ballroom blitz

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    155
    Reputation
    0

    Status
    Anonymes!
    Zelda Kane ha passato i suoi MAGO per il rotto della cuffia. E' risaputo, lo sa lei, lo sanno tutti e sinceramente se ne sbatte della cosa perché alla fine sono passata, io sono io voi non siete un cazzo e King, tesoro, spero proprio che la Watson ti faccia il culo per il posto da capitano che vi ho gentilmente lasciato. Comunque, messa agli atti questa importante constatazione dei fatti, Zelda Kane non ha la più pallida idea di cosa prendere al college. E deve prendere qualcosa perché ne ha già parlato al telefono con nonna, che era estremamente emozionata, con il suo solito tono di voce rasente l'apatico, ma comunque la bionda l'ha intuito quanto fosse felice all'idea che finalmente, dopo tanto penare con Andromache, questa ciambella è decisamente uscita con il buco. "Vabbè una generazione poteva pure uscire un po' così così, ma tu, Zelda Aphrodite, nipote di Brianna, della stirpe Kane, della tribù di Cailleach, che Pdor spostati proprio, andrai al college!" Parafrasando un po' qua e là, comunque il sunto dell'ansia più totale che ha colto la piccola Kane è questo. Perché dal momento che ha messo giù il telefono, non solo avrebbe voluto disdire in tutta fretta il solito viaggetto estivo programmato in Irlanda, no, avrebbe voluto disdire l'abbonamento dal mondo. Dalla vita stessa. Perché per quanto Zelda abbia sempre avuto la presunzione di riferirsi a se stessa come una persona decisa, dalle idee sempre chiare - questo forse nei suoi sogni -, le poche volte che si concede di pensare al college sono pianti e stridori di denti, perché non ha un'idea precisa che sia una. Ha pensato al corso di Sport Magici ovviamente, essendo forse l'unica cosa che le riesce bene nella vita, ma ci si vede davvero a fare l'allenatrice di qualche squadretta sconosciuta a chiunque fino alla pensione? Mi sale l'angoscia al solo pensiero. Potrebbe di certo assecondare la passione esplicitata nell'aderire al club di combattimento corpo a corpo e con le armi andandosi quindi ad iscriversi al corso Auror. In fondo a darle è sempre stata brava, a parare pure, l'istinto alla difesa dell'altro è sempre stata insita in lei. Cosa potrebbe mai mancarle? Tipo tutti i MAGO utili per fare la richiesta d'iscrizione, tipo. Ma sono soltanto dettagli futili. Dovrei farmi tutti i corsi di recupero d'Agosto a Portland. Posso farcela davvero? Si è chiesta più volte, abbattendosi all'idea ogni volta. Forse perché DCAO e Incantesimi la spaventano immensamente, tanto da aver deciso fin da subito di non darseli, e il misero A preso a Pozioni e il suo curriculum decisamente poco onorato in materia la porta a pensare che sarebbe comunque tempo perso, fin dall'inizio. Però vuoi mettere i boni che ci sarebbero in entrambi i corsi? Discussioni filosofiche quelle che la colgono in un caldo pomeriggio di Giugno, appena qualche giorno prima di partire per l'Irlanda. Si trova al Tiri Vispi. No, più esattamente si trova dietro il suo bancone, perché la Domenica prima è passata davanti alla sua vetrina, ha visto l'annuncio della ricerca di una commessa e boom, non c'ha nemmeno pensato due volte prima di spingere la porta e presentarsi per il posto, inventandosi una marea di cazzate inventate sul momento, data la sua scarsa esperienza lavorativa di cui comunque non avrebbe potuto parlare così apertamente. Faccio la escort di tanto in tanto. Però senza darla. Insomma, l'accompagnatrice pagata. Gran bel curriculum. Ha però messo subito le mani avanti riguardo il bisogno di essere flessibile, considerando l'imminente ritorno in patria e i probabili corsi a Portland, per questo motivo Roxanne Weasley ha deciso di metterla in prova per quei giorni rimanenti. E' il primo pomeriggio che la lascia da sola e Zelda si sente una bambina nel Paese dei Balocchi o peggio, una fangirl graziata dal cielo. Cioè MA AVETE CAPITO DOVE STO? Si guarda ancora intorno incredula, lasciando che gli occhi nocciola vaghino per gli scaffali pieni zeppi di giochi, scherzi, fuochi d'artificio che quelle sue iridi le fanno diventare brillanti come due diamanti. Perché è un sogno per lei, casinista nata, essere immersa nel regno del puro genio. Ogni cosa che vede vorrebbe comprarla prenderla per testarla. Tipo questa tinta. Fa il giro del bancone e si dirige verso la pila di "Tinte fiammeggianti" per una criniera degna di Katniss Everdeen. La confezione è innocente, c'è il cartone di un ragazzo animato che ha dei fluenti capelli rossi. Perché la tinta questo promette: criniere rosse stile Weasley, almeno sul momento, perché poi i capelli del ragazzo prendono fuoco improvvisamente. Ovviamente non è altro che un incanto trasfigurativo. Potrebbe essere un regalo perfetto per Brianna. Scoppia a ridere al pensiero di sua nonna che si vede bruciare la folta criniera argentata. Se la immagina a tastarsi la testa completamente pelata almeno per quei quindici secondi di disperazione in cui l'incanto regge. Mentre si aggira per il negozio, in filo diffusione prende a propagarsi una canzone che porta subito la bionda a sprizzare di gioia da ogni poro, fan com'è dei BTS. « Smooth like butter like a criminal undercover. Gon' pop like trouble, breakin' into your heart like that. » Canticchia con il corpo che prende a ballare ed è con questo mood che fa quello che Roxanne le ha lasciato da fare prima di andarsene: rifornire gli scaffali di Merendine Marinate e di Detonatori Abbindolanti. Solo che il ballare, cantare e sistemare cose non vanno propriamente di pari passo, specie se per arrivare allo scaffale più alto ha bisogno di una scaletta sulla quale continua a scuotersi. Vabbè, ho capito, devo usare la bacchetta. La sfodera e le confezioni di Pasticcetti Svenevoli prendono ad aleggiare verso l'alto. Ma poi accadono ben due cose. La prima è lei che mette il piede in fallo, perdendo leggermente l'equilibrio e allo stesso tempo la presa magica sulle confezioni.
    c8986f2198059012ec66770699611ee521bceba7
    La seconda è che si accorge, sgranando gli occhi in maniera spaventosa, di non essere più sola. Cristiddio, ho dato spettacolo finora? Ha giusto il tempo di pensare razionalmente, mentre si aggrappa alla scaletta con la mano libera per non cadere all'indietro, prima di rendersi conto che le confezioni stanno per cadere. In testa al tizio che sta a qualche metro di distanza da lei. Punta la bacchetta contro i dolcetti, terrorizzata all'idea del casino che sta per accadere. E non sono nemmeno assunta ancora, porca troia. « Aresto Momentum! » Dichiara ad alta voce e tira immediatamente un respiro di sollievo notando che l'incanto è andato a segno. Solo per questo dovrei passare a pieni voti Incantesimi, cioè guardate quanta prontezza di riflessi, scioltezza, naturalezza.. E ovviamente, nel mentre, una confezione non ben indentificata decide di farsi un bel volo per finire dritto dritto contro il malcapitato. « Opporcocazzo. » Esclama mentre salta all'indietro con un salto per dirigersi verso il cliente di gran carriera. « Cielo, ti sei fatto ma-» non finisce la frase perché si accorge di star parlando con Peter Paciock. Lo stesso per cui avrebbe potuto avere una cotta quando aveva dodici anni. O anche no. Chi lo sa. Di certo la carta del muffin che si sono divisi lui e James Potter, una mattina del suo secondo anno, abbandonata poi sul tavolo Grifondoro e accuratamente recuperata, ha fatto bella mostra di sé nella bacheca delle crush di Zelda Kane almeno fino al Lockdown. Per fortuna che è stata distrutta brutalmente, cielo che cazzo di vergogna. « Perdonami. Ero presa dalla musica. Non ho sentito il sonaglio della porta. E.. » E sono talmente goffa che stavo per cadere all'indietro, prima di uccidere, quasi, Peter Paciock. Magico. « E ti prego, non dire niente a Roxanne. Sono ancora in prova. » Abbozza un sorriso che le gonfia le guance e in quel momento soltanto si rende conto di sentirsi i capelli arruffati per il caldo, il ballo, il dimenarsi, il tutto. Dio, sarò un cesso a pedali sicuramente. Zelda, forza, fingi indifferenza e metti su l'aria da donna vissuta e sicura di sé. Così si stringe nelle spalle, sentendo l'impellente bisogno di sistemarsi il lembo del top verde fluo per poi muovere la bacchetta in aria per far sì che i dolcetti finiscano proprio dove dovevano fin dall'inizio. Solo dopo raccoglie da terra la confezione che è caduta addosso a lui. « Oh ma guarda un po', Sonnisvegli Brevettati. » Gli passa l'involucro blu notte rigalleggiandone lo sguardo. « Non sei te a scegliere loro, sono loro a scegliere te. » Usa a suo piacimento la dicitura classica dei commessi di Ollivander con un sorriso genuino. « Avevi per caso bisogno di trenta minuti di sonno ad occhi aperti quando hai messo piede qui dentro? »
     
    .
  2.     +1    
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    4,744
    Reputation
    0

    Status
    Anonymes!

    «... e alla fine, per ottenere la linfa... Sì, sì... Si deve... No, ma che dici! Spremi il baccello!», spezzone tratto da una delle innumerevoli conversazioni al telefono tra Peter e Jasper, il collega che gli ha chiesto di ripetere insieme per superare la materia di Giugno. L'unico piccolo, insignificante problema, è la pigrizia dell'amico - pigrizia che arriva quasi ai livelli di quella di Peter, quando si parla di impegnarsi nello studio -, motivo per cui i due cazzoni non si organizzano mica per vedersi, assolutamente no! Fanno videochiamate di ore ed ore, inframmezzate da pause merenda, partite alla play e chi più ne ha, più ne metta. A dirla tutta, visto che il tempo dedicato allo studio è un quarto di quello dedicato al gioco, sarebbe meglio specificare "giornate di svago inframmezzate da pause studio". Ecco, questa è una visione d'insieme decisamente più veritiera. «Io veramente avevo capito che... Sì, sì, e poi si potano i fusti... Vabbè Peter, direi che per oggi abbiamo dato -» «Ma sei coglione? Ma come fai a distrarti dopo due minuti?», esclama il nostro eroe, birra alla mano e Mindcraft allo schermo del computer, di sottofondo. «Ma che cazzo ne so, ho altro per la testa. Ma poi parli tu, coglione, oggi ti sei svegliato alle tre del pomeriggio -» «No vabbè te stai fuori. Ti ho detto che ero a pranzo da mia nonna, per questo abbiamo saltato la mattina, 'fanculo -» «Oh senti cazzone, c'è sta tipa che mi mette like nei post, devo concentrarmi a scriverle qualcosa, chiudiamo i libri -» «Tu sei proprio il disagio, Jaz, fattelo dire. Cazzo ci vuole a scrivere un messaggio! Senti, facciamo così. Vado ai Tiri Vispi Weasley e ti compro l'ormone della crescita -» «Ma vaffanculo Peter», cornetta chiusa. Intenzioni un po' meno chiuse, perché il nostro Paciock, sorrisetto malvagio stampato in viso, non ha affatto voglia di desistere dal proprio intento. Certo, è molto probabile che ai Tiri Vispi siano a corto di ormone della crescita - bisognerebbe fare un salto al San Mungo per quello -, però chissà!, qualcosa che faccia al caso di due collegiali disperati che farebbero volentieri a meno d'impegnarsi notte e giorno nello studio, potendo così dedicare più tempo ai loro sogni di gloria... E poi ho le prove - ecco, sacrosanto motivo per cui qualcosa di simile ad una Giratempo calzerebbe a pennello. Tra appelli universitari e corsi di recitazione, il signor Paciock non ha tempo neanche per fare lunghe passeggiate col tenerissimo Chew, costretto a soffrire la noia dello stesso - sempre identico! - giro di ricognizione: casa, parco della Liberazione, casa. Che due palle! «Dlin, dlon, Shoshanna!», entra così, Peter, con la sua solita faccia di culo e una battutina sarcastica ai danni di Roxanne Weasley, colpevole soltanto di un nome di battesimo simile - a detta del Grifondoro - a quello del personaggio di Tarantino. «Ma 'ndo cazzo stai?», si guarda intorno, Piti, in cerca della chioma visibile di Roxie e della rispostaccia che sa già arriverà. Con l'unica eccezione che non arriva niente: né una risposta, né la fluente chioma. «Boh vabbè, allora offre la casa?», si domanda il Grifo, affaccendandosi per i corridoi alla ricerca di qualunque cosa possa tornargli utile - tipo stimolanti per favorire uno studio proficuo. Anche se, in teoria, quelli si chiamano droghe. « Smooth like butter like a criminal undercover. Gon' pop like trouble, breakin' into your heart like that. », viene però attirato da un motivetto che riconosce. Abbiamo una fan dei bitz qua - ridacchia, utilizzando il soprannome inventato per il gruppo più famoso del momento, nel mondo babbano. «'Cause I-I-I'm in the stars tonight. So watch me bring the fire and set the night alight.», e allora Paciock risponde così, attaccando con un altro pezzo - il suo preferito dello stesso gruppo. Forse è proprio il fatto che stia cantando a cogliere alla sprovvista la ragazza - Roxie ha una commessa? -, perché lei prende ad agitarsi sulla scaletta, strabuzzando gli occhi e combinando un... Mezzo pasticcio. «Sì ok, so di fare effetto, ma non fino a questo punt -», interrompe il suo borbottare sarcastico a metà, Peter, perché un'intera confezione di non-si-sa-cosa minaccia di sopraffarlo e di regalargli una visita al San Mungo. Che sia diventato un profeta con la storia dell'ormone della crescita per Jaz? - ha giusto il tempo di riflettere, scartando di lato per evitare la cascata che... Non arriva, bloccata dalla ragazza in bilico sulla scaletta. « Opporcocazzo. », trattiene le risate, Peter, di fronte a quell'esclamazione colorita che, nonostante la parolaccia, appare più buffa che scurrile. Credeva di aver scampato il pericolo, il Grifondoro, ma altre confezioni gli vanno a finire addosso da un punto non ben precisato, travolgendolo come un fiume in piena. « Cielo, ti sei fatto ma-», la osserva perplesso, in attesa che finisca la frase. Ovviamente, sbotta con una delle battutine del suo repertorio, confezionata ad hoc sul momento: «Che, ti è rimbalzato l'incanto addosso?», ridacchia, Peter, per poi frenare lui stesso - forse perché, di fronte ad una ragazza che non ha mai visto prima, il suo tentativo di scherzare potrebbe apparire anche come una mossa da stronzo: tipo a sottolineare che, nonostante l'impegno della tipa di non coinvolgerlo in quel turbine di scatole, scatoline e pacchettini, alla fine ci sia andato di mezzo comunque. Anche se, a ben conoscere Peter, è chiaro che non ci sia altro se non puro e semplice scherzo, dietro. « Perdonami. Ero presa dalla musica. Non ho sentito il sonaglio della porta. E.. », ecco un buon motivo per non rendersi conto della presenza di altre persone nel negozio. Alla musica si perdona tutto. « E ti prego, non dire niente a Roxanne. Sono ancora in prova. », sorride di rimando, Peter - uno di quei sorrisi pericolosi che si accompagnano ad ingranaggi mentali che iniziano ad attivarsi, a sottintendere quanto il signor Paciock stia architettando fantastici piani malefici e dove trovarli. «Ma no, perché dovrei. Non sono mica tipo da ricatti, io. Tuttavia.. », e solleva l'indice verso l'alto, solo per il gusto di far preoccupare la ragazza. Per poi, tuttavia, rassicurarla. «Rilassati. Sto scherzando.», sciabola un altro sorriso malefico, alzandosi poi da terra in un balzo divertito. « Non sei te a scegliere loro, sono loro a scegliere te. », osserva la scatolina di Sonnisvegli Brevettati che gli è stata passata. Per un trip senza annesse dipendenze. Ridacchia, Peter, rivolgendosi dunque alla sconosciuta. «Ottimo tentativo di marketing. L'avessi cantato col mood dei BTS, poi, avresti spaccato.», sottolinea, ovviamente, per farle intendere che fosse lì presente durante il suo spettacolino. « Avevi per caso bisogno di trenta minuti di sonno ad occhi aperti quando hai messo piede qui dentro? », riflette qualche secondo sulla proposta, andando poi a controbattere con un'altra: «Mh. Diciamo che ho un amico che avrebbe bisogno di qualcosa tipo...», di una di quelle magiche Piume che rispondono al posto tuo ai quiz universitari,
    826116b4a4ed3ba866d754528e5c97d5b82881b0
    «Di qualcosa che lo faccia andare avanti con gli studi, possibilmente in modo legale, senza trascorrere troppo tempo sui libri. E no, non sono io, è davvero un amico.», solleva le sopracciglia, a sottintendere quanto lui sia bravo. Cosa alla quale crediamo solo in parte: quando si impegna, magari. Peccato siano circa, boh, marzo, aprile e giugno che non apre libro, se non alle feste comandate, solo per sfuggire all'interrogatorio dei parenti su "come stai, Peter?" e robe del genere. «Scommetto che sai cosa faccio al caso mi...-nostr... -suo. Al caso suo.», si ravvia i capelli, dissimulando il giro di parole che l'ha portato lì dove non voleva: a far presagire che, in fondo, potrebbe far uso anche lui dell'eventuale trucchetto fornito dalla ragazza. «Ma basta parlare di quanto sono premuroso per i miei amici.», sorride, guardandosi intorno alla ricerca di qualcosa su cui concentrare l'attenzione affinché non si dia troppo peso alla sua gaffe. Qualcosa per cui Roxie non lo vada a tormentare per i secoli dei secoli amen - perché, semplice: quando Piti prende in mano uno degli aggeggi dei Tiri Vispi, non è affatto detto che quest'ultimo torni a casa sano e salvo. «Eccooo.», indica un sistema a tre anelli - che ricorda molto quello del Quidditch - e un palloncino, simile ad una Pluffa ma più leggero, che serve, ad occhio e croce, per fare canestro. «Testiamo un po' il prodotto.», fa un occhiolino alla ragazza, ricordandosi poi che non ne conosce ancora il nome. «Hai anche un nome, oltre al Kane del tesserino?», probabilmente aggressiva, come domanda, ma si sa: a Peter piace scherzare. «O devo fare canestro per poterlo chiedere? No perché in quel caso ti avverto -», piega la testa di lato, a sottolineare l'ovvietà di ciò che sta per dire: «- ho il polso da Cacciatore.», anche se, beh, in realtà non è proprio vero. Era - ed è, in una squadra minore - un Battitore. Tuttavia, essendo da sempre portato per gli sport magici o babbani che siano, gli piace credere di saper fare tutto. Oddio, in realtà gli piace credere di saper fare tutto proprio in generale, ma vabbè. E' Peter, va preso e compreso così com'è.

     
    .
1 replies since 25/6/2021, 18:26   54 views
  Share  
.