{GRADUATION} Kids, you’ll move mountains

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    « Eccole le mie due stronzette!! » Urla un Tuesday Mortimer particolarmente su di giri, forse fatto di chissà quale sostanza non ancora sul mercato inglese. O forse no. « Fatevi abbracciare! - Cinguetta ancora, acuto come non mai, accogliendo dapprima la bionda, e tirandosi addosso anche la piccola Trambley, senza troppi complimenti. Le spreme un po', le poverine, prima di scostarsi. « Siete f-a-n-t-a-s-t-i-c-h-e. Mai quanto me, ovviamente - » E dicendo ciò fa una piroetta, i merletti della camicia che svolazzano in quel suo movimento « Ma vi difendete bene, su. Che è, vogliamo acchiappare questa sera alla festa? » Fa loro un occhiolino, riferendosi a Zelda per la maggiore, prima di voltarsi verso Tony. Non che siano chissà quanto amici, anzi a dire la verità a Tuesday non sta nemmeno poi così simpatica (come, guardacaso, qualsiasi altro individuo sulla faccia della terra al quale Zelda Kane voglia bene al di fuori di sè stesso), ma con uno come Tuesday Mortimer, falso quanto un serpente a sonagli per natura, è spesso impossibile comprenderne antipatie o simpatie. « A tal proposito. Me lo presenti tuo fratello, stasera? O anche tua sorella..- o una delle tue mamme. Non è che mi offendo, eh. » Si stringe nelle spalle, ed urlerebbe un teatralissimo "Andiamo!", a quel punto, se non fosse che -alla fine- è Tony a precederlo. «Forza, Weedy ci starà aspettando!» Un nome come un altro (ma nemmeno poi così tanto, a dire la verità) che lo colpisce in pieno, quello. Si irrigidisce d'improvviso infatti, il Serpeverde, il pensiero della sorella che adesso aleggia nuovamente (come in gran parte delle sue giornate) nella sua testa, vivido e pulsante. Seppur abbiano fatto pace -i due- ormai già da qualche tempo, è palese il fatto che le cose tra loro non siano ancora tornate come prima. E quello stesso disagio che serpeggia tra loro ogni qualvolta si trovino vicino, negli ultimi tempi, si dipinge adesso sul volto del Serpeverde, che sospira, annuendo alle parole della Grifondoro. Per fortuna, però, quel cambiamento non passa inosservato agli occhi di Zelda, la sua migliore amica, che gli si avvicina prontamente, sussurrandogli all'orecchio qualcosa che lo fa sorridere. « Stasera ci prendiamo quel cazzo di diploma e tra qualche settimana mi raggiungi in Irlanda. Che cazzo di estate fantastica ci aspetta? » La guarda per qualche momento, Tuesday, prima di mimare un grazie col labiale. Ed esita qualche istante in più, prima di balzare sul posto e, circondate le spalle delle due ragazze con entrambe le braccia, urlare un « FORZA SIGNORINE, LET'S SHINEEE! »
    E brilla davvero Tuesday, in quel suo outfit decisamente fuori dress code, mentre vien pronunciato il suo nome, durante la cerimonia dei diplomi, ed in un brusio di bisbigli e risatine sbeffeggianti, molto più evidenti rispetto alle incitazioni dei suoi -pochi- amici e parenti, ritira la propria pergamena, ringraziando il suo pubblico con un ultimo, sentito, dito medio. « Grazie, Hogwarts » Per tutti i commenti pieni di cattiveria su di me, i miei amici e la mia famiglia. Per avermi lasciato da solo in camera per anni. Per le battutine del cazzo dietro le spalle, ogni mattina. Grazie. « Ci rivedremo, stronzi! » Quando tornerò dall'Inferno per bruciarvi vivi, uno ad uno.
    MykG3O6
    [..] «Sei stata bravissima, mostriciattolo!» « Sei stata davvero grandiosa! » Si volta lentamente, Tuesday, la sagoma della sorella che si materializza velocemente sotto al suo sguardo. Ha ascoltato ogni sua parola, in silenzio, durante la cerimonia, un brivido a scuotergli il petto. E' stato orgoglioso di lei e lo è anche adesso. Quella stessa bimbetta dai capelli d'argento, spesso messa da parte da compagni assai più maliziosi, ha brillato oggi, in quella stessa Sala, sotto gli occhi di tutti. Sapevo che saresti arrivata in alto, molto presto. Pensa, come ha sempre fatto, mentre resta qualche altro istante in silenzio. Non sa bene come comportarsi, Tuesday. Vorrebbe abbracciarla, forse. Dimostrarle quanto l'abbia reso fiero. Eppure qualcosa lo blocca, lasciandolo lì, irrigidito. « Grazie..Penso ogni parola che ho detto. E credo che tutti noi abbiamo trovato in questa scuola colonne portanti che ci sono state necessarie per crescere, ma che anche non ce l’avremmo fatta senza i nostri pilastri.» E a quel punto, un quasi impercettibile -ma non per questo meno prezioso- sorriso gli piega le labbra. « Sei stata fantastica, lassù » Le dice, mordicchiandosi l'interno della guancia, leggermente a disagio. « Mamma e papà erano così orgogliosi.. » Almeno ci sei tu, a renderli felici. « Ed anche io. » Cazzo è vero che sei una donna, ormai. Pronta a spaccare il mondo. Fa per dire dell'altro, ma scuote la testa, poi, lasciando perdere, ed optando per altro. « Credo ci sia Sunny, da qualche parte. Sono sicuro avrà un regalo bellissimo e stranissimo per te! Se vuoi dopo la andiamo a cercare.. - uhm » Esita qualche momento, distogliendo lo sguardo, poi lo rialza « Insieme » Ma alla fine, a salvare la situazione -come sempre- è Zelda. « Ahiaa! » Urlacchia, portandosi una mano al costato, laddove lei gli ha piantato un gomito. « Ti prego, rituale d'accompagnamento ad ore due. » Aggrotta la fronte incuriosito e confuso, il Serpeverde, poi, seguendo lo sguardo dell'amica, li vede. Asa King e Brunhilde Zabini. Una smorfia infastidita gli dipinge il volto pallido. Non che abbia mai avuto nulla contro la ragazza, ma essere la nuova fidanzata dell'ex della tua migliore amica..beh, in un modo o nell'altro, è legge che il tuo nome non entri in automatico nella lista nera. « Che poi che ci fanno qua? Nemmeno è l'anno loro. Prendetevi una stanza! » « No vabeh sto male. Ma poi che fan- Gli sta mangiando il gelato. URLO! Amo, amoooo! Quello tra poco viene nei pantaloni per due leccate MINIMO! » Scoppia a ridere « Già me lo immaginavo a farsi le seghe sopra il ruolo vacante di capitano, insomma, giusto quando me ne vado io potrebbe prenderselo. » « Ma quello si fa le seghe un po' su tutto, tesò, considerato che per quanto se la tira la Zabini secondo me non gliela smolla neanche per sbaglio. Dovrà pure sfogare in qualche modo i suoi problemi di eiaculazione precoce, no? » E continuerebbero per ore in quel loro botta e risposta tipico delle due pettegole quali sono, se non fosse che alla fine, è Griffith, un amico di Zelda, ad interromperli. « Griffith Morgenstern. » « Ciao caro! » Lo saluta con un mano ed un sorriso smagliante, il serpentello, prima di squadrarlo dalla testa ai piedi, in un momento di distrazione, voltandosi verso Zelda con un'espressione da mecojoni. « Avrei portato più sangria, a saperlo prima. Comunque si può sempre rimediare. » « Già mi piaci. » Potrei ucciderti per ultimo, insomma. « Una bella bevuta per darvi il benvenuto al college? Che ne dite? » Si volta verso Weed, poco prima che la Grifondoro possa acciuffarlo sotto braccio. « Vieni anche tu? » Le domanda, in quell'evidente tentativo di..abituarsi. Al fatto che lei sia cresciuta, ormai. Ci sto provando. « Ascoltami bene, Griff, qua abbiamo un dilemma esistenziale: c'è più carne sul fuoco ad Ingegneria Magica o a Giochi Sportivi? Ovviamente così, per parlare. Perché nessuno di noi due ha ancora deciso che facoltà prendere e stavamo valutando tutto il ventaglio di opzioni, disinteressatamente. » « Oh sì, interesse scientifico. Dicci, dicci caro. Ma l'altra vera domanda è: adesso che siamo ufficialmente fuori da Hogwarts, possiamo scoparci legalmente qualche professore? Chiedo. » Ride, e quando poi, alla fine, è Zelda a tirar fuori il cellulare per un selfie, esclama « Ma che cazzo, Zenzy, mica si brinda così, cioè, mi sembri il professor Crouch coi suoi post da boomer su instagram. » Scuote la testa « Ehi tu! Per favore -quanti siamo?- mmh..Facci almeno dieci..-No venti, meglio abbondare, shottini di quello che hai di più pesante » Si rivolge ad un povero malcapitato dietro il banco degli alcolici « Ditemi che uno di voi due ha filmato mia madre che ci dava dentro con i cori da stadio, per favore. » « Tranquilla tesò che non è l'unica cosa interessante della serata che ho filmato. COMUNQUE! - » Prende il proprio bicchiere « - Adesso ce li beviamo tutti d'un fiato, più che possiamo. E chi non regge almeno oltre al quinto, il bagno nudo nel Lago nero è, OVVIAMENTE, immediato! » Il più piccolo del gruppo, un certo Jessie Rigby, sembra sussultare. Ride « Vuoi cominciare tu, per primo? SUSU, non c'è spazio per i verginelli nel mondo, Rigby. UNO, DUE, TRE, PIUS BAULDRY CE L'HA PICCOLO - VIAAAAAAAAAAA! »
    Scusate il post enorme, avevo diverse interectionsssss da recuperare ç_ç
    Interagito con: Zelda, Tony, Weedy, Griff e Jessie (lol)
    Nominati: Asa, Hilde, Sunny
     
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    « Oh, Nessie, tesoro! » L’esile figura di Magnolia D’Arcy la strinse in un abbraccio intriso di gelsomino. Le stampò un bacio delicato sulla guancia e, dopo averla allontanata, la strinse nuovamente, con i grandi occhi azzurro chiaro solcati da lacrime di commozione. « Non posso credere che ti sei già diplomata anche tu… stai crescendo così velocemente! » Le accarezzò una guancia con dolcezza mentre, al suo fianco, nonno Basil le posava una mano sulla spalla per consolarla. « Andiamo, tesoro. Ormai dovresti esserci abituata, dopo tre figli. Ora Agnés potrà portare avanti la tradizione, come suo padre, Bianca e Clay prima di lei. » Nel pronunciare quelle parole, lo sguardo del capostipite di casa D’Arcy si posò su di lei con orgoglio. Nessie arrossì fino alla punta delle orecchie, ma l’arrivo del resto della famiglia meno zio Barry, probabilmente inspiegabilmente impegnato in qualche ruolo ufficiale, smorzò il momento. Si lasciò abbracciare dai suoi genitori, stritolò zia Bianca e persino suo fratello Clay le rivolse un’affettuosa spintarella prima che, con la stessa determinazione di un generale, Magnolia li facesse mettere in posa per le rituali foto di famiglia. Prima che Nessie potesse anche solo rendersene conto, si ritrovò sommersa da una quantità esorbitante di fiori e piccoli pacchetti, accecata da almeno un centinaio di flash e con le guance che le facevano male per aver sorriso tanto a lungo. Dopo almeno un’altra mezz’ora di auguri e la promessa di una cena in suo onore nel weekend, nonché qualche singhiozzo malcelato, i nonni si allontanarono, seguiti da Eurus e Beaufort, l’uno a braccetto dell’altra, come sempre impeccabili. Solo Clay rimase indietro per qualche istante, giocherellando con qualcosa che teneva in tasca. « Per te. » Borbottò, dopo qualche istante, mettendole in mano l’ennesima scatola. Nessie alzò gli occhi su suo fratello, sorpresa. Clay non era mai stato particolarmente affettuoso nei suoi confronti, considerandola più che altro una piccola e piagnucolosa seccatura a cui spesso e volentieri gli era toccato badare. « Un regalo? Da parte tua? » Suo fratello sbuffò, incitandola ad aprirlo. Quando Nessie rimosse la carta velina, sollevò una fiaschetta di argento, su cui erano state incise le sue iniziali. Batté le palpebre, perplessa, nell’accorgersi che era persino piena. « Mi hai regalato dell’alcol? » Mamma ti ammazzerebbe se lo scoprisse. Barclay si strinse nelle spalle, divertito. « Zio Barry me la regalò al diploma, ora passa a te. Considerala una tradizione di famiglia. » Lo scoccò persino uno sguardo di sfida, quasi ad insinuare che quel regalo era sprecato, nelle sue mani. « Divertiti stasera, nana. E non combinare casini. » E con un’ultima fastidiosissima scompigliata di capelli, Clay si smaterializzò.

    […] Come misero piede nella stanza che le aveva accolte per ben sette anni, Nessie lasciò ricadere l’ingente quantità di fiori e regali sul letto ormai spoglio. « Ok, capisco che ho fatto un po' la cafona su questa storia, ma giuro che ho una spiegazione validissima. Vero Ronnie? » Nessie inarcò un sopracciglio, scoccando a Mia un’occhiata contrariata. Seppur fosse felice per lei, non poteva fare a meno di sentirsi un poco risentita per il fatto che l’amica avesse mantenuto tutto segreto. Stiamo parlando di un matrimonio. Non di qualcosa di ridicolo come un onomastico o… o che ne so io! I matrimoni vanno festeggiati! Gonfiò leggermente le guance, incapace di celare completamente il disappunto, e si apprestò a scartare i pacchetti, in attesa che le altre due finissero con lo specchio. « Va beh comunque ci siamo sposati e sticazzi. Non è poi chissà cosa. La gente si sposa di continuo alla nostra età. » Lo sguardo olivastro di Nessie virò automaticamente in direzione di Ronnie, cogliendone l’espressione. Soffocò una risata, ficcandosi in bocca una piperella alla menta. « Non pensare di averla scampata. Ora che abbiamo tutta l’estate davanti dobbiamo assolutamente organizzare qualcosa per recuperare il tuo addio al nubilato. Pensavo a qualcosa di classe, tipo cena al ristorante asian fusion o un brunch in quel nuovo country club che ha aperto da poco. » Terminato di gesticolare con aria sognante, si liberò della toga e del semplice abito chiaro che aveva indossato sotto, infilandosi alla velocità della luce una gonna di pizzo rosa chiarissimo e una camicetta di seta bianca, con lo scollo a V. Il suo abbigliamento era sicuramente più classico di quello delle compagne, più adatto ad una cena fuori che ad una festa, ma Nessie non se ne curò troppo, ripescando tra i regali una graziosa collana con un ciondolo di quarzo realizzata da sua zia Bianca. Si infilò i tacchi e traballò sino allo specchio, tentando di sistemare la pettinatura ormai irrimediabilmente rovinata da Clay. « Io però vorrei parlare con voi di una cosa moooolto più interessante. Weed, amica mia, oggi sei stata tutte noi. […] » Nessie annuì, rivolgendo alla giovane Mortimer un sorriso timido. Lei e Weed non era mai state propriamente amiche, anche se Nessie apprezzava la gentilezza e la calma della Corvonero. Si era divertita nelle occasioni in cui si era trovata in sua compagnia ma, complice la spinosa situazione con Friday, Nessie si era sentita a disagio all’idea di stringere un rapporto più profondo con lei. « Ancora complimenti, Weed. Sono sicura che farai un discorso meraviglioso. » Le rivolse una delicata carezza sul braccio, per poi volgere lo sguardo in direzione di Mia, in procinto di registrare un audio. Quando si rese conto di ciò che stava dicendo, Nessie sgranò gli occhi, raggiungendo lo stesso colorito di uno Schiopodo Sparacoda. Merlino! Non lo sta dicendo davvero! « Oddio, Mia! Ora Savannah vorrà cavarti gli occhi! » Sbottò, sinceramente spaventata. E la Hamilton delle volte fa paura, per non parlare di Max! Da pacifista qual era, Nessie di rado non andava d’accordo con le persone; vederla arrabbiata era raro ed, in genere, il suo malumore durava poco, sconfinando in atteggiamenti infantili ma contenibili, tuttavia non possedeva certo la stessa schiettezza di Mia o il coraggio di Veronica. Né un minimo di acume dato che, sino a quel momento, non aveva mai realmente compreso che la maggior parte delle persone che conosceva non sembravano andare d’accordo tra loro. Sono proprio scema. Si mordicchiò nervosamente l’interno della guancia, prima di svitare il lucidalabbra con un respiro profondo. Non sapeva perché ma aveva l’impressione che quello era solo il primo dei tanti colpi di scena della serata.

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    […] Il fermento della musica alla festa era tale da risultare contagioso. Più minuta della maggior parte dei presenti, Nessie si ritrovò a sgomitare tra la folla sino a quando Veronica, al suo fianco, intrecciò il braccio con il suo e Nessie gettò una rapida occhiata in direzione di Mia, nell’udire le sue parole. « Oh. Oh, certo. » Replicò, con aria eloquente, lasciandosi guidare in direzione del bancone. Era emozionata, ma anche un po’ nervosa. Le era capitato raramente di partecipare a delle feste non fossero formali o provviste di chaperon, ma un festival le sembrava il modo perfetto per concludere i sette anni trascorsi ad Hogwarts. « Mhhh, io prendo un… » Strizzò gli occhi per leggere meglio ciò che era scritto sulla lavagnetta, distratta dalla musica. La sinestesia non era affatto d’aiuto ad una festa. « lento violento. » Mormorò, senza nemmeno rendersi conto di quale fosse il nome del drink, dopo averne letto la componente fruttata. Mango, soda e rhum. Deve essere leggero, no? Lo sorseggiò più lentamente di Ronnie, giocherellando di tanto in tanto con la cannuccia, per poi sobbalzare spaventata quando l’amica batté con forza la mano sul bancone. « Cioè ma secondo te è chiedere tanto? Guarda, tutti che pomiciano, tutti che si strusciano. A me pare ingiusto, sinceramente. Così, in faccia alla gente. » Si guardò attorno rapidamente, accorgendosi solo in quel momento che diverse coppiette si stavano dando da fare con passione. In effetti… « Mmmh. » Assentì, di poche parole, prendendo un altro sorso di quel drink particolarmente buono. « No ma dico.. è troppo? È troppo chiedere che anche a me piombi un bel manzo che mi tratta come una principessa e poi mi sbatte al muro come si deve? Perché io credo di meritarmelo. » Per la prima volta nel corso della serata, Nessie rischiò di strozzarsi. Tossì, liberando la gola, e rivolse a Ronnie un’occhiata incredula, gli occhi lucidi ed arrossati. « Beh » Iniziò. « suppongo dipenda da cosa cerchi realmente. E su cosa sei disposta a scendere a compromessi. » Giocherellò con la cannuccia, abbassando lo sguardo. « Anche perché spesso le persone si mostrano meglio di come sono. Un ragazzo può essere gentile e galante e trattarti come una principessa, poi in verità scopri che si tratta di un villano dispotico. » Se non era già strano sentirla parlare così, improvvisamente priva del romanticismo che la caratterizzava, il tono di voce di Nessie divenne improvvisamente risentito. « Un villano dispotico che si diverte a impartire punizioni agli altri semplicemente perché ha una stupida spilletta che gli permette di farlo! » Soffiò, tutto d’un fiato. Non aveva preso bene l’incontro-scontro con Mortimer risalente ad alcuni mesi prima, considerandolo una macchia sulla sua precedentemente immacolata carriera scolastica. Infastidita, mescolò il drink con più veemenza, accorgendosi del proprio malumore solo quando notò l’espressione perplessa di Ronnie. Si affrettò a schiarirsi la voce ma, fortunatamente, la Grifondoro sembrava avere altri pensieri per la testa. Nessie la osservò appoggiarsi sul bancone con aria sconsolata. Che succede? « Cessa?! » Ripetette, alzando a tal punto la voce che un paio di ragazzi lì accanto si voltarono nella loro direzione. Allungò quindi una mano verso Ronnie, posandogliela sulla fronte quasi volesse controllarle la temperatura. « No, non sei calda. Niente febbre. C’è solo una spiegazione razionale: sei ubriaca. Oppure sei definitivamente impazzita. » Perché solo una pazza penserebbe di essere cessa, al tuo posto. Scosse il capo e sospirò, addolcendosi. « Non sei cessa, Ronnie. Anzi. Sei il contrario di una cessa. Sei bellissima e simpatica. Sei divertente, riesci sempre a dire le battute giuste al momento giusto – non quando ormai non fanno più ridere – e sei gentile. Però sei anche decisa e determinata e sai come farti valere. » E questo è solo l’inizio. « Hai pregi molto più importanti della bellezza. » Tacque per un istante, prima di incrociare il suo sguardo, divertita. « Ma se non mi credi, un ragazzo laggiù è andato a sbattere e si è rovesciato la birra addosso perché ti stava guardando il sedere. » Fece un cenno del capo nella direzione del poveretto in questione, roteando gli occhi al cielo. Maschi. « Ness! Ma Gauthier non era il tuo tutor? Non sapevo si laureasse. » Cascata dalle nuvole, Agnés si voltò di scatto sino a individuare tra la folla la figura di Fitzwilliam Gauthier, attorniato da amici e con in testa una corona d’alloro. « Cazzo. » Sbottò, con una certa proprietà di linguaggio, sbiancando leggermente. Non ci credo che me ne sono dimenticata e non gli ho nemmeno fatto le congratulazioni! Che figuraccia! Oltre ad apprezzarne le creazioni artistiche, Nessie si era trovata incredibilmente a suo agio con Fitzwilliam nel periodo in cui il ragazzo le aveva fatto da tutor per il progetto B.O.A., rispondendo pazientemente ad ogni sua domanda e cercando di far luce su ogni suo possibile dubbio. Ed io invece sono solo una gran cafona. « Ronnie… andiamo via. Mi sono dimenticata di fargli gli auguri e se mi ved- » Ma non fece nemmeno in tempo a terminare la frase che il suo disperato tentativo di farsi piccola piccola venne reso vano da Ronnie. « Ci imbuchiamo. Dai, tu lo conosci pure quindi ci sta che gli fai gli auguri. Poi si sa com'è: una cosa tira l'altra e ti invitano a rimanere. Guarda lì che pascolo, Ness! » Ci imbu… che? Non riuscì nemmeno a protestare, rivolgendo a Ronnie la stessa occhiata terrorizzata di un gatto che è in procinto di cadere in una vasca piena d’acqua. « Non credo che sia il cas- » Ma Ronnie non la stava nemmeno ascoltando, spingendola in direzione del gruppetto. « No, Ronnie! Nessuno si spartisce nessun… FITZ! » Impegnata a tentare di convincere l’amica a desistere, si ritrovò all’improvviso faccia a faccia con il suo vecchio tutor. Lo fissò per qualche istante con la stessa espressione di un coniglietto accecato dai fari di una macchina, senza sapere cosa dire, quando una poderosa gomitata di Ronnie la riscosse. Ahia! « Ciao. Ehm, congratulazioni per… per la laurea. » Accennò alla corona di allora che portava in testa e, nel farlo, sollevò appena il bicchiere. « E-ecco, volevo ringraziarti ancora per l’aiuto. Alla fine ho deciso di iscrivermi al College, perciò… » Perciò, chissenefrega? È la sua festa di laurea, per Merlino! « Io e Ronnie andremo a vivere insieme, sì. Cioè, appena troviamo casa. Vero, Ronnie? » Tirò leggermente l’amica per un braccio, spingendola a presentarsi. Durante quel breve scambio di convenevoli, lo sguardo di Nessie scivolò sul resto del gruppo, soffermandosi su Amunet Carrow, a cui rivolse un sorriso impacciato ed un saluto con la mano. Non ci credo, c’è pure la Carrow. Ci manca solo il Preside e mi sarò ufficialmente resa in ridicolo con metà delle persone più importanti del College. Sorseggiò nervosamente il drink e lo terminò in un sol sorso, prima di riportare lo sguardo su Fitz. « Bevi qualcosa? Offro io, per festeggiare. » Improvvisamente spavalda, si sentì investire da una ventata di caldo dall’altezza dello stomaco in su. Merlino, fa che non sia diventata paonazza! « Anzi, facciamo così. Tu ci regali una foglia d’alloro ciascuna e io ti offro da bere. È tradizione. » E indicò di nuovo la sua corona, con una risatina leggera e vagamente ebbra.



    Prima parte: interagito con Ronnie, Mia, Weed. Menzionate Saw e Max.
    Seconda parte: Ronnie, menzionato indirettamente Friday, Fitz, Mun, e combriccola della laurea.

    RAGA NESSIE DEVE DEVASTRARSI GRZ
     
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    tumblr_inline_qre69w14GP1t0yoye_500 Non aveva intenzione di presentarsi a quella festa. Non aveva né voglia, né una reale motivazione per partecipare alle celebrazioni. Luxanna aveva - a suo dire - un'infinità di motivi per non volersi unire alla folla festante, raggruppabili in due giustificazioni più semplici. La prima, riguardava chiaramente gli eventi in cui era rimasta coinvolta Lily, e che per il legame che caratterizzava gli Scamander si era riflesso anche su di lei. Era preoccupata per la cugina, tanto quanto per la situazione fittizia in cui era piombato Potter. Per di più non voleva sorbirsi altre domande, frecciatine e richieste sugli sviluppi dai vari conoscenti. E già questo primo punto, era abbastanza invalidante. Se come secondo movente ci si aggiungeva la sua naturale tendenza alla procrastinazione, la faccenda si complicava ancor di più. Quell'ultima sessione estiva stava diventando un vero e proprio tormento. Il tutto riconducibile, ovviamente, alle insane richieste dei docenti e non al comportamento volontario della bionda di rimandare a domani ogni cosa, ritrovandosi così a dover fare tutto all'ultimo. « Ma io dico, no? A che mi servirà l'esame di Spettacolo e Comunicazione? Voglio diventare una giornalista d'inchiesta, non lavorare per la Gazzetta. Lì sì, che danno continuamente spettacolo. » Col telefono incollato all'orecchio, erano ormai svariati minuti che discuteva con Ginny, preparandosi al contempo in fretta e furia per raggiungerla al Castello. Ci avevano provato tutti, a convincerla: da Peter a Benji, da Noelle - che pareva avrebbe accompagnato Cousland - a Betty. Alla fine, Virginia era riuscita nell'impresa, sapendo perfettamente dove puntare per far cedere la Scamander. « Sì, sì ho capito. Sto arrivando. Potrei mai perdermi il tuo primo fine-anno da docente? » Sciogliendosi, scoppiò a ridere per le lamentele della migliore amica, sistemandosi alla bell'e meglio il vestito estivo senza troppe pretese che si era infilata all'ultimo e riagganciando la chiamata per uscire di casa. « Betty, io sto andando. Ci vediamo là! » Anche perché se stiamo qui ad aspettare il principe Cousland in Ferrari, facciamo notte. [...] Aveva assistito alla cerimonia, con lo stesso mood col quale era andata avanti in quelle settimane: mantenendo un profilo basso, restando in disparte, a scattare qualche fotografia con la Reflex che portava sempre con sé. Non conosceva pressoché nessuno in particolare, dei ragazzini diplomati, tuttavia Bauldry attirò la sua attenzione quando richiamò una certa Tonya Trambley. Sarà una sua parente? Ricercò il canadese fra la folla, ma complice le nuove grandi dimensioni della Sala e la troppa affluenza di gente, non riuscì a scovare né lui né tantomeno Peter. Traditore. Terminata la cerimonia, immortalata in fin troppi scatti che non si sarebbe presa la briga di sviluppare e stampare, si diresse quindi verso il Lago Nero accodandosi a qualche gruppetto. Pur cercando Ginny e Noelle fra le tante persone conosciute, si dileguò più volte da gente con la quale non aveva voglia di far chiacchiere, individuando infine Olympia e Camila intente a giocare a qualcosa di molto più interessante - che star lì a sopportare ulteriori commenti e frasi di circostanza dirette a Lilac. «NON CI CREDO! NON E' POSSIBILE! NON-E'-POSSIBILE, NON-E'-LETTERALMENTE-POSSIBILE.» Divertita per la scena, finì con l'accostarsi al tavolino, osservando entrambe in silenzio. « Ciao ragazze. Come va? » Soltanto una volta terminati i festeggiamenti e saltelli della brunetta, s'introdusse con un sorriso caloroso rivolto a tutt'e due, soffermandosi un istante in più verso la rossa per ragioni più che ovvie. Non le serviva, provare ad immedesimarsi in lei, per capire lo stato d'animo della Potter. Fosse stato coinvolto uno dei suoi fratelli, o un qualsiasi familiare, nello scandalo e l'arresto per l'omicidio di Malfoy, non sarebbe uscita di casa neanche sotto minaccia finché la situazione non fosse stata risolta. Lo sappiamo tutti che James è innocente. Ma non serve fartelo presente od entrare in argomento. « Beer Pong? Hai appena fatto centro, giusto? » Senza troppe formalità, si appropriò di uno dei bicchieri ricolmi di birra per unirsi alla gara. « Valgono le regole di sempre, o Bauldry è stato talmente generoso da farci fare quel che ci pare almeno stasera? »


    Interagito con Ginny, Lympy e Camila.
    Menzionati Betty, Tonya, Noelle, Zip e Peter.
     
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    tumblr_inline_nqu5a6NDWP1rkaper_500 « Eri forse la caposcuola che meno di tutti avrei spedito in infermeria.. » Fu automatico, per Maeve, aggrottare le sopracciglia e fissare Asa con un'espressione interrogativa. Come, prego? « Lo prendo come un... complimento. » Ebbe in ogni caso la decenza, di mascherare il proprio scetticismo in merito al soggetto, dietro un sorriso caustico ed una risposta sobriamente cordiale. « In realtà mi hanno scritto degli amici.. stanno organizzando un torneo di freccette. Stasera volge tutto verso il piccante quindi chissà.. Volete unirvi? Un po' di sana competizione non ha mai fatto male a nessuno. Sicuramente vorrei salutarli. Poi al massimo se non ci piace, possiamo farci un bel brindisi altrove. » Ed avrebbe davvero voluto declinare l'offerta di Hilde, più per effettiva voglia di sbrigare in fretta quei convenevoli dei saluti e chiacchiere generali, che altro. Dobbiamo incontrare ancora mezzo mondo. Se iniziamo a soffermarci con tutti, non ce ne andremo più. E il mio limite di sopportazione per queste tiritere sta per essere raggiunto. Tuttavia, ci pensò Derek ad accettare l'invito, non scatenando nessuna reazione visibile della rossa; ma, alla prima occasione buona, gli mostrò una smorfia buffa che si tramutò subito in una risata trattenuta quando il Serpeverde fu affiancato da King e lei venne catturata da Hilde. Ben ti sta! Col braccio ancorato a quello della mora, prese quindi a girovagare con lei nei pressi dei vari stand, chiacchierando ancora senza impegno fintanto non giunsero in prossimità di quello giusto. Non commentò neanche quando la Zabini richiamò a gran voce l'attenzione di Alyssa. Come tutti, Maeve era a conoscenza di certi pettegolezzi che giravano per il Castello, ma era intenzionata a farsi una buona dose di fatti propri e non immischiarsi in faccende che l'interessavano relativamente. Vabbè, tempo due secondi e ci dileguiamo con qualche scusa sul serio. Buoni propositi a parte, non appena raggiunsero il folto gruppetto già occupato nel torneo di freccette, l'ipotesi di svignarsela quanto prima e mettere fine a quella storia divenne mera utopia. « Ma quello non è tuo fratello? » Quante probabilità c'erano, di unirci all'unico gruppo in cui c'era Cay? Le venne quasi da ridere, per quella "casualità", ricercando all'istante lo sguardo di Derek che non voleva obbligare in alcuna maniera a restare per presentarsi - una buona volta - a Caèl. L'occhiata comprensiva che riservò all'Hamilton, poteva infatti essere tradotta con un: Soltanto se te la senti. « Oddio non mi dire che è lei quella nuova.. » E, ancora una volta, fu Hilde a distrarla da quello scambio muto di intenzioni col moro. Seguendo la direzione che l'amica le indicò senza destare troppe attenzioni, non le fu difficile riconoscere la figura esile di Valerie. Fantastico, ci mancava anche lei stasera. « Mh, sì. Valerie. » Fu l'unico commento striminzito ed atono che la mora riuscì ad ottenere. Spettegolare, di frivolezze, era uno degli stratagemmi più utili per inserirsi e guadagnarsi qualche simpatia; ma quando si trattava della famiglia Cousland, o più precisamente di tutto ciò che riguardava Caèl, Maeve diventava ancora più criptica di quanto già non fosse per le sue di questioni personali. Se lei lasciava finire sotto i riflettori soltanto ciò che più riteneva opportuno, per ottenere consensi in maniera strategica, Cay era completamente l'opposto. La propensione che aveva, nel creare scandali di proposito - come il matrimonio improvviso con la bionda - era un atteggiamento che la Corvonero non avrebbe mai approvato. Lasciò comunque perdere le questioni familiari in sospeso, per concentrarsi celermente con le varie presentazioni ed i saluti, soffermandosi soprattutto verso Karma con un affettuoso « Ti trovo sempre più splendida. » e un molto meno sentito « Ciao, Valerie. È sempre un piacere. » verso la Harmon, prima di sgattaiolare di fianco al fratello e Derek. Okay, vederli insieme fa veramente strano... Però in senso positivo. Guardali, sono così carini tutti impettiti e seri. « Maeve mi ha parlato un sacco di te. » Si accodò, ai due, soltanto dopo le introduzioni ufficiali per le quali sapeva perfettamente Derek non necessitasse supporto. « Bene, ovviamente. » Commentò, arcuando le sopracciglia divertita, dondolandosi nel vestito bianco semplice. «Giocate nella nostra squadra.» Ci avrei scommesso tutto. I Cousland vincono e perdono insieme, ma soprattutto nella tua squadra puoi tenermi d'occhio maggiormente. «Auguri, principessa. Bauldry ha commesso un grave errore di valutazione.» Fece un sorriso contrito, stringendosi appena nelle spalle. « Grazie. Tu sai chi non l'ha presa granché bene, ma in verità sono abbastanza soddisfatta del risultato generale. » Abbastanza, non era comunque sufficiente. Un'E - - come media, considerata la mole di attività e responsabilità che l'avevano tenuta occupata, per la Corvonero era stato il massimo ottenibile in quel periodo. È già tanto non sia finita al CIM, piuttosto. « Di' la verità, mi vuoi in squadra soltanto perché conosci perfettamente il mio talento da tiratrice scelta. » Nonostante l'umor nero, sembrò riuscire a lasciare da parte la tediosità rappresentata da Coriolanus, rimostrandosi divertita mentre incrociava le braccia al petto ed iniziava a seguire la gara di freccette che portò Caél verso la disfatta - a causa di un tiro sbagliato di Johnny. « Il ritratto di zia Isla nella sala, era un ottimo bersaglio col quale far pratica, d'altronde. » Sussurrò a mezza voce, ridacchiando nel ricordare dove e quando avesse fatto pratica col fratello, quand'erano piccoli ed al biondo risultava molto più semplice coinvolgerla in quegli atti che ormai reputava infantili. « Cosa dicono i tuoi sensi da ragno? Sto per entrare nella tana del lupo? » Raggiunta nuovamente dagli sguardi, ma soprattutto dalla voce di Derek tramite quel loro collegamento mentale privato, sulle labbra della ragazza apparve il primo sorriso genuino degli ultimi minuti. « Mh, dipende. Sei uscito quasi indenne dall'incontro con Coriolanus, cosa vuoi che sia l'estrema gelosia e l'iperprotettività di mio fratello, che maschera dietro battutine mordaci? » Anche il solo fatto, che Cay la chiamasse ancora "Diamante della stagione", era un chiaro segnale di quanto il maggiore dei Cousland tenesse alla sorella. Sentimento ricambiato a pieno dalla rossa, seppur entrambi avessero metodi ed approcci poco espansivi per dimostrarlo. « Sta' tranquillo. Non metterebbe mai me in imbarazzo, di conseguenza tu sei tutelato, per ora. Ma adora vincere, aiutalo nella rimonta e sicuramente non ti ritroverai vessato a vita soltanto perché respiri la mia stessa aria. » O per le cose che mi insegni, così giusto per la cronaca. Fingendo di seguire ancora la gara e le rispettive penitenze ridicole, di quei giochetti che non le erano mai piaciuti, lanciò un'occhiata complice al moro con un sorrisetto sulle labbra. « Sì, beh se invece stasera ti senti audace, possiamo fare una gara interna fra di noi, per rendere più interessante questo strazio. » Fece una pausa, trattenendosi dal roteare gli occhi stizzita per le rivelazioni di Caél dovute alla richiesta di Karma, davvero poco propensa a voler assistere ed ascoltare oltre - soprattutto dopo aver dato una rapida controllata al cellulare, ignorandolo subito dopo per non alimentare ulteriori bambinate. Sì, flirtare e provocare il tuo ragazzo con tuo fratello a due passi, è molto più stimolante ed interessante Maevey. Complimenti. « Se alla fine ottengo un punteggio più alto del tuo, posso esprimere un desiderio che ti coinvolga? Viceversa, lascio a te la scelta. Ci stai? » Ignorando la vocina della coscienza, rubò una freccetta del fratello ed attese con pazienza il proprio turno, passandosela fra le dita con fare innocente e distratto. «[...] Ti citerò nel protocollo di testing del prodotto. La scienza ringrazia.» E perché hai voluto localizzarla, mh? Non ti fidi? « In teoria, eri anche legittimato a farlo. Giuridicamente parlando, intendo. » Le gioie, ed i dolori del giovane Werther, dell'avere una sorella con una memoria fotografica che conosceva quasi ogni atto normativo da usare a proprio vantaggio all'occorrenza. « L'auto è una tua proprietà, e in linea di massima grazie al nuovo decreto-legge 279, è lecito l’uso di apparecchiature GPS per la geo-localizzazione satellitare per far valere o difendere un diritto in sede giudiziale. » Gli assist Cousland, qualcosa di raro e che Maeve pronunciò con assoluta ironia. « Valerie potrebbe comunque citarti in giudizio, per condotta molesta e stalking. » Perdendo miseramente, mi sembra ovvio. Perché tu monitoravi la vettura, non lei in linea diretta.


    Interagito con Asa, Hilde, Derek e tutto il gruppetto di freccette - in particolare Cay, Karma e Val.
    Menzionati Alyssa, Johnny.
     
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    « Mi piace come ragioni, Léon. Mi raccomando, non ti venisse mai in mente di intraprendere la carriera da Auror. Diventeresti una persona decisamente più noiosa. » Sorrise pacatamente all'ironia di Karma, sollevando di poco le sopracciglia. « Addirittura più noioso di un modello? Parole forti. » proferì, scoccandole una veloce occhiata da sotto le ciglia prima di prendere un sorso dal proprio drink. Ma tranquilla che il pericolo di diventare Auror non lo corro proprio. E proprio in quel momento, prima che la partita potesse cominciare, al gruppo si unì Brunhilde in compagnia dei suoi amici. Persone, quelle, a cui Léon si presentò velocemente, con meccanica formalità, per poi puntare lo sguardo sulla Zabini, stirandole un piccolo sorriso sereno dei suoi. « C'è spazio per qualcun altro nel prossimo round? Ma soprattutto, chi sta perdendo e cosa nello specifico. » « Certo, siete arrivati giusto in tempo per vedere loro - perdere miseramente. Sul cosa ci stiamo lavorando. » « Probabilmente la dignità. » ironizzò con tono piatto, scrollando le spalle con una certa noncuranza prima di aggiungere, guardando la Zabini « Hilde, sei dei nostri per il prossimo giro? » E a quel punto la partita ebbe ufficialmente inizio, con il primo tiro di Karma che andò a segno sul secondo anello. Quando fu il suo turno, Léon mise il Martini da parte e prese la freccetta tra le dita, posizionandosi di fronte al bersaglio a palpebre leggermente assottigliate. Il giovane Hyun aveva sempre fatto schifo in quei giochi.. o più o meno in qualunque cosa al di fuori dello star fermo di fronte a una fotocamera o camminare con sguardo perso lungo una passerella. Inutile dire che non nutriva troppe speranze sul proprio tiro. Per questa ragione il vago sentore di un'espressione stupita si materializzò sul suo volto quando la freccetta andò a infilarsi proprio vicino a quella di Karma, sul secondo cerchio. Sarà la cocaina. Non commentò comunque il proprio tiro, limitandosi a rivolgere un grosso sorriso smagliante alle due compagne di squadre, alzando i palmi - ma non troppo, data la già sostanziale differenza di altezza - per farsi battere il cinque da entrambe. « Allora! Chi sta vincendo? » Il disastroso tiro di Johnny arrivò proprio in quel momento, cascando a fagiolo con l'entrata in scena di Winter, verso la quale Léon si voltò con un sorriso divertito sulle labbra. « Adesso noi. » commentò, ridacchiando appena, per poi estrarre da una tasca dei pantaloni un pacchetto di sigarette e infilarsene una tra le labbra, accendendola con un colpo di bacchetta. Mostrò quindi il pacchetto aperto alla Bouchard, invitandola con un cenno del capo a favorire, mentre Karma iniziava a impartire la penitenza per il gruppo perdente. Dal suo viso non trapelò espressione alcuna, ma incrociò comunque le braccia al petto, curioso di vedere come gli amici avrebbero deciso di giocarsela. « Io e Johnny non abbiamo segreti. » Lo sguardo del coreano andò istintivamente a puntarsi sul viso di Johnny, interessato a vederne l'espressione di fronte a quelle parole tanto sicure. « Per quanto riguarda Val... Vediamo. Quella volta che ti ho prestato l'auto e detto come disattivare il gps. Ce n'era un altro. Ti citerò nel protocollo di testing del prodotto. La scienza ringrazia. » E lì, ovviamente, lo sguardo corse silenzioso a Valerie, ancora una volta inespressivo, in attesa che la bionda rispondesse. Ma la sorella minore di Caél fu più veloce e, a grande sorpresa del moro, prese parola in quella che aveva tutta l'aria di essere una sorta di difesa del fratello. « In teoria, eri anche legittimato a farlo.
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    Giuridicamente parlando, intendo. »
    Si fa interessante la situazione. Si sporse quindi verso il bancone bar lì accanto, facendo segno al barista di preparare degli shot di vodka per tutti i presenti. « L'auto è una tua proprietà, e in linea di massima grazie al nuovo decreto-legge 279, è lecito l’uso di apparecchiature GPS per la geo-localizzazione satellitare per far valere o difendere un diritto in sede giudiziale. Valerie potrebbe comunque citarti in giudizio, per condotta molesta e stalking. » Aggrottò leggermente la fronte, annuendo con aria attenta come se stesse ascoltando la lezione di un professore universitario particolarmente chiaro nell'esporre la propria materia. « Wow.. io non mi ricordo nemmeno cosa ho mangiato a colazione, pensa! » commentò con una leggera risata autoironica, complimentandola implicitamente per la memoria. Sollevò un indice, puntandolo verso di lei e inclinando il capo di lato nel dire « Maeve, giusto? Sei amica di Max, se non sbaglio. » Parole più retoriche che altro, dato che di una conferma non aveva davvero bisogno. « Ho seguito la tua diretta a GirlTalk per il Women History Month. » Falsissimo. Il suo social media manager gli aveva semplicemente detto che avrebbe fatto bella figura se si fosse connesso e avesse lasciato un commento nella diretta per sottolineare la propria presenza. Ma a Léon non fregava un cazzo, e quindi era entrato giusto il tempo per scrivere due cagate in chat e capire vagamente di cosa si parlasse nel caso in cui qualcuno glielo avesse chiesto durante un'intervista. Fece una pausa, sorridendole con gentilezza. « Farai davvero strada. Molto convincente. » Se fosse un complimento, una frase detta tanto per riempire il silenzio o una malizia, quello solo Dio poteva saperlo, data l'impenetrabile apatia che connaturava la generica gentilezza di Léon. Scrollò le spalle, prendendo un tiro di sigaretta mentre faceva per allontanare il discorso con un cenno della mano e si appoggiava con la spalla ad una delle colonnine che reggevano lo stand. « Comunque sono certo che, a parte tutto, Valerie non citerebbe mai Cay in giudizio - ti pare? È suo marito. Senza contare che è Caél Cousland. » Mica il tabaccaio di Hogsmeade. Le cose di solito tendono a cambiare in questi casi. « Su.. chi ci crederebbe mai? » Alzò leggermente gli occhi al cielo, come a sottolineare quanto assurda fosse una narrativa del genere, prendendo poi un altro tiro di sigaretta mentre indicava la rossa con un cenno del capo. « Lo diceva pure lei proprio nella diretta: è per questo che in certi casi non conviene denunciare. » Aveva stravolto il senso dell'illuminante diretta wiztagram della ragazza? Sì, decisamente. Ma cosa ci si poteva mai aspettare da lui? Che ci capisse davvero qualcosa su certi temi? Impossibile. In fin dei conti il giovane Hyun era solo un modello e nient'altro, uno che parlava di superficialità e che superficiale lo era a sua volta - o quanto meno questa era una definizione di sé che gli era sempre stata piuttosto comoda: essere troppo stupido per partorire un qualsivoglia pensiero che andasse oltre la frase fatta. D'altronde il furbo non campa senza il tonto. Vero, Maeve? E proprio in quel momento il barista fece fluttuare tra loro il vassoio con gli shot ordinati. « Ah sì, mi sono preso la libertà di ordinare uno shot per tutti. » disse, come se nulla fosse, prendendo un bicchierino dal vassoio e alzandolo di fronte al viso con un sorrisone tranquillo. « Geonbae! »

    Interagito con un po' tutto il gruppo delle freccette (compresi nuovi arrivati). Più nello specifico: Karma, Hilde, Winter, Maeve



     
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34 replies since 6/6/2021, 21:48   1465 views
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