La paura del buio

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +2    
     
    .
    Avatar

    👿👿
    ★★★

    Group
    Member
    Posts
    357
    Reputation
    0

    Status
    Anonymes!
    A vederlo, sembra quasi normale. Beh..per quanto uno come Tuesday Mortimer possa esser effettivamente considerato normale, questo è sottinteso. Si muove a passo svelto, forse troppo per chi come lui, ha una gamba fuori uso. Ma mentre il bastone in ebano ticchetta sul suolo, lasciando vibrare nell'aria numerosi tonfi secchi, Tuesday non sente dolore. Normalmente, non sarebbe capace di camminare alla velocità attuale. Zoppicherebbe per tutto il tempo, colpevoli le fitte che, generalmente, lo assalirebbero dal ginocchio in giù. Ma, come già detto, allo stato attuale delle cose, Tuesday non sente dolore. Si dice esistano delle droghe capaci di non fare avvertire nulla. Nè fatica, nè sofferenza. Le droghe del combattente, le chiamano alcuni. O degli atleti.
    Se c'è una cosa certa, in tutto questo, è che Tuesday Asmodeus Mortimer non sia nè un combattente, nè tanto meno un atleta. E', al contrario, soltanto un ragazzo. Sì, solo un ragazzetto di diciannove anni, nemmeno poi così sveglio, diremmo col senno di poi, avendo mandato a puttane quattro sudatissimi mesi di sobrietà nel giro di..Forse nemmeno dieci minuti. Ma facciamo qualche passo indietro. Hogsmeade, alloggi degli studenti. Al contrario di quanto si sarebbe aspettato, la carriera collegiale sembra non fare poi così schifo. L'Arte Divinatoria. Forse, per una volta nella sua inutile vita, è stato capace di compiere una scelta sensata. Quel giorno in particolare, però, Halloween, qualcosa pare esser andato storto. E' successo in realtà diverse ore prima, la vigilia. Fondamenti di Divinazione, l'utilizzo della sfera di cristallo. Una lezione quella, che a dirla tutta, Tuesday seguiva ogni settimana per semplice dovere di cronaca. Il tuo talento (o maledizione, che dir si voglia) si era sempre manifestato in maniera del tutto spontanea, senza l'utilizzo di alcuno strumento. Per questo motivo, l'ex Serpeverde aveva sempre trovato piuttosto inutili oggetti come sfere, carte, rune o chissà cos'altro. Quella mattina però, durante la lezione, qualcosa l'aveva colpito. All'interno della sfera, orribilmente deformati dalle venature del cristallo, due occhi gialli lo fissavano. E Tuesday, quello sguardo, lo conosceva bene. Così come conosceva altrettanto bene l'unico e solo messaggio che vi si celava dietro: morte. Allora, impallidito più del normale, e col cuore a battergli in gola così forte da sembrare voler scoppiare, se ne era corso in camera. E lì era rimasto, fino a beh..qualche minuto fa. E se, malauguratamente, aveste avuto la malsana voglia di fargli visita, avreste di sicuro assistito ad uno scenario che, alla più spaventosa festa dell'anno, avrebbe letteralmente fatto tremare il culo. Aveva rotto lo specchio, in preda ad una delle sue crisi, ferendosi la mano sinistra e la guancia destra, per via di qualche scheggia saltata via. Lo specchio, quel maledetto specchio. Da sempre, per lui, fonte di connessione per..l'altro. Esistono innumerevoli dicerie, al riguardo. C'è chi dice, con un ormai clichè rituale, possa apparirti il famoso fantasma di Bloody Mary. Chi invece, con delle basi decisamente più fondate, afferma possa materializzarsi il tuo doppio. A Tuesday, tuttavia, non è mai capitato nulla di tutto ciò. Che si tratti di realtà o semplice frutto della sua contorta immaginazione, questo non c'è dato sapere. Perchè l'ex Serpeverde, da sempre così aperto ad urlare ai quattro venti i dettagli più scabrosi della propria vita senza vergogna alcuna, in questo caso, si è sempre rivelato..morbosamente riservato. Che quel demone sia esistito o meno, dunque, Tuesday non ne ha mai avuto nè certezza, nè spiegazione. Ma che abbia intrecciato le fila della sua psiche già di per sè ingarbugliata, qualche tempo fa, e che continui nel silenzio a farlo tutt'oggi, rinvenendo di tanto in tanto in dettagli macabri del suo quotidiano, questo è -ahimè- certo.
    iQjs1U9
    Eppure, a muoversi svelto tra quei corridoi, non sembrerebbe uno che ha visto l'inferno coi propri occhi. Forse perchè, in fondo, Tuesday l'inferno lo vede ormai ogni giorno. Non è facile dopotutto, vivere nella sua testa, ed uscirne sani. ..Non senza un quantitativo spropositato di sostanze stupefacenti in corpo, per lo meno. Ed è qui che torniamo al punto iniziale. L'anormale normalità di un Tuesday Asmodeus Mortimer. Mentre si accende una sigaretta e ne aspira il fumo avidamente, un tic nevrotico al naso, la punta della sua scarpa spinge contro la porta semichiusa di una delle stanzette disposte a schiera. Nessuno sembra accoglierlo, e dunque, com'è normale che sia, no?, si sente autorizzato ad avanzare. E' un miagolio a distrarlo, mentre si aggira liberamente attraverso la camera. Un micio nero, dalle striature rossastre, lo fissa aldilà del muro. « Lo so, lo so.. » Borbotta, una smorfia contrariata sul viso pallido « Dev'essere una tortura vivere qui. Insomma.. Mutandine bianche. Neanche un pizzo nero. E per l'amor del Cielo, sono delle spalline, quelle? » Scuote la testa, agguantando un vestito lasciato sul letto, per poi rigettarlo a terra. Sospira, lo sguardo tagliente che si poggia su di un pacchetto poggiato sulla scrivania. Ci fruga dentro, storcendo il naso « Cioccorane..Dozzinale » Commenta, lanciando un'occhiata al micio che, con un balzo silenzioso, è salito sul tavolo. « Mmh.. » Pensa « Facciamo così. Queste - » Afferra il pacchetto « Le offre la casa, per avermi costretto a quell'orrore..- » Uno sguardo verso il vestito, poi un brivido teatrale « Okay che è Halloween, ma a tutto c'è un limite. - Per quanto riguarda te.. Niente. Tu mi piaci e basta » Ed è con questo che, gatto e dolcetti alla mano, finalmente esce da quell'intrusione bella e buona. E' allora che, sulla porta di fronte a sè, dall'altro lato del corridoio, la vede. « Amooooooooo-oooh che hai fatto ai capelli? » Si avvicina « Cioè, tu mi diventi così gnocca dal nulla e non mi dici niente? Non mi prepari nemmeno psicologicamente? Cazzo, non avrei messo i pantaloni bianchi aderenti, a saperlo! » Pausa d'effetto e, di nuovo, quel tic al naso. « Non è vero, li avrei messi. - A cosa dobbiamo questo cambio? Johnny Cavendish ti ha lasciata? » Per non dimenticare mai. « Coooomunque, ti ho preso delle cioccorane. E boh altra roba, se guardi nel sacchetto la trovi, non mi ricordo. » ..E il gatto? Decide che non merita spiegazioni, nonostante il miagolio perfettamente contestualizzato del felino. « Dove abbiamo deciso di andare, cara? »
     
    .
  2.     +2    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    155
    Reputation
    0

    Status
    Anonymes!
    Zelda Kane adora Halloween. Ma in, tutta onestà, adora proprio ogni occasione utile per mascherarsi. Non è anche l'idea di calarsi nei panni di qualcos'altro, no, è proprio tutta la preparazione, il truccarsi, il farsi i capelli, il cucirsi a mano ogni piccolo dettaglio che andrà a comporre il perfetto costume. Per questo motivo, passa i giorni precedenti a passare i minuti liberi, tra lavoro e studio, a trascinare Tony per questa e l'altro negozietto vintage che trova in giro per Londra, decisa a trovare l'occorrente per la sua maschera. Passa poi qualche buona notte con il capo chino sulla macchina da cucire, addormentandosi talmente tante volte da dover ricorrere - dopo l'ennesima volta in cui si è cucita un dito, per la testa ciondolante dal sonno - all'incantarla per continuare a lavorare con il pilota automatico. E alla fine passa altre due ore davanti allo specchio per completare il look con strati di trucco verde e piastra a tutto spiano per i capelli, per essere la replica perfetta, secondo lei, di The Mask. « Roba che se non vinco il primo posto per la gara del miglior costume, la gente non capisce un cazzo. » Ne va della giustizia che intende dare al maestoso film babbano al quale si ispira, oltre che al piccolo gruzzoletto, venti galeoni, che c'è in palio. Che schifo non mi farebbe per niente. Sono due settimane e più di lavoro. Entusiasta, si volta verso il proprio letto, lì dove il piccolo Kuzko, al quale ha dovuto per forza far indossare il suo outfit perché è Halloween anche per lui, la fissa. Apre le braccia, aspettandosi che lui possa in qualche modo rispondere. « Lo so, lo so, se solo potessi diresti che sono una figa spaventosa. » Annuisce, prima di avventarsi su di lui per dargli un bacio e poi volare via. Perché è chiaramente in ritardo, come sempre. E appena spalanca la porta, si ritrova di fronte un Tuesday Mortimer alle prese con.. un gatto? « Amooooooooo-oooh che hai fatto ai capelli? » Si mette in posa, togliendosi il cappello giusto per farsi rimirare meglio. Perché quell'incredibile decisione, del giorno prima, la fa sentire davvero bene. « Cioè, tu mi diventi così gnocca dal nulla e non mi dici niente? Non mi prepari nemmeno psicologicamente? Cazzo, non avrei messo i pantaloni bianchi aderenti, a saperlo! » Improvvisamente si fa seria, scherzosamente, ma il passaggio è evidente perché lo guarda con una faccia davvero accigliata mentre gli si avvicina. « Quindi non sono sempre gnocca? » Domanda retorica prima di gonfiare le pappe come una bambina. « Ho gonfiato persone per molto meno, dovresti saperlo. » Swisha i capelli con fare da diva per poi scoppiare a ridere. « E non ti meriti nemmeno un mio "SPUMEGGIANTEEEEE!" - sì, con la S non con la F, così come Dio comanda ed è sempre stato - perché non sei travestito. Da nulla. Perché non sei travestito? Che palloso che sei. » Questa volta, l'espressione imbronciata è sincera, ma torna subito arzilla quando fa una piroetta davanti a lui, con quella grazia che da lei non ci si aspetterebbe di certo. « Allora, partendo dal presupposto che stavo benissimo anche prima, ti piacciono? » Lo fissa con quella sua tipica incertezza, di chi ha bisogno di conferme perché profondamente insicuro di sé. « Non è vero, li avrei messi. - A cosa dobbiamo questo cambio? Johnny Cavendish ti ha lasciata? » Ancora? A quel punto sbuffa, sonoramente, pronta a fingere di andarsene per lasciarlo lì da solo. « Che rottura di palle tra tutti con questo Johnny. » Rotea gli occhi, non riuscendo a rimanere troppo seria. Non quando si tratta di Tux. Decide comunque che quell'affermazione non ha comunque bisogno di un seguito e quindi abbassa lo sguardo sul sacchetto che porta tra le mani l'amico, inarcando le sopracciglia con eloquenza, aspettando che sia lui a darle una spiegazione anche se la domanda che aleggia nei suoi occhi è piuttosto ovvia. "Ah, mi hai portato qualcosa. Che mi ha portato?" « Coooomunque, ti ho preso delle cioccorane. E boh altra roba, se guardi nel sacchetto la trovi, non mi ricordo. » Zompetta felice nell'agguantare la busta, per poi ricordarsi del gatto che il moro tiene in braccio. « Ma lui? » Lo fissa da più vicino e lo riconosce. E' il gatto di Selene. « Tux. No. » Scuote la testa riconsegnandoli la busta per strappargli a forza il gatto dalle mani. « Non potrebbe comunque venire con noi, sorvolando ovviamente per un attimo l'idea che lo stavi rubando, ad una persona che ne avrebbe sentito la sua mancanza. ENORMEMENTE. » E così dicendo apre la porta alle sue spalle e ci ficca dentro il gatto, per poi richiudersela dietro la schiena velocemente. « Oltre al fatto che quando lo racconterò a Kuzko, ci rimarrà malissimo - » continua, tutta da sola, riagguantando di scatto la sua busta dei dolciumi «- se vuoi un gatto, te lo regalo per Natale. » E già si immagina al Serraglio, alla ricerca del micino perfetto per il suo miglior amico cleptomane. Nel frattempo, ficca la mano dentro la busta e vi tira fuori dei vemicelli che riconosce essere quelli frizzanti di Mielandia. Mentre si incamminano verso il luogo X, se ne ficca uno in bocca, la cui coda rimane fuori dalle labbra e deve ritirare su, tra le risate che il pizzicore lungo il naso le provoca. « Tux, ma non è che hai rubato pure queste? » [..] Si trovano in quella che appare essere una vecchia cantina abbandonata e altro non è che il luogo scelto da alcuni ex Serpeverde - che le stanno tutti sulle palle - per dare il mega party di cui l'ha messa al corrente «.. Tony, ci dovrebbe essere pure lei da qualche parte! » Urla nell'orecchio dell'amico, poggiando entrambe le mani sulla sua spalla, ben attenta a non pesargli troppo. Seppur stasera sembri essere più in forma con la gamba. Lo pensa ma non lo dice, non vuole impensierirlo. Proprio per questo non fa accenni a sua sorella e al suo compleanno. Si guarda intorno, cercando di riconoscere qualche viso, missione non così facile visto il bordello di gente che quello scantinato sembra aver raccolto. Però adocchia comunque qualcosa che le fa tirare forte il braccio di Tuesday per costringerlo a seguirla. « Dovresti ringraziare i tuoi amichetti Serpeverde che hanno pensato pure a te. » E così dicendo lo fa sedere su uno sgabellino per raccattare i trucchi che sono presenti sul tavolino proprio lì a fianco. Sciabola le sopracciglia con fare eloquente e divertito mentre ispeziona il bianco per fare la base. L'avvicina al volto del moro, fingendo un occhio critico d'artista. « Sei più bianco te di questo stucco per intonaco. Non ti è servito a niente neanche il sole dell'Irlanda. » Commenta alzando la voce per farsi sentire. « Il sole sarei io, ovviamente. » Ride e alla fine opta per un rosso accesso per fare da fondo. « Se ti trasformassi in un diavolo? » Se fossi capace a disegnare, ovviamente. Quindi al massimo verresti fuori uno spiritello sbilenco. Ma è colpa tua, potevi mascherarti da
    c549d4d1a0cecd036214511170de89e1ea9477cf
    qualcosa.
    Con la spugnetta comincia a picchiettargli la pelle con quella mistura ancora umida per le gocce d'acqua che vi ha lasciato cadere sopra. Ed ha la faccia super concentrata tanto da lasciare che la lingua fuoriesca di lato, stretta tra le labbra per lo sforzo. « Eh, però non ti muovere che poi non voglio sentire che è colpa mia se non acchiappi eh. » Lo ammonisce quando passa alle ombreggiature più scure per scolpirgli gli zigomi. « Un po' di brillantini come illuminante, sì. » Si dà le direttive mentre macchia le guance del Mortimer con dei brillantini neri. Fa un passo indietro per ammirare il suo lavoro e annuisce, con fare tronfio. « Ora il momento clou: la matita nera. Devi stare buono, okay? » E così dicendo, stappa il kajal e lo costringe ad allargare le gambe, con tanto di colpi di ginocchia, per avvicinarsi di più al suo viso. L'indice sinistro immobile nel tener aperta la palpebra inferiore. « Fermo. » Lo intima sorridendogli, improvvisando giusto un balletto sulla musica che avvolge l'intera stanza. « Porca troia, mi sei diventato così gnocco dal nulla? Sono proprio brava. » Lo guarda dispettosa, con il naso che si sfrega contro il suo prima di fargli una linguaccia. « Ora ultimo tocco: rossetto. Nero, sì, decisamente. » Recupera la piccola confezioncina che le sembra essere ramata, ma non ne è certissima viste le luci da discoteca e comincia a metterglielo. Questo fin quando non nota una figura amica in avvicinamento. « Tonyyyy! » Saluta la compagna di stanza con un sorrisone prima di spiegarle velocemente cosa sta succedendo. « Il guastafeste qua aveva pensato, male, di venire travestito da sbassone. » Fissa con aria complice l'amica allontanandosi giusto un passo da Tux. Poi l'idea. « Ha bisogno anche del tuo tocco magico. » Si passa la lingua ad umettarsi le labbra con la faccia che non presagisce niente di buono. « Andiamo a caccia di qualcosa per completare il suo look? » Traduzione: andiamo in giro e rubiamo qualcosa qua e là. Qualsiasi cosa. « No, non ammetto obiezioni. » Si volta a guardare l'amico per allungare una mano ad avvolgersi in quella di lui. « Uno, due, tre.. » E andiamo!
     
    .
  3.     +1    
     
    .
    Avatar

    Junior Member
    ★★

    Group
    Member
    Posts
    77
    Reputation
    0

    Status
    Anonymes!

    «Io comunque quest'anno voglio qualcosa di diverso.», stufa di optare sempre per travestimenti easy, della serie "diavoletto" o "medico col camice insanguinato", Tonya Trambley ha intenzione di impegnarsi sul serio per la serata di Halloween del duemilaventuno. Stronza io se non ci spendo tutti i Galeoni racimolati spacciando Zinkemina. Esatto: la sua più recente invenzione in termini di sostanze diversamente legali, da lei medesima spacciate in giro per i corridoi della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, tanto da studentessa Grifondoro quanto da neo-collegiale. La Zinkemina: una specie di integratore a base di zinco, magnesio e miscele varie, il cui fine ultimo sarebbe quello di potenziare le facoltà intellettive. Più circuiti neuronali attivi per tutti e più resa nello studio, soprattutto per i furboni che decidono di preparare materie universitarie o compiti in classe il giorno prima dell'esame. Furboni alla cui categoria appartiene lei stessa, sia chiaro. Accompagna Zelda in giro per i negozietti di Hogsmeade, individuando qualunque forma di stimolo possa farle venire un'idea decente per il travestimento all'ultimo grido che ha deciso di professare. Alla fine, lo trova soltanto quando Zelda dichiara che indosserà i panni di The Mask. Il giallo. E' su quello che Tonya Trambley punterà.
    2688fbb198282af06259c0f4b2056e30c521749e
    Anche se il giallo mi sta una cagata, io sono palette summer soft tutta la vita. Ma vabbè, chi se la incula l'armocromia, di preciso? - col solito ghigno strafottente stampato in viso, ecco che la Grifondoro inizia ad acquistare l'occorrente per il costume. Toh guarda, c'ho speso pure una sega. Soddisfatta del risparmio unito al dilettevole, la Trambley di mezzo - ecco, manco il primato della primogenita o dell'ultimogenita! - sfoggia davanti allo specchio il suo dress-code da Powerline de In viaggio con Pippo, mentre contemporaneamente riflette su quanto quella mise si addica più ad uno come Peter Paciock, quel deficiente amico di suo fratello, che non a lei ed alla propria espressione seria e sarcastica. Comunque, soddisfatta del risultato finale, Tony si avvia alla festa Serpeverde di cui le ha parlato Matthew, che a sua volta l'ha saputo da Sarah, che a sua volta è stata invitata da Monica. Dopo un passaparola così, mi aspetto come minimo il panico. Ed in effetti il panico è quello che trova: un casino inenarrabile, tra gente che balla, gente che beve, gente che vomita e gente che ride. C'è anche chi piange. No ma manco abbiamo iniziato però, ah - ed ecco un piccolo assaggio di Tony e della mezza-insensibilità che la caratterizza. «Ah stronzo!», urla a Matthew di Serpeverde, dandogli una sonora pacca tra le scapole. « Ah stronza così mi fai male! » «Eh la Morgana, manco t'ho sfiorato», con annesso sorrisetto di chi la sa lunga sulla potenza impressa nel suddetto colpo. «Sì vabbè.. Comunque, da cosa sei vestita?», ha parlato l'originalissima mummia de sto cazz. «No ma serio? Ma che infanzia hai avuto scusa?», domanda lei, proprio lei, che l'infanzia l'ha avuta decisamente drastica. «No cioè intendo che è figo, soprattutto sta cosa marrone che hai in viso, è cioccolato?» «Cos - MATTHEW», si paralizza perché lui prova a leccare la terra che ha usato sulle guance per ricreare il colore della carnagione di Powerline. «Oh To' vabbè dai si scherza, comunque se vuoi scopare c'è lo stanzino apposito là in f-» «Sì vabbè fanculo Matt», detto questo, volta i tacchi e va in direzione della postazione trucco, per riparare al danno causatole da Matthew Gallagher e dalla sua invasività priva di pudore. « Tonyyyy! », individua Zelda e Tux, e tira dunque un sospiro di sollievo. La Grifondoro spiega brevemente che Tux non si è travestito e che bisogna assolutamente rimediare. Tony si dice d'accordo. « Andiamo a caccia di qualcosa per completare il suo look? No, non ammetto obiezioni. », annuisce, prima di rispondere: «Ma quali obiezioni e obiezioni! Ho esattamente quello che fa al caso nostro.», che poi, tradotto, sarebbe: "ho già qualcuno a cui farla pagare". Perché Tonya Trambley non è una persona affatto vendicativa. «Vedete quel tipo vestito da mummia là?», no, okay, ci sono trecento tipi vestiti da mummia, «- quello lì, sì, quello che sta salendo le scale!», conferma, facendo su e giù con la testa più volte. «Top. Lui. Sono sicura che ha un po' di carta igienica da prestarci - e se non ce la vuole prestare, ce la prendiamo, sorride soddisfatta, già quasi con la bacchetta alla mano, pronta a scagliare uno Stupeficium. Qualora le cose si mettessero male, così per dire. Dopo si rivolge a Tux, informandolo della propria idea a riguardo: «Lago dei cigni. Il corpetto del tutù lo facciamo con la carta igienica, per la gonna avremmo bisogno di tulle... Ma andrà bene anche un po' di carta velina. O anche carta forno: sì, carta forno. Ci sarà per forza, hanno preparato duecento muffin cazzo.», ed io ho usato la carta forno triliardi di volte per fabbricare i miei tutù da pattinatrice: già collaudata l'efficacia - riflette mentre, con portamento fiero, si lancia all'inseguimento di Matthew di Serpeverde. E la festa ha inizio.

     
    .
  4.     +1    
     
    .
    Avatar

    👿👿
    ★★★

    Group
    Member
    Posts
    357
    Reputation
    0

    Status
    Anonymes!
    « Quindi non sono sempre gnocca? » Fa una smorfia, Tuesday, stringendosi nelle spalle. « Mah..Sì, dai » Mormora, giusto per farsi odiare un po' « Ogni tanto..Quando capita » « Ho gonfiato persone per molto meno, dovresti saperlo. » Per l'appunto. Scoppiano a ridere, come sempre. « E non ti meriti nemmeno un mio "SPUMEGGIANTEEEEE!" - sì, con la S non con la F, così come Dio comanda ed è sempre stato - perché non sei travestito. Da nulla. Perché non sei travestito? Che palloso che sei. » « ..Dico, mi hai visto? Secondo te ho bisogno di travestirmi, io? » Indica l'intera sua figura col braccio libero, mentre il micio, dall'altra parte, getta un miagolio che ha del teatrale. « Visto? Lui mi dà ragione. E' troppo carino e coccoloso. Per questo penso lo chiamerò Satana. » Il ragionamento non fa una piega, dopotutto. « Allora, partendo dal presupposto che stavo benissimo anche prima, ti piacciono? » Alza lo sguardo, e allora sorride, per una volta. « Stai benissimo » Pronuncia, serio per qualche istante « Ma..- eccoci - Sono troppo offeso che certe decisioni le prendi senza di me. Che è? Ti vendichi perchè sono andato a vedere le tette della Trambley da solo, quest'estate? » Sciabola le sopracciglia, il ghigno di un serpente traditore stampato sul viso scarno e pallido come un fantasma.
    « Ma lui? » Si guarda attorno, Tuesday « Lui chi? » « Tux. No. » E detto ciò si avvicina, la bionda, tentando -con non poca fatica, visti gli artigli del Serpeverde ormai arpionati attraverso il pelo dell'animaletto- di strappargli il micio dalle braccia. « No, ehi! E' mio! Questo è rapimento!! » Ma alla fine, ovviamente l'ex Grifondoro ha la meglio, e lui non può fare altro se non incrociare le braccia ed imbronciarsi a morte, in un angolino. « Non potrebbe comunque venire con noi, sorvolando ovviamente per un attimo l'idea che lo stavi rubando, ad una persona che ne avrebbe sentito la sua mancanza. ENORMEMENTE. » « gne gne gne -enormemente- buh uh uh » Le fa il verso, come il bambino (malefico) di quattro anni quale è. « Oltre al fatto che quando lo racconterò a Kuzko, ci rimarrà malissimo - se vuoi un gatto, te lo regalo per Natale. » « Non voglio nessun regalo da te. Ladra di gatti. » Lei... « ...Me lo prendi nero, vero?! »
    [...] « Una vecchia cantina abbandonata - clichè » Commenta il moro, sbadigliando, teatralmente. D'altronde, con tutta la roba che ha in corpo, dubita dormirà per un bel po' di tempo. « Dovrebbe mettere paura? I miei genitori la userebbero come asilo. » «.. Tony, ci dovrebbe essere pure lei da qualche parte! » Annuisce, avvolgendo le spalle dell'amica mentre si avviano tra la folla. « Che palle! » Esordisce, urlando verso l'orecchio della Grifondoro, mentre setaccia questo o quel volto. « Non ne è crepato ancora nessuno, di questi rompicoglioni! » Sai com'è, Tuesday, la gente ha questo piccolo vizietto di..beh, vivere. Dice una vocina dalla dubbia provenienza nella sua testa. « Che noiosi. » Si limita a rispondere -da solo- troppo distratto dalla coca e la musica ad alto volume, per farsi una qualsivoglia domanda al riguardo. Quando infatti si ritrova messo a sedere su di uno sgabellino, non si rende nemmeno conto di come ci sia arrivato. Vabeh- valuta, silenziosamente - poco male. « Sei più bianco te di questo stucco per intonaco. Non ti è servito a niente neanche il sole dell'Irlanda. Il sole sarei io, ovviamente. » Si stringe nelle spalle, con una smorfia divertita « Che vuoi farci, pallore nobiliare. O morte prossima, insomma dipende dai punti di vista » Commenta, con quel suo solito umorismo nero. « Se ti trasformassi in un diavolo? » Diavolo. Quella parola rimbomba nei meandri della sua mente contorta e confusa, mentre c'è qualcosa, di quella frase gettata lì con innocenza, che lo disturba. Diavolo, diavolo, diavolo, lettere che lievitano dinnanzi ai suoi occhi, una parola che si gonfia sempre di più, fino a scoppiare. E dietro i suoi coriandoli, un'ombra che ha del sinistro, inquietante. Occhi gialli che lo fissano. Occhi caprini nei quali si specchia per qualche istante, prima di esser tirato via dai fumi di quell'amica-nemica che ha nel sangue. Un miscuglio di cocaina e chissà quale altra merda. « Sì » Pronuncia, lo sguardo perso nel vuoto, prima di tornare alla realtà « Un diavolo va bene » E lasciatisi alle spalle quei momenti di pura confusione (o delirio) rimane dunque fermo lì, Tux, sotto le manine dell'amica. Percepisce il suo respiro, caldo, sfiorargli la pelle del viso, mentre la fissa in silenzio, da laggiù. Com'è che sei carina anche dipinta di verde? Pensa, ma non lo dice. « Eh, però non ti muovere che poi non voglio sentire che è colpa mia se non acchiappi eh. » « Non è colpa mia se hai la delicatezza di un troll! » La prende anzi in giro, come fa spesso, -ed anche più del solito- ultimamente. « Un po' di brillantini come illuminante, sì. » « Mi posso fidare? » Ridacchia, mentre la bionda lo cosparge di brillantini sulle guance. « Ora il momento clou: la matita nera. Devi stare buono, okay? » « Non posso metterla da solo? Sai com'è, sono già zoppo, pure cieco non..- » Ma lei lo costringe ad allargare le gambe, posizionandosi in mezzo, pronta all'opera. « Eh vabbe, se ti metti in mezzo alle gambe come posso dirti di no? » Pausa. « Chi l'avrebbe detto mi sarei eccitato anche con una matita dentro l'occhio. Mi fai provare emozioni fortissime Kan- Ahia! » « Fermo. » « Puoi evitare di ballarmi addosso? Non vorrei rovinare la nostra amicizia. » « Porca troia, mi sei diventato così gnocco dal nulla? Sono proprio brava. » « Mi stai indirettamente dicendo che non sono sempre gnocco? » La accusa, sporgendosi in avanti per morderle la punta del naso, senza però arrivare in tempo per farlo. Zelda, infatti, si è già scostata per formulare il tocco finale. « Allora? Come sono..? » Borbotta dunque, aprendo e chiudendo la bocca per far sì che il rossetto attecchisca bene. « Tonyyyy! » Si volta, alzando una mano come in cenno di saluto verso la ragazza, lasciandole poi parlare tra loro. Di sè. « Lo sapete che sono qui e vi sento, sì? » Ma alla fine, le sue parole sfumano come cenere al vento, e quei due follettini malefici, non gli lasciano più spazio di pensare a null'altro. Demoni e defunti annessi e connessi.

    24\12\2021, Starbucks.
    Le dita scheletriche sistemano gli ultimi fiocchetti, mentre piega la testa di lato, la punta della lingua a sfiorargli il labbro superiore tanta è la concentrazione che ci sta impiegando. A Tuesday Mortimer, il Natale ha sempre fatto schifo. Inutile poi specificare che nella sua normalissima famiglia, non si sia mai festeggiato. ..Beh, non in maniera convenzionale, s'intende. Il Natale in casa Mortimer, di fatti, è spesso constato di una sontuosa cena ai piedi di un tetro fuocherello scoppiettante e no, non generato da un caldo e familiare caminetto. In mezzo a questo o quel cerchio, la sera del 24 per i Mortimer, si è generalmente suddivisa dapprima in un tradizionale sabba per ringraziare i defunti -pilastro imprescindibile per la famiglia Mortimer- ed infine, un generoso banchetto per festeggiare la conseguente benedizione. O maledizione, che dir si voglia. Quando era solo un bambino, a Tuesday, parlare coi morti piaceva. Lo divertiva, addirittura, specie durante la notte di Natale, quando il suo dono veniva inneggiato dai familiari, come tramite di comunicazione con l'aldilà. Con il passare degli anni, tuttavia, quel dono aveva assunto altre caratteristiche. Altre sfaccettature, diramazioni, sotto trame, che l'avevano infine trasformato in altro. Una maledizione. Una maledizione che si portava dietro da anni, ormai, e che più passava il tempo, più il mondo attorno a sè sembrava imbruttirsi ogni giorno di più, più diventava potente. Oscura. Per questo motivo, e per un'infinità di altri, a dirla tutta, Tuesday Mortimer non tornava a casa per il Natale ormai da parecchio tempo, distruggendo anche quel briciolo di spirito natalizio che -seppur strano, senza dubbio- poteva mai aver avuto, un tempo. Ciò nonostante, quell'anno sarebbe stato diverso. La motivazione? Una piccola testolina bionda aldilà della porta in vetro di Starbucks. « Babbo Natale è arrivatooooooooo! » Annuncia a gran voce, una volta giunto dentro il localino. Porta con sè due pacchetti in carta lucida, rigorosamente nera, ornata solo ed esclusivamente da due nastrini bordeaux scuro. Tutto molto natalizio. « Che palle - Borbotta, guardandosi attorno, una smorfia contrariata sul viso pallido - avevo chiesto nella mia letterina di uccidervi tutti: e invece siete ancora qui! » Solite facce da cazzo. Sbuffa, prima di avanzare « Allora è proprio vero che Babbo Natale non esiste! » Annuncia, lo sguardo rivolto verso una bambinetta, forse prossima al suo primo anno, capelli rossi, occhietti azzurri, che sembra guardarlo sconvolta, alla sua affermazione. Ops! Le fa l'occhiolino, prima di scoppiare a ridere. « Che c'è? Deve pur saperlo, prima o poi, che se un vecchio ubriaco con un sacco sulle spalle vorrà un giorno mostrarle il proprio pacco regalo dovrebbe un attimo preoccuparsi! » Si stringe nelle spalle, rivolgendosi adesso alle due ragazze, che ha raggiunto nel frattempo. « Ciao, stronzette! » Squittisce, acuto, gettandosi ad abbracciare prima l'una « Questo è per teeee » e poi l'altra « e questo è per te! » batte le mani, prima di lasciarsi cadere a peso morto su di uno dei sedili. « Mamma mia, che facce. » Il suo solito sguardo tagliente si poggia prima su Tony, poi su Zelda. Inarca un sopracciglio « Fatto le ore piccole, ieri sera? » Si sofferma qualche istante di troppo sulla migliore amica, poi si volta nuovamente verso Tony. Batte le mani sul tavolo « Su avanti, voglio sapere tutti i dettagli! »
     
    .
  5.     +3    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    155
    Reputation
    0

    Status
    Anonymes!
    La bionda si sveglia nel pomeriggio inoltrato della Vigilia di Natale con la voglia di rigirarsi nel letto e riprendere a dormire fino a quando il cellulare non prenderà a suonare incessantemente, con la madre che le chiederà a che ora si presenterà all'El Dorado, per il loro fantasmagoricp e per nulla deprimente cenone di Natale. Neanche il fare la pasta di Kuzko contro la sua schiena sembra farla desistere dal volere semplicemente fingere che sia un giorno come un altro. E così si rigira veramente tra le lenzuola, decisa a coprirsi con la coperta fin sopra le orecchie se non fosse che avverte una fitta micidiale alla mano destra. Spalanca gli occhi, un po' intontita da quella scarica improvvisa, e li fissa sul palmo della mano, che è diventata di un bel viola acceso. Ah perfetto, fosse stato almeno di una tonalità più calda per essere in palette. Pensa mentre sbadiglia e si allunga tutta facendo attenzione a non muovere più di tanto la mano. « Kuki, sto male malissimo. Tocca a te farmi i grattini ora. » Si lamenta quando incontra gli occhietti vispi del suo mini gatto nero. Accenna un broncino che sembra convincere il micio ad avvicinarsi per appollaiarsi sopra le sue gambe ormai incrociate in mezzo al letto. E rimangono così, per dei minuti buoni, minuti in cui Zelda è certa di essersi riaddormentata almeno due volte, prima che il suo stomaco prenda a borbottare sonoramente. Pure a ragione, a ben pensarci, dato che dall'ultima volta in cui ha ingurgitato qualcosa sono passate come minimo undici ore, non contando lo snack che ha mangiato non appena è tornata quasi alle 7. Neanche avessi fatto veramente after poi, infermeria del cacchio. Perché da quando è successo il putiferio, dopo aver aspettato Tux - dato ormai per disperso -, aver cercato invano fuori dal Toyland Tony e essersi detta che no, ma figurati se ho bisogno veramente di farmi dare un'occhiata, mi sveglio domani e sarà tutto passato, si è data una mossa per cercare aiuto all'infermeria del campus, con la mano pulsante ed effettivamente malconcia sotto le bende che Otis Branwell le aveva castato per ricambiare il piacere di averlo salvato da come minimo altre due o tre costole incrinate. Ecco, è lì, ferma su una seggiolina di plastica, c'è rimasta parecchio, con la testa ciondolante per il sonno, prima di essere anche soltanto guardata nelle palle degli occhi. Veramente è più importante un'avvelenamento da cozze magiche e una bruciatura da fornello? Ha continuato a ripeterselo, a mo' di mantra, fin quando non è stata visitata e le è stata somministrata una pozione che ha fatto qualcosa per riassestare le ossa della mano provocandole un formicolio fastidioso che l'ha accompagnata per tutto il tragitto di ritorno verso il dormitorio. Da lì, black out tecnico fino ad ora. « Dov'eri finita? » Se ne esce così non appena la compagna di stanza rientra dalla porta. Senza preavviso, con la sinistra agguanta il cuscino e glielo lancia contro con una risatina. « Dov'eri. Questa. Notte. Non solo una ma ti sei persa ben due risse. » Continua in direzione di Tonya prima di accorgersi dell'ora e cha tra pochissimo avrebbero appuntamento con Tux per lo scambio regali. Condizionale. Perché cazzo, non si è manco visto ieri sera pur avendomi detto espressamente che sarebbe arrivato. Non tanto espressamente ma comunque l'aveva detto. Pensa infastidita sì ma scendendo già dal letto per darsi una mossa. Passando a fianco dell'amica in direzione dell'armadio, le sventola sotto il naso la mano livida. « Di certo con uno dei tuoi intrugli immediati questa la risolvevo stanotte. Vatti a fidare degli amici che ci dovrebbero essere nel momento del bisogno. TSK. » Il tutto con un gran sorriso perché in fin dei conti non è davvero arrabbiata. Anzi. « Perlomeno dimmi che ti sei infrattata da qualche parte. » [..] « Ma che poi non ti ho detto. Era Ember il mio Secret, questo me l'ha regalato lei. » Si indica il cappellino dei Kenmare Kestrals che ha ancora indosso seppur si ritrovino dentro Starbucks ormai da qualche minuto buono. Ed è un caldo asfissiante. In effetti è meglio toglierlo se non voglio cominciare a sudare malamente. E se lo sta sfilando quando Tuesday fa la sua entrata. E Zelda è ben decisa a fare la passivo aggressiva, con un sorrisetto di circostanza e la freddezza tipica di Sansa Stark, regina del Nord ma poi non riesce a non scoppiare a ridere non appena fa uno dei suoi soliti siparietti. « Shh Tux, finiscila, povera bimba, la stai traumatizzando! » « Che c'è? Deve pur saperlo, prima o poi, che se un vecchio ubriaco con un sacco sulle spalle vorrà un giorno mostrarle il proprio pacco regalo dovrebbe un attimo preoccuparsi! » « Fai ribrezzo. » Sentenzia scuotendo la testa per poi ringraziare il cielo per l'arrivo della cameriera che le posa davanti agli occhi un waffle alla nutella. Si finge commossa, sventolandosi la mano davanti al viso per trattenere le lacrime. « Non ti abbiamo aspettato perché ho un buco allo stomaco. » Si ferma giusto un attimo dal tagliare il dolcetto per alzare gli occhi verso di lui, allungando gli angoli delle labbra in un sorriso. « E con te non si sa mai se sei in ritardo ma stai arrivando o proprio non verrai. » Si chiama previdenza. Si stringe nelle spalle, felice di non essere riuscita a trattenersi e si mette in bocca un bel pezzo di waffle tutta compiaciuta. « Questo è per teeee » Lui l'abbraccia e lei non può che sorridere perché tanto finisce sempre così con lui. « Sì, certo, ruffiano e lecchino che non sei altro. Ma potevi anche darmelo domani scusa. Però cos'è? » Le si illuminano gli occhi prima di lanciare un'occhiata all'amica per fare il conto alla rovescia con le dita della sinistra. Spacchetta il regalo con qualche difficoltà ma le fitte alla mano non sono niente di fronte alla faccia sconvolta che ha sul volto non appena capisce di cosa si tratti. Non è vero. Gli lancia un'occhiata di sottecchi, con gli occhi granati mentre si ripassa tra le mani i due biglietti per la partita dei Kestrels contro i Falcons. E non bastavano i posti ottimi, no, anche un pass per il meet&greet con i suoi idoli. « Ma.. » Non riesce a spiccicare davvero parola e allo stesso tempo non realizza. Di certo il pensiero che la colpisce in maniera più efficace è il fatto che sia davvero troppo. E' troppo costoso. E istantaneamente si sente a disagio al pensiero di ciò che ha per lui nella bustina poggiata contro il suo piede. Arrossisce violentemente nel sentirsi in difetto e si ritrova a sventolarsi con il tovagliolo. « Fa caldo qui dentro. Un sacco di caldo, per la miseria. » Giustifica il rossore prima di imporre a se stessa di darsi una calmata. « E'...grazie, davvero, è una cosa enorme, wow, ma non dovevi. » Non sa cos'altro dire e così si ritrova a riempirsi la bocca con un altro po' di dolce per prendere tempo. Ora come me ne esco? Certamente non può trovare un altro regalo a quell'ora. Ma tanto non è che ho più di cento galeoni da spenderci. Facendo una stima frettolosa. « Vabbè ragà, io sono rimasta umile quest'anno. Il resto l'ho dato in beneficenza. » Ah ah sono simpaticissima, no? E così dicendo tira su le due buste. Passa quella con un pupazzo di neve che lancia baci a Tony e l'altra, con un Babbo Natale sculettante, a Tux. Mentre Tonya troverà una maglia che la bionda ha subito trovato perfetta per lei, a Tuesday capiterà un paio di ciabatte e all'interno di una delle due un pacchettino contenente una vecchia macchinetta fotografica babbana, nella quale ha inserito un rullino con le foto della loro vacanza in Irlanda. Così da poterle rivedere semplicemente guardando dentro il mirino. « Sono andata al Rifugio per capire come adottare un gatto ma volevano conoscere il padrone. C'è un iter un sacco lungo ora, vengono pure a controllare dove abiti per valutare se sia tutto a posto e a norma. Quindi ho dovuto ripiegare. » Fissa l'amico con un sorriso ancora terribilmente imbarazzato per questo scivola subito verso Tony. « Mi sembrava doveroso informare il mondo della tua filosofia di vita. Specie prima di prendere il caffè al mattimo. » Ridacchia dandole una leggera gomitata sotto il tavolo. « Mamma mia, che facce. » Inarca un sopracciglio la bionda, prendendo un sorso del proprio frappuccino. « Fatto le ore piccole, ieri sera? » Gne gne gne fatto le ore piccole? Se fossi venuto l'avresti saputo da solo. La vocina nella sua testa gli fa il verso, ricordandole che in effetti sarebbe piccata ancora con lui. « Su avanti, voglio sapere tutti i dettagli! » Alza la mano destra e gira il palmo verso di lui, affinché lo possa vedere, prima di sollevare il dito medio e
    98fa51fbf9f48ba0b60a9e6015b87ba789a23d0b
    tirare su rumorosamente con la cannuccia. « Le mie ore piccole le ho passate all'infermeria del campus. Una vera esperienza. » Rotea gli occhi. Sono ancora piena! « Ti sei perso la serata dell'anno, a dire il vero. » Annuisce con fare tagliente, le sopracciglia biondicce che si inarcano appena lasciando il disagio scivolare via dal suo volto. « Ci sono state due risse. La prima ce la siamo persa pure noi ma la seconda oh, una roba ma proprio roba. » Scuote la testa prima di poggiare i gomiti sul tavolo per farsi in avanti, in quella chiara posizione da comare, pronta a raccontare i cazzi di mezzo mondo con il fare più confabulatorio possibile. « Prima c'è stato il tuo amichetto di cui già sai. Proprio un signore ti sei scelto. » Sorride, falsa come una banconota da tre sterline. « Poi c'è stato King. King che mi si è avvicinato ed era tutto "Grazie per la spilla, ti sta bene questo vestito, ma non è che ci vediamo?" e io tipo "WTF ma ti senti? Cosa ti sei scolato? - poi ci ho pensato un po' su, forse ha mangiato uno dei dolcetti che avevo portato, quello che ti fa essere super dolcioso e romanticoso. Comunque, non divaghiamo. Io ero scioccobasita e prima di riuscire a connettere i neuroni, quel deficiente ha preso ed è andato via. E qui, aprite cielo. Emi - dai Tux, Emile Carrow, Tassorrosso, hai capito su - c'aveva due metri di lingua dentro la bocca della Zabini, che ad una certa ho pensato "Ecco, mo' lo fanno davanti a tutti". Quindi un po' mezzo la capisco l'incazzatura iniziale da bufalo, però poi ha sgravato malissimo quando ha cominciato a picchiare Emi e addio. Lì è partito il macello che mi ha procurato questa bellissima ferita di guerra. Però.. -» eh sì, c'è un però, prende un attimo fiato prima di apprestarsi a concludere con un sorrisetto gonfio di compiacimento «- però nel trambusto ho morso Brunhilde. La pazza stava tipo soffocando una povera tizia e dato che non mi dava retta, boh, non c'ho nemmeno pensato più di tanto e sboom. Letteralmente sboom perché dopo due secondi uno mi ha placcato di lato e mi ha fatto cadere. » Si stringe nelle spalle, dando poco peso alla cosa. In fondo per una come lei, cresciuta con un'educazione sì ma pur sempre abbastanza selvatica, la sera precedente poteva essere classificata come divertente, tutto sommato. « Ah poi ho sparato tre fuochi d'artificio per cercare di placare le acque e ho salvato Otis Branwell - che era ridotto un mezzo catorcio anche se quegli occhioni azzurri erano comunque due fari abbaglianti. » Sciabola le sopracciglia in direzione di Tonya prima di fissare Tux. Fa una smorfia con le labbra. « Te l'ho detto, ti sei perso una serata memorabile. » Lo continua a fissare, corrucciando la fronte e continuando ad infierire. Sempre con il sorriso sulle labbra però. « Chissà poi che stavi facendo tu. Anche noi vogliamo i dettagli, vero Tò? » Ne ricerca la complicità prima di soffermarsi nei suoi occhi. « Questo ovviamente dopo il racconto del tuo personalissimo pov di ieri sera. » Ehhh no, non puoi scappare da questa giuria.
     
    .
  6.     +2    
     
    .
    Avatar

    Junior Member
    ★★

    Group
    Member
    Posts
    77
    Reputation
    0

    Status
    Anonymes!

    « Dov'eri finita? Dov'eri. Questa. Notte. Non solo una ma ti sei persa ben due risse. », Tonya Trambley riceve una cuscinata in pieno viso e per poco non perde l'equilibrio. «Ohiiiiii! Te lo ricordi che sono scheletrica, ah?», domanda la Grifondoro, rivolgendo un'occhiataccia alla sua migliore amica. «E te lo ricordi che una volta mi si è spezzato il cuore a metà, mh?», con quell'ironico tentativo di far sentire in colpa la bionda, Tony sta platealmente fingendo. Il cuore le è stato messo a posto, per così dire, e di fatto non le piace sottolineare di aver vissuto un trauma. Perché poi tutti ci si fissano e scassano la minchia - ecco, per questo preciso motivo. Tuttavia, tirarlo fuori con Zey, di tanto in tanto... Torna utile come giustificazione preconfezionata bella e buona. Che chiaramente la Kane non starà mai a sentire. «Vabbè, c'ho provato. Te la carità non la mastichi manco per il cazzo vè?», rotea gli occhi e scoppia in una fragorosa risata. «Poi ti dico, mi secca ripetere due volte e sicuro ne parleremo anche con Tux.», taglia corto, contorcendosi le mani dietro la schiena. Una volta fuori dalla stanza, tira fuori una sigaretta e se la spara tipo in tre aspirazioni. « Perlomeno dimmi che ti sei infrattata da qualche parte. », sorride diabolica, Tonya Trambley. «Ma ovvio, ho scopato con un bono da paura nei bagni del Toyland.», poi scoppia di nuovo a ridere. «Samuel Scamander, l'hai presente? Proprio livello di scopabilità over tremila.», inarca le sopracciglia, a sottolineare si tratti di una bugia da vero e proprio discount. «Come dici scusa? Non ti pare di averlo visto alla festa? Eh, eh. T'assicuro, l'ho visto io, fa l'occhiolino. Subito dopo, entrano da Starbucks. « Ma che poi non ti ho detto. Era Ember il mio Secret, questo me l'ha regalato lei. » «No vabbèèèèèè ma così non vale. Ti conosce troppo bene! Che culo ad aver estratto te.», intreccia le dita delle mani sul tavolo dove hanno preso posto, rettificando subito dopo. «... Vabbè che in realtà anche mio fratello ha estratto me. Na roba da matti. Io avevo la Rigby invece. Anche qui è stato semplice: siamo colleghe, cosa le potrà mai piacere, piega la testa di lato e fa spallucce. Subito dopo, arriva Tux. « Che palle - avevo chiesto nella mia letterina di uccidervi tutti: e invece siete ancora qui! Allora è proprio vero che Babbo Natale non esiste! » «Oh ma tranqui, siamo ancora in tempo per Capodanno. Iniziamo il duemilaventidue col botto.», lo saluta così, Tony, assistendo passivamente alle battute tra lui e Zelda riguardo certi pacchi regalo scambiati tra sconosciuti e bimbe decisamente troppo piccole e innocenti. Per fortuna, poco dopo, arrivano i waffles alla nutella. Ed anche i regali - quelli per Tony e Zelda, però. « Questo è per teeee - e questo è per te! », la Grifondoro si lancia subito nell'arte dello sconfezionamento. Il resto... E' storia.
    a397ed78dd4539f653c7d0f9739aa6c261e8b9b3
    «MA SEI PAZZO????», è tipo la quarantesima volta che pone questa domanda nell'arco di ventiquattr'ore. Tra Tux e Jessie... «Stiamo scherzando??? No vabbè, okay. Stiamo molto calmi. Stiamo. Molto. Calmi.», salta in aria e abbraccia di rimando Tux. «Cannons contro Harpies. Ma stiamo scherzandoooooooo?», guarda prima lui, poi Zelda che ha ricevuto lo stesso regalo - per una partita dei Falcons però. «Morgana la miseria.», torna a sedere al suo posto, il cuore che batte a tremila. Scoppierà per la seconda volta, per forza. Poi si ricorda di aver appena insinuato di aver scopato con Samuel Scamander - per quanto fingendo - e che dunque l'essere tanto esaltata per l'opportunità di incontrarlo nel dietro le quinte sia fuori luogo. Nel senso: aver avuto un momento d'intimità del genere presuppone che lei abbia sempre accesso ad eventi del genere... Tuttavia, Zelda sembra aver inteso - ci mancherebbe! - che lei stesse fingendo, poco prima. Per cui può semplicemente essere se stessa e urlacchiare di qua e di là manco avesse due anni. Top, che bello stare con persone che ti consentono di non dover fingere mai, perché ti accettano così - merda - come sei. « Vabbè ragà, io sono rimasta umile quest'anno. Il resto l'ho dato in beneficenza. », è in quell'istante che Tony ricorda sia giunto il proprio turno. Meno male, sis, anch'io umile. Sorry ma Galeoni ne girano pochi, in casa Trambley. Trova super divertente la maglietta che la bionda le regala, e la ringrazia con un abbraccio complice. Dopo, tira fuori i suoi due pacchetti. Per Zelda, un intruglio piuttosto simile a quello regalato a Ronnie - così ti focalizzi sulla prossima materia, anche se non ne avresti bisogno perché quando ti ci metti sei super. In ogni caso un piccolo aiutino non fa mai male, la dose di farmaco è praticamente infinitesima e l'effetto è poco più potente di - tipo - tre caffè. Quindi di certo non ne diverrai dipendente. Le consegna la fialetta sulla quale ha riposto un fiocco, spiegando le caratteristiche della Pozione. A Tux, invece, ha regalato quello che sembra un semplice diario. Tuttavia, quando vi scriverà sopra qualcosa, trattandosi di un quaderno incantato con delle frasi preimpostate, risponderà automaticamente. Si può scegliere, nell'indice iniziale, il tipo di mood che si preferisce per le risposte. Le opzioni sono: divertente, cazzuto e aggressivo. « Mamma mia, che facce. Su avanti, voglio sapere tutti i dettagli! », Tony rivolge a Zelda un'occhiata eloquente - vedi perché non t'ho voluto raccontare prima? - lo spirito pragmatico della Trambley, infatti, le ha consentito di prevedere, per così dire, che l'appuntamento da Starbucks sarebbe andato a parare alla serata del giorno prima. La Grifondoro strabuzza gli occhi quando Zelda descrive la rissa che lei stessa ha visto - vissuta da un'altra prospettiva però. «Io comunque lo risoprannominerei Asma King, tanto c'è solo una emme in più. L'effetto che mi provoca però è quello: asma. Cioè -», si rivolge a Tux, spiegando meglio: «- hai presente un bufalo scatenato? Ecco, ha fatto una piazzata del genere. Mi sentivo all'ortofrutta per il vociare, ti giuro.», rotea gli occhi, tornando a Zelda: «Sì, sì, l'ho vista anch'io quella rissa. La prima no, quella con Asma sì. - Che poi, hai morso Brunhilde? Che diva che sei ama.», abbozza un batti-mani soddisfatto. Tu sì che sei la mia bf. « Ah poi ho sparato tre fuochi d'artificio per cercare di placare le acque e ho salvato Otis Branwell - che era ridotto un mezzo catorcio anche se quegli occhioni azzurri erano comunque due fari abbaglianti. » «Ah ecco chi li ha sparati. Li ho trovati molto suggestivi, devo dire. Comunque -», continua, «- diciamo che anch'io sono andata a salvare qualcuno.», commenta. «Siccome ho notato Asma King ed Emilio Carrow a giocare a chi ce l'ha più duro, mi sono detta vediamo un po' dov'è andato a finire Jessie. No perché capito, di solito lui le risse del genere se le chiama proprio, sospira, per poi aggiungere: «Temevo c'andasse di mezzo. Quello - Asma - c'aveva gli occhi rosso fuoco - forse per l'asma? - quindi ero convinta non avrebbe fatto distinzione alcuna, riempendo di botte Jessie se gli fosse capitato sotto tiro. E lui, di solito, sotto tiro ci capita spesso...», temevo si fosse addormentato là in mezzo, perdinci. Devo dargli le fialette col ritalin, le ho ideate proprio per lui d'altro canto. «E quindi niente, sono andata a cercarlo. Anche perché lui, prima, quando ho baciato quel tipo - mi pare si chiami Chung - ha iniziato a dire "sei fidanzata", e io ero tipo "MA SEI PAZZO?". Che poi figurati... Io fidanzata! E secondo lui non gliel'avrei detto?!?! - quindi ecco, dovevo cercarlo anche per chiarire 'sta roba. Bah.», rotea gli occhi. Infine si rivolge a Tux. «Mi sa che ora tocca a te raccontare i dettagli, bello de casa.»
     
    .
  7.     +2    
     
    .
    Avatar

    👿👿
    ★★★

    Group
    Member
    Posts
    357
    Reputation
    0

    Status
    Anonymes!
    « Non ti abbiamo aspettato perché ho un buco allo stomaco. E con te non si sa mai se sei in ritardo ma stai arrivando o proprio non verrai. » « Ahia, abbiamo una bionda acida con noi, stamattina - e non sono io questa volta! » Commenta il Serpeverde, con quel suo solito tono acuto e spigliato, prima di attendere silenziosamente -beh non poi così tanto, visto che sta battendo sul tavolo con le mani da cinque minuti buoni- che le due ragazze scartino i suoi regali. «MA SEI PAZZO????» La prima a reagire, è Tony. Si stringe nelle spalle, Tux, come a dire "beh, sì, abbastanza", mentre trattiene a stento una risata. «Stiamo scherzando??? No vabbè, okay. Stiamo molto calmi. Stiamo. Molto. Calmi.» « Oh andiamo Trambley, io ti faccio un regalo e tu mi abbracci? Un po' di riconoscenza.. » Commenta, una smorfia falsamente schifata stampata sul viso pallido. «Cannons contro Harpies. Ma stiamo scherzandoooooooo?» Ride, voltandosi poi verso Zelda, che sembra paralizzata da due o tre minuti, ormai. « Se ti fa cagare lo possiamo cambiare, eh » Commenta, piegando la testa di lato ed incalzandola con lo sguardo. Ma l'amica, palesemente rossa in viso, finalmente risponde. « E'...grazie, davvero, è una cosa enorme, wow, ma non dovevi. » E Tuesday sorride, sincero, prima di passarsi una mano tra i capelli con fare teatrale. « Certo che dovevo. Non sarei l'amico migliore che ti potesse mai capitare, altrimenti. » Si atteggia un po', prima di tornare coi gomiti sul tavolo, la faccia poggiata sulle mani.
    « Così finalmente gliela diamo, a Black, mh? So che si è ritirato per un po' dai giochi, ma i meet and greet dovrebbe farli ancora. Quale migliore occasione di un piccolo lupacchiotto triste da consolare? »
    « Vabbè ragà, io sono rimasta umile quest'anno. Il resto l'ho dato in beneficenza. » « Da quando fai beneficienza, esattamente? » La punzecchia il moro, allungando le manine per arraffare il proprio regalo. « A parte uscire con i casi umani, intendo » Tipo Johnny Cavendish, questa volta non lo dice, ma, con ogni probabilità, ce lo ha comunque stampato sulla faccia. Si concentra comunque sulla bustina, fuoriuscendone i regali uno ad uno. « Ma! » Squittisce, stringendosi le pantofole al petto. « Ma sono bellissime! Posso andarci a lezione con queste? - Ovviamente intendo con solo queste addosso. » Ride, ballonzolando sul posto, prima di concentrarsi sulla macchina fotografica. Se la rigira tra le dita scheletriche, poi se la poggia sul naso, lasciando scorrere il rullino che vi è già dentro. Rimane allora in silenzio -come è raro che faccia- con solo un sorriso a dipingergli il viso più emaciato del solito. « Grazie.. » Commenta, solo dopo aver riposto la macchinetta sul tavolo. « E' tutto bellissimo » E si sofferma per qualche istante di troppo con lo sguardo su Zelda, senza nemmeno sapere perchè, prima che sia Tony -per fortuna!- a distrarlo. « Mamma mia, due regali da due belle sventole! Finalmente sono morto e non me ne sono accorto? » Ride, scartando anche il secondo regalo. « Cioè, CIOE'! Mi stai dicendo che posso farmi dire le cose zozze da un diario quando voglio? Ma si può impostare la voce di Ryan Reynolds? Cioè ti prego dimmi di sì. - Ah no uffa. Funziona solo con la lettura. » Fa un broncino, prima di protrarsi verso la ragazza e lasciarle un bacio sulla guancia. « Grazie! E' bellissimo! Chiederò subito come conquistare il mondo. »
    Infine, lo spettegolamento ha inizio. Ascolta in silenzio le due amiche, Tuesday, inarcando un sopracciglio ogni tanto, nell'apprendere tutte quelle informazioni tutte d'un colpo. Spalanca anche la bocca, specie alla menzione del limone tra la Zabini e Carrow. Poi scuote la testa, al racconto di Tony nei riguardi di Jessie Rigby. Infine, quando entrambe le amiche -quasi all'unisono- gli chiedono come sia stata la sua, di serata, taglia corto. Il tono di chi non vuole sentir ragione. « Niente di entusiasmante. Impegni di famiglia, mi hanno tolto più tempo del previsto » Dice soltanto, stringendosi nelle spalle. E beh sì, la sua famiglia, Tuesday l'ha vista davvero, la sera prima. In particolar modo suo padre, seduto ai piedi di quell'odioso letto d'ospedale dove ha ricominciato da qualche tempo a questa parte una nuova terapia. Le sue condizioni, d'altra parte, sembran essere peggiorate, negli ultimi tempi. Ma questo Zelda e Tony non lo sanno. E di certo non sarà lui a dirglielo. « Ciemmequ! Allora. Ho bisogno di un secondo per metabolizzare tutto. » Chiude gli occhi, il dito indice alzato, con fare solenne. « Partiamo da te - Si volta verso Zelda - Primo: mi spieghi meglio questa situa con Eren? Tipo PERCHE' CAZZO LO HAI BACIATO NO COSI' PER DIRE? » La fulmina con lo sguardo, prima di respirare profondamente. « Mi verrà un ictus dopo questa colazione. Lo sento, stai calma Tux, stai calma. » Si massaggia le tempie « Poi.. Te lo ricordi che tra i dolcetti ci stava anche quel cioccolatino che faceva dire tutta la verità, sì? Quello ti mette ancora like alle foto, Zè! E' ovvio che vorrebbe tornare con te. Non so per fare cosa, eh, perchè caso umano è molto caso umano. Ma aldilà di questo, che cazzo, non ho ragione? » Lancia un'occhiata a Tony « La rissa non la commento nemmeno perchè, pff, così dozzinale. - Ma poi Carrow da dove è spuntato fuori? Non se ne era andato tipo in fanculonia? Boh, vabeh. Almeno sei tutta intera? » La osserva. « Otis il figlio della Branwell? EH NO. Se già hai iniziato a notare i suoi occhi SIAMO A MARE. - Però non sarebbe male. Mi sa di sfigatello che però nasconde grandi sorprese. Se non è gay. Ma non era gay a proposito? » Ci pensa su qualche istante, poi fa spallucce « Per il resto: TI AMO! Cioè hai morso la tipa che si scopa -scopare, un parolone, con la Zabini- il tuo ex. CIOE' SE NON SEI UNA DIVINITA' TU NON LO SO CHI CAZZOOOO!! » Le dà una pacca sulla spalla, con una certa enfasi.
    Poi, si volta verso Tony. « Ed ora veniamo a te. Ma io dico no, vi impegnate a non capirci un cazzo, o è proprio talento naturale? » Scuote la testa, un'espressione esasperata sul viso « Intanto aspetta, chi hai baciato? - Bono? Me lo fai vedere su insta? - Comunque. Bella mia. Ti rendi conto che Jessie Rigby è quello che non ti ribatte nulla anche quando boh, gli ti siedi sulla faccia? - E non in quel senso, perchè secondo me vergine fisso proprio. Uno spreco, d'altra parte, vè? Nano, ma carino. VABEH DICEVAMO: quello è cotto di te, cazzarola! Non ha il coraggio di dire nemmeno alla cuoca che è allergico alla zucca e viene a girarsi di culo con te perchè baci un ragazzo. Hai capito cosa intendo? QUA C'E' ROSICAMENTO POTENTE, per attivare uno come JESSIE! » Prende fiato « Giuro che se mi dici che non è vero ti infilo la testa in quel piatto. - E ora ho bisogno di bere perchè mi avete sconvolta. CAMERIERA! »
     
    .
  8.     +1    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    155
    Reputation
    0

    Status
    Anonymes!
    « Così finalmente gliela diamo, a Black, mh? So che si è ritirato per un po' dai giochi, ma i meet and greet dovrebbe farli ancora. Quale migliore occasione di un piccolo lupacchiotto triste da consolare? » Istintivamente tira fuori la lingua e gliela mostra, con enorme soddisfazione. « Sarebbe in effetti una situazione ghiotta. » Contempla la cosa, con le unghie della mano buona che picchiettano contro la superficie del tavolo. « Ma è anche vero che con tutto il casino che c'ha intorno, a detta dei giornali, anche il mio allarme "red flag", per quanto evidentemente rotto la maggior parte delle volte, suonerebbe a tutto spiano. Un'ex moglie a nemmeno venticinque anni, famiglia alle spalle non pervenuta, una sorella che ha preso il volo per la Francia,
    si vede in campo una volta al mille, fuori da ogni radar che lo voleva con questa e quell'altra un giorno sì e l'altro pure, con quel musino triste costante inframezzato agli attacchi di rabbia con cui spacca in testa ai paparazzi le loro macchine fotografiche. Cioè okay essere crocerossina ma i miracoli non li so ancora fare. »
    Soppesa la situazione con un profondo sospiro, ripassandosi tra le dita i biglietti, pensando a chi invitare. Un alone porpora le colora nuovamente le guance e allora scuote la testa. « Ovviamente parlando per massimi sistemi, partendo dall'assunto già abbastanza assurdo di poterlo anche solo avvicinare. Non si ricorderà neanche di essere stati in squadra assieme, lo screanzato. » Scoppia a ridere, riacquistando al massimo la sua capacità oratoria mentre li guarda scartare i loro regali. Accoglie l'abbraccio di Tony e sorride in direzione di Tux, cogliendo la sua espressione. Non c'è bisogno che dici niente. Pensa e vorrebbe mimarglielo con le labbra ma sa che non ce n'è bisogno. Ed è davvero felice, lo è davvero, battendo il cinque alla Trambley non appena parla del tizio che ha baciato - « Hai capito la vecchia marpiona. Strage di cuori ha fatto mentre io non c'ero ». E' felice fin quando lui non tira fuori la sua motivazione per l'assenza della sera prima. Quella che alle orecchie di Zelda suona come una scusa. Enorme quasi quanto le occhiaie che gli cerchiano gli abissi scuri che ha al posto degli occhi. Più solcate del solito così come è più forte il pallore del suo viso. Guardami almeno quando mi dici una cazzata. Pensa lanciando un'occhiata di sottecchi a Tony, come a voler capire se anche lei ha fiutato qualcosa. Oppure sono io la pazza? Si sente improvvisamente sballottolata sulle montagne russe delle sue emozioni, quelle in cui all'inizio era incazzata con lui, poi si è calmata facendo la passivo aggressiva, è andata avanti sentendosi a disagio ma poi felice, così com'è sempre insieme a lui. E ora è semplicemente stranita. Perché sente che ci sono cose che non le sta dicendo. Ma anche tu stai evitando di parlare con lui del possibile aggancio con la CE, la voce della sua coscienza le ricorda. Non è la stessa cosa. Si risponde, perentoria. « Non vedo l'ora sia domani per dirgliene quattro ai tuoi. Troppi impegni di famiglia ultimamente. Praticamente ti stanno facendo saltare a piedi pari la vita sociale del college. Non va per niente bene. » Commenta allora, gli occhi puntati su di lui per cercare di carpire qualcosa dal suo volto. « Partiamo da te - Primo: mi spieghi meglio questa situa con Eren? Tipo PERCHE' CAZZO LO HAI BACIATO NO COSI' PER DIRE? » Socchiude appena gli occhi, buttandosi un pezzo di waffle in bocca per prendere tempo, tempo che le serve per fingere che sia tutto okay. Cosa non facile per una persona tanto espressiva e trasportata dalle proprie emozioni come lo è lei. Ho gli occhi che parlano da soli per questo non posso giocare a poker. Quello che è certo è che non vuole litigare lì, il 24 di Dicembre, considerando anche la giornata di Natale da passare a casa sua. Si stringe nelle spalle allora, con sufficienza, per prendere a rispondere a quella particolare domanda. « C'era il vischio che passava per la sala, te l'ho già detto. » Storce la lingua nell'obbligarsi a non aggiungere l'ennesimo "se fossi venuto, così come avevi detto, l'avresti visto con i tuoi occhi". « Non te lo potevi scrollare di dosso fin quando non baciavi qualcuno. Gli stavo dando il mio originalissimo regalo quando il ramoscello mi si è posato in testa, ho pensato che strappare via il cerotto all'istante potesse essere la cosa migliore. Non è che sia stata chissà che, anzi, i miei nonni si baciano più appassionatamente. Comunque dovresti proprio insegnargli a tenere le mani a posto se non vuole ritrovarsi con dei moncherini, prima o poi. » Inarca le sopracciglia, una strana espressione a dipingerle il volto prima di prendere un sorso del suo caffè, rigorosamente nero e speziato. « Perché..è un problema? » Lo incalza con gli occhi ambrati prima di scrollare la testa e voltarsi verso Tony. « Ma che poi, anche tu hai baciato il tipo per il vischio o perché te l'ha suggerito la Iolanda? Faccelo vedere subito su Wizta. » Sciabola le sopracciglia come la comare che è, dandole una leggera gomitata contro il braccio. Quando poi si passa a parlare di Asa - o Asma, come l'ha appena soprannominato Tony - lei storce le labbra. Non è sicuramente troppo convinta di ciò che sta dicendo Tuesday. « Boh ma alla fine è importante perché mi mette ancora mi piace alle foto? » Guarda prima una poi l'altro. « Dobbiamo ricordarci come mi ha lasciato? Sto cercando di fare la matura a riguardo, la diplomatica, la collegiale che va avanti con la sua vita e ha deciso di lasciarsi certe cazzate alle spalle, insieme alla scuola dell'obbligo, ma io mica me lo dimentico. Legata al dito proprio. Così come non mi dimentico che è fidanzato e a maggior ragione, è stronzo due volte. »
    66e140818d90fb308f5fb6a4cd8d3abd8c429022
    Chiaro no? Socchiude comunque gli occhi, ballicchiando con le spalle non appena i due si congratulano con lei per le sue eroiche gesta. « Sì, lo so, da oggi potete cominciare anche a chiamarmi Zelda, l'invincibile principessa guerriera dagli affilati denti. Devo lavorare sull'urlo tattico da battaglia. » Scuote la testa finendo di spazzolare il waffle per poi mettersi più comoda sul divanetto. « Dovevate vedere la poveraccia che stava strozzando la matta. Aveva gli occhi fuori dalle orbite ed era tutta rossa in faccia. Spero stia bene. » Commenta tagliando il discorso, mentre tra i suoi pensieri ne affiora uno ben distinto. "La mela non cade mai troppo lontana dall'albero". « Comunque non è che se parlo degli occhi di un tipo, automaticamente ne sono innamorata eh. » Aggiunge con il naso arricciato per il fastidio. « Anche perché potrei dire che pure Emi era un figo mentre ridava indietro cazzotti a tutto spiano ma è una semplice constatazione dei fatti. Di certo sembrava un Emile completamente diverso da quello che abbiamo conosciuto gli scorsi anni, da quello che di certo non avrebbe mai fatto a botte con un armadio come Asa. Dico bene? » Ricerca l'appoggio dell'amica con un'alzata di sopracciglia. « Comunque tornando ad Otis..puoi sempre testare se la tua teoria del pacco sorpresa sia fondata o meno. » Con fare allusivo si sporge verso di lui, le sopracciglia che si alzano e si abbassano sarcasticamente. « Mentre tu -» si volta allora verso Tony, scuotendo appena la testa «- Jessie sta in fissa con te da secoli. Palese. E sì, potrebbe essere pure vergine -» si stringe nelle spalle, con aria disinvolta «- ma non ci sarebbe comunque niente di male, anzi è una cosa tenera, sta aspettando la persona giusta evidentemente. » Lo sguardo scuro scivola tra gli amici mentre percepisce un lieve calore rivitalizzarle le guance. Sembra che stia parlando tanto per portare acqua al mio mulino? Forse ma chissene frega. « Ommioddio magari potresti essere davvero tu quella persona. Sarebbe così fottutamente romantico. » In un attimo, il vagoncino dove si trova seduta Zelda, nelle sue personali montagne russe emotive, si dirige in picchiata verso l'euforia che prova al pensiero di Tony e Jessie insieme. « Non sarebbe bellissimo? Finalmente una persona normale, non uno stronzo, magari bisognerebbe dargli una leggere sveglia, questo sì, ma le acque chete riservano sempre grandi sorprese. » La bionda è decisamente partita per la tangente, mentre lancia un'occhiata d'intesa a Tux. Dovremmo troppo organizzare loro qualcosa a sorpresa per San Valentino. Sono un genio! Pensa e cerca di indirizzare quel pensiero al moro. « Però prima che cominci a fantasticare sull'abito da damigella che indosserei al vostro matrimonio, a te piace? » Inchioda così l'amica, gli occhi nocciola fissi in quelli di lei. « Sì o no. E sii sincera che tanto lo capisco quando mi dici una cazzata. »
     
    .
7 replies since 29/10/2021, 15:22   237 views
  Share  
.