieme alle tante ampolle lì nel suo studio segnandola con una targhetta ed una lettera greca: θ.
    Richiesta andata a buon fine, adesso le bastava solamente mettersi a letto e provare a riposare conscia di non poter recuperare le ore di sonno buttate per la preparazione di quella pozione. Troppo lavoro, ma sssempre infallibile. Pensa stendendosi nella brandina e poggiando il computer su una sedia in modo da poter continuare a guardare il film nonostante le creasse quella sensazione di noia che ormai non riusciva a scrollarsi di dosso.
    […] « Mortimer. » La voce del docente di erbologia II richiama l’attenzione di Sunday totalmente distratta dall’ultima lezione del giorno sentendo i primi sintomi di stanchezza per l’assenza di sonno. « Signorina Mortimer visto che la vedo sbadigliare dall’inizio della lezione potrebbe ripetermi di cosa stiamo parlando? » Gli occhi cristallini della bionda osservano la figura del professore e si spostano verso il suo compagno di banco per quel pomeriggio: Peter Paciock che con un labiale abbastanza evidente anziché aiutarla le schiaffa in faccia un: Sei fregata. Rotea gli occhi al cielo e ticchettando sul banco colta in flagrante sfodera un sorriso fintissimo al professore: «
    Ssstavamo parlando delle pericolossse. »
    « Fino a qui ci sarebbe arrivato chiunque miss Mortimer è l’argomento della nostra lezione di oggi, ma nello specifico di quale pianta? » « Zeus. » Il professore alza un sopracciglio quasi sorpreso della pronta risposta della sua alunna che credeva fosse del tutto assente per quella lezione. « E’ una pianta di classssificazione pericolosssa, ma al giorno d’oggi non sssi è ancora ssscoperta la vera natura, attualmente di definizione mitologica. » Breve pausa mentre gli occhi cristallini si spostano sulla figura del suo compagno di banco per notare la reazione del Paciock: « Ha la forma di una babbanissima Ssstancia, ma esssstremamente letale sse ci trovassimo in sssua presenza. Sse infastidita emette una ssscossa dalla parte sssuperiore che si propaga portando alla morte. » Fregata un cazzo Paciock. Conclude quella breve spiegazione lasciando di stucco il professore che pensava di prenderla con le mani nella marmellata. «Miss Mortimer cerchi di sbadigliare in maniera meno plateale la prossima volta. » Se ne uscì infine cercando di rigirare il coltello dalla parte del manico a suo favore pur di non dare ragione a Sunday; la bionda annuisce dando un'ultima occhiata a Peter, sorridendogli e mostrandogli un medio da sotto il banco, la loro sfida durante le lezioni era sempre aperta.
    […] Era rimasta un'ora a vagare per il parco della liberazione lasciandosi cullare dalla natura che ricopriva quel luogo nei pressi del college. La lezione si era tenuta al castello, ma approfittava sempre di un po' di tempo per godersi il verde che le zone antistanti il castello ed hogsmeade regalava. Non mancavano le occhiatacce dei vari studenti che nel vederla passare si lasciavano sempre ai soliti pensieri che Sunday riusciva a sentire solamente aprendo l'incanto legilimens, ma non le serviva perché li aveva sentiti eccome per troppo tempo quelle dicerie su di lei e sulla sua famiglia, bastava il suo passaggio in mezzo ad un gruppo di studenti che questi andavano a fare i peggiori scongiuri. Lei se la rideva sotto i baffi perché non le era mai importato del pensiero degli altri, non li considerava così aperti da dover giustificare un pensiero così blando nei confronti di una totale sconosciuta, bastava il nome dicevano, ma infondo il nome che si portava dietro era importante.
    Si ritrova dopo il suo vagare nel suo caro Magie Sinister nonostante la stanchezza per la mancanza di sonno iniziava a farsi sentire, ma doveva rimanere aperta perché i galeoni c'erano sì, ma preferiva non usarli per il negozio, quello era un investimento fatto da suo padre per lei; per le sue ricerche, ma anche per nobilitare ancor di più lo spirito della primogenita dei Mortimer in modo da capire l'importanza di avere la gestione di qualcosa dopo alcuni anni totalmente allo sbando. Seduta con le gambe incrociate sulla sedia ticchetta con le dita della mano sinistra sul tavolo di acero infondo al negozio mentre l'altra mano scorre con il mouse la pagina di wiznet del college per vedere l'appello dell'esame di erbologia II, lezione che si era tenuta quel giorno, ma che per Sunday doveva essere solo un esame di routine. L'unica luce del locale proveniva da alcune candele che fluttuavano intorno al negozio lasciando così la solita area tetra che aveva caratterizzato Magie Sinister dal primo momento in cui Sunday aveva messo piede lì dentro.
    La campanella della porta principale suona una volta aperta, un cliente era entrato, ma nel momento stesso che la campanella suonò un brivido lungo la schiena di Sunday risalì velocemente. Cosa sta entrando? Si domanda mantenendo sempre lo sguardo fisso sullo schermo però non trascurando quella sensazione che salì lungo la sua schiena. Sentiva i passi eleganti della persona che man mano si avvicinava dall'ingresso al bancone: « Benvenuto da Magie Ssssinisster. » Alza lo sguardo dallo schermo per rivolgersi alla figura che si era ormai palesata davanti ai suoi occhi. Lo osservano dal basso verso l'alto: è un ragazzo, forse della sua età, dalla pelle diafana e da occhi che a primo impatto colpirono subito la più grande dei fratelli Mortimer: « Mi chiamo Ssunday, ssssono la proprietaria. » Breve pausa mentre gli occhi continuano a studiare la figura davanti a se, al momento ancora in silenzio: « Cosssa possso fare per te? » Un sorriso cordiale spunta sul volto della Mortimer.


    Edited by MissNothing† - 23/5/2021, 12:05
     
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